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Autore: arowen47    29/09/2009    1 recensioni
Se la vita ti togliesse tutto, se ti togliesse l'unica fonte di sostegno della tua vita, riusciresti a creare un nuovo mondo tutto per te lontano dalla tua vita precedente? Abbandoneresti tutto? Ricominceresti tutto da capo. Spero vi piaccia! Commentate
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per il Ritardo -.-", Mi dispiace... ma è stato un periodo pieno... Buona lettura...
 
 

My little Flower

 

Accesi il cellulare. Mi sentivo una merda per come avevo trattato Erika, ma era stato più forte di me. Vedere la madre di Giulia seduta sul mio divano, nel mio salotto che mi chiedeva di lei era stato così… avevo un nervoso addosso che l’unica cosa che volevo fare era prendere a pugni il muro. Mi sdraiai sul letto e appena vibrò la tasca destra dei miei pantaloni tirai fuori il telefonino. Un nuovo messaggio.

- Ei ciao Fede! Volevo augurarti il buon giorno! Grazie per ieri notte, ora vado a fare la spesa con Riki… se vuoi ci sentiamo dopo… un bacione… ti voglio tanto bene <3 –

Erano le 11.30 passate decisi di chiamarla, avevo voglia di sentire la sua voce… forse però era meglio evitare di parlare di sua madre, si sarebbe intristita per niente.

Composi il numero e attesi.

“Pronto?”
“Pronto?”
“Con chi parlo?”
“Vorrei saperlo anche io?”
“In realtà è lei che ha chiamato!”
“Sono Federico… e mi sembra che tu non sia Giulia…”
“Ciao Fede! Sono Riki! Che bello risentirti! Come va?”

“Oh… ciao! Tutto bene e te?”
“Bene, bene… Giulia adesso non può rispondere… se vuoi ti faccio richiamare dopo…”
“Ok, va bene… è stato un piacere sentirti…”
“Anche a me… raggiungici presto mi raccomando!”
“Certo… ciao…”
“Ciao!”

Riagganciai. Sentii una morsa in corrispondenza della bocca dello stomaco. Come mai aveva risposto lui? Era vero che l’aveva accompagnata a fare la spesa… ma cosa ci faceva in casa con lei? Cosa stava facendo lei di così importante che non poteva rispondermi?

Mi stavo arrovellando il cervello quando sentii il cellulare squillare.

“Pronto...”
“Scusa, scusa… stavo facendo la doccia e avevo lasciato il cellulare in salotto… mi dispiace di non aver risposto… perdono!”
“Non fa niente…”
“Fede vorrei che ci fossi qui anche tu… il tempo è bellissimo… e poi il mare… grazie…”

Anche io vorrei essere lì con te… non sai nemmeno quanto.

“Non devi ringraziarmi… oggi mi sembri di buon umore…”
“Sì abbastanza… cerco di pensarci il meno possibile… già…”
“Giulia, no mi dispiace… non…”
Troppo tardi… la sentii singhiozzare. Stupido, stupido e cretino!
“Non fa nien-te… è inutile… sembro un rubinetto che perde…”

Rise. Una minuscola risata, ma meglio che niente.

“Giulia… domani sono lì…”
“Non devi sentirti in dovere…”
“Voglio venire… nel frattempo non stare da sola…”
“Oggi Riki mi porta a fare un giro…”
Non intendevo lui. Se non mi ricordavo male era un bel ragazzo, intelligente e pure simpatico e io non volevo che stesse troppo intorno a lei. Non adesso poi che era fragile e abbastanza influenzabile. Sentii una fitta di gelosia. Dannazione! Se potessi partirei anche adesso…

“Bene… mi chiami pomeriggio?”

“Certo… se vedi che non chiamo… chiama te… così non ti preoccupi inutilmente… oh porc…!!!!”

“GIULIAAAAA?”

- Giuliaaaaaaaaaaaaaaa?! Cos’è successo?? –
Questo doveva essere Riki. Ma perché lei non rispondeva?

“Giulia… rispondi…”
- Oddio ti sei fatta male? Giulia rispondi! –

“Qualcuno mi sente? Che è successo?”
“Fede… pronto… c’è qualcuno?”
“Cosa c’è Riki?”
“Giulia… oddio non lo so… sembra come svenuta… Giulia… Giuliaaaa?!?!”
Non era possibile, aveva avuto un altro attacco!

“Calmati Riki… riesci a metterla sul letto?”
“Devo chiamare l’ambulanza… oddio…”
“Non è successo niente… mettila sul letto…”
“Ok… aspetta…”
“Fatto?”
“Sì… ma che cos’ha?”
“I medici dicono che è dovuto al trauma per la perdita di suo padre… ma so che non è solo per quello…”

“Ma è grave?”
Sembrava agitato, preoccupato.

- E’ più che normale scemo! Gli è svenuta appena una ragazza davanti… non è mica bello sai? -

Quella stupida e insistente vocina. Certo che sapevo che non era bello, mi era capitato due volte. Mi ero spaventato così tanto che avevo chiamato l’ambulanza. È solo che mi sembra così strano… è come se fosse appena svenuta la sua ragazza. Ma forse stavo vaneggiando, feci un bel respiro e risposi.

“No, fra poco si riprenderà… avrà bisogno solo di un po’ di acqua. Non si ricorderà di nulla. Avvisala te e dille che deve stare tranquilla. Forse è meglio che il giro per la città lo rimandiate a un altro giorno…”
“La porterò solo in spiaggia… ok va bene… vuoi che ti faccio richiamare quando si sveglia?”

“No, la chiamo verso pomeriggio… ricordati dell’acqua…”
“Ok, va bene… ciao…”

“Ciao…”

 

- Giuliaaaaaaaaaaaaaaa?! Cos’è successo?? –

Ero in salotto quando avevo sentito un tonfo. Corsi su per le scale e me la ritrovai distesa per terra, non si muoveva. Entrai nel panico. Quando l’adagiai sul letto la sentii respirare. Sembrava quasi addormentata. Le scostai una ciocca di capelli dagli occhi. Era ancora tutta bagnata, indossava un piccolo vestitino azzurro a righe. Mi sdraiai di fianco a lei. Ero come attratto, come una calamita, non riuscivo a stare senza quei suoi occhi cioccolato, e quelle labbra così morbide e dolci. Inspirai il suo profumo, cocco e pesca, era così deliziosa che voleva riempirla di baci... Ma stavo forse impazzendo? Era appena svenuta! E per di più la conoscevo appena!

- Certo che hai dimenticato in fretta la tua Francesca –

Dannata coscienza! Io amavo ancora Francesca, ma questa ragazza era così…

La sentii girarsi verso di me, i suoi capelli solleticavano il mio collo e la sua testa era poggiata al mio torace. Istintivamente l’abbracciai. Era così dolce e tenera tra le mie braccia. Così piccola e così fragile. Delicatamente iniziai ad accarezzarle la schiena. Il mio cuore batteva così velocemente, la mia mente era offuscata dal profumo che emanava. Come un ape mi avvicinai al fiore più bello e prelibato. Volevo baciarla, era questo che la mia mente mi chiedeva, baciala, baciala, BACIALA! La guardai dormire e anche io poco dopo mi addormentai con lei ancora tra le mie braccia.

  
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