- Cosa? - le disse, tirando fuori le mani dalle tasche
in un gesto di sorpresa - Stai scherzando?
Ignorando il freddo che stava diventando
particolarmente pungente e rassegnandosi al pensiero che ormai avevano perso la
cena, Rose gli si avvicinò e gli passò le braccia intorno al collo.
- Ho detto che sei geloso - ripeté convinta -
Ammettilo.
Rose si alzò sulle punte dei piedi per avvicinarsi
maggiormente al suo viso. Sfiorò delicatamente la guancia di lui con il naso,
sussurrandogli l’ultima parola nell’orecchio.
Dopo un attimo di esitazione, dovuta alla momentanea
perdita di lucidità, Scorpius reagì, circondandole i fianchi con le sue lunghe
braccia…
- Tu vaneggi, Weasley. Non sono geloso - confermò lui, posandole un bacio
sul collo.
- Ammettilo, Malfoy - insistette lei, piegando il collo sotto il tocco di
Scorpius.
Lui sorrise - E poi per quale motivo dovrei essere geloso? - riuscì a
chiederle, mentre spostava la sua attenzione dal collo alla mandibola di Rose -
Tu sei mia.
Quest’ultima affermazione gli costò un potente pugno sulla spalla che pose
fine al momento idilliaco.
- Sei il solito Serpeverde arrogante! - lo rimproverò lei, allontanandosi.
Lui alzò le sopracciglia. Sapeva che se si fosse messo a ridere, lei si
sarebbe infuriata.
- Fino ad oggi ti piaceva il Serpeverde arrogante… - commento malizioso.
- E poi, io non sono di nessuno! - proseguì lei, ignorandolo.
Lui non disse nulla, ma continuò a fissarla con un sorrisetto fastidioso
stampato sulla faccia.
- Quindi… mi sembra che l’elenco dei miei familiari, nonché potenziali
spie, sia finito, Scorpius - constatò, sentendosi vicina alla vittoria - Non mi
sembra che nessuno tra loro ci controlli, o sbaglio?
Lo guardò passarsi una mano tra i capelli biondissimi, che tornarono magicamente
al loro posto (cosa che Rose, con i suoi, non avrebbe potuto mai fare).
- Non sbagli - confermò lui - Ma rimane comunque, tutto il resto della
scuola.
Rose stava per rispondergli a tono, ma d’un tratto si rese conto che non
avrebbe risolto nulla lo stesso.
Meglio rinunciare subito ed evitare di sollevare un polverone, piuttosto
che… non voleva neanche pensarci.
Gli occhi azzurri di Rose si posarono severi sulla figura disinvolta di
Scorpius, che la stava fissando con altrettanta intensità.
Dopo un’ultima occhiata, la ragazza girò sui tacchi e a passo svelto
riprese il suo cammino verso il castello, senza aggiungere altro.
Di certo non era quella la reazione che Scorpius si aspettava. Solitamente
era lei che voleva avere l’ultima parola, non che la ottenesse sempre, ma di
solito non mollava facilmente.
Una sensibilità che non era assolutamente caratteristica di Scorpius, gli
fece comprendere che lei si era arrabbiata per qualcosa.
Tutto stava nel comprendere cosa fosse il “qualcosa”, pensò continuando a
guardare la ragazza che, impettita, si
allontanava da lui.
Sfruttando nuovamente la sua agilità da giocatore di Quidditch, la
raggiunse in poche falcate, sbarrandole la strada.
- Weasley, fermati! Aspetta un attimo… - disse afferrandole un polso; lei però
si divincolò, superandolo - Aspetta, Weasley! Dai… ti prego, Rose!
Lei si bloccò, sorpresa dal fatto che lui l’avesse chiamata per nome.
Era una cosa che non accadeva spesso; evidentemente, aveva sempre pensato
Rose, il chiamarsi per nome implicava un certo tipo di legame intimo che lui
non voleva mostrare agli altri.
“Come tutto il resto”, si ritrovò a pensare Rose, amareggiata.
- Si può sapere che succede? - intervenne Scorpius, grato del fatto che lei
si fosse fermata - Perché sei scappata così?
Rose incrociò le braccia, assumendo la chiara posa alla Hermione Granger.
- Immaginavo che la conversazione fosse finita, visto che mi sembravi molto
fermo sulle tue decisioni - disse lei, cercando di nascondere la sofferenza
nella sua voce.
Scorpius corrugò la fronte - Senti Rose, mi sembrava che avessimo deciso insieme, all’inizio della
nostra relazione… di tenere la cosa per noi. Non capisco perché ti sei
arrabbiata, ora.
Dalla sua espressione spaesata, Rose intuì che il ragazzo non aveva davvero
capito niente.
