Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Miss_Slytherin    19/10/2009    7 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                      CAPITOLO 5       

                                                                                                                                             Lessons

 

 Hugo Weasley si svegliò canticchiando, con grande disappunto dei sui compagni di dormitorio.

Non importava che fuori il sole non splendesse, che gli uccellini non cinguettassero e le vecchiette non cincischiassero agli angoli delle strade; per lui il 10 novembre era un giorno perfetto. Il motivo di tanta ilarità era semplice: dopo quasi tre mesi di ritardo, finalmente sarebbero iniziate le lezioni di volo. Non vedeva l’ora di arrivare ad Hogwarts solo per quello e aveva subito una grande delusione quando aveva scoperto che il campo da Quidditch era chiuso a causa di lavori di ristrutturazione; per questo anche il campionato sarebbe partito in ritardo, così come le lezioni per i primini.

Ma finalmente il giorno tanto atteso era arrivato, e il fatto che ci fossero almeno quindici gradi sotto zero non lo impensieriva per niente. Era impaziente di diventare bravo come James, velocissimo Cercatore, robusto come suo cugino Fred che sparava dei bolidi micidiali…oppure anche astuto come Dominque, che parava l’impossibile; in sostanza, voleva ricoprire tutti i ruoli lui. L’unica minuscola pecca era che la lezione si sarebbe tenuta di pomeriggio: questo significava passare sei lunghe ore seduto dietro ad un banco di scuola, con lo sguardo agognante rivolto verso la finestra…ah, meglio non pensarci, si disse il rosso Weasley, indossando già la tuta giusto per portarsi avanti con il lavoro. Anche l’orario non era male tutto sommato: Cura delle Creature Magiche con i Corvonero, Incantesimi con Tassorosso e Storia della Magia con…ah, Serpeverde. Leggendo quest’ultimo abbinamento, Hugo storse la bocca. Serpeverde voleva dire Lily, e Lily voleva dire indifferenza, che lo feriva, considerati tutti i loro trascorsi. Accantonò anche questo pensiero, scendendo a colazione, per evitare che gli si chiudesse lo stomaco.

-Ehi Hugo! Allora oggi lezioni di volo eh?- Rose lo affiancò mentre passava attraverso il buco del ritratto. Hugo sorrise a trentadue denti e le rispose:

-Sì! Non vedo l’ora! Magari anch’io sarò talmente bravo che mi ammetteranno nella squadra di Grifondoro anche se sono solo al primo anno…con lo zio Harry è successo!!!-

-Mmmmh…- mugugnò Rose, pensando che se Hugo aveva ereditato le capacità motorie da sua madre allora era sistemato per le feste.

 

-Non voglio fare lezione di volo…- si lamentò Lily per la millesima volta nel giro di dieci minuti. Lo aveva detto appena sveglia, mentre si vestiva, mentre acconciava i capelli in una lunga treccia, mentre scendeva a colazione, mentre andavano a Pozioni…

-Mi sembra di averla già sentita questa frase…-fece Glorya rivolta a Cassiopea, che si finse pensierosa:

-Sì, anche a me…l’avrà ripetuta almeno…uhm…duecento…-

-…trecento…-

-…cinquecento …-

 -…o erano mille volte?- concluse Glorya.

Lily fece loro una buffa smorfia e ribatté:

-Parlate bene voi, non soffrite certo di vertigini! E non vi viene l’orticaria solo a sentir parlare di manici di scopa…tuo padre era Cercatore di Serpeverde…- aggiunse rivolta a Cassiopea, -e tuo padre, cara la mia Zabini, Portiere! E i vostri fratelli? Giocano a Quidditch!-

-Si invece a quanto ne so io…Harry Potter era campione di Gobbiglie…Ginny Weasley è passata alla storia come la persona più a-ginnica del suo anno…- elencò Glorya, e Cassiopea le diede man forte:

-E per non parlare di James ed Albus Potter! Dicono che una volta entrambi siano finiti in Infermeria perché avevano sfiorato una Nimbus 2030…orrore!-

-Okay…-ammise Lily con disappunto, - probabilmente quelle persone erano o sono brave a Quidditch…ma vedrete, cadrò dalla scopa, riducendomi in fin di vita, e voi dovrete venire a piangere al mio capezzale…-

-Cosa? Piangere al tuo capezzale? Probabilmente verrò per ballarci la conga Lilian-.

