Capitolo
11
Per
un attimo cadde il silenzio, mentre i presenti nell’ufficio
assimilavano il quintetto sulla porta e Fanny si andava a posare sulla
spalla
di Silente, seduto alla sua scrivania.
I
genitori di Ron e Ginny corsero verso i figli
abbracciandoli, e mamma Molly scoppiò a piangere stringendo
Greanne e Harry e ringraziandoli
per aver riportato indietro sana e salva Ginny.
-Ma
si può sapere che cosa è successo?- chiese
Arthur Weasley dando pacche sulla schiena del figlio.
Harry
si schiarì la voce e prese a raccontare
l’accaduto, ma quando la McGranitt gli chiese chi fosse a
conti fatti il
colpevole si bloccò.
Greanne
prese la parola.
-Temo
fosse Lord Voldemort, professoressa…Vede,
controllava Ginny attraverso quel diario.- accennò al diario
che Harry teneva
ancora in mano insieme alla spada.
Accorgendosene
Harry li posò entrambi sulla
scrivania.
-Ma
come è possibile.-chiese la signora Weasley
-Il
nome di mio padre era Riddle…pochi lo sanno, ma
alcuni che lo hanno conosciuto da giovane se ne
ricordano…è per questo che io
non ho il suo cognome…non è una cosa di cui
andare fieri.- disse con amarezza
Greanne.
-Eccezionale-
disse lentamente Silente studiando il
diario- Il migliore studente che Hogwarts abbia mai avuto.- disse
alzando gli
occhi su Greanne.
La
ragazza si strinse nelle spalle.- Sarà…comunque
la sua conoscenza ha gravi lacune…Anche Babbani sannoche le
lacrime di fenice
hanno poteri curativi…- disse ironica.
-Forse
si è concentrato troppo sulla ricerca del
potere e ha trascurato il resto…- le fece notare Silente
serio.
-Grave
errore- commentò Greanne altrettanto seria.
I
due si studiarono per un po’.
-Comunque…-disse
Greanne abbassando lo sguardo- Non
è colpa di Ginny, quindi non sarebbe giusto
punirla…ne punire noi se mi è
concesso di esprimermi liberamente.- sorrise.
Silente
scoppiò a ridere.- D’accordo…facciamo
così,
offrirò a tutti un bacchetto, va bene?- chiese a Greanne.
-Uhm…per
cominciare può bastare,si.-
Tutti
sospirarono di sollievo, la tensione ormai
sciolta.
-Consiglio
che la signorina Weasley vada in
infermeria…non ci saranno punizioni
naturalmente…-disse Silente.
I
Weasley lasciarono la stanza, seguiti da Allock.
-Professoressa
avverta le cucine per il banchetto…-
continuò il preside.
-Come
vuole…la lascio solo con questi due…-disse la
McGranitt quasi a chiedere conferma.
-Ma
certo.-
Quando
la porta si fu chiusa Silente sospirò- Voi
due riuscite sempre a cacciarvi nei guai…cio non di meno,
devo ammettere che il
vostro intervento è stato risolutivo e quanto mai bene
accetto tento che voi e
il signor Weasley riceverete un Encomio Speciale per i Servigi Resi
alla
Scuola.-
-Professore…posso
farle una domanda?- chiese Harry
titubante.
-Ma
certo Harry- sorrise il preside.
-Perché
parlo Serpentese?-
-Perché
Voldemort ha lasciato un pezzo di se dentro
di te quando non è riuscito ad ucciderti.- rispose
l’uomo.
Harry
parve disgustato dalla sola idea.-Quindi il
cappello ha ragione…dovevo stae tra i Serpeverde.- disse
mesto
-Harry,
se così fosse tu e Greanne non sareste qui
ora…Non sono le nostre capacità a decidere chi
siamo, ma le nostre scelte. Entrambi
siete Grifondoro perché è ciò che
avete scelto di essere…per quanto ciò a volte
possa sembrarvi difficile mia cara- Aggiunse rivolto a Greanne.- La tua
duplice
natura è un po’ più difficile da
gestire, oserei dire…Ma tu te la stai cavando
benissimo.- le sorrise.
Lei
sorrise in risposta.
-Inoltre,
siete riusciti ad ottenere l’aiuto di uno
dei 4 fondatori di Hogwarts-disse rigirando la spada in modo che
potessero
vedere il nome inciso sull’elsa: Godric Grifondoro.-E non
è da tutti-
Silente
li congedò per mandarli al banchetto, ma
prima che i due riuscissero a raggiungere la porta quella si
spalancò.
Lucius
Malfoy e Dobby apparvero sulla soglia, il
primo furente il secondo terrorizzato.
