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Autore: Nalu93    14/10/2009    0 recensioni
-"Hai detto di chiamarti Alan,Alan Woods"- continuò la ragazza imperterrita sapendo che tra poco il ragazzo l'avrebbe uccisa con lo sguardo -"Ma non ti credo"- il ragazzo le ripuntò lo sguardo addosso.La ragazza sospirò-"Quale è il tuo vero nome?"- Gli occhi del ragazzo si ristrinsero a due fessure come quelli di un gatto in balia della luce,il suo volto parve per un attimo quello di un altro,poi il ragazzo si voltò -"Alan"- disse infine allontanandosi.
Una tipica gita scolastica,un incidente ed un verdetto : "Nessun superstite". Questa è la storia di un ragazzo che riniziò la vita da zero dopo essere stato miracolosamente salvato da un ciliegio in fiore; ma se non fosse tutto così tranquillo? Se quella ragazza si mettesse in testa che lui sta mentendo? Se quella ragazza scoprisse il suo più grande segreto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando gli altri entrarono in classe,non si meravigliarono di trovarci dentro Alan,anzi non lo notarono nemmeno,ma la cosa era che per il secondo giorno Anna era arrivata in anticipo;ma al contrario di ieri non sembrava così infuriata anzi pareva quasi soddisfatta. Chiunque avrebbe potuto accorgersene perchè lei non faceva nulla per nasconderlo,troppo assorta a pensare ad altro. Mary le si avvicinò con calma poggiando il suo zaino per terra ai piedi del banco. Osservò l'amica con interesse,fino a quando questa non si voltò e la salutò con un cenno della mano.
-"Hey Anna!Che è successo che sei così di buon umore?"-
Questa frase riportò Anna alla realtà,aveva promesso di non dirlo e non l'avrebbe fatto,doveva inventarsi una scusa e una decente che potesse incastrare anche la sua migliore amica.
-"Nulla,e non sto scherzando,semplicemente ho scoperto che mio padre sta preparando una sorpresa per le vacanze di Natale,e non sto più nella pelle. Se fosse come quella di due anni fa andremo in un altro stato!"- disse fingendosi eccitata,e riuscendoci pienamente.
-"Ma è fantastico!Credi che potrò aggregarmi anche questa volta?"-c'era cascata.
-"Non devi nemmeno chiederlo! Ormai sei come una sorella in casa"- replicò sorridendo.
Voltò un attimo lo sguardo puntandolo su Alan,con la speranza che avesse seguito il suo consiglio. Inutile,era solo in un angolo della classe e tutti lo ignoravano completamente.
-"Ah giusto alla fine non hai finito il resoconto!Scoperto qualcosa?"- disse Mary seguendo il mio sguardo.
Ebbe quasi la voglia di sorridere ma si calmò e finse un sospiro .
-"No,probabilmente è solo un ragazzo timido che ha paura di dire la verità. Ma non per questo mi arrenderò!"- dichiarò poi guardando la faccia stranita dell'amica. Era ben conscia che Alan l'avesse sentita,insomma dopo tutto poteva trasformarsi in ogni tipo di animale.Quello si limitò a roteare gli occhi e a puntare il suo sguardo glaciale fuori dalla finestra.
Quella ragazza era dannatamente testarda,con quella frase intendeva davvero dire quello che aveva detto: non si sarebbe arresa finche lui non si sarebbe aperto con gli altri,era quasi un intimazione ad andare avanti e non fermarsi.
Ripensò al dono che gli aveva fatto quel danatissimo ciliegio;perchè diamine lo aveva ridotto così se non per un motivo valido? Dubitava fosse perchè il ciliegio stava morendo,e ora iniziava addirittura  a dubitare di star facendo la cosa giusta.
Un pesniero gli trapassò la testa. Cosa sarebbe successo se lui non fosse stato l'unico? Se c'erano altri in grado di trasformarsi in animali? Non sarebbe più stato solo. Senza accorgersene un sorriso gli si fece largo sul volto,era febrile e sottile ma non invisibile.
-"Oh ma guarda!Allora siamo anche in grado di sorridere!"-esclamò una voce non molto lontano da lui. Girò il capo lentamente facendo sparire il sorriso. Anna e Mary erano sedute sui loro banchi e gli stavano sorridendo.
-"sai una cosa? Dovresti dare retta ai consigli degli altri,o almeno a quelli degli amici no?"- disse la prima mirando alla conversazione di stamattina; Mary ovviamente non ne sapeva nulla ma pensava che l'amica gli avesse detto qualcosa del tipo "Sorridi che tutto andrà bene" il giorno precedente. Alan si sentì quasi costretto a rispondere,non sapeva il motivo ma lo fece.
-" E dimmi,per quale motivo dovrei?"- replicò asciutto lasciandole capire che non si fidava ancora molto di lei.
