Benvenuti e bentornati!
Un grazie smisurato a: Marco,
Anduril, Martina91 ed Emma!!!
Ecco pronta la terza One-shot,
anche
questa narrata da tre punti di vista molto differenti, quelli di un’insegnante
e di due studenti.
Scopriteli insieme a me!
Capitolo 3
SEGRETI CHE POSSONO FAR MALE
Mercoledì 18 ottobre, h 18:00
Sala comune dei Serpeverde
“ Non esiste, Daniel McCallister, te lo puoi scordare! ”
Era arrabbiata. Usava sempre il suo nome completo,
quando scattava su dalla sedia, come ora, con i pugni chiusi e gli occhi che
mandavano lampi.
“ Hai detto sì? ” chiese lui, fingendo di non capire
perché gli stesse negando il suo aiuto.
Ma la sua espressione da angioletto non funzionò.
“ Metti giù quella mano dai miei appunti! Una bella D nell’interrogazione di domani non
potrà farti che bene, e la prossima volta prenderai appunti come tutti i comuni
mortali! ”
“ Barbara…ci sta guardando tutta
“ Oh, povero tesoro…tutti i Serpeverde
si stanno rendendo conto di che razza di capo-scuola hanno? Beh, comincia a
studiare un pochino…e vedrai che non ti farò più queste ramanzine! ”
“ Perché la fai tanto lunga?
Di’ di no e basta! E poi è un segnale di stima il
fatto che chieda sempre a te gli appunti per…”
“ …per pararti il culo! ”
“ Esat…” confermò lui, rendendosi conto in
corsa dell’errore commesso, “ ehi, ehi aspetta…” Daniel afferrò al volo il
polso della ragazza, dopo aver visto i suoi occhi spalancarsi per
l’indignazione. “ No, Barbara…aspetta, ti chiedo scusa! ”
“ Perché non cresci, un
pochino? Ti farebbe bene, sai?! ”
Il tono della compagna lo irritò non poco. “ E tu
perché non ti rilassi un pochino, Miss Secchiona perfettina!? ”
Barbara strattonò il polso fino a liberarsi e gli diede
le spalle, attraversando il salottino e chiudendosi dietro con un botto la
porta della sua camera di caposcuola.
Daniel sospirò e si lasciò cadere sul divanetto di
pelle nera.
Erano tutti terribilmente tesi, da
quando c’era stata l’aggressione ad uno studente della loro cas,a rientrato in famiglia per l’aggravarsi dello stato di
salute della madre. La situazione gli ricordava terribilmente il suo primo
anno, quando ancora c’era Gwydion…e per poco tempo era riuscito ad illudersi che la loro
famiglia avrebbe potuto vivere insieme, per sempre.
Niente di più ridicolo, aveva scoperto fin troppo
presto.
“ McCallister, nel mio
ufficio! ”
Daniel sobbalzò nell’istante in cui la mano nodosa e
piena di cicatrici del professor Moody si posò
fermamente sulla sua spalla.
“ Professore…Io, non volevo gridare…”
“ Non per parlare della sua litigata con
Se ne andò con
l’inconfondibile e cadenzato Clunk della sua gamba di legno, che terminava con un piede
intarsiato con le forme di una zampa leonina.
La mente di Daniel scorse freneticamente i risultati
delle ultime verifiche scritte e delle prove di laboratorio di
Pozioni. Pozioni lo vedeva come uno dei migliori della scuola – l’unica materia
nella quale si poteva dire che Daniel riuscisse a
mantenere la media Eccellente senza il minimo sforzo, con somma invidia di
Barbara – quindi quello che Moody aveva da dirgli non
poteva riguardare i suoi voti. Ma allora di cosa voleva
parlargli, perché era stato così severo?
Daniel oltrepassò la bacheca e le due tavole di
studio, poste sotto le vetrate lunghe e strette.
Essendo il professore responsabile dei Serpeverde, Moody occupava il
bilocale all’interno del loro dormitorio; vi si poteva accedere
dalla Sala comune ma anche da un altro ingresso direttamente dal corridoio,
sotto al quadro animato che nascondeva l’ingresso al dormitorio.
Daniel bussò alla porta e ricevette subito il permesso
– o meglio l’ordine – di entrare.
Alastor Moody si trovava al bancone
di pietra, la postazione di lavoro situata tra gli armadi degli ingredienti e
la scrivania.
“ Professore…”
“ Siediti, McCallister.
Filtro questa pozione e arrivo. ”
Sempre più allarmato dalla
severità dello sguardo dell’insegnante e dal vorticare del suo occhio magico,
Daniel trovò la sedia su cui sedette particolarmente rigida.
Dall’odore che invadeva la stanza, credette
di aver capito quale pozione stesse filtrando Moody. Bevanda della Pace.
Moody non lo fece attendere molto. In pochi istanti fu a
sedere di fronte a lui, dall’altro lato della scrivania. “ Ti rendi conto,
vero, che dovrei togliere cinque punti ai Serpeverde,
per lo spettacolo che avete offerto tu e
“ Lei non c’entra, signore. E’ stata
solo colpa mia. ”
Moody annuì. “ Se non altro sei
sincero. ” Scrutò la reazione di Daniel, poi aprì un cassetto alla sua destra e
porse a Daniel una busta sigillata dal marchio del Ministero.
