Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Caillean    05/06/2005    1 recensioni
Le nuove one-shots del futuro che io ho immaginato per Harry & Co. Spoiler eventi di "Scoperti" anche se le one-shot possono essere comprese anche senza aver letto questa long-fiction. Sono una sorta di collegamento con la long fiction che verrà...e che ho iniziato a scrivere, ma pubblicherò fra un po'.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3

 

Benvenuti e bentornati!

Un grazie smisurato a: Marco, Anduril, Martina91 ed Emma!!!

 

Ecco pronta la terza One-shot,

anche questa narrata da tre punti di vista molto differenti, quelli di un’insegnante e di due studenti.

Scopriteli insieme a me!

 

 

Capitolo 3

 

 

SEGRETI CHE POSSONO FAR MALE

 

 

 

Mercoledì 18 ottobre, h 18:00 Sala comune dei Serpeverde

 

“ Non esiste, Daniel McCallister, te lo puoi scordare! ”

Era arrabbiata. Usava sempre il suo nome completo, quando scattava su dalla sedia, come ora, con i pugni chiusi e gli occhi che mandavano lampi.

“ Hai detto sì? ” chiese lui, fingendo di non capire perché gli stesse negando il suo aiuto.

Ma la sua espressione da angioletto non funzionò.

“ Metti giù quella mano dai miei appunti! Una bella D nell’interrogazione di domani non potrà farti che bene, e la prossima volta prenderai appunti come tutti i comuni mortali! ”

“ Barbara…ci sta guardando tutta la Sala Comune, abbassi la voce per piacere? ”

“ Oh, povero tesoro…tutti i Serpeverde si stanno rendendo conto di che razza di capo-scuola hanno? Beh, comincia a studiare un pochino…e vedrai che non ti farò più queste ramanzine! ”

Perché la fai tanto lunga? Di’ di no e basta! E poi è un segnale di stima il fatto che chieda sempre a te gli appunti per…”

“ …per pararti il culo! ”

Esat…” confermò lui,  rendendosi conto in corsa dell’errore commesso, “ ehi, ehi aspetta…” Daniel afferrò al volo il polso della ragazza, dopo aver visto i suoi occhi spalancarsi per l’indignazione. “ No, Barbara…aspetta, ti chiedo scusa! ”

Perché non cresci, un pochino? Ti farebbe bene, sai?!

Il tono della compagna lo irritò non poco. “ E tu perché non ti rilassi un pochino, Miss Secchiona perfettina!? ”

Barbara strattonò il polso fino a liberarsi e gli diede le spalle, attraversando il salottino e chiudendosi dietro con un botto la porta della sua camera di caposcuola.

Daniel sospirò e si lasciò cadere sul divanetto di pelle nera.

Erano tutti terribilmente tesi, da quando c’era stata l’aggressione ad uno studente della loro cas,a rientrato in famiglia per l’aggravarsi dello stato di salute della madre. La situazione gli ricordava terribilmente il suo primo anno, quando ancora c’era Gwydion…e per poco tempo era riuscito ad illudersi che la loro famiglia avrebbe potuto vivere insieme, per sempre.

Niente di più ridicolo, aveva scoperto fin troppo presto.

McCallister, nel mio ufficio! ”

Daniel sobbalzò nell’istante in cui la mano nodosa e piena di cicatrici del professor Moody si posò fermamente sulla sua spalla.

“ Professore…Io, non volevo gridare…”

“ Non per parlare della sua litigata con la Howell…anche se vi avrà sentiti tutta la Scozia. La aspetto nel mio ufficio, comunque…adesso! ”

Se ne andò con l’inconfondibile e cadenzato Clunk della sua gamba di legno, che terminava con un piede intarsiato con le forme di una zampa leonina.

La mente di Daniel scorse freneticamente i risultati delle ultime verifiche scritte e delle prove di laboratorio di Pozioni. Pozioni lo vedeva come uno dei migliori della scuola – l’unica materia nella quale si poteva dire che Daniel riuscisse a mantenere la media Eccellente senza il minimo sforzo, con somma invidia di Barbara – quindi quello che Moody aveva da dirgli non poteva riguardare i suoi voti. Ma allora di cosa voleva parlargli, perché era stato così severo?

Daniel oltrepassò la bacheca e le due tavole di studio, poste sotto le vetrate lunghe e strette. 

Essendo il professore responsabile dei Serpeverde, Moody occupava il bilocale all’interno del loro dormitorio; vi si poteva accedere dalla Sala comune ma anche da un altro ingresso direttamente dal corridoio, sotto al quadro animato che nascondeva l’ingresso al dormitorio.

Daniel bussò alla porta e ricevette subito il permesso – o meglio l’ordine – di entrare.

Alastor Moody si trovava al bancone di pietra, la postazione di lavoro situata tra gli armadi degli ingredienti e la scrivania.

“ Professore…”

“ Siediti, McCallister. Filtro questa pozione e arrivo. ”

Sempre più allarmato dalla severità dello sguardo dell’insegnante e dal vorticare del suo occhio magico, Daniel trovò la sedia su cui sedette particolarmente rigida.

Dall’odore che invadeva la stanza, credette di aver capito quale pozione stesse filtrando Moody. Bevanda della Pace.

Moody non lo fece attendere molto. In pochi istanti fu a sedere di fronte a lui, dall’altro lato della scrivania. “ Ti rendi conto, vero, che dovrei togliere cinque punti ai Serpeverde, per lo spettacolo che avete offerto tu e la Howell, poco fa? ”

“ Lei non c’entra, signore. E’ stata solo colpa mia. ”

Moody annuì. “ Se non altro sei sincero. ” Scrutò la reazione di Daniel, poi aprì un cassetto alla sua destra e porse a Daniel una busta sigillata dal marchio del Ministero.