Lily non si voltò nemmeno, sapendo già chi aveva pronunciato quella perla di saggezza; infatti poco dopo la sfavillante chioma biondo platino di Scorpius Malfoy apparve nel suo campo visivo.

-Malfoy, sai bene che sopravviverei solo per farti dispetto- lo informò lei con un sorrisino zuccheroso.

-Sarà Lilian, ma stai pur certa che oggi verrò ad assistere alla tua rovinosa caduta dalla scopa, per deriderti malignamente- ghignò lui, insieme a Thomas Nott, che più passava il tempo e più non poteva sopportare Lily, come molti altri Slytherin. Riteneva che fosse un affronto che la figlia del salvatore dei maghi fosse stata assegnata nella Casata di Salazar Serpeverde, che quelli con il suo sangue dovessero stare a Grifondoro; molti di loro non mancavano di ribadirle questo concetto chiamandola Straniera, secondo la moda lanciata da Malfoy. Una volta Lily aveva trovato un grifone di cartoncino impiccato al baldacchino del suo dormitorio, che si contorceva con tanto di effetti sonori. Allora lo aveva preso, era andata in Sala Comune, che essendo le nove di sera era piena di studenti, e aveva chiesto in tono ammirato:

-Scusate, vorrei sapere chi ha messo questo schifo sul mio letto…volevo fargli i miei complimenti, non c’è fine migliore per un grifone-.

Dopo quell’episodio la maggior parte degli Slytherin l’avevano rivalutata, ma alcuni come Malfoy e Nott rimanevano della loro idea.

-Malfoy, se morirò durante la lezione di volo, il mio fantasma tornerà a tormentarti tutte le notti, sappilo- lo minacciò lei, e lo sorpassò, diretta all’aula di Incantesimi.

Nonostante tutto Lily pregò per tutta la mattinata che un qualsiasi imprevisto ritardasse ulteriormente la lezione di volo –andavano bene meteoriti giganti caduti proprio sul campo, un’epidemia improvvisa di spruzzolosi o anche il ritorno di Lord Voldemort- ma inevitabilmente il momento tanto temuto arrivò. Decise almeno di uscire di scena vestita adeguatamente e così si presentò a lezione con indosso una tuta di pesante ciniglia nera di una nota marca sportiva Babbana più la sciarpa verde-argento per proteggersi dal freddo d’autunno. Appena mise piede in campo, alzò lo sguardo verso gli spalti, per vedere se veramente Malfoy sarebbe stato presente ed effettivamente era così: la sua chioma bionda si sarebbe distinta anche in una notte di tempesta e fulmini.

A tenere lezione c’era ancora Madama Bumb, i cui capelli si erano ormai ingrigiti, che tuttavia era sempre in forma.

-Sappiate che è stato piacevole conoscervi- sussurrò la piccola Potter a Glorya e Cassiopea, che alzarono gli occhi al cielo esasperate: quanto la faceva lunga!

Intanto madama Bumb aveva spiegato le solite e banali regole base del volo ed ora era il momento di pronunciare il fatidico su! accanto alla propria scopa.

Lily vi si posizionò a sinistra, tese la mano sopra di essa, prese un bel respiro mentre si ricordava di non aver fatto testamento e disse: -Su!- insieme a tutti gli altri studenti.

Con suo grande disappunto, tutte le altre scope saltarono in mano ai propri proprietari, tranne la sua. Possibile che io sia l’unica? si chiese mentre la sua paura di volare si trasformava in qualcos’altro. Rabbia. Rabbia per non esserci riuscita, rabbia perché non era risultata la migliore, rabbia perché evidentemente esisteva qualcosa in cui non era brava. Persino quell’idiota di Sissy Brown ci era riuscita! Per non parlare di Vanessa Blindsworth, che la guardava trionfante mentre stringeva il suo manico nella mano destra.

-Potter, la scopa non ti è saltata in mano?-

Madama Bumb era meravigliata: si aspettava che da due giocatori formidabili come Ginny Weasley e Harry Potter uscisse un altro asso del Quidditch, che emulasse i famosi genitori.

