Per
il signor Thompson quella era una giornata che si preannunciava
decisamente proficua.
Il
vecchio signor Thompson era il proprietario dell'unica edicola di
Akiak e gestiva quel piccolo chiosco pieno di riviste e quotidiani da
più di venticinque anni.
Nonostante
ciò non si era ancora rassegnato alla quasi totale
indifferenza dei suoi concittadini verso La Gazzetta di Akiak, il
più
importante, nonché unico, quotidiano che si occupava della
cronaca locale della città e dei suoi dintorni.
Immancabilmente,
da quando aveva preso le redini del negozio lasciatogli in
eredità
dal padre come una specie di feudo moderno, sul bancone rimaneva una
pila solitaria di giornali, snobbati dalla maggior parte dei clienti.
E spesso quelle povere copie della Gazzetta a cui teneva tanto
diventavano -ahilui- un semplice combustibile che andava ad
alimentare il suo camino.
A
dispetto di tutto ciò però, in quel momento il
signor
Thompson stringeva fra le mani l'ultima copia della Gazzetta di Akiak
e stava per l'appunto consegnandola fra le mani diafane di una
ragazza mora, dall'acconciatura un po' retrò e dei grandi
occhi blu sognanti.
Non
era stupito di quel improvviso interesse per la cronaca locale.
In
prima pagina, immortalato nella sua divisa da guardiacaccia, e con
stampato sul viso quel sorriso aperto e sincero, Greg Roberts
sembrava un fotomodello. Accanto a lui svettava un articolo che
occupava da solo metà pagina, e una piccola nota rimandava
addirittura all'interno del giornale.
Certo,
non che al genere femminile che aveva improvvisamente desiderato
conoscere le ultime novità riguardanti la città
interessasse davvero ciò che era scritto nell'articolo, ma
la
cosa era da considerarsi notevole in ogni caso.
“Mettiamo
fine al controllo predatorio:Akiak contro il massacro dei
lupi.”
lesse una voce profonda e musicale.
Il
signor Thompson alzò il volto spaesato e si
ritrovò di
fronte il volto da attore di Hollywood del dottor Carlisle Cullen, il
nuovo medico della città, arrivato da poco con la sua
numerosa
famiglia.
Come
aveva fatto a non accorgersi del suo arrivo?Eppure il pavimento
cigolava come al solito.
“Sembra
un articolo interessante- continuò il dottore- potrei avere
una copia di questo giornale?”
Il
signor Thompson scosse la testa rammaricato “Mi dispiace, ma
ho
appena venduto l'ultima copia.- si scusò- Ho un altro
giornale
nazionale, va bene lo stesso?”
Carlisle
gli rivolse un sorriso gentile mentre annuiva “E
così quello
è il capo dei guardiacaccia di Akiak?”
“L'unico,
in realtà.- spiegò l'edicolante, mentre cercava
in
cassa gli spiccioli necessari per dare il resto al nuovo arrivato- La
guardia forestale lavora su tutta la zona, ma gli agenti locali sono
davvero pochi. Fortunatamente Greg compensa brillantemente con la sua
presenza: è molto bravo nel suo mestiere.”
“Roberts.-
lesse di nuovo, meditabondo, il dottor Cullen-Mi pare di aver
già
visto questo nome da qualche parte.”
Il
signor Thompson agitò in aria la mano “Sicuro!La
libreria
della città ha questo nome, ed anche l'allevamento di cani
da
corsa. I fratelli Roberts sono quattro e ognuno ha
un'attività
diversa.”
Carlisle
strizzò leggermente gli occhi dorati “Ne ha
nominate solo
tre, però.” gli fece notare.
“Morgan,
la più giovane va ancora scuola.- continuò l'uomo
con
l'aria di chi la sa lunga- Ma le posso giurare che presto
diventerà
una campionessa di hockey. Magari farà amicizia con i suoi
ragazzi, al liceo.”
Il
biondo vampiro gli rivolse un sorriso tirato “Lo spero. Ma i
miei
ragazzi sono molto riservati.”
Thompson
si passò una mano fra i capelli brizzolati “Buon
per loro.
