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Autore: Matt_Plant    09/10/2009    3 recensioni
Siamo abituati a vedere i supereroi alti e muscolosi, belli e fieri, ma cosa succederebbe se un supereroe uscisse dagli schemi? Una catastrofe! Ed è proprio da una catastrofe che nascono due supereroi, che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. O almeno è il caso di Allan e Judy, due fratelli gemelli che del supereroe per eccellenza hanno ben poco. Allan è disoccupato, perché ogni volta che viene assunto ne combina una delle sue e viene licenziato, Judy della bella eroina formosa ha solo la tuta, troppo aderente. I due ben presto si ritroveranno ad avere a che fare con le forze del male che puntualmente, a notte fonda, si presentano in città per scatenare il caos. Riusciranno questi simpaticissimi eroi a superare i loro difetti e a donare alla loro città pace e serenità?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti! Prima di tutto mi scuso per il ritardo nella pubblicazione di questa storia...proprio non cel'ho fatta a postare prima (quando finisce la scuola?? Lo so che mancano ancora troppi giorni...*-*) Dunque: questo e' un capitolo poco impegnato, ma spero che vi piaccia comunque, la storia riprende dalla scena del parcheggio... ;)
Buona lettura e...ci rivediamo alla fine! :)



                                                             4.Un folle inseguimento.



Il cielo era diventato scuro. Ancora pochi attimi e il buio avrebbe soffocato la luce.
Ancora pochi attimi e io e Judy ci saremmo trovati di fronte alla dura realtà. Quella che ci attendeva e quella che forse avrebbe soffocato pure noi.
Là, in quel grande parcheggio, il nostro maggiolino era parcheggiato poco distante da noi. Ma fu altro ad attirare la nostra attenzione.
Nascosti tra l'oscurità c'erano le tre sinistre figure ammantate nelle loro tuniche rosse.
In quel momento sentii la tensione diventare palpabile. Judy sussultò tra le mie braccia. Poi si portò una mano sulla bocca e con l'altra tirò su gli occhiali. Lo scienziato pazzo di fianco a me gemette e fece lo stesso.
Io non portavo gli occhiali. Non avevo nulla da massacrare per poter placare la mia agitazione. Le mie mani tremavano e il mio volto assunse un pallore mortale. Sembrava avessi visto un fantasma. ma quegli assassini erano ancora peggio di qualsiasi forma eterea immaginabile.
Deglutii.
- Per mille balonottere azzurre.- Judy imprecò a bassa voce. Poi avviluppò le braccia attorno al mio collo e serrò gli occhi.
Era spaventata e tremava come una foglia. Ma proprio non me la sentivo di consolarla. Anche perché io ero messo peggio di lei. Sapevo di che cosa erano capaci quelle persone, l'avevo sperimentato sulla mia pelle.
Loro ci scrutavano da sotto i cappucci, i menti affilati ben in evidenza.
- Eccoli.- produsse uno dei tre discepoli dei maghi rossi. Poi si portò una mano sulla cintura e prese il coltello. La lama scintillò al riverbero della luce artificiale dei lampioni.
- Bene, bene.- sussurrò. - Siete voi i mutanti.- e spostò rapidamente l'elsa del pugnale per indicare prima me, poi mia sorella.
- Non so di cosa stiate parlando.- intervenne Mardock con la sua espressione svampita. - Ci stavamo solo facendo un giretto.-
I ghigni malefici dei tre malviventi risuonarono per tutto il parcheggio.
- Non giocare col fuoco.- fece con voce spettrale il bandito con l'arma in mano. - Ecco cosa succede a chi si prende gioco di noi.-
E lanciò il coltello. Questo sibilò, sferzando l'aria. La lama rasentò il viso dello scienziato pazzo. Poi si conficcò sulla ruota di una macchina.
"Fiuu" la gomma si afflosciò al suolo.
Erano individui estremamente sbrigativi. Passavano subito ai fatti, senza troppi giri di parole.
Rimasi immobile, a fissare il vuoto. Le mie gambe erano sul punto di cedere. E il dolce peso di Judy non contribuiva affatto a farmi stare in piedi. All'improvviso il comodo letto dell'ospedale mi sembrò un paradiso.
Mardock si tastò il viso. Si era aperta una ferita e il sangue gocciolava lentamente. La lama lo aveva preso di striscio. Con foga tirò fuori dalla tasca del camice una pozioncina gialla contenuta in una provetta e la gettò ai piedi dei banditi. Il vetro si infranse e il liquido sfrigolò sull'asfalto. Pochi secondi dopo si formò un muro compatto di fumo giallastro e l'odore acre dello zolfo invase l'aria.
- Alla macchina!- gridò all'improvviso lo scienziato pazzo. E tutti insieme ci precipitammo a grandi passi verso il maggiolino.

