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Autore: marilyn92    13/10/2009    2 recensioni
Una storia diversa, che non tiene conto di Breaking-down.
Quello che sarebbe successo se Jacob fosse fuggito da Forks senza mai voltarsi indietro, convinto che l'unico modo per non soffrire fosse la morte... e che gli unici a potergliela dare fossero i Volturi.
CAPITOLO 3: UNA NUOVA CASA
"...Sei molto gentile, ma non posso portarti via tanto tempo… avrai sicuramente di meglio da fare piuttosto che preparare l'accoglienza a uno straniero sconosciuto distratto e imbranato"
(Ma scherzi???! Ho tutto il tempo del mondo…)
"In realtà, non ho molto da fare… cioè dovevo tornare a casa a mangiare, ma sarei stata da sola quindi tanto vale mangiare con uno sconosciuto straniero distratto e imbranato no?"
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scusarmi per il ritardo è ormai una prassi… ma davvero non ho avuto tempo! Giuro però che il prossimo arriverà presto, perché –strano ma vero- l’ho già scritto…Baci**

 

 

 

UNA NUOVA CASA

La ragazza sembrava sconcertata, non sapeva bene cosa fare,come se fosse in bilico su uno strapiombo. Continuava a fissare con i suoi occhioni scuri quelli altrettanto scuri di Jacob, sapendo che non era molto educato da parte sua, ma consapevole che non avrebbe potuto farne a meno. Se fosse stata una persona normale si sarebbe allontanata velocemente dopo le scuse e avrebbe tentato di dimenticare al più presto la figuraccia… Ma Selene non era proprio una persona normale, anzi.

Potremmo definirla una persona piuttosto originale, per natura curiosa e imbevuta di storie romantiche, abituata a pensare che il destino metta sempre il suo zampino dovunque vada.

Quello scontro con quel ragazzo dai tratti somatici cosi particolari non poteva essere un caso.

Lei non credeva al caso.

Anche Jacob in certo qual modo pensava la stessa cosa, non capiva il perché ma si rendeva conto che c’era qualcosa di tremendamente strano e allo stesso tempo di assolutamente perfetto in quella situazione. Fu Selene ad essere più coraggiosa, a prendere per prima la parola di nuovo…

"Mi chiamo Selene… e so che non è prudente presentarsi così ad uno sconosciuto, ma dato che sono circa dieci minuti che continuiamo a fissarci senza motivo ho pensato che fosse una buona idea attaccare bottone"

"In effetti non è molto prudente parlare con gli sconosciuti… comunque piacere… sono Jacob, sono appena arrivato qui a Firenze e non sono molto pratico della zona, quindi mi faresti un piacere se mi dicessi dove posso sgranocchiare qualcosa e chiedere informazioni sui treni e sugli orari"

Lei lo guardò con tanto d’occhi, un po’ stupita.

"Quindi sei straniero... bè in effetti i tuoi tratti ti tradiscono… da dove vieni di preciso? Ah già scusa, volevi informazioni prima tu… Dunque dicevamo, un ottimo posto per sgranocchiare qualcosa è sicuramente questo fast food, ma non è un gran che sano, magari se vuoi ti posso accompagnare io in un posto dove si mangia davvero bene e non si spende troppo. Per quanto riguarda le informazioni degli orari dei treni basta che ti metti in coda all'ufficio informazioni e vedrai che tra un' ora e mezzo ti diranno tutto ciò che vuoi sapere..."

"Un'ora e mezzo??!!!!!!!!"

"Già… sai da noi l'efficienza non è proprio il massimo"

Sorrise.

Aveva davvero un bel sorriso…

"Non penso di poter resistere così a lungo, ho bisogno di mettere qualcosa nello stomaco in tutti i modi"

"Allora se vuoi ti accompagno a mangiare, così prima di chiedere informazioni ti riempi lo stomaco e stai più tranquillo"

"Sei molto gentile, ma non posso portarti via tanto tempo… avrai sicuramente di meglio da fare piuttosto che preparare l'accoglienza a uno straniero sconosciuto distratto e imbranato"

Ma scherzi???! Ho tutto il tempo del mondo…

"In realtà, non ho molto da fare… cioè dovevo tornare a casa a mangiare, ma sarei stata da sola quindi tanto vale mangiare con uno sconosciuto straniero distratto e imbranato no?"

