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Autore: kymyit    26/09/2009    4 recensioni
Qualcosa è in moto a Digiworld fin dai tempi della sua nascita e nonostante i tantissimi anni trascorsi, non si è mai risolto. Lucemon è tornato e i Demon Lords complottano per abbatterlo.
A due gemelli l'onere di custodire i suoi poteri: Yamato e Ylenia Ishida.
I due saranno loro malgrado l'occhio del ciclone, fra digimon che li vogliono morti o vivi tutti per il loro tornaconto. Se poi aggiungiamo nuovi prescelti problematici e vecchi prescelti i cui digimon sono nientemeno che i cari Dark Masters, le cose si complicano assai.
Chi la spunterà nel caos della battaglia? Lucemon? Daemon? I digiprescelti? O forse sarà solo un massacro totale?
Saga Attuale: Wrath's Showdown.
Dopo aver avuto a che fare coi redivivi Dark Masters, i digiprescelti devono affrontare il Demone dell'Ira per ostacolare il suo progetto di assorbire i poteri di Lucemon sfruttando il piccolo Risei.
Witchelny, la città magica, viene assediata. Riusciranno i prescelti a vincere salvando non solo il bambino, ma anche Ken Ichijouji e i fratelli Saiba? Perché il demone ha più di un asso nella manica.
[ATTENZIONE: Sto aggiustando la storia dai primi capitoli, cercando di non fare troppi cambiamenti drastici.
Modificato CAPITOLO 1]
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Yamato Ishida/Matt
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of Light and Darkness' Quest'
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twins 9
Capitolo 9: Tragedy's Birth II - Passato e presente, poi dritti verso il futuro (ignoto)

When the Gods were young the burden was less
It was not grief and it was not fear
Who cast the shadow upon our age?
Who has crippled the young and blinded their eyes?
(Tragedys Birth, Primordial)



Un numero: 706.
Nient’altro che un numero.
Una delle pedine più importanti, ma non il pezzo più importante del puzzle.
Solo un numero.
Il corpo tonico era rivestito da una stretta tuta grigia, alla quale erano collegati tubicini e anche aghi, specie in vicinanza ad organi vitali. Erano dolorosi, specialmente quando compiva movimenti bruschi, perciò Neo Saiba preferiva star seduto, continuando a fingere tranquillità e indifferenza.
Utile per lui, ma con Daemon non attaccava. Il Demone dell’Ira sapeva per certo che il ragazzo umano aveva paura di lui, per sé stesso e per sua sorella.

-MetalPhantomon: Digimon evoluto di tipo Virus. Peso 35 GB, i suoi attacchi sono: Soul Predator e Grave Scream.- Pronunciò l’albino con aria saccente. Strano che fosse un digimon evoluto a seminare terrore senza motivo. Di solito erano i digimon di livello più basso che, in preda allo spavento di trovarsi per sbaglio in un mondo sconosciuto, creavano scompiglio. Inoltre erano quelli di tipo bestiale a spaventarsi maggiormente, a causa del loro istinto “animale”. Gli umanoidi avevano più autocontrollo.
Rei Saiba strinse forte la mano del fratello maggiore. Avevano appena lasciato l’ospedale, dove aveva fatto la fisioterapia. Forse c’era ancora speranza che le sue gambe recuperassero il loro vigore e che tornasse a camminare.
Lo speravano entrambi con tutto il cuore.

-Neo Saiba, 17 anni, razza Umano, traditore di Sua Eccellenza Daemon.- MetalPhantomon ghignò o almeno così parve, considerata l’assenza di labbra. In ogni caso i suoi occhi brillarono maligni ed inquietanti. -Hai la possibilità di redimerti.- accennò a Rei –Il Grande Daemon potrebbe persino concederti in dono di far guarire la tua sorellina.-
Anche Neo ghignò a sua volta, per cacciare la paura.
-Redimermi? Tsk…Ma non farmi ridere…- chiuse gli occhi per qualche secondo, poi, stringendo i pugni esclamò –Non so cosa voglia da me Daemon, ma lascia fuori mia sorella da questa storia! Le cose sistemiamole tra noi! METALGREYMON!-
Esatto.
MetalGreymon.
Dopo aver combattuto al fianco di Taichi contro Daemon, Neo aveva rimesso la testa a posto. Aveva compreso i suoi sbagli e chiesto perdono. Con grande sforzo, sotterrando il suo orgoglio, aveva cercato MetalGreymon e gli aveva chiesto perdono per averlo usato e ucciso.
E il digimon gliel'aveva accordato, perché sapeva che per Neo pronunciare la parola “scusa” era già una punizione tremenda. Ed era tornato al suo fianco.
Il dinosauro digitale apparve alle spalle del suo partner, fuoriuscendo dal vecchio Digivice V-Tamer del ragazzo. Era grosso circa il doppio del M.Greymon di Taichi, di un arancione più scuro e dalle ali nere.
-Fratellone…- esitò Rei. Voleva aiutarlo anche lei. Strinse il suo Digivice.
Si, perché ne aveva uno anche lei. –SkullSatamon!- esclamò, e il digimon apparve, accanto al dinosauro. La stazza del digimon di Neo lo fece apparire minuscolo, ma in realtà il digimon di Rei era molto forte e la sua altezza non era indifferente. Insomma, era sicuramente più alto di un essere umano.
Il digimon scheletro si parò davanti alla carrozzella di Rei, per proteggerla. Neo era il suo domatore, ma gli aveva affidato Rei. La ragazza era molto dolce e non lo giudicava affatto per il suo aspetto, nonostante gli avesse confessato di aver paura degli scheletri. Col passare del tempo, le si era affezionato moltissimo e il compito che Neo gli aveva assegnato era diventato una sua missione personale. La proteggeva perché lo voleva davvero, dal profondo del cuore.
Lei era la sua partner.
Strinse forte il bastone. Dal pomo dorato sull'estremità fuoriuscirono scintille.
-Sei pronto?- gli chiese MetalGreymon.
-Tsk, certo che si.- gli fece eco lo scheletro.
-Ma guarda... - rise MetalPhantomon -E' la mia giornata fortunata. Volete combattere? Siete sicuri? Guardatevi un po' intorno...-
Neo e gli altri sudarono freddo.
Erano al parco.
Centinaia di persone si trovavano lì. La maggior parte per fortuna aveva già tagliato la corda alla vista di MetalPhantomon.
Ma restava sempre chi si trovava abbastanza lontano da non vedere i digimon o qualche pazzo curioso.
Non potevano coinvolgere assolutamente quelle persone.
-Merda.- ringhiò l'albino -SPARITE DALLA CIRCOLAZIONE! E' PERICOLOSO!- gridò a due ragazzi più grandi che, impugnando una macchina fotografica e una videocamera, tentavano di immortalare quelle immagini. I due si scossero.
-E' sparito...- disse uno.
Neo si voltò velocemente.
MetalPhantomon non era più davanti a loro...
La sua risata maligna giunse alle sue spalle e, voltandosi, Neo, M.Greymon e S.Satamon si resero conto, con orrore e frustrazione, che MetalPhantomon si era portato velocemente dietro la carrozzella di Rei, senza che loro se ne accorgessero.
-Claw Bone!- la scarica che partì dal bastone di SkullSatamon fu deviata dalla falce dell'altro digimon scheletrico, che si limitò ad avvicinare l'arma alla gola della sedicenne.
-Ah...- emise Rei. Essendo una falce composta da energia oscura, il lieve contatto con la gola le provocò un forte dolore.
-Scacco matto.- ghignò maligno il fantasma.