* * *
h 18:30 Serra numero 1
“ Una pergamena di quaranta centimetri sulle
caratteristiche e sulle proprietà della Belladonna sarà sufficiente. Fatemela
trovare sulla scrivania venerdì mattina. Buonasera a tutti. ”
“ Quaranta centimetri di pergamena lui li chiama sufficienti? ” commentò qualcuno,
attento a non farsi udire dal professore.
Nell’uscire dalla lezione di Erbologia, il gruppetto di Grifondoro
e Tassorosso si mischiò con un vociare sommesso che
rivelava tutta la loro stanchezza.
Nessuna delle due case aveva un orario che si potesse definire poco impegnativo o rilassante, al
mercoledì.
“ Grazie a Dio è passata anche questa! ” si lamentò
sbuffando Vivian Madsen.
Una delle sue amiche, Madeleine
Potter, salutò con un sorriso birichino la strega
bruna che le affiancò, diretta alla serra dalla quale loro studenti erano
appena usciti.
Era sua madre, Hermione Granger e le strizzò l’occhio salutando poi con un cenno
anche le sue amiche.
Lungo il tragitto verso
Nel giro dell’ultimo mese sembravano aver individuato
la cura più adatta, e la figlia di Draco e Maresol cominciava finalmente a stare meglio…ma
era ancora terribilmente pallida e debole.
Arrivate oltre il ritratto della Signora Grassa, Vivian abbandonò a terra la borsa dei libri e si sedette
sulla poltrona preferita. Maddy, che cominciava a
temere il freddo davvero troppo presto rispetto a tutti gli altri esseri
viventi, salutò Justin McCallister – che si preparava ad uscire dalla torre per
andare agli allenamenti di Quidditch – e si preoccupò
subito di scaldare le mani davanti al fuoco. Chiuse gli occhi per il piacevole
tepore.
“ Maddy, posso
chiederti gli appunti di Trasfigurazione di oggi? Ho
bisogno di controllare una cosa che ho scritto. ”
“ Certo, prendili pure. ”
“ Grazie…temo di aver scritto una
cosa assurda, alla fine delle due ore non riuscivo a tenere gli occhi
aperti. ”
“ Prova a mangiare, a colazione! ” osservò Maddy, neanche troppo scherzosamente. “ Mi stai sparendo
sotto gli occhi! ”
“ Ma cosa dici? Non sto più
in nessuno dei vestiti che ho portato con me! ”
Maddy serrò le labbra, non osando insistere. Conosceva Vivian solo da un mese – più o meno
– e ancora non sapeva come avrebbe potuto reagire. I suoi genitori le avevano insegnato a non intromettersi nelle convinzioni altrui con
commenti che avrebbero potuto indisporre.
Era calato un silenzio leggermente imbarazzante, che
per fortuna venne interrotto dall’arrivo di Kirsten Newman, un’altra Grifondoro del primo anno che però non era nella loro
stessa camera. La sera del Banchetto il Cappello Parlante aveva smistato molte
persone alla Casa dei grifoni…molti più degli altri anni.
“ Ecco, ” esordì Vivian
dopo aver terminato di correggere i propri appunti, “ ho fatto bene a
controllare! Sai che la professoressa ci farà un test, la prossima settimana? ”
Kirsten si era avvicinata alla finestra e ammirava i voli
della loro squadra, per quel poco che si poteva vedere dalla torre.
“
Perché diavolo non possiamo far parte anche noi, della
squadra?! ” borbottò.
“ Le audizioni non ci sono ancora state, veramente ”
osservò Maddy, “ e se qualcuno dimostra di avere vero
talento viene preso, anche se è del primo anno. ”
“ Questo è successo solo a tuo padre ” rispose Kirsten, sconsolata.
“ Fai vedere occasionalmente al nostro capitano come
voli e vedrai che andrà subito da Paciock a chiedere
di fare una nuova eccezione. Paciock, poi, non perderà l’occasione…adora il Quidditch.
”
“ Sarebbe bellissimo, Kirsten!
” sognò ad occhi aperti Vivian.
Pur non avendo avuto mai paura del volo sui manici di
scopa, Maddy non era così appassionata del Quidditch quanto loro, tuttavia non vedeva l’ora di poter tifare
personalmente per le sue nuove amiche.
“ Dai, facciamo almeno il tema per Moody,
prima di cena ” propose Kirsten distogliendo senza
troppa spinta lo sguardo dalle finestre e dal suo
amato campo da Quidditch.
“ Già, è vero. Lo vuole per domani! ”
Maddy tirò a sé la borsa e si rassegnò ad iniziare. Aveva scoperto di non essere amante della materia, forse si era
fatta un po’ influenzare dall’incompatibilità di suo padre con fiale e
calderone. A lei erano piaciuti fin da subito Incantesimi,
Difesa e Trasfigurazione…ma sapeva di doversi impegnare in tutte le
materie…prima di ritrovarsi con ignoranze abissali che poi avrebbe dovuto
recuperare in estate.
“ Non trovate simpaticissima
“ Piace molto anche a me, ” si unì Kirsten,
“ ma il migliore è Lupin. E’
stato il professore dei tuoi genitori, vero Maddy? ”
“ Sì, ad anni alterni. Il migliore che hanno avuto, mi
hanno sempre detto…e adesso capisco perché. ”
“ Già, è bravissimo. Quando
parla, perdo il senso del tempo. Non ho quasi mai bisogno di prendere appunti.
