Edvard, lo strano “omino”, così chiamato da Camillé e protagonista del quadro dell’Urlo di Munch, urlava senza riserve. Una delle sue mani si era staccata dalla testa, e indicava qualcosa dietro di sé, lungo il ponte. Anche le due figure nere che erano state dipinte sullo sfondo indicavano qualcosa, e sembravano indecise se avvicinarsi o meno. La ragazza affilò lo sguardo.
(Scritta per il concorso "La Primavera e... Il Morto" di Eylis)