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Autore: Miss_Slytherin    18/10/2009    4 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                                                    CAPITOLO 4

                                                                                                                                                   Trick or treat?

  

 

Con l’arrivo di ottobre, Lily credette seriamente che sarebbe morta congelata, lì, nel dormitorio di Slytherin. Insomma, non era normale che si stessero formando delle stalattiti ghiacciate sui muri della Sala Comune! E non era neanche ammissibile che lei dovesse perdere dieci minuti ogni mattina a cercare di infilarsi quanti più maglioni possibili, stando attenta ai colori e ai modelli, cercando disperatamente di non sembrare una barbona…si stava lamentando proprio di questo, quando quel 15 ottobre si recò in Sala Comune, ad attendere come tutte le mattine che Cassiopea si degnasse di alzarsi dal suo caldo lettuccio.

-…qui bisogna fare qualcosa…cioè, non è possibile…sembra che io sia stata gonfiata da una fattura Salta-in-Aria talmente tanta roba ho addosso…- borbottava la piccola Slytherin, seduta di fronte al fuoco –che lei aveva il sospetto fosse un arredo scenico- sfregandosi le manine bianche una contro l’altra.

-…e questo fuoco poi! Farebbero meglio a tenerlo spento, tanto il risultato è lo stesso! Sembra più una presa in giro!-

-Ci siamo alzate male questa mattina Lilian? Oppure la schizofrenia ha finalmente fatto la sua comparsa in te, spingendoti a parlare con un altrettanto irritante tuo ego?

È matematico, pensò Lily. Quando ti alzi con il piede storto, quando patisci il freddo più del solito, è naturale che la prima persona che vedi al mattino sia Scorpius Malfoy. Non la tua cara amica Glorya, non il gentile Edward, ma l’odioso, straordinariamente irritante e pieno di sé Scorpius Malfoy, che il quel momento la stava fissando con il suo classico ghigno sarcastico, avvolto in quello che sembrava un caldissimo cappotto nero.

-Malfoy, forse tu sei così poco umano da non sentire il freddo, ma qui si congela…!- lo rimbeccò lei seccata, soffiando fiato caldo sulle dita intirizzite.

-…disse la ragazza dal cuore più tenero del mondo…- completò sottovoce lui, ignorando la frecciata.

Lily stava per ribattere, ma finalmente Glorya e Cassiopea la raggiunsero, la prima perfettamente sveglia e avvolta in un maglione color panna di lana largo, la seconda con l’aria ancora non troppo presente. Così Lily si limitò a lanciare un occhiataccia a Malfoy, che per tutta risposta si strinse ancora di più nel suo cappotto, come a sottolineare quanto tenesse caldo rispetto allo strato di vestiti di Lily. Maledicendo lui e tutta la sua famiglia, Lily lasciò la Sala Comune pronta ad iniziare una nuova giornata di lezioni.

Quella mattina avevano due ore di Difesa Contro Le Arti Oscure con i Tassorosso, e Lily ne era  contenta: primo perché in quel branco di ignoranti non c’era nessuno che potesse oscurarla e secondo perché a Lily piaceva abbastanza il nuovo insegnante, assunto da Linton proprio quell’anno.  

Si trattava di Daniel Stevens, giovane e quanto mai espertissimo ex Pedinatore; a pochi era nota la sua storia, ma Lily, grazie a suo padre e ai suoi contatti, aveva scoperto che aveva personalmente seguito giorno e notte tutti i maghi oscuri che avevano sterminato la sua famiglia ai tempi della guerra, quando lui aveva appena tredici anni. Con le sue sole abilità, li aveva trovati, stanati, catturati e spediti ad Azkaban dove aveva ottenuto per loro la condanna al Bacio. Come premio per la sua astuzia e la sua abilità, era stato assunto come Pedinatore –cioè le spie del Ministero, che si occupavano di scovare criminali più o meno pericolosi, detti anche i “segugi” del Ministero- a soli vent’anni. Adesso, dodici anni più tardi, aveva accettato di insegnare a giovani ragazzi tutti i segreti e le tecniche del mestiere.

Lily lo apprezzava- o perlomeno non lo disprezzava completamente- per la perseveranza che aveva tenuto nel conseguire la sua vendetta –perché di vendetta si trattava.

