qui capirete le motivazioni del povero Emmy ahahahahahahahahah ... XD nei commenti ho notato una certa avversione per il nostro povero orso! hihihihi
cmq vi ringrazio immensamente per le vostre stupende recensioni *_______________* ho anche notato che c'erano persone nuove a recesire e leggere la storia e vi ringrazio tantissimissimo! Mi duole non riuscire a rispondere ad ognuno ma sono in un pessimo periodo, sommersa dallo studio e la salute da i numeri XD di bene in meglio!
vabbè vi lascio al capitolo ... Un enorme bacio a tutti!!!!
Fuggii. Come un
bambino che ha compreso di aver
compiuto uno sbaglio dettato dall’impulsività.
Fuggii per non affrontare i
volti sconvolti e contrariati …ma soprattutto, per
allontanarmi dallo sguardo
di Bella.
Nonostante
tutto, non avrei provato ad imporle
quella scomoda verità ad un giorno dalle nozze. E non
perché non l’amassi, ma
perché ero più che conscio non fosse un mio
compito. Una tale azione sarebbe
stata solo il frutto del mio desiderio di averla …
Egoista
…
Con uno scatto
fulmineo montai sulla mia Volvo,
sgommando per le stradine di Port Angeles che mi avrebbero ricondotto a
Forks.
Guidaii per ore senza una precisa meta, conscio di non aver recuperato
la lucidità
necessaria per discorrere con Emmett in modo civile. Ero certo che in
quei
momenti sarei stato solo in grado di scagliarmi contro di lui.
Sono un idiota!
Alla fine decisi
di recarmi nell’unico luogo che in
quel momento avrebbe potuto placare il mio nervosismo. Quel posto
intriso di
quei piccoli e piacevoli ricordi che mi avrebbero cullato, sino a
quando non
avrei ritenuto opportuno rincasare.
Non basterebbe
una notte …
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Avevo raggiunto
il piccolo parchetto dove qualche
giorno prima avevo stretto Bella tra le mie braccia.
Patetico vero?
Mi aggrappo a queste
assurde inezie …
Non so quanto
trascorsi in quello stato di semi
incoscienza, riflettendo sui cambiamenti apportati nella mia vita dal
suo
arrivo. Fatto sta che, dopo qualche tempo, avvertii il cellulare nella
mia
tasca vibrare incessantemente. Annoiato, lo tirai fuori notando il
mittente: Alice.
E figurarsi se
quella piccoletta dalle
fattezze di un folletto non decide di intromettersi!?
È
come chiedere ad un cane di non
abbaiare oppure ad Emmett di sposarsi …
Identico!
Mi decisi a
risponderle, sebbene la voglia di
gettare il cellulare nelle ortiche non mi fosse affatto sgradita.
“Dove
sei?” la voce adirata di Alice mi colpì in
pieno.
Forse ho
esagerato … penseranno tutti
che io sia matto.
Sai che
novità..?!
“Potresti
dedicarti a qualcosa che non sia la mia
vita?”
La sentii
sbuffare spazientita. “Voglio sapere cosa
ti è preso – esitò per enfatizzare le
sue parole – in verità vorrebbero saperlo
tutti!” si corresse mesta.
Sospirai
rumorosamente. Non avevo assolutamente
pensato alle conseguenze che avrebbe comportato il mio gesto. Avrei
dovuto
delle spiegazioni ….
Eppure non era
tutta colpa mia!
“Chiedilo
al maritino premuroso. Sono certo lui
sappia il motivo del mio gancio!” replicai stizzito.
Non ero certo io
ad aver tradito la mia quasi
moglie, con la sua migliore amica per giunta!
“Per
favore dimmi dove sei!” domandò nuovamente
addolcendo il tono.
Era conscia
fosse difficile negarle qualcosa quando
sul suo visino si disegnava quel tenero broncio che accompagnava quella
vocina
accorata. Ed ero più che certo che in
quell’istante ostentasse la sua
espressione da “cucciolo di cocker abbandonato”.
“Al
parco!” risposi laconico.
Tanto non
avrebbe demorso sino a quando
non avessi placato la sua morbosa curiosità.
