Ruoli
invertiti
L’arsura
alla gola lo colpì con una violenza inaudita. Jacob
portò le sue mani bianche e
ben curate al collo per tentare di placarla. Smise addirittura di
respirare per
tentare di soffocare la sete che provava. Adesso poteva farlo, essendo
nel
corpo di Edward.
Ma
che cosa è successo?
Un
pensiero non suo gli trafisse la testa e, quando alzò lo
sguardo, vide il suo
volto osservarlo terrorizzato. Edward stava pensando a molte cose
contemporaneamente e Jacob non riusciva a stargli dietro. Emise un
ringhio,
diverso da quello a cui che era abituato.
“Edward,
maledizione. Mi stai confondendo!” sbottò Jacob
con la voce musicale e
vellutata di Edward.
Mi
legge nel pensiero?
“Sì,
Edward. Se non l’hai notato, sono nel tuo corpo!” e
Jacob fu costretto a
respirare per accumulare aria. In quel momento sentì un
forte odore sgradevole
e capì, finalmente, quello che gli dicevano in continuazione
i Cullen. Lui
puzzava.
“Cavolo!
Edward allontanati…”
“Perché?”
“Perché
puzzi!” disse Jacob.
Edward
scoppiò a ridere, anche se i suoi occhi scuri erano attenti.
“A
me brucia il naso. Non sapevo di avere un profumo così
dolce”.
“Non
fa ridere Edward! Dobbiamo cercare quel ragazzo! Subito!”
Edward
iniziò a tremare, e lui capì cosa sarebbe
accaduto se non lo avesse fermato. Si
sarebbe trasformato e non voleva che il suo branco scoprisse quello che
era
accaduto. Si fiondò su Edward e strinse con le sue nuove
braccia granitiche il
suo corpo. Non aveva tempo di pensare a quanto fosse strano tutto
questo.
“Edward,
respira a fondo! Pensa a qualcosa che ti faccia calmare. Non puoi
trasformarti!”
“Non…
è… facile…”
ringhiò Edward gettando la testa all’indietro.
“Lo
so! Ma come pensi che reagiranno gli altri se dovesse scoprirlo.
Penseranno…”
Che
sia un trucco dei Volturi?
Jacob
annuì al pensiero di Edward e vide il suo corpo cessare di
tremare. Edward
aveva il respiro affannato, ma sembrava essersi calmato. Jacob lo
osservò a
lungo e, a un cenno dell’ex vampiro, lo lasciò.
Edward
si lasciò cadere a terra e si prese la testa tra le mani.
Jacob l’aveva visto
così disperato solo quando Bella era incinta. Si
guardò intorno, ma del ragazzo
nessuna traccia. Stava per uscire dal garage, quando la sua voce roca e
bassa
lo richiamò.
“Jacob,
c’è il sole!”
“E
allora? Tu come sei venuto prima?”
“Sono
passato per la foresta. Tu non puoi andare in giro a cercare quel
ragazzo per
le strade di Forks. Ci faresti scoprire!”
“E
cosa proponi di fare succhiasangue?”
Alla
parola “sangue”, la sua gola riarse più
minacciosa di prima e Jacob scosse la
testa per scacciare quel pensiero ma Edward se ne era accorto. Si
alzò e si
diresse verso Jacob. Abbassò la testa e vide i suoi occhi
diventare scuri.
“Jacob
devi andare a caccia…” disse Edward serio.
“Non
posso! Dobbiamo cercare quel ragazzo!”
“Se
non vai subito a caccia, c’è il rischio che tu
possa mordere qualcuno!
Ascoltami, per favore”.
Ma
Jacob aveva smesso di farlo. L’unico suono che attirava il
suo udito, era il
costante battito di un cuore non troppo lontano da lui. Si accorse con
disgusto
di volere mordere suo padre.
“Hai
ragione. Portami a caccia!” esclamò Jacob.
Edward
annuì e si fiondò fuori dal garage. Non avrebbe
mai creduto che anche un
licantropo potesse essere così veloce e agile. Jacob si
affrettò a seguirlo e,
molto presto, si ritrovarono nel territorio di caccia dei Cullen.
Jacob
sentì subito l’odore di un cervo vicino a lui e,
senza dar retta ai consigli
che Edward li stava dando, si acquattò e lo
attaccò. Provò repulsione per
quello che stava facendo, ma, appena il sangue cominciò a
scorrere lungo la sua
gola, sospirò e continuò a bere. Poteva avvertire
Edward dietro di sé che
ridacchiava.