Stevens li attendeva in classe, seduto sulla cattedra come di consueto. Le ragazze più grandi – a quanto aveva sentito dire Lily, o meglio Cassiopea, sempre attenta a tutto- lo consideravano un bell’uomo, e probabilmente avevano ragione: era alto, aveva un fisico asciutto e tonico e gradevoli lineamenti, incorniciati da chiari capelli castani, nei quali erano incastonati due scuri occhi marroni.

-Buon giorno ragazzi…ah, noto che a Slytherin ci si iberna ancora come ai miei tempi- aggiunse poi ironico notando l’abbigliamento delle Serpi. Lily fece una smorfia a quelle parole: ci mancava solo che infierisse! Glorya sorrise vedendola per poi spostare lo sguardo su Cassiopea che sembrava di nuovo in procinto di addormentarsi, con la testa poggiata sui gomiti e lo sguardo fisso.

-Dunque, proseguiamo il nostro programma, parlando dei Pallens. Qualcuno di voi ne ha mai vagamente sentito parlare?-  chiese alla classe, che quasi all’unisono scosse la classe. Vedendo che nessuno parlava, Lily intervenne senza alzare la mano:

-I Pallens, cioè i Pallidi, sono creature metà notturne e metà diurne. Nella fase iniziale della loro vita si muovono di notte, cercando di assumere quanta più possibile energia vitale che consenta loro di mostrarsi alla luce del sole- spiegò con calma, senza far sembrare che avesse inghiottito un libro di testo. Non voleva di certo essere una copia di Rose!

-Esatto Potter- convenne il professore e poi, con uno svolazzo di bacchetta, fece apparire alla lavagna il disegno animato di quella che sembrava una massa informe biancastra.

-Questo è un Pallens appena nato. È bianco, come potete vedere, perché totalmente privo di calore ed energia- spiegò Stevens, e poi con un altro tocco di bacchetta, la figura si trasformò in un umano.

-Ma è un umano!- esclamò stupidamente Sissy Brown, sussultando. Il suo compagno di banco, Joe Farland, un bambinetto che a stento spuntava da dietro il banco, invece si era coperto la bocca con fare scioccato.

-Ovvio che no, signorina Brown; signor Farland, la smetta di cercare di soffocarsi. Il Pallens sembra un umano, ma solo quando ha raggiunto il quantitativo di energia sufficiente. Deve però continuare a nutrirsi di essa per poter mantenere questo aspetto, altrimenti regredirebbe alla forma iniziale- chiarì Stevens, divertito dalle reazioni dei due Tassorosso.

-Come lo si distingue da un umano? E come si fa a capire che in realtà si tratta di un Pallens?- domandò Isabelle Blackwell, compagna di dormitorio di Lily. Quest’ultima non la trovava particolarmente simpatica, dato che Isabelle si ostinava a non voler stare in stanza quando c’era lei. Anche Isabelle, come Glorya e Cassiopea, proveniva da una famiglia di noti Mangiamorte, ma a differenza di Draco Lucius Malfoy e di Blaise Zabini, Morris Blackwell non aveva avuto la fortuna di scamparsi il carcere.

Il professore rispose alle domande di Isabelle e a tutte le altre che gli studenti posero e così la lezione scivolò via, serena e proficua. Un’ora e un quarto più tardi, Lily e gli Slytherin entrarono nell’aula di Trasfigurazione, dove i Corvonero avevano già preso posto. Lily notò che sua cugina Molly sedeva di nuovo in prima fila, e che stava leggendo il capitolo successivo a quello assegnato dalla professoressa sottolineando con la matita i concetti più importanti. Quando la vide, Molly alzò gli occhi su di lei e le sorrise a mo’ di saluto, ma Lily fece finta di non vederla e le voltò le spalle per andare a sedersi in ultima fila. Così facendo, non poté notare la delusione che colmò gli occhi scuri di Molly. Anche lei, come Hugo, era stata molto legata a Lily quando erano bambine, ed insieme avevano formato un trio scatenato e combina guai, che più di una volta aveva fatto mettere le mani nei capelli ad Harry, Ron e Percy (che non riusciva a spiegarsi l’animo indomito di sua figlia). Ora Lily faceva finta di non conoscerla.

Arrivò la McGranitt, che dopo un rapido appello, iniziò subito a spiegare come un treno. Di tanto in tanto poneva qualche domande alla classe, ottenendo risposte o da Molly Weasley o da Lily, Cassiopea e Glorya. Fu quando pose una domanda appena più difficile sulla Prima Elementare Legge della Trasmutazione che Molly fece un grosso errore. Non avendo visto che la McGranitt aveva fatto cenno a Lily di dare la risposta, rispose al posto suo, interrompendola sul nascere:

-La Prima Elementare Legge della Trasmutazione recita che…- iniziò a sproloquiare la piccola Weasley.

