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Autore: JadeDevour    26/09/2009    1 recensioni
Una ragazza bellissima ed adorabile, ma fin troppo paranoica. Un migliore amico vampiro che a differenza sua non sembra avere intenzione di spigersi oltre al bacio sulla fronte, e una famiglia intera di vampiri con cui convivere. Jade vi da ufficialmente il benvenuto nel suo mondo.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nel momento stesso in cui metto piede nella sala della mia stupenda quanto esageratamente grande casa ( vi basti pensare che questa è una delle quattro sale sparse per l'intera villa, e non sono nemmeno troppo sicura di dove sia la quarta) la situazione è la seguente.
Matt sta giocando alla play station con papà. Sorrido appena nel vederlo assolutamente concentrato nel terminare il suo livello, e il mio sorriso si allarga ulteriormente nel notare che papà smette per qualche istante di manovrare i pulsanti del joystick, in modo da finire fuori strada con la sua minuscola moto e portare mio fratello in netto vantaggio: lui infatti lancia in aria le braccia, esultando, e si rivolge a papà con un sorrisetto orgoglioso
"non dicevi che questa volta mi avresti battuto, papà? Ah!"
Lui sbuffa, scuotendo la testa e fingendosi profondamente amareggiato: si volta, e finge di ringhiare contro la mamma, che per tutta la durata della partita lo abbracciava da dietro, riempiendogli il collo di baci, nonostante lui di tanto in tanto protestasse ridendo, affermando che in quel modo lo distoglieva dall'importantissima sfida in corso..
"è colpa di tua madre, Matty, solo sua. La prossima volta la chiudo in cucina, e allora sì che ti straccerò."
proclama serissimo, per poi voltarsi ed abbracciare la mamma, attirandola con sè sul morbido tappeto, facendola strillare, ridere cristallina e poi limitarsi a ricambiare il suo bacio, cosa che fa distogliere lo sguardo a Matty, che con una leggera smorfia torna a dedicarsi al suo allenamento, giusto per essere sicuro di riuscire a vincere anche la volta successiva.
Sul divano dietro di loro, il solito sorrisetto appena accennato ( e se me lo concedete, esageratamente sexy) e i capelli mossi e castani, Frankie Madden sta sussurrando qualcosa nell'orecchio della sua altrettanto stupenda ragazza, Helena Valo. Il mio sguardo si sofferma qualche istante, senza riuscire ad evitarlo, sulle sue braccia, lasciate scoperte dalla sua canottiera preferita, nera e con il simbolo dei rolling stones sul davanti: il braccio sinistro ogni volta attira inevitabilmente le mia attenzione, per il meraviglioso tatuaggio che lo ricopre interamente. Non è l'unico che possiede, certo: sfruttando il suo potere, inusuale tra i vampiri, ovvero quello di poter sottoporsi a tatuaggi nonostante la sua pelle tecnicamente più dura del marmo, Frankie si scrive sul corpo ogni sensazione, passione, od evento fondamentale della sua esistenza, e lo stupendo "Helena" tatuato all'interno del braccio destro in un'elegante e magnifica grafia corsiva è un ulteriore prova di quanto, dopo più di due secoli spesi semplicemente come amici, sia davvero sicuro che la sua ragazza sia l'unica, vera donna della sua vita. E chi potrebbe dubitarlo, vedendoli insieme? Sono semplicemente pazzi l'uno per l'altra..e i loro
corpi sembrano completarsi perfettamente, la magnifica, sottile figura di Helena adagiata in grembo al suo altrettanto magnifico ragazzo, e le sue mani bianche che percorrono le braccia con cui lui le sta cingendo la vita, le mani di lui intrecciate sulla sua pancia piatta..sorrido, la testa appena piegata. Sono semplicemente stupendi, come i miei genitori. Come..una composizione marmorea, solo reale e infinitamente più incantevole.
Poi il mio sguardo scorre appena lungo il divano, e si posa sull'ultima persona presente nella stanza, essendo Elìn da qualche sua amica. La persona in questione se ne sta schiacciata, non perchè obbligata in quel minuscolo spazio ma per tenersi volutamente il più lontano possibile da Frankie ed Hel, contro il margine sinistro del divano, e io conosco esattamente quell'espressione, l'imbarazzo dipinto nei suoi occhi verdi. Io conosco esattamente ogni sua abitudine, sono perfettamente in grado di prevedere ogni suo gesto. Tra pochi istanti solleverà una mano per..ecco, così, per toccarsi i capelli, come sempre quando è nervoso. E socchiuderà appena gli occhi rivolto a Frankie, proprio come ha appena fatto.
è straordinario come tutto, dovunque io mi trovi, si tinga di una luce diversa, quando guardo Gerard Valo. Gee. Il mio migliore amico.