Mi
sta sporcando la camicia. Alice
mi ucciderà… o ucciderà lui?
“Divertente
Edward!” ironizzò Jacob, lasciando la presa sul
cervo.
“Perdonami,
ma tutte queste emozioni umane sono difficili da gestire”
disse Edward
sbattendo gli occhi.
“Stai
per crollare dal sonno. Non vorrei che cadessi!”
“Quello
che sto sentendo è sonno?” domandò
incredulo Edward.
Fu
il turno di Jacob a ridere, notando come Edward cercasse di combattere
contro
la sonnolenza.
“Sì,
e se senti una stretta allo stomaco, vuol dire che hai fame!”
spiegò Jacob,
facendo una smorfia quando si osservò la camicia bianca di
Edward. Il colore
originale era completamente
ricoperto dal sangue del cervo.
“Non
avrei mai creduto che dopo anni avrei provato di nuovo queste
sensazioni”
mormorò Edward, per poi portarsi sorpreso una mano al cuore.
“ Ma batte!”
“Al
contrario di te, io sono vivo!” precisò Jacob
alzando gli occhi al cielo.
“Jacob
la tua ironia non ci sarà d’aiuto!”
ribatté Edward aggrottando la fronte.
“Andiamo
a cercarlo o no?” chiese Jacob brusco.
“Sai
cucciolo, credo che tu abbia ragione!”
“Perfetto,
io vado a est e Edward cerca di non trasformati! Se hai bisogno, pensa.
Io ti
raggiungerò!”
“E
tu cerca di non esporti alla luce del sole!” disse Edward.
“D’accordo,
signor Cullen…”
Jacob
voltò le spalle al suo corpo e
s’inoltrò tra gli alberi. Iniziò a
fiutare in
cerca di quell’odore dolce, ma dovette trattenersi. Aveva
già percepito degli
umani in zona, così decise di seguire il suo nuovo istinto
da vampiro. Correre
e saltare senza portarsi addietro una folta pelliccia, era una
novità
piacevole. Ma dopo pochi minuti si rese conto che era inutile. Quel
ragazzo era
sparito nel nulla. Com’era riuscito a fare questo a lui e a
Edward?
Si
fermò e si ritrovò vicino alla scogliera, dove
Bella si era gettata. Quil gli
aveva detto che l’odore era comparso lì la prima
volta, ma quel punto era
esposto al sole e Jacob dovette rimanere nell’ombra.
Rimpianse il fatto di non
poter comunicare telepaticamente con Edward. Avendo il suo corpo, lui
poteva
esplorare la zona intorno alla scogliera. Si acquattò e
aspettò che il ragazzo
si rifacesse vivo.
Jacob!
Sono nella radura, dove hai incontrato
Laurent!
Jacob
sussultò e capì che Edward aveva bisogno. Si
diresse velocemente lì e trovò
Edward accucciato vicino a un albero. Stava esaminando il terreno, e
Jacob s’infastidì
quando vide delle rughe sul suo volto.
“Edward,
puoi smetterla di aggrottare la fronte!”
“Jacob,
abbiamo altri problemi. Vieni a vedere…”
Edward
era dall’altra parte e Jacob fu costretto a uscire alla luce
del sole. Appena i
raggi iniziarono a far luccicare la sua pelle bianca, si
fermò a guardarli
incantato. Non lo aveva mai sopportato, ma adesso, notando il riflesso
sfaccettato della sua nuova pelle, cominciò ad apprezzarlo.
“è
la prima volta che faccio quell’espressione ebete!”
scherzò Edward sorridendo.
Jacob
sbuffò e lo raggiunse. Si acquattò vicino al suo
corpo e storse il naso per via
dell’odore.
A
terra c’erano delle orme di piedi. Jacob allungò
le lunghe dite bianche di
Edward e toccò la parte. Erano glaciali, ma allo stesso
tempo bruciavano.
Guardò Edward, ma il nuovo lupo alzò le spalle.
“Chi
è, secondo te?”
Che
cos’è?
“Dai
Edward. Hai capito!” sbottò Jacob alzandosi.
“Scusa,
non sono abituato. Di solito, sono io a leggere nel pensiero degli
altri. Devo
dire che la pace che regna nella tua mente è estremamente
riposante!”.