°

-I digimon dei primi bambini prescelti...- Koushirou trattenne il fiato.
-Mi riesce difficile credere che fossero buoni in passato.- disse Tailmon, pensando ovviamente al suo Maestro.
No.
Padrone e aguzzino era il termine giusto.
-Anche a me.- fece Hikari -Ma a quanto pare è così.-
-Anche Devimon era buono... Ma allora perché diavolo ci hanno combattuto così aspramente?- chiese Takeru, che provava un profondo rancore nei confronti del digimon diavolo.
-Ora vi spiego. La storia non è finita.- disse Gennai -E' così lunga e complessa che non basterebbe una vita per raccontarla tutta. Ma torniamo a Lucemon e agli altri Demon Lord.... Molto prima che Piemon e Pinocchimon incontrassero Vamdemon, i Demon Lord sfuggirono alla custodia dei Supremi. Lasciarono la Foresta Sacra per continuare a diffondere il male. Tranne Lucemon. A lui non interessava. Reputava Digiworld un posto bellissimo e fece di tutto per proteggerlo dai suoi "fratelli". Quando si scatenò una guerra tra digimon Bestiali e digimon Umanoidi, Lucemon era in prima linea. E fu in quell'occasione che imparò a unire Luce e Tenebre.-
Yamato e Ylenia si sentirono quasi chiamati in causa. Incrociarono le braccia contemporaneamente e deglutirono.
-I Supremi gli affiancarono un gruppo di cavalieri scelti, per vegliare su di lui ed evitare che compisse azioni insensate. Erano i Royal Knights, i Cavalieri Reali. Lucemon radunò digimon da ogni dove, sia umanoidi che bestiali, sia Antivirus che Dati e Virus e cercò di portare la pace tra i due schieramenti.
Piemon e gli altri si unirono alla causa, confidando in lui per vivere in un mondo migliore e il loro gruppo ebbe un bel da fare per placare i due schieramenti.
Alla fine, riuscirono a portare la pace, ma come vi dicevo, durante lo scontro Lucemon ebbe modo di entrare nel Dark Ocean, dove è stato confinato Dagomon.-
Hikari chinò il capo -Quindi Dagomon stava in quell'orribile posto già da allora.-
Gennai provò tenerezza nei confronti della prescelta della Luce -Vedi Hikari, Dagomon era uno dei primi Virus nati e si era macchiato di numerosi crimini. E' stato confinato nel Dark Ocean perché la morte sarebbe stata solo una liberazione per lui.-
-Ma poi si è pentito.- disse Hikari -Avremmo potuto liberarlo da lì, dargli una possibilità di ricominciare... Quanti anni saranno passati da allora? Più di mille sicuramente... E invece gli abbiamo mandato contro Daemon!- la Yagami si coprì il viso con le mani e singhiozzò. Takeru e Taichi cercarono di confortarla.
-Hikari...- le sussurrò il biondo
-Non fare così.- le disse il fratello -Ti ha perdonata. E poi, vedrai che rinascerà, come tutti i digimon.-
Gennai annuì -Quando un digimon muore in un luogo che non è Digiworld, può rinascere ugualmente, perché, come nei computer della Terra, nella Città della Rinascita rimane una sorta di back-up dei suoi dati. E anche se la Città della Rinascita ora non esiste più, i dati sono rimasti memorizzati comunque. Appena tornerà in funzione, Dagomon potrà tornare e vivere così una nuova vita. E ricominciare...-
Hikari parve tranquillizzarsi un poco.
-Tieni.- le disse Jun porgendole un fazzoletto.
-Grazie.- rispose lei sorridendo appena.

°

Da qualche parte a Digiworld, intanto...

"Lucemon sta procedendo col suo piano..." quel pensiero rallegrava Beelzebumon, il Demone della Gola "Devo raggiungerlo, e raccontargli la verità." camminava da diversi giorni ormai.
Era letteralmente esausto, perciò si sedette a riposare. In quanto Daemon Lord avrebbe potuto raggiungere la sua destinazione in quattro e quattr'otto, ma non doveva attirare l'attenzione. Perciò non aveva spiegato le sue ali nere e non aveva preso il volo. Non aveva neanche usato il suo velocissimo mezzo di trasporto, la moto chiamata Behemoth. No...
Lui doveva essere morto.

-Che diavolo stai dicendo, vecchio bastardo?!- ringhiò.
Il vecchio bastardo in questione era Barbamon, in apparenza il più anziano dei sette.
-Quello che ho appena detto. Non presteremo soccorso a Lucemon.- disse, con voce pacata, ma nel pronunciare il nome dell'angelo caduto, il "vecchio" emise una nota di scherno, che Beelzebumon percepì. E lo detestò.
Erano uguali.
Potevano definirsi fratelli, ma erano pronti a calpestarsi gli uni con gli altri. Non che gli importasse.
Però con Lucemon era diverso...
Era come... del cibo per lui...
Una cosa a cui teneva particolarmente e di cui voleva godere sempre di più.
Anche solo la sua vista lo "nutriva".
Dopo aver lasciato la Foresta Divina come Impmon, aveva vagato con i cinque "fratelli" che erano fuggiti. Lucemon era voluto rimanere indietro. Perché lui non aveva sete di conquista come loro.
Ancora era innocente.
Non sapeva quanto il mondo fosse rimasto corrotto dopo la dipartita di GranDracmon.
Poi a Barbamon era venuta l'idea di possedere tutto. E nessuno aveva obbiettato.
Leviamon desiderava tutto ciò che gli altri possedevano.
Lilithmon voleva possedere tutti i piaceri che quel mondo offriva.
Belphemon bramava l'ozio completo, ovviamente con la minima fatica, altrimenti non sarebbe stato lui. Voleva solo un mondo in cui poter riposare in pace, letteralmente.
Un mondo praticamente noioso per uno come lui.
Perché Beelzebumon adorava i banchetti, il cibo, la lotta. Tutto ciò che offriva alla vita un gusto in più.
Infine Daemon desiderava il potere, diventare più forte e sfogare su tutti la sua costante ira.