Il bosco di Nottingwish era in silenzio. Le stelle brillavano alte nel cielo e l'aria fresca del primo autunno faceva cadere le foglie.
Un rovo secco si stagliò alto, vicino a quelle stelle e ricadde dritto, vinto dalla forza di gravità. Come un rigido tronco di un albero scendeva veloce. Poi sparì tra le unghie affilate di una donna.
Androgina, la donna-driade era acquattata nella sua tana. In silenzio, osservava il dono.
Abitava lassù, sola. Tra alti dirupi scoscesi, in mezzo agli alberi dove si trovava a suo agio e dove poteva tramare i suoi loschi piani per conquistare il mondo.
Cingeva l'orologio avvolgendolo tra le liane e i rovi secchi. I suoi occhi da pesce riflettevano tutti e sette i colori dell'arcobaleno ed erano intrisi d'odio.
La spina di un rovo bucò il vetro dell'orologio e le lancette si fermarono all'istante. Androgina fu avvolta  da una spirale di luce.
Poi dieci, cento, mille liane e rovi secchi partirono da tutto il suo corpo e coprirono quel cielo stellato.
 
- Cos'è, una due cavalli?- sbottò Mardock, il volto troppo tranquillo, nonostante la tensione di quel momento.
Nel grande parcheggio dell'ospedale il maggiolino faceva i capricci.
Avevamo avuto il tempo per scappare e rifugiarci dentro la macchina. Con foga avevo catapultato mia sorella al volante. In famiglia era lei la più brava a trattare con quell'auto. Judy poteva essere definita la donna che sussurrava ai motori. Era talmente brava a farsi ascoltare da loro.
- Non è una due cavalli!- rispose lei sull'offesa premendo la pianta del piede sull'acceleratore. - Questa macchina ci porterà lontano, giusto piccina?- aggiunse poi carezzando il volante e mostrando tutti i denti storti. Infine guardò da sopra gli occhiali nello specchietto retrovisore.
Dietro di noi in un'immensa nuvolona gialla tre chiazze rosse spiccavano nella semi-oscurità di quella sera. Mardock ci aveva spiegato che aveva lanciato un fumogeno irritante ai piedi dei tre banditi. Ma questi stavano avanzando verso la macchina come se non fosse successo niente.
- Ben detto sorellona, mai sminuire le auto d'epoca.- dissi abbozzando un sorriso un po' stentato. - Questo maggiolino partirà.-
- E' quello che dovremmo sperare tutti, se non vogliamo finire al macello!- intervenne lo scienziato pazzo. E come se si fosse accorto solo in quel momento del pericolo imminente, si agitò. I suoi ricci saltavano per aria ribelli. E il suo viso si crucciò in un'espressione preoccupata.
All'improvviso un rumore quasi inpercettibile sferzò l'aria. Poi ce ne fu un'altro, più potente.
Mi girai di scatto. E sussultai.
Una lama appuntita come un rasoio aveva forato il vetro del cofano, andandovi a conficcarsi con forza. Le crepe frigolarono e tante piccole spaccature si allargarono sulla lastra trasparente. Poi il vetro si spaccò e il pugnale cadde sul sedile posteriore insieme a  tante piccole pietruzze taglienti.
Il maggiolino partì, come se fosse stato arrabbiato del danno appena subito.
- Interessante.- iniziò lo scienziato pazzo fissando quell'arma. Aveva assunto nuovamente un'espressione più rilassata e riflessiva. - Me lo passi?- Io ero terrorizzato, lui quasi eccitato.
Judy uscì dal parcheggiò e imboccò una stretta via laterale, sguardo vigile sulla strada. Girava il volante tenendoselo stretto, come un gioiello prezioso. Sembrava stesse guidando un go-kart.
Presi l'arma con riluttanza. Con ogni probabilità era con quella che mi avevano squartato come una mucca. E gliela porsi.
Mardock la esaminò con attenzione, scrutandone ogni minimo dettaglio. La lama luccicava e luccicavano anche i suoi occhi quando la guardava. Ero sempre più convinto che il suo sguardo celasse molto più di ciò che si poteva vedere all'apparenza. C'erano tante domande a cui mi sarebbe piaciuto ricevere una risposta, ma non lì, non in quel momento.
- Al mio laboratorio! Si, si di là.- fece lui indicando una stradina dissestata alla sua destra. Judy annuì e girò il volante, liberandolo finalmente dalla sua stretta fatale.
I tre banditi non mollavano il nostro inseguimento. Correvano a grandi passi e inseguivano la nostra macchina come se stessero rincorrendo una bicicletta.
- Judy, accellera, ti prego!-
All'improvviso un odore acre invase l'auto, costringendo tutti a tapparsi il naso. Solo mia sorella non poteva. Lei doveva guidare.
- Chi ha fatto la puzzetta?- annusò l'aria lo scienziato pazzo avvalendosi di solo una narice. L'altra la tenne chiusa con un dito. Poi indicò con l'indice rovesciato la povera Judy. - Si, si sei stata tu!-
 Lei si volto a guardarlo, il volto rosso come un peperone.
- Chi, io?-
Un'altro coltello sfrecciò alla destra della macchina e si andò a conficcare nello specchietto, vicino a Judy.
