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Autore: ilenia23    15/10/2009    4 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il face to face tra padre e figlia...Ho cercato di aggiungere dei dettagli alla storia di Silente...troppo spesso ignorati dalla Row. Spero gradiate le mie aggiunte. Per quanto riguarda i ringraziamenti: cresce sempre di più il numero dei preferiti e delle seguite (27 e 28) mentre diminuisce sempre di più il numero delle recensioni :( Cercate di commentareeeee!!!
Il prossimo capitolo riprenderà il normale svolgimento della storia che si sta avvicinando inesorabilmente al ritorno di Voldy....
Buona Lettura!!
Baci,Ile.


Hogwarts – Ufficio di Albus Silente - Maggio 1995


Aryana Silente


Richiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti di fronte alla scrivania dove sedeva mio padre. Avevo promesso che avremmo parlato e così eccomi lì.
Il mio stato d’animo non era infervorato come il giorno precedente ma era ugualmente turbato e inquieto. Di lì a poco avrei forse avuto la discussione più difficile che avessi mai intrapreso con mio padre.  
“Allora, sei giunto a qualche conclusione nuova per quanto riguarda Crouch?”esordii prendendolo alla larga.
“Tra un’ ora verranno a farci visita Caramell,Moody e Piton per approfondire il caso Crouch e allora potremmo dar voce a tutte le nostre congetture, escludendo i sospetti su Malocchio naturalmente. Ma adesso non siamo qui per discutere su questo, giusto?”.
“Io non ho niente da dirti. Quello che penso già lo sai”.
“D’accordo, allora parlerò io per primo. Aryana, tu sei mia figlia ma prima di tutto sei la persona che stimo di più al mondo e di cui mi fido ciecamente, con la quale posso parlare liberamente, affrontare qualsiasi tipo d’argomento , alla quale affiderei la mia stessa vita. Se ti ho mentito, sappi che non l’ ho fatto con piacere. Ma Sirius me l’ ha chiesto e in quel momento l’ultima cosa di cui avevi bisogno era scatenarti un cataclisma come quello che si sarebbe abbattuto su di te se ti avessimo dato questa notizia. Ti giuro che io volevo dirtelo da quando sei arrivata qui ad Hogwarts e non c’è stata lettera in cui io non scrivessi a Sirius di rivelare la verità. Guarda..”disse, prendendo un malloppo di lettere e tendendomele. Le afferrai: erano lettere di Sirius indirizzate a mio padre. Le misi in grembo, aspettando che continuasse.
“Davvero, abbiamo agito nel tuo interesse. Aryana, tu sei il centro della mia vita. Perché avrei dovuto mentirti se non fossi stato costretto dalle circostanze? Per puro piacere? Che cosa me ne sarebbe venuto in tasca?”.
“Mettiamo ,per ipotesi, che possa accettare queste spiegazioni. Io esigo un rapporto di completa fiducia e di completa onestà. Non ti ho mai nascosto niente, ti ho sempre detto tutte le mie ipotesi, tutti i miei dubbi, le mie congetture,le mie operazioni da Auror anche se in teoria ,non lavorando tu per il ministero, non avrei potuto. Perché , come hai detto tu poco prima, noi due non siamo solo padre e figlia. Noi abbiamo quasi un rapporto di lavoro. Siamo una squadra. Abbiamo combattuto il male fianco a fianco, e continuiamo a farlo tutt’oggi, senza esclusione di colpi. È sempre stato così e io credevo che non facessi niente per conto tuo ma che avessimo fatto sempre tutto insieme”.
“Ed è così..”.