Sospirò
pesantemente. “Bene cuginetto, cerca di non
guidare fino a quando ti sentirai più tranquillo.
– mormorò in tono dolente. –
Restatene lì, l’aria fresca ti
schiarirà le idee!” ordinò perentoria.
Sbuffai
leggermente infastidito, ma non obiettai.
Non avevo alcuna intenzione di lasciare quel luogo.
Ho bisogno di
riflettere … di capire
cosa fare!
Alice comprese
il mio stato d’animo e, dopo un
flebile saluto, concluse la comunicazione, lasciandomi nuovamente ai
miei
pensieri.
Forse dovrei
accettare quella proposta
di lavoro …
La settimana
precedente ero stato contattato da un
importante conservatorio dell’Alaska, in cui mi era stata
proposta una cattedra
di insegnante di pianoforte. L’idea mi aggradava non poco,
ma, conscio della
tristezza che avrei arrecato a mia madre e alla mia famiglia
allontanandomi,
avevo ponderato l’idea di rifiutare.
Ma, ora come
ora, forse un cambiamento
potrebbe essere opportuno …
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Inevitabilmente
i miei pensieri erano tornati su di
lei, su Bella.
Probabilmente mi
avrebbe odiato per aver rovinato la
sua cena di prova prendendo a pugni lo sposo.
Non che lui non
lo meritasse … affatto!
Sono certo che, se fosse a conoscenza della verità, non
esiterebbe a fare
altrettanto.
Peccato non
sappia nulla …
“C’è
stato un malinteso” un mormorio sommesso
proveniente dalle mie spalle mi fece sobbalzare.
Chi diamine gira
per i parchi alle
quattro di notte, oltre ai depressi assalitori di fratelli?
Aprii gli occhi
di scatto, annegando il quel mare di
cioccolato del suo sguardo.
Maledizione,
credo di non aver mai avuto
la possibilità di incrociare occhi tanto espressivi
… sono meravigliosi. Potrei
stare qui a fissarla in eterno senza stancarmene!
Un lieve rossore
imporporò le sue guance e distolse
immediatamente lo sguardo.
“Emmett
non mi stava tradendo!” Continuò iniziando a
fissare un pioppo poco distante da noi.
La sua frase mi
riscosse dal mio stato di
contemplazione tutt’altro che discreta.
Cribbio, si
sarà accorta che la fissavo
adorante?
“Come
scusa?” ribattei in tono leggermente acido,
comprendendo il significato delle sue parole.
Certo .. lui
avrà assicurato della sua
buona fede e del suo amore!
E magari
confessandole che prima di lei
era addirittura vergine … si sarà dimenticano
della cinquantina di biondone
alias galline ossigenate che si era strapazzato per anni.
“Non
mi stava tradendo!” ripeté scandendo ogni
sillaba con studiata lentezza.
Certo
… e magari il pazzo visionario
sono io!
“Già”
replicai atono richiudendo gli occhi.
La sentii
sospirare sommessamente. “Se solo lo
avessi saputo, gli avrei chiesto di raccontarti la verità.
Ma quel caprone di
tuo fratello è troppo apprensivo!”
confessò in un flebile sussurro.
Socchiusi un
occhio volgendo la mia attenzione alla
sua figura seduta accanto alla mia. Rannicchiata con le ginocchia al
petto
ostentava un’aria serena e tranquilla.
Possibile non
sospetti nulla?
Decisi di non
rispondere, fingendo
indifferenza,indignato ed offeso per non essere stato creduto.
Cosa ti
aspettavi sciocco? Lui è l’uomo
che ama e tu sei un perfetto sconosciuto!
“Emmett
è un grande amico – mormorò
stancamente. – è
stato un enorme supporto negli ultimi quattro anni!”
Già,
bravo il mio dolce fratellone
traditore … negli ultimi quattro anni …
Aspetta
…
Ha detto quattro
anni?
Quella frase
canalizzò immediatamente la mia
attenzione su di lei, e non potei evitare di scattare a sedermi in
attesa di un
ulteriore delucidazione.
Credo di essermi
perso qualcosa!
