“Rimpatriata fra amici.”
La visita a casa de Breuteuil si è conclusa con un nulla di fatto: nessun membro del personale ha lasciato l’abitazione prima o dopo il furto e le persone che prestano servizio lo fanno tutte da molto tempo.
Oscar, che si è preparata un elenco, elimina con un tratto il nome della duchessa: il giorno dopo chiederà di essere ricevuta presso la famiglia successiva.
Quella sera ha un impegno particolare, rivivere parte del suo passato con l’antico compagno di avventure: parleranno dei tempi andati e di come abbiano trascorso quei lunghi anni di separazione, delle loro ambizioni, dei progetti per il futuro.
C’è un unico punto che potrebbe essere motivo di tristezza: ricordare la morte di Marie, avvenuta una dozzina di anni prima.
La vecchina è stata sepolta al suo paese di origine e nessuno della famiglia Jarjayes ha assistito al funerale: suo padre era impegnato in una missione diplomatica, la madre era in visita dalla figlia maggiore e lei era stata troppo presa per chiedere una licenza.
Ha sempre dato per scontato che, invece, André fosse stato presente e decide che, se non sarà lui a introdurre l’argomento, lei eviterà di parlarne.
Il “vecchio amico” arriva puntuale, la saluta con un <
Poi ricorda quello che si sono detti nel pomeriggio: André ha sempre voglia di scherzare.
Lui si guarda intorno, sembra voler fare un bagno nel passato.
- Allora, che dici, ti va di cenare?
- Altro che, ho una fame da lupi!
Anche in questo non è cambiato.
Lui si inchina, lasciandole il passo:
- Dopo di Voi, Mademoiselle.
Oltre che un omaggio all’etichetta, quella è una necessità pratica, giacché non ha la più pallida idea di dove si trovi la sala dove si cena.
Prendono posto; sulla tavola, riccamente apparecchiata, fa bello sfoggio di sé una bottiglia di vino invecchiato.
- Dai, André, apri e versa: facciamo un brindisi al nostro esserci ritrovati.
Lui esegue versando una dose generosa, nella speranza che questo contribuisca a metterle voglia di parlare.