Lily godette del suo tono sorpreso: voleva sì essere la migliore, ma non per rispettare la tradizione Potter come James ed Albus. Più era diversa, atipica rispetto alla sua famiglia, più era contenta. Voleva sottolineare la sua estraneità alla famiglia Potter in tutti i modi.

-Eppure mi sarei aspettata…- continuò la Bumb girandole attorno, come se il fatto che non fosse riuscita a farsi obbedire dalla scopa fosse dovuto ad un fattore fisico. Lily storse le labbra: che la osservasse pure, la sua diversità non stava nel suo corpo.

Lily trascorse tutto il resto delle due ore a guardare gli altri che svolazzavano raso terra o a qualche metro di distanza dal suolo, pensando ad un modo sia per vincere le sue vertigini sia per imparare a volare. Sì, lei voleva imparare per dimostrare agli altri ma soprattutto a sé stessa che era la migliore in tutto, ma non per poter giocare nella squadra verde-argento rischiando la vita ad ogni partita.

Qualcuno deve insegnarmi come si fa, si disse la piccola Potter e questo pensiero le causò una grande amarezza.

-Volare sarà bello, ma ti scombina tutti i capelli….- commentò Glorya ravvivandosi i lunghi capelli corvini mentre insieme a Cassiopea e Lily tornava al castello per la cena.

-Si, e non so a te, ma a me fanno male le gambe…-

-Voglio imparare a volare!-

La Malfoy e la Zabini la guardarono allibite. Lily Potter, colei che le aveva tormentate tutto il giorno con la sua paura delle altezze, aveva appena detto voglio imparare a volare?

-Prego…?- chiese Glorya credendo appunto di aver sentito male.

-Ho detto che voglio imparare a volare!- ribadì Lily.

-Ti sei lamentata tutto il giorno per la lezione di volo…- disse Cassiopea.

-….prevedevi di fare una grave caduta….

-….e successivamente ti vedevi morta…-

-…ci hai detto addio…-

-…noi avremmo dovuto compiangerti…-

-…e ora ci dici che vuoi imparare a volare?!- chiese Glorya esterrefatta.

-Siete fastidiose quando vi completate le frasi a vicenda, lo sapete?- fece notare Lily, mentre le tre Slytherin si sedevano a tavola. La Sala Grande era molto calda quella sera: evidentemente Linton aveva deciso che era meglio mantenere la scolaresca in vita.

-Lily Luna Potter, io ti uccido. Hai rotto le scatole tutto il giorno per questa storia!- continuò Glorya ignorando il suo commento.

-Si, e io provvederò a far sparire il tuo cadavere e a fornire a Glorya un alibi- aggiunse Cassiopea, aggiustandosi un boccolo biondo sfuggito dalla sua coda, come se l’omicidio di una delle sue migliori amiche non la toccasse minimamente.

-Si lo so, sono strana. Ma è stato umiliante vedere che tutti ci riuscivano!- spiegò loro Lily, guardando indecisa il buffet; alla fine optò per un po’ di insalata con dell’arrosto.

-Okay, pensi di volare bendata? No perché in caso contrario credo che ti accorgeresti di trovarti a più o meno quindici metri d’altezza- la informò la Malfoy che era misteriosamente già al dessert.

-Non mi importa, supererò questa paura. Solo che non so a chi chiedere di insegnarmi…- rispose Lily pensierosa.

-Credo che mio fratello non avrebbe problemi a darti una mano- suggerì Glorya indicandole Derek che proprio in quel momento si stava sedendo poco distante da loro. Ma appena lo osservò con più attenzione, Glorya sbiancò.

-Derek! Cos’hai fatto al braccio?!- gli chiese, dato che Zabini portava il braccio destro appeso alla spalla, fasciato interamente.

-Oh, oggi durante l’allenamento mi sono stirato un paio di muscoli e mi sono slogato un polso. Credo che non potrò giocare la prima partita- rispose il moro Zabini afflitto; a Lily dispiaceva più per se stessa che per Derek.

 -Okay, Derek escluso- concluse Lily.