La mia
espressione dovette essere eloquente perché,
accennando un sorriso, riprese a parlare lesta.
“Emmett
è il mio vicino di casa – spiegò
pacata. – è
la prima persona che ho incontrato quando sono arrivata
dall’Italia.”
Stavo per
interromperla ma lei mi bloccò
prontamente, facendomi segno di ascoltare.
Le sue dita
presero a giocare nervosamente con una
ciocca. “Vedi, il mio visto di soggiorno scadrà
esattamente tra nove mesi, e
tuo fratello mi sta dando la possibilità di non lasciare
questa terra
meravigliosa!” annunciò con evidente
difficoltà.
Strabuzzai gli
occhi sconvolto.
Quel genio di
mio fratello si sta dando
alla frode?
Oh mio Dio
… deve essere impazzito!
Aspetta
… qui c’è un dettaglio più
importante da approfondire.
Ragiona Ed, ha
detto che sono solo amici?
Inevitabilmente
le posi domande a raffica, bisognoso
di comprendere i motivi che li avevano spinti a compiere un simile
gesto,
inscenando delle nozze che sarebbero terminate l’anno
successivo con un
divorzio consenziente da entrambe le parti.
Isabella mi
spiegò ogni cosa. A quanto pareva, si
erano conosciuti il giorno del suo arrivo e mio fratello da gentiluomo
si era
immediatamente offerto di aiutarle a trasportare gli innumerevoli
scatoloni.
Naturalmente non aveva esitato a corteggiarla, ma dopo bene poco si era
reso
conto che Bella non era il genere di ragazza da una sola notte ed aveva
demorso. Ciò però era stato l’esordio
di una profonda amicizia. Mio fratello
era stato conquistato dalle doti culinarie di Bella che lo viziava con
i suoi
manicaretti, e lei dalla gentilezza di quel ragazzone
dall’aspetto di un orso
ed il cuore di zucchero.
Si aiutavano
vicendevolmente istaurando un rapporto
quasi fraterno, ed Emmett si era addirittura eletto a suo protettore da
tutti
coloro che usavano turbare l’animo della sua avvenente
sorellina minore.
Decisione
arbitraria quella di prenderla
sotto la sua ala. Ma in fondo, come si fa a negare qualcosa a
quell’eterno
bambino?
A detta di
Bella, mio fratello aveva terrorizzato a
morte un suo collega di lavoro solo perché aveva osato
rivolgersi a lei in modo
che aveva considerato poco consono. Il povero malcapitato non aveva
avuto più
nemmeno il coraggio di incrociare il suo sguardo.
Emmett deve
sempre esagerare …non
conosce la moderazione o la razionalità. Agisce di impulso.
Bhe, non
è che io mi sia comportato
diversamente in questo periodo!
Lo scorso anno,
a Bella era pervenuto un documento
che attestava la mancata validità del suo visto e che, di
conseguenza, le
annunciava che era costretta a tornare in Italia entro la data
prestabilita. Saputa
la notizia, mio
fratello si era impersonato nel ruolo di frodatore professionista.
Io mi domando
come può averlo solo
pensato, considerando che non è nemmeno in grado di mentire
al commesso del
negozio di dolciumi. Tutta colpa della sua smodata passione per quelle
caramelle gommose che si ostina a fingere di comprare per la sua
nipotina.
Nipotina
inesistente per giunta!
…
Intanto
è riuscito a raggirare tutti
noi, con questa storia del matrimonio!
Bhe …
E io vivevo
anche con loro …
Forse in quanto
ad acume posso far degna
concorrenza ad Emmett.
Ammisi,
avvilito, la cruda realtà. Ero stato
raggirato come un pollo e avevo sferrato un pugno a mio fratello che,
nonostante tutto, stava cercando di compiere una buona azione ed
aiutare una
sua amica.
Certo che sono
proprio un genio!
Sospirai
sommessamente una volta che Bella ebbe
terminato il suo racconto. Avevo frainteso ogni cosa e mi sentivo non
poco
mortificato per il comportamento che avevo ostentato.
