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Autore: nanako707    29/09/2009    2 recensioni
E se… Sasuke Uchiha dopo aver trascorso due anni e mezzo da Orochimaru fosse tornato a Konoha resosi conto del suo amore per Sakura? E se Naruto dopo la confessione d’amore da parte di Hinata si fosse deciso a rinunciare a Sakura? E se insieme i tre nuovi ninja supremi del villaggio del fuoco avessero sconfitto insieme l’ Akatsuki (senza fare troppi morti) ? E se avessero ridistribuito i demoni ai villaggi e ai loro figli? Esatto questa storia parla dei figli che avrebbero potuto avere Naruto, Sasuke, Sakura ed altri. Questa è un’altra storia ambientata nel mondo di Naruto, una continuazione. Spero che vi appassioni e vi piaccia ^-^…
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Shikaru si sentiva molto solo, in quella casa.

Suo padre era partito per una missione importante, erano due settimane che non tornava.

Sospirò, da quando lui era partito i giorni duravano anni e delle notti, non ne parliamo. Erano ore di noia e agonia.

Le notti, infatti, perché lui non poteva dormire. Era una maledizione terribile, ma suo padre gli rimaneva accanto e gli insegnava tecniche uniche che solo loro potevano usare, con lui si sentiva… speciale.

Non aveva amici, perché possedeva un carattere chiuso e poco socievole, lo sapeva. Tuttavia contava anche il fatto che lui fosse l’unico figlio del Kazekaghe, e fatto ancora più fondamentale era la forza portante della monocoda.

Quando la Foglia e la Sabbia si erano unite per sconfiggere l’Akatsuki, e soprattutto Madara Uchiha, avevano recuperato i demoni. Avevano deciso di dividerli, affidandoli ai villaggi più disparati che avrebbero selezionato le nuove forze portanti.

Era stato difficile, lui lo sapeva bene, suddividere i demoni, infatti questi comportavano un rischio e una tortura per chi li conteneva, ma portavano al villaggio un ninja potentissimo. Mantenere la pace era stato incredibilmente difficile.

Lo spirito del Tanuki era spettato a lui.

Shikaru capiva perfettamente di avere un ruolo importante nel villaggio, tuttavia gli sarebbe piaciuto avere un amico. Si sentiva così solo. A volte, quando tutta la città dormiva e suo padre non c’era o si concedeva qualche ora di sonno, si sentiva stringere il petto in una morsa, e sentiva un dolore sordo che si dilagava. Le lacrime non osavano scendere, come bloccate da una forza invisibile. Allora desiderava avere una presenza che lo confortasse, una…mamma.

Shikaru si interruppe, il dolore stava tornando.

Non aveva mai avuto una mamma e invidiava tutti gli altri bambini.

Quando le mamme sorridevano dolcemente e accarezzavano la testa ai figli.

Quando venivano a riprenderli a scuola, portandogli la merenda.

Quando li abbracciavano e li dicevano che la cosa più importante al mondo erano loro.

Shikaru li guardava da lontano, qualche volta sorprendeva una lacrima scendergli da una guancia.

Era vero, Gaara faceva moltissimo per lui, ma malgrado il suo impegno, non poteva riempire il buco lasciato dalla madre, morta quando lui era ancora così piccolo.

Shikaru sapeva il motivo della sua morte, una volta glielo aveva detto un suo compagno per pura cattiveria: lei era morta per sigillare il demone dentro di lui. Questo lo faceva sentire in colpa, era stata colpa sua.

Sapere che aveva fatto del male a suo padre nascendo lo feriva moltissimo. Tuttavia Gaara non ne aveva mai fatto sentire il figlio responsabile dell’accaduto.

Shikaru decise di uscire di casa, non ce la faceva più a rimanere in quel posto, si sentiva soffocare.

Le vie del villaggio erano sgombre, era mattina presto e la maggior parte degli shinobi non era ancora sveglia.

“Salirò sul tetto di quella casa”, pensò.

Convocò un po’ di sabbia ai piedi e la fece levitare leggermente, era all’altezza del secondo piano del’abitazione di fronte a lui. Non doveva sconcentrarsi, bastava che non mettesse la quantità di chakra giusto nella sabbia e sarebbe caduto. Era arrivato quasi fino al tetto. “Avanti” ordinò, la sabbia lo portò finalmente sulla costruzione. Ansimando il bambino fu contento, era la prima volta che riusciva ad avere un controllo sul chakra così buono. La casa su cui era salito era ai margini del villaggio, da lì si vedeva benissimo l’alba sopra il deserto. Sfinito Shikaru si sedette a terra, un pallido sorriso si dipinse sul suo volto. Era uno spettacolo bellissimo, il sole cremisi e l’oro scintillante della sabbia. “Chissà dov’è papà…” si ritrovò a pensare. Soprattutto chissà se vedeva anche lui quell’alba meravigliosa.