Tutto si tinge delle sfumature del meraviglioso verde dei suoi occhi. Un verde che cambia ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, seguendo i cambiamenti atmosferici, la diversa luce corrispondente al momento della giornata, seguendo le sue emozioni, un verde surreale da tanto è intenso, un verde dentro il quale potrei perdermi per giornate intere, se solo avessi l'occasione di guardarlo negli occhi per così tanto tempo, prima che lui distolga lo sguardo con un sorriso indulgente.
Ennesima, piccola fitta al cuore, che mi scuote abbastanza da poter sollevare una mano e rivolgere un sorriso a chi ha sollevato lo sguardo su di me, finalmente conscio della mia presenza.
"salve gente..sono finalmente pronta! Non ci speravate, eh?"
Hel sorride luminosamente, un sorriso di un bianco tanto accecante da abbagliarmi appena, e batte le mani tra loro, per poi portarsele alle labbra..
"Dio tesoro, ma guardati! Sei stupenda!"
cinguetta, lo sguardo ammirato che vorrei tanto veder dipinto sul viso del suo fratello gemello: sul suo visto stupendo, quel viso da bambino che di tanto in tanto vorrei schiaffeggiare, quando non sembra percepire i miei segnali, quando mi parla come se fossi una bambina, quando fa l'iperprotettivo. Non come un ragazzo geloso, come un fratello maggiore malfidente nei confronti degli amici della sorellina. Lo vorrei tanto schiaffeggiare..ma solo per poterlo riempire di baci l'attimo dopo.
Lui invece mi guarda con un sorriso leggero, lasciando che sia quello ad esprimere la sua evidentemente moderata ammirazione, un sorriso accennato tra tutti quegli esagerati complimenti, e a me viene voglia di sparire.
"grazie..andiamo, Gee? Sono già in ritardo.."
agito una mano in direzione dei miei genitori, che mi augurano di divertirmi, insieme con Frankie ed Hel, mentre Gee si alza, ed aperta la porta di casa solleva un sopracciglio nel notare le mie braccia bianche, lasciate scoperte dalle spalline sottili del vestito. Effettivamente sono rabbrividita, quando il vento troppo freddo mi ha colto di sorpresa: mi aspettavo perlomeno una temperatura degna di maggio, ma sollevando lo sguardo mi mordo il labbro inferiore nel notare che anche i raggi di luce sono spariti, schiacciati dalle nuvole nere..e in ogni caso, non sarebbero certo stati in grado di scaldarmi. Sono tanto concentrata nel domandarmi se smetterà mai di piovere, da sobbalzare lievemente quando qualcosa di fresco e pesante entra in contatto con la pelle arrossata dal vento e appena umida per le gocce di pioggia, realizzando solo dopo qualche istante che si tratta della giacca di pelle di Gee..il suo profumo intensissimo mi raggiunge prima che possa anche solo definirne la consistenza. Chiudo gli occhi e sospiro appena..il suo profumo su di me. è tutto quello che desidero.
Quando li riapro, rimango appena abbagliata dal suo sorriso da bambino, e vengo invasa da una straordinaria sensazione di calore nel sentirlo cingermi le spalle con un braccio, mentre ci avviamo verso la macchina, il suo ombrello nero aperto sopra di noi, a ripararci dalla pioggia
"ma l'avevi visto il tempo? Non ce l'hai un maglione?"
chiede ridendo, e io scuoto la testa, sforzandomi con tutta me stessa di immergermi totalmente nella modalità "migliore amica". Sorrido, quindi, e proclamo, sollevando appena il mento
"certo, ma nessuno stava abbastanza bene con il vestito!"
ridiamo insieme, raggiungendo finalmente la sua macchina, e una volta dentro mi rannicchio nella sua giacca, piegando appena le gambe e posando le ginocchia sul cruscotto, abitudine ereditata da mamma. Mi volto a guardarlo, affascinata semplicemente dal modo in cui lui inserisce le chiavi nel cruscotto e avvia il motore, o da come tamburella con le dita sul volante, seguendo il ritmo della musica che io stessa ho scelto..dallo specchietto ciondola appena un piccolo pipistrello, che abbiamo trovato in una delle nostre solite gite del sabato pomeriggio in giro per Reykjavic: giriamo per negozi, lui mi regge i sacchetti contenenti le svariate tonnellate di vestiti che compro ogni fine settimana, mi porta a mangiare da mac donald, dichiarando ogni volta come il suo resistere alla puzza di quella roba sia una prova evidentissima dell'affetto che lo lega a me, e andiamo al cinema. Ogni sabato così, e io passo l'intera settimana ad aspettare il momento in cui suonerà il campanello.
