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Autore: alida    02/10/2009    1 recensioni
"Lo so, contattare un vampiro può essere pericoloso ma, Neville, questo vampiro ha un'anima! Ci siamo già informati abbastanza, Angelus non esiste più, ora c'è soltanto Angel e io credo che ci aiuterà!" disse Harry mentre Neville sorrideva debolmente ..... I personaggi appartengono a J.K.Rowling e a j. Whedon, la ff non ha scopo di lucro. Buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Neville Paciock, Severus Piton
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Severus si presentò a Voldemort con mille pensieri per la testa, pensieri che sarebbe stato meglio non ci fossero. Doveva essere concentrato perché se avesse dovuto subire un Legillimens, Voldemort avrebbe visto tutto, da Angel fino alle sue quattro verità!

Il professore non avrebbe mai permesso che l’Oscuro Signore sapesse, doveva assolutamente pensare ad altro, liberare la mente e apparire tranquillo.

Voldemort era seduto su un trono e beveva vino da una coppa d’argento brillante, nella quale si riflettevano i suoi occhi rossi. “Severusss” sibilò l’Oscuro mago.

“Padrone, mi ha chiamato?” disse Severus facendosi avanti e inginocchiandosi davanti a Voldemort, che rispose: “Sì, volevo conferma da te su ciò che ho mi è stato riferito pochi minuti fa”.

“Ditemi pure!” disse il professore  sempre inginocchiato.

“Harry Potter ha chiesto l’aiuto di un vampiro per uccidermi?” riferì Voldemort.

Severus sollevò la testa di scatto verso il suo padrone, lo sguardo stupito e un po’ incerto, prese fiato e rispose: “So di certo che Albus Silente ha dato un permesso speciale a Potter per invitare qualcuno al castello durante queste vacanze di Natale, ma io personalmente non l’ho mai visto in compagnia di nessuno se non di Neville Paciock!”.

Voldemort parve credere al suo fidato servo: “Oh, il buon vecchio Silente! Che cuore dolce, permettere al piccolo verme di portare una strana creatura all’interno di Hogwarts. Non gli bastava concedere questi privilegi a quello stupido Hagrid!”.

“Alzati, Severus!” ordinò Voldemort,  subito obbedito da Piton, “Ho una missione per te!”.

“Sarò felice di realizzare qualsiasi compito vorrà darmi, signore!” rispose meccanicamente Severus.

E immediatamente ebbe disgusto per la velocità con la quale aveva risposto, come se fosse naturale che lui fosse sottomesso a Voldemort, che qualcuno comandasse e lui obbedisse. E del resto era sempre andato così, durante tutta la sua vita aveva preso ordini da qualcuno e aveva obbedito, e ancora una volta la storia si ripeteva.

Poco importava se lui fosse d’accordo o no, alla fine lui obbediva sempre, senza pensare, senza pensieri, come un automa . Un giorno, pensò Severus, il meccanismo si romperà e io avrò tanto tempo per pensare alla risposta da dare, e potrò anche decidere di non dare nessuna risposta, potrò decidere di nascondermi non per non farmi trovare, non per fuggire  ma per diventare invisibile sotto un mantello, far spaventare un amico e ridere di cuore.

Ma ora doveva obbedire, Voldemort aveva comandato e ora poteva tornare a Hogwarts. Con un semplice incantesimo di smaterializzazione scomparve per riapparire all’esterno dei territori della scuola, al cui interno tre anime libere lo stavano aspettando.

Mentre entrava nel castello, Piton, incrociò Neville. Il ragazzo aveva lo sguardo basso e lui dovette chiamarlo per nome per attirare la sua attenzione: “Paciock, dì ai tuoi amici di venire nel mio studio. Dobbiamo parlare!”.

“Intende Harry e Angel” domandò incerto Neville.

Severus era già spazientito, pur con tutta la sua buona volontà questo Grifondoro lo metteva a dura prova, : “Sì, Angel e Harry!”.

“Va bene!” rispose con soddisfazione Neville.

