Lui
la matematica la odiava.
C'era
una sola differenza da quando era diventato vampiro: da quel momento
aveva iniziato a capirla, ma non per questo poteva dire di aver
cambiato atteggiamento nei confronti di quella che riteneva la
più
fastidiosa e insulsa, fra tutto quel branco di nozioni altamente
elementari che era costretto imparare in quella scuola.
Lanciò
un'occhiata dietro di sé: Edward e Bella erano
lì, a
guardarsi languidamente negli occhi, come al solito.
Si
rigirò, con una smorfia disgustata.
Vivere
con i Cullen era la peggiore delle torture a cui si era sottoposto,
da quando aveva iniziato la sua vita da vampiro.
Coppie
felici.
Fortuna
che c'era Reneesme, ancora troppo piccola per pensare a questi
aspetti della vita.
Certo,
ancora qualche anno e di sicuro si sarebbe buttata fra le braccia di
un Jacob scodinzolante.
Letteralmente.
Un
piccolo colpetto lo fece girare di nuovo verso Edward
“I
tuoi pensieri mi disturbano.” lo avvertì il
ragazzo dai
capelli color bronzo.
Scrollò
le spalle e ritornò a guardare davanti a sé, non
prima
di aver analizzato attentamente tutte le persone presenti in classe.
Una
ragazza riccia continuava a guardarlo con occhi sognanti,
bisbigliando all'amica seduta di fianco a lei quanto fosse
incredibilmente bello. I due ragazzi seduti di fronte a loro, invece,
borbottavano qualcosa riguardo alla squadra di hockey.
Storse
la bocca. Preferiva di gran lunga il football, ma che poteva farci:
era in Alaska.
“Lieto
che abbia deciso di degnarci della sua presenza, signorina
Roberts.”
sbottò il professor Bennet, non appena Morgan
entrò
nell'aula.
Ancora
con occhi annoiati Tim si ritrovò a scrutare la nuova
arrivata
che lo osservava a sua volta stringendo gli occhi, apparentemente
infastidita.
Perfetto,
si ritrovò a pensare, pare che la mia nuova compagna di
corso
mi adori di già.
“Ma
si figuri.” rispose la biondina, strappando una sghignazzata
alla
classe.
Con
passi piccoli e aggraziati, per lo meno per un essere umano, gli
venne incontro e si sedette proprio accanto a lui.
Non
appena arrivò girò la testa di scatto,
improvvisamente
interessato dal libro che si trovava davanti.
Azzardò
a prendere una boccata d'aria: aveva preso l'abitudine di smettere di
respirare quando un umano gli si avvicinava troppo.
L'odore
della “signorina Roberts”, come l'aveva chiamata il
professore,
era buono, come quello di tutti gli umani, ma non aveva
alcunchè
che potesse spingerlo a rompere il giuramento fatto a Carlisle di non
attaccare nessuno e tanto meno di fare una strage in un' aula
scolastica.
Cominciò
a respirare regolarmente e sentì dietro di sé
Edward e
Bella tirare un respiro di sollievo.
“Io
sono Morgan.”
La
voce della sua compagna di banco gli arrivò improvvisa alle
orecchie. Era una voce cristallina, forse un po' troppo acuta, e
sembrava appartenere a una persona che si divertiva ad usarla per
prendersi gioco di chi le stava intorno.
“Timothy
Swan- si presentò educato, evitando di stringerle la mano-
Puoi chiamarmi Tim.”
La
ragazza annuì distratta.
“Senti,
te lo dico subito: sono una frana in matematica, se ti occorre aiuto
o altro io non...”
“Io
sono piuttosto bravo invece. Posso darti una mano se vuoi.”
si
propose Tim, interrompendola, e offrendole un sorriso solare.
Morgan
strizzò un poco gli occhi verde pino: ok, non era affatto da
lei, ma doveva ammettere che quel tipo aveva un sorriso da urlo
“Grazie, non ne ho bisogno.”
