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Autore: Vals Fanwriter    25/09/2009    2 recensioni
E se quando il falso Malocchio aveva trasformato Draco in un furetto non fosse arrivata la Mc Granitt? Se il furetto fosse fuggito per evitare le torture del pazzo prof.? E se a trovarlo fosse stata la giovane Astoria? Lasciate una recensione bella o brutta che sia.
- “Andiamo, Snowy” disse la ragazza, rivolta al dolce batuffolo bianco, cominciando a salire a passo veloce le scale di pietra. Draco la guardò stralunato, ripetendosi in mente quel nomignolo orribile. Snowy!? -
[Draco/Astoria]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Snowy

 

Draco Malfoy camminava baldanzoso per i corridoi di Hogwarts. Sul suo volto vi era disegnata una smorfia disgustata. Ripensava alla sera precedente, trascorsa in Sala Grande per la scelta dei tre campioni che avrebbero partecipato al torneo Tremaghi. Aggrottando la fronte, gli ritornò alla mente le immagini ben definite di quando dal Calice di Fuoco era spuntato fuori il nome di Potter. Gli venne da sorridere quando si ricordò della frase che era uscita silenziosa dalle labbra di Astoria Greengrass una volta che il preside aveva chiamato per la seconda volta il nome del suo acerrimo nemico. “Quell’imbroglione mezzosangue” aveva detto lei con tutta l’indignazione possibile. Camminò per qualche altro metro con quel sorriso sghembo sul viso, poi la persona meno accetta glielo fece spegnere e gli fece tornare il disgusto. Potter avanzava verso di lui parlando alla Granger con sguardo truce.

         “Ron, è un idiota!” sbottò, prima di notare Draco, che si era fermato a guardarlo con un sopracciglio inarcato. Lo sguardo del moro si fece ancora più furioso. Entrambi non si mossero, fino a che Harry non proferì parola. “Cosa c’è, Malfoy” disse il moro.

         “Ti sembra che io voglia qualcosa?” borbottò il biondo.

         “Allora perché non te ne vai!?” inveì Harry con la voce un po’ alterata dallo stress, dovuto probabilmente al fatto di essere stato scelto come campione del torneo.

         “Fino a prova contraria, questo corridoio è di tutti” rispose Malfoy, restando calmo.

         “Allora me ne vado io!” tagliò corto l’altro, ricominciando a camminare a lunghi passi, mentre Hermione lo seguiva a ruota.

         Sul viso di Malfoy si dipinse di nuovo un sorriso gongolante. “Potter!” chiamò arrestando il passo di Potter, che si voltò subito, stufo di averlo tra i piedi. “Io e mio padre abbiamo scommesso, sai?” disse con superiorità. “Secondo me non duri neanche dieci minuti al torneo. Mio padre non è d’accordo. Secondo lui neanche cinque” concluse ridendo.

         Potter stava per esplodere alle parole di Malfoy. “Non mi importa nulla delle vostre scommesse!” gli ruggì in faccia, poi abbassò la voce “Lui è vile e crudele, e tu sei patetico”.

         Oltraggio. Come si era permesso quel mezzosangue? “Patetico!?” sussurrò scandendo ogni minima sillaba, mentre i suoi occhi si dilatavano in un’espressione furibonda. Harry girò i tacchi e, ben felice di averlo zittito, fece per andarsene. “Questa la paghi” fece Malfoy, sfoderando la bacchetta “Stupe”.

         “Ancora lei, Malfoy!?” esplose una voce non molto lontana. Terrorizzato, Draco si ritrovò, a pochi metri da lui, il professor Moody. “Credevo che avesse imparato la lezione, ma a quanto pare non è così” esclamò il professore alzando la bacchetta al cielo. Uno scintillio colpì Malfoy e subito dopo al suo posto c’era… Snowy. “Vediamo se riesco a farle capire meglio il concetto che le ho spiegato la settimana scorsa”.

»«»«»«»«»«

         Una ragazzina dai capelli nerissimi camminava per un corridoio semideserto. In mano reggeva un libro. Pozioni a giudicare dalla copertina. Uno scoppio attirò la sua attenzione. Veniva dal corridoio accanto. Chiuse il libro con un colpo secco ed allungò il passo. Nel campo della curiosità Astoria non veniva battuta neanche da sua sorella Daphne, e questo è tutto dire. Se stava avvenendo una rissa tra studenti lei doveva essere la prima a saperlo per poter avere la soddisfazione di denunciare ai professori il tipo che le andava meno a genio. Svoltò nel corridoio in cui stava avvenendo il tutto e le cascò la mascella nel vedere ciò che stava accadendo.

         “Domanda scusa, signor Malfoy!” ordinò Malocchio Moody, agitando la bacchetta a destra e a manca, mentre un povero furetto bianco sotto incantesimo svolazzava con velocità impressionante da una parte all’altra del corridoio.

La ragazza appena arrivata si sforzò di chiudere la bocca ed avanzò a passo di marcia verso il professore. “Che cosa sta facendo?” gli urlò.

Moody le scoccò un’occhiata. “Sto insegnando, piccola” rispose tranquillamente lui, tornando a concentrarsi sulla sua vittima.

“Lei lo sa che quello è Draco Malfoy, professore?” domandò allora lei, spostando il suo guardo ora preoccupato sul furetto.