E la cosa la fece innervosire ancora di più.
- Allora te lo dico io perché mi sono arrabbiata - fece, avvicinandosi a
lui minacciosa - Perché mi viene da pensare che tu stia con me solo per fare
incazzare tuo padre! - lo vide sgranare gli occhi, ma non gli diede il tempo di
emettere suono - Immagino che tu stia tenendo la notizia da parte per poter
sganciare la bomba nel momento giusto! - gridò - Sai che bella ripicca sarebbe…
fidanzato con una Weasley! A tuo padre verrebbe un colpo!
Rose si fermò a riprendere il fiato, rossa in volto.
Il vento gelido continuava a scompigliarle i capelli, mentre il Sole era
quasi del tutto scomparso, cedendo il suo posto alla notte.
- Hai finito? - le chiese Scorpius, senza scomporsi minimamente.
Lei continuò a guardarlo in cagnesco - Sì.
- Bene. Era ora.
Questa frecciatina gli costò un’altra occhiataccia, ma Scorpius non ci badò
affatto.
Le si avvicinò e con una mano le scansò i capelli dalle spalle,
portandoglieli indietro, felice che lei non lo respingesse.
- Se avessi voluto far incazzare mio padre, gli avrei detto da un bel po’
che sono innamorato di una Weasley, non trovi?
Lo disse con una tranquillità tale che Rose dovette ripetersi più volte
quella frase a mente, chiedendosi se fosse giusto ciò che le sembrava di aver
capito. Rimase lì, di fronte a lui, a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua.
- Niente ripicca, quindi - riuscì infine a dire. Pensò che qualsiasi altra
ragazza, di fronte ad una dichiarazione del genere, avrebbe cercato qualcosa di
più fantasioso da dire. Magari più romantico, anche.
Lui annuì, celando un sorrisetto - Perspicace, Weasley.
- Oh… - fece lei, confusa e spiazzata allo stesso tempo - E allora… perché?
A quel punto tanto valeva chiarire la situazione una volta per tutte. Non
aveva senso continuare a lasciarla in sospeso.
Lui sembrò rabbuiarsi; distolse lo sguardo, dandole le spalle.
- Perché sono un egoista.
Non potendolo guardare in faccia, Rose non ebbe la possibilità di notare l’espressione
di forte amarezza che stava attraversando il viso di Scorpius.
Rimase comunque basita da quella affermazione; non era tipico di Malfoy
esprimere le proprie debolezze, anzi. Era sempre stato consapevole della sua
bellezza, del suo fascino, della sua intelligenza e non sprecava occasione per
vantarsene.
Ma i pensieri di Rose furono interrotti nuovamente dalla voce melliflua del
Serpeverde.
- Sono un egoista, Rose, perché preferisco tenerti nascosta, piuttosto che
doverti dividere con gli altri…
Rose rimase in attesa, le braccia incrociate strette, sapendo che Scorpius
non aveva ancora finito il suo discorso. E infatti…
- E lo faccio perché… quegli “altri” riuscirebbero a convincerti del
fatto che potresti avere di meglio, Rose. Qualcosa di meglio di un Serpeverde…
di un Malfoy.
Rose a quel puntò comprese che con gli “altri”, Scorpius alludesse alla sua
famiglia.
Animata da un’inaspettata sensazione di sollievo, Rose si fece più vicina a
lui e lo abbracciò da dietro, posando il capo sulla schiena di lui.
- Non voglio che tu debba scegliere tra me e la tua famiglia, Rose - disse
lui - Non voglio perché ho paura di quella che potrebbe essere la tua scelta. E
per questo sono un egoista.
Di fronte a tanta sincerità, Rose non riuscì a fare a meno di sorridere.
Sciolse l’abbraccio e gli andò di fronte, circondandogli il collo con le
braccia. Evitando lo sguardo di lei, Scorpius rispose all’abbraccio,
circondandole i fianchi.
Rose inclinò la testa per trovare i suoi occhi grigi, sfuggenti.
- La mia famiglia non mi chiederebbe mai di scegliere - disse Rose, sicura.
Lui scosse la testa, sospirando.
- Tu non ti rendi conto. Le nostre famiglie si odiano da secoli, Rosie, da
secoli! A tuo nonno verrebbe un colpo se sapesse che stiamo insieme… e tuo
padre, prima mi ucciderebbe e poi si farebbe venire un colpo!
Rose, suo malgrado, non poté fare a meno di ridacchiare.
- Mio padre mi ama, Scorpius. E di conseguenza, ama le persone che amo -
disse arrossendo - Anche perché, altrimenti, dovrebbe fare i conti con mia
madre.