 

 

* * *

 

 

h 18:30 Serra numero 1

 

“ Una pergamena di quaranta centimetri sulle caratteristiche e sulle proprietà della Belladonna sarà sufficiente. Fatemela trovare sulla scrivania venerdì mattina. Buonasera a tutti. ”

“ Quaranta centimetri di pergamena lui li chiama sufficienti? ” commentò qualcuno, attento a non farsi udire dal professore.

Nell’uscire dalla lezione di Erbologia, il gruppetto di Grifondoro e Tassorosso si mischiò con un vociare sommesso che rivelava tutta la loro stanchezza.

Nessuna delle due case aveva un orario che si potesse definire poco impegnativo o rilassante, al mercoledì.

“ Grazie a Dio è passata anche questa! ” si lamentò sbuffando Vivian Madsen.

Una delle sue amiche, Madeleine Potter, salutò con un sorriso birichino la strega bruna che le affiancò, diretta alla serra dalla quale loro studenti erano appena usciti.

Era sua madre, Hermione Granger e le strizzò l’occhio salutando poi con un cenno anche le sue amiche.

Lungo il tragitto verso la Sala comune, Maddy si chiese se sua madre non fosse andata dal Professor Paciock per chiedergli le erbe che – sapeva – servivano a nonna Gwen e a Madama Chips per curare Blanca.

Nel giro dell’ultimo mese sembravano aver individuato la cura più adatta, e la figlia di Draco e Maresol cominciava finalmente a stare meglio…ma era ancora terribilmente pallida e debole.

Arrivate oltre il ritratto della Signora Grassa, Vivian abbandonò a terra la borsa dei libri e si sedette sulla poltrona preferita. Maddy, che cominciava a temere il freddo davvero troppo presto rispetto a tutti gli altri esseri viventi, salutò Justin McCallister – che si preparava ad uscire dalla torre per andare agli allenamenti di Quidditch – e si preoccupò subito di scaldare le mani davanti al fuoco. Chiuse gli occhi per il piacevole tepore. 

      Maddy, posso chiederti gli appunti di Trasfigurazione di oggi? Ho bisogno di controllare una cosa che ho scritto. ”

“ Certo, prendili pure. ”

“ Grazie…temo di aver scritto una cosa assurda, alla fine delle due ore non riuscivo a tenere gli occhi aperti. ”

“ Prova a mangiare, a colazione! ” osservò Maddy, neanche troppo scherzosamente. “ Mi stai sparendo sotto gli occhi! ”

Ma cosa dici? Non sto più in nessuno dei vestiti che ho portato con me! ”

Maddy serrò le labbra, non osando insistere. Conosceva Vivian solo da un mese – più o meno – e ancora non sapeva come avrebbe potuto reagire. I suoi genitori le avevano insegnato a non intromettersi nelle convinzioni altrui con commenti che avrebbero potuto indisporre.

Era calato un silenzio leggermente imbarazzante, che per fortuna venne interrotto dall’arrivo di Kirsten Newman, un’altra Grifondoro del primo anno che però non era nella loro stessa camera. La sera del Banchetto il Cappello Parlante aveva smistato molte persone alla Casa dei grifoni…molti più degli altri anni.

“ Ecco, ” esordì Vivian dopo aver terminato di correggere i propri appunti, “ ho fatto bene a controllare! Sai che la professoressa ci farà un test, la prossima settimana? ”

Kirsten si era avvicinata alla finestra e ammirava i voli della loro squadra, per quel poco che si poteva vedere dalla torre.

“ Perché diavolo non possiamo far parte anche noi, della squadra?! ” borbottò.

“ Le audizioni non ci sono ancora state, veramente ” osservò Maddy, “ e se qualcuno dimostra di avere vero talento viene preso, anche se è del primo anno. ”

“ Questo è successo solo a tuo padre ” rispose Kirsten, sconsolata.

“ Fai vedere occasionalmente al nostro capitano come voli e vedrai che andrà subito da Paciock a chiedere di fare una nuova eccezione. Paciock, poi, non perderà l’occasione…adora il Quidditch. ”

“ Sarebbe bellissimo, Kirsten! ” sognò ad occhi aperti Vivian.

Pur non avendo avuto mai paura del volo sui manici di scopa, Maddy non era così appassionata del Quidditch quanto loro, tuttavia non vedeva l’ora di poter tifare personalmente per le sue nuove amiche.

“ Dai, facciamo almeno il tema per Moody, prima di cena ” propose Kirsten distogliendo senza troppa spinta lo sguardo dalle finestre e dal suo amato campo da Quidditch.

“ Già, è vero. Lo vuole per domani! ”

Maddy tirò a sé la borsa e si rassegnò ad iniziare. Aveva scoperto di non essere amante della materia, forse si era fatta un po’ influenzare dall’incompatibilità di suo padre con fiale e calderone. A lei erano piaciuti fin da subito Incantesimi, Difesa e Trasfigurazione…ma sapeva di doversi impegnare in tutte le materie…prima di ritrovarsi con ignoranze abissali che poi avrebbe dovuto recuperare in estate.

