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Autore: barbyg90    07/10/2009    12 recensioni
La storia di Edward e Bella vista in maniera un po’ diversa... molto diversa! Incarnazioni e personificazioni sono il fulcro della storia... Bella non esiste ancora mentre Edward si ritrova a inseguire un'anima, l'anima che ha rapito il suo cuore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alleluyaaa! Finalmente ce l’ho fatta :D dopo mille scleri e tutto il resto l’ho concluso... ho finito la seconda ficciiiii!!! Che emozione!!! Sotto ci sono alcune spiegazioni sul 2!!!

 

AVVERTENZE:prima di leggere qst epilogo tornate al cap 7 perché l’ho modificato... problemi di copione!!! XD le frasi nuove sono in rosso così nn dovete leggere tutto da capo!!!

 

Allora, per questo capitolo devo ASSOLUTAMENTE ringraziare alcune persone... senza di loro non l’avrei concluso e, soprattutto, sarebbe venuto pessimo.

Inizio dall’ispirazione per cui ringrazio:  luisina che con la sua short (***THE SECRET CODE***) mi ha fatto venire l’idea XD

Poi, per lo svolgimento e la trama ringrazio cullenboy che ha perso mezza giornata appresso a me!!! L’AVRO’ ESAURITO E RESO PAZZO, SICURO!!!

Per il betaggio ringrazio la mia beta Lena89 e, ultima ma non meno importante, la mia frittatina Amalia89 che ha revisionato tutto occasionalmente dandomi parecchi suggerimenti ;D

GRAZIE RAGAZZIIIIII!!!! VVB XD

 

Ringrazio anche:

Shinalia: è questa la conclusioneee :D non si capiva molto... e mo che leggi si capirà ancora meno XD scusaaa in anticipo!!!

flazzy cullen: grazie per i consigliiii :D il 2 lo spiegherò sottoo dai uno sguardo, e se ti vengono, sono ben accetti suggerimenti XD

bigia: mi fai commuovere tuuu cn i tuoi commentii, te lo giuro... mi emoziono sempre. Grazie di tutto, grazieeee!!!

Eli87: tesoraa... le tue parole sono state fantastiche... hai perfettamente ragione e sn super contenta che ti abbia trasmesso delle emozioni perchè non è semplice... ti voglio beneee e alla prossima :D

yara995: sei simpaticissimaaa!!! Mi hai fatto ridere un sacco :D cmq graziee per le idee :D sotto c’è qualche anticipazione... se hai idee... esponile XD hihihi mi faresti contenta!!!

luisina: ho aggiustato per quel fattooo :D visto??? Hihi grazie tesooo si stata preziosissima :D

Frafra9: l’epilogoooo :D nn è finita :D cmq grazie sempre... sarò ripetitiva ma è così!!!

simo87: e ora??? Il dubbio rimane vero??? Nn voglio essere sadica ma è divertente :D cmq cerco di aggiornare il prima possibile!!!

cullenboy: tra le preferite??? Te l’ho detto “che emozione”? ^^ troppooo!!! Cmq il cap l’hai già letto, anche prima della beta perciò nn mi resta che ringraziarti per tutto!!! GRAZIEEEEE!!!

nefertiry85: ciao allora!!! Cmq lei lo ha scoperto a 10 anni... non c’è scritta l’età ma ed lo dice qnd parlano :D

 

ok ora passo all’ epilogo!!! Buona letturaaaa!!!

 

 

 

Epilogo

 

Avevo imparato a non temere nulla, eppure quel buio mi terrorizzava.

Nell’anima, una consapevolezza mi dilaniava, come se un treno in corsa mi avesse investita. All’improvviso tutto risultava oscuro, complicato. Celato da quella coltre di buio che mi avvolgeva e che aveva invaso la mia anima.

Mi sentivo in trappola, bloccata. Come se il mio corpo fosse stato occultato da una materia a me sconosciuta.

