Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: midnightsummerdreams    15/10/2009    4 recensioni
Lei: 25 anni lavora al St. Mary nel reparto maternità, si è trasferita a Londra insieme al suo migliore amico e non ha altri interessi se non il suo lavoro, il suo lavoro ah e il suo lavoro, è reperibile per le sue pazienti a qualsiasi ora del giorno e della notte..
Lui:ha 28 anni lo conoscete tutti, è tornato a casa dopo essere stato tradito dalla sua fidanzata storica con cui stava per sposarsi, e vuole solo starsene un pò tranquillo..
Che cosa succede quando lui e lei si incontrano in un bar?
e se dopo aver passato la notte insieme il giorno dopo si rincontrassero dove lavora lei?
["e così sei l’ ostetrica di cui straparlava Victoria”disse Robert
“così pare e tu sei il padre della bambina che non si è mai visto”disse Carla
“Rob è già nata vero”disse un ragazzo raggiungendoli in preda al panico
“si Tom vai a vederla è bellissima”disse Robert
“scusi ma lei dove va?”chiese Carla l’ orario di visita dei parenti era finito da un pezzo
“posso vedere mia figlia”disse Tom
“Victoria è mia sorella”disse Robert]
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carla si era trasferita a Londra esattamente due mesi dopo la laurea, già laurea che le era costata la bellezza di quattro anni invece dei tre che avrebbe dovuto fare, tutto questo perché non era mai stata una grande studentessa  e si era iscritta a quel corso di laurea buttando nel cestino tutte le sue speranze di scrittrice al solo scopo di trovarsi un lavoro al più presto, ma poi dopo il primo anno di corsi che aveva letteralmente mandato all’ aria non riuscendo a concludere l’ anno e facendosi bocciare aveva capito che quella sarebbe stata davvero la sua strada e che probabilmente non l’ avrebbe rimpianta.

Quando aveva deciso di trasferirsi a Londra il suo migliore amico Ivan aveva deciso di seguirla, secondo lui a Londra un gay dichiarato come lui avrebbe avuto molte più possibilità, specie perché sosteneva che all’ estero l’ accento italiano fosse trovato estremamente erotico.

A quelle parole Carla era letteralmente scoppiata a ridere, estremamente erotico? Certo come poteva risultare erotico un italiano accentato dei vari accenti che avevano in Italia.

Principalmente Ivan aveva deciso di seguirla perché la provincia milanese ormai non offriva più gli stimoli di cui aveva bisogno e perché ancora non era riuscito a trovarsi un valido compagno, ma solo storie di sesso e nulla più, così quando Carla aveva annunciato il suo trasferimento a Londra Ivan non ci aveva pensato due volte decidendo di seguirla nella fredda ma mentalmente più aperta Londra.

Beh da quei tempi ne era passato di tempo ed ormai era quasi un anno e mezzo che vivevano a Londra, Ivan aveva iniziato una storia seria con un certo Nate, un ragazzo davvero bellissimo, il classico ragazzo che una volta che una ragazza scopre gay non può fare a meno di pensare, “che spreco” ed era proprio questo quello che aveva detto Carla quando Ivan gli aveva detto di aver scoperto che anche Nate era gay, salvo poi congratularsi con lui per aver iniziato una relazione stabile, cosa assolutamente rara per Ivan.

Beh Ivan aveva una relazione seria e faceva l’ insegnante madre lingua di italiano in una scuola, mentre Carla aveva iniziato a lavorare da subito al St Mary e in tutti quei mesi c’ era stato solo il lavoro e qualche serata in qualche pub a bere qualche drink e a volte la serata si concludeva in compagnia di qualche uomo ma solo per il tempo necessario, nessuno rimaneva fino al mattino dopo e quando provavano a richiamarla o a ricercarla lei aveva sempre altro da fare.

“io dormo fuori stanotte”disse Carla prendendo la borsa

“andare a fare il turno di notte non equivale proprio all’ idea che ho io del dormire fuori”disse Ivan

“perfetto abbiamo casa per noi allora”disse Nate baciando Ivan

“si ma non fate casino specie perché domattina quando tornerò vorrò dormire in santa pace”disse Carla

“va bene tesoro a domani”disse Ivan mandandole un bacio mentre Carla usciva di casa, un paio di fermate di metro e sarebbe arrivata al St Mary.

“Carla meno male sei arrivata abbiamo appena ricoverato una paziente per prodromi e ha chiesto espressamente di te”disse la capoturno Maggie che aveva ormai i suoi anni alle spalle, però non sottovalutava le più giovani mettendole alla sua pari.