”
“ Tu gli appunti non li prendi mai comunque,
Kirsten! ” osservò Vivian
con una punta di invidia. “ Hai fatto un incantesimo
per la memoria? ”
Kirsten arrossì, imbarazzata. “ Dai, finiamo presto…Ho una
fame che ci vedo doppio! ”
Le tre si misero di buona lena, e ben presto gli unici
suoni ad udirsi nel loro angolino – respiri a parte - furono il frusciare delle
pagine e lo scorrere delle piume intinte di inchiostro
sui rotoli di bella copia.
Quando risposero all’ennesima chiamata del capo-scuola Grifondoro, tornato nella sala comune per cambiarsi dopo
l’allenamento di Quidditch, Maddy
scoprì di avere anche lei una fame a dir poco animalesca. Sedutasi a tavola tra
Vivian e Kirsten sorrise a Justin. “ E’ andato bene l’allenamento? ”
“ Abbastanza ” rispose lui. “ Ci preoccupa non poco la
partita che avremo fra dieci giorni. ”
“ Contro chi? ” chiese Maddy, “ non ho ancora letto in bacheca. ”
“ Corvonero. Il portiere –
il compagno di banco di Daniel – è una barriera invalicabile, davanti a quei tre cerchi. Non
ne lascia passare una! ”
“ Vincerete a punteggio pieno, con noi come
sostenitrici! ” esclamò Kirsten, impegnandosi
solennemente.
“ E’ bello che tu ne sia convinta…” commentò
acidamente il ragazzo castano che stava passando tra i due tavoli – proprio di Grifondoro e Corvonero, “ peccato
che ti trovi dalla parte sbagliata. ”
“ Non sarai così tronfio, quando i nostri ti avranno
stracciato! ” ribatté Kirsten, per
nulla intimidita dall’abissale differenza di età tra lei e Fred Travis, ormai all’ultimo
anno.
“ A cuccia, Newman ” sibilò
con un’occhiataccia il portiere della squadra avversaria.
“ Di solito si circonda di guardie chi non si sente
capace di risolvere da solo i propri problemi ” mormorò a mezza voce Maddy.
“ Ripeti quello che hai detto, mocciosetta!
” replicò scroccandosi le dite uno dei due ragazzi – un maschio e una femmina –
che scortavano Travis.
Le ricordavano tanto ciò che aveva sentito raccontare
da mamma, papà e Draco stesso sull’atteggiamento che
l’ex-Serpeverde aveva tenuto a Hogwarts,
sull’indisponenza e l’aria da attaccabrighe che con
cui aveva spadroneggiato in lungo e in largo per sei anni…cosa della quale non
andava certo fiero.
“ Non giocare a fare il bullo, Travis
” commentò con un sorriso sarcastico Justin. “ Sei un
ottimo portiere, ma non sei un Dio. ”
Maddy non riuscì a trattenersi dallo strizzargli l’occhio.
Lo scagnozzo la minacciò: “ Ho detto ripeti se hai il
coraggio. ”
“ Sicuro che lo ripeto, se vuoi, non ho paura di dire la verità. ”
Gli occhi nocciola della Corvonero
del sesto anno – le pareva si chiamasse Janice Ven…qualcosa – la fulminarono.
“
Resta al tuo posto, chiaro? Non vorrai entrare nelle nostre attenzioni già al
primo anno…”
Maddy non accettava queste megalomanie in nessuno, tanto
meno in chi pendeva dalle labbra del fighetto di
turno. “ Detesto i prepotenti, e non mi faccio certo spaventare…”
Fred Travis ebbe una secca
risata, che lei trovava a dir poco odiosa.
“ So chi sono i tuoi genitori, Potter,
ma il loro nome non può proteggerti in ogni occasione, perciò non sfidare…Sai
ancora di latte, e non sapresti cosa fare se ti
trovassi da sola in una…brutta situazione, temo. ”
“ Cosa succede, tra quei
tavoli? ” domandò severamente l’insegnante di Antiche
Rune.
Travis non distolse neppure lo sguardo da Maddy e Kirsten. “ Niente,
professore. Sana competizione sportiva. ”
“ Bene, fate che cessi subito, se non volete far
perdere punti alle vostre Case. ”
E con questo la situazione si calmò…almeno
apparentemente.
Quando sentì gli scagnozzi Corvonero
ridere e li vide seguire Travis esattamente come due automi, Maddy dichiarò con
una smorfia disgustata di aver completamente perso l’appetito.
* * *
h 20:50 dopo la cena
Aveva consumato la sua cena
ad una velocità supersonica, impaziente che arrivasse il momento di potersi
ritirare senza divenire maleducata. Aveva lanciato un’occhiata a Maddy e la ragazza aveva capito al volo.
Finalmente le due donne di casa Potter
erano tornate ad essere madre e figlia, sedute sul
tappeto dello studio in attesa che le teste di Harry
e di Chris’ apparissero tra le fiamme.
Una breve chiacchierata sulle lezioni di Maddy, sulle piccole sbucciature che Chris’
aveva riportato nel corso delle sue esplorazioni della campagna e sulle
avventure sue e di Harry: lei come insegnante ad Hogwarts, lui come addestratore
di Auror all’Accademia da cui entrambi erano usciti
otto anni prima.
La decisione che avevano preso di comune accordo non era stata affatto semplice, perché Chris’ era ancora piccolo. Hermione
nutriva una fiducia smisurata nelle capacità di Harry
come padre, ed era stato questo che aveva cercato di far capire a sua madre,
che si era offerta di uscire dal castello per aiutare i due Potter
nella loro vita da scapoli.
