Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: JoJo    25/09/2009    0 recensioni
Non so. Sono convinto che ci sia qualcosa che mi sfugge.”
Bisbigliò quelle parole, di modo che nessun altro oltre a Bella potesse sentirle, proprio mentre oltrepassavano la ragazza bionda che, camminando nella direzione opposta a quella in cui si dirigevano loro, li aveva affiancati per qualche istante.
“E' solo una studentessa di liceo-gli ricordò la vampira- quale arcano segreto potrà nascondere?”
Edward strinse le labbra, pensieroso.
“Hai forse trovato qualche elemento che suggerisca una sua appartenenza al mondo soprannaturale?” continuò allora Bella, vedendolo così incerto.
Il vampiro tacque per qualche secondo e sua moglie desiderò ardentemente di poter condividere il suo dono di leggere nella mente.
“No.” concluse infine, mettendo fine a quella discussione.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lezione di matematica

Lui la matematica la odiava.
C'era una sola differenza da quando era diventato vampiro: da quel momento aveva iniziato a capirla, ma non per questo poteva dire di aver cambiato atteggiamento nei confronti di quella che riteneva la più fastidiosa e insulsa, fra tutto quel branco di nozioni altamente elementari che era costretto imparare in quella scuola.
Lanciò un'occhiata dietro di sé: Edward e Bella erano lì, a guardarsi languidamente negli occhi, come al solito.
Si rigirò, con una smorfia disgustata.
Vivere con i Cullen era la peggiore delle torture a cui si era sottoposto, da quando aveva iniziato la sua vita da vampiro.
Coppie felici.
Fortuna che c'era Reneesme, ancora troppo piccola per pensare a questi aspetti della vita.
Certo, ancora qualche anno e di sicuro si sarebbe buttata fra le braccia di un Jacob scodinzolante.
Letteralmente.
Un piccolo colpetto lo fece girare di nuovo verso Edward

I tuoi pensieri mi disturbano.” lo avvertì il ragazzo dai capelli color bronzo.
Scrollò le spalle e ritornò a guardare davanti a sé, non prima di aver analizzato attentamente tutte le persone presenti in classe.
Una ragazza riccia continuava a guardarlo con occhi sognanti, bisbigliando all'amica seduta di fianco a lei quanto fosse incredibilmente bello. I due ragazzi seduti di fronte a loro, invece, borbottavano qualcosa riguardo alla squadra di hockey.
Storse la bocca. Preferiva di gran lunga il football, ma che poteva farci: era in Alaska.

Lieto che abbia deciso di degnarci della sua presenza, signorina Roberts.” sbottò il professor Bennet, non appena Morgan entrò nell'aula.
Ancora con occhi annoiati Tim si ritrovò a scrutare la nuova arrivata che lo osservava a sua volta stringendo gli occhi, apparentemente infastidita.
Perfetto, si ritrovò a pensare, pare che la mia nuova compagna di corso mi adori di già.

Ma si figuri.” rispose la biondina, strappando una sghignazzata alla classe.
Con passi piccoli e aggraziati, per lo meno per un essere umano, gli venne incontro e si sedette proprio accanto a lui.
Non appena arrivò girò la testa di scatto, improvvisamente interessato dal libro che si trovava davanti.
Azzardò a prendere una boccata d'aria: aveva preso l'abitudine di smettere di respirare quando un umano gli si avvicinava troppo.
L'odore della “signorina Roberts”, come l'aveva chiamata il professore, era buono, come quello di tutti gli umani, ma non aveva alcunchè che potesse spingerlo a rompere il giuramento fatto a Carlisle di non attaccare nessuno e tanto meno di fare una strage in un' aula scolastica.
Cominciò a respirare regolarmente e sentì dietro di sé Edward e Bella tirare un respiro di sollievo.

Io sono Morgan.”
La voce della sua compagna di banco gli arrivò improvvisa alle orecchie. Era una voce cristallina, forse un po' troppo acuta, e sembrava appartenere a una persona che si divertiva ad usarla per prendersi gioco di chi le stava intorno.