Non è che sia una buona compagnia. È
molto...lunatica.”
Aveva
pronunciato l'ultima parola come se avesse detto che era una
spacciatrice di eroina, ed a Carlisle quel tono non sfuggì.
“Beh,
grazie per il giornale.- si congedò infine il dottore- E
buona
giornata.”
Uscì
da quel minuscolo negozio ancora prima che l'altro potesse rendersi
conto che se ne stava andando.
Akiak
non era male come città, pensò.
Gli
abitanti non erano molti e sembravano tutti ben disposti verso di
loro, il clima era freddo e il sole faceva capolino così
raramente da quelle coltri di nubi bianche e spumose come zucchero
filato che non dovevano preoccuparsi di doversi rintanare in casa per
troppo tempo, e in più c'era la vicinanza con il clan di
Denali.
Carlisle
era piuttosto soddisfatto di aver trovato una nuova casa con
così
tanti vantaggi.
Aveva
acquistato una grande baita poco fuori città, completamente
immersa dalla natura e abbastanza fuori mano da poter essere al
sicuro da qualsiasi sguardo indiscreto. Esme si era subito messa
all'opera per ristrutturarla e per apportare diverse modifiche
all'edificio e dato che c'era Rosalie ad occuparsi di Reneesme mentre
Bella era a scuola, aveva anche tutto il tempo necessario per finire
il proprio lavoro in pochissimo tempo.
C'erano
tutte le premesse perchè la loro permanenza ad Akiak
scorresse
tranquilla e serena come si aspettavano.
Ma,
d'altronde, si sa: non tutte le aspettative vengono soddisfatte, e in
quei giorni perfino il calmo e riflessivo Carlisle Cullen non
possedeva tutte le tessere necessarie per vedere l'immagine finale
del puzzle.
Dall'altro
lato della città, camminando nei corridoi dell'Akiak High
School mano nella mano con Bella, Edward Cullen si passò
lentamente la mano fra i folti capelli color del bronzo e
sbuffò
fra i denti.
A
sua moglie quel gesto non sfuggì.
“C'è
qualcosa che non va?” domandò, con la sua voce
melodiosa,
posando su di lui i suoi occhi color dell'oro.
Edward
scrollò le spalle “Stavo solo pensando.”
“A
cosa?” incalzò la vampira, continuando a camminare
al suo
fianco sotto lo sguardo ammirato degli altri studenti.
“Tu
credi che a Nessi piaccia l'Alaska?” domandò
quindi, con
espressione corrucciata.
Bella
non potè fare a meno si storcere leggermente la bocca per il
nomignolo con cui aveva chiamato la figlia. Di certo non lo trovava
più così insopportabile come agli inizi, eppure
ancora
non riusciva a sopportare che la sua splendida e bellissima figlia
avesse lo stesso soprannome del mostro di Lochness.
Sospirò
e fece roteare gli occhi “Non posso credere che tu ti stia
davvero
preoccupando per questo. Di nuovo.”
“Vorrei
tanto che abbia un'infanzia normale. Per quanto possibile,
intendo.”
si giustificò l'altro, con un sorriso imbarazzato sul volto
perfetto.
“Ma
lei non è una bambina normale, Edward.-disse conciliante- E
poi lei ha tutto quello che le serve: è felice. Non
c'è
alcun bisogno che tu ti crucci per niente.”
Il
vampiro annuì distrattamente e, come per rassicurare i
propri
pensieri, strinse leggermente di più il proprio braccio
muscoloso contro le esili spalle di sua moglie, che camminava al suo
fianco con espressione non del tutto serena. Aveva imparato a capire
per empatia quando il suo compagno aveva qualcosa che non andava, e
di solito sapeva esattamente cosa dire per fargli sparire ogni
dubbio.
“Ma
c'è qualcos'altro, giusto?” azzardò,
corrugando la
fronte.
Edward
contrasse la mascella squadrata e puntò gli occhi dorati
verso
un punto preciso del corridoio.
Bella
seguì la direzione del suo sguardo finchè non
incontrò
la figura smilza di una ragazza bionda che se ne stava immobile di
fronte al proprio armadietto.