Il dolore alla testa non accennava a scomparire, ma col passare del tempo sembrava spostarsi verso un altro punto della mia mente.

L’oscurità, all’improvviso, si dissolse lentamente, facendo apparire davanti ai miei occhi una nebbiolina perlacea, reminiscente.

Probabilmente, era una reazione alla lettera che avevo appena letto, affollava la mia mente confondendola, ma mi sembrava familiare, mi ricordava lui... Edward.

Il sole su quella pelle lattea e l’aria attorno a lui che assumeva diverse magiche sfumature, a seconda dell’inclinazione della luce.

Delle visioni mi apparvero dinanzi agli occhi, visioni che ritraevano la mia anima.

Ora potevo collegare tutto, ero cosciente di quello a cui stavo assistendo e, ogni cosa mi appariva chiara, nitida.

Una farfalla che svolazza su una mano a me familiare, piccole gocce lussuriose sfiorare delle labbra rosse e carnose, un cerbiatto che si avvicina a Edward...

Avevo visto solo questi sprazzi di visioni, perché, all’improvviso, tutto si era dissolto, come se avesse voluto darmi un assaggio di un dolce prelibato, farmelo annusare per poi farlo sparire dalla mia vista senza darmi nemmeno la possibilità di assaggiarlo,per gustarne a pieno il sapore.

Mi sentii strana, inaspettatamente triste e senza forze.

Altre immagini scorrevano veloci davanti ai miei occhi: la mia infanzia. I giochi con Alice, Rose, Emmett e Jasper, ma dopo pochi attimi tutto ritornò a girare ed apparvero alcuni numeri.

Dove mi trovavo?

Era un luogo familiare, un posto in cui ero già stata ma non riuscivo a ricordare.

Che senso aveva tutto questo? Cosa stava succedendo?!

Ricordai e, all’improvviso, collegai ogni cosa.

Quel vuoto, quelle immagini... Era la dimensione in cui mi trovavo ogni qualvolta un pezzo della mia anima si ricongiungeva al mio corpo, ogni volta che le mie vite mi facevano avvicinare ad Edward.

Uno...

Un numero, di un blu fluorescente fluttuava intorno a me.

Uno...

Questa volta in verde, ondeggiava lentamente scontrandosi con l’altro.

Un esplosione non violenta diede vita ad un due, arancione.

Cosa simboleggiavano questi numeri? Da dove provenivano?

Tutti e tre galleggiavano nella dimensione in cui mi trovavo. Non avevano senso. Cosa significavano?!

Un altro scoppio e apparve un tre, un cinque, un otto e ancora un tredici, un ventuno, un trentaquattro e un cinquantacinque.

Tutti colori diversi, tutti di dimensioni differenti, tutti con un significato nascosto che mi riportava al passato.

Mi ricordavano qualcosa, ma non avevo idea di cosa si trattasse.

Era il mio inconscio a suggerirmeli o una visione? Ero di nuovo in un’altra dimensione? Era impossibile, non ero morta... o forse si?

Provavo una strana sensazione, come se in tutto l’arco della mia vita umana, non avessi fatto altro che sentire e studiare questa successione di numeri...

SUCCESSIONE...

Era questa la parola chiave, finalmente avevo collegato tutto: la dimensione, le visioni, i numeri, tutto era chiaro.

Ricordai ogni cosa, ogni singola parola che mia sorella aveva cercato di insegnarmi. Non comprendevo ancora bene il motivo, ma per il momento, la mia attenzione, era puntata sui miei ricordi.

In questo spazio riuscivo a ricordare ogni attimo, ogni parola, sospiro o pausa che si erano susseguite negli anni durante la mia crescita.

Ora finalmente capivo il senso di quei numeri, cosa rappresentassero, ma alcune cose mi sfuggivano ancora, c’era qualcosa che non quadrava e sentivo di dover scoprire il perché.

Improvvisamente venni risucchiata verso il buio, di nuovo.

Una presa forte ma gentile, cercava di togliermi la MIA lettera dalle mani.