“No, non è vero” lo interruppi immediatamente. “Tu tenevi una corrispondenza con quello che io pensavo fino due giorni fa essere il traditore di James e Lily. A prescindere dal fatto prettamente personale, non pensi che questo dettaglio potesse far luce su molte questioni riguardo Voldemort e i suoi piani? Oppure pensi che il fatto che Sirius sia innocente fosse un dettaglio trascurabile? Questo non è un gioco. Ci sono delle vite in ballo. Se non mi racconti ogni cosa per filo e per segno, lasciando fuori i dettagli personali, come puoi pretendere che io combatta al tuo fianco? Se non conosco ogni minimo dettaglio, come posso sconfiggere il mio nemico? Queste sono cose elementari che non ti dovrei neanche spiegare. Non possiamo sbagliare. C’è il futuro in palio. Papà, io lo so che vuoi proteggermi ma da adesso in poi promettimi che smetterai di fare il padre e  lavoreremo come faresti con un Auror”.
“Il tuo discorso non fa una piega, elfo. Mi stai chiedendo l’impossibile ma ci proverò. Per te”.
“Bene, allora incomincia a dirmi tutto quello che non mi hai mai voluto dire su Piton e Karkaroff”.
“Aryana, sai già tutto quello che devi sapere. E anche se non te l’ ho esplicitamente detto ciò non vuol dire che tu non ci sia arrivata con la tua intelligenza. Vuoi solo sentirtelo dire e questo non è leale”.
“Cosa non è leale? Metterti alle strette o il fatto che tu non mi dica come fai a fidarti di Severus Piton?”.
“Ti ho già spiegato le mie ragioni”.
“Quando quattordici anni fa, venisti da me blaterando un pentimento da parte di quell’uomo mi stavi nascondendo qualcosa ma ho lasciato correre e sai benissimo i motivi. Ero a pezzi per Sirius,James e Lily, ero incinta e l’unico mio pensiero era arrestare quanti più criminali potessi. Quando mi hai chiesto di proteggere Piton ai processi, l’ ho fatto ma solo ed esclusivamente per le informazioni che poi effettivamente ci ha dato. E ricordati che spifferare quattro nomi di Mangiamorte non  può essere una garanzia di fiducia. Per quanto riguarda le idee a cui io sarei arrivata con la mia intelligenza, come dici tu, riguardano solo Igor Karkaroff, cose tra l’altro che ti ho già rivelato: per me è un vigliacco, scarafaggio, mezzo fanatico. Non vale niente nemmeno come Mangiamorte.Invece per quanto riguarda Piton che ,come sai, per me rimane un mistero, attendo le tue ragioni…quelle vere, però, non te le tue baggianate”.
“Non ti ho mai raccontato bugie su Piton”.
“Non credevo che dovessi stare attenta alla forma con te,papà.  Allora, mettiamola così ,voglio sapere le motivazioni più profonde che l’ hanno spinto a strisciare ai tuoi piedi”.
Sospirò e rifletté qualche secondo in silenzio prima di parlare, tirando ancor di più la tensione tra noi. Non c’era nessuno che potesse mettere all’angolo Albus Silente..nessuno tranne sua figlia. Sapevo essere molto persuasiva quando volevo. In più mio padre aveva un debole per me e non poteva dirmi di no quando guardava nei miei occhi…gli stessi della mamma.
Riprese a parlare ma senza guardarmi in volto. Brutto segno.
“Aryana, Piton era molto innamorato di Lily ma questo già lo sai. Quello che non sai è che lo è sempre stato e che lo è ancora, nonostante tutto”.
“E allora?”lo esortai vedendo che non continuava.
“Non pensi che l’amore sia una ragionevolissima motivazione per il pentimento?”.
“Tu stai mentendo!”esclamai, fissandolo.
“Non ti sto mentendo, è così. Piton è venuto da me per amore di Lily”.
“Quello che dici non ha senso. Amava Lily anche prima di arruolarsi come Mangiamorte, amava Lily anche quando serviva Lord Voldemort eppure l’ ha fatto lo stesso. Ci deve essere una ragione, un motivo, un fattore scatenante..insomma deve essere per forza successo qualcosa che l’ ha fatto venire da te”.