.

"Ok grazie mille… dove mi porteresti allora?"

"Prima di dirtelo vorrei che rispondessi alla mia domanda… da dove vieni, e che ci fai qui?"

Jacob abbozzò un'espressione molto scocciata, ma dopo un paio di secondi si decise a rispondere.

"Te l'hanno mai detto che sei una persona davvero petulante?"

"Qualche volta sì, ma in questo caso non puoi darmi torto sul fatto che voglia sapere da dove viene lo sconosciuto che sto per accompagnare a pranzo"

"Hum, hai ragione… sono un nativo americano e vengo dagli Stati Uniti, precisamente dalla riserva di La Push. Sono cresciuto in mezzo alla natura e alla pioggia, e ora ho deciso di concedermi un viaggetto in un luogo più civilizzato e più solare, ma non mi fermerò a lungo a Firenze, in realtà sono diretto da un' altra parte…"

"E dove di preciso?"

"Ora basta informazioni, devi adempiere alla tua promessa"

"Ok Ok andiamo seguimi".

Selene era sempre più curiosa riguardo all'identità del suo nuovo amico e non poteva stare un secondo senza rivolgergli qualche domanda, a cui Jacob riusciva sempre a non rispondere. Dopo un quarto d'ora i due ragazzi giunsero a destinazione. Appena entrarono Jacob pensò che quel posticino non era affatto male, ma anche che forse era un po' al di sopra delle sue possibilità economiche. Quindi si sbrigò a chiedere alla sua guida se un pranzo in quel tipico ristorante toscano non costasse più di quindici euro. Selene gli rispose scuotendo la testa e accennando un sorriso di falsa disperazione.

"Non ti preoccupare… non dovrai sborsare un centesimo, i proprietari del ristorante sono amici di famiglia"

"Ah,capisco…"

Selene sembrava impaziente.

"Dai, Jacob… mettiti a sedere che ordiniamo… che cosa ci fai in piedi con questo sguardo perso, lo vedi che la gente ci sta guardando malissimo?"

"Ora mi siedo, stai tranquilla!"

"Io sono tranquillissima, sei tu che sembri agitato… pensiamo al cibo, cosa ti piacerebbe assaggiare?"

"Non sono mai stato in Italia, te l’ho detto… consigliami tu, ma ricorda che ho una fame da lupo"

In pochi minuti la tavola fu piena di cibo, e Jacob guardava tutto quanto con aria meravigliata.

"Caspita, è un sacco di roba… e io non so minimamente di cosa si tratta"

"Allora ti dovrai fidare di me e del mio gusto personale"

"Mi fiderò ciecamente, non sono poi un tipo schizzinoso…"

Jacob non riusciva a capire come quella ragazza potesse essere così piena di energie e così sicura di sé, e non riusciva a capire nemmeno quale fosse il vero effetto che aveva su di lui… un momento gli sembrava invadente, petulante e troppo curiosa… il momento dopo avrebbe voluto che il colloquio con quella creatura così strana e così armoniosa allo stesso tempo non finisse mai.

Era come se si sentisse trascinato da una dolce melodia che lo privava di tutte le sue facoltà decisionali.

In fondo era una pazzia stare a tavola con una sconosciuta che lo stava riempiendo di domande -proprio poco prima di farsi squartare da un branco di vampiri assetati di sangue- ma la cosa in quel momento gli pareva assolutamente normale.

Il pranzo andò avanti per circa un’ora, e mentre Selene continuava a parlare, elogiando la cucina Italiana, e cercando di estorcere a Jacob qualche altra informazione su di lui, il ragazzo divorava letteralmente tutto ciò che gli veniva posato sul tavolo, e la bistecca in particolare gli sembrò fantastica.

Ad un certo punto, proprio poco prima che si alzassero per andarsene, Selene pose a Jacob una domanda che lo riportò alla realtà.

"Scusa Jacob, ma dov'è che avresti intenzione di dormire stanotte?"

"In realtà non lo so, non ho ancora deciso" –disse lui alzando leggermente le spalle.

