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Autore: Katie88    07/10/2009    2 recensioni
Come è nata la storia d'amore tra George e Angelina? Come si sono sentiti dopo DH? Attenti ci sono spoiler!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9. PROBLEMS

 

 

 

Mano nella mano, George e Angelina camminavano tranquillamente per Diagon Alley, sbirciando di tanto in tanto le vetrine illuminate che mettevano in mostra gli ultimi prodotti in saldo. Angelina si avvicinò ad uno dei numerosi negozi che vendevano articoli per animali.

“Ehi, George!” Esordì allegra. “Guarda che bello questo cappottino! Che ne pensi se lo comprassi ad Algy?”

George si avvicinò prudente e, dopo aver esaminato con attenzione l’articolo in questione, fissò Angelina allarmato.

“Stai scherzando, vero?”

La sua ragazza gli rivolse un’occhiata offesa. “No, George, sono serissima...”

George si voltò nuovamente verso la vetrina e poi guardò il tenero cucciolo che scodinzolava accanto ai suoi piedi ed ebbe un’idea. Sorrise e prese in braccio il cane, mostrandogli il cappottino che tanto piaceva ad Angelina. “Allora, Algy, che ne pensi di quello?”

Quasi come se avesse compreso la domanda di George, il cucciolo guaì, rannicchiandosi su se stesso e facendo scoppiare a ridere George.

Angelina sbuffò irritata. “Ma quanto siete spiritosi!” Rispose piccata, allontanandosi dalla vetrina e riprendendo a camminare lungo la via principale. George, ancora ridendo, accarezzò piano il cucciolo, ancora stretto tra le sue braccia e, velocemente, la seguì.

“Dai, Angelina, non fare l’offesa...” Le disse, cercando, senza riuscirci, di tornare serio. 

Angelina lo ignorò, accelerando il passo. George la raggiunse in due falcate e si posizionò al suo fianco, un sorrisetto divertito ancora aleggiava sul suo viso.

“Non mi va che vi coalizziate contro di me.” Borbottò Angelina scocciata. “Non è giusto, lui è il mio cane e tu sei il mio ragazzo. Si presuppone che dobbiate essere dalla mia parte.”

George si schiarì la gola, provando a mascherare il suo divertimento. “Hai ragione.”

Angelina lo guardò sospettosa. “E non penso sia giusto prendermi in giro.”

“Hai ragione.”

“E soprattutto...”

“Hai ragione.”

Angelina si fermò e si voltò verso George. “Ma se non mi hai lasciato nemmeno finire di parlare...”

George fece spallucce. “Però so che hai ragione.”

“Ma davvero?”

“Certo. Tu hai sempre ragione.”

La ragazza scosse la testa esasperata. “Va bene, lasciamo perdere, è inutile discutere con un ruffiano come te.”

George scoppiò a ridere e l’abbracciò di slancio. “Hai sentito Algy? La padrona ci perdona, non sei contento?”

Angelina gli diede un schiaffetto sulla nuca. “Odio quando fai lo spiritoso, lo sai?”

George si staccò da lei e mise su un tipico sorrisetto di marca Weasley. “Bugiarda, tu mi adori quando faccio lo spiritoso.”

“Oh, davvero?”

Il ragazzo annuì convinto. “Se odiassi le persone spiritose, di certo non staresti con me.”

Angelina assunse un’espressione improvvisamente seria. “Ottima osservazione, Weasley. Allora credo proprio che dovremo rompere.”

George la guardò allarmato, ma alzò gli occhi al cielo quando vide il sorriso divertito sulle labbra di Angelina. “Ah ah ah, che ridere, mi sto sbellicando.”

“Io di sicuro, tu forse un po’ meno, Weasley.” Lo prese in giro lei.

George sospirò paziente e le prese una mano. “Va bene, per questa volta ti perdono, donna, ma non farlo mai più.”

“Altrimenti?”

George ignorò la domanda. “Stasera ho in mente di fare una cosa importante. Ci stai?”

Angelina lo guardò incuriosita. “Guarda che la tua famiglia l’ho già conosciuta, scemo. E anche tutti i tuoi fratelli, cognati e nipoti.”

“Non parlo della mia famiglia, ma di una vera e propria prova per vedere se possiamo davvero stare insieme.” Ribatté lui serio, guardandosi intorno.

Angelina lo tirò per una mano. “Che intendi? Una specie di prova del nove?”

