Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Mimi18    02/10/2009    14 recensioni
{Secondo regalo di buon non-compleanno a Ale! *_*}
Quel giorno l’amico avrebbe dovuto essere su di giri, perché dopo ben sette anni di prove, confessioni, pazzie, minacce e pressioni, la suddetta ragazza aveva finalmente accettato di uscire con lui.
«Che ti succede, Prongs?», chiese quindi con circospezione, arricciando le labbra di fronte al colorito decisamente pallido dell’altro.
[James/Lily]
Genere: Commedia, Sentimentale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Lily Evans si stiracchiò, giocando con le coperte buttate ai piedi del letto e sorridendo inconsciamente di fronte alla splendida giornata che si prospettava quel dì di metà dicembre.

Si sentì un po’ frivola e banale mentre si dirigeva verso il bagno, la consapevolezza che avrebbe dovuto essere più carina del solito e lasciar perdere la solita aria austera e leggermente rigida che la caratterizzava.

Perché sarebbe uscita con lui.

Lui che aveva sempre odiato, con il quale aveva sempre litigato e che, per qualche strano e distorto motivo, era entrato (prepotentemente) nel suo cuore.

Quel giorno sarebbe uscita per la prima volta con James Potter e se ci pensava il cuore le esplodeva nel petto.

 

Primo appuntamento (quasi) perfetto.

 

James spalancò gli occhi di colpo, costretto poi a richiuderli di scatto.

Un lancinante dolore alla testa gli impedì di saltare in piedi e gridare ai suoi compagni di stanza – fratelli – di svegliarsi ed iniziare a decidere con lui dove l’avrebbe portata, cosa si sarebbe messo e se, ovviamente, sarebbe stato il caso di baciarla al primo appuntamento, cosa che lui desiderava fare sin da quando aveva solamente dodici anni.

Un rantolo basso e roco gli provocò un terribile bruciore alla gola arsa e, gattonando sul letto sfatto, andò alla ricerca di un qualcosa che avrebbe potuto lanciare addosso a Sirius, che ronfava tranquillamente nel letto accanto.

Afferrata una palla da tennis babbana (comprata quell’estate ad un torneo a Londra con Remus e Sirius), prese la mira e colpì l’amico in pieno petto, facendolo sobbalzare e guaire di dolore.

Avrebbe riso sfrontato se un leggero giramento di testa non l’avesse costretto a sdraiarsi nuovamente.

Sirius inarcò un sopracciglio perplesso, chiedendosi perché l’amico non cominciasse – come al solito – a parlare di Lily Evans, elencando quanto fosse bella quando studiava, adorabile quando si arrabbiava con lui e bla, bla, bla.

Quel giorno l’amico avrebbe dovuto essere su di giri, perché dopo ben sette anni di prove, confessioni, pazzie, minacce e pressioni, la suddetta ragazza aveva finalmente accettato di uscire con lui.

«Che ti succede, Prongs?», chiese quindi con circospezione, arricciando le labbra di fronte al colorito decisamente pallido dell’altro.

Remus, nel mentre, cacciò un rumoroso sbadiglio, pulendosi gli occhi ancora opachi a causa del sonno con la manica del pigiama rosso e oro.

«Perché James non sta saltando come un animale?», domandò con voce roca e bassa che avrebbe fatto rabbrividire una qualsiasi ragazzina di Hogwarts, mentre si alzava e raggiungeva l’amico di fronte al letto.

Per poco non gli venne un colpo.

«Si è preso un’influenza?!», strillò decisamente stupefatto, mentre James borbottava imprecazioni contro Lucius Malfoy, Severus Piton e mille altri nomi che i due Malandrini non riuscirono a comprendere, perché nascose il volto sotto il cuscino con l’intento di soffocarsi.

Fu Sirius a prendere in mano la situazione e saltargli letteralmente addosso, ignorando le grida di un’appena svegliato Peter Minus, eccitato per lo scontro mattutino.

James tentò seriamente di soffocarsi e trattenere il cuscino, ma la verità era che non aveva né le forze fisiche né quelle psicologiche per lottare in un corpo a corpo contro quel cane ringhiante.

«Evans mi ucciderà», borbottò più vicino alle lacrime che alla rabbia, cogliendo i tra amici di sorpresa.

Sirius buffò, mentre Remus rifletteva velocemente sul da farsi.

