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Autore: Guitarist_Inside    14/10/2009    5 recensioni
Una giovane chitarrista che vive per e grazie alla musica. Un suo concerto e un incontro alquanto particolare. Una proposta ancora più singolare, forse un po’ azzardata. Un grande sogno che si avvera. Ma con questo prendono forma anche confusione, preoccupazioni, timori, titubanze, paura di deludere… Senza tralasciare però grandi e appaganti emozioni, felicità, gioie, soddisfazioni…
Questa è la prima fanfic che posto (a dir la verità mi ha “convinto” una mia amica a postarla…) spero vi piaccia... (non fermatevi solo ai primi capitoli xDD)
PS: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo. Ogni singola parola scritta in questa fic è soltanto opera della mia fantasia e non racconta fatti successi realmente.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Innanzitutto vorrei ringraziare:

Helena89 : Mi fa piacere che ti sia piaciuta la mia selezione di canzoni, confesso che non è stato facile, perché per ognuna che ne mettevo me ne venivano in mente almeno altre due, ma dovevo far durare la performance circa un’ora e quindi non ci stavano tutte XD… Wow, non pensavo di poter trasmettere quell’energia che solo la musica e la chitarra mi sanno dare anche attraverso le parole =) … Spero che ti piaccia anche questo capitolo e che continuerai a leggere e a darmi opinioni sulla fic… E comunque sì, sono “Guitarist Inside 94” dell’Official Forum Green Day Italy (non dirmi che ci sei anche tu!! XD) PS: Ah, per il commento alla tua fic non c’è di ché ^^

Fujiko Chan : Grazie mille, le tue parole mi commuovono *ç*… Grazie per l’incoraggiamento! Mi fa piacere che ti piaccia il mio stile e, come ho scritto anche sopra, sono davvero contenta di aver scoperto di poter trasmettere l’energia e le emozioni che mi fa vivere la musica anche a voi attraverso la scrittura…

E grazie anche alla mia Baby Billie Joe (aka Gibson Les Paul Junior Billie Joe Armstrong), che mi dà l’ispirazione per scrivere e mi fa vivere momenti ed emozioni che dicendo bellissimi sminuirei…

E ovviamente grazie a tutti coloro che leggono questa mia prima fic…
E, per favore, commentate… ‘Cause comments make happy the writer XD

Beh, vi lascio al terzo capitolo… Lo so, non è molto lungo, ma ho deciso di spezzarlo in due parti per due ragioni: la prima era che l’altra parte non era terminata e quindi avrei ritardato la pubblicazione, la seconda è che preferivo spezzare il capitolo in due più brevi e lasciare una pausa dopo le ultime frasi del capitolo. Perché? Lo scoprirete alla fine XD. Comunque… buona lettura! ^^





CAPITOLO 3 Ehm… What’s your name?



Raccolsi il jack che avevo appoggiato per terra e iniziai ad arrotolarlo attorno alla mano, sovrappensiero. Nella mia testa scorrevano le emozioni e le sensazioni appena vissute, mentre sentivo l’energia che la musica e il concerto mi avevano regalato fluire lentamente dal mio corpo, lasciandomi però una piacevole sensazione come traccia del suo passaggio e lasciandomi in uno stato di semi trance per qualche minuto. Amavo quella sensazione, meno potente e travolgente dell’energia che mi scorreva nelle vene mentre suonavo io o mentre assistevo ad un concerto, in entrambi i casi vivendo pienamente della musica, ma ugualmente meravigliosa. Sentivo quell’energia speciale che mi attraversava il corpo dolcemente, lasciandomi poco a poco, delicatamente. Il suo non era un addio, lo sapevo bene, bensì un arrivederci, un a presto, perché presto mi avrebbe ritrovato grazie alla mia amata chitarra e alla musica, e mi avrebbe nuovamente infuso quel suo spirito vitale ed unico.
Ad un certo punto sentii una voce alle mie spalle. All’inizio non ci feci caso, ancora travolta da quell’energia, dalle immagini e dai suoni nella mia mente, ma la voce insistette e capii che si stava rivolgendo a me.
– Hey! –
Mi girai. Vidi un ragazzo. No, a guardarlo più da vicino mi accorsi che era un uomo. Avrà avuto poco più di 35 anni, a occhio e croce. Aveva un che di familiare, ma ero ancora un po’ frastornata e non riuscivo proprio a capire cosa…
– Hi… You know, you’re very good at playing the guitar… – mi disse – Ehm… Do you understand what I’m saying, don’t you? –
Aveva un perfetto accento Americano, e neanche quella voce mi era del tutto nuova… Per fortuna che in Inglese me la cavavo egregiamente, pensai.
– Yeah… However, thank you very much… –
– Oh, you’re welcome… You really play very good… How long are you been playing the guitar? –
– Ehm… For… For about 5 years… 5 years and an half… –
– Ah… So you learned quite early to play it, right? –
– Yes… I was 12 years old, more or less… I really love playing guitar, and I really love music… I identify myself in a phrase that Billie Joe Armstrong said… “Music to me is… is the air that I breathe, it’s the blood that pumps through my veins… That keeps me alive… Without her, I really don’t know what could I do…”. I think this phrase express perfectly my feeling with music, the energy, the emotions and the sensations that only music can give me… –
– It’s such a significant phrase! I totally agree… –
– Oh, awesome! So, you understand what I mean… –
– Yeah, absolutely – rispose sorridendo
– Well… Ehm… I’ll go to take something to drink ‘cause I’m very thirsty again and I’m losing my voice… –
– All right, I think I’ll take something too –
Detto ciò, ci dirigemmo verso il bancone.
– What would you like to have? – gli chiesi
– I think I’ll have a beer… – decise – How much is it? –
– Oh, it doesn’t matter. I’ll take it for you… You know, I can take everything for free tonight ‘cause of my exhibition… – risposi, stupendomi di aver usato anch’io “you know”, molto usato nello slang Americano e soprattutto da Billie Joe Armstrong che forse dopo tutte le interviste che avevo sentito mi aveva un po’, come dire, contagiato... Ultimamente mi capitava di dirlo abbastanza spesso quando parlavo in Inglese, come mi capitava di usare slang Americani che facevano impazzire la mia prof… Riemersi dai miei pensieri e ordinai al cameriere, poi tornammo dove avevo lasciato gli strumenti. Aprii la custodia.
– I like your guitar, you know? –
– Me too… I love her… She… Yeah, she, this guitar is too much important to me to call it simply “it”, you know… She’s very special to me… She has got a strong personality… She helps me… She can make me happy… She can make me fell really alive… – risi, bevendo un altro sorso di birra
– That’s awesome. I’ve a similar feeling with some of my guitars and music… –
– So, you play the guitar too… –
– Yeah – fece una pausa per bere, poi mi chiese: – Ehm… What’s your name? –
– I’m Ema, very nice to meet you… And what’s your? –
– I’m Billie Joe Armstrong, pleased to meet you too –
Oh cazzo! Ecco a chi assomigliava! Non potevo crederci, stavo parlando con Billie Joe Armstrong. E per di più si era complimentato con me per come suonavo… Era un’allucinazione? No, non sembrava… Non ero ubriaca, non avevo neanche bevuto moltissimo e reggevo abbastanza bene l’alcool… No, era la realtà!

   
 
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