“Ovviamente” assentì lui.

Astoria tornò di nuovo a guardare il professore furiosa. “Lo lasci andare allora!” gli urlò, depositando il libro di pozioni nella cartella che teneva a tracolla e tirandone fuori la bacchetta, e dopo che ebbe recitato l’incanto di disarmo, la bacchetta del professore volò via in un angolo del corridoio. Il povero Snowy iniziò a precipitare dal soffitto. Con un movimento lesto di bacchetta, Astoria fermò la sua ascesa. Il furetto lentamente si avvicinò alla ragazza. “Liberacorpus” pronunciò poi lei, quando il furetto fu esattamente sopra le sue braccia tese e pronte ad afferrarlo. Astoria lo prese. Il poverino tremava di paura. Lo strinse forte al suo petto. “Va tutto bene ora. Sei salvo” gli sussurrò, ignorando lo sguardo omicida del professor Moody, al quale aveva tolto il divertimento.

“Signorina Grengrass!” abbaiò il professore avvicinandosi minacciosamente alla ragazza, che strinse più forte a sé il povero Draco.

“Dica?”  lo incitò con lo sguardo da superiore tipico dei Serpeverde.

“Toglierò dieci punti alla sua casa per questo!” le urlò, prima di allontanarsi dalla ragazza per andar via.

Astoria lo seguì. “Professore, deve farlo tornare come prima!” gli ordinò quasi.

Lui si arrestò e la guardò con una smorfia annoiata. “Tornerà come prima quando ne avrò voglia” disse, zoppicando via e lasciando una Astoria esterrefatta.

“Per tutte le mutande di Merlino! E ora?” esclamò rassegnata la ragazza. Con la coda dell’occhio vide che Potter e la Granger stavano andando via ridacchiando. Un moto di rabbia la costrinse a stringere più forte la morsa attorno alla bacchetta e a puntarla contro i due. “Locomotor mortis” sussurrò, mentre uno scintillio si fiondava sulle gambe di Harry ed Hermione, che si bloccarono sul posto. “Così imparate! Schifosi Grifondoro!” sbottò la mora andando via a passo veloce.

“Ma chi è quella tipa?” domandò Harry, dopo che la ragazza fu scomparsa definitivamente dalla loro vista, cercando frettolosamente la sua bacchetta nelle tasche dei pantaloni.

“Si chiama Astoria Greengrass” rivelò Hermione, anche lei in cerca della sua bacchetta “In giro si dice sia la ragazza di Malfoy”.

Harry smise di cercare la bacchetta. “Mi prendi in giro?” fece lui.

“Solo solo voci di corridoio” rispose Hermione con una scrollata di spalle.

Potter distolse lo sguardo scioccato dall’amica e si affrettò a pronunciare il controincantesimo. “Voci di corridoio…” sussurrò poi incredulo.

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         “Sai che ti dico?” sbottò Astoria entrando a grandi passi nella Sala Comune dei Serpeverde completamente deserta. “Ora vado da quel pazzo che ci ritroviamo per preside e gli ordino immediatamente di licenziare quello strabico di Moody e di farti tornare come prima!” urlò poi, mollando un calcio al divano di pelle nera.

         Snowy la guardò allarmato e, dopo qualche minuto in cerca di un modo per dissuaderla da quell’iniziativa che avrebbe fatto sapere a tutta la scuola che lui era stato trasformato da Moody per ben due volte in un furetto, le morse la mano.

         “Ma che cavolo fai!?” lo sgridò indignata, portandosi alle labbra la mano dolorante. Il furetto scosse la testa velocemente. “Non vuoi che vada da Silente?” domandò lei, per niente certa di essere riuscita a decifrare quell’atto feroce. Snowy annuì, con sguardo serio… secondo Astoria! Fatto sta, che anche in versione furetto Draco si faceva valere con i suoi sudditi.

         “Va bene. Come vuoi tu.” si arrese lei “Ma se entro domani mattina il prof non ti fa tornare come prima, giuro che ci vado”.

         Il furetto sbuffò e la guardò con un’espressione truce. Lei fece finta di non essersene accorta. “E’ quasi ora di pranzo. Infilati in borsa e andiamo in Sala Grande” gli ordinò, aprendo la sua cartella. Di malavoglia e con il broncio, Draco si lasciò poggiare in borsa. Astoria la lasciò aperta e si diresse fuori dalla Sala Comune.

… TO BE CONTINUED …

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ANGOLINO DELL’AUTRICE

Ciao a tutti! Vi è piaciuto il nuovo capitolo? Spero di sì. Come promesso, ho ritrasformato Draco in furetto. Spero che il cap non sia banale. Ho messo il dialogo del quarto film tra Harry e Draco.

Vorrei ringraziare i recensori (pattyjonas

 , Lady Patfood , Mimi18 e katia37). Grazie poi a coloro che hanno messo la fic tra preferite e seguiti (3 e 9 rispettivamente). Grazie infine a coloro che leggono nell’ombra, anche se mi piacerebbe che anche voi deste un giudizio sul mio lavoro, cosicché io possa migliorare e non sfociare nella banalità.

Va bene. Ora sta a voi giudicare. Vi lascio ai vostri affarucci, sperando in qualche recensione carina. Un bacione!

Vale-chan

   
 
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