George annuì. “Esatto, dopo questo test potrò essere sicuro di... Ah, eccolo!” Esclamò alla vista di un piccolo bar dall’altra parte della strada. “Su, vieni!”

Angelina fu praticamente trascinata dal suo entusiasmo. Entrarono nel piccolo locale e George si avvicinò a passo veloce verso il bancone, dopo aver mollato la sua ragazza al centro della saletta affollata di gente. Scambiò un paio di battute col barman e, dopo un paio di minuti, tornò con due bicchieri di carta.

Angelina inarcò un sopracciglio. “Quello cos’è?”

George fece un sorriso a trentadue denti. “La tua prova del nove.”

“Che cosa succede se mi rifiuto?”

George sbuffò. “Non saprai mai se siamo fatti l’uno per l’altra.”

“Cosa che invece capire bevendo questo... sinistro intruglio?” Domandò la ragazza incerta.

“Esattamente.”

Angelina incrociò le braccia al petto e ci pensò su un istante. “Non credo che lo farò, George.”

“Cosa? Perchè no?”

Angelina indicò il barista con un cenno della testa. “Prima voglia sapere cosa ci ha messo, l’ho visto trafficare in modo sospetto.”

George roteò gli occhi e le mise uno dei bicchieri in mano, mentre intrecciò l’altra mano della ragazza con la sua. “Smettila, Sherlock, e andiamo, ok?”

Angelina annuì appena e si lasciò condurre fuori dal locale. Mentre riprendevano a camminare, annusò il bicchiere che George le aveva dato e arricciò il naso. “È forte...” Si lagnò. “Ha uno strano odore, che roba è?”

“Niente di illegale, se è questo che ti preoccupa.”

Angelina sbuffò e George la sentì borbottare qualcosa come “...Ci mancherebbe altro...”

“Oh, guarda, non dovevi passare in libreria?” Le domandò, cercando di distrarla. 

Angelina alzò lo sguardo e si dimenticò per un attimo della bevanda sospetta. “Oh, è vero! Chissà se il libro che aspettavo è arrivato!”

George scosse la testa incredulo. “Non posso credere che qualcuno passi il suo tempo libero chiuso in una libreria. Adesso capisco come si sente Ron.”

Angelina gli pizzicò il braccio e lo precedette lungo il marciapiede, arrivando davanti al negozio. “Allora? Ti muovi o no?” Lo chiamò.

George sospirò e sollevò il cane, che tirava per andare dalla sua padrona. “Forse è meglio che tu venga in braccio. Non voglio che combini qualche guaio.”

Raggiunse velocemente Angelina e insieme entrarono in libreria. Angelina si diresse decisa verso il bancone. La commessa le sorrise e annuì ancora prima che Angelina aprisse bocca. “Sei fortunata, è laggiù.” Le disse gentile, indicando uno degli scaffali in fondo. “Appena arrivato.”

Angelina lanciò uno sguardo eccitato a George e gli sorrise. “Vieni.” 

George la seguì controvoglia.

“Eccolo!” Esclamò felice Angelina, quando si trovò davanti il libro che cercava. “Guarda qui, George!”

Gli mostrò la copertina scura dove un uomo dallo sguardo serio e burbero li scrutava sospettoso. “E questo sarebbe il tuo Horatius Fletcher?” Studiò per un istante la copertina. “Chissà perché me lo immaginavo più giovane, potrebbe quasi essere tuo padre.”

Angelina lo fulminò con lo sguardo. “Smettila di dire idiozie, George. Horatius è il mio capo e questo è un saggio che ha appena pubblicato sulle più innovative tecniche di guarigione per le persone colpite dal morbo di G...”

“Si, si, come no...” La interruppe George. “Ma come si fa a scrivere un libro su un argomento così noioso?”

Angelina scosse la testa. “Sei irrecuperabile.”

“Anche se” George continuò col suo sproloquio, “pensandoci bene, la cosa più strana non è che qualcuno abbia scritto su un tema del genere, ma che qualcun altro aspetti settimane e ribadisco settimane per comprarlo.”

Angelina alzò gli occhi al cielo e, sovrappensiero, sorseggiò per la prima volta la bevanda misteriosa che George le aveva comprato.

Una smorfia strana comparve immediatamente sul suo volto. “Ma che roba è?” Chiese, guardando George con la fronte corrugata.

Il ragazzo le sorrise. “Buono, eh?”

