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Autore: Lirio    27/09/2009    2 recensioni
- E tu vuoi dirmi che riuscirai dove io fallisco da ben due anni ?
- Si. E ti dirò di più ci metterei non mesi ma giorni.
- Ah davvero? Allora visto che la sai così lunga provaci. Avanti trova un modo in … 40 giorni!
- Mi stai proponendo una scommessa Zabini?
- Perché no?
- Va bene ci sto!- Ron guardò la sua ragazza come se di colpo avesse scoperto di stare con una lumaca carnivora.
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Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Carte scoperte

                      

                          Carte scoperte

 

 

 

Fin dal giorno in cui Hermione aveva scommesso con Blaise Zabini, si era preparata a tutto. Sia a livello fisico che mentale. Tuttavia la realtà batteva cento volte ogni sua supposizione. Specialmente quando la realtà comprendeva Draco Malfoy che avvinghiato al suo amico Harry gli baciava il collo, premendolo con forza e desiderio agli armadietti dello spogliatoio di Grifondoro. Lei ci era andata solo per riprendere una cosa (ormai non si ricordava più quale) che Ron, il suo fidanzato, aveva dimenticato. Anche se aveva temuto che presto o tardi avrebbe assistito a qualcosa di simile, non si aspettava certo quello spettacolo.

Harry, il quale si trovava di fronte a lei mentre invece Malfoy era di spalle, sembrava godersela un mondo e quindi ci mise un po’ a notarla, visto che aveva chiuso gli occhi per favorire la percezione delle sensazioni. Quando lo fece, rosso per la vergogna, o forse a ben vedere per l’eccitamento, esclamò un “Hermione!” di tre ottave più alto del suo tono normale. A quel nome Malfoy si interruppe raggelandosi. Poi Harry tra tutte le cose che poteva dire, scelse quella più stupida:

-        Non è come sembra!- Hermione si diede una manata sulla fronte e Malfoy avrebbe fatto lo stesso se non fosse stato così mortificato per la situazione, da non fare caso alla stupidità grifondoro.

-        Potter, dimmi che la Granger non è qui-  disse con un tono che non aveva nulla di umano.

-        Se ti fa piacere…allora no, non è qui- disse Harry impacciato. Malfoy mandò un basso gemito di pura insofferenza.

-        Potter!- ruggì Malfoy.

-        Che c’è!- esclamò il moro non capendo.

Il biondo rifiutandosi di guardare la ragazza come se quel gesto bastasse a farla scomparire davvero, strinse un braccio di Harry, mentre con l’altra mano tirava fuori la bacchetta. Con uno sguardo risoluto e un tono glaciale affermò :- Obliviamola -

-        Sei impazzito?- disse il moro riprendendosi dal suo stato di smarrimento.

-        Sono serissimo-

-        No…e no! Nel caso ti fosse sfuggito Hermione è la mia migliore amica da sette anni a questa parte!-

-        Oh non tirare fuori i tuoi sentimentalismi da grifondoro ora! Si tratta di sopravvivenza!-

-        Me ne infischio!-

-        Se non lo fai tu, lo faccio io -

-        Non oseresti- disse Harry in un tono che fece fremere il biondo e non di eccitazione.

I due si guardarono in cagnesco mentre Hermione seccata da quegli sproloqui che sorvolavano sul fatto che lei fosse presente, si stringeva la radice del naso tra il pollice l’indice.

-        Harry, ma non ti rendi conto che è un disastro?- Malfoy cambiò improvvisamente atteggiamento passando dalle minacce alle suppliche, usando il tono più lacrimoso del suo repertorio.- Mi ha visto! Ci ha visto!- Il moro più sensibile alle richieste di Draco di quanto fosse disposto ad ammettere, mise da parte la sua aggressività per dire in tono rassicurante:

-        Troveremo una soluzione Draco-. E si guardarono negli occhi con un intensità tale da bruciare un intera foresta.

-        Ragazzi!- esclamò Hermione seccata per aver dovuto assistere a quel siparietto.

