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Autore: Marauders    11/10/2009    2 recensioni
Qualche minuto dopo, la porta della stanza di Ron si aprì di nuovo e il ragazzo, scavalcato il bracciolo del divano con un balzo fu seduto accanto ad Harry. “Che ne pensi?” gli chiese saltando a piè pari il rito del saluto, gli mise sotto il naso una scatolina di velluto blu contenente un meraviglioso anello. Harry spense il televisore e posò la tazza mezza vuota sul tavolino, “È bellissimo” disse prendendolo dalle mani dell’amico per esaminarlo più da vicino, “Ma Ginny mi ammazza se sposo suo fratello!” - Prongs
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The fellowship of the ring

 

Ron alle prese con la sua mirabolante dichiarazione…riuscirà il nostro eroe…? Il primo Missing Moment dopo ‘Accademia’! Divertitevi!! Prongs

 

 

The fellowship of the ring

 

 

Era una tranquilla mattina come tutte le altre e gli abitanti di casa Potter-Weasley si erano appena svegliati.

 

Harry sedeva sul divano del soggiorno con in mano una tazza piena di latte e cereali, stava facendo zapping senza realmente guardare la TV.

 

Ron non si era ancora alzato, al pensiero Harry ridacchiò tra se e se, da quando Hermione si era trasferita da loro quasi una settimana prima a causa di lavori a casa sua, era diventata una routine che i due si presentavano più tardi a colazione a meno che, certo, la ragazza non la saltasse direttamente per scappare a lavoro, come appunto stava succedendo quella mattina.

 

“Ciao Harry” disse infatti prendendo il suo mantello e allacciandolo sotto il collo, “Ci vediamo più tardi” scappò via senza dare neppure tempo al ragazzo di salutarla, se non con un gesto di mano.

 

Qualche minuto dopo, la porta della stanza di Ron si aprì di nuovo e il ragazzo, scavalcato il bracciolo del divano con un balzo fu seduto accanto ad Harry.

 

“Che ne pensi?” gli chiese saltando a piè pari il rito del saluto, gli mise sotto il naso una scatolina di velluto blu contenente un meraviglioso anello.

 

Harry spense il televisore e posò la tazza mezza vuota sul tavolino, “È bellissimo” disse prendendolo dalle mani dell’amico per esaminarlo più da vicino, “Ma Ginny mi ammazza se sposo suo fratello!”

 

Ron gli diede un colpo sulla testa e si riprese la scatola infilandola nella tasca della divisa, “È per Hermione” disse.

 

“Ma dai che non l’avevo capito!” esclamò Harry mettendosi in piedi per andare a prendere i biscotti, “Allora hai proprio deciso di chiederglielo” disse poi tornando in cucina.

 

Ron annuì energicamente con la testa, “È quella giusta” fece con un sorriso ebete stampato sulla faccia, “Lo so da quando è entrata nel nostro scompartimento sul treno, al primo anno.”

 

Harry gli diede una pacca sulla spalla, non è che a quei tempi i suoi due migliori amici andassero molto d’accordo.

 

“Quando glielo chiedi?” gli disse tornando a sedersi.

 

“Stasera” rispose Ron, “Visto che tu e Ginny siete fuori è l’occasione perfetta. Ho pure comprato una bottiglia di champagne Babbano, visto che a Hermione piace, le voglio mettere l’anello nel bicchiere.

 

“Spera solo che non se lo beva” disse Harry anche se, una sbadataggine del genere, era più da Ron che non da Hermione.

 

“È una Medimago” rispose l’amico, “Avrà sicuramente qualche incantesimo per tirarlo fuori, male che vada.”

 

L’orologio sopra il camino suonò, segnando le otto e mezza.

 

“Direi che è ora di andare a lavoro” disse Harry afferrando il suo mantello e lanciando l’altro all’amico, “Prima che Turner ci fa la pelle!”

 

“O prima che le altre squadre si becchino le missioni migliori!”

