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Autore: maripotter    01/06/2005    20 recensioni
Cosa succede quando due persone continuano ad amarsi senza darlo a vedere nemmeno a loro stessi?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Non ho niente a dire per questo capitolo

Non ho niente a dire per questo capitolo! E’ tutto spiegato nelle righe sottostanti...e vi avviso: recensite perché non sapete quanto ci ho messo per scriverlo e spero che i miei tentativi non siano stati vani!

Non è lunghissimo, credo, ma spero sia di vostro gradimento, anche se spero che vi piaccia.

Questo capitolo piace anche a me, e la mia autocritica è un po’ più lieve, ma voglio vedere i vostri commenti...se no addio altri capitoli, la lascio così la storia!

 

Ecco a voi: Una giornata sul lago ghiacciato

 

“Ecco è proprio quando meno te lo aspetti, quando tutto sembra a posto, finito, finalmente tranquillo che la vita decide di cambiare rotta di nuovo. Come un gioco di improvvise correnti marine, che si muovono sul fondo, che invertono rotta, che si sorridono incontrandosi, fino a scontrarsi, con forza e su, verso la superficie…Ed ecco quel mare che sembrava addormentato, improvvisamente alzarsi su se stesso, gridare alla luna, come un grosso animale appena colpito… Ed uccelli notturni si alzano in volo e bianchi gabbiani planano su onde. E urlano e gridano, e la schiuma e le onde, e quel mare impazzito che prova a colpirli…Ma no, non è vero. Stanno tutti ridendo. È una sonata, un canto a più voci. È appena composta. Sì, una giovane ballata in sol d’amore…”        Federico Moccia

 

 

 

Il ragazzo si abbottonò il colletto della giacca, e dopo essersi avvolto nella morbida sciarpa blu, raggiunse gli amici che lo attendevano fuori la sala comune.

 

Mentre scendeva le scale, cercava di rendere presentabili i propri capelli: li spostò un po’ di lato, lasciando intravedere la sottile saetta sulla sua fronte.

 

Intorno a lui, i vetri delle finestre sembravano quasi tintinnare per la neve e per il vento che impazzavano sul territorio bulgaro.

 

Stava per aprire la porta, ma ad un tratto, un pensiero tanto strano quanto essenziale, lo assalì.

Girò sui tacchi e tornò indietro, ripercorrendo nuovamente le candide scale, ascoltando da lontano, le proteste annoiate di Ron.

 

Entrò in camera e raggiunto l’armadio, cominciò a cercare qualcosa, provando a ricordare dove l’aveva messo.

 

Poi, alzando lievemente lo sguardo verso il proprio comodino, la vide, appoggiato da un lato, rischiarato dalla luce del sole.

 

La boccetta di vetro, che conteneva un liquido color verde pallido, non aspettava altro che essere impugnata.

 

Spruzzò quel liquido sui lati del collo e sui polsi, poi si rimirò nello specchio di fronte a lui. L’effetto che gli si parò davanti, sembrò leggermente migliore.

 

Scese nuovamente, e ascoltò la predica di Ron, con uno sguardo che appariva tutto fuorché dispiaciuto.

 

- Cosa stavi facendo? Non dobbiamo andare ad una sfilata di moda!-

 

Dopotutto aveva ragione, ma il moro sentiva che quello era un giorno speciale e doveva fare in modo che tutto filasse liscio. Lui, Ron e Hermione, attesero Ginny e Luna, che uscirono alcuni minuti dopo, avvolte in caldi maglioni e sciarpe colorate.

 

La bionda si accinse a Ron, per parlare del pattinaggio, e il ragazzo la ascoltò interessato, guardandola da capo a piedi e annuendo di tanto in tanto.

 

Ginny rimase dietro di loro, ridacchiando e spintonando il fratello, provocando un serie di sfrecciatine da parte di Ron.

 

Harry e Hermione rimasero dietro, e stranamente, tra loro regnava un silenzio piuttosto imbarazzato e carico di nervosismo.