Tentò di costruire con la sabbia un uccellino da mandargli, ma la sabbia non voleva stare assieme. Alla fine il risultato non aveva decisamente le forma di un volatile.

“Sei troppo nervoso”, si disse. Allora lasciò l’energia che gli fluiva dentro scorrere dove voleva, e con calma cominciò a punzecchiarla fuori dal suo corpo, nella massa informe tra le mani. Poi la modellò, col pensiero, gli occhi persistevano a stare chiusi. S’immaginò un falco possente che spiccava il volo, e quando dischiuse gli occhi ecco comparso il falco. Allora lo lasciò volare, pensando intensamente a suo padre.

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Emy aveva un po’ paura a stare sempre con Gaara, tutti i discorsi che cercava di fare cadevano nel vuoto. Dopo aver provato per una giornata intera a farlo parlare, la bambina esasperata si mise a cogliere i fiori che crescevano ai bordi della strada ed a canticchiare una canzoncina.

Il terzo giorno stava correndo sulla strada quando vide all’orizzonte uno strano uccello, allora chiamò Gaara e glielo mostrò.

Il falco planò, e si posò aggraziatamente sull’avambraccio del Kazekaghe.

Emy lo guardava sorpresa e meravigliata. Rise, che strano uccello era mai quello?

Gaara sembrava anche lui molto stupito, poi la sua espressione si addolcì e lo mandò nuovamente in aria con un messaggio tra le zampe.

Per la restante durata del viaggio il povero capo villaggio si dovette sorbire le infinite domande di Emy, che non la smetteva di parlare neppure un secondo.

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Per Shikaru fu una sorpresa immensa quando vide che il suo falco era già di ritorno.

“Allora è vicino” pensò lui, sarebbe tornato al villaggio da lì a qualche ora.

Era ormai pomeriggio, ma contava di rivederlo entro le cinque.

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-         Siamo arrivati?

-         No

-         Adesso?

-         No, non siamo ancora arrivati

Il Kazekaghe sbuffò erano da almeno mezz’ora a fare quel giochetto così infantile.

In quanto ad Emy, lei si divertiva un mondo a domandarglielo, sopratutto quando riusciva a fargli dire una frase completa. Era il suo nuovo passatempo, tentare l’impresa: far parlare Gaara.

Quando vide quel villaggio incassato nelle montagne e circondato dal deserto si stupì moltissimo e fu veramente felice.

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Ormai suo padre stava per arrivare, non ne vedeva l’ora, tutto il villaggio ne parlava. Avevano mandato una scorta per condurlo all’interno del villaggio e per parlare del villaggio ed informarlo sulle novità.

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Arrivati in quello strano villaggio Gaara portò la bambina nel suo appartamento, che era poco distante da casa sua. In questo modo avrebbe potuto tenerla d’occhio.

Emy stava esplorando la sua nuova abitazione e lui doveva andare da suo figlio.

Shikaru apparve alla porta di casa e gli mise subito le braccia al collo.

Era un bambino dai grandissimi occhi turchesi contornati da occhiaie scure. I capelli rossi gli sfioravano la fronte, aveva appena cinque anni. Era proprio una sua fotocopia, anche se Gaara avrebbe voluto che assomigliasse un po’ di più alla madre.

-         Shikaru, vai nell’appartamento che prima era della signora Shizuka, c’è una sorpresa per te.

Il bambino non sapeva a che cosa si riferisse, ma gli sorrise e acconsentì.

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In quella casetta c’era tutto si, però mancava qualcosa, che non era materiale, ma una persona, si una famiglia.

Improvvisamente nella stanza entrò uno strano bambino, lei sorrise lui era inizialmente un po’ confuso ma fecero subito amicizia.

Con solo un’occhiata entrambi sapevano che non avrebbero avuto più bisogno di altri bambini o altre persone, non sarebbero mai più stati soli.

  

 

Shikaru non significa nulla, è frutto della mia sfrenata fantasia. Spero vi sia piaciuto nel prossimo capitolo ci saranno i figli di Naruto e Sasuke. Continuate a seguirmi e recensite!!!!!!!!!!!!!!!!

Tantissimi saluti anche a quelli che hanno appena cominciato a seguirmi!!!!!!!!!!!!!!

Vostra Nanako707

  
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