 

***

 

“Tu hai intenzione di chiedere la mano della tua bella e non dici niente al tuo amico Simon?!” esclamò il ragazzo alla notizia del forse imminente matrimonio Weasley-Granger.

 

“Harry l’ha saputo sta mattina” disse Ron, “Se tu vivessi ancora qui l’avresti saputo prima.”

 

Subito dopo l’ora di pranzo, il loro turno in Accademia era finito, così i tre avevano deciso di sbrigare a casa il lavoro d’ufficio che gli toccava.

 

“Ma io ora ho delle responsabilità” fece fiero Simon mostrando il figlio che aveva in braccio, “Non è vero, Matt?”

 

Il bimbo ridacchiò, “Tonto!” esclamò dandogli un colpetto sul naso, facendo scoppiare a ridere gli altri due ragazzi.

 

“Terry ancora a lavoro, eh?” fece Ron dopo l’attacco di risolino.

 

“Vorrò proprio vedere te alle prese con tuo figlio” rispose Simon massaggiandosi il naso, “E credo anche che non dovrò aspettare molto. Allora, fammi vedere questa meraviglia dell’arte orafica Babbana.

 

“Veramente è fatto dai goblin” precisò Ron uscendo lo scatolino, “Ed è pure costato un occhio della testa.”

 

“Ma per la tua Herm questo ed altro, giusto?” fece Simon ridacchiando, aprì la confezione rivelando l’anello.

 

“Si dice Mione” precisò Harry ridendo davanti la faccia che Ron aveva fatto a sentire la ragazza chiamata Herm!

 

“Proprio un bel oggettino” disse Simon, “Non c’è che dire! Guarda Mattie, magari anche tu ne darai uno ad una ragazza quando sarai più grande.

Il bambino sorrise, allungò la mano verso la scatolina e, preso l’anello, lo ingoiò in un sol boccone davanti gli occhi sbigottiti dei tre uomini.

 

“No!” esclamò Ron disperato mettendosi le mani ai capelli, “L’anello!”

 

“Chi se ne frega dell’anello!” disse Simon aprendo la bocca del figlio, “Sputa Matt prima che ti strozzi!”

 

Matt, ubbidiente, aprì la bocca che però era completamente vuota.

 

“Dov’è finito?” fece Ron con nocetta stridula, “Che ne ha fatto?”

 

Ops” Simon allontanò il figlio dalla portata di Ron prima che questo lo ammazzasse con le sue mani, “Credo che lo abbia inghiottito.”

 

Ron scattò in piedi, ma un secondo dopo ricadde mollemente sulla sedia, scuotendo il capo sconsolato, “Per una volta che avevo fatto una cosa per bene…” mormorava a bassa voce.

 

“Stiamo calmi” disse Harry prendendo il controllo della situazione, “Siamo tre Auror adulti e vaccinati, troveremo senz’altro una soluzione. Allora, qualche idea?” guardò prima Ron e poi Simon, fu quest’ultimo ad alzare timidamente la mano.

 

“Non vorrei dirlo ma…” disse, “Una soluzione ci sarebbe e, devo dire che, è anche la più scontata…

 

Ron alzò lentamente lo sguardo, era inorridito, “Non stai parlando sul serio, vero?” esclamò, “Come diavolo posso mettere in un bicchiere di champagne un anello che si è attraversato l’intestino di tuo figlio?!

 

Simon sembrò offendersi, “Ehi!” esclamò infatti,  “Cos’hai contro l’intestino di Matt?”

 

“Invece di dire scemenze” li interruppe Harry, “State a sentire la mia idea.”

 

***

 

“Veramente geniale, Harry” borbottò Ron salendo una bianca scalinata con i suoi amici al fianco, “Andare al San Mungo…praticamente l’unico posto al mondo dove incontrerò Hermione al cento per cento! Non era questo il modo in cui volevo chiederle di sposarmi.