Lily serrò le mani sul banco talmente forte da farsi sbiancare le nocche. Come osa? pensò la rossa Slytherin, come osa interrompermi mentre sto parlando? Pensa forse di essere migliore di me?

Il culmine dell’irritazione di Lily arrivò quando la professoressa McGranitt assegnò ben venti punti a Corvonero per la perfetta spiegazione di Molly, aggiungendo:

-Ottimo Weasley! Non è da tutti conoscere la Prima Legge Elementare della Trasmutazione già al primo trimestre!

-Piccola serpe!- sbottò Lily a bassa voce, in modo che potessero udirla solo le sue due compagne di banco- appena ha potuto, mi ha messa da parte, esponendo al mondo intero la sua super intelligenza made in Weasley!-

-Già, e quei corvacci si sono presi anche 20 punti…- aggiunse la Zabini mentre la McGranitt faceva qualche chiarimento sulla Legge enunciata da Molly, per i più duri di comprendonio.

-Gongola anche…-notò Cassiopea, vedendo Molly che sorrideva alla sua vicina di banco.

-Non le lascerò passar liscio questo sgarbo…- sibilò Lily, osservandola.

-E cosa intendi fare?- le domandò Glorya interessata, mentre la campanella suonava, segnalando la fine della lezione. Naturalmente né Glorya né Cassiopea si sognarono di farle notare che essendo Molly sua cugina, magari poteva lasciar correre. Forse non era stampato nei geni Slytherin il concetto di affetto.

-Oh, stai certa che qualcosa mi inventerò…- rispose Lily con una luce maliziosa negli occhi violetti. Era una persona estremamente vendicativa.  

Lily passò tutto il resto della giornata a cercare un modo per farla pagare a Molly, ma l’idea vincente le venne solo quando vide uno scuro foglietto svolazzarle davanti al naso. Stava per lasciar perdere e proseguire verso la Sala Comune, quando notò una scritta arancione fluorescente spiccare sullo sfondo nero. Lo raccolse e capì subito che si trattava di un invito alla festa di Halloween, che si sarebbe tenuta in Sala Grande venerdì 31 ottobre. Alla parola Halloween gli occhi di Lily brillarono. Molly sarebbe stata vittima di un machiavellico trick or treat?

-Ho trovato il modo- annunciò quella sera Lily a cena, con un sorrisetto estremamente soddisfatto. Cassiopea e Glorya capirono immediatamente a cosa si stava riferendo e la Malfoy chiese interessata:

-Cosa ti è venuto in mente?-

- Dunque, io so che Molly ha un pulcino di peluche che si chiama Twicky. È il suo preferito, e se la conosco bene se lo sarà portato anche qui ad Hogwarts- iniziò la piccola Potter e si interruppe alla vista delle facce disgustate delle due Purosangue; quale ragazzina sana di mente avrebbe mai fatto una cosa del genere?

-Lo so, è sconvolgente. Dicevo comunque…ha questo pupazzetto con cui dorme da quando è nata. Ora, se io rapissi Twicky, lo riempissi di pozione Metamorfica animale, riuscendo a trasformarlo in un pipistrello gigante, che è l’animale che lei odia di più, capite che a Molly verrà un infarto quando se lo troverà nel letto-.

Silenzio. E poi…

-Ommiodio, sei perfidamente geniale!- esclamò Cassiopea entusiasta; anche Glorya la gratificò di un sorriso a trentadue denti, ma poi tornando seria le disse:

-Ci sono alcune cose a cui non hai pensato….primo: come entrare e uscire dal dormitorio di Ravenclaw? E poi, dove trovi la pozione Metamorfica? Si studia al secondo anno credo…-

-Aaaah…- Lily era compiaciuta- tu non tieni conto di Edward…- le disse, e tutte e tre le testoline si voltarono verso il più carino dei gemelli Nott, fermo vicino al portone della Sala intento a chiacchierare con alcune ragazzine di…Ravenclaw.

-Per entrare a Corvonero basta fingere di voler parlare con mia cugina e qualcuno mi lascerà passare. Una volta entrata perderò dieci patetici minuti a parlare con lei, poi avvelenerò Twicky con la pozione che Edward mi avrà cortesemente preparato-.

