CAPITOLO
1
“Beh, Holmes”
dissi, sedendomi finalmente sul divano. “Per una volta sono felice che tutto
questo sia finito.”
“Sì, proprio così.”
Replicò Sherlock Holmes appendendo la giacca ed il cappello all’attaccapanni.
“Un caso piuttosto spiacevole.”
Si stravaccò sulla
sua poltrona preferita e si accese la pipa. Di recente avevamo passato il nostro
tempo a risolvere una rapina, degenerata in un brutale omicidio a sangue freddo.
Questa mattina eravamo a testimoniare in tribunale contro il colpevole, Charles
Murdock, un uomo che, a quanto sembrava, era responsabile di molti altri furti
in tutto il paese. Era stato ritenuto colpevole e condannato ad essere impiccato
entro la fine della settimana.
Sherlock Holmes
aveva fatto giustizia ancora una volta. Ero contento, dunque, di potermene stare
seduto in poltrona e di godermi un po’ di sano riposo.
Pochi giorni dopo,
scesi per la colazione e vidi che Holmes non si era ancora alzato. Non mi
sorpresi molto per questo. Quell’uomo aveva dormito maledettamente poco da
quando era cominciato il caso.
Mrs. Hudson entrò con la sua solita espressione
allegra, portando con sé il vassoio della colazione. La ringraziai mentre lei lo
posava sul tavolo, annusando il delizioso aroma che fuoriusciva dai piatti
coperti. Dopo aver risposto al mio ringraziamento lasciò la
stanza.
Mentre mi sedevo e
cominciavo ad imburrare una fetta di pane tostato, l’occhio mi cadde sul
giornale della mattina e sul titolo di testa, presentato in prima
pagina.
“Assassino evade di
prigione”diceva.
Incuriosito,
cominciai a leggere. Quando Holmes si sedette a tavola, stavo ancora fissando la
pagina.
“Qualcosa
d’importante?” mi chiese sedendosi e servendosi di uova e pane
tostato.
“Quel tipo,
Murdock, è evaso di prigione la scorsa notte.”
Holmes mi fissò:
“Evaso?”
“Questo è ciò che
dice il giornale. La polizia lo sta cercando senza soste, ma per ora non l’hanno
trovato.”
“Mhm.” Non fu detto
nulla di più riguardo l’argomento e finimmo di mangiare il nostro eccellente
pasto in silenzio, salvo per qualche insignificante conversazione riguardo
diversi argomenti.
Holmes, seppur
sfoggiasse un apparente buonumore, non fu di molte parole.
Passò una settimana
e poco più. Holmes risolse un paio di piccoli problemi che gli furono
presentati. Murdock restava in libertà, anche se la questione non aveva molta
importanza: era stato riconosciuto colpevole. Questo era abbastanza per me e,
almeno all’apparenza, anche per Sherlock Holmes.
In uno sporco
magazzino abbandonato, Charles Murdock sorrideva ferinamente, con gli occhi che
gli brillavano. In fondo, i suoi piani erano costruiti con molta precisione e
falsi indizi. Avrebbe avuto la sua vendetta. Sherlock Holmes era l’unico uomo in
tutta l’Inghilterra abbastanza intelligente da catturarlo. Dopo quella notte,
avrebbe rimpianto moltissimo di esserlo.
Una sera, senza
particolari ragioni, mi sentivo pieno di energie. Il tempo era gradevole e così
decisi di andare a fare una breve passeggiata. Holmes, impegnato in un
esperimento chimico di qualche tipo, declinò il mio invito ad unirsi all’uscita.
O almeno, dedussi
che un assente “Mmm”, associato ad un congedante gesto della mano, significasse
no.
E’ sempre difficile
dedurre qualcosa su Holmes. Ad ogni modo,mi ritrovai da solo fuori a camminare,
godendomi l’aria vespertina. Avevo appena svoltato un angolo, quando una figura
piuttosto robusta si rivolse a me.
“Mi scusi
signore,ha da accendere?”
“Certamente” dissi.
Tirai fuori i miei fiammiferi e stavo per accenderne uno quando qualcosa mi
colpì alla testa da dietro, spedendomi nell’oscurità.”
FINE
CAPITOLO
Allora,
che ve n’è parso? Spero vi sia piaciuto.
Questa
traduzione la dedico a Bellis, che mi ha sempre sostenuta e commentata (scusami
se sono sparita bruscamente dalla chat.)
A
presto
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