“Certo che c’è stato. Il fatto che Lily e James fossero dichiaratamente il bersaglio di Voldemort. Quando Severus ha capito le sue mire, si è immediatamente accorto di star agendo contro Lily e si è pentito”disse placidamente con uno strano sollievo nello sguardo..come se era riuscito a scampare a qualcosa. Era chiarissimo che gli avevo servito una scusa seppur non troppo convincente ma senz’ altro plausibile su un piatto d’argento. Lui aveva colto l’occasione al volo e si era messo a riparo ma aveva sottovalutato la mia telepatia. Lo sapevo che mi stava nascondendo qualcosa e lui capì che io sapevo, tanto è vero che abbassò lo sguardo.
“Non insultare mai più la mia intelligenza in questo modo. Devi proprio sottovalutarmi per pensare che io ci creda”.
“Aryana..”.
“Magari non mi stai mentendo ma stai omettendo qualcosa..io lo so…”.
“È il tuo odio verso Piton che ti fa parlare così…”.
“Dimmi solo perché non vuoi dirmelo..”.
“Dirti cosa?”.
“Smettila di fingere”.
“D’accordo. Vuoi sapere perché non posso dirtelo? Ho paura”.
“Paura di cosa?”.
“Paura del tuo odio, del tuo istinto, della tua reazione. Ho il terrore che tu faccia qualcosa di cui potresti pentirti per sempre”.
Lo guardai esterrefatta. Sembrava sincero…era davvero terrorizzato.
“Piton ci serve in questa guerra e non puoi nemmeno immaginare quanto. Lui farà il doppio gioco per noi e non ci tradirà semplicemente perché non può tradire se stesso, non tradirà Lily…di nuovo”. 
Fece suonare quelle ultime parole in un modo diverso..come se per lui avessero tutto un altro significato..
“Aryana, deve bastarti questo. Mi dispiace”.
“Dispiace anche a me. Mi dispiace che non hai ancora capito che credo in questa lotta più di te e che non farei mai qualcosa che possa rovinare tutto, non agirei mai contro di noi solo per il mio istinto..Mi dispiace che non ti fidi di me e che non mi stimi abbastanza degna per rivelarmi tutti i tuoi segreti. Mi dispiace che credi che io sia ancora una bambina e non hai mai accettato il fatto che io sia cresciuta e che sia perfettamente in grado di prendermi la responsabilità delle mie azioni. Mi dispiace tanto, papà.  Non sai quanto..”sputai amareggiata.
Chiuse gli occhi. Forse l’avevo ferito ma non quanto lui aveva ferito me.
Mi sembrava di essere scivolata nella mia infanzia quando mio padre non c’era mai e io pensavo di non fare mai abbastanza per attirare la sua attenzione. Quando l’unica cosa a cui aspiravo era essere perfetta per avvicinarmi seppur di un millimetro alla sua grandezza. Tutto quello che avevo fatto fin ora era per lui..la mia carriera da Auror, i miei studi approfonditi, la mia conoscenza nelle arti magiche, il mio talento..tutto per lui..per sentirmi amata e stimata, o quanto meno, considerata. Dopo trent’anni credevo di esserci riuscita a diventare..sua pari. L’ordine, le missioni, le nostre congetture, le nostre discussioni fino all’alba sulla magia più complessa, i nostri successi, le nostre sconfitte, la nostra complicità..credevo davvero che fossimo una vera squadra di maghi brillanti, l’uno nelle mani dell’altro, in perfetta simbiosi. Naturalmente io conoscevo fin troppo bene un lato del carattere di Albus Silente che pochi altri avevano visto: la vanità. Evidentemente dieci anni di collaborazione fianco a fianco non erano bastati a mio padre per riconoscere il mio valore. Aveva una stima troppo alta di sé per vedere qualcun altro al suo livello. Del resto, io non ero più una ragazzina e non potevo lasciare che le mie insicurezze puerili prendessero il sopravvento. Dovevo smetterla di idealizzare mio padre. Lui era umano e come tale poteva sbagliare. Io sapevo quanto valevo e non avrei lasciato che mio padre distruggesse la mia autostima come avevo permesso tante volte fin da piccola.