Questa volta entrambe si voltarono a guardarla. Harry incominciò a capire il terrore del suo amico Ron quando sentiva la sua ragazza alzare la voce.

-        Dove avete la testa!- disse esasperata, come se avesse a che fare con dei bambini riottosi. -Vi rendete conto che se da quella porta entrava Seamus voi eravate finiti?-

-        Non che conte ci vada meglio- sibilò malevolo Malfoy. Hermione lo fulminò con lo sguardo ma poi non più arrabbiata disse :- Com’è che siete finiti col perdere il controllo..?-

Nessuno dei due rispose. Harry perché troppo stupito dal fatto che la sua amica non trovasse nulla di anomalo nel fatto che lui e Malfoy pomiciassero a tutto spiano.

Draco perché non era nello stile Malfoy fornire spiegazione, traduzione aveva troppo vergogna di aggiungere altro.

- Vi conviene parlare. A secondo di quel che direte deciderò se sia il caso o meno di aiutarvi- disse lei anche se quello che in realtà voleva dire, visto che il suo aiuto in realtà era scontato, che aveva bisogno di tempo per elaborare un piano prima che qualcuno dei due decidesse di dileguarsi.

Inghiottendo la sua stizza, il biondo che si rendeva perfettamente conto di essere alle strette disse:

-        Beh faceva troppo caldo…- la ragazza lo guardò perplessa.

-        Malfoy cosa intendi..?-

-        E’ colpa del burro!- esclamò improvvisamente Harry, il cervello che seguiva passaggi tutti suoi.

-        Che cosa?!- Hermione e Draco guardarono Harry come si può guardare un pazzo o più semplicemente Sibilla Cooman.

-        Solo ed esclusivamente il burro…

 

 

 

Qualche ora prima Draco…

 

 

Quando Draco aveva affermato che era essenziale resistere, non aveva riflettuto sul fatto che sarebbe stato assurdamente difficile. Per uno abituato ad ottenere tutto e a rinunciare a nulla, era difficile tentare la via della moderazione, per non dire dell’astinenza. Non c’era controllo emozionale che reggesse al desiderio di abbrancare Harry Potter. E perché no, magari farselo proprio lì nell’aula di pozioni sotto gli occhi di Piton. Aveva guardato più e più volte il calendario contando i giorni mancanti al 14 febbraio, giorno della fine del fottuto giochetto di scommesse di quel mentecatto di Finnigan. E la cosa invece di rassicurarlo aveva sortito l’effetto contrario. Perché avrebbe scommesso tutto il suo guardaroba ed anche quello di sua madre sul fatto che l’ultimo giorno sarebbe stato un putiferio. Non pensava sarebbe riuscito ad odiare qualcuno più di Potter. Finnigan si era guadagnato questo privilegio.

Ad ogni modo, aveva cercato di sguinzagliare Pansy, la pettegola numero uno di Hogwarts seconda solo a Lavanda Brown, affinché gli procurasse informazioni riguardo le intenzioni di Finnigan per quel girono (aveva saputo con orrore che ci sarebbe stato un ballo di San Valentino). Poi però aveva scoperto che Pansy faceva parte del comitato organizzativo e che si occupava delle decorazioni. E la cosa si sarebbe risolta con una sua piccola sfuriata, se non avesse scoperto che Tiger e Goyle erano stati assunti come buttafuori della suddetta festa. A quel punto la sua sfuriata si trasformò in istinto omicida-vendicativo. Se non ci fosse stato Blaise a persuaderlo che avvelenare i loro succhi di zucca era una mossa che gli avrebbe assicurato un biglietto di sola andata per Azkaban, probabilmente avrebbe seguito i suoi primi istinti. Gli mancava solo di scoprire che Nott faceva da dj, e allora avrebbe avuto la conferma che pure i serpeverde erano solo un branco di sporchi mentecatti traditori.

