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Autore: mokuren078    08/10/2009    3 recensioni
Una mia personale visione delle vicende successe al Ballo del Ceppo e le conseguenze sui protagonisti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5                                                         CAPITOLO 5


Per qualche secondo non accadde nulla e già stava inveendo contro il suo scarso talento, maledicendo il poco impegno che metteva spesso negli incantesimi. Sbuffò indispettito pronto a scendere in sala comune con il volto palesemente triste quando iniziò ad avvertire una voce che subito riconobbe come quella della sorella...

“E come mai non l’ha fatto?” chiese Ginny con un tono quasi accusatorio, pronta a scattare alla minima risposta dell’amica
“Non lo so, io...” era confusa Hermione, il ragazzo riusciva a capirlo dal suo tono stanco, si sentiva quasi un profanatore per questo davvero poco leale incantesimo, forse avrebbe dovuto parlare con lei e chiederle ciò che avrebbe voluto sapere.
“Beh però il fatto che ci abbia provato...magari...riproverà a baciarti”rispose Ginny sperando di risollevare un po’ il morale della sua amica bruna, era così difficile capire i maschi, i loro pensieri erano completamente fuori controllo.
Lo stomaco di Ron ebbe un sussultò poderoso e chiuse gli occhi per calmarsi, Viktor aveva provato a baciarla! Come poteva essere altrimenti, bella com’era quella sera chi pazzo non ci avrebbe provato?
“Non credo, sarebbe davvero una cosa inaspettata, è come se l’avessi respinto, anche se non era mia intenzione”, questa volta fu come se Ron fosse colpito da un pugno in pieno petto, riusciva a respirare a fatica, si portò una mano sugli occhi e cercò di controllare il tremore, dunque Hermione voleva baciarlo, era questa la verità, il più grande cercatore di quidditch aveva vinto. Immaginò la scena del loro primo bacio e il malore che l’aveva sorpreso si intensificò considerevolmente.
“Ma Viktor ha capito qualcosa di tutto questo?” Ron sbarrò gli occhi cercando di ascoltare bene la risposta, anche perché da questa dipendevano tante cose nonché il suo comportamento futuro, pregò in un No secco che per fortuna non si fece tanto attendere.
“Ma no! Ci mancherebbe solo questo, non ne ha il minimo sospetto” un sospiro di sollievo gli uscì dalle labbra tremanti, piano ora le voci stavano sfumando ma, fortunatamente aveva sentito abbastanza per sapere come agire. Non si sarebbe arreso, amava Hermione da troppo tempo, non si sarebbe fatto da parte per fare spazio ad un bulgaro così musone, era arrivato il momento di mettere da parte l’adolescenza e diventare uomo. Non l’avrebbe persa, per nessun motivo.