E Lucemon che voleva?
Solo la pace.

Per realizzare quei loro desideri l'avevano coinvolto.


Lui gli aveva mostrato la corruzione di Digiworld.
Proprio lui.
Lui non era stato capace di aiutarlo a realizzare il suo sogno.
Proprio lui.
Aveva promesso e non era stato capace di soccorrerlo.


Beelzebumon guardò storto il vecchio. Solo in quel momento comprese appieno l'intero piano del "fratello maggiore". Lui ne era stato tenuto all'oscuro perché DAVVERO si era affezionato a Lucemon. Barbamon voleva che Lucemon fosse sconfitto!
Ecco perché aveva riunito la "famiglia".
Perché bramava gli immensi poteri del "fratellino".

In lontananza la battaglia si faceva sempre più cruenta.
Lucemon contro i Dark Masters e i bambini prescelti.

Con orrore Beelzebumon vide ergersi nell'aria un corpo gigantesco.
-Apokalymon?!- esclamò con rabbia - Ma non era morto? Merda!- il Demone della Gola decise che era il momento di dare man forte al Demone della Superbia. Che gli altri lo appoggiassero era questione di poca importanza.
Il proprio corpo sprigionò un'energia tale che gli abiti in pelle nera parevano sciogliersi. Dalle scapole crebbero due nere ali piumate con le quali Beelzebumon sarebbe volato verso Lucemon.
Da solo non avrebbe mai potuto sconfiggere Apokalymon di nuovo. Perché non si trattava solo di lui.
I Padroni delle Tenebre si erano uniti in un solo corpo.
-Non ti lascerò rovinare i miei piani, proprio adesso.- disse Barbamon. Il Demone della Gola era già in volo ed ad udire quelle parole fece appena in tempo a voltarsi.
Un' energia potentissima lo investì in pieno. Le ali bruciarono, la giacca in pelle si sciolse, l'aria fu pervasa dal lezzo della carne bruciata.
In lontananza l'urlo di rabbia di Lucemon e la Dark Area che si apriva, inghiottendolo.

Lo aveva abbandonato.
Proprio lui.


Beelzebumon riaprì gli occhi. Neanche lui sapeva perché era sopravvissuto. Pura fortuna. O forse no?
Carezzò l'erba verde.
Presto i Cavalieri di Lucemon sarebbero giunti fin lì, distruggendo anche quel luogo. Doveva sbrigarsi a raggiungerlo. Raccontargli la verità.
Non voleva abbandonarlo!

