Potete uccidermi per due motivi:
B. Il capitolo cortissimo e che fa schifo.
Tredicesimo
Capitolo
“Ti
prego Bella! Per me, per Esme, per Rosalie!” Urlò
Alice, mentre io
continuavo a mettere i vestiti dentro la mia valigia.
Dobbiamo
mettere la parola fine alla nostra storia.
Quella
frase mi aveva spiazzata, naturalmente. Ed ora me ne stavo
andando, stavo tornando a Volterra. Con mia figlia, con il mio quasi
marito.
Demetri. Perchè continuavo a perder tempo dietro Edward? Non
mi voleva, non mi
aveva mai voluta. Da quando ero stata ‘adottata’ da
Carlisle lui se ne era
andato, una volta tornato faceva di tutto per non vedermi. Dopo
centoventi anni
fingeva di non riconoscere sua figlia. Come potevo biasimarlo?
Già, proprio non
potevo.
“L’hai sentito, o l’avevi già
visto. Alice, ora la mia vita è
Volterra. Centoventi anni fà mi è stata fatta una
proposta, ed io ho accettato.
Basta”. Finii, stizzita. Non volevo lasciarli, di nuovo. Ma
dovevo farlo. La
cara e dolce Esme. Jasper, silenzioso e loquace, ma forse quello che
riusciva a
capirmi davvero. L’iper protettiva Rosalie, per lei ero
davvero come una
figlia: mi aveva cresciuta, volendomi davvero bene. Emmett.
L’orso, e le sue
battutine fuori luogo, che – sotto, sotto – mi
facevano scappare un sorrisino.
Alice, la dolce sorellina. Aveva sempre dei consigli, mi aiutava sempre.
Carlisle, il padre che non ho mai avuto. Gentile e premuroso, e al
tempo stesso
severo e disciplinato. E poi ... poi Edward. L’unica persona
che mi aveva fatto
scoprire il senso della parola amore.
L’unica persona che ho amato
veramente. Il mio uomo. Il mio
vampiro. Ed ora il vampiro di
un’altra. Posai leggermente l’ultimo vestito nella
valigia, e mi voltai verso
Alice, sospirando: “Lo sai che mi mancherete tutti. Mi
mancherà anche Edward,
in fondo. Ma è stata una sua decisione, Alice. Come tale,
devo rispettarla”.
Dissi decisa. Avrei dato la mia eternità, pur di avere
Edward accanto a me, ma
non bastava. Non sarebbe mai bastato.
“Oh Bella”, singhiozzò lei,
abbracciandomi di slancio. Finalmente
aveva capito che non c’era più niente da fare,
nessuno sarebbe riuscito a
convincermi.
“Aiutami a finire la valigia”, sussurrai, avanzando
verso l’armadio.
Almeno l’avrei fatta felice, per l’ultima volta.
“Ogni
volta che ritornerai, ci troverai sempre. Bella, continueremo ad
aspettarti”, disse Carlisle, sicuro delle sue stesse parole.
Pensava che
ritornassi? Sbagliava di grosso.
“Certo”, dissi, abbracciando anche lui.
C’erano proprio tutti, per
darmi l’ultimo saluto: Esme, Carlisle, Jasper, Alice,
Rosalie, Emmett e anche
Carmen e Eleazer. Quasi tutti, ma andava bene
così.
“Ciao zia”, sussurrò fra i singhiozzi
Renesmee, accolandosi sul petto
di Rosalie. Ne avrebbe sofferto, di sicuro.
“Hey tesoro, tornerai a trovarci. Vero Bella?”
Domandò lei, per
rassicurare la bambina. Non avevo mai amato mentirle, ma questa volta
dovevo
farlo.
“Certo amore. Dobbiamo tornare a Volterra per un
pò di giorni, ma ti giuro
che tornerai”. Tornerai. Tornerai. Solo lei. Renesmee
salutò tutti, Demetri
strinse la mano a tutti e così salimmo sulla jeep di Emmett.
“Sei sicura?” Chiese Demetri, una volta dentro. Io
ero seduta dietro,
e lui vicino a me. Mia figlia fra le mie braccia.
“Sicura”, sospirai, stringendo la mia mano fra la
sua.
“A cosa devo il vostro ritorno?” Domandò
sorpreso Aro, sicuramente di
vederci così presto. Usai la mia maschera migliore.
“Avevo nostalgia di casa!” Dissi, con un finto
sorriso a trentadue
denti. Andai varso di lui, e l’abbracciai. Non era un
abbraccio affettuoso. Era
un abbraccio di ‘bentornato’. Lui
ricambiò, senza troppe parole.
“Allora Isabella,
com’è andato il viaggio? Il mio vecchio
Carlisle che racconta?” Chiese, battendomi una mano sulla
spalla, ed
invitandomi a seguirlo. Voleva che gli raccontassi tutto, nei minimi
particolari.
“Che belle notizie porti da Denali?”
Domandò Aro, una volta entrati
nel salone principale. C’eravamo solo noi due, con dei calici
pieni di sangue
davanti. Sangue umano.
“Mah, le cose non sono cambiate dalla mia partenza. Carlisle
è sempre
felice con la sua Esme, ed i suoi figli godono di un’ottima
salute”. Parlare
dei miei fratelli con quel distacco non mi piaceva, ma dovevao farlo.
“Va bene. E ... com’è che si chiamava
quel ragazzo ...” Ecco dove
voleva andare a parare.
“Edward! Edward fra pochi giorni si sposerà con
Tanya, infatti credo
che a poco arriverà un invito”, feci la falsa,
ringraziando il mio scudo, così
Aro – toccandomi – non poteva sapere quello che
pensavo.
“Sono felice”, disse soltanto, sorseggianto del
sangue dal suo calice.
“Che ti ha detto?” Domandò Demetri, una
volta uscita.
“Niente, com’era andata a Denali”,
tagliai corto. Non volevo allungare
il brodo, proprio non ce la facevo.
“E tu?” Chiese impaziente. Dio, certe volte era
peggio di un bambino.
“Vuoi sapere se gli ho detto tutto quello
che è successo? No,
niente!” Risposi stizzita, ora doveva finirla.
“Bella”, disse prendendomi per un polso,
obbligandomi a fissarlo. “Che
di fa con il matrimonio?” Domandò,
con tutta l’enfasi possibile.
“Ci sposiamo”, finii, dirigendomi verso mia figlia.
Mi serviva per farvi capire
meglio le cose.
Il prossimo sarà moooolto più lungo, e ci saranno
dei colpi di scena.
Mi dispiace dirlo, ma visto che questa storia è stata
suddivisa in due parti, la seconda "che sarebbe questa" sta per
concludersi T.T
Lo so, dispiace anche a me. Quando ho iniziato a scrivere Isabella
ancora non sapevo cosa fare, quindi ho affrettato i tempi.
La prima parte doveva essere più approfondita e molto
più bella, ed ora che ho perso i capitoli lo sto facendo:
sto scrivendo una rivisitazione
di Isabella, però siete voi che dovete decidere se devo
pubblicarla o no.
Voglio aprire un sondaggio, quindi sta a voi.
Ma - per un mio sfizio - io la scrivo lo stesso :] Ora vado, vi ho
rotto abbastanza, alla prossima e grazie e tutti!
Le mie FanFiction:
In Corso:
Una ragione per vivere(Twilight)
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
Concluse:
Isabella.(Twilight)
La vita, in un soffio.(Twilight)
Come What May(Twilight)
La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)