A quel  pensiero Draco spezzo la sua penna prendi appunti

- Stai attento…- gli sussurrò Blaise, facendo attenzione a non farsi notare da Piton. Seccato Draco prese un'altra penna e si allentò la cravatta della divisa. Faceva un caldo pazzesco. Da qualche giorno la temperatura al castello si era inspiegabilmente alzata. Draco non ne aveva capito il significato finchè non vide Potter allentarsi la cravatta e aprire i primi bottoni della camicia durante una lezione particolarmente torrida di incantesimi. E guardando avidamente quel lembo di pelle scoperta, aveva capito il nesso. Qualcuno aveva alzato la temperatura di proposito. Magari uno di quei maledetti scommettitori. Il risultato è che tutti andavano in giro con camicie slacciate e con le maniche arrotolate, mentre la stoffa aderiva al corpo con fare seducente. Se volevano farlo impazzire dal desiderio… beh ci erano riusciti. Aveva quell’esatta visione davanti ai suoi occhi. Potter non era mai stato così appetitoso.

- Draco stai sbavando- gli fece notare in tono tranquillo Blaise.

Draco lo fulminò con uno sguardo truce ma Blaise non si scompose e ignorando in realtà a cosa stesse facendo riferimento il biondino, gli disse con il fare gentile e sommesso di chi sta trattando con un paziente assolutamente irragionevole-  Proprio qui nell’angolo in basso sulla tua pergamena. Evidentemente quando prima hai spezzato la piuma non ti sei accorto di aver fatto cadere qualche goccia di inchiostro e con la manica l’hai poi fatto sbavare-.

Draco che si aspettava tutto tranne un risposta del genere, con uno sforzo sovrumano riuscì a mascherare il suo stupore, mentre con fare apparentemente innocente guardava dove indicava il dito di Blaise. Effettivamente c’era un grossa macchia di inchiostro nero. Dalle sue labbra uscì uno sbuffo. Quanto era caduto in basso se si trovava a sussultare così per ogni cosa. Con un colpo di bacchetta pulì tutto. Doveva trovare una soluzione. Quella sera sarebbe andato a fare un visitina a Potter. Ne andava della sua salute mentale. Se non ricordava male il grifondoro aveva allenamento quel giorno. Poco male. Aveva sempre voluto provare un esperienza piccante negli spogliatoi.

 

 

 

Qualche ora prima Harry…

 

Harry sapeva benissimo di mancare di autocontrollo e concentrazione. Piton e le sue orride lezioni di occlumanzia ne erano la prova. Così come il quinto anno passato ad attaccare briga con tutto e tutti. Tuttavia a differenza di altri, aveva a disposizione una sequela di immagini penose capaci di sopprimere qualunque istinto. Se pensava troppo a Draco fino al punto di assalirlo nei corridoi, gli bastava pensare a quella volta in cui aveva sorpreso suo cugino in mutande ed ogni suo istinto scompariva. Anche se tale accorgimento aveva un limite, pena perdita irreversibile dell’appetito. A rendere il suo compito difficile era che nulla di quello che faceva quel dannato biondino non era attraente. Bastava prendere una cosa semplice, per esempio la colazione. Il modo in cui Malfoy spalmava il burro sulle tartine non aveva paragoni: lo faceva con lentezza torturatrice, con gesti delicati e precisi, tenendo il coltello come se tra le mani avesse un bisturi. Abituato a Ron che spalmava il burro come se si fosse trattato di spalare fango rappreso, i gesti del biondo gli sembravano squisiti. Avrebbe voluto essere quel burro. Scacciando quel suo pensiero da maniaco Harry  si chiese ancora  una volta come avesse potuto essere così cieco per sette anni. Sembrava quasi che il bacio di Malfoy nel laboratorio di Piton fosse servito ad aprirgli tutta un’altra prospettiva. Scosse con energia la testa. Era stato così assorto nei suoi pensieri che aveva indossato la divisa di Quidditch d’allenamento solo per metà. In due secondi finì di vestirsi e uscì con gli altri ad allenarsi per quello che sarebbe stato un allenamento proficuo. Non c’era niente di meglio che distruggersi allenandosi per scacciare via certi bollori. Fu così infatti che rimase più degli altri in campo e quando entrò negli spogliatoi trovò un Ron già lavato e vestito, che lo aveva aspettato solo per dirgli che avevano tutti finito e che lo precedeva in castello.