°

-Nessuno sa come, ma Lucemon da allora divenne padrone della Luce e delle Tenebre e si servì di quei poteri per porre fine al conflitto. La pace durò per diverso tempo, ma nonostante tutto, non si poteva parlare di pace. I digimon ormai erano in qualche modo corrotti e Lucemon ne soffriva.
E fu in quel momento che entrarono in gioco gli altri Demon Lord. Sembra che coi suoi poteri Lucemon avesse attirato Barbamon, l'Avaro. Questi riuscì in qualche modo a rientrare in contatto con lui e gli promise di affiancarlo nel suo folle progetto di ricostruire Digiworld da zero.
Quella che all'inizio era solo un'idea di Lucemon poteva essere realizzata e così i Demon Lords cominciarono a seminare il terrore a Digiworld.
I Supremi furono costretti a correre ai ripari: la barriera spaziale tra i nostri due mondi si era assottigliata e vennero a conoscenza del mondo degli umani. Scoprirono che le emozioni degli esseri umani potevano essere trasmesse ai digimon sotto forma di energia. Scelsero perciò dei bambini, perché erano più puri rispetto agli adulti e li invocarono.-
Sullo schermo apparve una vecchia foto.
C'era Gennai, vicino a Piemon. Facevano le smorfie. Accanto a loro c'erano tutti i loro nemici e poi dei bambini.
-Questa foto la facemmo poco dopo la grande battaglia finale. E questi sono i primi bambini prescelti.-
-Sbaglio o manca un digimon?- chiese Ken
Gennai annuì e indicò uno a uno i bambini.
La prima era una ragazzina di circa 11 anni, coi capelli viola raccolti in due bizzarre codine. Vestiva con una t-shirt rosa e pantaloncini neri. Sulla testa degli occhialetti rosa a cuoricini, simili a quelli di Taichi e Daisuke, ma più piccoli.
-Lei è Kirara Kira. Aveva la Digipietra del Coraggio e il suo digimon era Piemon. Era lei la leader del primo gruppo.-
La bambina a fianco a lei, aveva circa 10 anni, i capelli rosso scuro, sfilati e ribelli. Portava una salopette verde militare e una maglietta arancione e rideva abbracciata a Pinocchimon.
-Lei è Aki Mori, la sorellastra di Kirara. All'inizio non andavano d'accordo, ma l'avventura le ha unite tantissimo. La sua digipietra, era quella dell' Amicizia e come potete vedere, il suo digimon era Pinocchimon.-
Tutti annuirono, fissando i loro predecessori.
-Questo con la bandana e i capelli viola scuro è Gie Kurogane.- continuò Gennai indicando un ragazzino sui 12 anni, dall'aria un po' aggressiva, vestito completamente di nero (canottiera, jeans e bandana) -Lui è il partner di Mugendramon e la sua digipietra, era quella dell'Amore.-
-Gennai, ma le digipietre le avete distribuite a caso?- chiese Mimi quasi spaventata.
-Mugendramon la digipietra dell'Amore??- fece Gomamon -E' più sconvolgente del sentire Jou cantare sotto la doccia!-
-EHI!!- esclamò il prescelto dell' Affidabilità rosso in volto, cercando di tappare la bocca al suo dispettoso digimon.
-Ho solo detto la verità.- ribatté Gomamon tra le risate generali.
-E quel ragazzino biondo?- chiese Koushirou.
-Ah, lui... Lui si chiama Karl Keisuke Von Sturm, ma tutti lo chiamavano Kei. Aveva 10 anni ed era cagionevole di salute. Molto cagionevole. Però era molto intelligente, proprio come te, Koushirou. Infatti la sua digipietra era quella della Conoscenza. E' stato quello che più ha tardato ad abituarsi a Digiworld perché era abituato a vivere sotto una campana di vetro. Lui e Vamdemon sembravano fatti apposta l'uno per l'altro.-
Keisuke aveva la tipica aria aristocratica, i capelli ricci e biondi color del grano e gli occhi castano-dorati. Camicia e cravattino, molto eleganti e probabilmente costosi. Il viso era pallido e magro, ma in quella foto sprizzava di vitalità.
-L'ho già visto da qualche parte...- disse Hiroyuki, facendosi pensieroso - Tsk... Ma guarda... e così l'erede della Sturm Corporation è un prescelto...- La Sturm Corporation era una grande azienda informatica, in pratica una delle più famose al mondo, almeno negli ultimi decenni. La famiglia si era stabilita in Giappone in seguito al matrimonio tra il conte Ludwig Von Sturm con Kaname Chinou, una donna intelligente sia di nome che di fatto. Per non parlare della brillante carriera. Insomma, questo Keisuke pareva nato sotto una buona stella. O chissà se anche lui...
-Questo ragazzino qui invece è Mei Ryuuzaki, 10 anni. Lui e Gie andavano molto d'accordo.- Gennai interruppe i pensieri di Hiroyuki e indicò un bambino coi capelli corti celesti sopra il drago d'acqua -Metalseadramon era il suo digimon e la sua digipietra era quella della Sincerità. Questa è Hina Satou.- la ragazza in questione aveva circa 12 anni e aveva i capelli color della neve, molto belli e morbidi. Gli occhi erano grigi e brillanti. Hiroyuki scattò.
-Ma quella è...-
-La conosci?- chiese Daisuke.
Lui si risedette e si lasciò scappare un flebile fischio di apprezzamento -Chi si aspettava che Hina Segaossa fosse una prescelta... tsk...- sghignazzò.
-Vedo che conosci un sacco di gente famosa, Hiropon...- disse Mamoru, che, vicino al prescelto del Vigore, non si trattenne dal mettergli un braccio intorno alle spalle, con molta confidenza -Dato che ci sei, non è che mi daresti il suo indirizzo?-
-E perché mai?- Hiroyuki gli afferrò il braccio e si liberò da quella stretta troppo confidenziale.
-Ha spaccato il parabrezza della macchina di mio padre giusto una settimana fa.- ribatté Mamoru, ignorando il gesto dell'altro.
Hiroyuki rise come un matto.
-Ahahaha!! Non è cambiata per niente quella strega!-
-Dai, smettetela!- disse Miyako. Si, facevano ridere, ma era curiosa di sapere chi erano gli altri ragazzi.
-Io vorrei sentire il resto della storia.- le fece eco Iori.
-Ehm...- Gennai riprese la parola... -Segaoss... Hina... Era la digiprescelta della Luce e il suo digimon è LadyDevimon. Ma davvero è una teppista?-
-Atti vandalici ai danni di pubblico ufficiale, per non parlare del resto, cosa ti suggerisce, Gennai?- Mamoru, con aria melodrammatica.
Hikari e Tailmon si lanciarono una strana occhiata.
Hiroyuki rise di nuovo, ma più sommessamente, mentre Gennai passò ad un altro bambino.
-Meglio andare oltre...Questo bambino, qui aveva 8 anni. Si chiama Ban, ed è il fratello minore di Hina.- Takeru rimase colpito nel vedere il piccolo Ban a cavalcioni su Devimon, intento a ridere aggrappato alle corna del digimon diavolo -La sua digipietra è quella della Speranza.- Il cuore del giovane Ishida quasi si fermò. Gli sembrava così strano che Angemon e Devimon si fossero scontrati. Angeli portatori della Speranza, invece di stringersi la mano si erano uccisi a vicenda. Per il suo romanzo era un buono spunto, ma la cosa gli lasciava l'amaro in bocca.
Per ultimo Gennai indicò un ragazzo moro, coi capelli neri lunghi fino al mento sul davanti e scalati dietro. Una fascia rossa gli copriva la fronte e gli occhi verdi sembravano smeraldi. Sotto l'occhio sinistro c'era un piccolo neo, molto grazioso.
-Lui è Nobu Yaen. Aveva 11 anni anche lui e il suo digimon è Etemon. La sua digipietra è quella dell'affidabilità, anche se a volte appariva totalmente inaffidabile.- ridacchiò rammentando i vecchi tempi.

-Sto cominciando a seccarmi.- disse Vamdemon.
Erano vicino alla macchina del caffè, lui ed Etemon. Lo scimmione prendeva una bibita, lui proprio no. Non c'era sangue dentro quell'aggeggio infernale. Doveva sbrigarsi a tornare al castello.
-Abbi pazienza.- fece Etemon, aprendo la lattina -Non ti facevo così impaziente.-
-Sono preoccupato... Ho un pessimo presentimento.-
-Riguardo a Keisuke?-
Vamdemon annuì.
-Lui... poi Phelesmon... Non so se sto diventando paranoico, ma tutta questa storia mi sta facendo diventare matto.-
Etemon sorseggiò ancora la bibita -Forse stai solo tornando ad avere un cuore.-
-Tsk... Mi spiace ammetterlo, ma ogni tanto dici qualcosa di intelligente.-
Etemon ridacchiò, poi sospirò.
-Sarei potuto andare a cercarlo... Nobu mi odierà.-
-Probabilmente...- disse atono il vampiro.
Etemon si agitò -Ehi! Tu proprio non sai consolare la gente!-
-Probabilmente si sarà anche dimenticato il perché avete litigato.- concluse il vampiro.

