I’m burning down;
when the fire went wild
Capitolo 3: interviste e giochi pericolosi
Appena fui dentro un po’ della tensione scemò: eravamo in
una tenda giallastra che rifletteva i raggi del sole che penetravano con una
nebbiolina bluastra. Un intenso odore di lillà mi entrò nelle narici fino ad
inondarmi completamente, accanto a me Alice sospirò estasiata, ma mi stringeva
ancora convulsamente la mano.
-Il signor Gordon ha bisogno di lavorare in un posto che lo
rilassi-
Spiegò brevemente Fisher incitandoci con una mano ad
avanzare, ero sicura che stesse per ripetere di nuovo “abbiamo tempi ristretti”. Ci condusse ad un ampio tavolo pieno di
scartoffie, chino su un foglio scribacchiato c’era quello che doveva essere il
signor Gordon, sopra la sua testa aleggiavano almeno una decina di promemoria
magici.
-Accomodatevi prego-
Borbottò distrattamente senza neanche alzare lo sguardo.
C’era solo una sedia quindi mi scostai leggermente in un angolo per farmi da
parte. Finalmente il signor Gordon alzò lo sguardo e… bè… dire che rimasi
stupita è poco. Avrà avuto all’incirca vent’anni, sembrava che avesse finito
Hogwarts ieri. Portava i capelli corti dietro e dei ciuffi castani più lunghi
sul davanti, una barbetta lasciata crescere di proposito e gli occhi di un
azzurro meraviglioso, sembrava più il colore del ghiaccio. Proprio un bel ragazzo.
-La signorina Alice Prewett vero?-
Disse con voce sbrigativa, ma comunque affabile. Alice mi
lanciò un’occhiata di sfuggita e ingoiò una quantità notevole di saliva.
-..Si-
Rispose tremante, ma sembrava stesse confessando un crimine.
Inaspettatamente Gordon lanciò un sorriso abbagliante ad Alice.
-Sta tranquilla è normale essere nervosi alla prima
intervista-
Le disse continuando a sorridere, gli si formavano delle
adorabili fossette sulle guance. Alice sbatté un paio di volta le sopracciglia
confusa e fece un timido sorriso di rimando. La capivo, aveva abbagliato me dall’angolo
in cui mi ero rifugiata figuriamoci lì davanti.
-Allora che mi puoi dire sul tuo ruolo di Cacciatore? Ho
sentito che ti ha insegnato Gideon, lui era un vero mago nella Finta Wronsky..-
Non so se fu il sorriso o il sentire nominare l’amato cugino,
ma Alice si animò e cominciò a raccontare i dettagli più significativi di
quella finta.. qualcosa. All’inizio tentai di seguire, ma piano piano i termini
diventarono troppo tecnici e rinunciai. Un boccino sfrecciava in su e in giù
per la tenda infastidendo il povero Fisher. Cominciai a seguirlo con lo sguardo
e vagare nei meandri del mio cervello. Ok, James Potter mi aveva quasi baciata, cosa avevo sentito?
Rabbia, passione, disgusto, voglia di contraccambiare? No, solo panico. Quindi
le cose da fare erano due: evitarlo fino alla fine dei giorni o affrontarlo e
chiedergli che diavolo gli era preso. Insomma, non avevo mai avuto un gran
rapporto con lui, fino al quinto anno lo riprendevo solo quando lo beccavo a
fare qualche scherzo e quest’anno si metteva in mostra decantando le sue doti.
Ma non mi era mai sembrato che flirtasse o cose del genere, insomma, fino al
quarto anno mi ignorava! L’unica ipotesi che mi veniva in mente era che fosse
un adolescente con gli ormoni particolarmente attivi e che baciasse la prima
ragazza che trovava, ma mi sembrava troppo anche per Potter! Una risata
fragorosa mi fece tornare alla realtà, voltandomi vidi che Alice e il signor Gordon si stavano
divertendo.
-Ok Alice, credo che basti così. Sei proprio un fenomeno
ragazzina!-
Ali saltò giù dalla sedia e lo guardò con occhi sfavillanti,
Alice aveva un nuovo idolo.
-Torna a trovarmi a Hogwarts-
Disse Alice, sembrava proprio un ordine. Ma il signor Gordon
annuì tranquillamente, di nuovo il sorriso sfavillante sul volto. Le accarezzò
e i capelli, poi Alice mi raggiunse e per la prima volta Gordon mi vide.