- Porcabirba!- urlò  mia sorella. E per lo spavento girò di scatto il volante. Le gomme del maggiolino protestarono. Poi la macchina sfrecciò veloce sul ciglio della strada e si andò a schiantare fuori dalla carreggiata.
La puzza di bruciato soffocò l'odore acre, rendendo l'aria irrespirabile. Poi ci fu una piccola esplosione. E mia sorella fu investita da un grosso pallone di nylon bianco. L'airbag.
Mi voltai all'istante.
I banditi smisero di correre. Ora annaspavano verso la macchina come leoni stanchi per l'inseguimento delle loro prede.
Quelle prede eravamo noi. Non sapevo cosa volevano da me e Judy. Una cosa era certa: ci volevano morti.
" Mutanti." mi balenò per la testa quell'unica circoncisa parola. Ancora non riuscivo a credere di esserlo divento.
" Superpoteri." pensai scandendo le sillabe una ad una.
Eravamo immobili.
Mardock non batteva ciglio. Judy attendeva in silenzio, la faccia completamente immersa nell'airbag.
Io mi tenevo stretto al sedile. Le mie mani stringevano la soffice pelle ricamata su cui ero seduto.
E poi con uno strattone violento, la portiera si aprì. Il vento soffiava leggermente e fui pervaso da un brivido freddo che mi salì prepotentemente sulla schiena.
La voce gelida del bandito che aveva aperto la portiera arrivò alle mie orecchie come un rimbombo confuso. Eppure parlava pianissimo.
- Ora pareggeremo i conti.-
- Gia, una volta per tutte.- e un'altro bandito strattonò dallo specchietto il suo pugnale. I vetri caddero sull'asfalto. - Questo appartiene a me.- produsse infine spaccando il finestrino. E mia sorella fu investita per l'ennesima volta da tante piccole pietruzze taglienti.
Judy era agitata. Cercava di liberarsi da quel maledetto pezzo di nylon, ma non ci riusciva. Era sprofondata interamente e lanciava qualche lamento soffocato.
Forse era meglio così. Non avrebbe visto in faccia la morte e sarebbe vissuta per sempre nel suo magico mondo fatto di principi azzurri e di principesse. Quel mondo tanto sospirato, di cui le non faceva parte.
Poi un pezzo di vetro punse l'airbag e questo si bucò. Mia sorella si accasciò sul volante. Subito dopo il bandito alzò il pugnale in aria per colpirla. La lama appuntita come un rasoio spaventò Judy, che lanciò un urlo soffocato dall'agitazione.
Non potevo stare a guardare. No, non avrei permesso che le facessero la stessa cosa che avevano fatto a me.
Con uno strattone disarmai il malvivente. Il pugnale cadde sull'asfalto e produsse un rumore fortissimo. Forse un po' amplificato da quel silenzio irreale.  
Quando si trattava delle cose che amavo, sapevo offuscare la mia vigliaccheria e diventare coraggioso. E Judy era una delle cose a cui tenevo di più al mondo.
- Mossa sbagliata.- disse il malvivente vicino a mia sorella e raccolse il pugnale, lentamente.
Oramai eravamo accerchiati. Ma proprio quando sembrava tutto perduto. Proprio quando sembrava che il buio avesse soffocato la luce ecco che accadde un fatto strano.
Strinsi forte la mano di mia sorella e un lampo di luce balenò dai nostri occhi profondi come l'abisso di un'oceano. Tutta la strada si illuminò, come fosse stata irradiata da un grosso faro nel mare.
I nostri corpi, pulsanti di luce distrassero i tre banditi. Poi quello vicino a me mi stattonò e cercò di portarmi fuori dalla macchina.
Le mie mani si allontanarono da quelle di Judy. Solo i nostri mignoli rimasero legati insieme.
Poi il buio.
Di colpo sentii che il bandito aveva lasciato la sua presa. Le mie orecchie si tapparono. Poi caddi come una pera cotta su qualcosa di bagnato. Era terra.
Ci guardammo intorno. Eravamo in un grande bosco. Il camino di una piccola casetta mandava gorgogli di fumo nell' aria.
- Ma questo.- iniziò Mardock un po' confuso. - Questo è il mio laboratorio!- starnazzò poi iniziando a saltellare.
- Questo è il suo laboratorio?- chiese Judy ancora tremante. Un pezzo di nylon le si era avviluppato tra i capelli, creandole una specie di cuffia. - Ma come ci siamo arrivati qui?-
- Semplice, toccando i vostri mignolini, avete innestato una specie di reazione a catena. Si, si teletrasporto.- e iniziò a sbattere la scarpa a ritmo intermittente.
- Su, forza entrate.- disse velocemente. - Ho delle cose da darvi.-
E aprì bruscamente la porta del laboratorio.
"E' incredibile" pensai sorridendo. Ci eravamo tolti da quell'impiccio con qualcosa di ridicolo: i nostri mignoli. Il tutto mi faceva pensare ad un cartone animato giapponese: un pò di magia per Terry e Magghie, dove quelle simpatiche gemelline se ne vanno a zonzo per la città teletrasportandosi qua e là.
E si, io e Judy eravamo diventati proprio due gemellini magici; perché a quanto pareva potevamo farlo anche noi.