 

“Puoi sempre dirle che è una specie di caccia al tesoro” disse Simon cercando di tirargli su il morale, “Se riesce a tirare fuori l’anello da Matt vincerà un bel matrimonio coi contro fiocchi.”

 

“Lascia perdere, Simon” gli disse Harry mettendogli una mano sulla spalla, “Prima che Ron esploda!”

Entrarono nella stanza del Medimago specialista con il quale avevano preso appuntamento poco prima.

 

“Non c’è di che preoccuparsi” disse questo dopo aver dato una rapida occhiata a Matt, “Ci vorrà solo un minuto” prese in mano la bacchetta ma, prima che potesse pronunciare un solo incantesimo la porta si aprì.

 

Ron sbarrò gli occhi al sentire quella voce e a riconoscere quella inconfondibile chioma castana.

 

“Scusami Josh, non è che potresti…” cominciò lei, si interruppe vedendo chi c’era nello studio del collega, “Ragazzi, voi che ci fate qui?”

 

“Niente di che” fece Ron in fretta mettendosi davanti a lei per coprire la visuale, visto che il guaritore aveva ripreso a trafficare con Matt, “Come va, tesoro?” le chiese, “Tutto bene?”

 

“Benissimo” rispose Hermione stranita dal comportamento del ragazzo, “Ma tu che…?”

 

“Bene, bene” disse lui cercando di sorridere, stava sudando freddo.

 

“Ecco qua, signor Weasley” fece il medimago porgendo a Ron l’anello che aveva appena recuperato, malgrado tutti i segni che gli avevano fatto Harry e Simon per farglielo nascondere alla vista di Hermione.

 

Ma prima che lei riuscisse a vedere cosa fosse, Ron afferrò l’oggetto e se lo mise in bocca.

 

Harry e Simon si guardarono basiti, anche Hermione non sembrava meno scioccata.

 

“Pastiglia per il mal di stomaco” disse Ron ingoiando suo malgrado, “Non volevo dirti niente per non farti preoccupare e non rovinare la nostra cenetta.”

 

“Non fare più stupidate di questo tipo” rispose lei dandogli un bacio a fior di labbra, “Che mi fai preoccupare ancora di più. Ora devo andare, Josh passo più tardi” salutati tutti, lasciò la stanza.

 

Lentamente, Ron si voltò verso il medimago, “Non è che lo farebbe di nuovo quell’incantesimo?”

 

***

 

Quella sera, Ron ed Hermione erano a casa soli, soletti, visto che Harry aveva portato Ginny a cena fuori.

 

“Che ne dici di un po’ di champagne per festeggiare la nostra seratina?” Ron aveva appena versato da bere in due bicchieri e in quello di lei, aggiunse l’anello.

 

“Champagne?” ripeté Hermione sistemando i piatti sulla tavola, “Ron, domani mattina sono di turno! Credo sia meglio la solita burrobirra.”

 

“E burrobirra sia” il ragazzo tirò fuori l’anello dal bicchiere e, presa una bottiglia dal frigo, lo infilò in questa, “Ma domani è domenica” disse poi ricordandosi che lei non doveva andare in ospedale.

 

“Hai ragione!” esclamò Hermione portandosi una mano alla fronte, “Che testa…vada per lo champagne allora.”

Ron sbiancò, “Arriva subito” prese la bottiglia di burrobirra e trangugiò la bevanda fino a che non sentì l’anello in bocca, lo prese e lo mise per l’ennesima volta nel bicchiere della ragazza che posò, insieme al suo, sul ripiano da lavoro.

 

Sentì le braccia di Hermione passargli attorno alla vita, “Non vieni a tavola?” gli chiese.

 

Ron si voltò, si chinò su di lei per baciarla ma il telefono squillò prima che ci potesse riuscire, “Scusami un attimo” prese il cordless e rispose, “Pronto? Buonasera signora Granger…certo, le passo Hermione, arrivederci” porse il telefono alla ragazza.

