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Autore: WritingPassion92    09/10/2009    8 recensioni
Albus Silente aveva scoperto Internet.
E ne era diventato dipendente.
Ciò che Albus vide lo sconvolse.
Due semplici parole in particolare.
“Harry Potter”
Genere: Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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N. A.

Ringrazio coloro che hanno recensito: TittiValeChan91, Ernil, DirkFelpy89, Dark Dancer, Kuchiki_Girl, _Rory_, TheOnlyRealBoss92, Yavanna92.

Quando ho iniziato la storia non avevo intenzione di superare i dodici capitoli, ma mi sono divertita così tanto che ho già sforato xD.

In ogni caso non penso andrò oltre i 20 – 22 capitoli al massimo, anche perché non ho mai pensato ad una storia lunga per questa fic.

Potrei anche cambiare idea in futuro visto che questa fic va avanti ad ispirazioni improvvise e la trama non segue un filo logico – l’avrete senz’altro notato anche voi xD.

Tuttavia è tempo di porre fine ai continui accessi libidinosi di Silente – almeno per ora – e ritornare alla trama originaria.

 

Silente sorseggia amabilmente il suo succo di zucca.

Dalla tasca del mantello estrae una bustina trasparente, piena di una strana polverina bianca.

Ne legge a voce alta il tipo di sostanza.

“******, oh sì, e della marca migliore!”

Sta leggendo una storia molto curiosa su fanfiction.

Parla di lui come un vecchio pazzo libidinoso che scopre il mondo delle fanfiction e che salta addosso a tutti coloro che capitano a tiro nel suo ufficio.

Ah, che cose assurde.

Avrebbe persino conosciuto Britney Spears e la signora Fletcher.

Magari, avrebbe senz’altro chiesto loro un autografo.

Non solo, questa fanfiction parla di una strana polverina bianca molto simile alla sua, chissà se è anch’essa ****** come la sua.

Qualcuno bussa alla porta.

“Prego” fa Albus, assuefatto dal suo succo di zucca.

La porta del suo ufficio si apre e Minerva McGranitt e Severus Piton fanno il loro ingresso nella stanza.

Hanno entrambi un’aria grave e comprensiva, come se fossero lì per fare qualcosa di necessario.

“Ditemi, carissimi. No, aspettate, non anticipatemi nulla. Sono proprio uno stupido, lo so. Ho dimenticato il regalo della lista nozze”

Minerva sgrana gli occhi, Severus scuote il capo, rassegnato.

“Ah, quand’è la data precisa del matrimonio?”

“Albus, io e Piton non ci sposiamo…”

“Ma lo sai che non si vede nulla?”

Minerva si guarda attorno, confusa.

“Non si vede… cosa?”

“Che sei al terzo mese”

Questa volta, anche Severus è costretto a dilatare gli occhi per la sorpresa.

“E bravo il mio vecchio Sevy, ha finalmente abbandonato Harry per ritornare sulla retta via, e ti sei dato subito da fare!”

“Albus” prova Severus, palesemente scocciato.

“Come lo chiamerete?”

“Albus” riprova Severus.

“E il battesimo? Posso fare da padrino?”

“Albus” ripete Severus stanco.

La McGranitt ha la bocca spalancata, allibita.

“Ma in che cosa si laureerà? Ingegneria magica? Magie della comunicazione?”

“ALBUS, STUPIDO VECCHIO RINCOGLIONITO, SONO IN MENOPAUSA!” urla Minerva, fuori di sé.

È il turno di Silente di sgranare gli occhi.

“Ma questo è… un miracolo! Minerva, sono così contento per te! Questo bambino è stato concepito per illuminazione divina. Altro che, Severus tu non hai fatto proprio nulla, sei rimasto in seconda fila a guardare! Ti consiglio un nome all’ultima moda, Minny: prova con Iesus, vedrai che successo il tuo fanciullo!”

La McGranitt scuote la testa sconfitta.

“Comunque” Severus finge che non sia accaduto niente. “Siamo qui per presentarti la lettera di licenziamento. Silente, non sei più il Preside della scuola”

Albus lo guarda, basito. Sembra aver compreso quella notizia.

“E perché mai?”

“Perché ultimamente ti sei comportato come un pazzo, e hai avuto rapporti sessuali pedofili e omosessuali. Non sei il giusto esempio per questa scuola. Sei out

Albus sbatte le palpebre ripetutamente.

“Ma… Ma io, so fare solo questo…”

“Il preside?” chiede Minerva.

“No, rapporti pedofili e omosessuali…”

La McGranitt assume un’aria grave.

“Mi dispiace, Albus, ma tutto il corpo insegnanti è d’accordo. Domani dovrai lasciare libero il tuo ufficio…”

“Un ultima domanda: chi prenderà il mio posto?”

“Qualcuno molto più qualificato di te” afferma Severus con tono strascicato.

Chi?”

“Bè, semplice… Dobby”

Albus si fa scuro in volto.

“Ho sempre saputo che quel farabutto calcolatore tramava contro di me!”

 

In un’osteria alquanto malfamata…

“Oh, mondo crudele!” Silente si scola litri e litri di acqua naturale e succo di zucca corretti con una strana polverina bianca. L’indice dell’alcol nel suo corpo comincia a salire vertiginosamente.

Non si accorge neanche della figura che ha preso posto accanto a lei.

“Silente! Che ci fa lei qui? E soprattutto, perché è in queste condizioni pietose?”

Senza riconoscerla, Albus la abbraccia e comincia a piangere sulla sua spalla.

“Su, su, si riprenda, un po’ di contegno Preside!”

“Io… non sono più… il Pr-Pr-Preside…!”

Altro fiume di lacrime.

La figura solleva la testa di Albus e vede un’informe strato di mucosa nasale adagiato dolcemente sulla sua spalla sinistra.

“Bleah!”

Prende un fazzolettino e si pulisce.

“Ma la prego, Silente, mi racconti tutto nei minimi dettagli”

Senza smettere di singhiozzare, Albus racconta tutte le sue disgrazie dalla sua nascita sino al licenziamento dal ruolo di Preside.

“Correva l’anno 1492 quando, io poco più che centoventiseienne, condussi Cristoforo Colombo in America. Ma che amarezza! Si appropriò di tutta la gloria e non accennò neanche a quel giovane uomo barbuto che lo aveva aiutato in quell’impresa. La Colombia dovrebbe chiamarsi Silentia oggi, altro che!”

“Questa sì che è ipocrisia!” conferma la figura, prendendo appunti (Non avete ancora capito chi è?).

Sei ore, quindici giorni e ventitre mesi dopo, quando la narrazione è giunta al termine, la figura si alza.

“Bè, Silente, si è fatto tardi per me, devo rientrare a casa. Ho molto apprezzato questa nostra chiacchierata, c’è tutto il materiale necessario per scrivere una decalogia sulla sua vit… cioè, per aiutarla a riconquistare il suo ruolo da Preside. Non dubiti di me, la sosterrò sempre e comunque. Ci rivedremo presto, Albus”

Si alza e sparisce.

Silente tenta di ricordarsi con chi abbia appena finito di parlare, ma è uno sforzo vano. Tuttavia, stringe tra le mani un biglietto da visita, che reca una scritta a caratteri verde limone:

Rita Skeeter, inviato speciale della Gazzetta del Profeta.

Sotto vi era il numero di telefono.

Silente, per tutta risposta, afferra il suo succo di Vermicoli – Hagrid aveva finito le zucche – e lo tracanna con disperazione.

  
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