-è
tornato…il consiglio l’aveva allontanata e lei
è
tornato- Lucius accusò Silente.
-La
questione è stata risolta brillantemente da
questi due, quindi ho pensato che mi fosse lecito tornare.
Sarà felice di
sapere che non è morto nessuno…nemmeno il gatto-
ironizzò il preside.
-Ma
che…bella notizia- rispose l’intruso a denti
stretti.
-Se
posso intromettermi…-chiese educatamente Greanne
a Silente.
-Ma
certo,cara…-
La
giovane si scostò dalla fronte la frangia e si
rivolse a Malfoy.
-Sarebbe
carino da parte tua evitare che altri
oggetti appartenenti alla mia eredità finiscano in mano a
persone innocenti…-lo
accusò furibonda.
-Non
capisco di cosa tu stia parlando…-la reguardì
cauto l’uomo- Possiamo parlarne dopo?-
-Che
differenza fa? Tanto non ci sono prove, ma so
che sei stato tu…Trovati un altro passatempo. Quando
tornerò a casa esigo che
tutto ciò che mio padre ha lasciato venga messo nella mia
camera…-lo avvertì
paurosamente calma.
Harry
rabbrividì. Greanne sapeva essere davvero
tremenda, e il suo ascendente era aumentato dallo spettro del padre.
-Come
preferisci…-disse Malfoy scornato.
-Bene…-Silente
riprese in mano la situazione- Ora è
meglio che andiate…non vorrete perdervi il
banchetto…Vuole restare anche lei
signor Malfoy?!- chiese il vecchio mago.
Lucius
Malfoy fece un verso sdegnato.
-Ce
ne andiamo, Dobby- disse rivolto al suo servo.
Erano
appena usciti dalla porta quando ad Harry
venne un’idea.
-Professore…posso
restituire il diario al Signor
Malfoy?- chiese velocemente.
-è
proprietà di Greanne, veramente.-gli fece notare
il preside alzandosi.
-Prendilo
pure…-fece Greanne-A me sicuramente non
serve.-
Harry
afferrò il diario e corse fuori, togliendosi
scarpa e calzino mentre correva.
Infilò
il calzino nel libro e chiamò Malfoy.
-Non
dimentica qualcosa?-disse lanciandogli il
quadernetto.
Malfoy
lo prese al volo e subito lo buttò a terra.
-Non
so cosa tu speri di ottenere, Potter. Ma di
questo passo farai la fine dei tuoi
genitori…-ringhiò l’uomo.-Vieni Dobby-
Ma
l’elfo non si mosse.
Aveva
preso al volo il libricino che il suo padrone
aveva buttato, e di riflesso anche la calza…
-Dobby
è libero…- sospirò commosso.
Malfoy
Senior si voltò furente.
-TU!Piccolo….-
sfoderò la bacchetta, ma non fece in
tempo a dire altro che venne scaraventato contro il muro da
un’ondata di magia.
-Lei
non farà male a Harry Potter…Se ne vada- gli
intimò Dobby.
L’uomo
se ne andò.
-Grazie
Dobby- sospirò Harry.
-Di
niente,Harry Potter.- sorrise l’elfo domestico.
Il
banchetto fu uno dei migliori che Hogwarts avesse
mai visto.
Gli
studenti erano tutti in pigiama, e festeggiavano
felici il ritorno dei ragazzi che erano stati pietrificati.
Hagrid
tornò verso le tre e mezzo del mattino, e
quasi ruppe la spina dorsale a Harry e Ron quando si
congratulò con loro.
Naturalmente
Grifondoro aveva vinto la coppa della
case, e gli esami vennero annullati come regalo della scuola.
La
mattina dopo riprese tutto normalmente, a parte
che DCLAO era stata annullata e Malfoy non faceva più parte
del consiglio
scolastico.
Per
Draco fu un brutto periodo, presagendo l’umore
del padre una volta tornato a casa.
Greanne
invece sembrava più rilassata che mai, e lei
e Ginny erano diventate amiche dopo che la rossa aveva assicurato alla
ragazza
che non ce l’aveva con lei per averle
“rubato” Harry (-Se non posso averlo io
preferisco lo abbia tu piuttosto che qualche gallina-).
Pochi
giorni prima del ritorno a casa, Greanne dette
a Harry appuntamento al piccolo giardino interno che tanto le piaceva.
Naturalmente
c’era anche Draco.
La
neve si era sciolta, e gli uccellini
cinguettavano allegramente bagnandosi nella fontana.
-Promettetemi
che ci sentiremo quest’estate…la
prospettiva di passare tre mesi con i Dursley non è proprio
allettante.- fece
Harry.
