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Autore: Lorelaine86    28/09/2009    5 recensioni
Bella accetta la cattedra da un prestigioso college, è fidanzata con Mike da poche settimane, pensa di finire il suo incarico tranquillamente, ma ha fatto i conti senza Edward. La mia nuova ff, buon divertimento ^^
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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sbm 1

Capitolo betato da Amy
        sbm


            Improvvisamente fidanzati

Jasper Hale era esattamente come me lo ero immaginato.

Alto, versione mascolina di Rosalie, lo stesso colore di capelli, gli stessi occhi, lo stesso sorriso.

Gli andai incontro con la mano tesa.

“salve, sono Jazz. Tu sei Bella, vero? Come sta Edward? ”

“meglio” sorrisi “solo che non gli è piaciuta la notizia del tuo ritorno”

“me lo immagino…è un vero peccato che non sia andata come avevamo progettato. Questa doveva essere la sua spedizione…”

Annuii, Edward me ne aveva parlato con l’orgoglio di un padre che parla del suo bambino.

“proprio a lui doveva capitare?” proseguì Jazz “e suppongo si sia dimenticato, per puro caso, di prendere le sue pillole…il dottore quando pensa che potrà tornare?”

“non prima di settembre”

“brutte notizie. Tra la situazione politica piuttosto precaria e i predatori, sarà fortunato se a settembre troverà ancora qualcosa”

Salimmo entrambi sulla mia Golf e sospirai “e se ci fermassimo a mangiare un hamburger? Sono affamato. Sei mesi nella giungla mi hanno fatto sempre rimpiangere gli hamburger…”

Mentre mangiavamo, gli feci un breve resoconto della situazione.

Trovai che Jazz fosse un tipo affabile e pieno di personalità.

Fosse tornato a casa secondo il previsto, non mi sarei trovata in quella spiacevole situazione.

“dovrebbe esserti grato per averlo convinto a chiamare il dottore” disse Jazz “Edward è stato uno sciocco a non farlo subito. Ma è sempre stato così con i dottori e gli ospedali”

“cosa vuoi dire?”

“beh, i dottori e gli ospedali non piacciono neppure a me. Solo che Edward è sempre stato eccessivo al riguardo. Ricordo che avevamo dodici anni, si fece un brutto taglio ad una gamba. Mia madre strillava che era meglio andare in ospedale e lui strillava più di lei che non ci voleva andare…me lo ricordo come fosse ieri: era terrorizzato. Eppure lui è un tipo che non ha paura di nulla. Da ragazzo non c’era niente che lo spaventasse. Ma l’ospedale…”

“non ti ha mai detto perché?”

“no…Edward è un tipo che tiene tutto per sé. Un bravo ragazzo non c’è che dire, ma non permette a nessuno di valicare le sue mura”Jazz mi sorrise da sopra il bicchiere “non te ne sei accorta?”

“me ne sono accorta”

“beh adesso andiamo…”Jazz si alzò e mi guidò fuori dal ristorante “è bello essere di nuovo a casa” disse, stiracchiandosi.

“spero proprio che sia così” feci io, dubbiosa.

“oh è così. Insegnare serve a riequilibrare il lavoro esterno. Mi piace molto. È Edward quello che preferisce lavorare all’aria aperta”

“è molto attaccato al suo lavoro”

“forse perché si fida più della gente morta migliaia di anni fa che di tutti noi” commentò Jazz.

“questo però non impedisce di darsi bel tempo quando vuole!”

“ci avrei giurato…”

“e come dargli torto? È stato fidanzato, una volta…una brutta storia. E da allora non c’è che il lavoro. A parte il fatto che non credo troverebbe molte donne disposte ad andare con lui nella giungla, sempre che decida di mettere radici”

Un altro Jake…

Un altro signor senza-impegno, come avevo sospettato.

Oh Dio, perché non riesco a odiarlo? Sarebbe tutto più facile!

“ho sentito dire che tu invece, le radici le stai mettendo” osservai, cambiando discorso.

“sì. Alice è una botanica che nella giungla ci va volentieri. Lei guarda i fiori e io la polvere. Facciamo una coppia interessante”

“e ti manca” lo avevo capito dal tono della sua voce.

“Dio se mi manca! È come se fossi separato da una parte di me stesso”

“parlami di lei…”

Lui lo fece per tutto il tragitto fino a casa.