Prima che uno dei due parlasse di nuovo, ecco bussare alla porta il ministro della magia Cornelius Caramell ,accompagnato da Malocchio Moody e dal Piton a cui serbai un’occhiata furibonda che lui ricambiò altrettanto teneramente.  
Dopo uno scambio di ridicoli convenevoli, iniziammo, o meglio, iniziarono un’ acceso quanto inutile discussione sulla scomparsa di Crouch. Io nel frattempo ero troppo scossa, anche se non lo davo a vedere, per impelagarmi in una conversazione con Caramell, un uomo ritenuto da sempre troppo diplomatico, mediocre e cieco come una talpa. Ascoltavo distratta le assurde teorie di Cornelius sull’assassinio di Crouch ad opera di Madame Maxime, facendo roteare di tanto in tanto gli occhi esasperata, quando all’improvviso Moody rivelò la presenza di Harry fuori dalla porta. La mia salvezza. Sembrava alquanto scosso. Volevo assolutamente sapere cosa fosse successo. Cercai di stabilire un qualche contatto, incrociando il suo sguardo ma purtroppo non ci riuscii.
 Caramell continuava a blaterare di voler andare nel punto in cui fu trovato Crouch e non c’era modo di fargli cambiare idea per cui ci recammo nel parco per fare un’inutile ispezione mentre Harry aspettava da solo nell’ufficio.
“Naturalmente non c’è nulla”esclamai, terminato il sopralluogo.
“Qualcuno deve averlo portato via”dichiarò Caramell come se avesse fatto una scoperta sorprendente. Decisi di non replicare. Ero troppo annoiata per fare alcunché.
“Beh, Cornelius, puoi rimanere qui con Severus, Malocchio e Aryana quanto riterrai opportuno e potrai fargli tutte le domande che ritieni necessarie. Io però devo andare..il dovere di preside mi chiama”disse mio padre, defilandosi. Rimasi interdetta. Cercai il suo sguardo ma era già sparito.
Perché diavolo era andato da Harry da solo? Voleva farmela pagare, per caso?


                                                           *****************

Entrai come una furia nell’ufficio di mio padre. Naturalmente Harry era già andato via.
“Si può sapere perché hai lasciato che rimanessi con loro piuttosto che essere qui con te e Harry?”urlai verso mio padre che nel frattempo sorseggiava il suo the placidamente.
“Ho fatto quello che volevi facessi. Siamo una squadra, no? Non potevo lasciare Caramell da solo senza uno di noi due, si sarebbe sentito offeso e poco considerato. Allo stesso tempo, dovevo correre qui da Harry ,prima di tutto perché la curiosità mi stava mangiando vivo e ,seconda cosa, l’avevo visto molto turbato”.
“Ti stai prendendo gioco di me”.
“Elfo, vorrei semplicemente che la smettessimo con tutte queste congetture e questi pensieri malevoli. Vorrei che tra di noi fosse tutto come due giorni fa. Come è giusto che sia”.
“Niente più giochetti?”.
“Te lo giuro. Torniamo a lavorare insieme come sempre”.
“D’accordo però adesso raccontami subito cosa è successo con Harry”dissi, sedendomi.
“Quello che pensavamo è vero, purtroppo e per fortuna. Harry e Voldemort hanno instaurato una sorta di legame mentale, anche se ancora non capisco le modalità e se sia reciproco”.
“Che intendi con reciproco?”.
“Non penso Voldemort sia cosciente del fatto che Harry possa vedere quello che fa..non ancora,almeno”.
“Non penso,nemmeno io. Ma Harry ha avuto un altro dei suoi incubi?”.
“Non esattamente un incubo. Ha visto Voldemort che torturava Peter. Questa volta era sveglio ,però. Un po’ come le tue visioni, solo, non penso che le sue siano premonizioni bensì..”.
“come delle finestre mentali..lui riesce a vedere cosa fa Voldemort e non solo..ma anche le sue sensazioni, cosa pensa, i suoi desideri più reconditi”completai per lui.
“Esattamente”.
“Pensi che sia una buona cosa o una cattiva?”.