All’inizio mi guardò stupito, come se si rendesse conto in quel momento della
mia presenza, poi sfoderò di nuovo il suo sorriso, ma stavolta più malizioso e
tentatore. Non potei fare a meno di sorridergli di rimando.
-Bè, salve signorina-
Disse con una voce più roca. Le guance mi si tinsero di
rosso scuro.
-Salve-
Mormorai di rimando.
-Che maleducato non mi sono presentato in tutto questo
tempo, sono Alfred Gordon.-
Diedi un’occhiata veloce ad uno strano pendolo a forma di
unicorno e mi accorsi che era già passata mezz’ora. Caspita come volava il
tempo!
-Lily Evans-
Risposi di rimando. Allungai la mano per stringerla, ma
inaspettatamente la girò per potermi fare il bacia mano. Alice fece una
risatina soffocata.
-E’ un grande piacere Lily. Non ti ho mai vista prima, forse
qualche parentela con Madama Haley Evans?-
Tirò ad indovinare, non avevo neanche idea di chi fosse. Scossi
la testa e tentennai un po’.
-Sono babbana di nascita-
Spiegai brevemente, di nuovo si aprì in quel sorriso
sfavillante.
-Adoro i babbani e la loro tecnologia, specialmente i
telefoni-
A sorpresa mi sventolò sotto il naso un cellulare nuovo di
zecca. Ridacchiai stupita, era la prima volta che vedevo un mago con un
cellulare. Alice, invece, sembrava parecchio confusa.
-Spero vorrai darmi il tuo numero-
Disse sollevando leggermente un sopracciglio. Uscii dalla
tenda confusa e spaesata. Avevo fatto colpo su Alfred Gordon, il reporter di
Quidditch che in più non era un pallone gonfiato, ma piuttosto piacevole.
Ridacchiai istericamente lasciando che la folla di curiosi accerchiasse Alice
chiedendole come fosse andata ed io pregai che non facesse parola di ciò che
era successo. Vagai con lo sguardo in cerca di Emme e sbarrai gli occhi
sorpresa: Potter mormorava dolci frasi nell’orecchio di Tiara di Corvonero e
lei ridacchiava in risposta, il braccio di James era avvolto intorno ai suoi
fianchi. Come una furia marciai verso i due piccioncini, agguantai Potter per
un braccio, Tiara mi urlò dietro e vidi Emme che mi guardava sconvolta. Lo
portai al palo degli anelli cercando di non ripensare a cosa era successo
proprio lì poco prima, la rabbia e l’indignazione albergavano dentro di me.
Potter mi guardò scocciato per l’interruzione.
-Si può sapere che diavolo ti prende?-
Spalancai la bocca e cominciai a vedere rosso, davvero non
si rendeva conto di quello che faceva o voleva solo prendermi in giro?
-Che diavolo prende a me? A te piuttosto! Salti da una
ragazza all’altra per sport oppure sei solo un porco maschilista? Se non
sbaglio tu stai ancora con Jessica Underwood!-
Sbraitai senza controllo, avevo le guance accaldate e uno
sguardo fiammeggiante; di solito Emme diceva che facevo paura quando mi
arrabbiavo così. Ma lui no,ovviamente, lui era James Potter. A sorpresa sfoderò
un sorrisetto malizioso e le mani cominciarono a prudermi.
-Sei gelosa-
Non era una domanda. Velocemente riflettei su due
possibilità di reazione: o scoppiare a ridergli in faccia, o infuriarmi e
picchiarlo. Per quanto allettante fosse la seconda, optai per la prima.
-AHAHAHAHAHAHAH! Oddio Potter, ne hai di fantasia!! Ahahah, non.. ahaha, respiro ahahah!!-
Gli occhi cominciarono ad inumidirsi e la pancia a farmi
male. Cercai di smetterla quando vidi il suo sguardo oscurarsi.
-Comunque non sono un porco maschilista cercavo solo
qualcuno con cui passare del tempo-- -
-E questo fa di te un porco maschilista!-
Lo interruppi digrignando la bocca in una smorfia. Lui
scrollò le spalle.