E io lo ascoltai più di quanto avrei pensato. E non soltanto di Alice, anche di Jazz. E, nel profondo del mio essere, qualcosa anche di me stessa. Una vocina nel mio cuore, chiedeva se Mike sentisse la mia mancanza così come Jazz sentiva la mancanza di Alice.

****************************************************************************

Jazz richiese subito tutto il mio impegno, cosicché arrivò il venerdì. Edward non era l’unico della famiglia attaccato al suo lavoro. Con Jazz, comunque, era facile vivere. Era sempre di buon umore, calmo e pacato, e ben volentieri mi sottoponevo a tirate extra. Passavo ore ed ore a schedare, a scrivere a macchina, a tradurre, e una volta, anche a mettere insieme un vaso, pezzo dopo pezzo.

Era un lavoro che mi entusiasmava ma tenevo per me quell’entusiasmo quando ne parlavo con Edward.

Edward sembrava divenire di giorno in giorno più irritabile, specie quando gli facevo il resoconto della giornata. Non appena entravo in stanza, mi assaliva con ogni genere di domande salvo poi cercare cosa non andava nelle risposte.

“Dio” bofonchiò una volta “ne parli come di una stella del cinema”

“ho detto soltanto che mi piace dargli una mano” protestai io “ti dispiace?”

“niente affatto” scattò lui e si mise a guardare dalla finestra un camion della spazzatura con tanto interesse che gli avrei torto volentieri il collo.

Notando che più gli parlavo di Jazz e del lavoro che facevo per lui più quell’irritazione cresceva, smisi di parlargliene.

Di conseguenza, la conversazione spesso languiva, perché Edward non era il tipo con cui si potesse parlare del più e del meno e cosi si finiva per cadere in lunghi ed imbarazzanti silenzi. C’erano giorni in cui decidevo di non andare il giorno dopo a fargli visita, ma poi lui me lo chiedeva e le visite continuavano. Ed erano visite che minacciavano continuamente la pace della mia mente.

Avrei voluto dimenticarmi di Edward, e quando lavoravo con Jazz ci riuscivo perfino, ma arrivava poi l’ora di andare in ospedale e tutto ritornava.

Una settimana dopo il ritorno di Jazz, finalmente il dottore decise di dimetterlo, oramai soddisfatto per i progressi che il suo paziente stava facendo.

“per me va bene” stava dicendo “può andarsene se loro però si impegnano a tenerlo d’occhio”

Edward guardò attentamente prima Jazz, poi me come se volesse valutare in anticipo la nostra risposta.

“cosa vuol dire?” domandò infine Jazz.

“dovrà limitarsi a stare a guardare” spiegò il dottore “qui lo abbiamo praticamente tenuto legato ad un letto, ma se torna a casa e ricomincia da dove ha lasciato, tempo una settimana ed è di nuovo in ospedale”

“ma io…” fece per protestare Edward.

“lo so che adesso si sente bene, ma è vulnerabile come un neonato perciò deve andarci piano, ecco tutto”

“cosa ne pensi?” mi domandò Jazz.

Io avvertii una morsa allo stomaco. Per Edward poteva anche andare bene, per me invece, poteva essere estremamente pericoloso.

“Bella è d’accordo” intervenne Edward, sogghignando “mi ha visto quando stavo male. Sa che sono obbligato a stare bene, non è vero , Bella?” continuò gratificato con uno di quei sorrisi che mi facevano mancare il terreno sotto i piedi.

“ehm…sì sì” farfugliai, cercando disperatamente di mantenere salda la voce.

“ecco vedi?” fece Edward trionfante.

“dopo pranzo, allora. A casa e dritto a letto ” disse il dottore.

“ci penseremo noi” promise Jazz.

“io preferirei ci pensasse Bella” precisò Edward, il dottore inarcò le sopracciglia e io arrossii violentemente.

“non sono la tua infermiera!” scattai.

“davvero? Non ho avuto questa impressione…”

“soltanto perché eri così testone da rifiutarti di chiamare il dottore”

“un’altra cosa” disse il dottore “il paziente non deve eccitarsi. Rallenterebbe la guarigione”

Edward sogghignò con malizia e io avvampai.