«Come diavolo hai fatto a prenderti un’influenza, James?! Solamente gli idioti si ammalano, maledizione! E di sicuro non si ammalano quando devono uscire con la loro bella!»

Prongs ignorò bellamente la sfuriata del giovane ed avvenente Black, passandosi una mano tra i capelli sudati e cercando poi una coperta per coprirsi.

Si raggomitolò su se stesso, sospirando decisamente teatrale.

«Ma sì, non aiutate questo povero ed indifeso Griffyndor dall’aria sciupata. Deridetelo dopo che si è calato dalla Torre più alta a cavallo della sua scopa e al freddo per andare a suonarle a quei sudici Slytherin, ieri notte», ciarlò ad alta voce, alternando alle parole vari colpi di tosse catarrosa, mentre Sirius alzava le braccia al cielo e chiedeva venia per quel povero idiota che si ritrovava malauguratamente per fratello.

«Vado a dire a Lily che sei malato», proclamò con tono risoluto Remus, facendo gemere gli altri: checché ne pensasse lui, un appuntamento saltato con Lily Evans non avrebbe significato solamente la morte – omicidio piuttosto sanguinolento, conoscendo bene il soggetto – ma anche la fine di una speranza colmata per troppi anni.

«Ti prego Moony, non farlo!», la voce quasi del tutto scomparsa non impedì a Remus di sorridere, mentre si avviava con aria malandrina alla porta.

Sirius e Peter inarcarono un sopracciglio curiosi, mentre James si disperava nel tentativo di bloccare l’amico.

Cadde addirittura dal letto, trascinandosi dietro copriletto e coperta, intrecciandosi in essi e lasciando così via libera a Lupin, che si dileguò.

 

«Come sarebbe a dire malato?!», strillò Lily Evans, adorabile nel suo vestitino a fiori che, sicuramente, a James sarebbe piaciuto un sacco.

La rossa sentì le lacrime di rabbia pizzicarle gli occhi verde speranza mentre Remus sorrideva colpevole di fronte a lei, le mani intrecciate dietro la schiena.

«Mi dispiace. In questo momento è nella nostra camera e probabilmente mi sta maledicendo anche in turco», chiosò con tranquillità, mentre Lily boccheggiava oltraggiata da tanta indifferenza.

«In ogni caso», continuò il malandrino imperterrito, «io e gli altri vorremmo andare comunque ad Hogsmeade, ma vista la situazione non credo sia il caso. Non possiamo di certo lasciare James da solo»

Chiunque avrebbe notato gli occhi di Lily illuminarsi in quel momento, persino chi non la conosceva per nulla sarebbe potuto giungere alla conclusione che qualcosa, nella sua mente, era scattato. Un’idea che la fece sorridere di gioia e che la portò a stringere le mani di Remus.

«Oh, Lupin caro, non c’è bisogno di rinunciare a questa gita, vista la splendida giornata! Mi occuperò io di James!», chiocciò con allegria e visibilmente felice di quel compromesso, mentre già saltellava sui suoi piedi.

Mai Remus Lupin aveva visto Lily Evans comportarsi in quel modo assurdo, tanto che quasi non trovò la forza di risponderle.

 

«Traditori, fedifraghi, maledetti e falsi amici», borbottò James Potter un paio di ore dopo, sdraiato a pancia in giù sul letto ed intento a contare i fili del tappeto bordeaux ai suoi piedi, in un vano tentativo di cacciare la noia.

Remus, Sirius e Peter se ne erano andati dopo aver detto al giovane Potter che non avrebbero mai potuto rinunciare a quella splendida gita, visto il sole che, dopo mesi, si rifletteva su Hogwarts.

Ovviamente avevano promesso che gli avrebbero portato numerosi dolciumi da Mielandia e gli ultimi gadget di Zonko, non riuscendo comunque a tirarlo su di morale.

Aveva rinunciato alla sua uscita con Lily Evans e, probabilmente, la ragazza non avrebbe più nemmeno voluto guardarlo in faccia, oltraggiata per quel suo comportamento.

Perché diavolo aveva dovuto calarsi in piena notte di inverno da quei vili Slytherin e rovinare la festa di compleanno di Lucius Malfoy non lo sapeva, ma si sentì un perfetto idiota.

Quando qualcuno bussò alla porta, qualche minuto di totale agonia dopo, James sussurrò un flebile “avanti”, per nulla interessato a chi entrò in quell’istante.

