Snowy
Draco Malfoy
camminava baldanzoso per i corridoi di Hogwarts. Sul
suo volto vi era disegnata una smorfia disgustata. Ripensava alla sera
precedente, trascorsa in Sala Grande per la scelta dei tre campioni che
avrebbero partecipato al torneo Tremaghi. Aggrottando
la fronte, gli ritornò alla mente le immagini ben definite di quando dal Calice
di Fuoco era spuntato fuori il nome di Potter. Gli venne da sorridere quando si
ricordò della frase che era uscita silenziosa dalle labbra di Astoria Greengrass una volta che il preside aveva chiamato per la
seconda volta il nome del suo acerrimo nemico. “Quell’imbroglione mezzosangue”
aveva detto lei con tutta l’indignazione possibile. Camminò per qualche altro
metro con quel sorriso sghembo sul viso, poi la persona meno accetta glielo
fece spegnere e gli fece tornare il disgusto. Potter avanzava verso di lui
parlando alla Granger con sguardo truce.
“Ron, è un idiota!” sbottò, prima di
notare Draco, che si era fermato a guardarlo con un
sopracciglio inarcato. Lo sguardo del moro si fece ancora più furioso. Entrambi
non si mossero, fino a che Harry non proferì parola. “Cosa c’è, Malfoy” disse il moro.
“Ti sembra che io voglia qualcosa?”
borbottò il biondo.
“Allora perché non te ne vai!?” inveì
Harry con la voce un po’ alterata dallo stress, dovuto probabilmente al fatto
di essere stato scelto come campione del torneo.
“Fino a prova contraria, questo
corridoio è di tutti” rispose Malfoy, restando calmo.
“Allora me ne vado io!” tagliò corto
l’altro, ricominciando a camminare a lunghi passi, mentre Hermione
lo seguiva a ruota.
Sul viso di Malfoy
si dipinse di nuovo un sorriso gongolante. “Potter!” chiamò arrestando il passo
di Potter, che si voltò subito, stufo di averlo tra i piedi. “Io e mio padre
abbiamo scommesso, sai?” disse con superiorità. “Secondo me non duri neanche
dieci minuti al torneo. Mio padre non è d’accordo. Secondo lui neanche cinque”
concluse ridendo.
Potter stava per esplodere alle parole
di Malfoy. “Non mi importa nulla delle vostre
scommesse!” gli ruggì in faccia, poi abbassò la voce “Lui è vile e crudele, e
tu sei patetico”.
Oltraggio. Come si era permesso quel
mezzosangue? “Patetico!?” sussurrò scandendo ogni minima sillaba, mentre i suoi
occhi si dilatavano in un’espressione furibonda. Harry girò i tacchi e, ben
felice di averlo zittito, fece per andarsene. “Questa la paghi” fece Malfoy, sfoderando la bacchetta “Stupe…”.
“Ancora lei, Malfoy!?”
esplose una voce non molto lontana. Terrorizzato, Draco
si ritrovò, a pochi metri da lui, il professor Moody.
“Credevo che avesse imparato la lezione, ma a quanto pare non è così” esclamò
il professore alzando la bacchetta al cielo. Uno scintillio colpì Malfoy e subito dopo al suo posto c’era…
Snowy. “Vediamo se riesco a farle capire meglio il
concetto che le ho spiegato la settimana scorsa”.
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Una ragazzina dai
capelli nerissimi camminava per un corridoio semideserto. In mano reggeva un
libro. Pozioni a giudicare dalla copertina. Uno scoppio attirò la sua
attenzione. Veniva dal corridoio accanto. Chiuse il libro con un colpo secco ed
allungò il passo. Nel campo della curiosità Astoria non veniva battuta neanche
da sua sorella Daphne, e questo è tutto dire. Se
stava avvenendo una rissa tra studenti lei doveva essere la prima a saperlo per
poter avere la soddisfazione di denunciare ai professori il tipo che le andava
meno a genio. Svoltò nel corridoio in cui stava avvenendo il tutto e le cascò
la mascella nel vedere ciò che stava accadendo.
“Domanda scusa,
signor Malfoy!” ordinò Malocchio Moody,
agitando la bacchetta a destra e a manca, mentre un povero furetto bianco sotto
incantesimo svolazzava con velocità impressionante da una parte all’altra del
corridoio.
La ragazza appena
arrivata si sforzò di chiudere la bocca ed avanzò a passo di marcia verso il
professore. “Che cosa sta facendo?” gli urlò.
Moody le scoccò un’occhiata. “Sto insegnando, piccola” rispose
tranquillamente lui, tornando a concentrarsi sulla sua vittima.
“Lei lo sa che quello è Draco Malfoy, professore?”
domandò allora lei, spostando il suo guardo ora preoccupato sul furetto.
“Ovviamente” assentì
lui.