Come osava? Proprio come Jake! Bello, sorridente, provocatorio e …senza scrupoli.

Ora che si sentiva meglio faceva il galletto. Si, s’annunciavano tempi difficili per me.

Tanto per iniziare, però, non mi sarei fatta trovare quando Jazz lo avesse portato a casa quel pomeriggio. Ma le cose andarono diversamente.

“ho una riunione oggi” annunciò inaspettatamente “e Rose deve fare delle commissioni”

E così tocco a me occuparmi di Mr Indipendenza.

Ma vidi subito che non avevo motivo di preoccuparmi perché, come aveva detto il dottore, lui era troppo debole per fare qualsiasi cosa. Salvo, naturalmente, che esercitare il suo fascino.

Ma questa era una cosa che Edward avrebbe smesso di fare soltanto morto.

La sua presenza, anche silenziosa, semplicemente mi sopraffaceva. Ne avrei parlato con Mike quella sera stessa, mi dissi.

Fino ad allora avevo evitato, deliberatamente, di parlargli di Edward Cullen, ma il momento era arrivato.

Aiutai Edward, sostenendolo durante il tragitto dalla macchina, a salire di sopra e quella vicinanza mi fece sentire uno strano tremore in tutto il corpo.

“scendo a prenderti qualcosa da bere” gli dissi, tanto per avere l’occasione di allontanarmi. Ma ebbi uno shock maggiore quando, ritornando, vidi che lui si stava spogliando per mettersi a letto.

“non fare caso a me” disse Edward, sorridendomi leggermente, e ficcandosi sotto le lenzuola “e poi, non vedo perché tu debba essere così scioccata dal momento che sei fidanzata”

Fui quasi sul punto di dirgli che io e Mike non avevamo mai…ma mi trattenni pensando che lui non mi avrebbe creduto o, più semplicemente, si sarebbe messo a ridere.

“chiama se hai bisogno”gli dissi prima d precipitarmi giù dalle scale, udendo la risata di Edward .

*****************************************************************************

Stavo rigovernando in cucina, quella sera, quando squillò il telefono.

Mike aveva telefonato quasi tutte le sere, quando io ero all’ospedale. Il momento della verità era arrivato.

Non potevo più evitare di parlargli di lui.

“sei sempre fuori” fu la prima cosa che mi disse “dove diavolo vai tutte le sere? E chi è questo cugino all’ospedale? cosa ha a che fare con te?”

Era seccato e mi resi conto che non avrebbe capito. Quindi era meglio limitarsi ai fatti.

“è il dottor Edward Cullen” risposi “è il capo della spedizione di Jazz…del dottor Hale. Si è preso una febbre tropicale ed è venuto a stare qui. Sono andata a trovarlo in ospedale dato che non vi era nessuno che potesse farlo” era la verità dopotutto. E, per di più, era ciò che Mike si sarebbe aspettato che io facessi.

“oh, un altro gabbiano ferito?” Mike sembrava divertito “ed è ancora in ospedale?”

“no è tornato oggi a casa. Ci prenderemo cura di lui fino a quando non potrà tornare in Guatemala”

“bene”

“bene?”

“si, perché non ho mai pensato che Rose potesse farvi da chaperon, a te e a quel Jasper Hale. Sono contento che ci sia questo dottor Cullen a tener d’occhio le cose” e io quasi soffocai.

“sono sicuro che ti prenderai buona cura di lui” continuò Mike “pensa a lui come un altro cane randagio”

“lui non è esattamente un cane randagio” dissi mettendomi a ridere, quasi desiderando che ci fosse Edward ad ascoltare.

“sì. Lo so ”  disse Mike “sai…sento la tua mancanza, Bella. Quello che non capisco è perché te ne sei andata” era la prima volta che Mike esprimeva un certo risentimento per la mia decisione e ne fui un po’ sorpresa.

“Mi era sembrata una buona idea” risposi. Ora invece, avrei dato chissà cosa per essere di nuovo a casa con nessun’altra preoccupazione tranne quella di come vestirmi per l’appuntamento con Mike.

“sono stato alla festa di Angela, ieri sera” disse Mike “ti saresti divertita” e andò avanti con i particolari.