“ Non trovate simpaticissima la Tonks? ” disse Vivian ad un certo punto, allungando una mano nel sacchetto di Api frizzole che Kirsten aveva offerto a tutte, a sostegno delle loro fatiche. “ E’ la mia insegnante preferita! ”

“ Piace molto anche a me, ” si unì Kirsten, “ ma il migliore è Lupin. E’ stato il professore dei tuoi genitori, vero Maddy? ”

“ Sì, ad anni alterni. Il migliore che hanno avuto, mi hanno sempre detto…e adesso capisco perché. ”

“ Già, è bravissimo. Quando parla, perdo il senso del tempo. Non ho quasi mai bisogno di prendere appunti. ”

“ Tu gli appunti non li prendi mai comunque, Kirsten! ” osservò Vivian con una punta di invidia. “ Hai fatto un incantesimo per la memoria? ”

Kirsten arrossì, imbarazzata. “ Dai, finiamo presto…Ho una fame che ci vedo doppio! ”

Le tre si misero di buona lena, e ben presto gli unici suoni ad udirsi nel loro angolino – respiri a parte - furono il frusciare delle pagine e lo scorrere delle piume intinte di inchiostro sui rotoli di bella copia.

Quando risposero all’ennesima chiamata del capo-scuola Grifondoro, tornato nella sala comune per cambiarsi dopo l’allenamento di Quidditch, Maddy scoprì di avere anche lei una fame a dir poco animalesca. Sedutasi a tavola tra Vivian e Kirsten sorrise a Justin. “ E’ andato bene l’allenamento? ”

“ Abbastanza ” rispose lui. “ Ci preoccupa non poco la partita che avremo fra dieci giorni. ”

“ Contro chi? ” chiese Maddy, “ non ho ancora letto in bacheca. ”

Corvonero. Il portiere – il compagno di banco di Daniel – è una barriera invalicabile, davanti a quei tre cerchi. Non ne lascia passare una! ”

“ Vincerete a punteggio pieno, con noi come sostenitrici! ” esclamò Kirsten, impegnandosi solennemente.

“ E’ bello che tu ne sia convinta…” commentò acidamente il ragazzo castano che stava passando tra i due tavoli – proprio di Grifondoro e Corvonero, “ peccato che ti trovi dalla parte sbagliata. ”

“ Non sarai così tronfio, quando i nostri ti avranno stracciato! ” ribatté Kirsten, per nulla intimidita dall’abissale differenza di età tra lei e Fred Travis, ormai all’ultimo anno.

“ A cuccia, Newman ” sibilò con un’occhiataccia il portiere della squadra avversaria.

“ Di solito si circonda di guardie chi non si sente capace di risolvere da solo i propri problemi ” mormorò a mezza voce Maddy.

“ Ripeti quello che hai detto, mocciosetta! ” replicò scroccandosi le dite uno dei due ragazzi – un maschio e una femmina – che scortavano Travis.

Le ricordavano tanto ciò che aveva sentito raccontare da mamma, papà e Draco stesso sull’atteggiamento che l’ex-Serpeverde aveva tenuto a Hogwarts, sull’indisponenza e l’aria da attaccabrighe che con cui aveva spadroneggiato in lungo e in largo per sei anni…cosa della quale non andava certo fiero.

“ Non giocare a fare il bullo, Travis ” commentò con un sorriso sarcastico Justin. “ Sei un ottimo portiere, ma non sei un Dio. ”

Maddy non riuscì a trattenersi dallo strizzargli l’occhio.

Lo scagnozzo la minacciò: “ Ho detto ripeti se hai il coraggio. ”

“ Sicuro che lo ripeto, se vuoi, non ho paura di dire la verità. ”

Gli occhi nocciola della Corvonero del sesto anno – le pareva si chiamasse Janice Ven…qualcosa – la fulminarono.

“ Resta al tuo posto, chiaro? Non vorrai entrare nelle nostre attenzioni già al primo anno…”

Maddy non accettava queste megalomanie in nessuno, tanto meno in chi pendeva dalle labbra del fighetto di turno. “ Detesto i prepotenti, e non mi faccio certo spaventare…”

Fred Travis ebbe una secca risata, che lei trovava a dir poco odiosa.

“ So chi sono i tuoi genitori, Potter, ma il loro nome non può proteggerti in ogni occasione, perciò non sfidare…Sai ancora di latte, e non sapresti cosa fare se ti trovassi da sola in una…brutta situazione, temo. ”

Cosa succede, tra quei tavoli? ” domandò severamente l’insegnante di Antiche Rune.

Travis non distolse neppure lo sguardo da Maddy e Kirsten. “ Niente, professore. Sana competizione sportiva. ”

“ Bene, fate che cessi subito, se non volete far perdere punti alle vostre Case. ”

E con questo la situazione si calmò…almeno apparentemente.

Quando sentì gli scagnozzi Corvonero ridere e li vide seguire Travis esattamente come due automi, Maddy dichiarò con una smorfia disgustata di aver completamente perso l’appetito.

 

 

* * *

 

h 20:50 dopo la cena 

 

Aveva consumato la sua cena ad una velocità supersonica, impaziente che arrivasse il momento di potersi ritirare senza divenire maleducata. Aveva lanciato un’occhiata a Maddy e la ragazza aveva capito al volo.

Finalmente le due donne di casa Potter erano tornate ad essere madre e figlia, sedute sul tappeto dello studio in attesa che le teste di Harry e di Chris’ apparissero tra le fiamme.

Una breve chiacchierata sulle lezioni di Maddy, sulle piccole sbucciature che Chris’ aveva riportato nel corso delle sue esplorazioni della campagna e sulle avventure sue e di Harry: lei come insegnante ad Hogwarts, lui come addestratore di Auror all’Accademia da cui entrambi erano usciti otto anni prima.