-Nobu viveva in un orfanotrofio. Il cognome Yaen se l'è dato da solo dopo aver conosciuto Etemon.- continuò il saggio -Non so molto, ma l'incontro con Etemon ha cambiato totalmente la sua vita. Non è più tornato sulla Terra e non so dove sia ora.-
-Come sarebbe a dire?-
-E' rimasto con Etemon per un bel po', non aveva una casa in cui tornare e l'orfanotrofio non era un gran bel posto. Un giorno è successo qualcosa ed è scomparso, ma nessuno sa dove sia. L'unica cosa certa, è che non è morto. Il primo caso di umano morto a Digiworld non passerebbe certo inosservato...-
Tutti erano pressoché allibiti.
-E quella ragazzina?- chiese Mamoru dopo un poco -Non dirmi che il suo digimon eri tu, Gennai?-
-Io non sono un digimon.- rise il saggio -Comunque, lei è Marin Hyuga. La sua digipietra è quella del Perdono ed è l'unica prescelta a non avere ancora un digimon come partner.-
-Come mai?- chiesero in coro Iori e Armadimon.
Gennai scosse le spalle.
Dietro di lui, nella foto, Marin sorrideva. I capelli neri erano corti fin sotto il mento e gli occhi erano chiusi, ma Gennai affermò che erano castani, quasi dorati. Stava abbracciata sia a Hina che a LadyDevimon. Aveva 11 anni.
-I Supremi hanno visto in lei una persona speciale, ma non c'era nessun digimon che rispecchiasse quelle qualità.-
-E Apokalymon?- chiese Sora
- Lui fu sconfitto da Lucemon quando si accorse che cosa avevano organizzato i Supremi. Si sacrificò per proteggere Piemon e gli altri, i suoi cari figli. Ma sembra che anche lui avesse un asso nella manica e infatti ha diviso i suoi dati tra i suoi ragazzi, ed è stato grazie a questo che Piemon e gli altri sono alla fine riusciti a sigillare Lucemon della Dark Area, l'inferno dei digimon. Lì gli sono stati sottrati i due poteri, affinché non ne uscisse più.-
-E perché siamo stati scelti io e Ylenia?- chiese Yamato
-Perché servivano due corpi distinti, simili ma opposti allo stesso tempo. E quel giorno gli unici due corpi che trovarono erano i vostri.-
Calò il silenzio.
Era ovvio che il giorno in cui Lucemon fu sconfitto, corrispondeva al giorno in cui Yamato ed Ylenia erano nati. Ma questo non era fondamentale, sembrava piuttosto un brutto scherzo del destino.
"Se non fosse stato per Lucemon non sarei mai stato un digiprescelto?" si chiese Yamato. Insomma, avevano ritenuto opportuno convocarlo a Digiworld solo per tenerlo d'occhio?
Il pensiero lo fece stare parecchio male, come tutta la vicenda del resto.

"Ma che diavolo mi prende?" pensò Kokueimon.
Aveva le farfalle sullo stomaco e, se le cose fossero state come al solito, non ne sarebbe rimasto sorpreso.
Ma non si trattava di attendere l'ammirazione o anche solo il consenso di suo padre.
No. Ora che quello c'era, perciò, perché era preoccupato?
-Da quando ho visto quella ragazzina umana...- disse tra sé. Doveva sapere -Chiederò un giorno di permesso, dopo la cerimonia.- alzò gli occhi al cielo.
"Che sia la sensazione che anche mia madre ha provato? Anche mio padre si sarà sentito così?"

°

-Dobbiamo stare attenti a Piemon.-
Mugendramon e Metalseadramon parlottavano tra loro nel laboratorio del drago nero. Ovvio che le loro sembianze fossero ancora quelle umane e minute. Coi loro vocioni reali, non avrebbero avuto la privacy che richiedeva il momento: Piemon li avrebbe sentiti.
-E' strano. Eppure... -Metalseadramon si sedette su un tavolo metallico -Non avverto pensieri negativi, tranne i soliti ovvio.-
Mugendramon gli si portò accanto e gli accarezzò il capo, prendendo poi tra le dita una ciocca indaco.
-Ricordi quando si parlava di raggiungere il castello di Lucemon dalla base spaziale del continente WWW?-
Il drago d'acqua annuì -Il giorno dopo era completamente rasa al suolo.-
-Solo Piemon può aver fatto una cosa del genere.-
Il clown possedeva l'ubiquità, ovvio pensare a lui come il colpevole.
-C'è qualcosa che non quadra.-
-Una doppia personalità.- disse Mugendramon -Piemon prova astio nei confronti di Lucemon, figurati se accetterebbe di seguirlo. Ma se avesse una doppia personalità, i conti tornerebbero tutti.-
-E così è svelato il mistero delle emicranie...- Metalseadramon rimase in silenzio qualche secondo -Dici che anche con Kokueimon ci sia lo zampino dell'altro Piemon?-
Il drago nero ci pensò appena -Ma no... E' solo che Piemon è troppo testardo per ammettere che l'ha voluto anche lui.-
Metalseadramon arrossì.
-Che c'è?- chiese Mugendramon, allarmato.
-Ehm... Io...- il drago esitò un poco, poi all'improvviso, assunse le sue reali sembianze -Voglio un figlio da te!- esclamò, con fare trionfale.
Sulla nuca di Mugendramon apparve la gocciolina di sudore da shock.
-E che bisogno c'era di chiederlo così??- sbraitò.
Metalseadramon si chinò su di lui -Così non avrai il coraggio di dirmi di no.-
Mugendramon si fece silenzioso.
Poi prese la sua decisione.
Perché no?
-Ne riparleremo quando questa storia sarà finita.-
Era un si.
E Metalseadramon ne fu felice e urlò un -Evviva!- che rimbombò per tutto il palazzo.

°

-Che storia intricata.- commentò Miyako.
-Però ci sono parecchi punti oscuri. Che fine hanno fatto quel Barbamon che ci hai detto? Perché non hanno aiutato Lucemon alla fine? Se davvero voleva il suo potere, perché l'ha abbandonato a se stesso, permettendo che fosse imprigionato?- chiese Ken
Gennai rispose -Purtroppo questo non lo sappiamo. Però, sappiamo che Lucemon non ha rinunciato al suo progetto e che ha mandato i suoi Cavalieri Reali a distruggere Digiworld, per ricostruirlo dalle basi.-
-Quanti sono?- chiese Mamoru
-Tre.- fece Hiroyuki.
-Dynasmon, Lord Knightmon e Craniummon. In passato c'era anche un quarto Cavaliere, ma cadde per proteggere Lucemon. Si chiamava Duftmon ed era l'unico cavaliere di sesso femminile, nonostante l'aspetto mascolino. Gli altri cavalieri che hanno scelto di ribellarsi a Lucemon, sono stati eliminati. Anche se...-
-Anche se?- fece Tentomon
-Il Digimental dei Miracoli, che ha permesso a V-mon di evolvere Magnamon, altro non è che il Digimental di Magnamon. Vi è rinchiuso il suo spirito che da sempre si oppone al male, in qualunque sua forma. Era un grande guerriero dai più nobili principi, ma anche lui cadde sotto Lucemon.-
-Poverino...- fece Mika che aveva ascoltato tutto in silenzio -E la signorina, era brava?- chiese riferendosi a Duftmon
-Non era cattiva. - fu la risposta di Gennai
-E Lucemon è cattivo?-
Gennai tardò a rispondere.
-Un po'...- cambiò discorso -Bene... Ora è il momento che vi consegni i vostri Digivice nuovi.- annunciò, e li invitò a seguirlo nel laboratorio adiacente a quella stanza.