“a quanto pare, deve essere stata proprio una bella festa” commentai “sento la tua mancanza, Mike”

“torna a casa allora”

“non posso…dovrei rompere un contratto”

“d’accordo” fece li con un sospiro “ma continua a sentire la mia mancanza. E prenditi cura del tuo randagio…Edwin”

“Edward”

“sì. Edward…l’importante che ti tenga lontano da quel Hale”

Se tu sapessi…

“sì, mi telefoni domenica?”

“naturalmente”

Lui riattaccò e io mi sentii in colpa come non mai.

Avrei dovuto dirgli che Edward Cullen era cento volte più attraente di Jazz, ma non l’avevo fatto perche i miei sentimenti per Edward erano della stessa specie di quelli che avevo provato per Jake e anche peggio.

Avevo conosciuto Jacob Black ad una festa universitaria alla quale ero andata solo perché la mia compagna si stanza, Lorelaine, era fidanzata con uno dell’associazione studentesca. Vederlo e prendersi una cotta era stato un tutt’uno. Ci eravamo rivisti e avevamo fatto lunghe passeggiate sotto la luna, flirtando nella sua Triumph sportiva. E fortuna che era stata una Triumph perché in un’auto più spaziosa di ben altra portata sarebbero stati quei flirt!

Avevo sempre pensato di arrivare vergine al matrimonio, ma Jake riusciva a mettere a tacere ogni mio buon senso. Lui era in tutti i miei sogni, era il mio futuro e gli avrei dato qualsiasi cosa se se ne fosse presentata l’occasione.

Il primo sospetto che io non ero per  Jake ciò che lui era per me , me lo avevano fatto nascere i commenti degli amici sulle sue scappatelle.

“è un donnaiolo” diceva Lorelaine “Stephan dice che lo sanno tutti”

Avevo respinto quelle dicerie. Dopotutto, Jake era un uomo affascinante con quei suoi capelli neri, quegli occhi penetranti e quel corpo muscoloso.

Secondo Lorelaine aveva anche una donna dai corti capelli neri, ma quando glielo avevo chiesto lui aveva risposto che si trattava di sua sorella.

Poi aveva iniziato a non presentarsi agli appuntamenti e a dimenticarsi di telefonare e una volta baciandomi mi aveva chiamato Leah.

“chi è Leah?” gli avevo chiesto ritraendomi come scottata.

Lui aveva sorriso, un po’ imbarazzato, e si era stretto nelle spalle.

“scusami volevo dire Bella…Leah è una ragazzo che conoscevo”

Leah, lo avevo scoperto tre settimane dopo, stava aspettando un bambino e Lorelaine mi aveva riferito che Jake era il padre.

Quando glielo avevo domandato, lui mi disse “e chi può dirlo? e poi Leah sapeva quello che faceva. La responsabilità è solo sua”

E in quel momento il mondo mi cadde addosso.

Per lungo tempo, non ero più uscita con un ragazzo e poi un anno dopo conobbi Mike. Lo trovavo piacevole, calmo e prevedibile e con i piedi ben puntati per terra. Nel giro di due anni da amici eravamo diventati fidanzati.

E adesso che avevo un anello al dito, avevo sentito accendersi le scintille del dubbio, scintille che erano diventate fiamme ruggenti a causa di Edward.

****************************************************************************

“penso che dovremmo prenderci una serata fuori ” propose Jazz, qualche giorno dopo, mentre tutti e tre guardavamo una partita di baseball alla tv.

“buona idea” convenne Edward.

“volevo dire io e Bella” precisò Jazz “una serata per lo staff, tanto per staccarci dal paziente”

“grazie tante” fece Edward, secco”approfitti del tempo della mia infermiera” aveva preso a riferirsi a me come alla sua infermiera perché sapeva che quell’etichetta mi mandava in bestia “è fidanzati ricordi?”

“anche io se è per questo” obiettò Jazz “ma sono sicuro che né Alice né Mike avrebbero qualcosa da ridire”

Non era esattamente la verità, ma non avevo nessuna intenzione di contraddirlo. Avevo bisogno di trascorrere una serata fuori.

“qualcosa tu abbia in mente io ci sto” dissi con un sorriso smagliante.

“vorrei che tu lo dessi a me un incoraggiamento simile” bofonchiò Edward.

“dove andiamo?” chiesi, ignorandolo.

“quelli della facoltà danno una specie di picnic vicino la fattoria McKarty, domani sera ti va?”