“stanza?”chiesi io

“la c”disse Maggie

“bene vado a vedere”disse Carla un po’ perplessa seguiva così tante pazienti ai corsi pre parto che a stento ne ricordava i nomi, anche se ne ricordava perfettamente i visi e le storie, ma con i nomi aveva sempre avuto difficoltà.

Quando entrò nella stanza trovò le due pazienti ricoverate lo scorso pomeriggio e poi la paziente che aveva richiesto di lei, di lei il nome però lo ricordava era stata veramente stressante, chiamava praticamente a tutte le ore per i continui dubbi che le persone che la circondavano le avevano messo in testa, ma d'altronde era alla prima gravidanza ed era abbastanza normale. Il suo nome era Victoria Pattinson, il padre del bambino non era mai venuto con lei perché era un noto attore e al momento si trovava a New York,le aveva detto il nome ma non lo ricordava, ma di sicuro non lo conosceva d'altronde la sua vita era racchiusa tra le mura del St. Mary.

“Signora Pattinson come mai qui?”chiese

“avevo delle contrazioni le hanno chiamate prodromi”disse Victoria storcendo il naso non era sicura di aver usato il termine corretto.

“beh sei a 38+2 ormai manca poco ne hai ancora?”chiese Carla

“è da un’ oretta buona che sono smesse”disse Victoria

“bene ricorda quando le senti di tenere i tempi va bene?”le ricordò Carla

“Si grazie mille, non voglio partorire senza mio marito quindi spero che questa bambina si decida ad aspettare”disse Victoria accarezzandosi il pancione

“vedrai aspetterà, ora vado per qualsiasi cosa suona”disse Carla indicandole il campanello

“grazie”disse Victoria più tranquilla.

La notte passò tranquilla, nessun nuovo ingresso e nessun travaglio il che equivaleva a noia totale.

“perfetto una nottata tranquilla stasera a bere in quel locale nuovo?”chiese Lauren

“io passo”disse Carla

“si brava continua ad ubriacarti da sola nei bar per depressi”disse Lauren

“ciao”disse Carla salutando tutti e ignorando le parole della sua collega tornò a casa decisa solo ad incontrare il suo letto ad una piazza e mezza.

Quando si svegliò era ormai ora di cena, ma decisamente non aveva fame così indossò un vestito carino con un paio di collant pesanti e il suo paio di scarpe preferite, di rado poteva vestirsi così, lavorava continuamente e in genere indossava sempre quella divisa rosa con la felpa blu in genere per la notte e i capelli sempre raccolti, ma quella sera li lasciò sciolti.

Prese un taxi fino al suo pub preferito e si sedette al bancone come suo solito.

“ciao Joe”disse Carla salutando il suo fidato amico

“Carla andata bene la notte?”chiese Joe sinceramente interessato, era un buon ascoltatore e lei aveva sempre bisogno di un buon ascoltatore e di un buon brandy dopo il turno di notte.

“si notte tranquilla forse troppo”disse Carla

“capisco”disse Joe versandole il brandy

“uno anche per me”disse un ragazzo sedendosi accanto a Carla.

“fan del brandy?”chiese Carla senza alzare gli occhi dal suo bicchiere

“si specie quando non sono più libero di girare nemmeno nella mia città”disse il ragazzo

“Londra è una città incasinata”disse Carla alzando gli occhi verso il ragazzo, aveva dei capelli biondi e dei profondi occhi azzurro grigio che quasi la ipnotizzarono.

“già”disse il ragazzo guardandola stranito, possibile che non sapesse chi fosse? Beh forse a Londra non tutti lo conoscevano nemmeno quel Joe gli aveva chiesto qualcosa e questo lo fece sentire parecchio sollevato.

“Joe un altro”disse Carla

“però ci dai dentro”disse il ragazzo vedendola mandare giù tutto il liquido

“non fare il timido su Joe versane un altro al nostro amico sembra aver avuto una pessima giornata”disse Carla e una volta arrivati al settimo bicchiere erano entrambi completamente ubriachi, ma continuavano a parlare di tutto e di più come se fossero sobri.