La decisione che avevano preso di comune accordo non era stata affatto semplice, perché Chris’ era ancora piccolo. Hermione nutriva una fiducia smisurata nelle capacità di Harry come padre, ed era stato questo che aveva cercato di far capire a sua madre, che si era offerta di uscire dal castello per aiutare i due Potter nella loro vita da scapoli.

Ma lei ed Harry avevano preferito che i nonni non si insediassero completamente a casa loro, perché Chris’ non doveva uscire viziato e stra-coccolato da questa situazione.

Remus aveva assicurato che la permanenza di Harry e Chris’ ad Hogwarts sarebbe stata una gioia, per lui e per gli altri insegnanti, ogni volta che i Potter avessero voluto riunirsi.

Il sacrificio che tutti dovevano sopportare come famiglia separata, anche se solo logisticamente - sembrava meno gravoso, quando arrivava il momento di incontrarsi. Ogni tanto, poi, Harry faceva a lei e a Maddy una sorpresa e le raggiungeva senza dire niente. Quelle riunioni inaspettate la rendevano felice come una bambina. Anche l’indomani Harry e Chris’ sarebbero venuti al castello, e visto che Glowen aveva accordato ad Harry una licenza di qualche giorno, sarebbero rimasti con loro per il fine settimana.

Quando si furono salutati, Maddy tornò nella Torre dei Grifondoro, ed Hermione si preparò psicologicamente ad una conversazione non distesa come quella che era appena terminata. 

 

Il bussare alla porta giunse pochi minuti dopo le nove.

“ Avanti ” invitò Hermione, quando scoprì l’identità del ragazzo che aveva bussato alla porta.

“ Grazie, professoressa ” Daniel entrò nell’ufficio di Difesa contro le Arti Oscure guardandosi intorno. Solo dopo essersi seduto davanti alla scrivania notò che non erano soli: “ Dra…Scusi, Signore… ”

Il biondo Auror se ne stava accanto ad una delle finestre. Il sorriso con il quale salutò Daniel non fu in grado di nascondere come avrebbe voluto le preoccupazioni che si trascinava da troppo tempo.

I problemi sembravano non finire mai.

“ La convocazione del Ministero ci ha resi molto orgogliosi di te, sai? ” gli disse.

“ Grazie, Signore ” rispose Daniel.

I due adulti dovettero aver notato che in realtà lui non era affatto entusiasta.

La Granger si schiarì la voce. “ Daniel, in questo momento siamo tre amici, nonostante la differenza di età. Tornerò ad essere una tua insegnante quando sarai uscito dallo studio. ”

Un rossore intenso invase le guance di Daniel, poi scomparve. “ Grazie…Hermione, Draco…”

Cosa farai? ” gli chiese quest’ultimo.

“ Riguardo alla proposta? Non lo so, ad esser sincero…Non riesco ad esserne felice quanto vorrei. ”

Le mani della professoressa di Difesa torturarono leggermente un angolo della sottile risma di pergamene che aveva davanti.

“ Sappiamo tutti quello che hai passato, Daniel. E’ chiaro che sono stati fatti dei torti alla memoria di Gwydion e Tamis, dopo l’arresto del Generale e la prima battaglia contro Yan. ”

      “ Dica pure che dipendenti del Ministero e giornalisti si sono fiondati ad accusarli, senza conoscere affatto quello che era successo. Se ne sono fregati, scusate l’espressione…”

      Era tornato velocemente a darle del lei, sottolineando la differenza di ruoli.

      “ …A cosa vuole che potessero contare le testimonianze di tutti quei maghi e babbani? La gente del nostro mondo voleva dei colpevoli, e Gwydion aveva fatto tutte quelle cose…”

      Yan lo ha costretto a farle, Daniel. Noi lo sappiamo. E anche la McGrannitt – anzi, soprattutto lei - ha sempre cercato di onorare la memoria di Gwydion, lo sai. ”

     “ Questo non l’ho mai negato…”

     “ …E crede nelle tue capacità. Per questo ti ha proposto l’addestramento per diventare Indicibile. Perché sa che tu saresti una delle persone adatte a riordinare le cose all’ufficio Misteri, non perché pensi che tu debba essere tenuto buono.

     Ma se io accettassi di seguire quell’addestramento…dove dovrei andare? ”

     “ Noi non lo sappiamo, Daniel ” rispose Draco. “ La sede dell’addestramento è nascosta anche agli Auror. Solo la McGrannitt e pochi altri consiglieri del Wizengamot la conoscono. Non siamo autorizzati a ricevere queste informazioni. ”

     “ Non mi piace questa segretezza, non credo che accetterò…Ma questo non ha nulla a che fare con la McGrannitt. Credo che sia la migliore strega che io abbia mai conosciuto, e so che non avremmo potuto sperare in un Ministro Migliore. ”

     Draco scambiò uno sguardo silenzioso con Hermione.

     “ Allora verso quali maghi del Ministero provi questa rabbia? ” domandò la donna.

     “ Non posso dirlo. Non è nessuno che voi conosciate, comunque. ”

     Hermione lo fissò, rendendosi conto dell’ansia che avrebbe trasmesso con la prossima raccomandazione. “ Daniel…stai attento. Attento alle reazioni che possono scatenarsi da questa rabbia…non reprimerla. ”

     Il ragazzo inspirò a fondo. “ Non posso nemmeno sfogarla, ” disse, “ non ho scelta, devo tenermela dentro. ”

 

 

* * * 

 

h 23:50 lungo un corridoio lontano dalla torre dei Grifondoro

 

Decisamente troppo lontano, considerato il coprifuoco che era scattato già da un’ora e quaranta minuti.