 

- Sei pronto per la grande prova?- esordì la ragazza, rivolgendogli un sorriso.

 

Harry ricambiò il sorriso e le disse:- Non credo che sarò mai pronto...potrei anche essere bravo sulla terra, ma sul ghiaccio sono una frana...-

 

- Oh non ti preoccupare, se ce l’ho fatta io! Sarà una passeggiata...ti aiuterò-

 

Il ragazzo la guardò con gratitudine:- Meno male che ci sei tu! Cosa farei senza di te!-

 

La ragazza stava per replicare, quando la voce di Ron interruppe i loro discorsi.

 

- E’ arrivato il momento...si salvi chi può!-

Luna lo prese a braccetto ed esclamò:- Dai, andiamo, ti aiuto io!-

 

Il ragazzo assunse un’espressione beata e prima di lasciarsi trascinare da Luna, si girò verso Harry e strizzò l’occhio, sussurrando:- E’ arrivato il nostro momento!-

 

Harry sorrise e si voltò istintivamente verso Hermione, che lo prese per mano e lo guardò rassicurante.

 

Infondo, non aveva poi così paura di dover pattinare...ma il pensiero di Hermione così occupata ad aiutarlo era troppo allettante.

 

Almeno così avrebbe evitato un figuraccia...

 

Il lago ghiacciato sembrava aver raggiunto il  suo massimo splendore. Sembrava una vera e propria cartolina: La lunga staccionata contornava la distesa di ghiaccio e alcuni ragazzi ne approfittavano per sedersi e riposare, godendosi il panorama, che offriva una suggestiva visuale.

 

In lontananza, una lunga catena di rilievi montuosi innevati, fungeva da sfondo, e i raggi del sole ne illuminavano le cime, sfocandone i contorni.

 

Nel cielo cristallino, strani volatili rosa sorvolavano il lago e si posavano sulle fronde degli alberi circostanti.

 

Gli Hascobuik pascolavano in lontananza, per la gioia di Ron, e non sembravano minimamente interessati all’evento.

 

Nel complesso, pochi ragazzi stavano pattinando, e questo, più di tutto, tranquillizzò Harry.

 

Accanto all’entrata per la pista di pattinaggio, si trovava una casetta di legno, che scoprirono contenere pattini e ginocchiere.

 

Ognuno ne prese un paio e un po’ instabili sul terreno, si avvicinarono alla pista.

 

Harry, Ron e Ginny decisero di osservare per qualche giro Hermione e Luna, che camminarono in fretta verso il lago.

 

Si sorressero alla staccionata per salire un piccolo gradino che si trovava all’entrata, poi cominciarono a pattinare.

 

Harry rimase stupefatto dalla bravura di Hermione e dalla semplicità con cui pattinava la ragazza.

 

Scivolava dolcemente sul ghiaccio, le mani intrecciate dietro la schiena, tracciando candide scie con i pattini.

 

Compiva ampi cerchi sempre più grandi e volteggiava con naturalezza ed eleganza, che si tramutavano in bellezza man mano che il suo pattinare diventava più liberatorio.

 

Aprì le braccia per mettersi in equilibrio e compì un salto, girando su sé stessa, per poi tornare sul ghiaccio, seguita da Luna.

 

La bionda, d’altra parte, cercava di ammaliare il rosso con la sua strana danza, come se ce ne fosse bisogno.

 

Infatti, Ron non aveva occhi che per lei e la seguiva con lo sguardo con un’espressione ebete stampata sul volto.

 

Harry era ormai completamente incantato e quando la ragazza lo raggiunse, lui era ancora imbambolato a fissarla, provocando una serie di fastidiose risatine da parte di Ginny, che fino a pochi minuti prima, osservava con interesse un ragazzo che volteggiava con noncuranza tra la gente.

 

Il biondo aveva un espressione annoiata, tipica da Serpeverde, ma sembrava rilassarsi con quei movimenti circolari che alla rossa davano leggermente alla testa.