 

“Ciao mamma” rispose lei, “Che c’è?” mano a mano che la donna le parlava, Hermione sgranava gli occhi sempre di più, “La zia?” chiese, “E dove? Vengo subito, non preoccuparti” posò il telefono.

 

“Cos’è successo?” chiese Ron.

 

“Mia zia si è sentita male” spiegò lei, “È ricoverata in ospedale e per ora mia madre è li con lei.”

 

Ron sospirò, “Forse è meglio se vai anche tu” le disse, “Sei una Medimago, anche se non c’entra niente col sistema dei Babbani.”

 

“Sapevo che avresti capito” baciò il ragazzo poi, con suo sommo orrore, prese i due bicchieri di champagne e versò il contenuto nel lavandino, “Ci pensi tu al resto?” gli chiese, Ron però non rispose, era ancora rimasto imbambolato a vedere gli ultimi residui della bevanda che scendevano giù per lo scarico insieme all’anello.

 

“Ci vediamo domani sera, te lo prometto” disse Hermione, “Così riprendiamo la nostra cena” e se ne andò.

 

***

 

Era quasi mezzanotte quando Harry e Ginny rientrarono a casa, tutto le luci erano spente, come d’altra parte si aspettavano, eccetto quella della cucina, questo però era un po’ strano.

 

“Ron, che stai facendo?” chiese Harry, davanti ai suoi occhi l’amico stava a quattro zampe sotto il lavello con il getto d’acqua direttamente in faccia, “Dov’è Hermione?”

 

“È andata da sua zia che si è sentita male” spiegò lui cupo tamponando con una pezza il disastro che aveva combinato, piano, piano la cucina cominciava ad allagarsi.

 

“Gliel’hai chiesto?” fece Ginny curiosa.

 

“E tu che ne sai?” chiese Ron prendendo la bacchetta e aggiustando il tubo che aveva smontato.

 

“Me l’ha detto Harry” rispose lei sorridendo, “Allora, gliel’hai chiesto?”

 

“No” disse il fratello asciugandosi la fronte con la manica, “Se n’è andata prima che avessi il tempo di farlo. Ci proverò domani quando torna.”

 

“Ora possiamo tornare alla domanda iniziale?” chiese Harry, “Non mi dispiacerebbe sapere perché hai smontato la mia cucina!”

 

“Ha svuotato il bicchiere nel lavello” mormorò Ron, “E l’anello è andato giù.”

 

L’amico sospirò e si rimboccò le maniche, “Ti do una mano” e si inginocchiò accanto a lui.

 

“Ehm, ragazzi” disse Ginny, “È questo che state cercando?” mostrò loro l’anello che teneva in una mano.

 

“Come fai ad averlo tu?!” esclamò Ron andandosi a riprendere il suo tesoro.

 

Ginny sospirò, “Grandi e grossi come siete non ci avete neanche pensato all’incantesimo di appello, vero?” nell’altra mano infatti aveva la bacchetta, “E meno male che voi siete la difesa del mondo magico!”

 

***

 

L’indomani mattina, Harry aveva appena salutato Ginny che stava tornando alla Tana, entrò in cucina “Ginny se n’è andata proprio ora e…” si interruppe vedendo che Ron, seduto al tavolo, fissava intensamente la scatolina aperta con l’anello, “Che stai facendo?” gli chiese.

 

“Lo tengo d’occhio” rispose Ron, “Non voglio che finisca dentro altri scarichi o bambini!”

 

“E hai intenzione di restare così fino a sta sera?” chiese Harry sedendoglisi di fronte, lui annuì.

 

Niente lo avrebbe scosso, eccetto che il frullio d’ali che sentirono sopra le loro teste.

 

“Credo che ti sei dimenticato i biscotti gufici per Leo” disse Harry.

 

“Non è che ci penseresti tu per me?” fece Ron, “Non si può mai sapere! E potresti chiudere quella finestra?”

 

Harry sospirò, “È il tuo migliore amico” si ripeté piano, “Solo fino a sta sera, devi sopportarlo in questo stato solo fino a sta sera!”

