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Autore: samara89    10/10/2009    5 recensioni
Rieccomi...vale l'intro del primo...e ribadisco l'invito a leggerlo :-)
Genere: Romantico, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Per un attimo cadde il silenzio, mentre i presenti nell’ufficio assimilavano il quintetto sulla porta e Fanny si andava a posare sulla spalla di Silente, seduto alla sua scrivania.

I genitori di Ron e Ginny corsero verso i figli abbracciandoli, e mamma Molly scoppiò a piangere stringendo Greanne e Harry e ringraziandoli per aver riportato indietro sana e salva Ginny.

-Ma si può sapere che cosa è successo?- chiese Arthur Weasley dando pacche sulla schiena del figlio.

Harry si schiarì la voce e prese a raccontare l’accaduto, ma quando la McGranitt gli chiese chi fosse a conti fatti il colpevole si bloccò.

Greanne prese la parola.

-Temo fosse Lord Voldemort, professoressa…Vede, controllava Ginny attraverso quel diario.- accennò al diario che Harry teneva ancora in mano insieme alla spada.

Accorgendosene Harry li posò entrambi sulla scrivania.

-Ma come è possibile.-chiese la signora Weasley

-Il nome di mio padre era Riddle…pochi lo sanno, ma alcuni che lo hanno conosciuto da giovane se ne ricordano…è per questo che io non ho il suo cognome…non è una cosa di cui andare fieri.- disse con amarezza Greanne.

-Eccezionale- disse lentamente Silente studiando il diario- Il migliore studente che Hogwarts abbia mai avuto.- disse alzando gli occhi su Greanne.

La ragazza si strinse nelle spalle.- Sarà…comunque la sua conoscenza ha gravi lacune…Anche Babbani sannoche le lacrime di fenice hanno poteri curativi…- disse ironica.

-Forse si è concentrato troppo sulla ricerca del potere e ha trascurato il resto…- le fece notare Silente serio.

-Grave errore- commentò Greanne altrettanto seria.

I due si studiarono per un po’.

-Comunque…-disse Greanne abbassando lo sguardo- Non è colpa di Ginny, quindi non sarebbe giusto punirla…ne punire noi se mi è concesso di esprimermi liberamente.- sorrise.

Silente scoppiò a ridere.- D’accordo…facciamo così, offrirò a tutti un bacchetto, va bene?- chiese a Greanne.

-Uhm…per cominciare può bastare,si.-

Tutti sospirarono di sollievo, la tensione ormai sciolta.

-Consiglio che la signorina Weasley vada in infermeria…non ci saranno punizioni naturalmente…-disse Silente.

I Weasley lasciarono la stanza, seguiti da Allock.

-Professoressa avverta le cucine per il banchetto…- continuò il preside.

-Come vuole…la lascio solo con questi due…-disse la McGranitt quasi a chiedere conferma.

-Ma certo.-

Quando la porta si fu chiusa Silente sospirò- Voi due riuscite sempre a cacciarvi nei guai…cio non di meno, devo ammettere che il vostro intervento è stato risolutivo e quanto mai bene accetto tento che voi e il signor Weasley riceverete un Encomio Speciale per i Servigi Resi alla Scuola.-

-Professore…posso farle una domanda?- chiese Harry titubante.

-Ma certo Harry- sorrise il preside.

-Perché parlo Serpentese?-

-Perché Voldemort ha lasciato un pezzo di se dentro di te quando non è riuscito ad ucciderti.- rispose l’uomo.

Harry parve disgustato dalla sola idea.-Quindi il cappello ha ragione…dovevo stae tra i Serpeverde.- disse mesto

-Harry, se così fosse tu e Greanne non sareste qui ora…Non sono le nostre capacità a decidere chi siamo, ma le nostre scelte. Entrambi siete Grifondoro perché è ciò che avete scelto di essere…per quanto ciò a volte possa sembrarvi difficile mia cara- Aggiunse rivolto a Greanne.- La tua duplice natura è un po’ più difficile da gestire, oserei dire…Ma tu te la stai cavando benissimo.- le sorrise.

Lei sorrise in risposta.

-Inoltre, siete riusciti ad ottenere l’aiuto di uno dei 4 fondatori di Hogwarts-disse rigirando la spada in modo che potessero vedere il nome inciso sull’elsa: Godric Grifondoro.-E non è da tutti-

Silente li congedò per mandarli al banchetto, ma prima che i due riuscissero a raggiungere la porta quella si spalancò.