Questa volta anche Scorpius si sciolse in un sorriso.
- Quindi… il problema è risolto - disse alzandosi sulle punte dei piedi,
per avvicinarsi maggiormente a lui - Concordi?
La risposta di lui arrivò all’istante. Stringendo maggiormente la stretta
intorno ai fianchi di Rose, la spinse ancora di più verso di sé, andando a
colmare la poca distanza che era rimasta tra i loro volti.
- Concordo - soffiò lui, percependo le labbra di lei distendersi in un
sorriso sotto il suo tocco.
Ma ben presto, un rumore indistinto li interruppe.
Scoprius si allontanò repentinamente da lei, guardandosi intorno nel buio.
La sua abilità di Cercatore si mostrò utile anche in quella situazione.
- Hei tu, ragazzino! - disse rivolto verso un cespuglio poco lontano da
loro - Esci fuori, ti ho visto!
Rose tentò di aguzzare la vista, seguendo la linea visiva di Scorpius, ma
non riusciva a vedere assolutamente nulla. Eppure, Scorpius continuava
imperterrito a fissare la schiera di cespugli che costeggiava il castello.
Fu allora che una strana figurina sbucò dal groviglio di foglie e mano mano
che veniva alla luce, Rose riconobbe un bambinetto del primo anno, che aveva
incrociato qualche volta nei corridoi.
- Marmocchio, che ci fai in giro a quest’ora? - disse Scorpius, gelido. Il
ragazzino era visibilmente terrorizzato. Nessuno, tantomeno quelli del primo
anno, avrebbero voluto trovarsi faccia a faccia con Scorpius Malfoy.
Probabilmente, pensò Rose ridacchiando, il bambino stava vedendo
concretizzato il suo incubo peggiore.
- Io… io… - balbettò il bambinetto - Io volevo… volevo… riprendere il m-mio
libro di e-erbologia… per finire il c-compito… l’ho d-dimenticato nella serra e
v-volevo… riprenderlo.
- E dimmi, ragazzino, di che Casa sei? - proseguì Scorpius.
- Tassorosso - sibilò il bambino, impautito - Ma… io… non ho visto niente!
D-davvero… non ho visto niente, lo g-giuro!
Un guizzo divertito attraversò lo sguardo di Scorpius, che si voltò a
guardare Rose, alzando le finissime sopracciglia bionde.
- Ah, quindi non hai visto niente, eh? - chiese Scorpius. Rose dovette
nascondere dietro di lui per evitare di farsi vedere ridere.
- No… no, signore! - mentì il ragazzino, con una certa convinzione - Io non
ho visto nulla… lo giuro, signore… niente… non dirò n-niente…
Scorpius schioccò la lingua.
Il bambinetto trasalì.
Rose per poco non soffocava dalle risate, contro la schiena di Scorpius.
- Allora facciamo una cosa, marmocchio - disse Scorpius - Tu adesso te ne
torni dritto dritto alla tua sala Comune e dici hai tuoi compagni che Scorpius
Malfoy e Rose Weasley stanno insieme - Rose riemerse dalla schiena di lui,
rimanendo a fissare impietrita la sua camicia bianca - Ti do un’ora di tempo -
proseguì Scorpius - Fra un’ora tutti e dico tutti i Tassorosso devono essere al corrente
della notizia. Sono stato abbastanza chiaro?
Il ragazzino annuì freneticamente, arretrando.
- Meglio così - disse Scorpius
- Altrimenti la Caposcuola Weasley sarà costretta a toglierti molti punti -
questa affermazione gli costò uno schiaffò sul braccio da una divertita Rose -
E adesso smamma!
Inutile dire che il ragazzino
non se lo fece ripetere due volte. Filò via alla velocità della luce.
Con un sorrisetto divertito si voltò nuovamente verso Rose.
- Che spasso che sono i novellini del primo… - disse pensoso, sfiorandole
una guancia.
- Lo dicevo Malfoy: sei il solito arrogante! - fece, ma non c’era traccia
di rimprovero nella sua voce.
Lui rise, tirandola verso di sé - Va bene - acconsentì lui, con un ghigno -
Ma tu allora sei mia, Weasley. Mi dispiace per te, ma ormai è ufficiale. O
meglio, lo sarà entro un’ora.
Un fremito di gioia la fece rabbrividire, mentre con un certo interesse si
concentrava nuovamente sulla labbra morbide di lui.
- Mi sembra un giusto compromesso…
E questa è la seconda parte!!
Grazie mille a voi che avete seguito e
recensito, in particolare a Jadina94 e Nabiki93: siete state gentilissime e
spero che il finale non vi abbia deluso!
Alla prossima!