N. A.
Ringrazio coloro che hanno recensito: TittiValeChan91,
Ernil, DirkFelpy89, Dark Dancer, Kuchiki_Girl, _Rory_,
TheOnlyRealBoss92, Yavanna92.
Quando ho iniziato la storia non avevo intenzione di superare i dodici capitoli, ma mi sono divertita così tanto che ho già sforato xD.
In ogni caso non penso andrò oltre i 20 – 22
capitoli al massimo, anche perché non ho mai pensato ad una storia lunga per
questa fic.
Potrei anche cambiare idea in futuro visto che
questa fic va avanti ad ispirazioni improvvise e la trama non segue un filo
logico – l’avrete senz’altro notato anche voi xD.
Tuttavia è tempo di porre fine ai continui
accessi libidinosi di Silente – almeno per ora – e ritornare alla trama
originaria.
Silente sorseggia amabilmente il suo succo di zucca.
Dalla tasca del mantello estrae una bustina trasparente,
piena di una strana polverina bianca.
Ne legge a voce alta il tipo di sostanza.
“******, oh sì, e della marca migliore!”
Sta leggendo una storia molto curiosa su fanfiction.
Parla di lui come un vecchio pazzo libidinoso che scopre il
mondo delle fanfiction e che salta addosso a tutti coloro che capitano a tiro
nel suo ufficio.
Ah, che cose assurde.
Avrebbe persino conosciuto Britney Spears e la signora
Fletcher.
Magari, avrebbe senz’altro chiesto loro un autografo.
Non solo, questa fanfiction parla di una strana polverina
bianca molto simile alla sua, chissà se è anch’essa ****** come la sua.
Qualcuno bussa alla porta.
“Prego” fa Albus, assuefatto dal suo succo di zucca.
La porta del suo ufficio si apre e Minerva McGranitt e
Severus Piton fanno il loro ingresso nella stanza.
Hanno entrambi un’aria grave e comprensiva, come se fossero
lì per fare qualcosa di necessario.
“Ditemi, carissimi. No, aspettate, non anticipatemi nulla.
Sono proprio uno stupido, lo so. Ho dimenticato il regalo della lista nozze”
Minerva sgrana gli occhi, Severus scuote il capo,
rassegnato.
“Ah, quand’è la data precisa del matrimonio?”
“Albus, io e Piton non ci sposiamo…”
“Ma lo sai che non si vede nulla?”
Minerva si guarda attorno, confusa.
“Non si vede… cosa?”
“Che sei al terzo mese”
Questa volta, anche Severus è costretto a dilatare gli occhi
per la sorpresa.
“E bravo il mio vecchio Sevy, ha finalmente abbandonato
Harry per ritornare sulla retta via, e ti sei dato subito da fare!”
“Albus” prova Severus, palesemente scocciato.
“Come lo chiamerete?”
“Albus” riprova Severus.
“E il battesimo? Posso fare da padrino?”
“Albus” ripete Severus stanco.
La McGranitt ha la bocca spalancata, allibita.
“Ma in che cosa si laureerà? Ingegneria magica? Magie della
comunicazione?”
“ALBUS, STUPIDO VECCHIO RINCOGLIONITO, SONO IN MENOPAUSA!”
urla Minerva, fuori di sé.
È il turno di Silente di sgranare gli occhi.
“Ma questo è… un miracolo! Minerva, sono così
contento per te! Questo bambino è stato concepito per illuminazione divina.
Altro che, Severus tu non hai fatto proprio nulla, sei rimasto in seconda fila
a guardare! Ti consiglio un nome all’ultima moda, Minny: prova con Iesus,
vedrai che successo il tuo fanciullo!”
La McGranitt scuote la testa sconfitta.
“Comunque” Severus finge che non sia accaduto niente. “Siamo
qui per presentarti la lettera di licenziamento. Silente, non sei più il
Preside della scuola”
Albus lo guarda, basito. Sembra aver compreso quella
notizia.
“E perché mai?”
“Perché ultimamente ti sei comportato come un pazzo, e hai
avuto rapporti sessuali pedofili e omosessuali. Non sei il giusto esempio per
questa scuola. Sei out”
Albus sbatte le palpebre ripetutamente.
“Ma… Ma io, so fare solo questo…”
“Il preside?” chiede Minerva.
“No, rapporti pedofili e omosessuali…”
La McGranitt assume un’aria grave.
“Mi dispiace, Albus, ma tutto il corpo insegnanti è
d’accordo. Domani dovrai lasciare libero il tuo ufficio…”
“Un ultima domanda: chi prenderà il mio posto?”
“Qualcuno molto più qualificato di te” afferma Severus con
tono strascicato.
“Chi?”
“Bè, semplice… Dobby”
Albus si fa scuro in volto.
“Ho sempre saputo che quel farabutto calcolatore tramava
contro di me!”
In un’osteria alquanto malfamata…
“Oh, mondo crudele!” Silente si scola litri e litri di acqua
naturale e succo di zucca corretti con una strana polverina bianca. L’indice
dell’alcol nel suo corpo comincia a salire vertiginosamente.
Non si accorge neanche della figura che ha preso posto
accanto a lei.
“Silente! Che ci fa lei qui? E soprattutto, perché è in
queste condizioni pietose?”
Senza riconoscerla, Albus la abbraccia e comincia a piangere
sulla sua spalla.
“Su, su, si riprenda, un po’ di contegno Preside!”
“Io… non sono più… il Pr-Pr-Preside…!”
Altro fiume di lacrime.
La figura solleva la testa di Albus e vede un’informe strato
di mucosa nasale adagiato dolcemente sulla sua spalla sinistra.
“Bleah!”
Prende un fazzolettino e si pulisce.
“Ma la prego, Silente, mi racconti tutto nei minimi
dettagli”
Senza smettere di singhiozzare, Albus racconta tutte le sue
disgrazie dalla sua nascita sino al licenziamento dal ruolo di Preside.
“Correva l’anno 1492 quando, io poco più che
centoventiseienne, condussi Cristoforo Colombo in America. Ma che amarezza! Si
appropriò di tutta la gloria e non accennò neanche a quel giovane uomo barbuto
che lo aveva aiutato in quell’impresa. La Colombia dovrebbe chiamarsi Silentia
oggi, altro che!”
“Questa sì che è ipocrisia!” conferma la figura, prendendo
appunti (Non avete ancora capito chi è?).
Sei ore, quindici giorni e ventitre mesi dopo, quando la
narrazione è giunta al termine, la figura si alza.
“Bè, Silente, si è fatto tardi per me, devo rientrare a
casa. Ho molto apprezzato questa nostra chiacchierata, c’è tutto il materiale
necessario per scrivere una decalogia sulla sua vit… cioè, per aiutarla a
riconquistare il suo ruolo da Preside. Non dubiti di me, la sosterrò sempre e
comunque. Ci rivedremo presto, Albus”
Si alza e sparisce.
Silente tenta di ricordarsi con chi abbia appena finito di
parlare, ma è uno sforzo vano. Tuttavia, stringe tra le mani un biglietto da
visita, che reca una scritta a caratteri verde limone:
Rita Skeeter, inviato speciale della Gazzetta del Profeta.
Sotto vi era il numero di telefono.
Silente, per tutta risposta, afferra il suo succo di
Vermicoli – Hagrid aveva finito le zucche – e lo tracanna con disperazione.