Astoria Greengrass
18. Caos
Astoria
spalancò gli occhi verdi nel cuore della notte, il petto che si alzava e
sollevava ripetutamente in prede all’ansia.
Le orecchie
tese nell’intento di udire qualsiasi rumore, un dubbio che avrebbe voluto fosse
chiarito e dichiarato falso.
Eppure eccole
lì le grida di terrore, sopra la sua testa. Schianti e scoppi l’avevano
svegliata dall’incubo in cui era caduta, trasportandola in una realtà anche
peggiore.
Alzandosi di
scatto dal letto provocò un lieve movimento alla ragazza che le dormiva a
fianco – Rebecca – che mugugnò infastidita.
«Merda»,
sibilò Astoria infilandosi malamente un paio di jeans scoloriti sotto la
camicia da notte e limitandosi a mantenere i calzettoni di lana ai piedi,
nonostante fosse quasi estate.
Corse fuori
dalla porta, mentre un boato scoppiava al piano di sopra ed il suo cuore
iniziava a battere ancora più forte.
Con il fiato
in gola e il sudore che iniziava a colarle dalla fronte, un unico pensiero in
mentre: Draco, Draco, Draco.
Era sicura che
si trattasse di lui e, deglutì rumorosamente per il terrore, di alcuni compagni
Mangiamorte.
Lì, ad
Hogwarts. Dove Draco aveva i suoi amici, gli insegnanti, lei.
Impedì alle
lacrime di rigarle il viso solamente per poter mantenere la vista lucida, ormai
vicino alle scale dove le grida erano più forti.
Prese un
respiro profondo, apparendo sul corridoio principale di Hogwarts.
E davanti a
lei fu il caos assoluto.
Uomini vestiti
di mantelli neri correvano e gettavano maledizioni ovunque, mentre gli
avversari – per la maggior parte ragazzini
di un paio di anni più grandi di lei – cercavano di scansarsi il più in fretta
possibile, cacciando gemiti di dolore quando una Maledizione od un incantesimo
li sfiorava anche solamente di striscio.
Tra quella
marmaglia di immagina confuse, Astoria riconobbe facilmente la chioma castana
ed arruffata di Hermione Granger alle prese con un Mangiamorte davvero enorme e dal volto deformato dalla
labbra.
La bionda notò
con piacere che, per qualche strana fortuna, nessuna delle Maledizioni che lui
lanciava riusciva minimamente a colpirla.
Estrasse la
bacchetta dai jeans e, schiarendosi la gola, la puntò alla schiena del nemico.
«Stupeficium!»
Non avrebbe
mai saputo dire se l’uomo fosse rimasto sorpreso dal suo incantesimo, perché
questo cadde a terra con un sonoro schianto e, inarcando le sopracciglia per la
paura, Astoria capì che qualcosa gli si ruppe completamente.
Sperò
seriamente che non fosse il cranio, non aveva ancora l’età per affrontare un
omicidio.
Beh, ma quando
mai si ha l’età per affrontare qualcosa di così orribile?
Si strinse le
labbra con forza, gustando il sapore rugginoso del sangue nella sua bocca ed un
desiderio enorme di vedere il volto di Draco sorriderle, rassicurante.
«Astoria!», la
voce sollevata di Hermione la riportò alla realtà.
Le sorrideva
da lontano, un ringraziamento che non fu detto a parole ma solo con gli occhi.
Astoria
ammiccò, prima di correre via. Doveva assolutamente trovare quell’idiota di un
falso Principe Azzurro e mettersi in salvo. Le sue doti di strega – per lo meno
nella lotta contro le Arti Oscure – non erano male, aveva ottenuto sempre senza
molti problemi numerosi Oltre Ogni Previsione, ma dalle semplici esercitazioni
alle vere battaglie il salto era troppo elevato. E lei aveva solo quattordici
anni, un’esperienza inesistente e troppa paura che le faceva tremare le gambe.
Strillò con
forza e voce acuta quando un omone dai denti affilati ed un puzzo di sangue
addosso le si parò di fronte, ringhiando e sputando saliva.
Le venne da
vomitare, ma trovò comunque la forza di sollevare la bacchetta contro il corpo
di quell’essere ripugnante.
«Stup...», la voce le tremò di fronte al ghigno divertito di
Fenrir Greyback, il lupo mannaro, e calde lacrime le scesero lungo le guance
pallide.
Pensò a Draco
e a quanto le mancava. Non poteva morire prima di avergli detto ancora e ancora
quanto lo amasse, quante disperazione e tristezza la stessero logorando dentro,
lacerandole la carne e spezzandole il cuore.
Quando i denti
di Greyback le sfiorarono il collo famelici, gridò l’incantesimo, facendolo
balzare una decina di metri più in là.