 

-Allora Harry, muoviamoci...!-

 

L’amica lo trascinò sulla pista e Harry per prima cosa, si avviluppò alla staccionata.

 

Hermione volteggiò accanto a lui e si mise le mani sui fianchi, assumendo la sua tenera aria da “So-tutto-io”.

 

- Dammi la mano e non fare storie!-

 

Il ragazzo accettò riluttante e insieme si diressero verso il centro della pista.

 

Harry si sentiva imbarazzato, ma dopo alcune prove, riuscì a mantenere un ritmo stabile nel suo pattinare.

 

Ora, lui e Hermione, pattinavano lentamente, l’una al fianco dell’altro, mentre l’imbarazzo di prima, tornava ad aleggiare tra loro.

La ragazza continuava a guardarsi intorno e a spostarsi le ciocche di capelli che le finivano davanti al viso.

 

Lui era occupato a osservare gli schettini, che scivolavano instabili sul ghiaccio ed era tutto indaffarato nel cercare qualcosa di sensato di cui parlare, che ora più che mai, gli stava facendo girare lo stomaco, il cuore e la testa, con la sua semplice presenza.

 

- Potter sei caduto veramente in basso...farsi aiutare da una Mezzosangue! Credevo ci fosse un limite a tutto questo!-

 

La subdola voce di Malfoy, li fece voltare verso di lui, ed entrambi incontrarono i suoi occhi di ghiaccio, che erano adatti al paesaggio circostante.

 

Gli occhi del biondo, ad un tratto sembrarono sciogliersi a contatto con quelli di fuoco di Harry.

 

- Non scocciare, Malfoy-

 

-Non credo tu sia nella posizione giusta Potter...-

 

Il Grifondoro si scaraventò contro Draco, ma non fece altro che cadere rovinosamente sul ghiaccio, suscitando le risate di molti presenti.

 

Malfoy scoppiò a ridere con freddezza, lanciando occhiate complici ai compagni.

 

Il suo divertimento durò poco, perché, improvvisamente, una ragazza lo fece cadere, spiaccicandogli il volto sul ghiaccio.

 

-Scusami!!!-

 

Ginny cercò di alzarsi, ma impacciata e con i capelli davanti al volto per nascondere il rossore sulle gote, cadde nuovamente sul povero malcapitato, che sbuffò energicamente ed esclamò.

 

- Potresti toglierti? La tua presenza sul mio deretano è alquanto insopportabile...!-

 

Quando vide che la ragazza era completamente negata sui pattini e non riusciva ad alzarsi, l’aiuto, facendola diventare ancora più rossa di quanto non lo era.

 

- Fatto, non ci vuole molto, Virginia...se ti impegni, riuscirai a fare qualcosa di buono...-

 

Draco Malfoy chiuse lì il discorso e si diresse verso gli altri Serpeverde, che subito accorsero verso di lui per chiedergli come stava.

 

Ginny, anche se piuttosto instabile, riuscì a dirigersi affranta verso la staccionata, per sedersi a riflettere.

 

Harry era ancora seduto sul ghiaccio, ed Hermione lo aiutò ad alzarsi.

 

-Che vergogna...farsi prendere per il culo da quello lì...-

 

-Oh Harry, che ti importa! Tu sei migliore di lui in un mucchio di altre cose...sei bravo a Quidditch, sei coraggioso, hai degli ideali...non hai niente da invidiargli- lo rassicurò Hermione con calore.

 

Ma il moro era più abbattuto che mai, ma per il fatto che si era messo in ridicolo davanti a Hermione, che era sicuro che si sarebbe fatta due risate con Malfoy, se non era perché gli faceva pena.