Detto questo si specchiò in un cucchiaino per controllare il suo aspetto. Lily Potter aveva imparato sin dall’età di sei anni che, se fai due moine, sbatti un po’ le ciglia, mostri un sorrisino a trentadue denti, gli esseri maschili ti concedono qualsiasi cosa tu voglia. Indipendentemente dalla loro età: aveva funzionato con suo nonno Arthur, con suo padre, con i suoi zii…avrebbe funzionato anche con Nott. Era tutto a posto e così Lily si alzò, sotto lo sguardo divertito di Glorya e Cassiopea che volevano vederla all’azione. Raggiunse Edward, non si curò minimamente delle sue interlocutrici ed interrompendole con falsa cortesia disse al suo amico:

-Edward! Hai cambiato taglio di capelli? Ti stanno benissimo…!-

Nott la guardò un po’ sorpreso da quell’improvvisa interruzione, ma si riprese subito, le sorrise e rispose:

-Si in effetti sì…il parrucchiere di mio padre è bravissimo!!!-

-Lo vedo…magari mi ci accompagni un giorno…- sorrisino a trentadue denti- senti, volevo chiederti un favore, sai tu sei sempre così gentile con me…-

Edward non se lo fece ripetere due volte e, dopo aver congedato le Ravenclaw con un gesto noncurante della mano, la prese per un gomito e la condusse in un angolo più appartato. A Lily non sfuggì l’espressione indignata delle due ragazzine.

-Dimmi tutto, per te qualsiasi cosa…- disse Nott sorridendole.

-Sai, avrei bisogno di una pozione Metamorfica animale ma non sono ancora capace di prepararla…- gli spiegò lei, adottando la tattica della fanciulla in difficoltà. Funzionò: Edward, da bravo Slytherin non le chiese a cosa le servisse, ma annuì dicendole:

-Certo, non è una pozione difficile, te la posso preparare anche in un pomeriggio…ma va usata calda, per quando ti serve?-

-Ooooh vediamo…per Halloween. Riusciresti?- Lily lo guardò con occhioni adoranti.

-Sicuramente…!-

-Grazie mille Edward, tesoro…allora ci vediamo!- esclamò Lily facendolo arrossire; poi si tornò dalle sue amiche esultando.

-Fatta. Edward non resiste ad aiutare una fanciulla in difficoltà…- spiegò a Glorya e Cassiopea, che fecero un brindisi al suo perfido piano.

 

 

                                                                                            *****

 

-Lily…!-

Una voce familiare fermò Lily Potter che si stava dirigendo verso il dormitorio per posare la borsa dei libri; per quel 31 ottobre, aveva finito di portarseli in spalla.

A chiamarla era stato Edward Nott, appena entrato dalla porta invisibile. Tra le mani guantate –la temperatura dei sotterranei si era abbassata ulteriormente- teneva una piccola ampolla rotonda ricolma di un denso liquido nero.

-È la tua pozione, l’ho appena finita…farà effetto fra circa sette ore. Come mi avevi detto ci ho aggiunto una piuma di pipistrello. Bloody non è stato molto contento quando gliele ho staccate- aggiunse, al ricordo degli strilli acuti che il pipistrello di Scorpius aveva lanciato quando gli aveva strappate.

-Malfoy ha un pipistrello come ha animale domestico? Allora un po’ di cervello ce l’ha…- osservò Lily, stupita, mentre Edward le passava la bottiglietta. Era calda al tatto e Lily ne trasse un po’ di calore.

-Bene Edward, ora vado…devo usarla quando è calda no?- e senza aspettare risposta si diresse verso l’uscita. Mentre pensava al piano che stava per attuare, Lily sorrideva compiaciuta: così Molly impara a pestarmi i piedi! si disse salendo l’ultima rampa di scale che conducevano alla Torre di Ravenclaw. Fu fortunata: da dietro la statua che fungeva da guardia era appena sbucato Louis Weasley, stracarico di libri.

-Louis!- lo apostrofò Lily, facendolo sussultare. A Louis caddero un paio di volumi, sia per lo spavento che per lo stupore: dopo due mesi di indifferenza, non si aspettava che Lily gli parlasse.