Ma lei ed Harry avevano preferito che i nonni non si insediassero
completamente a casa loro, perché Chris’ non doveva uscire
viziato e stra-coccolato da questa situazione.
Remus aveva assicurato che la permanenza di Harry e Chris’ ad
Hogwarts sarebbe stata una gioia, per lui e per gli
altri insegnanti, ogni volta che i Potter avessero
voluto riunirsi.
Il sacrificio che tutti dovevano
sopportare come famiglia separata, anche se solo logisticamente
- sembrava meno gravoso, quando arrivava il momento di incontrarsi. Ogni tanto, poi, Harry
faceva a lei e a Maddy una sorpresa e le raggiungeva
senza dire niente. Quelle riunioni inaspettate la rendevano felice come una
bambina. Anche l’indomani Harry e Chris’
sarebbero venuti al castello, e visto che Glowen
aveva accordato ad Harry una
licenza di qualche giorno, sarebbero rimasti con loro per il fine settimana.
Quando si furono salutati, Maddy
tornò nella Torre dei Grifondoro, ed Hermione si preparò psicologicamente ad una conversazione
non distesa come quella che era appena terminata.
Il bussare alla porta giunse pochi minuti dopo le
nove.
“ Avanti ” invitò Hermione,
quando scoprì l’identità del ragazzo che aveva bussato alla porta.
“ Grazie, professoressa ” Daniel entrò nell’ufficio di
Difesa contro le Arti Oscure guardandosi intorno. Solo dopo essersi seduto
davanti alla scrivania notò che non erano soli: “ Dra…Scusi,
Signore… ”
Il biondo Auror se ne stava
accanto ad una delle finestre. Il sorriso con il quale salutò Daniel non fu in
grado di nascondere come avrebbe voluto le preoccupazioni che si trascinava da
troppo tempo.
I problemi sembravano non finire mai.
“ La convocazione del Ministero ci ha resi molto
orgogliosi di te, sai? ” gli disse.
“ Grazie, Signore ” rispose Daniel.
I due adulti dovettero aver notato che in realtà lui non era affatto entusiasta.
Un rossore intenso invase le guance
di Daniel, poi scomparve. “ Grazie…Hermione, Draco…”
“ Cosa farai? ” gli chiese quest’ultimo.
“ Riguardo alla proposta? Non lo so, ad esser
sincero…Non riesco ad esserne felice quanto vorrei. ”
Le mani della professoressa di Difesa torturarono
leggermente un angolo della sottile risma di pergamene che aveva davanti.
“
Sappiamo tutti quello che hai passato, Daniel. E’ chiaro che sono
stati fatti dei torti alla memoria di Gwydion
e Tamis, dopo l’arresto del Generale e la prima
battaglia contro Yan. ”
“ Dica pure che dipendenti del Ministero
e giornalisti si sono fiondati ad accusarli, senza
conoscere affatto quello che era successo. Se ne sono
fregati, scusate l’espressione…”
Era tornato velocemente a darle del lei, sottolineando la differenza di ruoli.
“ …A cosa vuole che potessero contare le
testimonianze di tutti quei maghi e babbani? La gente
del nostro mondo voleva dei colpevoli, e Gwydion
aveva fatto tutte quelle cose…”
“ Yan lo ha
costretto a farle, Daniel. Noi lo sappiamo. E anche
“ Questo non l’ho
mai negato…”
“ …E crede nelle
tue capacità. Per questo ti ha proposto l’addestramento per diventare
Indicibile. Perché sa che tu saresti una delle persone adatte
a riordinare le cose all’ufficio Misteri, non perché pensi che tu debba essere
tenuto buono. ”
“ Ma se io
accettassi di seguire quell’addestramento…dove dovrei
andare? ”
“ Noi non lo sappiamo, Daniel ” rispose Draco. “ La sede dell’addestramento è nascosta anche agli Auror. Solo
“ Non mi piace questa segretezza, non
credo che accetterò…Ma questo non ha nulla a che fare
con
Draco scambiò
uno sguardo silenzioso con Hermione.
“ Allora verso quali maghi del Ministero provi questa rabbia? ” domandò la donna.
“ Non posso dirlo. Non è nessuno che voi
conosciate, comunque. ”
Hermione lo
fissò, rendendosi conto dell’ansia che avrebbe trasmesso con la prossima
raccomandazione. “ Daniel…stai attento. Attento alle reazioni
che possono scatenarsi da questa rabbia…non reprimerla. ”
Il ragazzo inspirò a fondo. “ Non posso
nemmeno sfogarla, ” disse, “ non ho scelta, devo
tenermela dentro. ”
* * *
h 23:50 lungo un corridoio lontano dalla torre dei Grifondoro
…Decisamente troppo lontano,
considerato il coprifuoco che era scattato già da un’ora e quaranta minuti.
Quando era uscita dall’Aula di Difesa – dove si
trovava lo studio che condividevano i due insegnanti:
il Preside Lupin per i primi due anni e sua madre per
quelli successivi – Maddy aveva avuto davvero
l’intenzione di entrare al più presto nella Sala Comune dei Grifondoro.
Poi c’era stata la chiacchierata con Hilary e Justin – che per quella
notte avevano il permesso di restare in biblioteca più a lungo, per una ricerca.
E al momento di rientrare nel suo dormitorio, Maddy si era persa.