“magnifico!”

“dove si trova?” domandò freddamente.

“ma come non lo ricordi? È la fattoria di Emmett”

“oh…”

Gli lancia un’occhiata, Edward sembrava completamente assorbito dalla partita.

“beh credo che me ne andrò a letto” dissi alzandomi.

“d’accordo”Jazz mi sorrise “buona notte”

“’notte” mormorò anche Edward, apparentemente disinteressato.

Salii di sopra interamente perplessa. Prima faceva delle battutine spiritose e poi si mostrava indifferente! Che uomo impossibile!

*****************************************************************************

Il giorno seguente Jazz mi tenne occupata per tutto il pomeriggio e Edward, annoiato di starsene in casa, si era organizzato per trascorrere la giornata da un suo amico.

“oh non mi ucciderà” aveva detto Edward quando avevo protestato “me ne starò seduto sotto il portico a chiacchierare con lui”

E ora che stavamo per uscire, Edward non era ancora tornato. Mi lamentai preoccupata con Jazz, il quale liquidò tutto dicendo che non dovevo preoccuparmi e che avevamo deciso di uscire tanto per sfuggire alle nostre responsabilità.

Tuttavia dopo che lasciammo l’autostrada e prendemmo una strada ghiaiosa tutta alberata per sbucare in fine in una radura, il mio umore migliorò parecchio.

“grazioso” esclamai, alla vista del grande prato punteggiato da querce frondose.

“c’è anche il fiumicello!” scesi dall’auto e aiutai Jazz con le cose che avevamo portato.

“prendi la coperta al resto ci penso io”

Ci avviamo per il sentiero verso tre tavoli piazzati all’ombra della quercia più grande e io fui presentata in rapida successione a una mezza dozzina di persone. Rimasi a chiacchierare con loro con la mente altrove.

Cosa stava facendo Edward? Era tornato a casa? Mi ritrovai a desiderare, perfino, che fosse lì con noi ma ricacciai subito quel pensiero.

“vorrei presentarti altre persone” disse Jazz ricomparendo con una birra in mano “questi sono James Laurens, direttore del servizio studentesco e sua moglie Tanya”

“piacere di conoscerla” disse James, con la voce profonda di un divo del cinema. Era bello, con i capelli biondi e dritti e due occhi azzurri oceano. E sua moglie era come lui: una bionda molto appariscente con un bel viso.

Strinsi la mano anche alla moglie, mormorando qualcosa di circostanza e notai che l’altra aveva un’espressione stupita, forse si stava chiedendo cosa ci facessi lì con Jasper, sapendo dell’esistenza di Alice. Ma il dubbio venne facilmente risolto da Jazz.

“è fidanzata?” mi chiese la donna.

“si ma non con Jazz” disse una voce familiare e il braccio di Edward si posò sulle mie spalle.

“Edward!” esclamò esterrefatta Tanya.

Lo ero anche io, guardai Edward a bocca aperta, e lui si chinò a baciarmi la guancia con le sue labbra, poi mi baciò decisamente sulla bocca ancora aperta.

“che diavolo…” iniziai rabbiosa, cercando di liberarmi da quel braccio, senza riuscirci.

“sorpresi non è vero?” Edward sorrise “la mia dolce metà non voleva che mi affaticassi, questa sera…ma mi sono ripreso e così ho deciso che non potevo perdere di vista la mia Bella” concluse dandomi un’altra stretta.

“Edward!”protestai pestandogli il piede.

“tesoro, non devi essere imbarazzata” fece lui, con una voce calma

e indulgente che mi fece infuriare ancora di più.

“Tanya e James non sono sposati da molto, e capiscono come mi sento non è vero?” concluse riferendosi a loro due.

“sicuro” rispose James con un sorriso malizioso, mentre sua moglie emise un suono strano che mi fu difficile da interpretare.

“ma Edward” intervenne Jazz “potevi dirmelo che volevi casa libera, io non mi sarei mai messo tra i due piccioni in amore”

Non credevo alle mie orecchie,Jazz come poteva sparare quella sciocchezza?

Gli lanciai un’occhiata furibonda, ma lui si limitò a sorridermi evidentemente disposto a sostenere quella ridicola farsa di suo cugino.

Per cambiare discorso mi rivolsi a Tanya “e così siete sposati da poco?”