“Per
adesso, anche la tua…”
“Aspetta
di tornare a casa!” esclamò Edward sorridendo.
“A
casa?” ripeté Jacob confuso.
Non
starà mica pensando che io
torni da Bella conciato così?
“Ehi!”
“Scusami
Jacob!” disse Edward sospirando.
“Che
cosa facciamo?” chiese Jacob rintanandosi
nell’ombra. Cominciava già a sentire
la mancanza del sole, ma soprattutto il battito del suo cuore. Aveva
portato
una mano sul cuore di Edward, e si era impietrito quando non aveva
sentito
niente.
“Dobbiamo
aspettare che si faccia rivedere” iniziò Edward,
cercando di soffocare uno
sbadiglio.
“E
cosa diremo agli altri?”
“Niente!”
“Come
sarebbe a dire niente? Edward, io ho un branco di cui
occuparmi!”.
“Ed
io della mia famiglia!” esclamò Edward
arrabbiandosi e il tremore ricominciò.
“Certo che il tuo corpo è instabile!”
“E
il tuo è immobile come una pietra!” lo
rimbeccò Jacob, ancora fermo nella sua posizione.
Edward
fece un profondo respiro e continuò come se niente fosse.
“Dobbiamo
scambiarci. Tu riesci a farti passare per me?”
“Non
ci vuole mica un genio. Basta che parlo in maniera strana e bevo
sangue!”.
Jacob
avrebbe voluto rabbrividire, ma il corpo di Edward non glielo
consentiva. A
essere sincero con se stesso, non si sentiva così in forma
da anni.
“Molto
spiritoso, Jacob. Devi anche imparare a non rispondere ai pensieri
degli altri.
È molto difficile. Io ho impiegato un po’ di tempo
a farlo.”
“Se
resto sempre con Bella, non dovrei avere problemi. Alla fine, questa
è una cosa
temporanea…”
Lo
spero…
“Edward
un pochino più di ottimismo non guasterebbe!”
commentò Jacob ridendo
nervosamente.
“Jacob,
sto parlando seriamente. Dobbiamo stare molto attenti!”
“Ma
il problema principiale non sono io! Sei tu, succhiasangue”
“Come
sarebbe a dire?”
Jacob
fece un sorriso sghembo e Edward s’irrigidì a
vederlo.
“Io
devo solo bere sangue, non rispondere ai pensieri e non espormi alla
luce del
sole. Tu, invece, devi cercare di trattenere le tue emozioni.
C’è il rischio
che tu possa trasformarti!”.
“Sono
un vampiro, Jacob Black. I vampiri sono essere freddi!”
“Puoi
essere freddo quanto vuoi, ma adesso sei nel mio corpo ed io nel tuo.
Purtroppo, avrai a che fare con i miei fratelli. Dobbiamo pensare a una
giustificazione per evitare di trasformarti davanti a loro!”.
Basta
che li dico che ho rinunciato
alla natura di lupo…
“Non
ti azzardare!” ringhiò minaccioso Jacob.
“ Mi farai invecchiare così! E poi il
mio branco lo sa che non voglio farlo!”.
“Perché
non vuoi farlo?” domandò curioso Edward.
“Per
Nessie. Lei è immortale. È l’unico modo
per stare con lei!”
Mi
sono sbagliato su di lui.
Jacob
fece finta di non ascoltare quel pensiero e riprese da dove si era
interrotto.
“Possiamo
dirgli che devo stare a casa Cullen per un certo periodo. Siamo a
conoscenza
del fatto che il nostro odore aumenta con la trasformazione,
così possiamo
farlo passare per un mio atto di gentilezza nei vostri
confronti”.
“Molto
nobile…” ironizzò Edward sbattendo gli
occhi. Se non si fosse messo a dormire
subito, sarebbe crollato lì.
“Hai
in mente un’altra scusa?” chiese Jacob rabbuiandosi.
“No.
Ma non credi che io debba dar loro un motivo”.
“Puoi
dirgli che si tratta di Nessie. Non faranno domande!”
spiegò Jacob sospirando.
“D’accordo.
C’è altro?”
“Sì,
comportati il più umanamente possibile!” disse
Jacob e scoppiò a ridere di
gusto.
Edward
sbuffò, ma sul suo volto si aprì il sorriso
solare di Jacob. A un tratto
sentirono uno squillo, e Jacob si guardò intorno prima di
capire che proveniva
dalla tasca dei pantaloni. Tirò fuori lentamente il
cellulare e fece per
passarlo a Edward, ma quello scosse la testa.