Angelina si passò la lingua sulle labbra e assunse un’espressione pensierosa. “Ancora non lo so, dammi un paio di minuti.”

George ridacchiò e fece un cenno col capo. “Tutto il tempo che vuoi, però sappi che sei parecchio più avanti della maggior parte della mia famiglia.”

Angelina inarcò un sopracciglio, incredula. “Davvero?”

“Assolutamente. Metà dei miei fratelli dà di stomaco solo quando sentono l’odore...”

La ragazza sorrise e diede un altro piccolo sorso, sotto lo sguardo orgoglioso di George. “Ha un sapore... particolare. All’inizio è dolce e poi...”

“Saporito e piccante...” Concluse George per lei.

Angelina annuì, sorseggiando ancora. “Va bene, non male, Weasley, te lo concedo.”

“Evvai!” Fece George soddisfatto, alzando le braccia al cielo in segno di trionfo. “Ora, è definitivo, Johnson, sei la donna perfetta per me.”

Angelina sorrise e arrossì. “Solo perché ho bevuto questa poltiglia?”

“Assolutamente si. Te l’ho già detto, trovare qualcuno a cui piaccia è una specie di even...”

“George Weasley!”

Angelina s’interruppe a metà frase e insieme al suo ragazzo si voltò verso la voce che aveva appena gridato. Una ragazza dai capelli corti e scuri si gettò senza tanti complimenti tra le braccia di George, facendo istintivamente inarcare un sopracciglio ad Angelina.

George scoppiò a ridere, quando si rese conto di chi lo stava abbracciando. “Bells!” Gridò allegro.

La ragazza si staccò da lui e gli baciò una guancia, mentre il ragazzo le scompigliava i capelli. “Ma quando sei tornata?”

Katie Bell si passò una mano tra i boccoli scuri e cercò di sistemarli come poteva. “Odio quando mi spettini, George.”

George le sorrise beffardo. “Lo so, è per questo che lo faccio.”

Katie lo colpì forte al braccio. “Sempre il solito idiota.”

“Allora?” Riprese George. “Quando sei tornata da Rio? E soprattutto perché non ti sei fatta sentire? Aveva paura che ti avessero rapita!”

Katie lo guardò divertita. “Oh si, ci speravi, vero?”

George rise, mentre la sua amica assumeva un’espressione imbronciata. Angelina, ancora sorpresa, si schiarì piano la gola, attirando così l’attenzione dei due amici.

Katie le rivolse un’occhiata veloce per poi tornare a guardare George. Quando però riconobbe la ragazza, spalancò gli occhi e rimase senza parole. “Angelina!” Esclamò, abbracciandola. “Come stai? Sono anni che non ci vediamo!”

Angelina ricambiò l’abbraccio. “Bene, Katie, e tu?”

La ragazza alzò le spalle e sorrise. “Sempre uguale e poi...” Spostò lo sguardo di nuovo su George e si bloccò. “Ma...” Indicò i due ragazzi. “... Voi siete qui... insieme?”

George le sorrise. “Ti va una pizza? Devo raccontarti un sacco di cose.”

 

 

 

 

“E quindi adesso voi due... siete... fidanzati?” Domandò Katie per la quarta volta.

George rise e passò un braccio attorno alle spalle di Angelina, seduta accanto a lui al tavolo di uno dei pub di Diagon Alley. “Si, Bells, te l’ho già detto.”

Katie, ancora con la bocca semiaperta, li scrutò per un attimo. “E da quanto tempo state...”

Angelina sorrise timidamente. “Ci siamo rincontrati alla fine di novembre, ma stiamo insieme da Capodanno.”

“Però...” Osservò Katie pungente. “Non avete perso tempo, eh?”

Il sorriso di Angelina si gelò all’istante. Perché aveva la sensazione che Katie non approvasse? Perché quel tono vagamente ostile?

George la sentì irrigidirsi tra le sue braccia e le accarezzò piano la schiena. “Perché aspettare?” Chiese alla sua amica. “Siamo usciti un paio di volte, ci siamo divertiti, abbiamo passato delle belle feste insieme e ci siamo messi insieme.”

Katie annuì e sorseggiò piano la sua Coca. “Certo, è solo che pensavo che... bè, dopo la storia con Rachel, non avevi detto che ci saresti andato piano? ‘Niente più storie serie’ avevi detto, o mi sbaglio?”

George spalancò gli occhi, scioccato. Katie si accorse del suo disagio e si pentì all’istante della sua uscita infelice. “Oh, non... non le avevi parlato di Rachel?” 

