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Autore: Luca_sto    13/10/2009    1 recensioni
Le pagine di questo diario sono state rinvenute in condizioni talmente illeggibili da aver dovuto fare ricorso a una tecnologia sofisticatissima per riottenere gli spezzoni qui sotto narrati in maniera chiara e ordinata. Questa, è la testimonianza vista dagli occhi di un essere umano del sopraggiungere di una nuova razza e dell’annientamento della vecchia. Buona lettura.
Genere: Sovrannaturale, Science-fiction, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Novembre2013

2 Novembre 2013

 

Ma tu guarda che bel giorno oggi! Mi verrebbe proprio da ridere se non vedessi la mia vita ridotta in cenere dentro due provette. Acciderbolina! A parte questo fatto, aria di grandi cambiamenti oggi nell’aria! E non dico che sia cambiato qualcosa nell’aria-aria. Sempre caldo afoso e totale assenza di vento. No, intendevo cambiamenti come il fatto che abbia letteralmente trafugato ogni singola bottiglia di whisky, di rum, di vodka o di qualsivoglia altro liquido con tasso alcolemico maggiore del 20% E’ incredibile notare infatti come l’alcool si mantenga buono anche dopo un lungo lasso di tempo! Per la cronaca, ovviamente mi sto dando da fare per finirlo tutto il prima possibile, ma credo servirà un bel po’ di tempo per finire le scorte di cinque supermercati ihih. E poi, ho deciso di dare un nome al diario che sto tenendo con amorevole cura sotto la mia tutela.

Si chiamerà Gof. Mi sembra molto attraente come nome. Ha un non so che di…insensato. Proprio così. I nomi che sembrano nascondere qualcosa sotto ma in realtà non nascondono proprio un fico secco mi hanno sempre attratto. Volevo poi aggiungere solo una cosa, dato che ora sono abbastanza sobrio da poter scrivere. Le annotazioni, i pensieri, le riflessioni, tutto ciò che sto scrivendo e che assai probabilmente nessuno leggerà, non esiste. Sono solo righe bianche. Un diario completamente vuoto. Del resto, i fantasmi mica possono scrivere, no?

 

5 Novembre 2013

 

Taci, Gof. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.

 

6 Novembre 2013

 

Gof perdonami la pazzia di ieri notte, ma quel pezzo sembrava fatto apposta in quella situazione. Forse non te l’ho detto, ma sto viaggiando per le montagne. Le mie gambe mi stanno chiedendo pietà, ormai non sono più abituato a queste cose. I muscoli si sono atrofizzati da quando correvo per la scuola...20 anni fa ahahah. Il brutto di queste montagne è che non si sente niente. Niente. Gli unici rumori sono i ramoscelli che spezzo io con i miei piedi o le pietre che calcio quando cammino. E’ un’atmosfera surreale. Cazzo, ho sempre voluto poca gente nei boschi quando passeggiavo, ma questa è davvero un’esagerazione. Le notti poi non parliamone. Un freddo incredibile. La città sembra così distante ora. Il caos, il rumore, il caldo, lo stress, la ripetitività…qui non esistono. Scopro sempre qualcosa di nuovo ad ogni passo. E’ incredibile. Non oso definirlo un paradiso, ma qui sembra davvero un altro mondo. Mi sento come a casa mia. Non sono più un pallido spettro. Ora sono parte del mondo naturale. Vegetale, s’intende. Ah, prima che metta su radici, molto probabilmente ti starai chiedendo perché sono sui monti. Comprensibile. Io ti rispondo: avevo qualcosa di meglio da fare?

 

*

 

Questa notte ho sorpreso due ragazzi in una macchina. Sì, hai indovinato. Almeno loro sono morti felici.