Anche
Morgan li guardò per qualche secondo di troppo, e dopo
ritornò
a rimettere in ordine i propri libri, ascoltando distrattamente le
parole che la sua amica, in piedi di fianco a lei, le vomitava
nell'orecchio velocemente mentre con due mani abili raccoglieva in
una treccia i propri lunghi capelli castani.
“La
compagna di banco di Tim-borbottò Edward con tono
meditabondo-Ha una mente piuttosto interessante.”
La
giovane vampira alzò un sopracciglio perfetto
“Interessante?”
“Già.
È come se fosse formata da tanti scompartimenti
perfettamente
ordinati e sigillati. Nessuno dei suoi comportamenti è
davvero
spontaneo, ma frutto di un piano preestiente nella sua
mente.”
spiegò, tornando a fissare i propri occhi dorati in quelli
dello stesso colore della moglie.
“Strano,
mi ha dato un'impressione completamente diversa.- ammise Bella,
scrollando le spalle- Sembra una ragazza impulsiva e ribelle.”
“Invece
è estremamente razionale e
poi...”continuò il
vampiro, con tono meditabondo.
“Cosa?”
incalzò lei curiosa.
“Non
so. Sono convinto che ci sia qualcosa che mi sfugge.”
Bisbigliò
quelle parole, di modo che nessun altro oltre a Bella potesse
sentirle, proprio mentre oltrepassavano la ragazza bionda che,
camminando nella direzione opposta a quella in cui si dirigevano
loro, li aveva affiancati per qualche istante.
“E'
solo una studentessa di liceo-gli ricordò la vampira- quale
arcano segreto potrà nascondere?”
Edward
strinse le labbra, pensieroso.
“Hai
forse trovato qualche elemento che suggerisca una sua appartenenza al
mondo soprannaturale?” continuò allora Bella,
vedendolo così
incerto.
Il
vampiro tacque per qualche secondo e sua moglie desiderò
ardentemente di poter condividere il suo dono di leggere nella mente.
“No.”
concluse infine, mettendo fine a quella discussione.
La
camminata di Morgan Roberts faceva girare la testa. Letteralmente.
Fin
da quando aveva iniziato il liceo ad Akiak, poche settimane dopo
essersi trasferita in quella minuscola e sperduta cittadina
dell'Alaska, il suo incedere fiero e sicuro aveva suscitato un misto
di ammirazione e timore nei suoi compagni di scuola.
Nemmeno
l'arrivo dei Cullen l'aveva fatta retrocedere nella non ufficiale
classifica del passo più accattivante.
Certo,
la bionda non possedeva la grazia innata che faceva sembrare che
Alice danzasse piuttosto che camminare, e nemmeno l'eleganza senza
pari che conferiva a Bella la stessa andatura di una top
model...Tuttavia l'incedere di Morgan Roberts poteva considerarsi uno
degli eventi più particolari che si verificassero nei
corridoi
della Akiak High School.
Marissa
Rentford, Lucy Ferguson e Amy McFly ogni pomeriggio alla fine delle
lezioni le si affiancavano fiduciose, sperando di ricevere almeno la
metà delle attenzioni riservate alla loro bionda amica e di
riuscire almeno in parte ad imitare quella sua camminata fluida.
Eppure,
per quanto ormai ci provassero da quasi tre anni, i loro propositi
non erano rimasti che semplici sogni.
All'inizio
si erano fatte da parte come tutti gli altri studenti. Essendo Morgan
una nuova arrivata in città, ed essendo quello il primo anno
di liceo, le loro paure di ritrovarsi fianco a fianco con una ragazza
che sarebbe potuta benissimo essere una svalvolata non era in cima
alla loro lista dei desideri.
Non
c'era voluto molto, però, perchè tutti in
città
bramassero diventare amici di uno qualsiasi dei membri della famiglia
Roberts. Probabilmente era per via del loro aspetto sconvolgentemente
perfetto e per il fascino irresistibile di ciascuno dei quattro
fratelli. Fu da allora che Morgan smise di camminare sola per i
corridoi.
E,
da allora, la popolarità di Morgan non era mai stata messa
in
discussione da nessuno...