Lucius Malfoy e Dobby apparvero sulla soglia, il primo furente il secondo terrorizzato.

-è tornato…il consiglio l’aveva allontanata e lei è tornato- Lucius accusò Silente.

-La questione è stata risolta brillantemente da questi due, quindi ho pensato che mi fosse lecito tornare. Sarà felice di sapere che non è morto nessuno…nemmeno il gatto- ironizzò il preside.

-Ma che…bella notizia- rispose l’intruso a denti stretti.

-Se posso intromettermi…-chiese educatamente Greanne a Silente.

-Ma certo,cara…-

La giovane si scostò dalla fronte la frangia e si rivolse a Malfoy.

-Sarebbe carino da parte tua evitare che altri oggetti appartenenti alla mia eredità finiscano in mano a persone innocenti…-lo accusò furibonda.

-Non capisco di cosa tu stia parlando…-la reguardì cauto l’uomo- Possiamo parlarne dopo?-

-Che differenza fa? Tanto non ci sono prove, ma so che sei stato tu…Trovati un altro passatempo. Quando tornerò a casa esigo che tutto ciò che mio padre ha lasciato venga messo nella mia camera…-lo avvertì paurosamente calma.

Harry rabbrividì. Greanne sapeva essere davvero tremenda, e il suo ascendente era aumentato dallo spettro del padre.

-Come preferisci…-disse Malfoy scornato.

-Bene…-Silente riprese in mano la situazione- Ora è meglio che andiate…non vorrete perdervi il banchetto…Vuole restare anche lei signor Malfoy?!- chiese il vecchio mago.

Lucius Malfoy fece un verso sdegnato.

-Ce ne andiamo, Dobby- disse rivolto al suo servo.

Erano appena usciti dalla porta quando ad Harry venne un’idea.

-Professore…posso restituire il diario al Signor Malfoy?- chiese velocemente.

-è proprietà di Greanne, veramente.-gli fece notare il preside alzandosi.

-Prendilo pure…-fece Greanne-A me sicuramente non serve.-

Harry afferrò il diario e corse fuori, togliendosi scarpa e calzino mentre correva.

Infilò il calzino nel libro e chiamò Malfoy.

-Non dimentica qualcosa?-disse lanciandogli il quadernetto.

Malfoy lo prese al volo e subito lo buttò a terra.

-Non so cosa tu speri di ottenere, Potter. Ma di questo passo farai la fine dei tuoi genitori…-ringhiò l’uomo.-Vieni Dobby-

Ma l’elfo non si mosse.

Aveva preso al volo il libricino che il suo padrone aveva buttato, e di riflesso anche la calza…

-Dobby è libero…- sospirò commosso.

Malfoy Senior si voltò furente.

-TU!Piccolo….- sfoderò la bacchetta, ma non fece in tempo a dire altro che venne scaraventato contro il muro da un’ondata di magia.

-Lei non farà male a Harry Potter…Se ne vada- gli intimò Dobby.

L’uomo se ne andò.

-Grazie Dobby- sospirò Harry.

-Di niente,Harry Potter.- sorrise l’elfo domestico.

 

Il banchetto fu uno dei migliori che Hogwarts avesse mai visto.

Gli studenti erano tutti in pigiama, e festeggiavano felici il ritorno dei ragazzi che erano stati pietrificati.

Hagrid tornò verso le tre e mezzo del mattino, e quasi ruppe la spina dorsale a Harry e Ron quando si congratulò con loro.

Naturalmente Grifondoro aveva vinto la coppa della case, e gli esami vennero annullati come regalo della scuola.

La mattina dopo riprese tutto normalmente, a parte che DCLAO era stata annullata e Malfoy non faceva più parte del consiglio scolastico.

Per Draco fu un brutto periodo, presagendo l’umore del padre una volta tornato a casa.

Greanne invece sembrava più rilassata che mai, e lei e Ginny erano diventate amiche dopo che la rossa aveva assicurato alla ragazza che non ce l’aveva con lei per averle “rubato” Harry (-Se non posso averlo io preferisco lo abbia tu piuttosto che qualche gallina-).

 

Pochi giorni prima del ritorno a casa, Greanne dette a Harry appuntamento al piccolo giardino interno che tanto le piaceva.

Naturalmente c’era anche Draco.

La neve si era sciolta, e gli uccellini cinguettavano allegramente bagnandosi nella fontana.

-Promettetemi che ci sentiremo quest’estate…la prospettiva di passare tre mesi con i Dursley non è proprio allettante.- fece Harry.