-"Oh!"-esclamò Mary sorridendo-"Ma allora l'hai la lingua! E io che credevo che fossi di un altra nazionalità,intendo niente a male ma non ti vedevo mai parlare "-
La classe ora puntava gli occhi su Alan,in due minuti Anna e Mary erano riuscite nel loro intento portando la sua maschera di indifferenza a sbriciolarsi ,ora sarebbe stato più difficile sparire. La prima lo fissava ora soddisfatta del suo lavoro,in un qualche modo lei lo aveva avvertito che ci avrebbe provato,e chissa forse ci sarebbe anche riuscita. Non si sarebbe arresa fino a quando lui non si sarebbe aperto. Chissa come mai.
-"Forse perchè a volte sembrano ragionare da punti di vista che non si ..come dire? Conosce ?"- Anna lo disse sorridendo con una calma incredibile . Era una costatazione giusta,un affermazione mirata ma di cui solamente lui poteva capire il vero significato. Lui teneva sempre tutto nascosto in modo che nessuno lo sapesse lo venisse a conoscere ,capirlo. E non si era mai accorto che invece stava facendo il contrario ed era lui a non conoscere gli altri ;magari potevano celare segreti ancora più strani dei suoi. Sospirò,e poi era lui quello strano eh?
Miracolosamente la professoressa entrò in classe interrompendo la discussione,ma un occhiata di Anna gli fece capire che non era finita lì.


La campanella suonò con quel rumore fiacco quasi annoiato e vecchio che rieccheggiò per tutta la scuola,trasformandosi alle orecchie degli alunni come un gridio giocoso e festoso. Ragazzi dai quattordici ai diciannove anni si apprestavano ora a correre lungo le scalinate e fiondarsi fuori da scuola.
Anna puntò gli occhi su Alan che si apprestava ad uscire,si alzò di scatto prese lo zaino e lo seguì.
-"Hey dove corri Anna?"- chiese Mary stralunata.
-"Devo fare una cosa,ci vediamo qui fuori tra dieci minuti!"- le gridò uscendo.
Poco dopo Alan usciva dall'edificio,sapendo che la ragazza lo stava seguendo. Non si scompose,avrebbe seguito la stessa routine. Infatti girò l'angolo e come se nulla fosse sparì.
Anna arrivò correndo,era sicura che lo avrebbe trovato,ma doveva fare piano. Poi lo notò. Un gatto nero che si accingeva a camminare con calma. Non osò muoversi,sapeva che Alan era quel gatto e sapeva che lei era lì .Afferrò da terra un sasso. Chissà se trasformandosi aveva anche assunto la mentalità felina,ovvero sarebbe stato attratto dalle stesse cose a cui era attratto un gatto. Fece rotolare il sasso fino ad un sacchetto dell'immondizia,che oscillando pericolosamente toccò terra. Il gatto gli ci si avvicinò con fare circospetto,poi proprio mentre stava per toccarlo con la zampa si sentì sollevare da terra. Anna aveva centrato il suo punto debole,la curiosità felina; e ora lo teneva in pugno.
-"Dove diamine credevi di andare,abbiamo un conto in sospeso noi due!"- disse lei lievemente arrabbiata.
-"Ma quale conto?! Mollami subito prima che ti graffi!" replicò Alan agitandosi.
-"Oh,ma riesci a parlare anche in questa forma? Buono a sapersi ."- disse sorridendo -"Eviterò così di dover obbligarti a trasformarti e farti vedere in giro-" replicò sicura.
-"Certo che no svampita,sto miagolando,miagolando hai presente,quello che fanno i gatti?!"-
-"Sisi,come no peccato che io ti capisca alla perfezione!"
-"Stai solo inventandoti tutto,tu non mi capisci!"
-"Oh si certo,prova a dirmi qualcosa che non dovrei sentire se ne sei così sicuro."- disse furiosa,come poteva non crederle ? Non stava mentendo!
-"Vediamo,ripeti esattamente questa frase: I ciliegi sono strane piante egoiste".-
-"I ciliegi sono strane piante egoiste. Poi mi dovrai spiegare il perch-" ma venne interrotta da una voce.
"Ehm,Anna ...Per quale motivo stai gridando contro un gatto..cosa centrano i ciliegi?" - Mary la guardava sconvolta. La sua migliore amica parlava con un gatto,e quello le rispondeva miagolando e lei sembrava capirlo!:
-Perfetto!- pensò rapidamente.
-"Si hai ragione,è proprio perfetto"- miagolò il gatto.
-"Che diamine! Io non l'ho detto,come hai fatto a sentirlo!"-
-"Ehm..Anna io non ho sentito niente...".- disse Mary che non si era accorta che la domanda era posta al gatto.
Questi si voltò di scatto.Se Mary non l'aveva sentita parlare,allora si era immaginata tutto?.
-"Infatti!Io lo stavo pensando mica l'ho detto."- disse Anna calmandosi,accorgendosi solo ora che l'amica la guardava stranita.
-Diamine questo è strano,lei non dovrebbe capirmi e perlopiù io non dovevo sentire quello che ha pensato!- pensò Alan .