Si era lasciata alle spalle l’ala più illuminata del
castello, ed ora la visuale dei corridoi era davvero minima. Era sparito
qualunque fantasma che avrebbe potuto aiutarla. Con un moto d’orgoglio, Maddy si era detta che non avrebbe
chiesto aiuto senza aver prima tentato da sola.
Durante il suo terzo tentativo di orientarsi, ormai
completamente al buio, aveva incontrato lei.
“ Sei molto lontana dalla tua Sala Comune…”
Maledizione!
Maledizione, maledi…
Imprecò Maddy tra sé,
sconvolta dalla strana combinazione di eccitazione e
di paura che la stava paralizzando lì, nel buio.
Non l’aveva ancora riconosciuta…con
quel buio…poteva ancora scappare prima che…
“ Io sono un prefetto, Potter…”
“ Lo so, Janice ” rispose Maddy, calcando volutamente il tono acido sul nome della Corvonero.
Detestava non poter vedere in faccia qualsiasi
interlocutore. L’altra restò volutamente nell’ombra, e quando Maddy mise mano alla propria bacchetta per evocare
l’incantesimo “Lumos”,
le bloccò il braccio, sempre restando nel buio. “ Devo accompagnarti dal
professore più vicino ” la avvertì con maligna soddisfazione.
Maddy ebbe un lampo di paura, ma subito dopo si rese conto
che una punizione non avrebbe potuto evitarla: di fatto
si era trattenuta nei corridoi oltre il coprifuoco. Avrebbe scontato la sua
punizione e tutto sarebbe finito presto…sperava.
Quello che la preoccupava maggiormente era la reazione
di Papà e Mamma. Li avrebbe delusi, lo sentiva.
Beh, il danno ormai era fatto…ora
doveva assumersene le responsabilità. “ Fai quello che devi fare, allora! ” disse, cercando di apparire decisa,
sfuggendo però alla presa del prefetto. “ Ma levami le
mani di dosso, ti seguo sulle mie gambe. ”
Dopo due svolte e un paio di rampe di scale, le era
parso chiaro che Janice la stesse
portando nell’ufficio di sua madre, quello di Difesa, che a quanto pare era il
più vicino. Sicuramente pensava che sarebbe stato divertente assistere ad una
punizione decisa dalla madre per la propria figlia.
Peccato che avesse fatto male
i suoi calcoli, pensò sogghignando nella penombra. La luce magica che stava
guidando i passi del prefetto Corvonero non riusciva a superare la sua figura…molto più alta di Maddy. “ Deve essere il responsabile della mia casa a
punirmi, Janice ” osservò la giovane in punizione.
“ Zitta. ”
“ Ma come ti permetti? Non
sei un gendarme, sei solo un prefet…” Con orrore, Maddy si accorse che stavano
camminando ben oltre l’aula di Difesa contro le Arti Oscure. “ Dove stai andando? ”
“ Dove stiamo andando, Potter ” precisò Janice. “ Alohomora! ”
sussurrò all’ennesima porta sulla loro destra. “ Entra. ”
* * *
Giovedì 19 Ottobre, h 00:10,
Sala comune dei Serpeverde
Qualcuno gli aveva messo addosso una
coperta leggera e, nel raddrizzarsi a sedere sulla poltroncina della Sala
Comune, Daniel capì subito di chi si trattava. Barbara dormiva
con la testa sul tavolino, si era addormentata prima di riuscire a
riordinare i suoi libri di Pozioni.
La scosse il più dolcemente possibile. “ Barbara…”
Daniel si guardò l’orologio. “ Mezzanotte passata ” rispose, “ hai finito il tema per Moody?
”
“ Cos’è, vuoi già che te lo faccia copiare? ”
“ No. Scusami per oggi pomeriggio. Ti prego. ”
Barbara lo fissò per un istante, poi
scosse la testa di boccoli biondi. “ E’ tutto passato. Andiamo a dare
una controllata ai corridoi, prima di metterci a letto? ”
Daniel annuì, e i due si diressero verso l’uscita della
Sala comune, evitando per un soffio di calpestare il gatto di una studentessa
del quarto anno. “ Yo-yo, sei sempre nei piedi! ” esclamò sottovoce Barbara.
Il gatto non si scompose minimamente.
“ Dura vita, la tua! ” commentò sarcastico Daniel.
“ Oh, i nostri Capiscuola si sono riappacificati! ”
Daniel gettò un’occhiataccia al mago del ritratto sopra di loro, un orientale che
si diceva fosse il fratellastro di Salazar
Serpeverde. “ Torneremo subito,
facciamo l’ultima ronda. ”
“ Sì, appiccicati in quel modo…”
“ Non sono affari suoi! ” lo rimbeccò Barbara.
Il mago assunse un’espressione offesa. “ Sempre così
gentile, questa donzella? ”
Daniel non si preoccupò di rispondergli.
Camminarono per i corridoi usando la luce delle loro
bacchette, perché le torce erano state spente da un pezzo. Incontrarono un paio
di volte il tornado Pix, che sorvolava le loro teste beffardo, inseguito dal Barone Sanguinario.
“ Mi piace camminare lungo questi corridoi, quando non
c’è nessun altro ” disse lui, dopo un po’. Stavano passeggiando ben oltre i
corridoi più vicini alla loro Sala comune.