-Qualcuno della tua….famiglia?- propose Cassiopea pronunciando con cautela l’ultima parola; la risposta di Lily fu un’occhiataccia. Lily fece vagare lo sguardo sulla tavolata di Slytherin –ovviamente gli studenti delle altre case non erano neanche da prendere in considerazione- alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarla. Da escludersi anche i gemelli Nott, tutti quelli del primo anno…

-Oh no- sospirò Lily affranta, rendendosi conto che c’era una sola persona in grado di aiutarla. Naturalmente lei voleva imparare dal migliore e per quanto le dolesse ammetterlo il più bravo era lui; lo sapeva perchè dopo la lezione di volo si era fermata ad assistere agli allenamenti della squadra.

-Cosa c’è?- domandò Glorya servendosi di tè caldo; Lily non capiva come facesse a berlo a fine pasto.

-So a chi devo chiedere…-

-Chi?-

-Scorpius- Lily quasi sputò fuori il nome con disgusto.

-Lo sai che ti riderà in faccia?- la informò Cassiopea conoscendo bene il fratello.

-Che ti prenderà in giro per sempre…- aggiunse la Zabini.

-Sì- rispose Lily –ma a quanto pare da quando c’è lui in squadra Slytherin ha sempre vinto la coppa con un largo margine di vantaggio…- aggiunse e decise di chiederglielo subito, per togliersi il dente avvelenato. Cercando di non pensare a cosa stava facendo, si alzò, percosse un tratto del tavolo fino a raggiungere Malfoy e gli si sedette accanto. Scorpius indossava una tuta verde scuro con alcune strisce argentate; aveva le guance pallide leggermente arrossate, dato che era appena tornato dall’allenamento. Doveva essere stanco o più apatico del solito, perché non chiacchierava con nessuno, nemmeno con il suo stuolo di ammiratrici.

-Ehm…Malfoy?- lo chiamò Lily con voce sicura. Okay che stava per chiedere un favore alla persona che detestava di più al mondo, ma conservava sempre la sua dignità di Slytherin, e perciò niente esitazioni e voce tremolante.

-Lilian?- rispose Malfoy stupito: da quando era iniziata la scuola, Lily non gli aveva mai rivolto parola di sua spontanea volontà. Lei si morse la lingua per non correggerlo, e disse diretta:

-Mi devi insegnare a volare-.

Le labbra di Scorpius si tesero lentamente in un sorriso sarcastico, ma non finse di non aver capito la richiesta: aveva assistito anche lui alla lezione di volo di quelli del primo.

-Perché dovrei?- chiese semplicemente.

-Tu odi mio fratello James giusto?- domandò lei di rimando.

-Sì…-rispose lentamente Scorpius, non capendo seriamente dove voleva arrivare Lily. Ma aveva ragione: detestava con tutte le sue forze quel tronfio pallone gonfiato d’un Grifondoro con il quale non perdeva occasione per attaccare rissa.

-Bene…pensa come si arrabbierebbe, se vedesse me, la sua cara ed innocente sorellina undicenne, sulla scopa con te, Scorpius Malfoy, figlio di Draco Malfoy, acerrimo nemico di Harry Potter…- gli spiegò lei con una luce maliziosa negli occhi, certa che Malfoy odiava James più di quanto detestasse lei; più volte suo fratello era finito in presidenza per risse e duelli magici con il suddetto biondo.

-Se vedesse che ti sorrido, che entro in Sala Comune con te…ti picchierebbe certo, ma si arrabbierebbe ancora di più quando io ti difenderò…- proseguì la perfida Potter e poi tacque, per dare a Malfoy il tempo di assaporare la gloria che ne ricaverebbe da una situazione del genere. La richiesta lo incuriosiva effettivamente, sarebbe stata un’ottima occasione per provocare James senza finire in Presidenza…

Lily, capendo dalla luce che brillava ora negli occhi argentati di Malfoy che era vicina a convincerlo, dette l’ultima stoccata:

-Pensa alla rabbia che gli provocheresti quando capirà che ho preferito te, a lui…-

-È fatta Potter- la interruppe lui e Lily sorrise, un sorriso scaltro che Scorpius gelò dicendole:

-ma sta attenta, non voglio toccare troppo la tua pelle mezzosangue…-

-Tranquillo Malfoy- lo rimbeccò lei minimamente scalfita dalle sue parole, -neanch’io voglio stare troppo a contatto con te, dicono che l’idiozia sia contagiosa- e detto questo se ne andò, con un sorrisetto trionfante sulle labbra.