-"Certo che è strano dannato Ala-" fissò l'amica "-stor" concluse poi.
-Cosa?! Ma io non ho parlato! Sto pensando!.- pensò il gatto.
Fu allora che Anna capì,c'era qualcosa che non andava. E inoltre si stava rendendo ridicola davanti a Mary.Provò a comunicare con Alan semplicemente pensando.
- Ehm...mi senti?-
-Certo! Non sono mica sordo ti pare?-
-Ma ne io ne tu stiamo parlando...-tentò di nuovo lei.
Lui parve fermarsi e non pensare  a nulla.
-Oh..credevo che me lo stessi immaginando solo io.-
-"Ehm Anna sicura che sia tutto a posto?-"
-"No ho mal di testa,e questo è il gatto del mio vicino di casa. Si chiama Alastor ed era scappato da un pò di giorni."
-Alastor che brutto nome! - pensò indignato il gatto.
-Zitto palla di pelo!-
-Ma sono zitto! Sto pensando!-
-Oh..E allora non pensare che mi fai venire il mal di testa! -
-E tu a me!-
-Dopo mi spiegherai sta cosa poi,ora vedo di uscire da sto problema.-
-Ma che dia..-
-Taci!-
-"Oh capisco,ma perchè ci stavi gridando contro sui ciliegi?"- disse Mary rasserenandosi appena.
-"Sinceramente non lo so,ma il proprietario mi ha detto di dirgli quella frase per vedere se era davvero lui,ha detto che si calmerà all'improvviso appena la finivo di dire. Sai come è,nonostante sembri una pazza non volevo che il gatto mi graffiasse,sai quanto i miei sono scrupolosi su questo."-
."Oh non ci avevo pensato! Ora sono più tranquilla,credevo fossi impazzita di brutto-" sorrise l'amica.
Alan rimase di stucco,era stata completamente sincera con lei . Le aveva detto quello che pensava,che fosse pazza da manicomio,e Anna stava sorridendo! Come poteva essere? L'aveva offessa e lei sorrideva.
-"Oh grazie! Hai molta fiducia in me"- scherzò lei.
-"Certo,ti ringrazio comunque per essere stata sincera con me e avermi detto il problema col gatto."-
-"Hey Mary! Sai alla perfezione che detesto mentire e odio le bugie,e ti ringrazio anche a te per avermi detto quello che pensavi"-
-"Oh certo! Non ci tengo a finire fulminata come quello alle medie ricordi? Non so come ma sembra che tu abbia un radar per le bugie,insomma quello si stava prendendo gioco di te;tu lo hai chiamato in privato avete parlato e il giorno dopo ci è stato detto che era stato trasferito in un altra scuola."-
Il corpo di Anna si irrigidì,Mary ricordava ancora quindi;anche se non avrebbe mai saputo tutta la verità; certo era stato trasferito in un altra scuola,una per malati mentali e tormentati da traumi.Scosse lievemente il capo rattristata,ma coprendo il tutto con un falso sorriso. Avrebbe dovuto mentirle dinuovo e non le piaceva; già doveva farlo per Alan e ora ritornare a farlo per se stessa? No, non voleva ricaderci.
 Il gatto la scrutò seriamente,aveva sentito il cambiamento nella presa che lo teneva sollevato da terra.La mano le vibrava appena ,ma era un movimento che non passava inosservato a lui,ma l'amica non se ne accorse. Che stava succedendo?
-"Purtroppo non lo so,anche se mi piacerebbe saperlo,sai farebbe comodo intimidire le persone così." disse ridacchiando e calmandosi.
-"Suppongo di si"- replicò l'altra .
-Mezza verità,non è proprio una bugia no?- pensò Anna dimenticandosi del contatto col gatto ,che però si limitò a tacere.

Note:  
Prima di tutto volevo scusarmi per il ritardo stratosferico! Ci ho messo un sacco a scrivere questo capitolo e chiedo scusa a tutti i miei lettori per questo.
Ho scritto questo capitolo ben due volte,e ritengo di essere soddisfatta solo con questa versione,la terza. Nella prima Anna incontrava Alan alle prese con un Accalappiacani ,e lo forzava a mettere una medaglietta finta fingendo che il gatto era suo;ma la cosa mi pareva troppo troppo rapida e troppo precoce. Intendo,quei due si conoscono appena.
Nella seconda versione invece davo più indizi sul passato reale di Anna,ma anche questo era eccessivo no? Così sono arrivata ad una via di mezzo -circa-.
Si anche Anna ha dei segreti che non vuole raccontare,segrete di cui sinceramente lei sa men che niente. Tipo un caso no?
Vabbè ora ho parlato troppo xP Perfavore recensite! Ho un drammatico bisogno di consigli per postare il prossimo capitolo,insomma ditemi un pò come potrei non accellerare troppo i tempi,magari con qualche idea di intermezzo non so.



   
 
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