Timothy Swan- si presentò educato, evitando di stringerle la mano- Puoi chiamarmi Tim.”
La ragazza annuì distratta.

Senti, te lo dico subito: sono una frana in matematica, se ti occorre aiuto o altro io non...”
Io sono piuttosto bravo invece. Posso darti una mano se vuoi.” si propose Tim, interrompendola, e offrendole un sorriso solare.
Morgan strizzò un poco gli occhi verde pino: ok, non era affatto da lei, ma doveva ammettere che quel tipo aveva un sorriso da urlo “Grazie, non ne ho bisogno.”

Ma se hai appena detto che sei una frana in matematica?” protestò Tim, aggrottando la fronte perfetta.
Sono una frana che preferisce essere una frana da sola, piuttosto che essere aiutata da qualcuno.-spiegò la ragazza, scrollando le spalle e voltandosi verso la cattedra- Credo sia colpa dell'orgoglio.”
Il professor Bennet aveva scarabocchiato qualcosa alla lavagna, nella sua calligrafia illeggibile, e ora stava spiegando con un entusiasmo che qualsiasi studente trovava fuori luogo ad una lezione di matematica, una qualche regola astrusa.

Signorina Roberts c'è qualcosa che vuole condividere con il resto della classe?” domandò, senza nemmeno voltarsi, sapendo già chi fosse la fonte primaria e più problematica del brusio alle sue spalle.
La bionda sbuffò. Quella volta non era affatto colpa sua!

Uhm...Non saprei. Potrei recitare una poesia se per lei va bene?” ribatté con sarcasmo.
Tim strabuzzò gli occhi. A quando pare aveva a che fare con una ragazzina ribelle.
Probabilmente era una figlia di papà, talmente viziata da pensare di poter fare ovunque la principessa e di poter avere ai propri piedi chiunque.
Gli sarebbe piaciuto sapere se il proprio quadro era abbastanza accurato. Il giovane vampiro si voltò verso Edward il quale si limitò a scuotere la testa, facendo ondeggiare lievemente i suoi capelli color bronzo.
Da dietro gli spessi occhiali in tartaruga, il professor Bennet lasciò roteare i propri occhi, prima di puntarli di nuovo, insofferenti, verso quell'alunna complicata.

In realtà, pensavo a qualcosa di più costruttivo- sospirò, rassegnato- Che ne dice di mostrarmi i compiti che le avevo assegnato la scorsa settimana?”
Morgan storse la bocca, sentendosi leggermente colpevole.
Era la quinta volta che non eseguiva i compiti di matematica e, per l'ennesima volta, era stata scoperta dal professore. Cominciava a pensare che quel tizio scialbo e con un gusto estetico pessimo, potesse possedere qualche dote soprannaturale.
Tim le lanciò un'occhiata accorata. Se non fosse stato un nuovo arrivato e avesse avuto quello che il professore stava chiedendo alla sua compagna di banco, probabilmente glielo avrebbe allungato. Almeno si sarebbe fatto un'amica al di fuori della famiglia Cullen.
Quella storia del: siamo un clan di vampiri incredibilmente affiatati, lo stava cominciando ad indispettire non poco.
Per fortuna si erano trasferiti di nuovo...Dopo l'isolamento forzato a cui era stato sottoposto per sedare il desiderio di sangue e il successivo addestramento per imparare a convivere con gli umani, aveva assolutamente bisogno di vedere gente nuova. Non che stare dai Cullen fosse poi così male, ma erano tutti così dannatamente perfetti ed in armonia con il mondo!
Timohty era stato trasformato in vampiro pochi anni prima e non aveva ancora dimenticato tutto ciò che aveva perso nel cambio da una vita mortale ad una immortale.
Una delle cose che gli mancavano era ad esempio comportarsi da irresponsabile.
Come poteva farlo se tutti intorno a lui lo guardavano come se fosse un semi-dio e se i suoi genitori e fratelli adottivi lo avrebbero rimproverato sgranando i loro occhi dorati e spiegandogli pacatamente quanto un solo passo falso sarebbe stato un danno irreparabile per tutti loro?
Sentì un leggero colpetto alle gambe della sua sedia.
Tipico. Il metaldetector di pensieri formato vampiro aveva sentito tutto. Di nuovo.