Quando era uscita dall’Aula di Difesa – dove si trovava lo studio che condividevano i due insegnanti: il Preside Lupin per i primi due anni e sua madre per quelli successivi – Maddy aveva avuto davvero l’intenzione di entrare al più presto nella Sala Comune dei Grifondoro.

Poi c’era stata la chiacchierata con Hilary e Justin – che per quella notte avevano il permesso di restare in biblioteca più a lungo, per una ricerca. E al momento di rientrare nel suo dormitorio, Maddy si era persa.

Si era lasciata alle spalle l’ala più illuminata del castello, ed ora la visuale dei corridoi era davvero minima. Era sparito qualunque fantasma che avrebbe potuto aiutarla. Con un moto d’orgoglio, Maddy si era detta che non avrebbe chiesto aiuto senza aver prima tentato da sola.

Durante il suo terzo tentativo di orientarsi, ormai completamente al buio, aveva incontrato lei.

“ Sei molto lontana dalla tua Sala Comune…” 

Maledizione! Maledizione, maledi

Imprecò Maddy tra sé, sconvolta dalla strana combinazione di eccitazione e di paura che la stava paralizzando lì, nel buio.

Non l’aveva ancora riconosciuta…con quel buio…poteva ancora scappare prima che…

“ Io sono un prefetto, Potter…”

“ Lo so, Janice ” rispose Maddy, calcando volutamente il tono acido sul nome della Corvonero.

Detestava non poter vedere in faccia qualsiasi interlocutore. L’altra restò volutamente nell’ombra, e quando Maddy mise mano alla propria bacchetta per evocare l’incantesimo Lumos”, le bloccò il braccio, sempre restando nel buio. “ Devo accompagnarti dal professore più vicino ” la avvertì con maligna soddisfazione.

Maddy ebbe un lampo di paura, ma subito dopo si rese conto che una punizione non avrebbe potuto evitarla: di fatto si era trattenuta nei corridoi oltre il coprifuoco. Avrebbe scontato la sua punizione e tutto sarebbe finito presto…sperava.

Quello che la preoccupava maggiormente era la reazione di Papà e Mamma. Li avrebbe delusi, lo sentiva.

Beh, il danno ormai era fatto…ora doveva assumersene le responsabilità. “ Fai quello che devi fare, allora! ” disse, cercando di apparire decisa, sfuggendo però alla presa del prefetto. “ Ma levami le mani di dosso, ti seguo sulle mie gambe. ”

Dopo due svolte e un paio di rampe di scale, le era parso chiaro che Janice la stesse portando nell’ufficio di sua madre, quello di Difesa, che a quanto pare era il più vicino. Sicuramente pensava che sarebbe stato divertente assistere ad una punizione decisa dalla madre per la propria figlia.

Peccato che avesse fatto male i suoi calcoli, pensò sogghignando nella penombra. La luce magica che stava guidando i passi del prefetto Corvonero non riusciva a superare la sua figura…molto più alta di Maddy. “ Deve essere il responsabile della mia casa a punirmi, Janice ” osservò la giovane in punizione.

“ Zitta. ”

Ma come ti permetti? Non sei un gendarme, sei solo un prefet…” Con orrore, Maddy si accorse che stavano camminando ben oltre l’aula di Difesa contro le Arti Oscure. “ Dove stai andando? ”

Dove stiamo andando, Potter ” precisò Janice. “ Alohomora! ” sussurrò all’ennesima porta sulla loro destra. “ Entra. ”

 

 

* * *

 

Giovedì 19 Ottobre, h 00:10, Sala comune dei Serpeverde  

 

Qualcuno gli aveva messo addosso una coperta leggera e, nel raddrizzarsi a sedere sulla poltroncina della Sala Comune, Daniel capì subito di chi si trattava. Barbara dormiva con la testa sul tavolino, si era addormentata prima di riuscire a riordinare i suoi libri di Pozioni.

La scosse il più dolcemente possibile. “ Barbara…”

La Serpeverde aprì gli occhi, voltandosi assonnata verso di lui. “ Che-che ore sono? ”

Daniel si guardò l’orologio. “ Mezzanotte passata ” rispose, “ hai finito il tema per Moody? ”

“ Cos’è, vuoi già che te lo faccia copiare? ”

“ No. Scusami per oggi pomeriggio. Ti prego. ”

Barbara lo fissò per un istante, poi scosse la testa di boccoli biondi. “ E’ tutto passato. Andiamo a dare una controllata ai corridoi, prima di metterci a letto? ”

Daniel annuì, e i due si diressero verso l’uscita della Sala comune, evitando per un soffio di calpestare il gatto di una studentessa del quarto anno. “ Yo-yo, sei sempre nei piedi! ” esclamò sottovoce Barbara.

Il gatto non si scompose minimamente.

“ Dura vita, la tua! ” commentò sarcastico Daniel.

“ Oh, i nostri Capiscuola si sono riappacificati! ”

Daniel gettò un’occhiataccia al mago del ritratto sopra di loro, un orientale che si diceva fosse il fratellastro di Salazar Serpeverde. “ Torneremo subito, facciamo l’ultima ronda. ”

“ Sì, appiccicati in quel modo…”

“ Non sono affari suoi! ” lo rimbeccò Barbara.

Il mago assunse un’espressione offesa. “ Sempre così gentile, questa donzella? ”

Daniel non si preoccupò di rispondergli.

Camminarono per i corridoi usando la luce delle loro bacchette, perché le torce erano state spente da un pezzo. Incontrarono un paio di volte il tornado Pix, che sorvolava le loro teste beffardo, inseguito dal Barone Sanguinario.