 

 

                                                                                                                   *****

 

 

Caroline Anastasye Cavendish aveva un problema. Strano a dirsi, ma anche la perfetta, impeccabile, glaciale e crudele Regina di Slytherin aveva i suoi crucci. Non erano compiti o materie ostiche, non erano questioni di cuore –sempre che ce l’avesse un cuore- ma era una questione dinastica a tormentarla. Quello era il suo settimo anno ad Hogwarts, al termine del quale avrebbe lasciato la scuola...ed insieme ad essa lo scettro. Il problema era quello: a quale delle patinate e pressoché tutte identiche ragazze di Slytherin lasciare il ruolo di Regina una volta che lei non avrebbe più potuto ricoprirlo?

Era a questo che la Regina  stava pesando seduta su un soffice sofà di velluto verde in Sala Comune, mentre osservava una delle sue dame di corte, Samantha Lindsey del suo stesso anno, che le svolgeva la relazione di Trasfigurazione, con un tizio di cui non conosceva il nome che le massaggiava le gambe snelle.

Che dovesse passare lo scettro a qualcuna era indubbio. Ci voleva una Slytherin a dettare moda, a farsi temere e rispettare, ad impartire lezioni a sciatte Tassorosso, perfettine Corvonero e spudorate Grifondoro. Le Slytherin dovevano mantenere il loro rango.

Ma chi? si chiese Caroline osservando la Sala Comune dove la maggior parte delle ragazze concludeva la serata. Scartò Susan Miller, sesto anno: sebbene fosse una ragazza molto bella, con i suoi riccioli ramati e occhi verde chiaro, non aveva la freddezza necessaria per calpestare la gente; una volta l’aveva vista piangere per una sciocchezza come l’amore. Eliminò dalla sua immaginaria lista anche Misha Tennyson del quinto: ricca, con una famiglia di farmagi alle spalle, aveva commesso l’errore di rubarle l’amante qualche tempo prima; non meritava di prendere il suo posto.

Fu mentre eliminava altre possibili candidate che Lilian Luna Potter fece il suo ingresso, attirando la sua attenzione grazie ad un grazioso cerchietto violetto che le tratteneva la chioma rubina leggermente ondulata per via della treccia che aveva sciolto poco prima.   

La osservò mentre si dirigeva verso Edward Nott, seduto sul bracciolo di una poltrona: per avere solo undici anni aveva una camminata decisa e leggermente sinuosa, che con il tempo avrebbe potuto diventare ancheggiante e sensuale. Aveva già un ottimo gusto nel vestire: jeans leggermente sbiaditi, ma non troppo, un dolcevita di lana dello stesso colore del cerchietto, appena appena sformato, una sciarpa di cachemire rosa antico, che richiamava la tonalità degli stivaletti dalla punta rotonda firmati Prada. Non male, pensò Caroline, mentre Lily sorrideva cortese, ma non troppo partecipe, per qualcosa che Nott le stava raccontando.

Ripensò poi a quando Lily era entrata in Sala Comune con il fantoccio del grifone fra le mani e alle sue parole: una che rifiutava la sua stessa famiglia non poteva che acquistare punti ai suoi occhi. Prima di iniziare ad istruirla affinché prendesse il suo posto, Caroline decise che l’avrebbe tenuta d’occhio ancora per un po’ di tempo. Se nell’arco di dicembre si fosse dimostrata all’altezza, l’avrebbe presa sotto la sua ala protettiva. Sì, avrebbe sguinzagliato spie ed informatori ovunque, che la tenessero costantemente aggiornata su tutto quello che diceva e faceva la piccola Potter.

Lily continuò a chiacchierare con Edward ancora per un po’, poi decise che era il caso di andare a dormire e così si diresse verso la porta del dormitorio, sempre sotto l’occhio vigile di Caroline.