La scusa del cane che mi ha mangiato i compiti è ancora utilizzabile?” azzardò intanto la ragazza cercando di assumere l'espressione più angelica a cui potesse arrivare.
Spiacente, ma questa se l'è giocata settimana scorsa.” rispose il professor Bennet sospirando stancamente e sedendosi di nuovo alla cattedra.
Stavolta non poteva farne a meno: certo, lui poteva anche essere l'uomo più paziente del mondo ma quando era troppo era troppo. Stavolta l'avrebbe spedita dal preside.
Stava appunto per aprire bocca per farle una sonora strigliata quando un inconfondibile dlin-dlong lo interruppe.

La signorina Morgan Roberts è desiderata nell'ufficio del preside Charlton.” annunciò l'altoparlante.
Il professor Bennet sospirò e si passò rassegnato una mano fra i radi capelli.

Nell'ufficio del preside- commentò Tim a bassa voce- Sei una cattiva ragazza, Morgan?”
La ragazza ignorò il suo commento.

Posso andare?” domandò invece, mordendosi le guance dall'interno per cercare di non ridere della propria, sfacciata, fortuna.
Certo, certo.- borbottò il pover uomo prima di rivolgersi ad un altro studente- Puoi venire tu, Thompson, a far vedere la soluzione degli esercizi?”
Mentre un ragazzino dall'aria di primo della classe si dirigeva con passi pesanti verso l'insegnate, Morgan indugiò un po', in piedi di fianco al proprio banco.

Perchè la nostra convivenza da compagni di banco fili liscia, Swan, devo dirti una cosa.” disse con un'espressione resa seria dalle sopracciglia aggrottate.
Il giovane vampiro strizzò gli occhi, leggermente divertito da quella formalità “Sono tutt'orecchie.”

Quello vicino alla finestra è il mio posto.” spiegò lapidaria la ragazza, mentre si infilava a tracolla la borsa color kaki.
C'è scritto il tuo nome?” la sfidò Tim, alzando un sopracciglio.
Tutta quella spavalderia non parve intimorire per niente la biondina “In effetti...sì.”
Sporse la mano verso di lui e ticchettò per un paio di volte l'indice sopra una scritta che aveva fatto qualche giorno prima con il pennarello indelebile.
A chiare lettere, sul ripiano inferiore del banco, c'era scritto: Morgan Roberts.

Oh. - commentò Tim, senza riuscire a trattenere un sorriso sornione- Allora sei davvero una cattiva ragazza: rovinare così le proprietà della scuola, davvero sconveniente.”
Morgan stava per rispondere a modo, ma la voce del professor Bennet le impedì di farlo.

Signorina Roberts!” tuonò l'uomo, facendo sobbalzare la maggior parte degli studenti.
Ricevuto, ricevuto.- sbottò la ragazza, alzando le braccia in segno di resa- Me ne vado.”
Quando poi sbattè alle proprie spalle la porta dell'aula, Tim aveva ancora stampato in faccia un sorrisetto compiaciuto.
Forse, pensò, aveva finalmente trovato un motivo per rivalutare la matematica.


Ed ecco qua il secondo capitolo ufficale...Iniziamo un pò a conoscere due dei nuovi personaggi che ho inserito nella storia, ma ne mancano ancora un pò, senza contare ovviamente i personaggi originali! Che ne pensate? Fatemi sapere!
Baci JoJo

alice brendon cullen : il primo commento!wow!sono contenta che la storia ti interessi e, et-voilà!, ho postato abbastanza alla svelta, non trovi? Alla prossima!

yle_cullen : Grazie, sono contenta che ti piaccia il mio stile di scrittura ed anche la storia! Al prossimo capitolo, bye!

Inoltre un infinito grazie a fata93 e youngacrtess che hanno messo la storia fra le seguite e anche a alice brendon cullen, yle_cullen e PATRIZIA70 che l'hanno messa fra le preferite!

Al prossimo capitolo!Bye!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: JoJo