Era un locale più ampio con una teca molto grande e dentro di essa, vi erano i nuovi Digivice, uno dei quali era ancora collegato al suo digiuovo. Il digiuovo era nero con disegnate, in orizzontale, righe a zig zag gialle.
L'uomo digitò dei comandi, e la teca si aprì.
-Ecco, potete prendere i vostri Digivice.-
Tutti si avvicinarono, compreso Hiroyuki.
Sotto ogni Digivice era riportato il disegno di una digipietra e perciò ogni prescelto prese, senza errore, quello che gli spettava.
Quello di Taichi era arancione, con i tasti blu scuro.
Quello di Yamato era l'esatto contrario: blu scuro, coi tasti arancioni.
Sembrava che i Digivice fossero accoppiati. Almeno quelli dei primi due gruppi.
Quello di Sora era rosa scuro, con i tasti verdi. Quello di Mimi verde coi tasti rosa.
Quello di Koushirou era viola coi tasti argentati e quello di Jou argentato coi tasti viola.
Il Digivice di Takeru era verde chiaro, coi tasti dorati e quello di Iori dorato coi tasti verdolini.
Quello di Daisuke era azzurro, coi tasti neri e quello di Ken nero coi tasti azzurri.
Hikari prese il suo, rosa coi tasti rossi, il contrario di quello di Miyako: rosso coi tasti rosa.

I Digivice degli altri prescelti erano invece diversi l'uno dall'altro.
Quello di Hiroyuki era arancione scuro, coi tasti verde militare. Quello di Mamoru era viola scuro, coi tasti dorati, quello di Jun era bianco coi tasti violetti.
Quello di Mika era molto bello. Non aveva un colore solo, ma tutti i colori dell'arcobaleno che cambiavano disposizione a seconda di come lo posizionava.
Rimasero due Digivice.
Uno marrone dai tasti dorati e uno nero e giallo. Quest'ultimo era collegato al digiuovo rimasto.
Risei si avvicinò a quell'uovo.
-Io... questo...-
Gennai gli mise la mano sulla spalla.
-E' il tuo digimon.-
Yamato gli lanciò un'occhiata torva.
Prima Mika, ora Risei.
Se non fosse stato inutile protestare l'avrebbe fatto, magari lanciando la stampella che usava per sorreggersi dritta in bocca al saggio.
Sembrava che tutti si divertissero a mettere in mezzo la sua famiglia e i suoi cari.
-Tsk...- emise.
Risei strinse al petto il digiuovo e prese a strofinarlo, per farlo schiudere in fretta, come aveva visto fare tante volte dai nonni.
-Come mai qui non c'è il digiuovo?- chiese Iori, guardando il Digivice marrone e spostando l'attenzione da Risei e dal digiuovo nero, sull'oggetto.
-Probabilmente il digimon partner di quel prescelto è già nato. O non ancora, come nel caso di Marin. Ad ogni modo...- Gennai prese il Digivice e si avvicinò ad un terminale -Invierò questo Digivice sulla terra, dove una nostra vecchia conoscenza, si occuperà di trovare il prescelto.-
-Una vecchia conoscenza? Di chi parli?- chiese Daisuke
-Yukio Oikawa?-
-Eeeeeeeh?- fecero i prescelti in coro, ovviamente quelli che avevano avuto modo di conoscere l'ex-nemico.
-Ma lui è morto!- fece Miyako, con tono quasi melodrammatico.
-Dopo il suo sacrificio, gli è stata concessa una seconda possibilità.- rispose Gennai, trafficando sul terminale- Non era malvagio, è stato usato. Ora non è più un essere umano e neanche un digimon. E' come me.-
Il Digivice e il medaglione erano poggiati su un ripiano accanto al terminale. Come Gennai premette il tasto d'invio, un raggio li smaterializzò e un messaggio di conferma apparve sul monitor -Bene... Una preoccupazione in meno.-
-Com'è che noi non sapevamo nulla?- chiese Taichi irritato. Una sorpresa ok. Ma ora si esagerava.
Yamato guardò il suo migliore amico umano. Anche lui gli aveva nascosto tante cose.
Si sentì in colpa. Doveva raccontare agli altri della nascita di Risei. Del perché il piccolo era stato "creato".
Guardò suo figlio.
"No... Non davanti a lui. Lo farei soffrire troppo. E non lo merita." gli carezzò la testolina e gli sorrise "Va tutto bene... Non permetterò a Daemon di usarti, per nessun motivo."
-Bene bene...- disse una voce roca, alle loro spalle.
Tutti si voltarono Yamato si mise davanti a Risei per coprirlo.
Vamdemon ed Etemon erano nel laboratorio. Erano riusciti ad entrare, forse eludendo la sorveglianza o comunque mettendola fuori combattimento senza far rumore.
Il vampiro avanzò verso di loro e si guardò intorno.
-Vedo vi siete organizzati bene... Ma temo non basterà.- posò lo sguardo su Ylenia -Hai il Digivice, ora andiamo, si è fatto tardi e non intendo aspettare oltre.-
Ylenia guardò Yamato.
-Quando avrò fatto ciò che chiedi, libererete completamente Yamarin?-
-Eh? Yamarin?- fece Etemon
-Si, si , lui!- Ylenia indicò il fratello, che si diede una manata sulla faccia, arrossendo.
-Ancora questo nomignolo...-
-Beh, è un nomignolo carino...- disse Mamoru, fiero di averlo coniato.
-Io tengo sempre fede alle promesse.- disse il vampiro, riportando l'attenzione su di sé.
-Bene.- Ylenia sorrise e Vamdemon sperò di poterla mantenere davvero quella promessa così rischiosa. Perché quel sorriso gli scaldava il cuore più di ogni altro.
Era strano per lui. Ma quel sorriso gli piaceva, era un dato di fatto che non poteva trascurare.
In fondo, almeno con se stesso, poteva smettere di fingersi insensibile e spietato, no?
Un suono digitale lo riportò alla realtà. Etemon afferrò il piccolo portachiavi a forma di Monzaemon che aveva appeso al fianco. In realtà conteneva un cercapersone.
-Mmm... Leggi un po'.- lo mostrò al vampiro che commentò, aspro -Dannazione...-
Gli seccava, ma era rischioso fare altrimenti.
-Taichi Yagami.- quasi lo ringhiò quel nome. Sapeva che lei era sua. E non lo sopportava!
-Che vuoi?- chiese il ragazzo, più o meno con lo stesso tono.
Vamdemon gli diede le spalle, per nascondere quanto gli costasse quella richiesta -Sarà meglio che venga anche tu.-
-Io ci capisco sempre meno...- emise Hawkmon.
Taichi avanzò con Agumon e si portò al fianco di Ylenia, stringendola a sé.
-Poco male, anche perché non avrei mai lasciato venire la mia fidanzata da sola con voi due.-
Ylenia arrossì vistosamente.
E anche Taichi.
La bionda gli si appoggiò al petto.
-Adoro quando sei così melodrammatico ciccipupù!-
-Ciccipupù???- esclamò Etemon, sempre più sconvolto.
-Si, lui.- fece Ylenia, senza battere ciglio.
Taichi arrossì ancora di più.
-Tu sei troppo melodrammatica...- commentò, pieno di vergogna. Ylenia era fatta così. Era come una bambina, pareva non preoccuparsi di ciò che gli altri potessero pensare di lei. E questo la rendeva speciale e irresistibile. Ma allo stesso tempo così fragile...
-Andiamo!- esclamò Vamdemon nervoso.
-Aspetta un po'!- ringhiò Yamato.
Figurarsi se voleva lasciare le cose come stavano.
I due digimon lo guardarono ostili e sudò freddo.
Esitò un poco. Gabumon era vicino a lui, in modo da proteggerlo e da coprire Risei.
-Non...- cominciò.
-Non azzardatevi a portarla via?- Vamdemon gli lesse nella mente -Se preferisci, rimetto le cose come prima.- disse minaccioso, ma sempre pacato, come suo solito.
Il prescelto dell'amicizia rimase in silenzio. Certo di tornare in quel semi coma non ne aveva proprio intenzione.
-E allora sta buono e zitto.- Vamdemon uscì dalla sala.
Ylenia guardò colpevole il fratello.
-Scusa...- poi gli sorrise un poco -Andrà tutto bene.- lo abbracciò forte, cercando di rassicurarlo. Era raro che si abbracciassero. Era più normale vederli a punzecchiarsi e litigare per ogni cosa. Ma quando Yamato era triste Ylenia c'era e quando era lei a star male, lui le era sempre accanto.
Taichi lanciò un'occhiata all'amico biondo. Avevano tante cose da dirsi, ma il tempo stringeva. Avrebbe aspettato.
-Stai tranquillo.- disse, posandogli la mano sulla spalla.