Non doveva, non poteva, era di Edward, l’aveva scritta solo e soltanto per me.

Non capii subito perché, ma una rabbia enorme crebbe nel mio petto solo all’idea che qualcuno potesse togliermi quel piccolo ma importantissimo pezzo di carta dalle mani.

I miei occhi incontrarono uno sguardo a me familiare, concentrato sulla mano che stringeva quel mio piccolo tesoro.

Ero morta e stavo guardando un angelo? No, era Edward, ma solo ora mi rendevo conto che l’avevo sempre associato ad un angelo.

Si accorse di me e mi sentii quasi sprofondare nel terreno.

“Ti amo, ti ho sempre amata...”.

Quelle parole che mi aveva detto, che mi aveva scritto, le visioni di poco prima. Ora era tutto chiaro, lui era l’anima che mi era stata destinata, colui che avevo inseguito attraverso sei vite differenti, l’anima che mi avrebbe accompagnato verso la mia destinazione finale.

Tutto il mondo sembrò crollarmi addosso. Se ero stata destinata a lui, se avevo vissuto sei vite inseguendo lui, perché non me ne ero resa conto?

L’avevo sempre considerato come un fratello e ora? Che cosa avrei fatto? Come mi sarei comportata?

Tutti gli abbracci, le carezze e i baci affettuosi che ci eravamo sempre scambiati, per lui avevano un altro significato?

<< Ed... Edward... >>.

Dovevo spiegarmi, dovevo fargli capire che non sapevo come comportarmi, cosa pensare né cosa fare...

<< Shhh, Bella. Non sforzarti, è tutto ok. Tranquilla... >>. Mi bloccò accarezzandomi i capelli con quella mano così liscia e fredda.

Mi rilassai a quel contatto, riprendendo un po’ del coraggio che avevo perso in quella folle corsa.

<< Ed, ho visto tutto. Ho collegato tutto. Ho visto un’altra mia vita passata e parte del luogo in cui giungevo ogni volta che morivo per poi approdare nella vita successiva... >>.

Avevo visto anche altro, ma non ero sicura di non aver immaginato tutto. Cosa avrebbe potuto pensare se gli avessi raccontato di quei numeri?

Probabilmente, mi avrebbe presa per una malata di mente che iniziava a dare i numeri.

Parve sorpreso e spaventato. Conoscevo quell’espressione, la faceva ogni qualvolta si sentiva in colpa per qualcosa d’ impensabile.

Sapevo cosa gli stava passando per la mente. Pensava che ora che avevo scoperto uno dei nostri incontri, quello più doloroso per me, io lo stessi odiando. Che ero scappata da lui perché mi aveva mentito...

<< Ed, ti conosco. Ho avuto diciassette anni di tempo per farlo. Quello che ho visto nel mio ultimo sogno non cambia le cose, né il bene che voglio a te e alla nostra famiglia. Vi voglio bene, Edward. Ve ne ho sempre voluto. Avevo solo bisogno di un po’ di tempo per assimilare le ultime informazioni >>.

In parte volevo tranquillizzarlo, ma dovevo spiegargli che non ero scappata da lui e dalla nostra famiglia perché non volevo più avere niente a che fare con loro. Ero stata stupida, ma mi avevano colto di sorpresa. Tutto mi aspettavo fuorché quello. Il mio amore per loro era incondizionato, sapevo che lo ricambiavano interamente ed ora riconoscevo che le loro bugie erano a fin di bene, non volevano farmi soffrire.

<< Non ti impressiono? Non ti faccio schifo? Sono un mostro, Bella. Ti ho mentito per tutto questo tempo... >>.

<< Come puoi dire queste cose? Ti conosco da quando sono nata, conosco la tua vera essenza. Io ho visto il tuo cuore battere per me! >>.

Mi beai per un istante di quella visione improvvisa. Solo dicendo quelle parole mi ero resa conto che erano vere, avevo collegato ancora un tassello, senza neanche accorgermene.