A quel punto nella sua mente affluirono migliaia di immagini e di pensieri tutti contemporaneamente. In teoria secondo il suo piano originario quella notte lui sarebbe già dovuto essere a Volterra… e aver combattuto coi Volturi. Probabilmente avrebbe già posto fine ad ogni sua sofferenza… ma poi si ricordò che la sua idea iniziale comprendeva un po’ di allenamento… arrecare qualche danno anche ai suoi potenti nemici era un buon modo per morire.

"Ehi Jacob, ci sei? Va tutto bene?"

"Ah sì scusami, il fatto è che ancora non so bene cosa fare… non ho proprio la minima idea di dove andare, così squattrinato come sono"

"Lo sai che sei proprio un tipo strano? Vieni in viaggio in Italia, da solo, senza neanche un genitore o un parente, e non solo non sai dove andare… ma non hai con te neanche un soldo!"

"Te l'ho detto che questo viaggio è stato un po' imprevisto… è più una fuga che una vera vacanza"

Selene alzò le braccia al cielo ed espresse tutta la sua disapprovazione con un pesantissimo sbuffo:

"Non sarai mica scappato di casa, vero? Rinuncio a capirti, sei troppo strano e complicato… l'unica cosa che mi rimane da fare è cercare di darti una mano"

"Grazie, sei molto gentile, ma non voglio disturbarti… sei già stata troppo gentile a offrirmi questo pranzo"

"Lo so che sono stata anche troppo gentile… ma d’altronde come avresti fatto senza di me? E anche per quanto riguarda l'alloggio come pensi di farcela senza il mio aiuto? Vuoi forse andare a dormire sotto un ponte? A Firenze ce ne sono di bellissimi, ma avrei un’altra soluzione per te…"

"Davvero? Ma cosa sei, una macchina crea-soluzioni, o il mio angelo custode?"

"Ehi non correre troppo, non ti pare un presto per chiamarmi angelo? e comunque si da il caso che tu abbia avuto la fortuna di incontrare una delle persone più generose, altruiste e piene di conoscenze di tutta la città"

Gli occhi le brillarono in modo strano, e Jacob si soffermò ad osservarli a lungo, rimanendone incantato.

"Allora mi devo ritenere davvero fortunato"

"Già… e la mia soluzione ha un nome: Brian's Bed and Breakfast"

"E chi sarebbe questo Brian's Bed and breakfast?"

"Non fare lo spiritoso! Ovviamente questo è il nome del Bed&Breakfast di un mio amico che si chiama Brian… scommetto che dovrò sprecare neanche troppo tempo per farti dormire lì finchè non trovi un lavoro"

"Caspita ma hai pensato proprio a tutto !"

"Dimmi grazie e basta"

"Bè grazie, angelo custode…"

Jacob lo disse con una voce dolcissima, che pensava di aver perduto per sempre insieme al suo amore per Bella, e si avvicinò a Selene di nuovo trasportato dalla dolce inspiegabile melodia di prima. I suoi occhi incrociarono lo sguardo un po' sconcertato della ragazza e i loro volti si avvicinarono attratti da una forza invisibile e pericolosa, ma Selene fece un brusco movimento e riprese la sua ferma posizione sulla sedia.

"Senti forse è meglio che ce ne andiamo… ci vuole un po' per arrivare da Brian e immagino che tu abbia bisogno di riposarti"

"In effetti forse è il caso che vada a riposarmi"

Selene si alzò velocemente e andò a salutare i proprietari del ristorante poi insieme a Jacob uscì dal locale e col suo passo leggero lo guidò per le vie di Firenze, mostrandogli le meraviglie medievali della sua città. Mentre si avvicinavano al B&b Jacob cercava di fare chiarezza nella sua mente. Tutti questi avvenimenti, tutte queste novità, lo sconcertavano… infondo però era proprio questo ciò di cui si era messo in cerca partendo: un cambiamento radicale, una nuova vita, nuove esperienze…

…e questo imprevisto mascherato da ragazza di diciassette anni non era affatto meno piacevole dell'essere fatto a pezzi dai Volturi.

E intanto, aveva trovato una nuova casa, un nuovo mondo, una nuova realtà lontana da Bella.

E non sembrava così male.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*******

Un ringraziamento speciale a ranyare, myki, Marymatrix e Tigerlily per i loro commenti… mi hanno fatto un sacco piacere^^ Spero di non deludervi ragazze.

  
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