 

Prese la colazione per Leo e la posò sul tavolo, ovviamente solo dopo previa autorizzazione da parte dell’amico e si avvicinò alla finestra, per prendere una boccata d’aria prima di chiuderla.

 

Leo però, dopo un primo assaggio ai suoi biscottini, trovò che il luccichio dell’anello che stava poco distante da lui era molto più invitante, così con uno scatto fulmineo lo prese col becco e spiccò il volo.

 

“Leo!” esclamò Ron saltando in piedi, “Scendi immediatamente!” agitava le braccia in aria nel tentativo di raggiungerlo.

 

“Che ha fatto?” chiese Harry avvicinandosi, “Non avrà…” non finì neppure la frase visto che notò l’anello in bocca al pennuto, così si sbracciò insieme all’amico.

 

Spaventato da tutta quella confusione, Leo cercò una via di fuga che trovò nella finestra che Harry non aveva ancora chiuso.

 

“Leo, non lo fare!” lo supplicò Ron…troppo tardi, l’uccello infatti aveva lasciato cadere l’anello fuori e aveva spiccato il volo.

 

“No!” esclamò il ragazzo affacciandosi.

 

“Nel bidone della spazzatura” gli disse Harry, “Muoviti, andiamo a prenderlo.”

Scesero in fretta per strada ma, sfortunatamente, il camion dei rifiuti fu più veloce di loro.

 

“Aspetti!” esclamarono in coro Harry e Ron correndo dietro al veicolo, “Si fermi” ma, naturalmente, questo non si fermò, portandosi via l’anello.

 

“Harry, facciamolo” disse Ron fermandosi all’improvviso in mezzo alla strada.

 

L’amico sgranò gli occhi, “Non avrai veramente intenzione di…” Ron lo prese per un polso e prima che potesse replicare, si Smaterializzò insieme a lui per ricomparire un secondo dopo in mezzo ai rifiuti dentro il camion.

“Credo di cominciare ad odiarti” fece Harry togliendo la mano da quello che doveva essere il resto di un pasto mezzo liquefatto, “Che schifo!” esclamò.

 

“Ti giuro che ti ripagherò di tutto se lo troviamo” disse Ron cominciando a frugare tra carta e bucce di banana.

 

Erano lì da quasi venti minuti quando Ron, riemergendo da sotto un pacchetto muffito di patatine, notò uno scintillio accanto al braccio sinistro di Harry, molto vicino a cadere fuori bordo quindi.

 

“Non ti muovere” gli disse cercando di avvicinarsi, “L’ho visto, ce l’hai accanto.”

 

“Dove?” involontariamente, Harry girandosi per vedere, mosse proprio il braccio sinistro che urtò l’anello che finì per strada.

 

“Ma io ti ammazzo!” esclamò Ron buttandosi giù dal camion, “L’avevo trovato!”

 

“Scusa” rispose l’amico, “Non l’ho mica fatto apposta!”

 

“Ci mancherebbe…” seguirono nuovamente l’anello che, questa volta, era finito in un rigagnolo al limite del marciapiede, fino a cadere in uno dei tombini.

 

“No, non è possibile!” Ron si gettò per terra e infilò una mano nel tombino nel tentativo di riprenderlo.

 

“Questo è il volere del destino Ron” gli disse Harry, “Interpreta i segni, se ci fossimo applicati di più a Divinazione avremmo capito subito che tu ed Hermione non vi dovete sposare!”

 

Ron si rimise in piedi, “Ma visto che né io né tu abbiamo mai capito una mazza di Divinazione, io mi sposerò. E ora andiamo.”

 

“Cosa?!” esclamò Harry, “Io non ti seguirò nelle fogne!”

 

“Ma sei il mio migliore amico!” fece Ron cercando di impietosirlo.

 

“C’è un limite a tutto” rispose Harry, stava già per tornare a casa a farsi una lunga doccia, quando Ron tirò fuori un asso dalla manica.