<< Bella, la mia pelle e fredda, come quella di un essere a cui non scorre più sangue umano nelle vene. Sono morto, così come il mio cuore, che non batte più da quasi un secolo. Come puoi averlo visto vivo?! >>.

Un vampiro poteva impazzire? Possibile che Edward dicesse certe idiozie alle volte?

<< Ed, ascolta... >>, col tono più tranquillo che possedevo mi avvicinai a lui, prendendo quel viso perfetto e scolpito tra le mani. Accantonai la sensazione di beatitudine che quel contatto mi provocava, e mi concentrai su ciò che dovevo dirgli.

Ma avevo sempre provato un piacere simile? O lo stavo scoprendo ora?

<< Ricordi la mia vita da pioggia? È stato in quel’occasione che l’ho visto. Ho attraversato con il mio spirito il tuo corpo di marmo e sono arrivata al centro del tuo cuore. Era bellissimo, così vivo... E’ stata un’esperienza che popola ancora oggi i miei sogni. Non avevo mai collegato quelle immagini al tuo cuore, ma ora mi sento come se avessi scoperto il segreto più misterioso e difficile dell’universo. Tutto mi è così chiaro, nitido... >>.

Il calore che sentivo, quella sensazione di tranquillità e protezione. Non me ne ero mai resa davvero conto, ma avevo sempre provato queste emozioni accanto a lui, le avevo solo concepite in maniera diversa.

<< Stai dicendo che ho un cuore che batte sotto lo strato di pelle marmorea del mio corpo? >>.

Annuii sorridendo. Stava incominciando a capire.

<< Non ho verificato, ma credo che tutta la tua famiglia ne possegga uno... Sì, ne sono sicura! Edward, la vostra anima è pura, è logico che anche voi abbiate un cuore >>.

Nulla era più scontato di così, perché non ci ero arrivata prima?!

<< Ma noi non abbiamo anima, Bella. L’anima appartiene solo a coloro che rimangono vivi su questa terra e noi non apparteniamo alla vostra razza, ci nutriamo di sangue per vivere, per rimanere in forze >>.

Che vampiro ingenuo...

<< E’ qui che ti sbagli, Ed. Tu e tutta la nostra famiglia la possedete. Ho visto solo la tua, ma sono sicura al cento per cento che ne posseggano una anche gli altri. Non ho mai incontrato persone più UMANE di voi. Sì, Ed, UMANE . Voi avete rinnegato la vostra natura, vi nutrite di sangue animale per non uccidere umani... Non esistono persone migliori di voi >>.

Non poteva non essersene accorto. Lui era buono, loro erano buoni.

<< Quindi per te non sono un mostro? >>.

Ma come poteva anche minimamente pensarlo?

Non gli avrei mai detto che quando mi ero risvegliata, lo avevo associato ad un angelo, ma non potevo non rispondergli.

<< Affatto. E ho come la sensazione che non potrai mai esserlo per nessuno. Non so se ricordi l’effetto che hai sempre fatto sulle mie amiche... >>.

Sì, questa era una giusta risposta. In questo modo gli avevo chiarito le idee ma non mi ero esposta troppo.

Senza accorgermene mi ero rilassata. Con lui ero sempre stata me stessa, e ora che mi aveva aperto il suo cuore, per me era difficile comportarmi in maniera diversa. Non ci avevo pensato mentre parlavamo, ma tutte le sue parole non erano scomparse dalla mia mente... Che cosa dovevo fare?

<< Bella, tutto quello che ho scritto in quella lettera l’ho sempre pensato... io... Ti amo, Bella >>.

Mi sentii mancare il fiato, non riuscivo ad alzare gli occhi verso di lui, quegli occhi che avevo abbassato sotto il peso delle mie domande, delle mie incertezze.