“ Mi piace camminare lungo questi corridoi, quando non c’è nessun altro ” disse lui, dopo un po’. Stavano passeggiando ben oltre i corridoi più vicini alla loro Sala comune.

“ Io invece è l’unico compito di prefetti e caposcuola che lascerei volentieri a qualcun… ”

Ssstt…”

Cosa c’è? ”

“ Non senti delle voci? ”

Erano arrivati ai piedi della prima rampa di scale magiche che portavano alla torre dei Corvonero.

“ Se ne occuperanno i prefetti dei Corvi, no? ” iniziò a dire Barbara. Ma il lamento che seguì la portò a vedere la cosa in modo assai diverso, soprattutto a ricordare bene chi fossero i prefetti di Corvonero. “ Travis! Quell’idiota, gradass…”

Ssst, vuoi farti sentire? Sicuramente stanno organizzando qualche scherzo. Andiamo a stanarli! ”

Si avvicinarono lentamente allo corrimano della scala e cominciarono a salire verso l’origine delle voci. Più si avvicinavano al pianerottolo, più divenne chiaro che Travis non li aveva ancora sentiti arrivare. Daniel riconobbe la sua figura e quella dei suoi compagni di bravate. Erano fermi sull’ingresso che portava alla loro Sala comune.

Travis stava ridendo. “ Non voglio farti niente, credimi…almeno che tu non decida di tradire il nostro piccolo segreto. ”

Quale segreto?

 “ …Se qualche professore lo verrà a sapere…Janice dirà di averti scoperto fuori dai corridoi oltre l’orario di coprifuoco. A chi pensi che crederanno? Tu avrai la punizione dal professor Paciock…e in più quella che decideremo noi per te. ”

“ Non coprirò questi vostri disgustosi divertimenti solo per evitare una punizione, fosse anche quella del Preside in persona! ” rispose una voce molto giovane, ma anche molto determinata. Daniel si convinse di averla già sentita molte volte, ma in quel momento non riuscì a stabilire a chi potesse appartenere.

E se fosse l’espulsione da Hogwarts? ” insinuò Travis. “ Cosa direbbero i tuoi genitori, il grande Potter e la sua mogliettina? ” 

“ Non osare parlare così di mia madre! ”

“ E’ Maddy! ” esclamò Barbara. “ Daniel, dobbiamo…”

 Ma il biondo strinse fermamente il suo braccio. “ Aspetta, non adesso. Solo se non riesce a sistemarli da sola. ” Sapeva che Madeleine Potter aveva una lingua molto biforcuta, quando ce ne era bisogno. Ed era anche molto orgogliosa.

“ Tu sei un debole, lo sai? ” la sentì rispondere, quasi con un ringhio. “ Prima lo sospettavo soltanto, adesso ne sono sicura…ahi! ”

Daniel sentì montare una collera bruciante. Voltato di schiena, ora Travis gli oscurava completamente la visuale della Grifondoro, la stava spingendo dentro alla Sala Comune dei Corvi. Bene, ora sì che dovevano intervenire. Daniel estrasse la bacchetta e… Petrificus totalus! ”

 Il capitano dei Corvonero non tardò a voltarsi verso chi aveva pietrificato i suoi scagnozzi. Con un ghigno varcò l’entrata sotto il ritratto e si chiuse dentro insieme a Madeleine.

Vai a chiamare la Tonks, ha la stanza qui sulla destra. Vai! ” gridò a Barbara.

“ Non è necessario, sono qui. ” L’insegnante aveva indossato in tutta fretta una vestaglia e impugnava la bacchetta con uno sguardo furioso. “ Travis ha chiuso la sua carriera di Caposcuola…e forse anche di studente. ” 

 

“ Non ci si comporta così, Potter…”

Maddy lo fissava, sconcertata, dopo aver riconosciuto nella Corvonero tremante seduta su un divanetto Lorelai, la sua compagna di banco alle lezioni di Difesa e Storia della Magia. “ Ma non ti vergogni? Vi divertite a spaventare e sottomettere tutti gli studenti della vostra casa, o solo le ragazze? ”

“ Non hai più i biondi paladini Serpeverde a proteggerti, Potter, adesso sei nella nostra Torre. ”

E questo è davvero un male, per voi! ”

Ohoh, così mi spaventi! ”

Piantala, idiota, e lasciami passare! ”

Travis le serrò il passaggio, prima che potesse sfuggirgli varcando la soglia che venne richiusa proprio in quel momento dal ritratto magico. “ Tu non vai da nessuna parte, Pot… ”

 “ Tu invece mi seguirai nello studio del Preside, Travis! ” lo freddò l’insegnante di Trasfigurazione, dopo aver rimesso in piedi e de-pietrificato Johnson e la Veltorn. “ Fuori, anche tu Potter! ”  

 

 

* * *

 

h 01:10 Studio del Preside

 

“ Hai schivato per un pelo l’espulsione, Travis. Fossi in te direi tutto…e anche di più, se capisci cosa intendo. ”

Ora che la paura la stava lentamente abbandonando – e per questo doveva ringraziare l’intervento di Daniel e Barbara, che avevano agito anche prima che arrivasse l’insegnante responsabile dei CorvoneroMaddy si sentiva un po’ meglio…

Guardando il professor Lupin, però, si trovò a pensare che non l’aveva mai visto così adirato. C’era da dire che sua madre, al momento, sembrava sulla via per eguagliare anche troppo bene quel livello di arrabbiatura.

Mentre seguiva Janice Veltorn lungo i corridoi – credendo ancora che l’avrebbe condotta davvero da un professore – Maddy aveva trovato semplice convincersi che fosse la cosa migliore confessare e accettare di buon grado la punizione per il coprifuoco violato…anche se la punizione fosse stata decisa da sua madre.