“ Io invece è l’unico compito
di prefetti e caposcuola che lascerei volentieri a qualcun… ”
“ Ssstt…”
“ Cosa c’è? ”
“ Non senti delle voci? ”
Erano arrivati ai piedi della prima rampa di scale
magiche che portavano alla torre dei Corvonero.
“ Se ne occuperanno i
prefetti dei Corvi, no? ” iniziò a dire Barbara. Ma il lamento che seguì la
portò a vedere la cosa in modo assai diverso, soprattutto a ricordare bene chi fossero i prefetti di Corvonero. “
Travis! Quell’idiota, gradass…”
“ Ssst, vuoi farti sentire?
Sicuramente stanno organizzando qualche scherzo. Andiamo a stanarli! ”
Si avvicinarono lentamente allo
corrimano della scala e cominciarono a salire verso l’origine delle voci. Più
si avvicinavano al pianerottolo, più divenne chiaro che Travis
non li aveva ancora sentiti arrivare. Daniel riconobbe la sua figura e quella
dei suoi compagni di bravate. Erano fermi
sull’ingresso che portava alla loro Sala comune.
Travis stava ridendo. “ Non voglio farti niente,
credimi…almeno che tu non decida di tradire il nostro piccolo segreto. ”
Quale
segreto?
“ …Se qualche
professore lo verrà a sapere…Janice
dirà di averti scoperto fuori dai corridoi oltre l’orario di coprifuoco. A chi
pensi che crederanno? Tu avrai la punizione dal professor Paciock…e
in più quella che decideremo noi per te. ”
“ Non coprirò questi vostri
disgustosi divertimenti solo per evitare una punizione, fosse anche
quella del Preside in persona! ” rispose una voce molto giovane, ma anche molto
determinata. Daniel si convinse di averla già sentita
molte volte, ma in quel momento non riuscì a stabilire a chi potesse
appartenere.
“ E se fosse l’espulsione da Hogwarts? ” insinuò Travis. “ Cosa direbbero i tuoi genitori, il grande Potter e la sua mogliettina? ”
“ Non osare parlare così di mia madre! ”
“ E’ Maddy! ” esclamò
Barbara. “ Daniel, dobbiamo…”
Ma il biondo strinse fermamente il suo braccio. “ Aspetta,
non adesso. Solo se non riesce a sistemarli da sola. ”
Sapeva che Madeleine Potter
aveva una lingua molto biforcuta, quando ce ne era
bisogno. Ed era anche molto orgogliosa.
“ Tu sei un debole, lo sai? ”
la sentì rispondere, quasi con un ringhio. “ Prima lo sospettavo
soltanto, adesso ne sono sicura…ahi! ”
Daniel sentì montare una collera bruciante. Voltato di
schiena, ora Travis gli oscurava completamente la
visuale della Grifondoro, la stava spingendo dentro alla Sala Comune dei Corvi. Bene, ora sì
che dovevano intervenire. Daniel estrasse la bacchetta e… “ Petrificus totalus! ”
Il capitano dei
Corvonero non tardò a voltarsi verso chi aveva
pietrificato i suoi scagnozzi. Con un ghigno varcò l’entrata sotto il ritratto
e si chiuse dentro insieme a Madeleine.
“ Vai a chiamare
“ Non è necessario, sono qui.
” L’insegnante aveva indossato in tutta fretta una vestaglia e impugnava la
bacchetta con uno sguardo furioso. “ Travis ha chiuso
la sua carriera di Caposcuola…e forse anche di studente. ”
“ Non ci si comporta così, Potter…”
Maddy lo fissava, sconcertata, dopo aver riconosciuto nella
Corvonero tremante seduta su un divanetto Lorelai, la sua compagna di banco alle lezioni di Difesa e
Storia della Magia. “ Ma non ti vergogni? Vi divertite
a spaventare e sottomettere tutti gli studenti della vostra casa, o solo le
ragazze? ”
“ Non hai più i biondi paladini Serpeverde
a proteggerti, Potter, adesso sei nella nostra Torre.
”
“ E questo è davvero un male,
per voi! ”
“ Ohoh, così mi spaventi! ”
“ Piantala, idiota, e
lasciami passare! ”
Travis le serrò il passaggio, prima che potesse sfuggirgli
varcando la soglia che venne richiusa proprio in quel
momento dal ritratto magico. “ Tu non vai da nessuna parte, Pot…
”
“ Tu invece mi
seguirai nello studio del Preside, Travis! ” lo
freddò l’insegnante di Trasfigurazione, dopo aver rimesso in piedi e de-pietrificato
Johnson e
* * *
h 01:10 Studio del Preside
“ Hai schivato per un pelo l’espulsione, Travis. Fossi in te direi tutto…e
anche di più, se capisci cosa intendo. ”
Ora che la paura la stava lentamente abbandonando – e
per questo doveva ringraziare l’intervento di Daniel e Barbara, che avevano agito anche prima che arrivasse l’insegnante
responsabile dei Corvonero – Maddy
si sentiva un po’ meglio…
Guardando il professor Lupin,
però, si trovò a pensare che non l’aveva mai visto
così adirato. C’era da dire che sua madre, al momento,
sembrava sulla via per eguagliare anche troppo bene quel livello di
arrabbiatura.
Mentre seguiva Janice Veltorn lungo i corridoi – credendo ancora che l’avrebbe
condotta davvero da un professore – Maddy aveva
trovato semplice convincersi che fosse la cosa migliore confessare e accettare
di buon grado la punizione per il coprifuoco violato…anche se la punizione
fosse stata decisa da sua madre.