-        E se non ti sbrighi mi mangio anche la tua porzione di cena- disse Ron dall’uscio mentre Harry si faceva la doccia.

-        Certo, tu provaci!- urlò in tono scherzoso all’amico.

Si fece una doccia veloce ma rilassante. Poi si vesti canticchiando fra se tranquillo, almeno fino a che non senti dei passi avvicinarsi a lui. Si voltò di scatto e, appoggiato agli armadietti di fronte al suo, vide Draco Malfoy in tutto il suo splendore. A quel punto non gli riuscì più di abbottonarsi la camicia.

-        Che bello spettacolino Potter- disse in un tono che di beffardo non aveva niente. E liscio come la puffa quando entra nell’anello della porta ecco che Hary si trovo sbattuto contro il suo armadietto con Malfoy addosso. Aveva fatto un male cane, ma non si lamentò. Non quando aveva quelle labbra addosso, non quando quel magnifico corpo aderiva al suo. Le mani del biondo approfittarono di quella camicia aperta per intrufolarsi e accarezzare quanto più riuscivano. Poi la sua bocca si spostò dando baci al mento e poi lambendo il collo.

-        Non avresti dovuto- trovò la forza di dire Harry, anche se le sue parole erano tutto tranne che convincenti.- Potevano vederti-

-        Non  mi ha visto nessuno- sussurrò il biondo sul suo collo. A quel punto però a nessuno dei due importava. Non a Draco quando avvertì le braccia di Harry stringersi intorno a lui. Non a Harry quando un ginocchio di Draco andò accidentalmente a infilarsi tra le sue gambe. Erano ormai assorbiti nel loro piacere. Fu in quello stato che lo trovo Hermione.

 

 

 

 

 

 

Le cose stanno più o meno così- concluse Harry.

-        Burro eh Potter?- non riuscì a trattenersi dal dire il biondo mentre un ghigno che la diceva lunga sul tipo di fantasie che stava elaborando, si dipingeva sul suo viso. Si guardarono nuovamente negli occhi. E la loro sessione sarebbe ripartita se non fosse stato per il secco  - bene!- di Hermione. Poi senza neanche dar loro il tempo di reagire diede un colpo di bacchetta. I due ragazzi ebbero un esclamazione quando due cerchi luminosi andarono a fasciar loro il polso destro, con un senso di fastidio e bruciore.

-        Che cavolo significa questo?- urlò furioso Malfoy.

-        Vi sto salvando la vita- disse lei ferma e decisa.- Io non dirò niente ma per evitare che questo capiti di nuovo e magari con una persona meno collaborativa di me, vi ho lanciato un incantesimo di restrizione. Si uso sui carcerati agli arresti domiciliari per evitare che escano dal perimetro o più semplicemente per scoraggiare un individuo molesto ad avvicinarsi a chi intende infastidire. Nel vostro caso servirà a tenervi lontano fino alla fine del gioco. Se provaste ad avvicinarvi oltre il normale beh diciamo che non sarebbe gradevole per voi-.

I due ragazzi la guardarono basiti mentre la ragazza imbarazzata dai loro sguardi aggiunse- è per il vostro bene-

-        E’ un fottuto incantesimo di castità ecco cosa!- sputò Malfoy indignato.

-        Hermione non pensi di star esagerando?- chiese il moro, mettendo da parte la sorpresa per il fatto che Hermione non sembrasse affatto scandalizzata di averlo trovato in atteggiamenti intimi con Malfoy.

-        Harry fidati, non lo userei se non fosse necessario- e lo fissò accorata, cercando comprensione. Harry fece un cenno d'assenso: se la sua amica diceva così lui, si fidava.