Adesso non trovava più così facile sostenere lo sguardo deluso di Hermione Granger. Sì, aveva detto tutto quello che era successo nella Sala comune dei Corvonero…quasi tutto…tutto ciò sul quale non aveva promesso il silenzio, all’altra ragazza del primo anno che era la reale vittima delle angherie di Travis e compagni.

Ricordò la paura che aveva letto nello sguardo di Lorelai e fissò disgustata Travis e la Veltorn.

Come si poteva terrorizzare una ragazza di undici anni della propria casa, intimidendola al punto da spingerla a chiedere ai testimoni di mantenere il silenzio, invece di chiedere aiuto per riuscire a denunciare? Come si poteva farlo sapendo di essere stati scelti per aiutare gli altri, per essere per i più giovani dei punti di riferimento? Come si poteva approfittare della spilla di prefetto e caposcuola in questo modo orrendo? 

      Lei aveva deluso Mamma…e Papà… - Cosa avrebbe detto Papà ? – e sapeva già che avrebbe dovuto spiegargli tutto di lì a poche ore, senza poter aspettare che arrivasse al castello insieme a Chris’…Ma sapeva anche di aver fatto bene a dire tutto il possibile…e probabilmente, dopo aver convinto Lorelai che era la cosa giusta da fare – avrebbe detto tutto il resto…Al di là della paura della reazione dei genitori, sapeva qual’era il dovere di una persona coscienziosa. Travis e la sua banda non poteva e non doveva passarla liscia un giorno di più!

      Lorelai non poteva continuare ad accettare di servire quei tre idioti, di mettere la sua intelligenza al servizio della loro pigrizia, di subire il loro bullismo! Era assurdo, e chissà per quanto era andato avanti tutto questo! Forse Travis e gli altri l’avevano scelta come loro vittima già la sera dello smistamento, e l’avevano accolta con falsità al loro tavolo…

      Al solo pensiero, Maddy si sentì un groppo in gola impossibile da mandar giù.

      “ Avete dimostrato di non meritare affatto le spille che avete ricevuto ” stava continuando Lupin alla volta di Travis e degli altri colpevoli. “ Mi fate quasi vergognare di aver riposto in voi la mia fiducia. Consegnate subito i distintivi, qui sulla mia scrivania. ”

      Sotto gli sguardi gelidi e delusi del Preside e della professoressa di Trasfigurazione, Janice Veltorn fu la prima ad appoggiare la sua spilla di prefetto.

      TravisJhonson…”

      Anche gli altri due distintivi scivolarono nel cassetto della scrivania del preside.

      “ Professoressa Tonks, tocca a lei stabilire quanti punti togliere ai Corvonero. ”

      “ Certamente cinquanta punti per ciascuno, visto che a compiere queste azioni sono stati studenti più grandi, che dovrebbero essere un esempio per gli altri. E per di più avevate anche le spille ” L’insegnante di Trasfigurazione tornò a dare la parola al Preside. 

      “ La vostra punizione durerà almeno due settimane, domani sarete convocati qui nel mio studio per ascoltare ciò che dovrete fare. Scusatevi con la signorina Potter, con la professoressa Tonks, e tornate subito alla vostra Torre. Tonks, quando li avrà accompagnati torni qui, per favore. ”

      Ninfadora Tonks annuì e seguì i tre studenti fuori dallo studio.

      E così rimasero nella stanza circolare lei, Daniel, Barbara, sua madre e il Preside, che con un sospirosi occupò la propria poltrona. “ Voglio capire meglio la realtà che hanno alle spalle questi ragazzi, prima di decidere le punizioni. ”

      Restò per qualche istante con gli occhi chiusi, e per Maddy quella breve pausa divenne insostenibile. Poi Lupin si rivolse a lei, rinunciando a ogni formalismo: “ Dovrò punire anche te, lo sai, Maddy…”

      “ Lo so, Professore…Lo accetto. E non mi farò più trovare nei corridoi oltre il coprifuoco.

      “ Non mi sto riferendo solo a questo ” disse lui, dopo aver guardato per un istante Daniel e sua madre. “ Non hai detto tutta la verità su quello che hai visto fare a Travis e gli altri. ”

      Maddy si ritrovò il cuore in gola.

      “ Devi capire che tacere, nascondere queste situazioni di abuso non aiuta chi le subisce. ”

      “ Non posso dire ancora niente, Professore, perché non ho alcuna prova. Ho visto solo che certi Corvonero del primo anno temono i loro prefetti e il caposcuola. Li temono…troppo, se capisce quello che intendo. E ora comincio a immaginare il perché, ma non accuserò mai senza avere delle prove concrete.

      “ Sono stato anche io al tuo posto, Maddy. Non è stato facile prendere la decisione di denunciare questi comportamenti, ma l’ho fatto. Ho temuto di restare solo, di perdere i pochi amici che avevo trovato…ed erano davvero pochi, sai? Ancora meno di quanti te ne sia fatta tu, qui ad Hogwarts. ”

      Mamma restava in silenzio, e questo era un gran brutto segnale.

      E cosa successe, Professore? ” si azzardò a chiedere Maddy.

      “ Li persi…”

      Maddy storse il naso.

      “ …e quando ci riunimmo, diventammo molto più uniti di prima, inseparabili. Fu tuo nonno James a fare il primo passo, dopo aver terminato di scontare la sua punizione. ”

      “ Ma lei non venne punito? ”

      “ Per aver tenuto nascosto cose che avrei fatto meglio a riferire? Certo, e per qualche giorno ho pensato che questo fosse tremendamente ingiusto. E’ stata l’amicizia che ho ricevuto dopo a farmi pensare, capisci adesso? ”

      Maddy annuì.