George la fissò severo e spostò lo sguardo su Angelina. Fu sorpreso di vedere che la sua ragazza sorrideva.

“Certo che ne abbiamo parlato.” Mentì la ragazza, guardando George. “Però, abbiamo deciso che non era importante per noi.” George notò che, le sue guance, rosse per la frottola che stava raccontando, passavano tranquillamente per guance arrossate dall’imbarazzo e dalla timidezza e anzi rendevano la bugia persino più credibile.

“Ah.” Disse Katie quasi infastidita.

George inarcò un sopracciglio. “Che c’è, Bells?”

Katie gli sorrise e scosse la testa. “Niente, George... Scusatemi sono solo... sorpresa.” Fece una pausa e guardò Angelina, abbozzando un sorriso. “Parto che è disperato perché la sua ragazza l’ha mollato e quando torno... puff... addio Rachel!”

Angelina le fece un sorriso poco convincente. Si passò una mano tra i capelli scuri e si alzò dal tavolo. “Scusatemi, vado un attimo in bagno.”

Katie le rivolse un sorriso fin troppo comprensivo, mentre George annuì appena, gli occhi ancora fissi sulla sua amica.

Che cosa era preso a Katie? Perché il modo in cui si era rivolta ad Angelina sprizzava vetriolo da tutti i pori? Insomma, non era da Katie! La piccola e petulante Katie Bell non si era mai comportata così, nemmeno quando aveva trovato le sue fidanzate irritanti ed antipatiche... E allora perché con Angelina, la stessa Angelina con cui aveva studiato, giocato a Quidditch e preso in giro Baston, era stata così... così... beh, la parola giusta era acida.

Quando Angelina fu abbastanza lontana, George la fissò duramente. “Che diavolo ti prende?”

Katie gli restituì lo sguardo. “Ti ho già detto che non ho niente, George.”

George inarcò scetticamente un sopracciglio e indicò il bagno. “E ti sembra questo il modo di comportarti?”

“Perché, che avrei fatto?” Chiese la ragazza sulla difensiva.

“Che hai fatto? Ma ti sembra normale che io ti presento la mia ragazza e tu gli parli della mia ex? Non credi di essere stata un tantino fuori luogo, Katie?”

Katie notò all’istante l’abbandono del diminutivo. Capì che George era davvero arrabbiato, ma lei fece finta di nulla. “No, non credo, George. Cercavo solo di fare conversazione con la tua nuova... ragazza.” Concluse con una lieve punta di acidità.

“E perché sembra che tu voglia staccarle la testa da un momento all’altro?”

Katie alzò le spalle. “Io non me ne sono accorta, forse stai diventando paranoico.”

“Ma davvero?” Le chiese George a denti stretti.

La discussione fu interrotta dall’arrivo di Angelina. “Eccomi qui.” Disse, tornando a sedersi. “Che mi sono persa?”

George e Katie si scambiarono un’occhiata ostile.

 

 

 

 

 

Angelina si accasciò sulla sedia e guardò Gladys dare ordini ad un paio di nuovi arrivati. Quando quelli sparirono lungo il corridoio, la donna si avvicinò ad Angelina e le sorrise rassicurante.

“Sono sicura che è stata una tua impressione, tesoro.”

Angelina la guardò scettica. “Io non credo, Gladys. Avresti dovuto vedere lo sguardo che si sono scambiati quando ci siamo salutati. George era nero.”

Gladys si sedette di fronte alla ragazza. “Forse era solo stanco.”

Angelina sospirò. “No, Gladys, era felice di rivederla in libreria. Si sono praticamente saltati addosso... No, ha cambiato atteggiamento solo dopo, quando siamo andati a mangiare.”

“Va bene, ma da cosa hai dedotto che questa Katie ce l’avesse con te?”

La ragazza scosse la testa. “Non lo so, dal modo in cui mi parlava. Appena ne ha avuto l’occasione, ha tirato fuori la ex fidanzata di George.” Fece una pausa e guardò l’infermiera. “Avresti dovuto vederlo, non credo di averlo mai visto così seccato.”

“Infermiera Crane, sono pronti quei risultati urgenti?” Domandò la voce fastidiosa e sprezzante di Violet, appoggiata al bancone. “Il dottor Fletcher le ha detto che avevano la massima priorità, mi pare.”