-Si,
se mio padre non ci vieterà anche di
respirare.- fece Draco.
-Lucius
sa essere molto antipatico quando è
arrabbiato- chiarì Greanne.
-Spero
di non avervi creato problemi…-chiese Harry
preoccupato.
La
ragazza si strinse nelle spalle.-Gli
passerà…L’errore è stato
suo, è giusto che paghi…-
Rimasero
in silenzio, seduti sul muretto ad ammirare
il cielo al tramonto.
-Però…un
altro anno è finito e ancora non ci siamo
ammazzati a vicenda…Siamo stati bravi.- fece notare Harry a
Draco.
-Evidentemente
ci teniamo davvero- rispose il
Serpeverde sorridendo malizioso.
-Chissà
cosa succederà il prossimo anno- disse il
Grifondoro per mascherare il suo imbarazzo.
-Già
chissa…Comunque, l’importante
è che saremo insieme- disse Greanne risoluta
cingendo le spalle di entrambi con un braccio.
-Si…insieme.-
Harry
rimase seduto a guardarli mentre Draco cominciava a
rincorrere Greanne,
che gli aveva tirato uno schiaffetto dietro la nuca alzandosi.
-Vieni
qui…Non la passerai liscia- disse il biondo
rincorrendola intorno alla fontana ridendo.
Greanne
era ormai senza fiato, e si arrese
buttandoglisi addosso e trascinandolo a terra con lei.
Harry
rimase seduto tranquillo a guardarli ridere…doveva
essere raro per altre persone assistere a una scena del genere, quasi
impossibile, e il moro si sentì davvero
fortunato…per l’ennesima volta si
chiese quanto sarebbe potuto durare.
-Ehi…perché
quel muso lungo?- chiese Greanne
guardandolo a testa in giù e cercando al tempo stesso di
tenere a bada il
fratello che le faceva il solletico.
-Niente…pensavo-
-Pensare
ti fa male,Potter- lo prese in giro
scherzosamente Draco.
-Si…forse
hai ragione- rispose il moro sorridendo.
-Senza
dubbio- disse Greanne tirando Harry da una
gamba e facendogli perdere l’equilibrio.
Il
moro cadde addossò agli altri due.
-Ahi…pesi
Potter- si lamentò ridendo Draco.
-Io
avevo già provato l’esperienza.- disse Greanne
sedendosi affianco ai due ragazzi ancora sdraiati nell’erba e
prendendo a
giocare con i capelli di entrambi, che si erano mescolati nel
parapiglia.
…Gocce di luce
nella notte…si sorprese a pensare Greanne.
Rimasero
tranquilli per un po’. Harry sentì che si
sarebbe potuto addormentare così.
Evidentemente
Draco pensava la stessa cosa, perché
si spostò leggermente per mettersi comodo e
sospirò chiudendo gli occhi nella
sera incombente.
Greanne
alzò gli occhi dai due con un sorriso dolce
e fissò il sole morente.
Un’inspiegabile
sensazione di panico montò dentro di
lei quando si ricordò del simbolo che ornava la porta della
Camera dei Segreti.
…La teoria
dell’eterno ritorno…pensò
terrorizzata….No,
non gli permetterò di tornare per prendersi ciò
che ho di più prezioso al mondo…Guardò
i due che dormicchiavano
sull’erba, con i visi inconsapevolmente vicini….Non lo permetterò…pensò
risoluta.
Il
giorno del rientro a casa arrivò fin troppo
presto, e i ragazzi si ritrovarono sul binario 9e3/4 di
King’s Cross.
Harry
tirò fuori dei pezzi di pergamena con scritto
il suo numero di telefono che passò a Ron e Hermione.
Quando
Ron provò a chiedere perché non
l’avesse dato
anche a Greanne Hermione gli pesto un piede.
-Greanne-
Lucius chiamava la figlia da lontano.
-Ora
vado…meglio non tirare troppo la corda. Ciao a
tutti- li salutò allegramente lei prima di raggiungere il
padre e il fratello.
Harry
sospirò pensando all’estate che gli si
preparava, e sentendo già nostalgia di Hogwarts.
-E
così si torna a casa.- disse Ron.
-No…quella
non è casa mia.- disse Harry.
E
varcarono insieme la barriera che li riportò nel
mondo dei babbani.
Fine
capitolo 11
Ed
eccoci alla fine del
capitolo, spero sia di vostro gradimento…
Fatemi
sapere, e
tenetevi pronti per il terzo scempio perché non è
mica finita qui!
Grazie
a tutti per
essere arrivati fin qui insieme a me…non vi merito..
Kiss.