Note
dell’autrice: eccomi tornata. Stavolta ci ho messo un po’ di più, spero che non
vi siate preoccupati. Bene, non indugiamo oltre. Questo capitolo sarà
cortissimo, ma vi prometto che aggiornerò presto.
ANGOLO
DELLE RECENSIONI
BELLIS:
Carissima, sei sempre tra le prime a leggere e la prima a recensire, come faccio
a non esserti grata? Holmes: siamo sicuri che ce la farà? La prima volta che ho
letto questa fiction in inglese, non sai quanta preoccupazione avevo (insomma, è
sempre uno dei miei idoli). Wiggins mi ha dato parecchio filo da torcere in
questo capitolo, ho dovuto consultare anche il “Tutto Sherlock Holmes” per
trovare qualche spunto (tra l’altro non ci ho trovato
nulla).
Grazie
per i complimenti, spero che il capitolo ti piaccia.
DaTaLoRe:
Beh, ti ringrazio, ma non è che sia occorso molto sforzo. L’inglese mi piace e
mi piacciono le belle fiction. Farò sapere all’autrice che la storia ti
piace.
Spero
che continuerai a seguirla.
Cominciamo
Capitolo
5
“E’
in quella stanza laggiù.” Disse il dottore, un giovane che aveva a malapena
superato i vent’anni. “L’abbiamo stabilizzato, anche se io credo che le debba la
vita.”
“Vivrà?”
chiesi mentre ci avvicinavamo alla stanza.
“Non
lo sappiamo. Ora come ora potrebbe guarire oppure…. no, mi dispiace.” Aprì la
porta e mi fece entrare.
Holmes
giaceva sull’unico letto della stanza.
Il
suo volto magro e scarno era pallido come la morte.
Le
sue mani, con le loro lunghe ed agili dita, erano appoggiate accanto a lui,
sulle lenzuola, immobili.
Ci fu
un leggero click quando il giovane dottore chiuse la porta dietro di me.
Lentamente mi sedei sulla seggiola accanto al letto.
Il
silenzio riempì la stanza.
Guardai
il petto del mio amico alzarsi ed abbassarsi con ogni lento respiro, unico
movimento che poteva fare.
Raramente
l’avevo visto così completamente e totalmente fermo.
Un
verso della Bibbia mi tornò improvvisamente alla mente; non so dove l’avessi
sentito. Le parole sembrarono echeggiarmi nella testa.
“Non
c’è amore più grande di questo, dare a vita per un
amico”
Era
ciò che Holmes aveva fatto . Sapeva che la sua vita era in pericolo nel momento
stesso in cui era entrato nel magazzino. Era stato pronto a dare la sua vita…
per me.
“Oh,
Holmes” sussurrai. Allungandomi, presi una delle sue mani nella
mia.
Quasi
mezz’ora dopo, quando il giovane dottore –di nome Henderson- ritornò per controllare il suo paziente
ed il visitatore.
Aprì
la porta, entrò e si fermò.
Il
Dottor Watson si era addormentato sulla sedia, chiaramente esausto, con una mano
che stringeva quella di Sherlock Holmes. Henderson sorrise ed uscì
silenziosamente.
Portò
con sé un sorriso tornando nell’atrio.
In
qualche modo, aveva la sensazione che il signor Holmes sarebbe stato
bene.
FINE
DEL CAPITOLO
E’
corto, lo so, non fucilatemi. Purtroppo devo attenermi alla disposizione
originale dei capitoli. Aggiorno prestissimo, lo prometto, giusto il tempo di
tradurre un altro capitolo e d lasciarvi recensire (hint
hint).
A
presto
Bebbe5
P.S.
Grazie per aver letto