      Vai, Potter…è l’una passata. Domani Paciock ti dirà quale punizione dovrai scontare. Per questa volta non saranno tolti punti ai Grifondoro. ” 

 

* * *

 

 h 16:40, Biblioteca

 

 Si era chiusa sui libri appena uscita dall’aula di Astronomia, salutando con un gesto spiccio Vivian e Kirsten, che sarebbero tornate in Sala comune. Maddy sapeva di dover andare alle 17 nell’ufficio di Paciock, accanto alla Serra 1, per ricevere la sua punizione.

Mancava ancora una mezz’ora, e se non avesse dovuto lottare contro il costante pensiero di aver deluso i suoi genitori, e il ricordo della chiacchierata avuta in particolare con la madre, durante l’ora di pranzo…beh, forse Maddy sarebbe riuscita a finire per l’ora dello sgradito appuntamento almeno il compito di Incantesimi.

Ma non c’era verso di allontanare dalla mente l’espressione severa e dispiaciuta di Mamma, e non riusciva a superare la paura per l’espressione che avrebbe visto sul volto di Papà, che sarebbe arrivato al castello insieme a Chris’, per l’ora di cena.

Per la barba di Merlino, doveva succedere proprio in quel fine settimana? Perché non si decideva a prestare attenzione agli orari e non si teneva fuori dai guai?!!

Cercò di riportare la concentrazione sul titolo del breve tema chiesto da zio Ron: Gli incantesimi di immobilizzazione e i loro contro incantesimi: formule e movimenti necessari per evocarli.

Ma proprio non c’era nulla da fare: la mente aveva preso altri lidi.

Erano in pochi in biblioteca, e c’erano soprattutto studenti degli ultimi anni, quelli che avrebbero sostenuto i G.U.F.O  o i M.A.G.O al termine di quell’anno.

Per fortuna nell’entrare non le era parso di scorgere tra loro i tre Corvonero.  Aveva riconosciuto subito Barbara e Daniel, che le avevano sorriso comprensivi, invitandola a sedersi al loro stesso tavolo. Adesso la Caposcuola stava sgridando il biondo, senza nemmeno frenare il volume della propria voce, perché per l’ennesima volta aveva riempito la pergamena di partite a Tris, invece che di doverosi appunti sulla lezione di Difesa di sua madre.     

Daniel le lanciò una comica e silenziosa richiesta d’aiuto, che fece divertire anche Barbara e allentò un po’ la tensione tra loro.

Cosa studi? ” le chiese a questo punto Barbara.

“ Incantesimi… ” rispose mestamente Maddy. “ Per lo meno, ci provo…”

“ Andrà tutto bene, vedrai ” disse il biondo Serpeverde, “ scommetto che per tua madre la cosa è già dimenticata. ”

Temo di no. E per di più sta per arrivare anche mio padre…Ma grazie per essere intervenuti ieri…”

“ Ci avrai ringraziato almeno cinque volte! ” esclamò sorridente lui. “ E’ un dovere dei Caposcuola aiutare gli altri più giovani, anche di case diverse. ”

“ Allora per il vostro sostegno di adesso…”

“ Questo è un piacere…”

“ Andiamo, Galantuomo, “ scherzò Barbara, “ lascia stare le smancerie e torna a studiare! ”

“ Ora capisci che cosa mi tocca di sopportare ogni istante della mia giornata? ”

“ Povero! ”

Maddy tornò con un sorriso al paragrafo che aveva tentato di buttare giù. “ Si deve al mago svedese Kristoff Edberg il perfezionamento degli incantesimi di immobilizzazione che noi tuttora evochiamo. Egli insiste sull’importanza di distinguere tra soggetti inanimati e soggetti viventi – anche se non appartenenti alle razze umane e alle altre razze senzienti – dell’immobilizzazione per incantesimo…” Come inizio non c’era male, ma avrebbe dovuto rivederlo…sicuramente renderlo meno…simile al libro di testo.

Aveva già ripreso in mano la piuma intinta nel calamaio, quando due mani grandi le coprirono gli occhi.

Si voltò con timore, già aveva riconosciuto il proprietario di quelle mani. “ Papà…”

“ …E Chris’ ” disse lui, che ora teneva per mano il suo fratellino.

Gli occhi di Maddy si inumidirono, ma dovette farsi forza.

“ Mi…dispiace, papà. ”

Maddy è stata cattiva, Papi? ”

La Grifondoro fulminò brevemente la piccola vespa impicciona che ora trotterellava attorno alla sua sedia. Per fortuna nei paraggi non c’era quasi più nessuno.

      Harry recuperò il controllo della situazione, braccando il figlio prima che infastidisse i ragazzi rimasti stoicamente concentrati sui loro studi. e gli rispose: “ Solo un pochino, Chris’. Ma ne parleremo insieme, con calma…vero? ” concluse, strizzando l’occhio a Maddy. “ Andiamo? Se non sbaglio hai un appuntamento con Paciock, nel suo ufficio. ”

Un po’ rincuorata da quelle parole – anche se ancora molto agitata per la seconda chiacchierata che l’aspettava in quella giornata infinita – Maddy raccolse la sua roba e prese l’altra mano libera di Chris’, avviandosi con la peste e il suo mitico papà fuori dalla Biblioteca.

 

 

 

 

 

  

        

       

 

 

    

  

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Caillean