“sì, da Pasqua” poi rivolgendosi a Edward con voce mielosa “peccato che eri in spedizione e che non hai potuto partecipare alla cerimonia”

“già, ma presto ne avrò una tutta mia, non è vero Bella?”disse lui con voce maliziosa.

Certo è che quando saremo a casa lo strozzo…

Pensai ma decisi di stare al gioco.

“se lo dici tu…” risposi cingendogli la vita con un braccio.

Dopo averli salutati, tutti e tre ci allontanammo e quando fummo fuori dalla portata di orecchie indiscrete, mi voltai decisa.

“che diavolo hai in mente?”

“vado a prendere qualcosa da mangiare” iniziò Jazz “sedetevi sulla coperta sotto quella quercia. Vuoi venire con me Bella?”

“tu sai cosa vuol fare quell’idiota?”

“credo di si”

“e sarebbe?”

”fattelo spiegare da lui”

“ma io non sono fidanzata con lui!”

“questo lo so”

“ma gli altri no!”

”non ti preoccupare, nessuno ti sta costringendo a sposare Edward. Su prendi un piatto e riempilo anche per lui”

“non ti fidare potrei metterci dell’arsenico”

“addirittura!”Jazz rise.

“come possono pensare che io sia fidanzata con quel..quel…”

“oh, andiamo Edward non è così brutto” disse Jazz sorridendo.

“non è questo il problema. È un serpente, un topo…un”

“ehi! stai parlando del tuo fidanzato!”

Gli lancia un’occhiataccia e lui rise di nuovo.

Ritornati alla quercia trovammo Edward che parlava con una donna sulla quarantina.

“questa è la giovane signora Cullen? molto graziosa!” disse la donna “salve mia cara, sono Carmen, Tanya mi ha detto che sta per sposare questo bel furfante…congratulazioni!”concluse sorridendo e se ne andò.

“come volano le notizie” commentò sorridendo Edward.

“siediti e mangia questa roba, prima che te le infili intere in gola” sbottai.

“come hai potuto? da dove vieni e come diavolo ci sei arrivato qui?”

“buono” disse, a bocca piena “allora primo: mi è sembrata una buona idea, secondo: sono stato da Emmett, terzo: sono venuto a piedi”

“congratulazioni!” gridò qualcuno.

“grazie” rispose gridando Edward con un sorriso smagliante. “sorridi, fa vedere che sei felice” mi disse.

“tu sei pazzo”sibilai “dovresti stare a casa, a letto. La camminata ti deve aver dato alla testa”

“probabile” concesse lui “in effetti sono stanco” concluse appoggiando la testa sul mio grembo.

Balzai in piedi e lui finì con un tonfo a terra.

“non sono il tuo cuscino! Né la tua fidanzata! Né la tua infermiera…”

“scusaci” fece Edward rivolto a Jazz, il quale ci guardava con molto interesse.

Si alzò, mi prese per un braccio e mi condusse verso il fiumiciattolo.

“lasciami immediatamente!” cercai con tutte le mie forze di liberarmi, ma il risultato fu che mi sollevò da terra e mi portò su una spalla, come un sacco di patate.

“se cado dopo tutto questo sforzo, sarà colpa tua” mormorò lui, deponendomi alla riva.

“pure? chi ha iniziato tutto questo?”

“tu” fece lui, lasciandosi cadere accanto a me.

“se tu non fossi venuta…”

“per favore, non iniziare con quella storia! Perché hai detto a tutti di essere il mio fidanzato?”

Edward parve a disagio come se sperasse di non dover rispondere a quella domanda.

“la donna che hai conosciuto”disse infine, torcendo un fil di erba “Tanya?”

“sì”

“lei…è quella con cui sono stato fidanzato”

“Tanya?” non riuscii a controllare la mia incredulità e lui mi lanciò una strana occhiata.

“sono cresciuto da allora, sai?”disse.

Lo spero.

“è una donna molto …attraente”

“sì” convenne lui con una punta di irritazione nella sua voce.

Tanya lo aveva scaricato e poi aveva sposato James?

Sentivo crescere a dismisura la mia curiosità, ma capii che lui non era dell’umore di soddisfarla.

“per questo hai lasciato credere che fossimo fidanzati?”