 

“Io mi sono forse tirato indietro quando abbiamo recuperato la Pietra Filosofale?” disse, “No! E quando abbiamo trovato la Camera dei Segreti? Neppure! E al Dipartimento dei Misteri? Neanche a pensarlo! Ti ho seguito persino in mezzo ai ragni giganti nella Foresta Proibita e tu sai benissimo quanto mi facciano orrore!

 

Harry sospirò e, maledicendosi mentalmente, tornò sui suoi passi, proprio come Ron aveva calcolato.

 

***

 

“Eccomi qua” disse Ginny Materializzandosi nel salotto della casa di Harry e Ron, “Ma cos’è questa puzza?”

 

I due ragazzi, seduti sul divano, alzarono lo sguardo su di lei. Ron sembrava felice, Harry a pezzi, ma entrambi erano fradici e coperti di lerciume dalla testa ai piedi.

 

“Non vi si può lasciare soli voi due, eh?” fece Ginny posando il suo mantello sulla poltrona, “Posso sapere che avete combinato?”

 

“Fogne di Londra” rispose Harry tra i denti, il suo tono lasciava intendere che, momentaneamente, tra lui e Ron non correva buon sangue, “Tuo fratello prima mi ha trascinato su un camion di spazzatura e poi per le fogne di Londra!”

 

La ragazza scoppiò a ridere, “Ma non potete andare al cinema come due amici normali?!

 

“Però l’anello l’ho recuperato!” esclamò Ron mostrando fiero l’oggettino che, sinceramente, aveva visto giorni migliori.

 

“Veramente l’ho recuperato io” precisò l’amico, “Ho dovuto combattere con un topo per riaverlo!”

 

“Mi sembra il minimo” disse l’altro, “Visto che è colpa tua se l’ho perso sta mattina…

 

Harry scattò in piedi, “Colpa mia?!” esclamò furibondo.

 

“Ok, basta così” disse Ginny mettendosi fra i due prima che cominciasse un’azzuffata, “Harry, vai a farti una doccia mentre io preparo il pranzo” se ne andò in cucina, “Poi tocca a te Ron, ed evita di mettere quel coso nel bicchiere della povera Hermione!”

 

“Infatti” disse il fratello rigirandoselo in mano, “Dopo che gli avrò dato una ripulita glielo metterò nel dessert di sta sera.”

 

Ginny rabbrividì, “Speriamo che lei non venga a conoscenza di questa storia. Harry” gridò poi verso il bagno, “Quando mi chiederai di sposarti, regalami una scopa da corsa o una cosa del genere!”

 

***

 

Quella sera, finalmente, Ron ed Hermione poterono consumare la loro cenetta. Erano arrivati al dolce, che avevano deciso di consumare accoccolati l’uno contro l’altra sul divano.

 

“Non posso crederci che l’hai fatto veramente tu” disse Hermione portandosi una forchettata alla bocca.

 

“Ti svelo il trucco” fece Ron sporcandole la punta del naso con della panna, “L’ho preso a Mielandia.”

 

“Conta il pensiero” rispose Hermione mentre il ragazzo la baciava per ripulirla della crema, “Apri la bocca” infilzò un bel pezzo di dolce e lo porse a Ron che l’accettò di buon grado.

 

Stava tranquillamente masticando quando, all’improvviso sbiancò, spalancò gli occhi e cominciò a tossire.

 

“Ron!” esclamò Hermione scattando in piedi facendo così cadere sul tappeto il resto del dolce, “Oh Merlino, stai soffocando!” fece alzare il ragazzo ed eseguì una delle tecniche Babbane imparate al corso di Medimago per liberare le vie respiratorie.

 

La manovra ebbe successo, infatti Ron sputò quello che aveva in bocca e riprese a respirare, seppur tossendo ancora un po’.

