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Autore: AcrossTheUniverse    01/10/2009    4 recensioni
Raccolta di 100 racconti sul pairing Sirius/Hermione, regolati dalla Big Damn Table. "Non posso fare a meno di provare quello che provo per te."
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Sirius & Hermione'
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Era un pomeriggio di marzo e Her

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 089: Lavoro.

Per te lascerei tutto

 

Era un pomeriggio di marzo e Hermione era seduta nel suo ufficio, cercando di concentrarsi sul lavoro. Ultimamente aveva consumato tutte le sue energie nel tentativo di rispedire Lucius Malfoy ad Azkaban; si era impuntata, aveva spulciato tutte le leggi magiche, aveva passato addirittura alcune notti insonni con grande preoccupazione di Sirius e aveva ignorato le minacce che Malfoy le rivolgeva ogni volta che la incontrava. La giovane e tenace Hermione Granger aveva avuto successo e alla fine era riuscita ad avere la meglio sulle raccomandazioni di cui Lucius godeva; grazie a Hermione adesso avrebbe passato un bel po' di tempo ad Azkaban.

Così quando ebbe finito di esaminare l’ultima pratica alzò gli occhi dalla scrivania e sospirò; in quei giorni aveva poco da fare e a dire la verità si annoiava parecchio; avrebbe preferito mille volte stare a casa a preparare la stanza per i bambini in arrivo. Hermione era infatti incinta di due gemelli, che avrebbero dovuto nascere all’incirca dopo tre mesi; la gravidanza non le aveva causato grandi problemi, ma avrebbe comunque preferito riposarsi un po’, soprattutto perché portarsi dietro due bambini contemporaneamente nella pancia non era il massimo del relax.

Decise di andare a trovare suo marito, che lavorava all’ufficio Auror insieme a Harry e Tonks; sarebbe stata una buona occasione per svagarsi. “Alice, mi assento per un po’; se c’è bisogno di me chiamami subito.” disse alla sua giovane collaboratrice, e uscì dall’ufficio. Percorse i corridoi affollati del Ministero della Magia, fino a quando non arrivò al dipartimento degli Auror; arrivò a colpo sicuro all’ufficio del marito, che era il vice di Harry, il capo del dipartimento. Bussò e riconobbe la voce di Sirius che la invitava ad entrare; spinse la porta e lesse negli occhi del marito un sincero stupore.

“Che ci fai qui? Ti senti male?” chiese preoccupato, guardando la pancia della moglie. “Ma no, avevo solo poco lavoro da svolgere ed ero passata per un saluto.” disse Hermione con un sorriso, sistemandosi sulla poltrona davanti alla scrivania. Sirius le sorrise, felice di quella visita; da una porta che collegava il suo ufficio con quello del figlioccio sbucò Harry. “Mi sembrava di avere sentito la tua voce, Hermione! Come ti senti?” chiese Harry con un sorriso sincero, abbracciandola.

“Tutto bene, grazie. Come va il lavoro?” s’informò, gettando un’occhiata alle carte sul tavolo di Sirius. “Stiamo ancora dietro a quella banda di criminali che si diverte a prendere di mira i figli di babbani.” spiegò Sirius, accennando ai fogli. Hermione si rabbuiò. “Avete indizi?” chiese, tetra.

“Forse siamo sulla pista giusta, dobbiamo solo aspettare il momento adatto... sai, il nostro lavoro è abbastanza imprevedibile.” le rispose Harry, sedendosi accanto a lei. Parlarono del più e del meno per qualche minuto, in generale commentando l’operato di quella banda criminale, quando all’improvviso Tonks entrò nella stanza facendo un gran rumore.

“Harry! Harry, Sirius, li abbiamo trovati! Sono a ovest di Londra, ci sono Paul e Jack di vedetta, ma dobbiamo subito organizzare una missione!” esclamò trafelata, i capelli rosa tutti scompigliati. Hermione sbarrò gli occhi, mentre intorno a lei Sirius si alzava di scatto, andava incontro alla cugina e le chiedeva informazioni in più, e Harry schizzava via a radunare altri Auror.

“Sono in tanti, perlomeno una decina... Merlino, sanno combattere benissimo, sembrano Mangiamorte... Sirius, non so se ce la faremo tutti stavolta.” disse Tonks stravolta, pallida e preoccupata. Hermione si alzò e si avvicinò a suo marito, la paura nel volto in genere sorridente. “Sirius, non andare! Ti prego, non andare!” lo implorò, aggrappandosi alla manica del mantello dell’uomo. Sirius le rivolse uno sguardo stupefatto.

“Hermione, è il mio lavoro! Lo capisci che se questi delinquenti verranno catturati molte persone si salveranno?” esclamò con tono fermo. “Sirius, non andare! Aspettiamo due gemelli, se succede qualcosa io...” supplicò, le lacrime che facevano capolino nei suoi occhi marroni.

“Hermione, mi meraviglio di te! Sai benissimo che il mio lavoro è questo, devi accettarlo e stare tranquilla, andrà tutto bene!” le disse leggermente irritato e con un tono che non le permetteva di replicare. Harry rientrò nella stanza, seguito da altri due giovani che Hermione non conosceva; Tonks si passò una mano tra i capelli e le sorrise nervosamente. “Stai tranquilla, torneremo in un baleno!” le assicurò, e la squadra partì.

 

In realtà non tornarono in un baleno; Hermione aspettò tutto il pomeriggio, poi quando finì il turno tornò a casa. Cercò di cucinare qualcosa, ma non aveva né la voglia né la concentrazione necessari. E poi come avrebbe potuto mangiare in quello stato? Erano le dieci di sera e ancora non si sapeva nulla; era tentata dal telefonare a Ginny e Remus per informarsi, ma aveva paura di farli stare in pensiero.