“un po’ anche per quello”

Un po’? molto, piuttosto. Forse amava ancora il grazioso viso di porcellana di Tanya.

“non so a quanto può servire Edward, se ne accorgeranno tutti della farsa”

E se Mike fosse venuto a saperlo? Oddio che scandalo! che disastro!

“e come potrebbe scoprirlo?” chiese all’improvviso lui.

“sono fidanzata con Mike ricordi? E intendo sposarlo alla fine dell’anno scolastico. Allora tutti capiranno”

“mi sembra di averti dimostrato che non lo ami”

“e se ben ricordo subito dopo ti sei scusato. Sai dovresti farlo anche adesso. Se credi che rimarrò…”

“d’accordo” ammise lui “ti porgo di nuovo le mie scuse per l’altra volta e per oggi. Smettiamola con queste discussioni inutili!”

“ma..”

“per favore, ho bisogno di apparire fidanzato”

Sembrò di colpo sfinito e provai un senso di compassione e anche un pizzico di gelosia. Quella Tanya doveva ancora avere un grande potere su lui.

“per quanto tempo?” chiesi cauta.

Sono pazza…come lui, forse anche di più.

Edward sorrise.

“sapevo di poter contare su di te!”ora non sembrava così stanco.

“beh, diciamo per un po’, via non fare quella faccia, potrebbe anche piacerti…”

Ma io non avevo bisogno che lui me lo dicesse.

Mi ricordai all’improvviso di un consiglio di mio padre.

Sta’ attenta quando preghi. Potresti anche essere esaudita.

 

 

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holaa ^^, finalmente riesco a scrivere un pò, la tesi mi sta facendo ammattire, cmq adesso abbiamo capito con chi era fidanzato Edduccio, ora dobbiamo scoprire perchè è andata male ^^

ale03: ciao ^^, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, già Rose è tornata e adesso torna anche Jazz, purtroppo senza Alice, nonostante il lo adori come personaggio, non sono riuscita a inserirla bene all'interno della storia, ma è ancora presto, anche se è totalmente stata scritta. Posso già dirti che Carlisle e Esme saranno solo nominati, non perchè non li adori ma semplicemnete perchè la storia è di pochi capitoli e la mia mente inizia a scarseggiare di neuroni, troppo impegnati. spero questo capitolo ti piaccia besos.

AmyDickinson: Mon Amour, grazie per tutto, per il sostegno che mi dai anche quando scrivo e grazie mille per le correzioni dei miei orrori in italiano. La storia sono iper contenta che ti piaccia, anche se tu a grandi linee la conosci già ^^, non come fai tu che mi confondi le idee con gli intrighi delle tue storie, che ammettiamolo non mi fanno dormire per l'ansia ^^. Grazie ancora carotina mia .

JessikinaCullen: ciao tesoro, sono cantenta che il capitolo precendete ti sia piaciuto. In effetti Edward è stato "creato " per essere ambiguo, quindi non posso dirti se sta giocando o meno, posso solo dirti che non è quello che sembra, almeno in parte ^^. Finalmente arriva Jazz, e naturalmente con jazz arrivano anche i guai per Bella hihihi, Edward non andrà via, almeno credo poi non lo so,dipende tutto dai miei neuroni e da cosa mi suggeriranno. Spero questo capitolo ti piaccia besos.

stellalilly: ciao ^^nuova adepta ^^, grazie molte per la recensione ,  spero questo capitolo ti piaccia besos.

Goten: Grazie mille ^^

free09: ciao ^^, ahahahh io tenero Edduccio non lo definirei, sinceramente è presto per far mollare Mike, Bella deve capire quello che prova per entrambi, a dire il vero tutti abbiamo capito che Mike non se lo fila ma lei ancora no! Spero questo capitolo ti piaccia besos.

lisa76: ciao ^^, grazie mille e sono contenta che la ff ti piaccia, anche se è abbastanza banale come storia. Edward è un po ambiguo, anche se io lo definirei molto lunatico e volubile, lei tenterà di resistergli è vero , ma bisongna vedere se la vincerà^^. come vedi Jazz è tornato ma Alice è rimasta lì, come potrai capire Edward ha fatto tornare il suo miglior alleato in questa storia. Spero questo capitolo ti piaccia besos.

Grazie mille ai 36  preferiti e 32 seguiti ^^.

 

  
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