°

Lord Knightmon osservava il cielo.
Al palazzo del Sole la notte calava raramente. Per la precisione: quando al Sole venivano a mancare dei dati e si spegneva. E quello non era un bene, dato che era l'astro della vita. Perciò, quando ciò avveniva, chi di dovere cercava di ripristinare il tutto.
Chi viveva a palazzo era abituato alla luce abbagliante, ma il dilemma era il riuscire a vedere le stelle.
E per un cavaliere dallo spirito raffinato e romantico, qual'era Lord Knightmon, equivaleva ad una profonda sofferenza.
A volte riusciva a scorgere qualche astro nelle zone in cui comparivano le macchie solari, ma non potendone prevedere l'ubicazione, il cavaliere preferiva scendere sulla "Terra".
La giornata era stata estenuante: i rapporti dei vari informatori sui movimenti dei vari Demon Lord, Piemon e la cerimonia in onore di Kokueimon (si, era riuscito ad ottenere anche quel pettegolezzo)...
Il cavaliere rosa sospirò.
Forse, se si fosse formata una VERA alleanza fra i Cavalieri Reali e i Padroni delle Tenebre, avrebbe potuto avere per lo meno una possibilità col Generale delle Ombre.
Sapeva chi fosse Kokueimon in realtà, aveva le sue fonti, ma di fatto il giovane digimon non sapeva nulla di lui e sicuramente, non avrebbe gradito i suoi sentimenti.
-Ancora a perderti in futili pensieri?- tuonò la voce di Craniummon, il gigantesco cavaliere reale dall'armatura blu scuro e l'enorme lancia a due punte.
-Per oggi ho svolto il mio dovere alla perfezione, Craniummon. Non mi assillare.-
L'altro fece per ribattere, ma il cavaliere rosa lo anticipò -Ho estrapolato il Digicodice da circa cento settori, registrato e riferito a Lucemon-sama i vari messaggi degli informatori, sopportato Piemon e inviato ai Dark Masters l'ennesima intimidazione affinché si alleino con noi. Ho tralasciato qualcosa?- disse tutto velocemente, quasi senza respirare -E tu Craniummon?-
L'altro rimase interdetto.
-Io... Ho fatto molte altre cose.-
"Si. Il leccapiedi..." fu il commento che il cavaliere rosa avrebbe voluto esprimere, ma lo tenne per se, dal momento che non erano più soli.
Lucemon entrò nella sala, seguito da Dynasmon e Anubimon.
Il piccolo angelo caduto prese posto nel suo trono, mentre i quattro si inginocchiarono.
-La situazione che mi hai riferito è piuttosto grave, Lord Knightmon.- disse pacatamente l'angelo.
Il rosato annuì.
-Non siamo certo gli unici ad avere spie ovunque, perciò, parlerò di questa cosa solo con voi e solo questa volta. Non mi ripeterò, perciò aprite bene le orecchie.-
I presenti annuirono.

°

Da qualche parte a Digiworld...

-Oh mio Dio...- emise una voce femminile flebile e dolce.

La mano destra sfiorò il fazzoletto rosso legato al braccio sinistro.