“Non so. Per questo ho detto purtroppo e per fortuna. Da un lato è un vantaggio, possiamo sapere anticipatamente cos’ ha per la testa. Dall’altro se Voldemort dovesse venire  a saperlo potrebbe manipolare Harry molto facilmente”.
“Già..Dovremmo premunirlo, addestrarlo ad utilizzare al meglio questa connessione. Dobbiamo fargli capire come usarla, quando chiuderla e quando aprirla, con saggezza”.
“Pensi a delle lezioni di Occlumanzia?”.
“Si, assolutamente. Ma non adesso. Deve pensare al Torneo e poi queste visioni, per così dire, non sono molto frequenti..non ancora, almeno”.
“Lo credo anch’io. Dobbiamo attendere la fine del Torneo”.
Mi alzai preoccupata e presi a camminare su e giù per la stanza, come era mia abitudine.
“Hai detto che torturava Peter..ciò vuol dire che ha acquisito una forma e che addirittura usa la magia..”dissi senza smettere di camminare, inquieta.
“Proprio così…Ho la netta sensazione che diventi ogni giorno più forte, anche con l’aiuto di Minus e di quel suo serpente, Nagini..”rispose mio padre e nel frattempo venne verso di me e arrestò il mio percorso. Mise le mani sulle mie spalle come per calmarmi, invano.
“So che ci siamo fatti questa domanda milioni di volte ma non posso fare a meno di richiamarla ogni volta alla mente..Come è possibile? Come ha fatto?”dichiarai frustrata.
“Abbiamo formulato una marea di ipotesi ed è inutile che ti dica che non ci hanno portato a niente. La verità è che non ne ho idea ma ,qualunque cosa sia, è di certo qualcosa di tremendo..”.
“È come se..come se..non morisse mai..è un incubo senza fine..come se fosse…immortale. Ogni volta che pensiamo di averlo sconfitto, ecco che resuscita. Sembra abbia sette vite come i gatti..”farfugliai scoraggiata.
“Elfo, cosa hai detto?”esclamò mio padre tutto ad un tratto destissimo.
“Niente, ho detto che sembra immortale e che abbia sette vite..”dissi, sorpresa di quella strana reazione.
“E se fosse vero?”sussurrò perplesso.
Poche volte nella mia vita vidi mio padre così assorto e allo stesso tempo sorpreso. Questa era una di quelle volte.
“Che vuoi dire?Che Lord Voldemort è un gatto?”ironizzai.
“Pensaci: cos’è che può volere un uomo come lui, così ambizioso e vanaglorioso? Quale potrebbe essere il suo desiderio più grande?”.
“Credo..il potere?”.
“No..troppo poco..lui vede le cose in grande, lui guarda al futuro. Ricordati che ha una concezione di se stesso altissima..”.
“L’immortalità?”.
“Certo e ti dico che l’ ha già fatto. Quando ha cercato di..”.
“rubare la pietra filosofale..”terminai per lui.
“Esattamente. Ma lui è troppo pieno di sé..lui..ma certo…lui vuole fare qualcosa che nessuno ha mai fatto..qualcosa per cui sarà ricordato per sempre..si vuole spingere più in là..è come hai detto tu: ogni volta che viene distrutto,rinasce. Lui non vuole solo vivere per sempre lui vuole anche essere..”.
“Invincibile..”lo interruppi di nuovo, sempre più sconvolta.
Mio padre ormai era in preda all’esaltazione. Il suo cervello frullava a mille all’ora, mancava solo che uscisse il fumo. Camminava su e giù per la stanza, in una specie di delirio, sussurrando frasi sconnesse che non potevo capire.
“Ma come? Insomma, ci sono tanti modi per rendersi più forti, per allungarsi la vita, molte magie oscure..”.
“No…deve essere qualcos’altro..qualcosa di più glorioso, qualcosa che nessun mago ha mai osato..deve essere per forza qualcosa che sia al suo livello..”borbottò mio padre, riflettendo.
“Ok, dobbiamo solo pensare..solo riflettere..”dissi sedendomi alla scrivania.