Adesso non trovava più così facile sostenere lo
sguardo deluso di Hermione Granger.
Sì, aveva detto tutto quello che era successo nella Sala comune dei Corvonero…quasi tutto…tutto ciò sul quale non aveva
promesso il silenzio, all’altra ragazza del primo anno che era la reale vittima
delle angherie di Travis e compagni.
Ricordò la paura che aveva letto nello sguardo di Lorelai e fissò disgustata Travis
e
Come si poteva terrorizzare una ragazza di undici anni della propria casa, intimidendola al punto da
spingerla a chiedere ai testimoni di mantenere il silenzio, invece di chiedere
aiuto per riuscire a denunciare? Come si poteva farlo sapendo di essere stati
scelti per aiutare gli altri, per essere per i più giovani dei punti di
riferimento? Come si poteva approfittare della spilla di prefetto e caposcuola
in questo modo orrendo?
Lei aveva deluso Mamma…e Papà… - Cosa avrebbe detto Papà ? – e sapeva già che avrebbe dovuto
spiegargli tutto di lì a poche ore, senza poter aspettare che arrivasse al
castello insieme a Chris’…Ma sapeva anche di aver
fatto bene a dire tutto il possibile…e probabilmente, dopo aver convinto Lorelai che era la cosa giusta da fare – avrebbe detto
tutto il resto…Al di là della paura della reazione dei genitori, sapeva qual’era il dovere di una persona coscienziosa. Travis e la sua banda non poteva e non doveva passarla liscia un giorno di più!
Lorelai non
poteva continuare ad accettare di servire quei tre idioti, di mettere la sua
intelligenza al servizio della loro pigrizia, di subire il loro
bullismo! Era assurdo, e chissà per quanto era andato
avanti tutto questo! Forse Travis
e gli altri l’avevano scelta come loro vittima già la sera dello smistamento, e
l’avevano accolta con falsità al loro tavolo…
Al solo pensiero, Maddy
si sentì un groppo in gola impossibile da mandar giù.
“ Avete dimostrato di non
meritare affatto le spille che avete ricevuto ” stava continuando Lupin alla volta di Travis e
degli altri colpevoli. “ Mi fate quasi vergognare di aver riposto in voi la mia
fiducia. Consegnate subito i distintivi, qui sulla mia scrivania. ”
Sotto gli sguardi gelidi e delusi del
Preside e della professoressa di Trasfigurazione, Janice
Veltorn fu la prima ad appoggiare la sua spilla di
prefetto.
“ Travis…Jhonson…”
Anche gli altri
due distintivi scivolarono nel cassetto della scrivania del preside.
“ Professoressa Tonks,
tocca a lei stabilire quanti punti togliere ai Corvonero.
”
“ Certamente cinquanta punti per
ciascuno, visto che a compiere queste azioni sono stati studenti più grandi,
che dovrebbero essere un esempio per gli altri. E per
di più avevate anche le spille ” L’insegnante di Trasfigurazione tornò a dare
la parola al Preside.
“ La vostra punizione durerà almeno due
settimane, domani sarete convocati qui nel mio studio per ascoltare ciò che
dovrete fare. Scusatevi con la signorina Potter, con
la professoressa Tonks, e tornate subito alla vostra
Torre. Tonks, quando li avrà accompagnati torni qui, per favore. ”
Ninfadora Tonks annuì e seguì i tre studenti fuori
dallo studio.
E così rimasero nella stanza circolare
lei, Daniel, Barbara, sua madre e il Preside, che con un
sospirosi occupò la propria poltrona. “ Voglio capire meglio la realtà
che hanno alle spalle questi ragazzi, prima di decidere le punizioni. ”
Restò per qualche istante con gli occhi
chiusi, e per Maddy quella breve pausa divenne
insostenibile. Poi Lupin si rivolse a lei,
rinunciando a ogni formalismo: “ Dovrò punire anche
te, lo sai, Maddy…”
“ Lo so, Professore…Lo
accetto. E non mi farò più trovare nei corridoi
oltre il coprifuoco. ”
“ Non mi sto riferendo solo a questo ”
disse lui, dopo aver guardato per un istante Daniel e sua madre. “ Non hai detto tutta la verità su quello che hai visto fare a Travis e gli altri. ”
Maddy si
ritrovò il cuore in gola.
“
Devi capire che tacere, nascondere queste situazioni di abuso
non aiuta chi le subisce. ”
“ Non posso dire ancora niente,
Professore, perché non ho alcuna prova. Ho visto solo
che certi Corvonero del primo anno temono i loro
prefetti e il caposcuola. Li temono…troppo, se capisce quello che intendo. E
ora comincio a immaginare il perché, ma non accuserò
mai senza avere delle prove concrete. ”
“ Sono stato anche io al tuo posto, Maddy. Non è stato facile prendere la decisione di
denunciare questi comportamenti, ma l’ho fatto. Ho temuto di restare solo, di
perdere i pochi amici che avevo trovato…ed erano davvero pochi, sai? Ancora
meno di quanti te ne sia fatta tu, qui ad Hogwarts. ”
Mamma restava in silenzio, e questo era
un gran brutto segnale.
“ E cosa
successe, Professore? ” si azzardò a chiedere Maddy.
“ Li persi…”
Maddy storse il
naso.