“ciao Joe io vado, ciao tipo di cui non ricordo il nome”disse Carla reggendosi malamente sui suoi tacchi

“Robert mi chiamo Robert”disse Robert

“beh ciao”disse Carla andandosene

“aspetta”disse Robert seguendola ti do un passaggio

“si non dovrei accettarlo, ma sono troppo sbronza”disse Carla salendo sull’ auto di Robert che la riaccompagnò a casa e una volta davanti al suo portone scese anche lui per aiutarla a fare le scale.

“grazie della compagnia”disse Robert

“non ti va di entrare?”chiese Carla, l’ alcool in circolo la faceva diventare parecchio sincera, e aveva messo gli occhi addosso a quel ragazzo da subito.

“si”disse Robert seguendola e una volta in casa si avventò sulle sue labbra baciandola con passione.

Il mattino dopo Carla si risvegliò completamente nuda avvolta solo dalle lenzuola e da due braccia che le stringevano la vita, aveva dormito con un uomo? E che uomo si disse quando si voltò verso il ragazzo al suo fianco peccato non si ricordasse nemmeno il suo nome.

“buongiorno Carla la colazione è pronta”disse Ivan entrando in camera senza bussare al suo solito e facendo svegliare il ragazzo al suo fianco.

“ah scusate non volevo”disse Ivan facendo una faccia scioccata mentre usciva dalla stanza dell’ amica.

“mi spiace è un idiota”disse Carla

“non importa, uhm lo sai che sei bellissima”disse Robert stringendola a sé.

“uhm ancora alcool in circolo un caffè e molta acqua mi raccomando, ora sarebbe opportuno che tu andassi, devo anche andare a lavoro”disse Carla alzandosi

“ti accompagno se vuoi”disse Robert

“senti, uhm non ricordo il tuo nome”disse Carla

“Robert”disse Robert un po’ stranito

“no dicevo senti Robert non dormo con uomini che non conosco di solito è capitato perché ero sbronza ma ora sarebbe meglio che tu andassi”disse Carla

“si ricevuto”disse Robert rivestendosi velocemente e sbattendo la porta della sua camera mentre usciva.

“l’ hai fatto scappare”disse Ivan sbuffando quando Carla uscì dalla stanza pronta per andare a lavoro

“non rompere che devo andare una mia paziente sta entrando in travaglio quindi ciao”disse Carla uscendo velocemente di casa

“poi però mi racconti”disse Ivan ma ormai Carla era già fuori casa.

“dov’è Victoria?”chiese Carla alla sua collega

“sala parto numero 7”disse Maggie

“eccomi come stai?”chiese Carla ad una Victoria in preda al panico

“sono ravvicinate e ho una paura atroce”disse Victoria

“non preoccuparti sai benissimo cosa fare e andrà tutto bene, il padre del bambino?”chiese Carla all’ infermiera

“lo chiamo subito mi pare fosse in sala d’ aspetto”disse l’infermiera

“Robert sei arrivato”disse Victoria felice e un po’ meno felice fu Carla quando vide chi era quel Robert, perfetto pure sposato e con un figlio in dirittura d’ arrivo.

“perfetto”disse Carla sbuffando fra sé, era davvero tentata a farsi sostituire ma non era decisamente il caso.

“Tom non è ancora arrivato?”chiese Victoria a Robert

“no tesoro ma vedrai arriverà in tempo”disse Robert accarezzando la fronte di Victoria, com’ era possibile portare avanti un parto quando era presente anche l’ uomo con cui la notte scorsa era successo qualcosa e che ora era lì a veder nascere il proprio figlio.

“inizia a spingere Victoria”disse Carla e dopo ore e ore di travaglio finalmente nacque una bellissima bambina dai capelli scuri e gli occhi chiari.

“come la chiamate?”chiesi mentre compilavo tutte le carte e Victoria stringeva tra le braccia la sua bambina

“Cecilie”disse Victoria orgogliosa

“ancora congratulazioni”disse Carla

“grazia a te Carla sei stata davvero paziente con me, parlo anche dei mesi passati”disse Victoria

“è un piacere”disse Carla sorridendole e uscendo dalla stanza.

“e così sei l’ ostetrica di cui straparlava Victoria”disse Robert

“così pare e tu sei il padre della bambina che non si è mai visto”disse Carla

“Rob è già nata vero”disse un ragazzo raggiungendoli in preda al panico

“si Tom vai a vederla è bellissima”disse Robert

“scusi ma lei dove va?”chiese Carla l’ orario di visita  dei parenti era finito da un pezzo

“posso vedere mia figlia”disse Tom

“Victoria è mia sorella”disse Robert

 

 

Carla e Robert Ivan

Nate
   
 
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