<< Non devi darmi una risposta – continuò – a me basta averti accanto, in qualsiasi modo tu voglia. Desidero solo la tua felicità, non mi serve altro per vivere. Ti conosco, Bella, so quanto sia difficile per te accettare situazioni nuove. Ricordo ogni minimo istante di quando ti rivelammo che eravamo vampiri... Prenditi tutto il tempo che ti serve per pensarci, io ti aspetterò >>.

Ricordavo fin troppo bene quel momento, uno dei pochi che ricordavo perfettamente. Non avevo mai avuto buona memoria, ma quel fatidico giorno non l’avrei mai dimenticato.

<< Edward, mi dispiace io non... >>.

Il suo nome detto in quel modo mi suonò strano, non l’avevo mai chiamato così, era uscito dalle labbra come se il mio inconscio volesse porre dei limiti che nessuno poteva superare, a cui nessuno poteva avere accesso.

<< ...Non so che cosa dirti, che cosa risponderti. Sono parecchio confusa e non riesco a riordinare le idee. Non so dirti se quello che provo per te sia amore, ma non credo di provare per te solo del semplice affetto fraterno... >>.

Come potevo provare solo a spiegargli la mia confusione?

Avevo appena avuto la certezza che avevo vissuto altre sei vite oltre all’ultima da umana. Sei vite di cui conservavo pochissimi ricordi, che mi avevano insegnato lezioni che avrei dovuto utilizzare nella mia vita da umana, sei vite in cui avevo cercato inconsciamente di inseguire lui: Edward.

Stavo iniziando a capire che lui non era mai stato un semplice fratello per me, in diciassette anni avevo sempre pensato di avere un rapporto speciale con lui perché lo consideravo il mio fratello preferito, ma era realmente così?

Era triste, la sua voce ne era un avvertimento chiaro. Non volevo che soffrisse per me, non lo meritavo, non potevo sopportarlo.

Iniziai a respirare male, e me ne resi conto solo quando l’odore più familiare e buono che conoscessi, raggiunse le mie narici.

Seguii i suoi respiri, gli stessi che mi riportarono alla memoria tutti i miei piccoli momenti di crisi in cui, Edward, mi calmava respirando con me, lentamente, con attenzione.

Uno...

Due...

Ogni respiro calmava il mio animo, rilassando il mio corpo.

Potevo allontanarmi da lui?

Il mio cuore conosceva troppo bene la risposta, ma la mia mente non riusciva a mettere bene a fuoco ogni prospettiva, ogni possibilità che le mie scelte avrebbero comportato.

Cuore o mente? Cuore o mente? Quale strada dovevo seguire? Sapevo bene cosa comportava la scelta di restare accanto a lui, mi avrebbe trasformata, sarei diventata anche io una vampira... Era ciò che volevo? Ciò a cui ambivo in ogni mia vita trascorsa?

La mente, l’unica che in tutta la mia vita non mi aveva mai abbandonata, l’unica via che avevo sempre seguito evitando di soffrire... che fossero state le amicizie, i ragazzi, nulla mi aveva realmente toccata. Avrei scelto quella, niente doveva intaccare la mia stabilità.

<< Edward, dopo diciassette anni che ci conosciamo mi hai detto di punto in bianco che mi ami, che mi hai sempre amata, addirittura prima che io nascessi. Mi hai detto che non volevi perdermi e io ho dedotto che volessi trasformarmi... Che cosa devo pensare? Non riesco neanche ad immaginarlo lontanamente... sono confusa. Scusami, davvero. Mi fa male vedere il tuo volto intriso di tristezza, è una cosa che non riesco proprio a sopportare... >>.

Potevo sentirmi così in colpa? Perché era così dannatamente complicato seguire il cuore?

Avevo preso solo la strada più giusta o anche quella più semplice?

Lentamente, mi prese una mano e la allontanò dal suo corpo, con un movimento tanto veloce quanto aggraziato si alzò e mi diede le spalle.

Perché si era voltato? Voleva andarsene?

Non poteva lasciarmi sola nel bosco... no, dovevo essere sincera con me stessa. La realtà era che non poteva lasciarmi sola, punto.

