Lo strano
quartetto cercò di buttar giù un piano
d’azione fino verso l’una, quando
Neville e in una certa misura anche Harry cominciarono a manifestare i
sintomi
della sonnolenza ovvero testa a penzoloni e occhi lucidi semichiusi.
“Sarà
il
caso di continuare domani mattina” disse Severus rivolgendosi
ad Angel mentre
gli indicava i ragazzi con gli occhi. “Ok, va bene! Domani
mattina mi troverete
sulla Torre di Astronomia ….” Cominciò
Angel ma venne interrotto da Harry.
“Perché
non
vieni nel nostro dormitorio?”.
“Sì,
certo”
proseguì Neville: “Ci sono due letti liberi nella
nostra camera e con una
piccola magia potremo mettere le tende alle finestre per ripararti
dalla luce
del sole!”.
Angel
cercò
il consenso di Severus, che aveva la responsabilità dei due
Grifondoro, ed egli
disse solamente: “Sarà sempre più
comodo che dormire sulla nuda pietra!”.
Così
fecero
e mentre Piton si ritirava nei sotterranei, gli altri tre salirono
sulla torre
rosso-oro. Ad Angel piacque molto la sala comune e trovò i
locali confortevoli,
assieme a Neville e Harry parlarono di tutto: della scuola, della sua
organizzazione, delle case, dei fantasmi, degli elfi, bei babbani, dei
mezzosangue e dei purosangue, delle guerre del mondo magico e
dell’ordine della
Fenice, del Ministero e del Cappello parlante che incuriosì
parecchio il
vampiro.
Finiti
questi argomenti Angel capì che i due ragazzi volevano
sentire qualcosa di lui,
qualcosa che lo riguardasse personalmente. Senza pensarci due volte,
prese la
palla al balzo e propose. “Facciamo così, ognuno
di noi dirà a turno una cosa
che lo riguarda, per tre volte! Non ci saranno commenti e nessun
giudizio,
subito dopo si dormirà! Siamo
d’accordo?”.
Harry e
Neville annuirono, erano incuriositi per ciò che avrebbero
scoperto e
preoccupati per ciò che avrebbero dovuto dire, ma erano
pronti a lanciarsi in
questo gioco.
Cominciò
Angel: “Ho più di 200 anni, sono diventato un
vampiro che ero molto giovane. E
prima di recuperare la mia anima ho ucciso tantissime
persone!”.
Harry prese
fiato: “Quando vivevo dai miei zii, pensavo di non valere
niente e dormivo in
un sottoscala perché
i miei parenti non
mi volevano con loro!”.
Neville
rimase impressionato dalla rivelazione di Harry ma cercò di
non farlo notare e
andò avanti: “Vivo con mia nonna perché
i miei genitori sono stati torturati
fino a impazzire durante la prima guerra contro Voldemort, e certe
volte
preferirei non esistere!”.
“Quando
mi è
stata ridata la mia anima, e mi sono reso conto del male che avevo
creato, ero
disperato, piansi tutte le lacrime che avevo, ma non è
servito a niente ed io
mi sentì completamente inutile!” riprese Angel.
Harry lo
seguì: “Ero felice di essere un mago, e in un
certo senso anche di essere “il
prescelto” perché finalmente avevo un posto chiaro
al mondo e sapevo cosa
dovevo fare!”.
Neville
sorrise e disse: “Anche se non sono bravo in tutto, sono
felice di
riuscire a
destreggiarmi tra erbe e
incantesimi, però ho sempre la paura di non essere
all’altezza dei miei
genitori!”.
Angel rimase
soprapensiero e poi con molta fatica disse: “Sono condannato
a non raggiungere
mai un attimo di vera felicità, altrimenti tornerei ad
essere Angelus! Io cerco
di redimermi ma so che il bene che faccio non basterà mai,
non potrò mai essere
felice e penso di meritarmelo!”.
“Se io
non
fossi esistito, forse i miei genitori sarebbero ancora vivi! Lo so che
non è
vero, eppure mi sento responsabile della loro morte!” disse
Harry tutto d’un
fiato.
Infine
Neville concluse: “Non sembro molto coraggioso, eppure credo
di esserlo e forse
un giorno ve lo dimostrerò!”.
I tre si
guardarono per un po’, ce ne sarebbero state cose da dire! Ma
come concordato
non ci furono commenti e, dopo essersi dati la buona notte, si
addormentarono!
La mattina arrivò in un baleno, Severus si era alzato presto
e dalle 7:30
aspettava nella sala grande Harry e Neville.