-Lily! Cosa ci fai da queste parti?-

-Oooh…- la Potter assunse un espressione afflitta- stavo cercando Molly. Sai l’altro giorno abbiamo avuto una piccola discussione, e allora volevo scusarmi…sai per caso dov’è?-  

Lily che si scusa?? si chiese piacevolmente colpito il Ravenclaw, prima di rispondere:

-Certo! L’ho vista giusto adesso mentre andava in dormitorio…se vuoi ti faccio entrare, così puoi parlare-.

-Saresti gentilissimo! Ci tenevo proprio a chiarire subito…- replicò Lily stringendo di più le dita sull’ampolla che teneva dietro la schiena.

In effetti Molly si trovava nella sua stanza; Lily la trovò seduta sul letto quando entrò dopo aver bussato.

-Lily! Cosa ci fai qui?- anche la piccola Weasley era stupita di trovarsela davanti.

-Ecco, ero venuta per fare due chiacchiere…sai, da quando è iniziata la scuola non ho avuto molto tempo…-

-Ah…- Molly, che era troppo buona, non le fece notare che era stata lei a evitarla deliberatamente- certo, ne sono contenta!-

-Solo che mentre venivo qui ho incontrato Hugo, che mi ha detto di chiedergli se potevi prestargli gli appunti di Incantesimi…sai, lui è sempre distratto! Dovresti portarglieli subito però, credo voglia iniziare a studiare qualcosa- le spiegò Lily, guardando famelicamente Twicky che se ne stava beato sopra il cuscino.

-Ah, d’accordo, vado subito…mi aspetti un attimo qui?- rispose la Weasley prendendo delle pergamene da un libro. Beata ingenuità, pensò la Potter prima di risponderle:

-Certo! Mi guardo un po’ intorno, se non ti spiace…-

Appena Molly fu uscita, Lily prese Twicky e gli face un piccolo buco dietro la testolina gialla senza tanti complimenti. Poi vi versò la pozione con cura, stando attenta a non macchiarlo, né a sporcare il copriletto; infine richiuse il foro con un semplice Reparo. Rimise il peluche al suo posto appena in tempo: mentre fingeva di fare un giretto per la stanza, Molly tornò indietro, ancora con gli appunti fra le mani:

-Che strano, non ho trovato Hugo…forse ha preso gli appunti di qualcun altro- ipotizzò Molly sedendosi sul letto.

Dopo un quarto d’ora di pesante conversazione, Lily lasciò il dormitorio femminile di Ravenclaw; nella sua borsa si trovava una piccola ampolla vuota.

    

 La Sala Grande era addobbata splendidamente: tante piccole zucche illuminate formavano luminosi sentieri che conducevano alle varie tavolate, decorazioni animate facevano la loro figura sulle pareti e gli insegnanti avevano stregato scheletri pescati da chissà dove affinché si aggirassero fra gli studenti. Alcune chiassose Tassorosso stavano appunto fuggendo da essi e una di loro andò a sbattere contro Lily che stava entrando accompagnata da Glorya e Cassiopea.

-Potresti guardare dove vai, imbranata?- la freddò Lily, facendola scappare ancora più veloce.

La cena era squisita, più delle altre sere, ed infatti persino Lily – che solitamente faceva finta di mangiare- si riempì lo stomaco ben bene. Cassiopea poi fece il bis di tutto, con nonchalance ovviamente, sotto lo sguardo allibito delle due amiche.

-Che c’è?- chiese ingenuamente alla seconda porzione di torta ai frutti di bosco.

-Come diavolo fai a mangiare così tanto senza ingrassare???- le chiese esterrefatta Glorya.

-Mmmh, fortuna mia cara-.

-Sarà, ma io mi sento male solo a guardare tutta la roba che ti sei mangiata…!- esclamò Lily, che di tanto in tanto lanciava occhiate al tavolo dei Ravenclaw.

-Si beh, tu ti senti male solo a pensare al cibo a dire il vero- sottolineò la Malfoy acida, continuando decisa ad attaccare il dessert.

-Io invece sto male ogni volta che vedo al tavolo Lilian- intervenne Scorpius, che era di nuovo seduto di fronte alla Potter.

-Sì certo Malfoy, allora perché ti siedi sempre di fronte a me?-  

-Mi ci costringono questi due, mia cara, se fosse per me starei anni luce lontano da te- la rimbeccò lui, indicandole Derek ed Edward, che chiacchieravano tranquilli con altri Slytherin.