<< Bella, basta. Non fa nulla, davvero. Dimentica tutto quello che ti ho detto, a me andrà bene, non preoccuparti >>.

Dimenticare? Come potevo dimenticare? Le sue parole erano state marchiate a fuoco nella mia mente... e anche nel mio cuore.

Mente...

Pensiero...

Testa...

Trentaquattro...

 

*<< Bella, ascoltami bene. Ogni numero ha un suo significato e il trentaquattro è associato alla testa. Capito tesoro? >>*

 

Alice mi aveva insegnato che il numero trentaquattro era associato alla testa nella smorfia. Pensavo fossero cose inutili e banali, ma avevo finalmente collegato tutto, ogni cosa ora era al suo posto, ogni segno mi portava a lui, la mia strada, il mio cammino erano legati a lui.

Mi ridestai in pochi secondi dalle mie elucubrazioni, e ricordai cos’aveva appena detto.

Dovevo dimenticare le sue parole? Mai!

Un altro passo lo allontanò da me. Quella distanza incominciava davvero a darmi fastidio.

Non doveva azzardarsi ad allontanarsi... Non poteva abbandonarmi, io avevo bisogno di lui.

Mi alzai di slancio circondandogli la vita con le mie braccia. Appoggiai il volto sulla sua schiena e lo pregai di non andarsene:

<< Edward, non andartene, resta qui... >>.

Il suo viso, appena riuscii a scorgerlo, era triste, specchio del mio.

Mi osservò con sguardo amorevole e mi abbracciò, di nuovo.

Potevo sentirmi così bene tra le sue braccia?

Sì, era sempre stato così, lui aveva sempre rappresentato questo per me, ma lo avevo scoperto solo ora.

<< Rimango, tranquilla... Non preoccuparti per tutto quello che ho detto >>.

Ancora con questa storia?

Come poteva non essersi accorto della differenza nel mio comportamento? Non mi ero mai sbilanciata tanto...

Io lo amavo? Certo che sì, e volevo passare tutta la vita con lui, ma non avrei mai avuto il coraggio di esprimermi in questi termini.

<< Edward, smettila subito. Io... sì, ti amo anche io. Temo di averlo sempre saputo... mentre ti allontanavi da me mi sono sentita persa, come se mi mancasse un pezzo, un pezzo molto importante di me stessa. Sì, ti amo. – Ripetei. - Sembri sorpreso e anche sconvolto ma è così. Penso di averlo sempre inconsciamente saputo. Ci sei sempre stato tu nel mio cuore. Non me ne sono mai resa conto, neanche quando ho provato la differenza con un altro ragazzo... L’amore che ho sempre voluto, quello che ho sempre desiderato era il tuo e non lo sapevo, non me ne ero mai accorta... >>.

Tutto era stato sempre sotto il mio naso e non me ne ero mai resa conto. Per diciassette anni avevo avuto accanto l’uomo delle mie esistenze, delle mie sei vite e non lo sapevo, non lo avevo mai guardato nella giusta prospettiva.

Con una velocità vampiresca che non avevo quasi mai sperimentato sulla pelle, si avvicinò alle mie labbra lambendole delicatamente. Era un’emozione nuova, viva. Come se in tutta la mia vita non avessi fatto altro che sopravvivere per questo istante. Risposi a quel bacio prontamente, cercando, con il pensiero, di poterlo far durare di più, molto di più.

Non ottenni l’effetto sperato, perché si staccò da me dopo pochi attimi.

Il suo sguardo ora era raggiante, felice e sollevato come non lo vedevo da tempo.

Sapevo quale sarebbe stata la sua ultima domanda, ma adesso che avevo detto anche a me stessa che il mio cuore gli apparteneva, avevo ancora di più il timore che il passo successivo sarebbe stato il matrimonio.