-        Capisco che tu aiuti Potter, ma perché anche me?- chiese reticente il biondo, assimilando l’idea che in effetti quello che aveva fatto la Granger anche se poco ortodosso, era necessario.

-        In effetti non è gratis- disse Hermione arrossendo furiosamente per quello che stava per fare.

            Malfoy sorrise.

-        Bene! Betesto essere in debito! Avanti sputa il prezzo!-

-        Malfoy quando verrà il momento tu dovrai dire a Zabini la verità. Che tu e Harry prima ancora che avesse fine il giro di scommesse, già stavate insieme-

-        Hermione!- esclamò scioccato Harry.

Malfoy assottigliò lo sguardo- Tu e Blaise avete scommesso vero?-

-        Si…-

-        Su me e su Potter?- chiese ancora. Hermione non rispose.

-        Quindi è opera tua?- concluse Malfoy visibilmente sbalordito. Hermione tacque di nuovo, Harry si pietrificò.- I effetti era troppo brillante per essere tutta farina di Finnigan…-

-        Il gioco… tu centri Hermione?- chiese Harry arrabbiato.

-        Ho agito con buone intenzioni, mi conosci Harry, sai che non ti avrei mai…-

-        Hai idea di quanto sono state frustranti queste settimane?- alzò la voce Harry.

-        Ti spiegherò tutto, ma ora è necessario che Malfoy prometta.

-        Non è che ho molta scelta- ringhiò il biondo.

-        Direi di no-

-        Va bene Granger, ti do la mia parola. Se così ti aiuterò a vincere, tanto meglio. Così impara quel bastardo a scommettere su di me- e così dicendo si sfregò le mani, pensando ai modi in cui poteva rifarsi sull’amico per quelle settimane. Dopotutto poteva anche essere colpa della Granger, ma Blaise di sicura l’aveva aizzata e coperta.

-        Harry mi dispiace- disse la ragazza.

Il moro scosse la testa e buttandosi il mantello addosso senza neanche abbottonarsi la camicia, uscì in fretta dagli spogliatoi.

-        Complimenti Granger, degno di un serpeverde- disse Malfoy andandosene pure lui. Non sapeva se avercela a morte con lei o complimentarsi per la sua indiscutibile astuzia. Hermione sospirando affranta, si sedette su una panchina. Avrebbe avuto bisogno di tutto l’aiuto di Ron per convincere Harry della sua buona fede.

 

 

 

 

 

 

In un altro posto del castello, Seamus Finnigan si incontrava con un inquietante e pericoloso personaggio. Il peggiore di Serpeverde dopo Malfoy.

-        Sei sicura della somma che vuoi scommettere?-

-        Certo! Cosa vuoi che siano per me 150 galeoni!- disse civetta, scuotendo nel dirlo i lunghi capelli biondi.

-        Una volta depositato l’acconto non potrai più ritirarti-

-        Ma quanto sei noioso Finnigan, non ti facevo così poco riluttante a incassare soldi!-

-        Non scherzo mai sul mio lavoro - disse Seamus sorridendo.

-        E io sulle cose che faccio: perché io vincerò – disse l’ultima parola quasi cantilenando. E così dicendo la ragazza se ne andò, l’andatura elegante e flessuosa. Harry e Malfoy non avevano scampo, non con Daphne Greengrass che scendeva in campo.

 

 

 

 

 

Nda: cosa ne pensate?? Fuoco e folgore ecco cosa! Credo di aver marcato ormai il confine della demenzialità, solo che mi diverto un sacco a stravolgere le cose.^^ Il prossimo capitolo sarà lungo e sarà anche l’ultimo. Ci tengo a fare le cose in gran stile per un finale che lascerà sbalorditi tutti e schiantati dalle risate. Dopo tanto tanto tempo che ho impiegato a scrivere questa fan fiction voglio che sia il mio capolavoro! Per cui state pronti a tutto! Un enorme grazie a chi ha recensito, è stato solo leggendo i commenti che ho trovato la forza di scrivere questo capitolo! Un bacio a tutti! Lirio

  
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