“Ma
se hai appena detto che sei una frana in matematica?”
protestò
Tim, aggrottando la fronte perfetta.
“Sono
una frana che preferisce essere una frana da sola, piuttosto che
essere aiutata da qualcuno.-spiegò la ragazza, scrollando le
spalle e voltandosi verso la cattedra- Credo sia colpa
dell'orgoglio.”
Il
professor Bennet aveva scarabocchiato qualcosa alla lavagna, nella
sua calligrafia illeggibile, e ora stava spiegando con un entusiasmo
che qualsiasi studente trovava fuori luogo ad una lezione di
matematica, una qualche regola astrusa.
“Signorina
Roberts c'è qualcosa che vuole condividere con il resto
della
classe?” domandò, senza nemmeno voltarsi, sapendo
già
chi fosse la fonte primaria e più problematica del brusio
alle
sue spalle.
La
bionda sbuffò. Quella volta non era affatto colpa sua!
“Uhm...Non
saprei. Potrei recitare una poesia se per lei va bene?”
ribatté
con sarcasmo.
Tim
strabuzzò gli occhi. A quando pare aveva a che fare con una
ragazzina ribelle.
Probabilmente
era una figlia di papà, talmente viziata da pensare di poter
fare ovunque la principessa e di poter avere ai propri piedi
chiunque.
Gli
sarebbe piaciuto sapere se il proprio quadro era abbastanza accurato.
Il giovane vampiro si voltò verso Edward il quale si
limitò
a scuotere la testa, facendo ondeggiare lievemente i suoi capelli
color bronzo.
Da
dietro gli spessi occhiali in tartaruga, il professor Bennet
lasciò
roteare i propri occhi, prima di puntarli di nuovo, insofferenti,
verso quell'alunna complicata.
“In
realtà, pensavo a qualcosa di più costruttivo-
sospirò,
rassegnato- Che ne dice di mostrarmi i compiti che le avevo assegnato
la scorsa settimana?”
Morgan
storse la bocca, sentendosi leggermente colpevole.
Era
la quinta volta che non eseguiva i compiti di matematica e, per
l'ennesima volta, era stata scoperta dal professore. Cominciava a
pensare che quel tizio scialbo e con un gusto estetico pessimo,
potesse possedere qualche dote soprannaturale.
Tim
le lanciò un'occhiata accorata. Se non fosse stato un nuovo
arrivato e avesse avuto quello che il professore stava chiedendo alla
sua compagna di banco, probabilmente glielo avrebbe allungato. Almeno
si sarebbe fatto un'amica al di fuori della famiglia Cullen.
Quella
storia del: siamo un clan di vampiri incredibilmente affiatati, lo
stava cominciando ad indispettire non poco.
Per
fortuna si erano trasferiti di nuovo...Dopo l'isolamento forzato a
cui era stato sottoposto per sedare il desiderio di sangue e il
successivo addestramento per imparare a convivere con gli umani,
aveva assolutamente bisogno di vedere gente nuova. Non che stare dai
Cullen fosse poi così male, ma erano tutti così
dannatamente perfetti ed in armonia con il mondo!
Timohty
era stato trasformato in vampiro pochi anni prima e non aveva ancora
dimenticato tutto ciò che aveva perso nel cambio da una vita
mortale ad una immortale.
Una
delle cose che gli mancavano era ad esempio comportarsi da
irresponsabile.
Come
poteva farlo se tutti intorno a lui lo guardavano come se fosse un
semi-dio e se i suoi genitori e fratelli adottivi lo avrebbero
rimproverato sgranando i loro occhi dorati e spiegandogli pacatamente
quanto un solo passo falso sarebbe stato un danno irreparabile per
tutti loro?
Sentì
un leggero colpetto alle gambe della sua sedia.
Tipico.
Il metaldetector di pensieri formato vampiro aveva sentito tutto. Di
nuovo.
“La
scusa del cane che mi ha mangiato i compiti è ancora
utilizzabile?” azzardò intanto la ragazza cercando
di
assumere l'espressione più angelica a cui potesse arrivare.