<< Bella, ti ho aspettata durante tutta la mia esistenza da vampiro e non posso rischiare di perderti di nuovo. Sei vite ti hanno allontanata e portata via da me, non voglio anche la settima! Odio dovertelo chiedere ma... vuoi diventare come me? Una vampira? >>.

Ok, forse lo avevo sottovalutato... Il passo successivo era la trasformazione.

Avrei detto addio alla mia vita da umana, alla scuola, alle amiche, a tutto.

Ne ero sorpresa? Non pienamente, lo avevo sempre saputo. Non lo avevo mai ammesso a me stessa, ma il mio cuore lo sapeva.

Che cosa avrei risposto? Non lo sapevo.

<< Edward... io non lo so... io... >>.

Che cosa stavo farfugliando? Come potevo balbettare proprio adesso? Dopo una domanda simile?!

Rifiutai categoricamente a me stessa la possibilità di non porgergli una risposta chiara e accettabile.

Feci un respiro profondo, mi calmai e mi imposi di mettere insieme una risposta adeguata.

<< Edward, non mi aspettavo questa domanda, mi hai colto di sorpresa, ma ho sempre saputo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato. Penso di aver preso la mia decisione, fallo adesso prima che cambi idea, per favore >>.

Forse il mio cuore aveva preso il sopravvento sulla mia mente, forse la ferita alla testa mi stava condizionando, ma niente e nessuno mi avrebbe fermata, avevo preso finalmente la mia decisione e lo avrei fatto nel giorno e nell’ora che mi avevano sempre condizionato la vita.

<< Bella, sono stato affrettato, dovevo darti più tempo, non puoi prendere una decisione simile in questo modo, non tu. Il cambiamento è radicale, non potrai più tornare indietro >>.

<< Edward, ora finalmente sono sicura, fallo, ti prego >>.

Potevamo essere più discordanti? Prima era lui a chiedermelo e quando finalmente io decidevo, si tirava indietro?

Parve pensarci su e preoccuparsi...

<< Bella, tra pochi minuti sarà il tredici Settembre. Il tredici. Vuoi davvero trasformarti in questa data? >>.

Lo volevo? Si, ora ne ero pienamente convinta. Erano alcuni giorni che rimuginavo sulle mie stupide credenze che mi avevano condizionato la vita per quasi diciotto anni. La mia mente aveva già pienamente compreso che erano assurdità, credenze inutili. In questi giorni le avevo messe da parte e per “testare” la veridicità delle mie supposizioni avevo anche fatto alcuni esperimenti: avevo mangiato tredici biscotti e nessuno di questi mi aveva provocato uno strozzamento.

Erano esperimenti stupidi, ma ero abituata fin da quando avevo scoperto la mia avversità per il numero tredici a contare ogni minima cosa, dagli scalini ai biscotti, dai quaderni a qualsiasi cosa mi circondasse... Solo ora mi rendevo conto che erano cosse stupide e assurde.

<< Edward, desidero che tu mi trasformi il tredici di Settembre, tredici minuti dopo la mezzanotte. Puoi farlo per me? Come regalo per il mio compleanno? >>.

Il tredici, un altro numero della sequenza, come avevo fatto a non pensarci?

<< Non avevi detto che non ti piaceva ricevere regali? >>. Ammiccò.

Sicuramente nascondeva qualcosa...

<< Hai ragione, ma questo è diverso >>, risposi saccente.

Sorrise abbagliandomi. Era buio eppure riusciva a illuminarmi. Dono naturale? No, capacità vampiresche!

Chissà se avrei fatto lo stesso effetto anche io. Ero proprio curiosa di scoprirlo.

<< Mmm... Forse ti accontenterò, ma ad una condizione >>.

Ma non mi aveva detto che voleva trasformarmi? Dovevo farmi pregare, era l’unico modo per sfuggire ai suoi machiavellici piani.

<< Ok, accetto. Ma solo perché ti conosco troppo bene e so che lo faresti comunque. Almeno in questo modo mi dai una fantomatica possibilità di scelta >>, dissi in tono scherzoso.

