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Autore: Volpe__    10/05/2025    0 recensioni
Nel villaggio di Olovio vive un ragazzo stufo della sua vita passata tra pecore e campi, desidera qualcosa in più.
Peccato che la magia a quanto pare ha deciso di non sceglierlo, facendolo rimanere senza poteri alla suonata età di venti anni.
Cosa succederebbe però se il caso decidesse di stravolgere completamente la sua vita? In fondo non è mai troppo tardi per diventare dei maghi.
Genere: Azione, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le praterie intorno al villaggio risplendevano di verde mentre una bolla d'acqua grossa come una zucca si schiantava contro un albero vicino al fiume, l'impatto prima produsse un forte rumore simile ad un esplosione e poi inondò completamente il tronco.
Selur si trovava sulla sponda dell'acqua con i piedi completamente immersi nell'acqua gelida.
Era già da qualche giorno che si stava esercitando con la magia dell'acqua, insieme a quella del fuoco era quella che gli riusciva meglio in un ambiente del genere.
-Ti senti soddisfatto adesso? Hai fatto una pozza di fango intorno all'albero.- 
Balrt lo stava guardando da una distanza di sicurezza, non voleva bagnarsi gli stivali.
Dall'avvenimento della palla di fuoco aveva deciso che avrebbe supervisionato personalmente gli allenamenti più stravaganti di Selur, la chiesa non era un luogo adatto per palle di fuoco e bolle d'acqua giganti.
-Onestamente si, mi sento molto soddisfatto.- da quando stava usando i guanti aveva fatto progressi incredibili.
Anche il fatto di allenarsi spesso lo aveva fatto salire di livello in termini di resistenza, non si stancava più così tanto facilmente.
Uscì dall'acqua con i piedi zuppi e congelati, le labbra gli erano diventate di una sfumatura quasi violacea.
-Quindi ricapitolando ora sai sparare fuoco dalle dita e riesci anche a controllare l'acqua? Non male per un novellino.- detto in quel modo sembrava quasi riduttivo rispetto a tutti gli sforzi fatti nelle ultime settimane da quando aveva avuto il risveglio.
-Beh si, ancora non mi sono messo ad approfondire gli altri tre tipi di magia elementale.- 
Con quelle poche parole si rese conto di quanto fosse ancora acerbo nel campo della magia.
-Tempo al tempo, nessuno nasce imparato con la magia. Per ora va più che bene quello che sai già fare, hai già deciso il giorno in cui ti confronterai con i tuoi genitori?-
Sua madre e suo padre erano l'ultima cosa che lo separava dal suo viaggio, ma ormai si sentiva pronto a provare i frutti del suo allenamento.
-Si ho deciso. Sarà oggi il giorno.- dicendolo gli veni un piccolo nodo in gola per l'ansia.
-Buona fortuna ragazzo.- Balrt provò a rassicurarlo al meglio delle sue possibilità.

Selur aprì la porta di casa e trovò entrambi i suoi genitori seduti a tavola.
Non era lontanamente ora di mangiare quindi probabilmente stavano parlando.
-Selur sei tornato, devi dirci qualcosa?.- il tono del padre faceva intuire che sapesse già dove sarebbe andata a parare la conversazione.
-Sono pronto, voglio farvi vedere i frutti del mio allenamento.- i guanti della nonna gli calzavano perfettamente le mani, dandogli quasi un'aria di mago serio.
-Ma quelli sono i guanti che usava tua nonna. Te li ha dati il nonno vero? Sapevo che c'era di mezzo lui in tutta questa situazione.- la madre non sembrava neanche arrabbiata, solo sorpresa.
-Mi hanno aiutato molto in questi giorni. Venite con me al fiume per favore.- 
In qualche modo il fiume era diventato per lui un luogo molto importante, voleva aprire il nuovo capitolo della sua vita li dove tutto era iniziato.
-Perché proprio il fiume? Non va bene qui in giardino?- il padre sembrava quasi curioso di tutta quella situazione.
-Probabilmente è più sicuro li, lo dico per evitare eventuali danni.- essere sincero gli sembrava la scelta più giusta in quel momento.
-Così pero mi spaventi Selur, cosa hai intenzione di fare?- la madre non era affatto curiosa, sembrava ,molto preoccupata.
-Fidati di me mamma. Andiamo.- disse mentre apriva nuovamente la porta di casa sua.
I suoi genitori si guardarono per qualche istante negli occhi prima di lasciare il tavolo della cucina, sapevano che loro figlio stava cambiando ed avevano paura di accettarlo.