 

La ragazza sembrò leggergli nella mente e gli disse con decisione:

 

- Ora basta Harry! Non sei stato assolutamente ridicolo! Non sai quante volte sono caduta io prima di tenermi in piedi, mentre tu sei stato eccezionale...ti sei solo scaldato e sei scivolato...tutto qui.-

 

Il ragazzo le sorrise tristemente:- Sono stupido-

 

La ragazza ricambiò il sorriso:- Hai un po’ ragione...farti tante problematiche...non preoccuparti, sei veramente bravo...-

 

- Se non ci fossi tu, sarei ancora steso lì per terra...sei veramente preziosa Herm...-

 

Harry era deciso più come mai a dichiarargli i suoi sentimenti. La ragazza arrossì furiosamente, ma si avvicinò un po’ di più a lui.

 

-...grazie...-

 

-Dico sul serio...non so che farei senza di te...-

 

Harry la guardò dritto negli occhi e vide che lei si faceva sempre più vicina. Forse per precarietà dei pattini che cercavano di restare fermi, ma poco gli importava.

 

- Se non staresti al mio fianco sarei perduto...ho bisogno di te...-

 

La ragazza decise di chiudere gli occhi, avvicinandosi ancora di più a lui, prendendogli una mano e stringendola tra la sua.

 

Harry guardò le sue labbra rosa e tremendamente invitanti e decise di lasciarsi andare.

 

Prima di chiudere completamente gli occhi e lasciarsi andare, Harry capì.

 

Capì che non c’era bisogno di parlare, di sprecare fiato con parole che potrebbero suonare fuori luogo e alquanto stupide, che era inutile pensare a cosa sarebbe successo.

 

Harry aveva bisogno di Hermione, quanto un uomo necessita di respirare aria. E sapeva che era così anche per lei.

 

Lo aveva letto nei suoi occhi, di un colore indefinibile, di un marrone così profondo da far accapponare la pelle, paura di sprofondare in quell’abisso scuro.

 

Capì che in  quel semplice sguardo scambiato, c’erano un’infinità di sentimenti che non aveva più paura di scoprire. Era pronto a farsi travolgere dalla forza dell’amore, dalla felicità pura.

 

Non si sentì imbarazzato, impacciato, come nel bacio scambiato all’inizio dell’anno, si sentiva sicuro e convinto più che mai a trasmettere tutto il suo amore per lei in quel bacio.

 

Hermione era perfetta. Lo aveva scoperto pian piano, ripensando ad ogni attimo con lei, anche quando semplicemente lei gli passava accanto per recuperare un libro o per controllare i compiti.

La sua aria da saputella era incantevole e il ragazzo sarebbe rimasto ore e ore a fissarla mentre parlava con il suo solito tono di voce brillante, mentre li sgridava per un votaccio.

 

Voleva rimanere a fissarla per l’eternità...

Fece tacere quella miriade di pensieri e fece scomparire gli occhi dietro le palpebre, avvicinandosi ad Hermione ed eliminare la distanza delle loro labbra.

 

Rimasero entrambi spiazzati da quel contatto tanto sperato e bramato tra loro e per qualche secondo rimasero immobili, con le labbra congiunte in un semplice bacio.

 

Poi, Harry cominciò a muovere le labbra contro quelle della ragazza, che era ancora piuttosto rigida, ma poi parve sciogliersi come un ghiacciolo al sole, avvicinandosi ancora di più al ragazzo.

 

Nessuno dei due si preoccupò di ciò che sarebbe accaduto dopo e si concessero quegli attimi paradisiaci, che entrambi avevano sognato da tempo.

 

Harry era felicissimo e migliaia di emozioni gli affollavano la mente e il corpo.

Fu tutto chiaro, inequivocabile. Il loro amore avrebbe rotto qualsiasi barriera che gli sarebbe andata in contro, lui l’avrebbe protetta a costo della propria vita.

 

Finalmente aveva capito, perché nell’Ufficio dei Misteri era così estremamente angosciato per lei, mentre voltava lo sguardo per non vederla in quello stato, perché avesse tanto paura di perderla.

 

Aveva il terrore di non poterla rivedere mai più, di non accarezzare più quei capelli selvaggi, di non stringere più quell’esile corpo, di non accarezzarle più la guancia arrossata quando piangeva...