Non sapeva che da quel momento in poi sarebbe stata costantemente sotto la sua sorveglianza.

                                              

                                                                                               *****

 

Sabato mattina, Lily Potter si svegliò sentendo una certa agitazione a livello dello stomaco. Aveva appuntamento con Scorpius al campo da Quidditch alle dieci per la prima lezione di volo –Scorpius prevedeva che per renderla in grado di volare decentemente e autonomamente ce ne sarebbero volute almeno una decina- ed era comprensibile che si sentisse impanicata: nessuno le aveva assicurato che Malfoy non avrebbe cercato di menomarla in qualsiasi maniera giusto per il gusto di farle un dispetto…

Non aveva previsto di incontrare James ed Albus prima della lezione di volo, ma il caso volle che se li trovò fuori dalla porta della Sala Comune. Anche loro indossavano la tuta, che a differenza di quella di Lily rosso ciliegia, portava i colori della loro Casa. Lily provò a sorpassarli, ma James ovviamente non glielo permise.

-Dobbiamo parlare- esordì Albus, che era indubbiamente il più diplomatico fra i suoi fratelli.

-Io non ho nulla da dirvi- replicò Lily, calma.

-Ah no? Vogliamo parlare del fatto che eviti noi e i nostri cugini da quando è iniziata la scuola? Dello scherzo che hai fatto a Molly per Halloween? Dell’amicizia che hai stretto con una Zabini e una Malfoy?- esplose James. Era davvero arrabbiato, e Lily lo capiva dal modo in cui si passava ripetutamente le mani fra i capelli corvini; evidentemente voleva dirle quelle cose da un po’ di tempo.

-Non sono affari che vi riguardano, pensate ai fatti vostri- li rimbeccò Lily, seccata; erano le nove e mezzo e lei doveva ancora fare colazione!

-Tu sei affar nostro Lily!- intervenne Albus, non poi così diplomatico; la sua irritazione trapelava dal rossore in zona orecchie made in Weasley.

-Non più. Buona giornata- li congedò lei freddamente, come se fossero due estranei.

-Scriverò a mamma e papà…- sussurrò Albus, mentre guardava la chioma rubina di Lily che si allontanava sempre di più.

 

-Sei in ritardo, Lilian-

Malfoy batté un dito sul quadrante scuro del suo costosissimo orologio, che segnava le dieci e un quarto.

-Una signora si fa sempre aspettare, Malfoy. Allora, cominciamo? Quale scopa devo usare?- lo rimbeccò Lily sbrigativa.

-Eccezionalmente la mia. Vedi di non rovinarmela, è costata un occhio della testa- le rispose lui, tendendole uno scuro manico di scopa, al fondo del quale riluceva la scritta dorata Nimbus 2030.

-Non ti facevo così borghesemente attaccato ai soldi- disse Lily con sufficienza, accettandolo.

Dopodichè smisero di beccarsi, anche perché Malfoy aveva stabilito di fare un ripasso delle regole basilari, cosa che occupò loro buona parte del tempo. Quando fu il momento di inforcare la scopa, il sole splendeva già alto nel cielo, riscaldando l’aria.

-Allora, sei pronta?- le domandò Malfoy aggiustandole la posizione della mano destra.

-Certo- rispose Lily sicura, ma evidentemente Malfoy si accorse del leggero tremolio della sua voce. La osservò per un attimo, indeciso: poteva lasciarla volare da sola, certo che si sarebbe schiantata quasi subito e avrebbe poi dovuto trascinarla in Infermeria in fin di vita, oppure poteva salire con lei, evitandole una brutta fine. Fare la Serpe fino infondo o no? In quel momento notò James Potter entrare in campo con il resto della squadra, e decise.

-Fammi spazio Lilian, salgo con te. Così sono sicuro che tornerai a terra sana e salva- le disse.

-Come sei premuroso Malfoy, quasi mi commuovo- replicò lei sarcastica, ma gli fece ugualmente posto. Un attimo dopo si trovavano a dieci metri d’altezza ed era…meraviglioso. Furbamente, visto l’esempio di Glorya, Lily aveva legato i capelli in una coda alta, cosicché non le dessero fastidio; la scopa filava veloce e sicura, senza sbandare o tremare, dato che era Malfoy a portarla. Era tutto perfetto, non pensava neanche minimamente alle vertigini.