“ …e quando ci
riunimmo, diventammo molto più uniti di prima, inseparabili. Fu tuo nonno James a fare il primo passo, dopo aver terminato di
scontare la sua punizione. ”
“ Ma lei non venne
punito? ”
“ Per aver tenuto nascosto cose che avrei
fatto meglio a riferire? Certo, e per qualche giorno ho pensato che questo
fosse tremendamente ingiusto. E’ stata l’amicizia che ho ricevuto dopo a farmi
pensare, capisci adesso? ”
Maddy annuì.
“ Vai, Potter…è l’una passata. Domani Paciock
ti dirà quale punizione dovrai scontare. Per questa volta non saranno tolti
punti ai Grifondoro. ”
* * *
h 16:40, Biblioteca
Si era chiusa
sui libri appena uscita dall’aula di Astronomia,
salutando con un gesto spiccio Vivian e Kirsten, che sarebbero tornate in Sala comune. Maddy sapeva di dover andare alle 17 nell’ufficio di Paciock, accanto alla Serra 1, per ricevere la sua
punizione.
Mancava ancora una mezz’ora, e se non avesse dovuto
lottare contro il costante pensiero di aver deluso i suoi genitori, e il
ricordo della chiacchierata avuta in particolare con la madre, durante l’ora di
pranzo…beh, forse Maddy sarebbe riuscita a finire per
l’ora dello sgradito appuntamento almeno il compito di Incantesimi.
Ma non c’era verso di allontanare dalla mente
l’espressione severa e dispiaciuta di Mamma, e non riusciva a superare la paura
per l’espressione che avrebbe visto sul volto di Papà, che sarebbe arrivato al
castello insieme a Chris’, per l’ora di cena.
Per la barba di Merlino, doveva
succedere proprio in quel fine settimana? Perché non si decideva a prestare
attenzione agli orari e non si teneva fuori dai
guai?!!
Cercò di riportare la concentrazione sul titolo del
breve tema chiesto da zio Ron: Gli incantesimi di immobilizzazione e i loro
contro incantesimi: formule e movimenti necessari per evocarli.
Ma proprio non c’era nulla da fare: la mente aveva preso
altri lidi.
Erano in pochi in biblioteca, e c’erano soprattutto
studenti degli ultimi anni, quelli che avrebbero sostenuto i G.U.F.O
o i M.A.G.O al termine di quell’anno.
Per fortuna nell’entrare non le era parso di scorgere
tra loro i tre Corvonero. Aveva riconosciuto subito Barbara e Daniel,
che le avevano sorriso comprensivi, invitandola a
sedersi al loro stesso tavolo. Adesso
Daniel le lanciò una comica e silenziosa richiesta
d’aiuto, che fece divertire anche Barbara e allentò un po’ la tensione tra
loro.
“ Cosa studi? ” le chiese a
questo punto Barbara.
“ Incantesimi… ” rispose mestamente Maddy. “ Per lo meno, ci provo…”
“ Andrà tutto bene, vedrai ” disse il biondo Serpeverde, “ scommetto che per
tua madre la cosa è già dimenticata. ”
“ Temo di no. E per di più sta per
arrivare anche mio padre…Ma grazie per essere intervenuti ieri…”
“ Ci avrai ringraziato almeno cinque volte! ” esclamò
sorridente lui. “ E’ un dovere dei Caposcuola aiutare
gli altri più giovani, anche di case diverse. ”
“ Allora per il vostro sostegno di adesso…”
“ Questo è un piacere…”
“ Andiamo, Galantuomo, “ scherzò Barbara, “ lascia stare le smancerie e torna a studiare! ”
“ Ora capisci che cosa mi tocca di sopportare ogni
istante della mia giornata? ”
“ Povero! ”
Maddy tornò con un sorriso al paragrafo che aveva tentato
di buttare giù. “ Si deve al mago svedese
Kristoff Edberg il
perfezionamento degli incantesimi di immobilizzazione
che noi tuttora evochiamo. Egli insiste sull’importanza di distinguere tra
soggetti inanimati e soggetti viventi – anche se non
appartenenti alle razze umane e alle altre razze senzienti –
dell’immobilizzazione per incantesimo…” Come inizio non c’era male, ma
avrebbe dovuto rivederlo…sicuramente renderlo meno…simile al libro di testo.
Aveva già ripreso in mano la piuma intinta nel
calamaio, quando due mani grandi le coprirono gli
occhi.
Si voltò con timore, già aveva
riconosciuto il proprietario di quelle mani. “ Papà…”
“ …E Chris’
” disse lui, che ora teneva per mano il suo fratellino.
Gli occhi di Maddy si inumidirono, ma dovette farsi forza.
“ Mi…dispiace, papà. ”
“ Maddy è stata cattiva, Papi?
”
Harry recuperò
il controllo della situazione, braccando il figlio prima
che infastidisse i ragazzi rimasti stoicamente concentrati sui loro studi. e gli rispose: “ Solo un pochino, Chris’.
Ma ne parleremo insieme, con calma…vero? ” concluse,
strizzando l’occhio a Maddy. “ Andiamo? Se non sbaglio hai un appuntamento con Paciock,
nel suo ufficio. ”
Un po’ rincuorata da quelle parole – anche se ancora
molto agitata per la seconda chiacchierata che l’aspettava in quella giornata
infinita – Maddy raccolse la sua roba e prese l’altra
mano libera di Chris’, avviandosi con la peste e il
suo mitico papà fuori dalla Biblioteca.