Accese il televisore e si mise a guardare una scialba soap opera babbana, senza prestare la minima attenzione allo schermo; tutto quello a cui riusciva a pensare era che Sirius era in battaglia, lei non sapeva che fine avrebbe fatto e l’ultima volta che si erano parlati erano entrambi arrabbiati per le esigenze dell’altro. Hermione non voleva che Sirius facesse il proprio lavoro, e Sirius era infastidito da questo e glielo aveva fatto notare senza mezzi termini. Provò un moto di rabbia verso di lui; perché non la capiva? Improvvisamente sentì un rumore, e Sirius riapparve in casa, sfinito e sporco.

“Sirius!” strillò Hermione, spaventata. L’uomo si lasciò cadere sul divano. “Allora? Com’è andata?” chiese Hermione con voce stridula, una mano appoggiata sulla pancia. “Tutto bene, sono ad Azkaban.” disse il marito stancamente.

“Sirius, non puoi farmi prendere di nuovo uno spavento simile! Non sai quanto sono stata in ansia!” protestò Hermione, sull’orlo di un attacco isterico. “Hermione, è il mio lavoro! Cosa credevi? Quando mi hai sposato lo sapevi e lo hai accettato! L’ansia e lo spavento fanno parte dell’essere Auror!” urlò lui elettrico, saltando su come una molla.

“Ma io sono incinta, Sirius, incinta! Nel caso tu non l’abbia capito, potrei anche perdere i bambini per uno spavento troppo forte! Ti rendi conto che così metti in pericolo anche la vita dei tuoi figli?” gridò Hermione, con le lacrime che le colavano sul volto.

“Pensi che io debba stare qui a casa ad aspettarti, ma basta, sono stufa! Non mi importa proprio nulla del tuo maledetto lavoro, io voglio una vita tranquilla, senza contare che se i ruoli fossero invertiti tu non accetteresti mai di stare al mio posto!” urlò di nuovo, sfogando tutta la tensione accumulata. Sirius si alzò di scatto.

“Certo, ma sai benissimo che so cavarmela, devi smettere di preoccuparti così tanto! Non mi risulta che Ginny faccia a Harry queste scenate!” sbraitò agitando una mano. “Certo, perché Harry non la tratta così! La informa e la tranquillizza, mentre tutto quello che sai dirmi è ordinarmi a brutto muso di stare a casa e aspettare, senza pensare anche solo per un secondo al mio stato! Non voglio dover dire ai miei figli, un giorno, che il loro padre non tornerà più a casa! Non ne posso più, io me ne vado!” strillò, correndo al piano di sopra. Per la prima volta, Sirius sbiancò e sembrò veramente preoccupato.

“Come, te ne vai?” chiese con voce flebile. “Me ne vado!” urlò Hermione dalla loro camera, e Sirius sentì il tonfo di una valigia buttata sul pavimento. Corse su, saltando i gradini a due a due. “Ma stai scherzando? Non puoi andartene!” protestò, osservando la moglie che preparava la valigia.

“Certo che posso! Basta, basta, non voglio più vivere così! Ho avuto abbastanza preoccupazioni per combattimenti e guerre quando ero adolescente, adesso voglio una vita normale, senza mariti continuamente coinvolti in missioni!” urlò piangendo, buttando vestiti a casaccio nella valigia, senza vederci nulla a causa delle lacrime.

“Ma non lo capisci che io per te lascerei tutto? Il mio lavoro, che adoro e per cui ho studiato tanto! Se dovessero arrivare altri figli non esiterei a rinchiudermi in casa per crescerli, farei qualsiasi tipo di rinuncia, perché ti amo! Il mio lavoro diventerebbe esclusivamente la cura della famiglia! E invece tu non sembri preoccupartene, lasciandomi qui e continuando ad essere un Auror pur sapendo che mi fa stare male!” si sfogò, buttandogli in faccia tutti quei pensieri negativi. Quando smise di urlare Sirius le si avvicinò e l’abbracciò.

“Hermione, non mi lasciare. Domani stesso mi dimetterò, se vuoi, se ti fa stare più calma, e cercherò un altro impiego, o chiederò di non essere destinato a missioni pericolose. L’importante è che non mi lasci. Il resto non conta, posso anche murarmi vivo qui dentro se me lo chiedi tu.” le mormorò all’orecchio. Hermione singhiozzò, poi ricambiò l’abbraccio.

“Non farmi mai più stare così in pena! Sirius, ti prego, non farlo mai più! Fatti assegnare missioni meno pericolose!” soffiò tra i capelli del marito, piangendo. “Non preoccuparti, chiederò di essere assegnato a controlli di routine. Mi basta che resti con me.” la supplicò. Se fosse partita gli sarebbe crollato il mondo addosso; non poteva perdere la sua Hermione per un semplice lavoro!

“Non litighiamo più, ti prego.” le sussurrò, stringendola a sé. Hermione annuì. “Mai più.”

 

Continua...

 

Mi ero scordata di aggiornare prima, scusate! -.-" Spero comunque di non avervi deluso, magari l'atmosfera è più triste del solito ma in una coppia capitano anche momenti di crisi, no?

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, gattoridens, TINAX86 per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

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Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

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Inverno.

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Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

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Mezze stagioni.

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Pioggia.

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Neve.

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Ombra.

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Cosa?

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Dove?

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Quando?

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Come?

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Se.

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E.

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Lui.

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Lei.

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Casa.

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Natale.

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Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

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