 

“Ti senti bene?” gli chiese Hermione scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte, “Mi hai fatto prendere una tale paura…

 

“Mi hai salvato la vita, Mione” rispose lui dopo aver ripreso un po’ di colore, stava per baciarla quando il telefono cominciò a squillare.

 

“Questa è una congiura!” esclamò Ron alzandosi per andare a rispondere nella sua stanza da letto, “Pronto? Ciao mamma. Come sto? Un principio di soffocamento, ma niente di che… no mamma, non le ho ancora chiesto di sposarmi, l’avrei fatto ma stranamente è squillato il telefono…hai ragione mamma, certa gente è proprio indiscreta! Ma tu come lo sai? Ah, l’hai saputo da Ginny! Che bello avere una sorella sola pettegola come se fossero sei!” Ron stava parlando a voce talmente alta che, sebbene fosse in un’altra stanza, Hermione aveva sentito tutto.

 

Si avvicinò alla porta, aveva le lacrime agli occhi e le mani posate sulla bocca.

 

“Ciao mamma, ciao” Ron chiuse il telefono e si voltò, non si aspettava di trovare Hermione in quello stato davanti a lui, “Mione cosa…” prima che potesse aggiungere altro, la ragazza gli era saltata al collo, facendolo quasi finire per terra.

 

“Sì!” rispose ridendo, “Sì, sì!”

 

Ron la guardò sconvolto, “Hai sentito?” balbettò, lei annuì, “E la tua risposta è…

 

“Sì!” ripeté ancora Hermione prima di dargli un bacio.

 

Il ragazzo l’abbracciò e la fece volteggiare per aria, “C’è anche un anello da qualche parte” le disse, “Che mi ha quasi soffocato.”

 

“L’avevi messo nel dolce?” chiese Hermione, “Che pensiero carino!”

 

“Diciamo che inizialmente era nello champagne di ieri” disse Ron, “Ma questa è un’altra storia. Su, cerchiamo questo benedetto anello.”

 

“Credo sia finito sotto quel mobile” fece Hermione mettendosi a quattro zampe e allungando una mano per tastare l’area.

 

La porta d’ingresso si aprì, Harry e Ginny erano appena tornati a casa.

 

“Questo sì che è un modo parecchio originale di concludere la serata” disse la ragazza guardando stranita Ron ed Hermione ancora in ginocchio con le mani sotto il mobile del televisore, “Però bisogna ammettere che nel campo della prevenzione in fatto di sesso non vi batte nessuno, eh ragazzi?”

 

“Ma che state facendo?” chiese Harry.

 

“Eccolo!” esclamò Ron mostrando trionfante l’anello, ci soffiò sopra per togliere la polvere e lo mise al dito di Hermione, “Che facciamo, Harry?” ripeté voltandosi a guardare gli amici, “Ci sposiamo!”

 

 

Fine

 

 

 

Primo Missing Moment della serie…

 

Collocato…diciamo a qualche giorno dalla fine di Accademia, la ff che ha scritto Padfoot, che approfitta di questo spazio per ringraziare miky black, Finleyna 4 Ever e Hogwarts_My_Life (ma quanto hai scritto?! *.*) che hanno lasciato dei commenti meravigliosi all’ultimo capitolo…e mandare un caloroso abbraccio a tutti i suoi lettori…

(Gli altri sono ancora in tempo per commentare!!!!!!).

 

Sono felice anch’io di fare ritorno qui sulla rete dopo tanto tempo…

 

Spero proprio che vi sia piaciuta questa parentesi nella storia e spero anche di ricevere numerosi commenti!!

 

Grazie di cuore a chi leggerà e commenterà questa storia già da adesso!

 

(Le risposte ai commenti nel prossimo Missing Moment…)

 

Prongs

 

P.S. Al più presto sarà aggiornata C.I.T.A., la ff scritta da Padfoot – credo di aver capito che il nuovo capitolo sarà qui sul sito oggi in serata…- e con un nuovo Missing Moment!

 

A presto, allora!!!

 

Occhio alle doppie M!!!

  
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