...fino
a quel giorno.
“Allora,
Morgan: pare proprio che tu abbia dei nuovi concorrenti al tuo ruolo
di Miss Akiak.” la schernì Jack.
“Ruolo
che esiste solo nella tua testa.” si lamentò la
ragazza,
facendo roteare gli occhi.
Le
altre tre ragazze, ridacchiarono deliziate da quel battibecco,
prendendo tuttavia le parti del giovanotto dai corti capelli a
spazzola.
“Io
lo darei a Bella.- continuò Luke, che non sembrava
intenzionato a far cadere il discorso- Avete visto che
schianto?”
“Urrà
per la nuova reginetta, allora.” Il tono piatto di Morgan, la
diceva lunga su come l'argomento la interessasse.
In
realtà il primo dei suoi pensieri in quel momento era quello
di uscire da quella scuola che le stava decisamente cominciando a
dare sui nervi, andare a recuperare suo fratello e poi tornarsene a
casa per una sana e tranquilla serata in famiglia.
Sì,
era proprio quello di cui aveva bisogno. Probabilmente così
si
sarebbe tolta dalla testa quel sorriso assurdamente bello...
E
finalmente il giorno dopo ci sarebbe stata la partita di hockey
così
avrebbe potuto scaricare sugli ignari avversari tutto lo stress in
eccesso. E tanti cari saluti a Tim Swan!
“Ehy
Morgan, non vieni con noi all'allenamento?” chiesero
preoccupati i
due ragazzi, vedendola dirigersi nella direzione opposta a quella del
palazzetto del ghiaccio.
Per
tutta risposta la ragazza si limitò a scrollare il capo,
facendo ondeggiare i boccoli dei suoi lunghi capelli biondi.
“Il
mister ti ammazzerà!” la rimbeccò Luke
e subito Jack
gli diede man forte.
“Domani
c'è la partita” addusse, sperando di convincerla,
ma Morgan
alzò le spalle noncurante, come se la cosa non la
riguardasse
più di tanto.
Amy
odiava quando l'amica faceva così! Era, secondo lei,
l'ennesimo modo per attirare l'attenzione generale su di sé,
fingendo di non interessarsi mai di niente e nessuno all'infuori di
se stessa.
Di
certo Amy, che era un po' invidiosa del successo della bionda, non
poteva sapere che quello era il vero e autentico carattere
dell'amica...Certo, peggiorato da alcune regole fraterne a cui non
poteva sottrarsi.
“Beh,
noi andiamo a vederlo l'allenamento!- sbottò quindi la
ragazza, voltandole le spalle e prendendo a braccetto Lucy e Marissa-
Ci teniamo alla nostra squadra, noi!”
Il
gruppetto si allontanò compatto,lasciandola così
sola
nel parcheggio trafficato e brulicante di gente della scuola.
Vedendola
comportarsi in quel modo, Morgan riflettè per qualche
secondo
su quale fosse il comportamento più consono alla situazione.
Avrebbe dovuto correrle dietro e staccarle la testa di netto, oppure
ridere del suo comportamento infantile?
Inspirò
profondamente e espirò solo diversi secondi dopo.
Sapeva
controllare i propri istinti sbagliati, eppure ogni volta sentiva il
bisogno di calmarsi più del necessario.
Inspirò
di nuovo e, mentre ispirava, dalle sue spalle sentì il
fragoroso rumore di alcuni freni.
Un
pò in ritardo, ma ecco qua il nuovo capitolo!Fra un
pò faremo conoscenza anche degli altri nuovi personaggi,
ovvero i fratelli di Morgan, e approfondiremo la conoscenza del nuovo
membro della famiglia Cullen!
Per ora, eccovi una foto di quella che penso possa essere una Morgan
ideale:
Che
ne pensate?io trovo sia perfetta con quell'aria un pò
snob!Nel prossimo capitolo metterò un'immagine di Tim!
Ah, grazie a chi ha letto la storia e l'ha messa fra i preferiti o le
seguite!
Al prossimo capitolo, baci, JoJo
(Magari potreste anche lasciare un commentino, che ne dite?
;-)