Se non avesse percepito un buon profumo di fiori di campo e quello di un brodo caldo, probabilmente, non avrebbe nemmeno sollevato il capo.

Spalancò gli occhi nocciola quando Lily Evans, meravigliosa con quel vestitino addosso, gli sorrise amabile e con dolcezza, rompendo così ogni suo pensiero di tristezza.

James si tirò a sedere come meglio poté, ignorando il dolore alla gola e i brividi che iniziarono a scorrergli lungo tutto il corpo, la coperta gettata ai piedi del letto dopo il gesto brusco.

«Sono venuta ad assisterti, James», gli disse con una semplicità tale da farlo arrossire.

Dove fosse finito lo spavaldo Prongs lui non ne aveva idea, era troppo impegnato a contemplare la ragazza più bella che avesse mai visto sedersi sul suo letto.

Era una cosa che aveva vissuto spesso nei suoi sogni e, a dirla tutta, nessuno di essi si era mai concluso in modo casto e puro. Ma lui era nel pieno delle forze con la solita aria baldanzosa e sicura di sé che lo caratterizzava in quei frangenti, e non moribondo con aria sciupata e per niente avvenente. Beh, non che non lo fosse davvero, James Potter non perde mai il suo fascino.

Mugugnò sconfitto, mentre Lily gli scostava una ciocca di capelli castani dal viso.

Gli poggiò una mano sulla fronte, inarcando un sopracciglio rosso fuoco ed imbronciando le labbra.

James desiderò baciarla con tutto se stesso e avrebbe anche avuto una scusa perfetta: la febbre gli aveva fatto perdere la ragione.

«Vado a prenderti un fazzoletto bagnato da mettere sulla fronte, non ti muovere», annunciò spiccia e pratica, lasciandolo con un cipiglio deluso sul viso.

Tuttavia ringraziò mentalmente Remus, capendo che l’amico non aveva deciso di tradirlo ma solamente di aiutarlo.

 

«Dici che Evans l’avrà raggiunto?», domandò Sirius con curiosità, scostandosi una ciocca di capelli dal viso e facendo così sospirare una ragazzina a cui passarono accanto.

Le sorrise ammiccante, prima di tornare a rivolgere l’attenzione ad un esasperato Remus.

«Dopo aver camminato per circa un’ora di fronte alla porta della nostra camera si sarà decisa a bussare, sì», brontolò salutando un paio di ragazze del loro anno di Tassorosso, che cacciarono un paio di risatine frivole.

Peter lo imitò, mentre incespicava in un ramoscello in mezzo alla stradina ciottolata.

«James se la farà, oggi», proclamò con sicurezza Padfoot, facendo arrossire indignati i due amici.

«James non approfitterebbe mai di Lily!», strillò Lupin con estrema enfasi, mentre un’immagine dei due ragazzi ad Hogwarts in atteggiamenti piuttosto intimi gli balenava in testa.

«Infatti non ho detto che sarà lui ad approfittare di lei, Moony», ammiccò Sirius divertito, avanzando poi con sicurezza verso l’entrata di Hogsmeade.

 

«Potter, fai come ti dico o me ne vado», ordinò imperiosa la voce di Lily Evans più alta di un’ottava, mentre squadrava severa la figura imbarazzata di James di fronte a sé.

«Ma Lily, mi vergogno...», cercò di addolcirla con la miglior espressione da cucciolo bastonato che conoscesse, ma questo provocò solamente un’alzata degli occhi per l’esasperazione della Griffyndor.

Allungando un cucchiaio verso la bocca del ragazzo, assottigliando gli occhi.

«James, fatti imboccare e lascia perdere il tuo ego, maledizione!», e senza preavviso gli ficcò con forza la minestra giù per la gola, facendolo così tossire con forza.

Il malandrino fissò la sua istigatrice con occhi lucidi, mentre si risollevava e afferrava cucchiaio e piatto.

«Posso fare benissimo da me!»

Lily annuì con scetticismo, incrociando le braccia sotto il seno.

Non che non ci credesse, ma era una cosa che aveva sempre desiderato fare: imboccare il proprio ragazzo – al pensiero arrossì – quando quest’ultimo era malato.

Ogni ragazza sognava di farlo, ma James aveva il tatto di un vero e proprio uomo, quindi non capiva quei sentimenti.

Pochi attimi dopo il ragazzo poggiò il piatto vuoto sul comodino, mentre un silenzio quasi imbarazzante calava tra di loro.