“Spiacente,
ma questa se l'è giocata settimana scorsa.”
rispose il
professor Bennet sospirando stancamente e sedendosi di nuovo alla
cattedra.
Stavolta
non poteva farne a meno: certo, lui poteva anche essere l'uomo
più
paziente del mondo ma quando era troppo era troppo. Stavolta
l'avrebbe spedita dal preside.
Stava
appunto per aprire bocca per farle una sonora strigliata quando un
inconfondibile dlin-dlong lo interruppe.
“La
signorina Morgan Roberts è desiderata nell'ufficio del
preside
Charlton.” annunciò l'altoparlante.
Il
professor Bennet sospirò e si passò rassegnato
una mano
fra i radi capelli.
“Nell'ufficio
del preside- commentò Tim a bassa voce- Sei una cattiva
ragazza, Morgan?”
La
ragazza ignorò il suo commento.
“Posso
andare?” domandò invece, mordendosi le guance
dall'interno
per cercare di non ridere della propria, sfacciata, fortuna.
“Certo,
certo.- borbottò il pover uomo prima di rivolgersi ad un
altro
studente- Puoi venire tu, Thompson, a far vedere la soluzione degli
esercizi?”
Mentre
un ragazzino dall'aria di primo della classe si dirigeva con passi
pesanti verso l'insegnate, Morgan indugiò un po', in piedi
di
fianco al proprio banco.
“Perchè
la nostra convivenza da compagni di banco fili liscia, Swan, devo
dirti una cosa.” disse con un'espressione resa seria dalle
sopracciglia aggrottate.
Il
giovane vampiro strizzò gli occhi, leggermente divertito da
quella formalità “Sono tutt'orecchie.”
“Quello
vicino alla finestra è il mio posto.”
spiegò
lapidaria la ragazza, mentre si infilava a tracolla la borsa color
kaki.
“C'è
scritto il tuo nome?” la sfidò Tim, alzando un
sopracciglio.
Tutta
quella spavalderia non parve intimorire per niente la biondina
“In
effetti...sì.”
Sporse
la mano verso di lui e ticchettò per un paio di volte
l'indice
sopra una scritta che aveva fatto qualche giorno prima con il
pennarello indelebile.
A
chiare lettere, sul ripiano inferiore del banco, c'era scritto:
Morgan Roberts.
“Oh.
- commentò Tim, senza riuscire a trattenere un sorriso
sornione- Allora sei davvero una cattiva ragazza: rovinare
così
le proprietà della scuola, davvero sconveniente.”
Morgan
stava per rispondere a modo, ma la voce del professor Bennet le
impedì di farlo.
“Signorina
Roberts!” tuonò l'uomo, facendo sobbalzare la
maggior parte
degli studenti.
“Ricevuto,
ricevuto.- sbottò la ragazza, alzando le braccia in segno di
resa- Me ne vado.”
Quando
poi sbattè alle proprie spalle la porta dell'aula, Tim aveva
ancora stampato in faccia un sorrisetto compiaciuto.
Forse,
pensò, aveva finalmente trovato un motivo per rivalutare la
matematica.
Ed ecco qua il secondo capitolo
ufficale...Iniziamo un pò a conoscere due dei nuovi
personaggi che ho inserito nella storia, ma ne mancano ancora un
pò, senza contare ovviamente i personaggi originali! Che ne
pensate? Fatemi sapere!
Baci JoJo
alice brendon cullen : il primo commento!wow!sono contenta che la storia ti interessi e, et-voilà!, ho postato abbastanza alla svelta, non trovi? Alla prossima!
yle_cullen : Grazie, sono contenta che ti piaccia il mio stile di scrittura ed anche la storia! Al prossimo capitolo, bye!
Inoltre un infinito grazie a fata93 e youngacrtess che hanno messo la storia fra le seguite e anche a alice brendon cullen, yle_cullen e PATRIZIA70 che l'hanno messa fra le preferite!
Al prossimo capitolo!Bye!