Avevano
deciso che i due ragazzi sarebbero andati a Hogsmeade, di preciso ai
“Tre
manici di scopa” e lì si sarebbero messi a parlare
di un certo vampiro che si
era messo a disposizione di Harry per uccidere Voldemort. Non era
importante
che alzassero la voce o che facessero un comizio, in quel locale anche
i muri
avevano le orecchie e la notizia sarebbe giunta in breve a
Colui-che-non-deve-essere-nominato, il quale avrebbe chiamato Severus
per avere
degli aggiornamenti.
Tuttavia i
due Grifondoro non si fecero vedere prima delle nove!
“Fatte
pure
con comodo!” disse il professore al loro arrivo.
“Ci
scusi”
rispose Neville “Eravamo stanchi
e poi
ci siamo ricordati che il locale apre alle nove del mattino e a
quell’ora non
c’è mai nessuno. Perciò potremo andare
più tardi e …”.
“Sì,
sono
d’accordo!” lo fermò Severus lasciando i
due ragazzi nello stupore più
completo.
Piton aveva
deciso di comportarsi da adulto, non avrebbe tormentato Harry
perché assomigliava
a James e neanche Neville perché, a suo modo di vedere,
assomigliava troppo
poco ai suoi coraggiosi genitori. Inoltre quei due ragazzi lo avevano
accettato
nella “loro squadra” e sicuramente un Serpeverde
non avrebbe lasciato che due
Grifondoro si dimostrassero migliori di lui.
Neville non
si fece troppe domande, non che gli mancassero le capacità
per farle, ma
semplicemente perché la sua filosofia di vita gli diceva di
accettare gli altri
per quello che erano, di accettarli per ciò che riuscivano a
trasmettere, perché
forse erano migliori di come riuscivano
a mostrarsi.
Harry ci
ragionò sopra e sviluppò diverse ipotesi:
1° il professore voleva metterli alla
prova, 2° il professore aveva un piano alternativo di cui loro
non erano a
conoscenza, 3° il professore si stava prendendo gioco di loro,
4° il professore
era informato sui movimenti dei tre manici di scopa, 5°
…………… ci
sarebbero
stati altre ipotesi ma Severus interruppe questo esercizio mentale
dicendo: “Non
siamo grandi amici e probabilmente non lo saremo mai, ma ora siamo
nella stessa
squadra cerchiamo di venirci incontro!”.
“Sono
d’accordo
in tutti i punti, per questa volta” puntualizzò
Harry.
“Allora,
siete in libera uscita. Cercate di tornare prima dell’ora di
pranzo ragazzi! In
caso contrario vi considererò rapiti dai Mangiamorte e mi
sentirò autorizzato a
venirvi a cercare!” affermò Severus con un ghigno
sul viso.
I due giovani
maghi lasciarono il loro professore e si
avviarono verso Hogsmeade, lasciando ad Angel, senza che Piton lo
sospettasse,
il fantastico Mantello dell’invisibilità.
CIAO A
TUTTI, ECCO A VOI UN CAPITOLO RILASSATO MA RIFLESSIVO.
RINGRAZIO
TUTTI COLORO CHE LEGGONO, INSERISCONO LA FF TRA I PREFERITI E TRA I
SEGUITI.
DEVO DIRE LA VERITA’ CHE NON SIETE MOLTI, MA NON FA NIENTE, A
ME PIACE SCRIVERE
E PIACE FINIRE LE STORIE CHE INIZIO (chi mi conosce lo sa)
PERCIO’ STATE
TRANQUILLI.
INOLTRE
DALLE MIE PARTI SI DICE: PAGU GENTI, MELLU VESTA (è scritto
come si pronuncia e
significa “poca gente, festa più bella”.
A DOMANI, ALIDA
Elfosnape: ciao! E' sempre un piacere ritrovarti tra i recensori, Harry e Sev troveranno il modo di confrontarsi e il loro rapporto migliorerà, ma un passo alla volta!
yuukimi: anche a me piace molto il personaggio di Severus che in questa storia riuscirà a stabilire un rapporto positivo con Harry anche grazie ad Angel. Leggere per credere .....
GinnyPotter93: ciao cara, il primo passo lo ha compiuto Harry accettando Sev che in questo capitolo ha fatto il secondo passo, un pò alla volta tutto si chiarirà tra i due personaggi, ovviamente nel limite del possibile....
sssweety: diciamo che Harry si è fatto trascinare da Neville e Angel, poi comunque è un personaggio disposto a dare una possibilità a chiunque gli venga incontro e Sev lo ha fatto. Ciò non significa che non si tolga qualche sfizio tramite, magari, un certo vampiro di nostra conoscenza!