Eccoci qua, per il prossimo cap prevedo di inserire molte gag divertenti e alcune scenette deliranti!! Non mancate alla "prossima puntata", dunque...! ;] E per favore, a tutti i lettori che mi hanno messo tra le seguite, ma non mi hanno lasciato una recensione...Recensiteeeee!! ^ò^ Mi fareste tanto piacere!! ;)


ringraziamenti:
TheOnlyRealBoss: Ciao! Piaciuto il pezzo del parcheggio?? Davvero hai fatto leggere la storia dell'uniporco alla tua prof di ita??! Bhè, bravo, almeno questi insegnanti capiranno che "i promessi sposi" sono da archiviare!! ;)
Girl_in_the_Mirror: Eh, si! La scenetta del carrellino mi sono divertito a scriverla! Per quanto riguarda i superpoteri, 1 lo hai già visto in questo capitolo, per quelli individuali dovrai aspettare il prossimo! Un bacione.
p.s.: è vero, Allan e Judy sono molto teneri insieme!
lilyprongs: Ciao!! Ma che carina, sei proprio una fedele cagnolina!! ;) ( Ah, ah, ho fatto la rima!!) Vabè, apparte gli scherzi, che mi dici di questo cap; ti è piaciuto come Allan, Judy e Mardock, lo scienziato pazzo si sono tolti dai guai?? Baci.
lovy91: ciao lovy,  come va? Grazie per i complimenti, cosa ne dici di questo cap??

Un abbraccio:
Matt_Plant
  
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