 

10 Novembre 2013

 

Sai Gof, in questi giorni ho pensato, pensato e pensato sulla scena di quattro giorni fa. Ho pianto, non te lo nascondo. Tanto. Vedere quei ragazzi lì che univano se stessi per poi trapassare sereni verso un luogo migliore mi ha lasciato distrutto. Anche io avrei voluto morire così. Invece Clara è morta senza di me. Mi manca il tuo respiro, il tuo sorriso, la tua voce, la tua vitalità, tutto di te mi manca. Avrei voluto essere lì con te prima di quella sciagura e stringermi nudo con te e baciarti, baciarti, baciarti in continuazione… Mi ricordo quando la prima volta mi dicesti che ero imbranato e che non avevo i tempi giusti…ci ero rimasto malissimo lo ammetto. Poi però mi guardasti dritto negli occhi e sussurrasti molto dolcemente che le cose alternative ti eccitavano da impazzire. Quanto ho riso dopo quella frase! Avevo così tanta paura la prima volta…paura di non piacerti, paura di sbagliare, paura di deluderti, paura di perderti…invece tu, con il tuo sorriso e il tuo sguardo mi hai tranquillizzato così tanto che alla fine è stato meraviglioso. E dire che sembravi così fuori portata la prima volta che ti ho incontrato. Bella, alta, intelligente, sicura, espansiva…Tu dicevi sempre di no, che avevi un caratteraccio e che scattavi per poco. Verissimo. L’ho imparato con gli anni. Ma ogni tratto di te contribuiva a renderti quello che eri, e io ti amavo alla pazzia proprio perché eri così. Semplicemente tu. Ancora oggi rimango sconcertato sul perché scegliesti me. Potevi avere chiunque e subito ammettiamolo. Io invece ero un brutto anatroccolo. Troppo basso, troppo serio e troppo poco intelligente in confronto a te. Avevo solo la macchina che mi faceva notare diciamocelo. Ahahah avrei voluto vedere la mia faccia quando ti avevo chiesto di uscire insieme ahahahahahahah assolutamente impagabile! Eppure quella notte in macchina completamente ubriachi di tè al limone e Motorhead non me la scorderò mai…

 

22 Novembre 2013

 

Detto fra noi le montagne mi hanno stancato, Gof. Ero stufo di camminare, camminare, camminare tutto il giorno e avere sempre un totale silenzio affianco. Ansia. Ansia tremenda, Gof. Chi non la prova non può capire, credimi. Passo dopo passo, respiro dopo respiro, sentirti solo tu. SOLO E UNICAMENTE TU. Ero terrorizzato. Terrorizzato allo stato puro. Eppure volevo così. Volevo il mondo purificato dall’uomo. Volevo il mondo purificato dalla feccia che lo tormentava e lo distruggeva con avidità e cupidigia. L’ho ottenuto. Sono molto probabilmente l’ultimo ormai. Assurdo. Incredibile. Non ho davvero parole. Sembra da film. CAZZO CAZZO CAZZO SEMBRA DA FILM! EPPURE LI’ VEDO SCHELETRI, SEMPRE SCHELETRI. E SOLO ALBERI. SOLO ALBERI…

Chissà cosa direbbero le piante se avessero gli occhi per commentare questo spettacolo. Invece loro continuano a vivere…il loro ciclo non è ancora finito. Almeno per ora. Credo che tocchi anche loro una sorte grama. A me non so. So che sembrerà noioso ripeterlo, ma nulla in me è cambiato. Sia a livello mentale che fisico. No, vabbè, a livello mentale sono seriamente impazzito. Non ragionavo più su ciò che avevo intorno a me da un bel po’. Avevo la mente completamente occupata da qualcuno di più importante che ai “perché” della vita. E detto sinceramente, avrei preferito occuparmi unicamente di loro piuttosto che di ciò che avevo intorno. Sognatore? Forse. Ma stavo bene così. Chiuso nel mio castello sospeso in aria. Tolta la base d’appoggio il mio castello è crollato. E ora, credo sia giunta l’ora di dire una cosa che mai mi sarei aspettato di dover dire: LA RAZZA UMANA MI MANCA.

 

 

25 Novembre 2013

 

Le automobili hanno deciso di ripartire. Destinazione: mare. Un bagno assai molto rinfrescante contro la calura e il fetore della metropoli YUHUUUUUU

Squali, aspettatemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

 

 

 

 

 

  
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