C’era sicuramente anche lo zampino di Alice... lei c’era sempre. Qualunque cosa ci accadesse, in qualche modo c’era lei dietro.

Il suo viso, se fosse stato possibile, parve illuminarsi ancora di più.

<< La condizione consiste nell’accettare un regalo da parte mia >>.

Sicuramente si trattava di qualcosa di estremamente costoso. Non osavo neanche pensarci.

Il mio sguardo doveva parlare da solo, perché scoppiò a ridere senza ritegno.

Sbruffai contrariata. Odiavo quando si prendeva gioco di me, ma adesso potevo ammirarlo in tutta la sua bellezza, ora era diverso, avevo qualcosa su cui puntare l’attenzione mentre rideva di me.

Si accorse del mio sguardo ammaliato e sorrise in una maniera dolcissima.

<< Non preoccuparti, non è né un’auto nuova né una casa. Poi vedrai, promesso >>.

Gli sorrisi ringraziandolo mentalmente. Probabilmente mi conosceva meglio di quanto io conoscessi me stessa.

Guardai l’ora allarmata, erano passati dieci minuti dopo la mezzanotte.

Si accorse dell’ora, e mi fissò cercando di capire e scorgere nel mio sguardo ogni minimo barlume di insicurezza.

Annuii convinta, ne ero sicura.

<< Fallo >>, gli dissi solo.

Lentamente si avvicinò a me spostando i miei capelli dal collo.

Mi diede dei baci lievi lungo tutto l’arco della gola fino al mio orecchio per poi sussurrarmi:

 << Addio sesta anima... Ci rivediamo fra tre giorni, ultima e perfetta reincarnazione... >>.

Lievemente si fermò sulla mia giugulare, inspirando il mio odore e delicatamente, i suoi canini affondarono nella mia carne, facendo terminare per sempre la mia penultima anima.

Non sentii quel dolore che mi aspettavo, quel bruciore che avrebbe attraversato tutto il mio corpo quasi fino a farmi impazzire.

No, ciò che sentii fu la liberazione, lo scioglimento da quelle catene invisibili che mi avevano accompagnata per tutta la vita.

Una sensazione familiare mi avvisò che l’ultima tappa della mia esistenza si avvicinava sempre di più.

Ero di nuovo uno spirito, ma non ero nella solita dimensione in cui giungevo ogni qualvolta attraversavo una vita. No, avevo la sensazione di essere finita nel passato, ma allo stesso tempo di trovarmi nel presente.

Dopo alcuni minuti mi resi conto che il mio corpo e la mia anima, si trovavano nel presente e che la mia mente stava rievocando il passato... Era questo il mio potere, il mio dono?

Sapevo bene che alcuni vampiri sviluppavano dei poteri dopo la trasformazione, il mio era di vedere il passato? Non mi sembrava molto utile...

<< Lo sarà >>. Rispose una presenza che popolava il luogo in cui mi trovavo. Era il mio inconscio a parlare? Forse no.

<< Salverai la tua famiglia da morte certa >>, continuò. << Sarai in grado di dormire pur essendo vampira, ma solo quando queste visioni popoleranno la tua mente >>.

Dormire? Ma i vampiri non potevano dormire...

<< Tu potrai, Isabella. Il tuo potere sarà unico e raro e genererà contrasti, lotte ed invidie... Ora torna alla tua vita: all’ultima tappa delle tue Sette Anime >>.

 

 

                                                                                                                                             FINE

 

 

Che ve ne pare??? Oddio che ansiaaa!!! Cmq... per Sette anime 2 (titolo temporaneo) ho intenzione di raccontare tutta l’infanzia di Bella fino ad arrivare a qst capitolo e proseguire con la storia... è una buona idea o lascio perdere???

Cmq sono davvero contenta di averla conclusa e che vi piaccia!!! :D baciii e alla prossima avventura!!! È stata un’esperienza fantastica :D

Barbara!!!

 

 

   
 
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