Bella mi sorrise
comprensiva, forse comprendendo i
pensieri che si alternavano confusamente nella mia mente
bacata.“Ti ringrazio
per aver preso le mie difese!” mormorò chinando il
capo imbarazzata.
Non
smetterò mai di pensare che quel
rossore le dona tremendamente! È bellissima …
“Prego!
– sussurrai. In quell’istante mi premeva
porle una domanda che reputavo “vitale” –
domani vi sposerete?”
Diedi voce ai
miei pensieri. Sebbene comprendessi a
pieno le sue motivazioni e non potessi biasimare mio fratello per la
sua
scelta, l’idea che fossero legati da un simile vincolo mi
infastidiva non poco.
Che effetto mi
fai!? Mi stai portando
inconsapevolmente sull’orlo della follia … eppure,
se ciò significa starti
accanto e poterti ammirare non mi importa affatto!
La vidi
scrollare le spalle. “No – replicò mesta
abbozzando un sorriso triste. – questa storia ha causato fin
troppi disagi alla
tua famiglia, e non credo sia giusto prenderci gioco di
tutti!” ammise in tono
ora più risoluto.
Involontariamente
emisi un sospiro di sollievo.
Una risatina
divertita proruppe dalle sue labbra
piene e non potei non rivolgerle uno sguardo perplesso.
Che soffra di
sbalzi d’umore?
…
inizio a sospettare che la pazzia dei
Cullen sia trasmissibile.
“E poi
sono certa di una cosa – bisbigliò in tono
cospiratore. – che Emmett voglia chiedere a Rosalie di
sposarlo!”
Un’altra
volta? Da quando uno che considerava il
matrimonio un inutile fandonia in cui gli solo gli uomini sciocchi
cadevano, si
ritrovava con due donne da voler sposare!?
Wow ..
Dovette notare
la mia eloquente espressione di
stupore.
“Questa
volta per davvero!” continuò, scoppiando in
una melodiosa risata.
“Ma da
quanto stanno insieme?” chiesi incuriosito da
quella faccenda che mi risultava tutt’altro che nota.
Lei parve
pensarci. Come ogniqualvolta che si
perdeva nella sue riflessioni, si disegnò una piccola ruga
tra le sopracciglia.
Ha
un’aria così buffa e tenera!
“Un
anno credo – ribatté insicura - la conobbe ad
una cena a casa mia!”
Un dubbio mi
assalì. Possibile che questa Rose
avesse permesso una simile follia?
“E lei
non ha contestato la balorda idea di Emmett?”
Bella scosse il
capo mestamente. “Mi confessò che
non voleva partissi e che, se quella era l’unica soluzione,
non si sarebbe
opposta – increspò le labbra in un leggero ghigno.
– e poi sarebbe stato
impossibile fermare Emmett che era già corso su internet ad
informarsi su di un
sito “matrimonio da principesse!”
Scoppiammo a
ridere entrambi, immaginando
quell’omone dalla stazza di un orso che organizzava il
matrimonio dei suoi
sogni.
“Emmett
è molto più romantico di quello che si possa
immaginare!” mi confidò lei, sfoggiando quel
sorriso dolcissimo per cui avrei
ceduto a qualsiasi richiesta.
Anche prendere a
pugni mio fratello nel
bel mezzo della sua festa di prova del matrimonio.
Ah no, questo
l’ho già fatto!
“Infatti
ad ogni contestazione mia e di Rose, che
non abbiamo esitato a mettere in dubbio la sua virilità, si
limitava a
replicare che doveva dare sfogo alla sua vena romantica repressa troppo
a
lungo…”
Alzai gli occhi
al cielo con fare esasperato. Non
cambierà mai …
“Bhe,
sono contenta tu mi abbia ascoltata!” esclamò
Bella con tono entusiasta.
Già,
ma io ho devo assolutamente
rimediare …
“Credo
di dovere delle scuse a mio fratello!” ammisi
con rimorso.
Bella scosse il
capo energicamente “Emmett non vuole
le tue scuse … ma solo che tu torni a considerarlo il tuo
fratellone con
qualche rotella fuori posto!”
… il mio
fratellone!