Astoria tornò di nuovo a
guardare il professore furiosa. “Lo lasci andare allora!” gli urlò, depositando
il libro di pozioni nella cartella che teneva a tracolla e tirandone fuori la
bacchetta, e dopo che ebbe recitato l’incanto di disarmo, la bacchetta del
professore volò via in un angolo del corridoio. Il povero Snowy
iniziò a precipitare dal soffitto. Con un movimento lesto di bacchetta, Astoria
fermò la sua ascesa. Il furetto lentamente si avvicinò alla ragazza. “Liberacorpus”
pronunciò poi lei, quando il furetto fu esattamente sopra le sue braccia tese e
pronte ad afferrarlo. Astoria lo prese. Il poverino tremava di paura. Lo
strinse forte al suo petto. “Va tutto bene ora. Sei salvo” gli sussurrò,
ignorando lo sguardo omicida del professor Moody, al
quale aveva tolto il divertimento.
“Signorina Grengrass!” abbaiò il professore avvicinandosi
minacciosamente alla ragazza, che strinse più forte a sé il povero Draco.
“Dica?” lo incitò con lo sguardo da superiore tipico
dei Serpeverde.
“Toglierò dieci punti
alla sua casa per questo!” le urlò, prima di allontanarsi dalla ragazza per
andar via.
Astoria lo seguì. “Professore,
deve farlo tornare come prima!” gli ordinò quasi.
Lui si arrestò e la
guardò con una smorfia annoiata. “Tornerà come prima quando ne avrò voglia”
disse, zoppicando via e lasciando una Astoria esterrefatta.
“Per tutte le mutande di
Merlino! E ora?” esclamò rassegnata la ragazza. Con la coda dell’occhio vide
che Potter e la Granger stavano andando via
ridacchiando. Un moto di rabbia la costrinse a stringere più forte la morsa
attorno alla bacchetta e a puntarla contro i due. “Locomotor mortis” sussurrò, mentre uno scintillio si
fiondava sulle gambe di Harry ed Hermione, che si
bloccarono sul posto. “Così imparate! Schifosi Grifondoro!”
sbottò la mora andando via a passo veloce.
“Ma chi è quella tipa?” domandò
Harry, dopo che la ragazza fu scomparsa definitivamente dalla loro vista,
cercando frettolosamente la sua bacchetta nelle tasche dei pantaloni.
“Si chiama Astoria Greengrass” rivelò Hermione,
anche lei in cerca della sua bacchetta “In giro si dice sia la ragazza di Malfoy”.
Harry smise di cercare
la bacchetta. “Mi prendi in giro?” fece lui.
“Solo solo voci di corridoio” rispose Hermione con una scrollata di spalle.
Potter distolse lo
sguardo scioccato dall’amica e si affrettò a pronunciare il controincantesimo.
“Voci di corridoio…” sussurrò poi incredulo.
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“Sai che ti dico?” sbottò Astoria
entrando a grandi passi nella Sala Comune dei Serpeverde
completamente deserta. “Ora vado da quel pazzo che ci ritroviamo per preside e
gli ordino immediatamente di licenziare quello strabico di Moody
e di farti tornare come prima!” urlò poi, mollando un calcio al divano di pelle
nera.
Snowy la
guardò allarmato e, dopo qualche minuto in cerca di un modo per dissuaderla da
quell’iniziativa che avrebbe fatto sapere a tutta la scuola che lui era stato
trasformato da Moody per ben due volte in un furetto,
le morse la mano.
“Ma che cavolo fai!?” lo sgridò
indignata, portandosi alle labbra la mano dolorante. Il furetto scosse la testa
velocemente. “Non vuoi che vada da Silente?” domandò lei, per niente certa di
essere riuscita a decifrare quell’atto feroce.
Snowy annuì, con sguardo serio…
secondo Astoria! Fatto sta, che anche in versione furetto Draco
si faceva valere con i suoi sudditi.
“Va bene. Come vuoi tu.” si arrese lei “Ma
se entro domani mattina il prof non ti fa tornare come prima, giuro che ci vado”.
Il furetto sbuffò e la guardò con un’espressione
truce. Lei fece finta di non essersene accorta. “E’ quasi ora di pranzo.
Infilati in borsa e andiamo in Sala Grande” gli ordinò, aprendo la sua
cartella. Di malavoglia e con il broncio, Draco si
lasciò poggiare in borsa. Astoria la lasciò aperta e si diresse fuori dalla
Sala Comune.
… TO BE CONTINUED …
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ANGOLINO DELL’AUTRICE
Ciao a tutti! Vi è piaciuto il nuovo capitolo? Spero di sì. Come
promesso, ho ritrasformato Draco in furetto. Spero
che il cap non sia banale. Ho messo il dialogo del quarto
film tra Harry e Draco.
Vorrei ringraziare i recensori (pattyjonas
, Lady Patfood , Mimi18 e katia37). Grazie poi a coloro che hanno messo la fic tra preferite e seguiti (3 e 9 rispettivamente). Grazie infine a coloro che leggono nell’ombra, anche se mi piacerebbe che anche voi deste un giudizio sul mio lavoro, cosicché io possa migliorare e non sfociare nella banalità.Va bene. Ora sta a voi giudicare. Vi lascio ai vostri affarucci,
sperando in qualche recensione carina. Un bacione!
Vale-chan