Aprì gli occhi e incrociò quelli dorati della ragazza che, china su di lui, trafficava con una borsa, estraendone medicinali e bende.
-Tu, piccola...! - aveva tentato di alzarsi, per aggredirla, ma senza successo.
Quella mocciosa aveva contribuito sconfiggere Lucemon. Doveva ucciderla. Doveva...
-Stia fermo, è ferito!- minuta, capelli scuri corti e lucenti. E nonostante fosse così indifesa non pareva temerlo. Anzi, lo spinse a terra con forza e riprese la medicazione.
Portava al collo un fazzoletto rosso fuoco. Lo tolse e con le manine piccole glielo legò attorno al braccio.
-Bisogna fermare l'emorragia.- disse, premurosa.
Beelzebumon si rese conto solo in quel momento dell'orribile ferita al braccio.
Non sentiva il dolore e non riusciva a muoversi. La bambina lo guardava con pietà.
Se avesse potuto, si sarebbe sottratto all'umiliazione di venire medicato dal nemico. Avevano già avuto modo di scontrarsi. E allora perché si stava prendendo cura di lui?
-Mariiiin!- un'altra voce femminile si levò nell'aria. La mora scattò in piedi.
-Arrivo!- esclamò, poi tornò a concentrarsi su di lui -Devo andare, la prego, si rimetta presto. Ecco, le lascio questi.- e così com'era apparsa sparì, lasciando dietro di sé solo quei medicinali e il fazzoletto rosso legato al suo braccio.
Nessuno lo attaccò.
Lei non aveva detto nulla agli altri.
Lei lo salvò dalla morte.

Nel giorno più buio della sua vita,
un sole nero era sorto.


Se aveva pensato che fosse finita, se quell'onda d'energia aveva bruciato ogni parte del suo corpo, se anche non avesse avuto il desiderio...

Quel sole nero l'aveva scosso.
Non doveva lasciarsi andare.
Ma sperare.
Osservò il cielo.

Il cielo era ancora azzurro, ma perdeva colore rapidamente. Presto tutto sarebbe finito e un nuovo sole sarebbe sorto.
Pur provando gratitudine per Marin Hyuga, lui avrebbe sempre affiancato Lucemon.
Perché lui...

Lo amava?




°





-Stai tranquillo.- aveva detto Taichi.

Fu quella l'ultima cosa che Yamato sentì dire dal suo migliore amico.
L'ultima volta che aveva visto Ylenia, prima dello scoppiare del caos.





Quel giorno stesso, Yamato Ishida, prescelto dell'Amicizia, fu dichiarato morto anche nella stessa Bernika. Per impedire a Lucemon di portare avanti il suo piano.



Fine Capitolo 9



Frase di rito: perdonate il ritardo XD
Come al solito, spero abbiate gradito il capitolo, che non mi uccidiate sia per Yama che per la presenza di shonen ai. Beh, io avevo avvertito che la storia non è come le altre e comunque, a conti fatti, le coppie etero sono molte di più (è già troppo duro per me rinunciare al Pieato, ma dovevo star male quando ho deciso che Piemon voleva Yama morto...)
Ok ok...
In ogni caso,come vedete, ecco i primi bambini prescelti, ancora non in azione (Hina a parte XD) ma chissà.
Se poi andate a controllare che significano i loro nomi e cognomi, vedrete che hanno qualcosa in comune col loro digimon partner. E vi giuro che per alcuni è stato un caso (Kirara, Keisuke e Marin).
Nobu è un personaggio che mi complicherà la vita e mi toglierà dieci anni d'esistenza, ma non quanto Daemon, che già vorrei massacrare. Ma temo dovrò attendere.
Infine, questa fic è ambientata dopo la serie due, ma io faccio conto che tra la prima e la seconda serie siano accaduti anche i fatti di Digimon V-Tamer. Solo che in quel fumetto si tratta di un Digiworld e di una Terra paralleli a quelli in cui effettivamente si svolgono le vicende del "nostro" Taichi. Qui no. Solo non credo inserirò Sigma, Mari e Hideto. L'idea c'era, magari come supporto, come comparse. Ma i loro digimon sono, per chi non lo sapesse: Piemon, Rosemon e Omegamon. Di conseguenza creerei solo un sacco di confusione. Probabilmente alla fine gli farò fare qualcosa. Io mi complico la vita sempre e in ogni caso U_U
Ah. Nel manga Taichi aveva Veedramon, o Zeromon. Ma dato che è a livello campione, nella mia storia, Agumon potrà evolvere anche Veedramon, oltre che Greymon ** (l'idea principale era fare incontrare Agumon e Veedramon e creare poi delle gelosie tra loro, ma questa storia è già un caos di suo...)

Non mi chiedete perché io abbia affiancato SkullSatamon con Rei (non avendo finito di leggere il manga bene, non so neanche se alla fine sia morto o meno, so solo che ha preso un brutta batosta da Veedramon XD). Mi ispira U_U


Mmmm... A malincuore noto che le recensioni sono diminuite. Se qualcosa non va della fic, se non vi piacciono i tempi morti, se avete consigli, parlateeee!!



Echo: Kokueimon lo adoro anche io XD Ma non anticipo proooooprio nulla, anche se a te ti ho già spoilerato mezza fic... Grazie per la recensione, tesoro!!!!
Eden89: Et voilà, ovviamente Gennai non sa tutto, perciò molti dettagli saranno svelati più avanti. Sperò che tu riesca a reggere fino ad allora XD


Bene, ora vi riabbandono, fino alla prossima.
Ylenia avrà il suo bel da fare insieme a Taichi, con Piemon che come avete avuto modo di notare, non è tanto messo bene di testa XD
Come vedete non sono riuscita ancora a spiegare come cavolo è nato Risei, ma non vi voglio annoiare troppo coi Flashback, preferisco distribuirli ben bene nella storia in modo da non soffermarmi troppo sul passato.

Ah, giusto!
Grazie per le recensioni a "Prima che l'ultimo foro si chiuda..." potevo fare molto meglio XD

Echo: Certo,Vamdemon è felicissimo, Taichi invece mi vuole denunciare al telefono azzurro U_U Scherzi a parte, sono felice che la fic ti sia piaciuta. L'importante è che sia piaciuta alla festeggiata ^^
Eden89: Si in pratica si. ^^ Grazie anche a te per la recensione!

Bene. Grazie a tutti che mi seguite ^^
   
 
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