Pochi minuti dopo si trovarono tutti e quattro tra ampolle e vecchi libri. Angel guardava estasiato la biblioteca ben fornita di Severus, lui trascorreva diverse ore leggendo più che altro i classici della letteratura inglese e francese ma comunque mai “Pozioni avanzate” o “Storia della magia. Da Salazar Serpeverde ai giorni nostri”, ma in ogni caso il fascino dei libri antichi e il loro profumo inebriavano la mente di Angel.

Piton richiamò l’attenzione del vampiro e raccontò l’incontro con Voldemort.

“Perciò Voldemort è interessato a conoscere Angel?” domandò Harry.

“Esattamente!” rispose il professore.

“Ma perché? Insomma avrei capito se volesse ucciderlo …” disse Neville.

“Grazie!” lo interruppe Angel.

“Oh, no, scusa!” arrossì Neville.

“Devo dire, che anche io ho avuto le tue stesse perplessità, signor Paciock!” disse Piton.

Neville si sentì inorgoglire! Aveva avuto le stesse perplessità del professore di pozioni! Non capitava tutti i giorni e capitava ancora di meno di sentirselo dire! E perciò fece una cosa che a quel punto poteva fare solo lui, prese la parola e disse: “Allora, io e Harry siamo indietro di un punto. Quattro: sono sempre convinto di sbagliare, qualsiasi cosa faccia!”.

Harry non si aspettava di essere coinvolto in questo modo, davanti a Piton, ma sapeva che se si voleva ricevere bisognava anche dare e perciò disse: “Quattro, quando il professor Lupin mi ha raccontato come si comportava mio padre, bhè, per un po’ mi sono vergognato di lui!”.

Angel guardava i due ragazzi senza capire che nesso logico avessero le due verità appena svelate con ciò che stavano dicendo poco prima, non poteva sapere quanto fosse importante la quarta verità di Harry, e poiché in testa aveva solo Voldemort, ritornò al vecchio argomento.

“In pratica, cosa dovrei fare? Andare da lui? Farmi catturare? Cosa vuole da me?” disse rivolto a Severus che invece era rimasto particolarmente colpito da quello che Harry e Neville avevano appena detto, in un certo senso gli avevano fatto comprendere che davvero lo consideravano parte della squadra.

“Non lo so!” rispose il professore “Dobbiamo realizzare un nuovo piano!”.

“Potresti andare da lui, accompagnato dal professore, e mostrarti disposto al doppio gioco!” disse Neville ad Angel.

“Audace!” constatò il professore di pozioni “Ma forse troppo audace! Se l’Oscuro signore si insospettisse della sua disponibilità, Angel non passerebbe bei momenti!”.

“E cosa potrebbe fare? Torturarmi? Saprò resistere!” rispose il vampiro.

Severus pur apprezzando l’entusiasmo non potè nascondergli i pericoli reali: “Le torture che i maghi possono infliggere sono terribili! Non sono solo torture fisiche ma anche psichiche. Possono convincerti di aver torturato le persone a cui tu tieni di più, possono leggerti nella mente fino a ridurtela a brandelli, possono …”  

“Ehi, basta! Ho capito! Devo stare  attento!” affermò Angel.

“Oppure potrebbe condurci lei da Voldemort” disse Harry rivolto a Piton “Potrebbe portarci tutti e tre e … “

“ e farci ammazzare!” concluse Angel e poi continuò: “Vedi Harry, se Voldemort vuole me per arrivare a te, una volta che avrà te, io non gli servirò più!”.

“Non ci avevo pensato” rispose sconsolato Harry che avrebbe tanto voluto aver avuto anche lui se non le stesse perplessità, almeno una piccola idea simile a quella del professore, che agiva per proteggerlo in ricordo di sua madre.

Era stata una notizia sconvolgente, lo aveva fatto adirare sapere che Silente era dietro a tutto ma non aveva mai parlato. Eppure capiva il preside! Probabilmente aveva solo rispettato la volontà di Piton! Il difficile, come sempre, era capire Piton.

Tuttavia, non riuscire a comprendere le persone non significava non poterle rispettare, e provare qualcosa simile a un pizzico di simpatia o empatia. Era complicato parlare di sentimenti, sia che fossero buoni, sia che fossero aspri, perché in fondo sentimenti cattivi, Harry ne era consapevole, non ne aveva mai provato verso nessuno e secondo Silente questo era un punto di forza.