Lo sentì
cozzare contro quella che, probabilmente, era una colonna e un sollievo enorme
le riempì il petto quando non udì più il peso di quel corpo rivoltante su di
sé.
Strisciò
qualche centimetro, prima che una voce familiare le facesse sollevare il volto
di scatto e spalancare la bocca.
«Dobbiamo
sbrigarci, Draco. Abbiamo finito qui», la voce strascicata e bassa di Piton la
fece rabbrividire, così come il suo sguardo ansioso.
Era pallido e
con labbra leggermente viola, pareva quasi che dovesse accasciarsi e morire da
un istante all’altro se non fosse stato che teneva per un braccio – o forse si
sosteneva? – Draco. Il suo bello,
meraviglioso ed amato Draco.
Avrebbe
sorriso se il suo volto non fosse stato così affilato e pallido. E se non
avesse avuto quell’espressione di totale paura a sfigurarlo e a renderlo
particolarmente fragile.
Capì di
doverlo chiamare nel momento in cui lui incespicò in una mattonella forse rotta
a causa della battaglia.
«Draco!»,
gracchiò ma sembrò che la voce l’avesse abbandonata.
Il ragazzo non
la udì, le grida della battaglia che sovrastavano facilmente quel richiamo
quasi disperato.
Astoria cercò
di sollevarsi sui gomiti ma un dolore lancinante a cui prima non aveva fatto
caso le provocò un grido strozzato.
Notò con
orrore il polso immobile ed inerte, probabilmente rotto dallo scontro corpo a
corpo avuto con il lupo mannaro.
Strinse gli
occhi in modo da cacciare in gola le lacrime, Draco e Piton ormai troppo
lontani per poterla udire.
Non vide la
figura di Harry Potter passarle di fronte e superarla senza notarla, trafelato
e distrutto, una tristezza tale a dipingergli il viso che le sarebbe sanguinato
il cuore.
Si accasciò
sul pavimento freddo, senza più forze né speranze, il pensiero di Draco che
scappava per qualcosa di orribile. Orribile e per cui lui avrebbe pagato.
♪♥♪
Astoria spalancò gli occhi inorridita la
mattina dopo, quando Tracey e Rebecca raggiuntala in Infermeria le annunciarono
la morte di Silente.
Sentì le lacrime rigarle le guance senza
un motivo apparente, la consapevolezza che Draco centrasse qualcosa in tutto
ciò.
Si domandò quando l’avrebbe rivisto e non
trovò alcuna risposta.
Probabilmente più presto di quanto
credeva, perché ora il mondo magico era a pezzi senza il suo più grande
protettore e Voldemort avrebbe preso facilmente il comando di esso.
Tuttavia, mentre pochi giorni dopo
osservava di sottecchi Harry Potter, pensò che tutto avrebbe potuto
aggiustarsi.
Pensò che Harry si era rivelato sempre un
eroe, coraggioso e modesto, con un poco di speranza ad illuminare il suo cuore.
Avrebbe pregato per lui perché capì da
come le sorrise che non l’avrebbe più rivisto.
Né lui né Draco ci sarebbero più stati
accanto a lei, a tenerle la mano e ad osservarla piangere.
Chiuse gli occhi e sperò di riaprirli
quando ancora tutto andava bene e lei poteva sorridere con sicurezza a Tracey,
confidandole quanto amasse Draco e quanto trovasse carino Harry Potter. sperò
di poter tornare a discutere di vestiti e di scarpe, di arrossire quando Draco
la guardava o la prendeva in giro, di litigare con Pansy e poi riderci su con
Daphne e amare, amare e amare ancora, senza la paura di poter perdere chi, per
lei, era la persona più importante del mondo.
Tuttavia, Astoria capì che quelle erano
solo illusioni e che lei avrebbe dovuto continuare a camminare a testa alta.
Come avrebbe fatto Harry Potter.
Come avrebbe dovuto fare anche Draco. Ma
lei, in ogni caso, poteva farlo di sicuro per entrambi.
Delucidazioni (?):
Mi scuso per il ritardo, ma la realtà è
che ieri sono stata totalmente presa dal seguito di Marked,
così mi sono dimenticata l’aggiornamento.
Il capitolo non è betato,
perché ho abbastanza fretta di postarlo – e di scappare da mio nipote (che pesa
otto chili, kyah! *_*)!!
Ringrazio le dieci persone che hanno
recensito lo scorso capitolo, inchinandomi di fronte a tutti i loro
complimenti. Non so cosa farei senza di voi!
Ringrazio inoltre chi continua ad
aggiungere la fic ai preferiti/seguite, chi legge silenzioso e a chi ha dato
semplicemente un’occhiata.
L’aggiornamento deciderò in settimana
quando sarà. Tenete d’occhio il mio account e lo scoprirete senz’altro! ;)
Cà.