Gladys lanciò una veloce e scocciata occhiata verso la ragazza e si alzò controvoglia dalla sedia. Si avvicinò ad uno degli schedari e prese a frugarci dentro. “Forse era gelosa, Angelina, non c’hai pensato?”

Angelina la guardò incredula. “Impossibile.”

“E perché?”

“Perché sono amici da una vita. È impossibile, ti dico.”

Gladys chiuse lo schedario e si avvicinò a una delle ingombre scrivanie lì accanto. “Ma dove diavolo saranno?” Borbottò, cominciando a aprire tutte le cartelline.

Violet sbuffò impaziente. “Ne ha ancora per molto?”

Gladys la ignorò bellamente. “Comunque non detto che non sia innamorata di lui. Non mi raccontavi proprio l’altro giorno di quei tuoi amici che a scuola non facevano altro che litigare e invece adesso stanno insieme?”

Angelina sorrise. “Ma Ron e Hermione sono un caso a parte. E poi loro si amavano dal terzo anno, o forse anche prima.” Scosse la testa. “No, no. Katie e George sono tutta un’altra storia.”

“Bè, ma se è stata maleducata con te, una ragione ci sarà pure, no? Mica è pazza? Prima è felice di vederti e ti abbraccia, poi quando scopre che stai con George diventa gelida tutto d’un tratto.”

Violet si schiarì la gola. Le due donne la guardarono sorprese. “Non vorrei intromettermi, ma il problema mi apre abbastanza evidente.”

Gladys sospirò sollevata, quando finalmente trovò i risultati scomparsi. Tornò al bancone e li porse a Violet. “Grazie, ma non abbiamo bisogno dei tuoi...”
”Che vuoi dire?” Domandò Angelina curiosa.

Violet lanciò un’occhiata vittoriosa a Gladys e guardò sorridente Angelina. “Mi sembra ovvio che l’amica del tuo ragazzo non è gelosa.”

“Ah no?” Chiesero insieme Angelina e Gladys.

Violet alzò gli occhi al cielo. “No, santo cielo. Cosa ti ha detto il tuo ragazzo? Si è mai comportata così con le altre ragazze che ha avuto?”

Angelina aggrottò la fronte. “No, mai.”

Violet sorrise. “E quindi hai la tua risposta, Johnson.”

Gladys assunse un’espressione confusa. “Senti, vuoi spiegare anche noi la conclusione alla quale la tua brillantissima mente è già arrivata oppure rimaniamo qui tutto il giorno?” 

Violet le fissò entrambe con aria di superiorità. “E pensare che Fletcher ti tiene così in considerazione, Johnson. A questo punto mi viene da chiederti se non ti sopravvaluti...”

Angelina incrociò le braccia al petto in attesa di una risposta.

Violet sospirò. “Mi sembra chiaro che questa ragazza ha paura che il suo miglior amico possa essere ferito.”

“Ferito?” Domandò Angelina. “Io ferire George?”

Violet alzò le spalle. “Johnson, io non conosco né il tuo ragazzo, né te, per mia grande fortuna.” Angelina alzò gli occhi al cielo, ma rimase in silenzio. “Però se questa ragazza, che un tempo mi pare di capire fosse anche tua amica, ora ti odia, deve avere delle ragioni che tu non conosci. Forse ha sentito parlare di un ex ragazzo sedotto e abbandonato e ora teme che tu possa distruggere il piccolo e fragile cuoricino del suo amichetto.”

Gladys sbuffò. “Sciocchezze. Angelina è una ragazza seria e non farebbe mai una cosa del genere.”

Violet prese la cartellina gialla posata accanto alle sue mani e alzò le spalle. “Io vi ho dato un suggerimento... Ora sta a voi fidarvi o meno, a me non importa granché.” E dopo un cenno del capo all’indirizzo di Angelina, imboccò di nuovo il corridoio e sparì dalla loro visuale.

“Piccola piantagrane...” Sibilò Gladys a denti stretti. “Non darle ascolto, tesoro, è solo gelosa.”

Angelina aggrottò la fronte, continuando a fissare il punto da cui era scomparsa Violet. “Non lo so, Gladys, forse ha ragione lei...”

L’infermiera le si sedette di nuovo di fronte. “Cioè che tu fai soffrire i ragazzi?” Chiese con un tono che trasudava scetticismo.

Angelina scosse la testa. “No, non quella parte. Ma forse Katie ha davvero paura per George, dopotutto sono molto amici e lei potrebbe essere preoccupata per lui...”