“Ok” riprese Severus “Potrei condurti per una presentazione ufficiale, diciamo. Tu ascolti quello che Voldemort ha da dirti e poi vediamo come va!”.

“Non è un granché come piano, ma ne ho messo in atto di peggiori nella mia vita!” disse, accettando, Angel.

“Dunque ragazzi, il sole tramonterà alle sei stasera, a quell’ora noi due partiremo! Voi, se volete, potete tornare a Hogsmeade! Riferirò io alla McGranitt!” disse Severus.

“Fantastico!” esclamarono i due ragazzi, che la mattina non erano riusciti a passare a Mielandia.

“Io andrò a riposarmi! Il fuso orario mi ha un po’ sballato!” disse Angel salutando gli altri e uscendo dall’ufficio di Piton.

Harry e Neville trascorsero un pomeriggio molto divertente, passarono prima da Mielandia a spendere in dolciumi le loro monete e poi andarono al cinema dei maghi dove i maghi morti recitavano dentro le tele. Alla fine dello spettacolo, verso le cinque e mezzo andarono nuovamente da Mielandia e lì fecero un incontro davvero poco piacevole: Draco Malfoy.

“Ma guarda chi si vede, gli sfigati di turno!” li apostofrò Draco.

“Malfoy!” rispose Harry “Come mai non sei a casa tua a farti viziare da tuo padre? Cosa c’è, il paparino si è accorto che sei una palla totale?”.

“Non ti permettere!” si adirò Draco.

“Andiamocene, Harry. Non ne vale la pena!” disse Neville tirando per la manica della camicia Harry.

Draco con il solito ghigno stampato in viso disse: “Andate e divertitevi! Perché oggi potrebbe essere l’ultimo giorno di divertimento della vostra vita!”.

“Cosa significa?” domandò Harry liberandosi dalla presa di Neville.

“Significa che i conti tornano sempre, e chi vuole sangue sarà accontentato!” rispose enigmatico Draco.

Harry e Neville ebbero lo strano presentimento che Draco e dunque Lucius Malfoy sapessero di Angel! In quel caso Voldemort  stava riunendo tutti i Mangiamorte, ma da quanto ne sapevano Piton era all’oscuro di questo, perciò l’unica soluzione era che quella che Voldemort stava organizzando fosse una trappola per Piton e forse anche per Angel.

Senza pensarci due volte raggiunsero l’esterno della scuola con la smaterializzazione, giusto in tempo per trovare Angel e Piton con le braccia unite, pronti per saltare dentro una Passaporta a forma di bottiglia.

“Aspettate” gridò Harry.

“E’ una trappola” aggiunse Neville.

Angel e Piton sgranarono gli occhi per la preoccupazione, non tanto al pensiero di come avrebbero affrontato Voldemort, ma perché nel momento del salto, i due Grifondoro, si unirono a loro.

CIAO GENTE!

CAPITOLO INTERESSANTE SOTTO VARI ASPETTI, VERO? MA CHE FACCIO, MI RECENSISCO DA SOLA? NO, ASPETTO COME SEMPRE CHE SIATE VOI A DIRMI QUALCOSA.

LA STORIA STA PER FINIRE, CREDO DUE CAPITOLI! E FORSE UN EPILOGO… NON HO MAI SCRITTO UN EPILOGO, MI PIACEREBBE FARLO! CHISSA’!

A DOMANI, o dopodomani,  BACI, ALIDA

 GinnyPotter93: la verità di Severus ha colpito il centro del cuore, e credo anche quella odierna di Harry. Ci sarà spazio ancora per altre verità, non tanto perchè sono belle da scrivere e leggere ma perchè fanno capire che le persone sono diverse da come sembrano, e che certe verità sono comuni a tutti. Essere consapevoli di questo, credo che renda le persone migliori.

sssweety: In questo capitolo Neville ha mostrato una spontaneità travolgente e, nel momento in cui dice la sua verità, rendendo partecipe Piton dei suoi pensieri e facendolo sentire parte della squadra, disarmante. Ci sarà ancora spazio per questo adorabile personaggio, nel prossimo capitolo tutti saranno importanti.

  
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