-Come ti pare, e poi non sto davvero con Jessica, è un’altra
cosa-
Disse distrattamente, come se fosse di poca importanza.
Aggrottai le sopracciglia.
-E allora che cos’è?-
Mi guardò e i suoi occhi si illuminarono di malizia,poi sfoderò
di nuovo quel sorrisetto odioso.
-Sei sicura di volerlo sapere?-
Chiese provocante. Strizzai gli occhi e misi a fuoco i
dettagli: la reputazione di Jessica e quella di Potter, una storia di sesso.
Feci una smorfia disgustata, serrai gli occhi e premetti il naso tra l’indice e
il pollice.
-No, preferisco di no-
Sorrise arrogante e fiero, come se quello che avevo appena
scoperto lo facesse grande ai miei occhi. Scrollai le spalle; c’era ancora
l’indignazione in me, ma erano affari suoi e delle sue ragazze, non
m’importava. Girai i tacchi e feci per andarmene, ma mi riagguantò per un
braccio tirandomi a sé. Chissà perché me lo aspettavo.
-Io credo proprio che la cosa ti infastidisca invece-
Mormorò giocoso, avevo il viso a pochi centimetri dal suo,
ma la cosa stavolta non mi mandava nel panico. Il mio sguardo era duro e severo
e serravo la mascella tanto fortemente
da farmi male. L’indignazione di prima avvampò dentro di me. Come si permetteva
quell’egoista pallone gonfiato di prendere in giro così tutte noi?Voleva
giocare? Ero pronta. Mi dipinsi sul viso un sorrisetto sornione.
-Bè.. mi hai proprio scoperta, come fai sempre a sapere
tutto?-
Soffiai adulante sul suo viso sempre più vicino. James parve
leggermente interdetto all’inizio, poi si aprì in un ghigno soddisfatto e
tentatore.
-Che posso dirti piccola, prima o poi alla fine vengono
tutte da me-
Cominciai davvero a vedere rosso. Se fossi stata un toro per
farmi infuriare non mi avrebbero dovuto mostrare una bandiera rossa, bastava la
faccia di Potter. Cercai di modulare il tono di voce per non risultare troppo
su di giri.
-Era da un po’ che ci pensavo sai, ma probabilmente le mie
amiche non l’avrebbero presa molto bene-
Continuai falsamente; gli posai la mano sul petto sentendomi
un po’ goffa e lasciai che lui mi circondasse la vita con un braccio. Potter
aveva un’espressione da ebete sul viso.
-Non avrebbero approvato? Mi considerano un cattivo
ragazzo?-
Continuò lui come in trance, la sua concentrazione era tutta
sulla scollatura della mia camicia. Pendeva totalmente dalle mie labbra.
-No-
Risposi mentre il mio naso sfiorava il suo. Un ghigno
malefico albergava sul mio viso.
-Perché si arrabbiano molto quando uso le maledizioni senza
perdono sulle persone che mi fanno infuriare-
Sbottai alla fine allontanandomi da lui con una spinta
violenta. Lui barcollò indietro e sbatté le palpebre due volte, in effetti
aveva un che di comico. Sorrisi soddisfatta quando mi guardò in cagnesco.
-Non ti ho creduto neanche per un secondo-
Sibilò a denti stretti. Mmm..
sembrava abbastanza incavolato di aver fatto la figura da pesce lesso. Ridacchiai
in risposta, girai i tacchi e finalmente riuscii ad andarmene. Non fui sorpresa
nel trovare Emmeline che mi squadrava guardinga. Probabilmente aveva assistito
a tutta la scena.
-Secondo te voglio saperlo?-
Chiese con lo sguardo fisso nel mio, a stento tratteneva un
risolino. Le sorrisi angelicamente di rimando.
-Probabilmente no. Ma ho un appuntamento con Alfred Gordon
questo sabato-
Buttai lì con non curanza. Emme mi guardò con tanto di
mascella spalancata. Ridacchiando l’afferrai per un braccio per tornare da
Alice.
Mi scuso tantissimo per il mega ritardo,
ma prima non mi è stato possibile continuare ò,ò, Ringrazio moltissimo DumbledoreFan
per la recensione **.
Ancora grazie a tutti, anche a quelli
che la seguono e che l’hanno aggiunta tra i preferiti e mi raccomando recensite!
Saluti, LC.