“Devi
rispondere tu. In questo momento sei Edward Cullen!”
Jacob
annuì e avviò la comunicazione.
“Pronto?”
“Come
sarebbe a dire pronto?”
La
voce di Alice gli trapanò l’orecchio e
notò Edward ridacchiare di gusto.
“Alice?”
domandò Jacob in tempo. Stava per chiamarla piccola
succhiasangue.
“Chi
altri? Sei ancora con il cucciolo? Perché non riesco a
vederti!”
Jacob
si accigliò e rispose leggermente irritato: “ Il
suo nome è Jacob!”
“Lo
so come si chiama. Sei ancora con lui?”
“In
un certo senso, sì!” rispose il nuovo vampiro,
osservando con invidia il suo
corpo.
“Hai
intenzione di tornare presto? Te lo dico, perché Bella ha
intenzione di
raggiungerti!”.
“No!
Bella, no!” esclamò Jacob allarmato.
Edward
strabuzzò gli occhi e dovette trattenersi dallo strangolare
Jacob. Dovette ripetersi
molte volte, che se l’avesse fatto, si sarebbe ammazzato con
le sue stesse
mani.
“Edward
sei sicuro di star bene? è successo qualcosa?”
“Assolutamente
niente!” disse Jacob e scoppiò a ridere.
“Se
lo dici tu. Comunque muoviti! Il tuo piano per trattenere Renesmee non
sta
funzionando!”
“Piano?”
ripeté scoccando uno sguardo duro verso Edward, il quale si
limitò a
sorridergli.
“Sì,
per impedirle di andare dal cane…”
“Jacob…”
la corresse lui infastidito.
“Edward
torna a casa. Ora!” disse Alice prima di chiudere la
comunicazione.
Jacob
osservò il cellulare, lo mise in tasca e iniziò a
ringhiare.
“Che
piano?”
A
quanto pare Alice e Rosalie sono
già tornate dal giro di shopping con Renesmee.
“Nessun
piano…” mentì Edward spostandosi
leggermente da lui.
“Edward
devo ricordarti che leggo nel pensiero?”
Merda…
“Esatto!
Nessie doveva venire qui a trovarmi e tu gliel’hai
impedito?”.
“Jacob,
cerca di capirmi. Sono suo padre!”
“In
questo momento no! Io sono te, e tu sei me…” gli
fece notare Jacob, e lo prese
in giro indirizzandogli il suo famoso sorriso sghembo.
“Jacob
Black. Attento…” lo minacciò Edward,
scattando in piedi.
“Se
no? Non mi fai paura succhiasangue!”
“Se
fai qualcosa che non dovresti fare, incontrerai la mia
furia!” esclamò Edward
iniziando a tremare.
Jacob
gli sorrise e alzò le spalle.
“Forse
è meglio che vada!” disse Jacob voltandogli le
spalle.
La
sua mano saettò per fermarlo e si ritrovò a
guardare Edward dritto negli occhi.
“Lo
so che ce l’hai con me. Ma so anche, che tu non faresti del
male a Bella e a
Renesmee. Ti chiedo solo il favore di non fare niente di avventato e,
quando
questa storia si risolverà, te ed io potremmo continuare il
discorso lasciato
in sospeso”.
Per
favore, non posso proteggerle
così…
Jacob
si vergognò per il suo scatto e annuì in
direzione di Edward. Il nuovo lupo
sospirò dal sollievo e lasciò la spalla del suo
corpo.
“Ci
vediamo stasera, d’accordo?”
“D’accordo,
Jacob…” disse il nuovo vampiro, con il suo sorriso
sghembo.
“A
dopo, Edward…” e il nuovo lupo gli sorrise solare.
Salve
a tutti…. Grazie mille per aver letto il primo capitolo.
Quest’ultimo che ho
scritto è un po’ più corto, ma spero
che vi possa piacere lo stesso.
Angolo
risposte
recensioni:
Cullenuzza:
Ciao, grazie per i complimenti! Tranquilla i pairing sono proprio
quelli:
EdwardxBella, JacobxNessie. Grazie ancora. anche
se tecnicamente sono invertiti, almeno
credo ahahah)
Lalaland_girl:
Grazie mille… spero che questo capitolo non ti faccia
cambiare idea!
Alla
prossima!