"sicuro di non voler venire anche tu alla festa?"
chiedo speranzosa, voltandomi appena verso di lui, che però scuote la testa, lo sguardo verde sulla strada e un leggero sorriso dipinto sul volto stupendo, prima di lanciarmi un'occhiata divertita.
"naaaa..ti lascio un pò libera, almeno il giorno del tuo compleanno. E poi sono troppo vecchio per questo genere di cose."
dichiara, scuotendo la testa con aria melodrammatica, e io rido, dandogli un pugno appena accennato (per non rischiare di sfracellarmi la mano sulla sua spalla marmorea.). Beh, effettivamente Gee ha quasi tre secoli, per quanto essendo stato trasformato a 23 anni, la sua età apparente rimarrà sempre quella..è al mondo da tre secoli, e io da giusto quindici anni. Wow. E spreco anche il mio tempo sperando che scelga di mettersi con me?
Vengo colpita da un pensiero improvviso, che mi fa sgranare appena gli occhi azzurro ghiaccio, e impietrire la mano con cui stavo distrattamente giocherellando con una ciocca di capelli neri.
E se..se non volesse venire perchè sta frequentando una ragazza, e vuole passare il pomeriggio con lei? UnUna ragazza..una vampira. Una stupenda vampira di almeno due secoli. Voglio dire, sarebbe perfettamente verosimile. Sarebbe comprensibile anche che lui eviti di parlarmente, per non farmi stare male. E sarebbe ancora più comprensibile la sua tendenza a non guardarmi mai per troppo tempo negli occhi, ultimamente, non come faceva prima, quando passavamo ore intere a giocare a chi rideva per primo..era il mio gioco preferito, da piccola. E ogni volta che lo sfidavo sapevo che nel caso avessi vinto, sarebbe stato solo perchè lui me l'aveva concesso. E protestavo ridendo, gli dicevo di non barare e non ridere solo per farmi vincere, e lui mi spettinava, e mormorava dolcemente che non rideva per finta, che lo faceva perchè era davvero felice di giocare con me, e che non avrebbe desiderato trascorrere il suo tempo in nessun altro modo..
Ultimamente, invece, mi guarda a malapena negli occhi. Niente è cambiato, ridiamo, giochiamo, e stiamo insieme nello stesso modo..solo, quando incrocio il suo sguardo, sorride appena e lo distoglie.
Mi mordo il labbro inferiore, mentre l'ipotesi della vampira diventa progressivamente una dolorosa certezza.
Non mi guarda più perchè si sente in colpa, lo so. Perchè sa che lo conosco tanto bene da leggere nel verde dei suoi occhi quello che mi sta nascondendo.
"eccoci qui."
dichiara lui, e io sussulto, guardando con gli occhi appena sgranati il locale dove Iris e Maria hanno organizzato la festa: dovunque palloncini, striscioni colorati con il mio nome. Tutto ciò dovrebbe rendermi immensamente felice, certo. E allora perchè ho dannatamente voglia di piangere?
Mi volto nuovamente verso Gee, incrociando il suo sguardo, e lui sorride e lo distoglie, guardando l'ora sull'orologio elettronico sotto al contachilometri.
"allora, a che ora ti vengo a prendere, più o meno? Mi chiami tu?"
Scuoto bruscamente la testa, quasi senza rendermene conto, e mi stringo appena nelle spalle al suo sguardo perplesso, per poi passarmi una mano tra i capelli e sorridere appena.
"no, torno a casa con..il fratello di Iris. Ha già detto che ci pensa lui. Tutto a posto."
lui annuisce, apparendo solo vagamente perplesso, ma torna subito a sorridere.
"ok..divertiti allora, piccola."
si sporge verso di me, premendo le labbra sulla mia guancia, e io ricambio baciandogli il viso a mio volta, e come ogni volta lotto per non intercettare invece le sue labbra: invece, mi allontano il prima possibile, e mi stringo nella sua giacca nera una volta che lui ha agitato appena la testa, per farmi segno di tenerla, vedendomi sfilarla. Mi stringo nella pelle nera impregnata dal suo profumo, mentre guardo la macchina allontanarsi, e una sola lacrima si mischia alle gocce di pioggia che mi sferzano il viso, nonostante l'ombrello nero.
Dove sta andando?
Dove stai andando, amore mio?
Scuoto la testa, e mi volto verso il locale: mi sembra quasi di sentire Iris sibilare agli altri di prepararsi al mio arrivo, l'ho notata spiarci dalla finestra, poco fa. Allora mi stampo un sorriso sulla faccia, sforzandomi di pensare alla magnifica serata che mi attende, e cammino verso la porta, sempre stretta nella giacca nera, per stamparmi il più possibile la sua essenza sulla pelle.

commentateeeeee. *___*
 
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