 Chiusi gli occhi, cercai di concentrarmi.
Allora, qualcosa che nessuno ha mai osato..nessun mago...qualcosa di grandioso..immortalità, invincibilità…qualcosa al suo livello..ogni volta che viene sconfitto,resuscita..resurrezione..ma come?no, non resurrezione..come un’ altra possibilità..sette vite come i gatti…sette vite…sette possibilità…sette corpi…No, non sette corpi…la forma muore,l’essenza rimane.. l’essenza..sette essenze..sette anime…No,come fa ad avere sette anime? Rifletti,Aryana…cosa sai sull’immortalità? L’immortalità legata al concetto di anima, di essenza..
“Credo di aver capito qualcosa, papà”mormorai.
“Credo anch’io”disse mio padre, sedendosi nella sedia di fronte a me. “Inizia tu. Così ragioniamo insieme”.
“Si, d’accordo. Allora, ecco cosa ho pensato :Voldemort vuole l’immortalità. Come fare a raggiungere l’immortalità ed insieme l’invincibilità? È semplice: se muori, resusciti ovvero hai tante possibilità…tante vite..ma non esattamente vite..Infatti è come se il corpo morisse e restasse solo l’essenza che in un modo o nell’altro riuscisse poi a diventare man mano più forte e a riacquistare una nuova forma,come in una specie di reincarnazione, mi segui?” chiesi, scoprendomi sempre più eccitata. Sentivo di essere quasi alla soluzione. Mio padre mi seguiva rapito e annuiva con la testa. Capiva esattamente quello che stavo dicendo, probabilmente aveva pensato le stesse cose. “Però come si fa ad avere tante anime? È impossibile..L’anima è una”conclusi ad alta voce.
“Già..come si fa? Questo è il problema”.
“Una magia oscura..”.
“Si, ma è troppo semplice, troppo scontato”.
“Aspetta. Secondo te ha inventato un nuovo tipo di magia?”chiesi sbalordita.
“Non credo. Stiamo parlando di Voldemort. Lui è una persona molto conservatrice, che vive delle glorie passate, che non accetta le differenze, che vuole riportare il mondo ad un certo ordine, per l’appunto, passato”.
“E allora deve essere necessariamente qualche magia oscura già esistente, magari qualcosa di arcano, di vietato, di talmente oscuro che nessuno ha mai più voluto..”.
“No,no. Lui vuole fare qualcosa che nessuno ha mai osato. Nessuno”.
“Ok, allora qualcosa di già esistente però…ingrandito?espanso?”.
“Si,potrebbe essere…No, deve essere così”dichiarò mio padre estatico.
“Abbiamo detto: immortalità attraverso più vie, più possibilità e c’entra l’anima…Una magia oscura già esistente ma più tremenda, estesa ad un limite che nessuno aveva mai osato..Quindi è come se avesse…per così dire..diviso la sua anima..in modo che ogni volta che viene sconfitto possa vivere”.
Dopo un minuto di silenzio, lentamente mio padre mi prese la mano e fissò il suo sguardo nel mio. Mai mi era sembrato così vecchio,così mortificato, così disperato e allo stesso tempo esaltato, eccitato. Mi fece quasi paura.
“Aryana..”sussurrò con un fil di voce. “Ho capito cosa ha fatto, Tom”.
Non ebbi il coraggio di dire nulla. Non ero più sicura di volerlo sapere. Per un attimo ebbi una tale paura che il mio unico desiderio diventò quello di scappare via dall’Inghilterra con Sirius, Harry, James e mio padre e lasciare perdere tutto.
Ad un tratto ero ad un bivio: combattere una nuova guerra, questa volta ancor più spaventosa o lasciar andare tutto il dolore, tutta l’incertezza, la sofferenza che mi avrebbe provocato stare lì e scappare.  Quell’attimo passò in un lampo esattamente come era venuto. Non ero il tipo che scappava.
Proseguì subito dopo: “Ricordi quando da piccola ti parlai degli Horcrux?”.
  
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