«Hai bisogno di qualcos’altro?», domandò Lily, iniziando a giocherellare con le pieghe del vestito.

«Un bacio di pronta guarigione?», provò ad azzardare il giovane Potter, un piccolo brillio di malizia ritrovata negli occhi leggermente lucidi.

Inaspettatamente, Lily al posto di colpirlo arrossì vistosamente diventando un tutt’uno con i suoi capelli.

Sentì il cuore accelerare nel suo petto e pregò che James non fosse in grado di udirlo.

Non che quello sarebbe stato il suo primo bacio, ma la vergogna di desiderare di poter sentire le labbra di James sulle proprie era davvero troppa.

«Lil», si emozionò a sentire quel nomignolo, «scherzavo, ti passerei l’influenza in un batter d’occhio. E comunque non farei mai qualcosa che tu non desideri», spiegò James con calma, afferrandole una mano.

Trovò piacevole il contatto con il freddo dei suoi palmi, portandoseli alle guance infuocate per la febbre.

«In realtà lo vorrei tanto, James», sussurrò la ragazza coprendosi il voltò con i capelli, in modo che lui non potesse vedere la sua espressione.

James boccheggiò come un pesce, preso in contropiede.

«D-davvero?!»

E prima che lei potesse rispondere ritrovò la sicurezza che sempre l’aveva contraddistinto, sollevandole il viso e baciandola prima che lei potesse dire o fare qualsiasi altra cosa.

Un primo appuntamento decisamente fantastico, pensarono entrambi nel medesimo istante, aprendo leggermente gli occhi e specchiandosi l’una in quelli dell’altro.

 

«Secondo me ora staranno decidendo che nome dare ai loro figli», Sirius disse quelle parole con tale serietà da far scoppiare a ridere sia Remus che Peter.

Quest’ultimo si asciugò le lacrime, un sorriso ancora divertito.

«Non corri troppo, Padfoot?»

Sirius sgranò gli occhi di fronte a quella reazione, indeciso se prendersela o meno. «Siete forse impazziti?! È scritto nel destino che quei due si sposeranno e avranno una ventina di figli!»

Altre risate riempirono le stradine che pullulavano di gente di Hogsmeade, mentre qualcuno si girava a guardare quei ragazzi con curiosità.

«Beh, da James mi potrei aspettare la creazione di una squadra di Quidditch, sì», annuì con sicurezza Remus, compiacendo così Sirius.

«Spero che uno di loro si chiami Sirius. Ci pensate? Sirius Potter! La McGranitt si metterebbe sicuramente le mani nei capelli!»

 

 

Qualche giorno dopo...

«Come sarebbe a dire malata?!», urlò un James Potter particolarmente affascinante con capelli leggermente scarmigliati e vestito di tutto punto ad una imbarazzata Alice, futura signora Paciock visto l’anello al dito, che sorrideva colpevole.

«Dice che le dispiace davvero tanto, James», spiegò con aria sinceramente triste per l’amica che da giorni a quella parte continuava a ciarlare senza sosta sull’appuntamento tra lei e James, in febbrile attesa del secondo.

James sospirò sconfitto, sentendosi terribilmente in colpa. Poi un’idea decisamente malandrina gli illuminò gli occhi, facendo automaticamente indietreggiare Alice.

«Andrò ad assisterla», proclamò con sicurezza, avanzando verso le scale.

«Sai che non ti permetteranno di salire al dormitorio!», chiocciò Alice piuttosto imbarazzata, mentre Potter si fermava a riflettere per un secondo sul da farsi.

Il ragazzo scrollò le spalle, voltandosi verso le scale che avrebbero portato alla sua camera.

«Vado a prendere la scopa e volo da lei, allora»

 

 

Delucidazioni (poco serie e poco chiare):

Io amo James e Lily. E amo i Malandrini. O almeno, amo Sirius, James e Remus. *_*

Indi per cui quando Ale mi ha chiesto di scrivere una Fic su di loro il mio cervellino ha iniziato subito a lavorare ed è uscita questa One-shot decisamente fluff.

Non c’è niente da chiarire, se non che ovviamente James e Lily si amano. E che le recensioni sono ben gradite! ;)

Ringrazio in anticipo chiunque leggerà o commenterà questa Fic. *_*

Auguro buon non-compleanno alla mia Ale, che mi ha scritto due splendide Fic in regalo per il mio!

A presto,

Cà.

 

 

   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mimi18