Dopo una decina di minuti arrivarono vicino la sponda del fiume.
Seduto sotto un albero Balrt stava riposando con la testa appoggiata al tronco
-Balrt? Che cosa ci fai qui?- il tono di Zann sveglio il povero taverniere addormentato.
Si mise in piedi con leggera fatica, era ancora leggermente stordito.
-Salve a tutti, sono qui per osservare vostro figlio che diventa un uomo.- 
Come se non lo avesse visto sparare palle di fuoco per tutti gli ultimi giorni di allenamento.
-Mamma, papà. Vorrei un attimo la vostra attenzione.- stava iniziando il suo discorso.
Gli occhi dei suoi genitori erano puntati su di lui, non poteva sbagliare.
-Nelle ultime settimane la mia vita è cambiata. La magia mi ha scelto nonostante tutti in casa credevamo che ormai fosse troppo tardi.- il tono della sua voce era solenne, sembrava uno di quegli oratori che parla nei mercati alla gente.
-Sono sempre stato felice della vita che mi avete dato, però mi sono reso conto di volere di più. Voglio studiare la magia, voglio diventare uno stregone per poi girare il mondo.
Nonostante non dicessero niente verbalmente i loro sguardi parlavano da soli.
Sua madre aveva gli occhi leggermente lucidi.
-Nelle ultime settimane mi sono allenato tanto ed oggi vi dimostrerò che sono in grado di fare anche altro nella mia vita.-
Balrt aveva un ghigno sorridente sul volto, si stava godendo a pieno la scena.
Selur si aggiustò i guanti, non era mai stato così pronto.
Cominciò a sentire il flusso nelle mani che si accumulava, lo aveva fatto così tante volte che ormai non si stupiva più di quella sensazione di calore.
Alzò un braccio in aria, l'indice che puntava in alto nel cielo.
La fiamma sul suo dito vibrava come non mai, non si sarebbe limitato al solito proiettile.
Il dito si mosse ed un proiettile di fuoco tranciò l'aria sopra Selur.
Sua madre si mise una mano davanti la bocca.
Ricominciò a concentrare la sua energia, questa volta nel palmo della mano.
Negli ultimi giorni aveva capito che in base al punto in cui concentrava la magia cambiava anche il tipo di incantesimo che riusciva a creare.
Il dito era per i proiettili, il palmo per qualcosa di più.
Il calore nel palmo si iniziò ad espandere fino a che non esplose.
Dalla mano di Selur uscì una vampata di fiamme che scaldò i volti dei suoi genitori che si trovavano a qualche metro di distanza.
Aveva molta paura di usare quell'incantesimo perché lo aveva scoperto solo di recente, per fortuna era riuscito a farlo in modo corretto.
-Balrt potresti spostarti lontano dall'albero?- la voce di Selur era tremante, aveva avuto un'idea.
-Ai tuoi ordini.- disse mentre si spostava distante dall'albero, si avvicinò parecchio ai genitori del ragazzo.
Selur guardò intensamente quel povero albero solitario che si trovava molto vicino al fiume.
Puntò il dito contro l'albero ed iniziò a caricare l'energia, molto.
La palla che si stava creando diventò quasi più grande della sua testa fino a che non decise che era arrivato il momento giusto per spararla.
Un ammasso di fuoco rotante volò a mezzaria per una decina di metri prima di abbattersi contro il tronco dell'albero, facendogli prendere fuoco.
-Selur cosa stai facendo? Rischi di provocare un incendio.- l'urlo del padre rimbombò per tutta la pianura, ma Selur aveva un piano.
Si avvicinò alla riva del fiume e rivolse entrambi i palmi delle mani verso l'acqua, come se volesse prenderla.
Il flusso magico gli inebriò completamente le braccia fino a che non si sentì pronto.
Alzò lentamente le braccia verso l'alto, portandole verso il cielo.
Dal fiume iniziò a sollevarsi una grande massa d'acqua che andò sempre più sù.
Le braccia mentre si spostavano portavano con loro la bolla d'acqua gigante che era riuscito a fare uscire Selur dal fiume.
Fece qualche passo verso l'albero in fiamme fino a che non fù completamente coperto dall'ombra prodotta dall'acqua.
La magia nelle braccia lo stava sfiancando, quindi decise di farla finita li.
Fece scendere violentemente i palmi delle mani verso il basso, portandosi dietro tutta la massa d'acqua che aveva accumulato.
L'albero venne inondato da una cascata d'acqua che durò un paio di secondi.
Quando il tutto terminò l'albero era completamente zuppo e spento.
Ce l'aveva fatta.
Selur si avvicinò ai genitori, entrambi avevano uno sguardo misto tra preoccupazione e quella che sembrava una sfumatura di felicità.
-Non pensavo fossi diventato così bravo.- la madre gli mise una mano sulla guancia mentre aveva ancora gli occhi leggermente lucidi.
-Hai rischiato molto con quel fuoco, però te la sei cavata bene.- il padre ora stava sorridendo mentre si toccava i baffi.
Finalmente si sentiva apprezzato per un qualcosa in cui si era impegnato, non era più quel ragazzo intrappolato nella vita da contadino di qualche settimana prima.
-Quindi adesso ho la vostra approvazione per partire?.- era ora di fare la fatidica domanda.
I suoi genitori si guardarono negli occhi per un istante, stavano insieme da così tanto tempo che gli bastava quello per capirsi al volo.
-Si, domani ti aiuteremo per i preparativi.- dissero quasi all'unisono.
A Selur cedettero quasi le gambe quando ricevette l'approvazione dai genitori, non si era mai sentito così in vita sua.
Ora non restava altro che tornare a casa.
   
 
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