Scese le scale leggermente barcollando, le emozioni erano state davvero intense, aveva preso parecchie decisioni in quel frangente di pochi minuti, realmente troppe per il suo carattere. Sorrise facendosi forza e sperando che Hermione avrebbe risposto positivamente a tutto ciò che aveva in mente, tutto dipendeva molto dalle sue conseguenti azioni.
Sedendosi al suo posto accanto ad Harry la osservò di sottecchi e i suoi piani gli sembravano tutt’altro che fattibili. Era difficile riuscire a metterli in pratica e specialmente per lui ma non poteva arrendersi, domani forse già sarebbe stato troppo tardi e voleva così ardentemente Hermione da rischiare qualsiasi cosa.
Harry sbadigliò vistosamente e raccolse le sue cose sparse un po’ dovunque sul tavolo, “Non sarà un capolavoro ma il tema è finito finalmente” dichiarò mentre si avviava alla rampa di scale che portava ai dormitori maschili. Uno sbadiglio più profondo decretò la sua ritirata e augurando la buonanotte a tutti sparì velocemente.
Ginny si stiracchiò alacremente, si stropicciò gli occhi e imitando Harry si diresse verso le scale che conducevano al piano superiore “Sono distrutta, ti aspetto di sopra” dichiarò la ragazza Weasley prima di battere velocemente in ritirata.
Ci fu qualche attimo di silenzio in cui i due ragazzi ascoltarono il rumore dei passi di Ginny.
“Allora Ron? A che punto sei?” la voce di Hermione lo riportò bruscamente alla realtà, l’insicurezza del suo carattere fece figurare tutti i suoi piani letteralmente improponibili.
La ragazza si sollevò dal divano e lo raggiunse posizionandosi dietro la sua sedia. Si curvò leggermente in avanti per leggere meglio la sua grafia che era abbastanza difficile da interpretare. Il ragazzo si irrigidì istantaneamente, aveva scritto davvero poco, la sua mente era stata assorbita da ben più importanti pensieri. Un morbido boccolo scuro della ragazza gli sfiorò la spalla solleticandogli dolcemente il collo e lui istintivamente la intrappolò fra il pollice ed indice.
Si voltarono l’uno verso l’altra lentamente e Ron quasi sobbalzò per la troppa vicinanza, sentiva il respiro della ragazza sfiorargli le guance. Anche lei rimase per qualche attimo come cristallizzata in  quella posizione, ipnotizzata dai giochi di luce che il fuoco nel camino disegnava sulla pelle di Ron.
“Adoro i tuoi capelli” sussurrò il ragazzo sovrappensiero portandosi la ciocca ramata alla bocca e sfregandosela delicatamente sulle labbra. Quel gesto apparentemente spontaneo le fece girare la testa vorticosamente, era la prima volta che Ron dimostrava apertamente di apprezzare qualcosa in lei che non fosse l’intelligenza e questo le fece esplodere dentro una sensazione di improvvisa apnea, timorosa forse di interrompere quella situazione così intima cercò di non turbare in nessun modo il silenzio che si era creato. Hermione non riusciva a spostare lo sguardo dalle sue labbra rosee che le sfioravano i capelli, erano così delicate e carezzevoli che quasi non fu tentata di confessargli la sua verità, l’amore, ma si frenò giusto in tempo. Molte volte aveva frainteso i suoi comportamenti per poi rimanerne estremamente delusa.
Un sospiro più profondo degli altri fece risvegliare il ragazzo dal torpore in cui si era abbandonato e si accorse che la situazione era perfetta per ciò che aveva in mente. Erano sorprendentemente da soli, la sala comune insperatamente deserta e la voglia di lei gli stava minando la ragione. Voglia di un contatto, voglio di sentirla finalmente vicino.
Si convinse ad agire appena gli sovvenne la figura del bulgaro che la stringeva in una morsa mentre lui non poteva far altro che fissarli.
Si sollevò dalla sedia con un rabbioso scatto, talmente improvviso che Hermione sobbalzò, indietreggiando di qualche centimetro.
“Hermione” la chiamò rocamente e dopo qualche istante sussurrò avendo premura di non alzare il tono della voce, sarebbe morto se qualcun altro avesse ascoltato ciò che aveva da dire. Erano parole solo per lei.
“Viktor ti ha baciato?” era la prima volta che lo chiamava nel modo giusto in presenza di lei e per questo Hermione gliene fu grata, le sembrò una piccola accortezza nei suoi riguardi. Non comprendeva bene il motivo della sua domanda, in realtà Ron aveva dimostrato scarso interesse per la sua vita privata o almeno così le era sempre sembrato. Abbassò gli occhi improvvisamente timida, lo sguardo intenso dell’amico la stava mettendo in imbarazzo, non l’aveva mai fissata in quel modo e mai per così tanto tempo.
Ron interpretò lo sguardo basso di Hermione per una conferma e quasi non si paralizzò. Fu invaso da una rabbia quasi tangibile e le si avvicinò velocemente. Forse aveva mentito a Ginny confessandole che il bulgaro non l’avesse baciata, probabilmente quel bacio c’era stato. Quell’erronea sicurezza lo face agire senza pensare.
Con il viso contratto dall’ira le fece scivolare un braccio intorno alla vita rapidamente e la attirò con forza contro di sé sprofondandole una mano nei capelli selvaggi, si abbassò piano guardandola negli occhi e perdendosi in quel colore così caldo, così avvolgente. Gli premette la bocca contro la sua con prepotenza, quasi sfidandola a ritrarsi e finalmente la baciò cercando di tenere a bada le emozioni forti che quelle labbra gli avevano sempre procurato. Un mugolio di piacere della ragazza lo fece fremere e la sua lingua cercò quella di lei provando ad averla più profondamente possibile. La strinse più forte, schiacciando le morbide curve di Hermione contro il suo corpo solido e teso, testando quanto piacere potesse dargli sentirla così vicino. La sua mano, totalmente priva di esperienza ma guidata esclusivamente dal desiderio, le si insinuò sotto il maglione toccandole la schiena con mosse audaci che andavano verso l’alto. Pelle liscia come seta, fruttata, quante volte aveva sognato di poterla esplorare con le mani, con la lingua. Notò con grande soddisfazione che la pelle di Hermione era increspata da brividi e tremava impercettibilmente. Approfondì il bacio fino a quando non la sentì ansimare e anche la sua lingua iniziò a vorticare spasmodicamente contro quella lui.
Le morse il labbro inferiore e la ragazza gli fece scivolare le mani fra i capelli fiammeggianti gemendo e sollevandosi sulle punte per baciarlo da un’angolazione migliore. Il gemito gli procurò una fitta poderosa nelle parti basse. Le ginocchia gli diventarono improvvisamente cedevoli e si accorse che non l’avrebbero retto per molto. Senza staccarsi da lei si diresse a marcia indietro verso la sponda dell’enorme tavolo in legno scuro che troneggiava nella stanza. Afferrandola per i fianchi la sollevò con facilità posizionandola sopra. Sentiva irrefrenabile il desiderio di baciarla ancora ma si trattenne per capire le intenzioni di Hermione che ora lo guardava con un’espressione languida che gli faceva bollire il sangue. Senza aspettare oltre le si posizionò fra le gambe appoggiandosi al suo corpo mentre la stringeva con più vigore. Le labbra del ragazzo scivolarono sul collo di lei che sollevò il viso per permettergli di approfondire l’approccio, un altro gemito le sfuggì dalle labbra e Ron, come attraversato da corrente elettrica, le serrò le braccia intorno al corpo e la spinse contro di sé, percependo il calore avvolgente di Hermione che traspirava dalla stoffa della divisa. Completamente dimentico di tutto si deliziò con le sensazioni violente che quella ragazza gli stava ancora una volta procurando.