Il banchetto proseguì così, fra battutine sarcastiche e chiacchiere allegre, sino a quando i maghetti del primo anno dovettero tornare ai rispettivi dormitori. Per quelli dal terzo anno in su, il coprifuoco era stato prolungato fino a mezzanotte, ma per i primini invece era alle dieci e mezza.

 

Era mezzanotte e mezzo quando Molly Weasley scappò urlando dal suo dormitorio. Irruppe nella sala Comune strillando terrorizzata, mentre un enorme pipistrello nero la inseguiva.

-Basta!! Vattene, vattene schifoso coso!!!- gridò sotto lo sguardo allibito di Louis e di altri Ravenclaw. Con lui c’erano anche James, Albus, Rose, Angelica e Dominque, venuti a concludere la festa di Halloween con altri amici Ravenclaw.

-Molly! Calmati!- esclamò Rose, fermando la corsa sfrenata della piccola cugina. Ma il pipistrello non sembrava volerla lasciar perdere, e solo dopo che James l’ebbe colpito ripetutamente con un candeliere trovato su una scrivania stramazzò al suolo.

-Era solo uno scherzo, su non piangere…- tentò di consolarla Angelica; Molly infatti stava singhiozzando spaventata, seduta ora in braccio ad Albus.

-Io od-odio i pip-pi-pistrelli!- balbettò fra un singhiozzo e l’altro la piccola Ravenclaw.

Il pipistrello svenuto stava intanto cambiando colore: dal nero, era passato ad un marroncino chiaro, fino a che diventò giallo acceso; mentre tutti lo guardavano stupiti, si trasformò lentamente in…

-Twicky!!!- esclamò Molly, cogliendo a raccoglierlo. Mentre lo prendeva tra le mani, notò che appeso ad una sua ala c’era un bigliettino.

-Cosa dice??- chiese James impaziente; voleva capire chi aveva fatto uno scherzo così di cattivo gusto.

Molly, sempre più sorpresa, lesse:

“Anch’io conoscevo la Prima Legge Elementare della Trasmutazione. Se non avessi fatto la saputella, l’avrei spiegata anche meglio di te”.

-Cosa significa?- chiese Rose perplessa. Molly d’improvviso capì: aveva guadagnato 20 punti per la sua Casa grazie a quella legge, e lo ricordava bene perchè i suoi compagni erano stati molto fieri di lei. Ma ricordava anche che, mentre sorrideva alla sua amica per una battuta, aveva colto lo sguardo astioso di sua cugina Lily. Evidentemente se l’era presa perché non aveva potuto rispondere lei!

Mentre Molly, che era una ragazzina molto intelligente, ricostruiva la scena nella sua mente, gli occhi scuri le si riempirono di nuovo di lacrime: non poteva credere che Lily fosse così perfida da sfruttare la sua paura più profonda, eppure il bigliettino non lasciava spazio ai dubbi!

-Molly!!! Perché piangi ora?? Spiegaci!!- la esortò Louis, che la guardava sempre più preoccupato.

-È stata Lily!!! Mi ha fatto questo perché….- e spiegò ai cugini cos’era accaduto a lezione di Trasfigurazione circa due settimane prima.

Mentre cercavano di calmarla, James ed Albus si scambiarono uno sguardo allibito: non avrebbero mai pensato che Lily fosse capace di queste azioni. Eppure tutto quadrava: doveva essere per forza stata lei.

Il mattino dopo, a colazione, James ed Albus ne ebbero conferma.

Erano vicini al tavolo dei Ravenclaw a fingere di chiacchierare con Louis, quando Lily si avvicinò a Molly, che mangiava mogia mogia. Senza degnare nessuno di un’occhiata, disse alla cugina:

-Come sta Twicky?- e sorridendo cattiva, se ne andò con calma al tavolo degli Slytherin.

L’unica cosa che James pensò, era che Lily voleva che sapessero che era stata lei.  

 

 

Spazio dell’autrice:

Allooora…ringrazio tantissimo Lady Lynx e 970: se non fosse per voi due avrei già sospeso la fanfiction e sono contentissima che vi piaccia. Grazie!!! Spero mi direte cosa ve ne pare dello scherzetto di Lily…

Lady Lynx: vedrai, Lily riuscirà benissimo…ma non voglio anticipare nulla :P

970: uhm, brava, sulla faccenda di Voldie ci hai quasi preso!!!!

Grazie ancora ragazze, e allora prossima spero!! Baci

  
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