-Si, se mio padre non ci vieterà anche di respirare.- fece Draco.

-Lucius sa essere molto antipatico quando è arrabbiato- chiarì Greanne.

-Spero di non avervi creato problemi…-chiese Harry preoccupato.

La ragazza si strinse nelle spalle.-Gli passerà…L’errore è stato suo, è giusto che paghi…-

Rimasero in silenzio, seduti sul muretto ad ammirare il cielo al tramonto.

-Però…un altro anno è finito e ancora non ci siamo ammazzati a vicenda…Siamo stati bravi.- fece notare Harry a Draco.

-Evidentemente ci teniamo davvero- rispose il Serpeverde sorridendo malizioso.

-Chissà cosa succederà il prossimo anno- disse il Grifondoro per mascherare il suo imbarazzo.

-Già chissa…Comunque, l’importante  è che saremo insieme- disse Greanne risoluta cingendo le spalle di entrambi con un braccio.

-Si…insieme.- Harry  rimase seduto a guardarli mentre Draco cominciava a rincorrere Greanne, che gli aveva tirato uno schiaffetto dietro la nuca alzandosi.

-Vieni qui…Non la passerai liscia- disse il biondo rincorrendola intorno alla fontana ridendo.

Greanne era ormai senza fiato, e si arrese buttandoglisi addosso e trascinandolo a terra con lei.

Harry rimase seduto tranquillo a guardarli ridere…doveva essere raro per altre persone assistere a una scena del genere, quasi impossibile, e il moro si sentì davvero fortunato…per l’ennesima volta si chiese quanto sarebbe potuto durare.

-Ehi…perché quel muso lungo?- chiese Greanne guardandolo a testa in giù e cercando al tempo stesso di tenere a bada il fratello che le faceva il solletico.

-Niente…pensavo-

-Pensare ti fa male,Potter- lo prese in giro scherzosamente  Draco.

-Si…forse hai ragione- rispose il moro sorridendo.

-Senza dubbio- disse Greanne tirando Harry da una gamba e facendogli perdere l’equilibrio.

Il moro cadde addossò agli altri due.

-Ahi…pesi Potter- si lamentò ridendo Draco.

-Io avevo già provato l’esperienza.- disse Greanne sedendosi affianco ai due ragazzi ancora sdraiati nell’erba e prendendo a giocare con i capelli di entrambi, che si erano mescolati nel parapiglia.

Gocce di luce nella notte…si sorprese a pensare Greanne.

Rimasero tranquilli per un po’. Harry sentì che si sarebbe potuto addormentare così.

Evidentemente Draco pensava la stessa cosa, perché si spostò leggermente per mettersi comodo e sospirò chiudendo gli occhi nella sera incombente.

Greanne alzò gli occhi dai due con un sorriso dolce e fissò il sole morente.

Un’inspiegabile sensazione di panico montò dentro di lei quando si ricordò del simbolo che ornava la porta della Camera dei Segreti.

La teoria dell’eterno ritorno…pensò terrorizzata….No, non gli permetterò di tornare per prendersi ciò che ho di più prezioso al mondo…Guardò i due che dormicchiavano sull’erba, con i visi inconsapevolmente vicini….Non lo permetterò…pensò risoluta.

 

Il giorno del rientro a casa arrivò fin troppo presto, e i ragazzi si ritrovarono sul binario 9e3/4 di King’s Cross.

Harry tirò fuori dei pezzi di pergamena con scritto il suo numero di telefono che passò a Ron e Hermione.

Quando Ron provò a chiedere perché non l’avesse dato anche a Greanne Hermione gli pesto un piede.

-Greanne- Lucius chiamava la figlia da lontano.

-Ora vado…meglio non tirare troppo la corda. Ciao a tutti- li salutò allegramente lei prima di raggiungere il padre e il fratello.

Harry sospirò pensando all’estate che gli si preparava, e sentendo già nostalgia di Hogwarts.

-E così si torna a casa.- disse Ron.

-No…quella non è casa mia.- disse Harry.

E varcarono insieme la barriera che li riportò nel mondo dei babbani.

 

Fine capitolo 11

Ed eccoci alla fine del capitolo, spero sia di vostro gradimento…

Fatemi sapere, e tenetevi pronti per il terzo scempio perché non è mica finita qui!

Grazie a tutti per essere arrivati fin qui insieme a me…non vi merito..

Kiss.

Greanne vestita da babbana
  
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