“Ma per quale motivo? Da dove le viene questa convinzione?”

Angelina scosse la testa. “Non ne ho idea, ma ho tutte le intenzioni di scoprirlo. Mi dispiacerebbe se Katie e George litigassero per causa mia.”

“Angie, lo vuoi un consiglio?” Le domandò premurosa la donna. Angelina annuì. “Lascia perdere questa storia. Lascia che sia George a vedersela con la sua amica. Tu pensa solo a divertirti con questo straordinario ragazzo che ti ha restituito il sorriso dopo tutto questo tempo.”

“Ma...”

“Tesoro, la vita è già abbastanza complicata da sola. Non cercare di peggiorarla con sciocchi problemi, d’accordo?”

Angelina sospirò e annuì piano, ancora poco convinta. “Ci proverò.”

Gladys sorrise. “Brava la mia Angelina. E ora torna al lavoro, altrimenti Violet ti soffierà tutti i pazienti del reparto.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi di nuovo!! Lo so, sono imperdonabile, ma in questi mesi ho avuto veramente un terribile blocco... Comunque state tranquilli, la storia non rimarrà incompleta... Gli ultimi capitoli sono da ultimare ma ci siamo quasi, non manca molto alla fine, un paio di capitolo al massimo! Ora passiamo ai ringraziamenti, visto che sono rimasta un po’ indietro e non mi piace lasciare le vostre meravigliose recensioni senza risposta!

Per coloro che hanno recensito il capitolo 8:

 

hermy101: sono assolutamente d’accordo con te... anche io avrei preferito che morisse qualcun altro, ma perchè proprio Fred? ç_ç  E’ stata una vera crudeltà!! A questo punto era meglio Percy, visto come si è comportato negli ultimi 3 libri!! Comunque grazie mille per i complimenti e spero che anche questo capitolo ti piacerà!! Un bacio!!

Lil: hai visto che finalmente ce l’ho fatta ad aggiornare? So benissimo quanto possa essere fastidioso aspettare così tanto, ma mi sarebbe dispiaciuto molto scrivere qualcosa che non mi piaceva e non mi soddisfaceva... Spero che questo nuovo capitolo ti piaccia come gli altri!!

 

E per il capitolo 7:

 

Vale Lovegood: se scopri dove comprare un ragazzo così me lo fai sapere? Perché anche io sono piuttosto avvilita al riguardo... Comunque voglio avvertirti che i nostri due piccioncini dovranno affrontare qualche grana (in questo capitolo sono già iniziate, se hai notato), ma prometto che non soffriranno a lungo!!

Excel sana: grazie per le rassicurazioni, avevo proprio paura che lo scorso capitolo fosse troppo... da diabete, però volevo che George e Angelina avessero il loro momento super romantico... E grazie a te per i complimenti, la fiducia e soprattutto la pazienza!!

HarryEly: che onore ricevere complimenti del genere da te! Adoro le tue storie e sono una fan sfegatata della tua storia sui Fondatori di Hogwarts, assolutamente MERAVIGLIOSA!! Non credo di essere brava come te, ma sono felicissima che tu segua la mia storia!!

Sandy85: per te vale lo stesso di HarryEly... sono onorata che una scrittrice brava come te abbia trovato pazienza e soprattutto CORAGGIO per leggere questa mia storiella... I tuoi consigli, come anche quelli di tutti gli altri, sono ben accetti e io sono ben consapevole di avere ancora molto da imparare, ma sappi che ce la sto mettendo tutta... Mi auguro che continuerai a seguire la mia storia e a darmi preziosi consigli... C’è sempre da imparare da quelli più bravi!! Grazie ancora e a presto!!

Lilla4eve: grazie mille per i complimenti e scusami per il ritardo mostruoso... anche io come te sono abbastanza cinica e le scene troppo romantiche non mi piacciono molto, perciò spero di non aver esagerato troppo nello scorso capitolo... come ho già detto, volevo che George e Angelina avessero il loro momento speciale!!

Cy17_love: grazie mille per i fantastici complimenti, sono contentissima che ti sia piaciuto e spero che, nonostante i miei aggiornamenti a dir poco vergognosi, continuerai a seguire la mia storiella!!

GraceWolf90: ti ringrazio moltissimo per i tuoi complimenti e spero tanto che continuerai a seguirmi!!!

 

 

 

 

 

 

  

  
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