La passione di Ron le stava dando alla testa, i suoi baci erano roventi come li aveva sempre immaginati, ed ora tutto succedeva realmente, non più sospiri e rimorsi ma solo le sue labbra contavano. Riusciva ad afferrare ben poco di ciò che stava accadendo, avvertiva le mani del ragazzo contro la sua schiena nuda, le sue labbra che le stuzzicavano il collo e l’affanno dell’amico la esaltava in un modo a lei sconosciuto. Un pensiero solitario le assalì la mente e non riuscì più ad ignorarlo. Quasi come allarmata da qualcosa si irrigidì di istinto. Cos’era quello? Che stava succedendo? Perché Ron finalmente si era deciso, proprio quella sera a baciarla? Quando la risposta le comparve nitida davanti agli occhi lo allontanò infastidita e corse via senza alcuna spiegazione.
Una sorta di sfida con Viktor?
La gelosia imperante che caratterizzava il suo carattere insicuro?
Hermione non ne era sicura ma era certa che in quel gesto non ci fosse nessun tipo d’amore.

Improvvisamente sentì Hermione irrigidirsi e in un attimo avvertì le sue mani sul petto che lo allontanavano ed i suoi passi sulle scale che portavano ai dormitori femminili. Rimase seduto immobile per qualche tempo con un’espressione di incredulità dipinta sul volto, il respiro accelerato che ancora gli scaldava le labbra. Un pugno sul rigido legno confermò la sua rabbia.
Doveva calmarsi e riuscire a capire l’evolversi delle cose.
Solo all’alba, dopo miriadi di congetture, riuscì a confessare a sé stesso che la ragazza era fuggita da lui.  
  
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