 

Amava Hermione oltre ogni limite, sentiva che dopo quel bacio, le loro anime si sarebbero intrecciate per l’eternità, facendogli vivere attimi meravigliosi.

 

E se il destino sarebbe stato spietato per tutti, Harry era consapevole che quel nuovo sentimento era capace di tutto: nemmeno la morte sarebbe riuscito a frantumarlo.

 

Sentì le dita della ragazza accarezzargli i capelli con gesti lenti e celestiali, facendolo avvicinare ancora di più a sé.

 

Il ragazzo fece scivolare le mani lungo i suoi fianchi stretti e la strinse, anche se con delicatezza, come se avesse paura che potesse scivolare via da lui.

 

Non fece caso alle persone che pattinavano intorno a loro, fissandoli con sguardi maliziosi e complici, dei suoi compagni che battevano le mani, di Ron che li fissava sorridendo stringendosi a Luna per evitare di cadere, di Cho che era accigliata e piccole lacrime le scorrevano sul volto.

 

Non fece caso a Viktor Krum, che li osservava con rabbia infinita e un profondo odio per lui.

Esistevano solo lui e Hermione, nessun altro.

Dopo alcuni minuti, che a loro parvero ore, date le profonde emozioni, si allontanarono per guardarsi negli occhi.

 

Harry trovò il coraggio per pronunciare due semplici parole, dal significato penetrante.

 

- Ti amo-

 

La reazione di Hermione lo preoccupò tantissimo: la ragazza cominciò a piangere e si sedette sulla staffa di legno che incorniciava il lago, coprendosi il volto con le mani.

 

Il ragazzo riuscì a spostarsi con estrema difficoltà e a raggiungere Hermione.

 

Dopo essersi seduto accanto a lei, le spostò delicatamente  con la mano un ciuffo castano di capelli, più chiaro degli altri e la guardò dolcemente, anche se negli occhi c’era un sottile velo di paura.

 

-Hermione...ho fatto qualcosa di sbagliato?-

 

La ragazza non rispondeva, continuando a singhiozzare, con le mani davanti al volto per impedirne la visuale.

 

Harry si stava preoccupando seriamente, e non sapeva assolutamente cosa fare.

 

Oddio, cosa ho fatto? Avrò sbagliato a baciarla? Ma sembrava ricambiare il bacio...forse è innamorata di Krum...non potrei resistere vedendoli insieme...io la amo...-

 

Senza pensarci, diede voce a tutti i suoi pensieri e quando aprì gli occhi, che aveva fatto scomparire dietro le palpebre, trovò la ragazza che lo fissava a bocca aperta, il volto ancora arrossato per le lacrime.

 

Gli occhi del ragazzo si spalancarono, facendogli assumere un espressione peccaminosa e sconfitta.

 

Ma Hermione, contrariamente alle sue previsioni, chiuse gli occhi e lo baciò dolcemente, mettendogli le braccia attorno al collo e avvicinandola a sé.

 

Harry sentì nuovamente quella emozione esplodere dentro di sé, e si lasciò trasportare da quel bacio.

 

Capì che lei era spaventata, aveva paura di quello che sarebbe successo, ma lui l’avrebbe protetta anche a costo della vita.

 

 Sapeva che se lei era con lui tutto sarebbe stato più semplice, più luminoso...

 

 

Era sicuro che attraverso gli occhi dell’amore, la vita avrebbe assunto un significato particolare, bellissimo, fantastico...

 

Non gli occorreva altro.

 

 

 

 

 

Vi è piaciuto??? Vi prego recensite!!!! J

I nostri eroi ce l’hanno fatta! Evviva! Ma ora cosa succederà?

Il male è dietro l’angolo...più vicino di quanto ognuno creda...

Maripotter91

....Il pezzo del profumo è alquanto stupido, ma era divertente sottolineare che in fondo, Harry è un ragazzo come gli altri, e quindi cerca di apparire al meglio!

 

  
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