-Wow…-si lasciò sfuggire Lily.

-È fantastico, lo so- commentò Malfoy, e quelle erano le prime parole che si scambiavano senza ironia.

-Vai più veloce, più veloce…-gli intimò lei e per una volta Scorpius obbedì, senza ribattere.

Solo dieci giri più tardi Lily permise a Scorpius di riportarla a terra, ma appena ebbero posato entrambi i piedi al suolo, l’uragano James si diresse a passo di marcia verso di loro, con l’evidente intenzione di ridurre Malfoy in cenere.

Sei così prevedibile James caro…pensò Lily, mentre suo fratello urlava:

-Malfoy, che diavolo stavi facendo con mia sorella? Se avessi voluto che ti uccidessi sarebbe bastato dirlo!-

Prima che Scorpius potesse ribattere, Lily si frappose fra i due e disse:
-Ho chiesto io a Malfoy di aiutarmi, lasciaci in pace-.

-Cosa? Non ci credo!!!- gridò ancora James, arrabbiato più che mai, e fece per colpirlo con un portentoso destro. Lily però fu più veloce di lui, e gli bloccò la mano a mezz’aria, sotto lo sguardo estremamente stupito degli altri e soprattutto di Malfoy: Lily aveva sì promesso di difenderlo, ma da Vipera qual era Scorpius si sarebbe aspettato che lo facesse colpire ugualmente da James.   

-Ti ho detto di lasciarlo stare James, sei così stupido da non capire le mie parole?- ribadì Lily abbassandogli il braccio.

-Sì Potter, sei così stupido da non capire che ha preferito rivolgersi a me piuttosto che a te?- sottolineò Scorpius perfido e godette nel vedere James sbiancare. Che soddisfazione! gongolò il giovane Malfoy. Decise poi di dare il colpo di grazia a James e, allontanandosi dal campo sapendo di avere lo sguardo addosso di Potter e della sua squadra, passò amichevolmente un braccio intorno alle spalle di Lily, la quale lo lasciò fare sorridendo compiaciuta.

 

 

Spazio dell’autrice:

 

Beh, personalmente questo capitolo non mi piace granché, ma mi serviva per sottolineare che a) Lily vuole distaccarsi in tutto e per tutto dalla sua famiglia e b) che per ottenere ciò che vuole è disposta a servirsi di chiunque, anche di Malfoy. Volevo far emergere anche quanto gli Slytherin siano opportunisti: anche Scorpius alla fine pur di provocare James mette da parte l’antipatia per Lily. Beh ditemi cosa ne pensate… J

Oltre Lady Lynx, 979 e la “new entry”  red_apple, volevo ringraziare anche chi ha messo la mia fanfiction fra i preferiti…che sono ben 11!!! Wow, sono emozionatissima!!! Vorrei però che mi diceste cosa ne pensate (anche se già il fatto che l’abbiate messa fra i preferiti o le seguite –ben 10!!!!- per me significa tantissimo!!!!) o se avete osservazioni, critiche o suggerimenti…sono aperta a qualsiasi cosa. Ma ripeto, grazie comunque.

Lady Lynx: siii Harry e Ginny lo scopriranno, e se già Harry ci stava rimanendo secco quando ha saputo che la sua bambina era stata messa a Slytherin, ti lascio immaginare cosa succederà quando verranno a sapere tutte queste cose… :P

Red_apple: si il pairing è Lily/Scorpius ma ci vorrà un po’ prima che succeda qualcosa tra di loro…spero che avrai pazienza sufficiente J ti ringrazio per la recensione, spero di vederne una tua anche al prossimo capitolo!!!

979: wow, bella e soprattutto lunga recensione! Grazie ale!! Sì, il mio intento nel finale di Trick or Treat era proprio quello che hai detto tu: far capire alla sua famiglia che lei è diversa…sono contenta che ti sia piaciuta l’ultima sua perfida battuta J

Grazie ancora a tutte (non smetterò mai di dirlo, anche a costo di sembrare patetica) e al prossimo capitolo!! Baci

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Miss_Slytherin