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Autore: LilyCarter    20/10/2009    1 recensioni
[...] Cominciai davvero a vedere rosso. Se fossi stata un toro per farmi infuriare non mi avrebbero dovuto mostrare una bandiera rossa, bastava la faccia di Potter.
-tratto dal terzo capitolo-
Lily Carter
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’m burning down;

when the fire went wild

Capitolo 3: interviste e giochi pericolosi

 

 

Appena fui dentro un po’ della tensione scemò: eravamo in una tenda giallastra che rifletteva i raggi del sole che penetravano con una nebbiolina bluastra. Un intenso odore di lillà mi entrò nelle narici fino ad inondarmi completamente, accanto a me Alice sospirò estasiata, ma mi stringeva ancora convulsamente la mano.

-Il signor Gordon ha bisogno di lavorare in un posto che lo rilassi-

Spiegò brevemente Fisher incitandoci con una mano ad avanzare, ero sicura che stesse per ripetere di nuovo “abbiamo tempi ristretti”. Ci condusse ad un ampio tavolo pieno di scartoffie, chino su un foglio scribacchiato c’era quello che doveva essere il signor Gordon, sopra la sua testa aleggiavano almeno una decina di promemoria magici.

-Accomodatevi prego-

Borbottò distrattamente senza neanche alzare lo sguardo. C’era solo una sedia quindi mi scostai leggermente in un angolo per farmi da parte. Finalmente il signor Gordon alzò lo sguardo e… bè… dire che rimasi stupita è poco. Avrà avuto all’incirca vent’anni, sembrava che avesse finito Hogwarts ieri. Portava i capelli corti dietro e dei ciuffi castani più lunghi sul davanti, una barbetta lasciata crescere di proposito e gli occhi di un azzurro meraviglioso, sembrava più il colore del ghiaccio. Proprio  un bel ragazzo.

-La signorina Alice Prewett vero?-

Disse con voce sbrigativa, ma comunque affabile. Alice mi lanciò un’occhiata di sfuggita e ingoiò una quantità notevole di saliva.

-..Si-

Rispose tremante, ma sembrava stesse confessando un crimine. Inaspettatamente Gordon lanciò un sorriso abbagliante ad Alice.

-Sta tranquilla è normale essere nervosi alla prima intervista-

Le disse continuando a sorridere, gli si formavano delle adorabili fossette sulle guance. Alice sbatté un paio di volta le sopracciglia confusa e fece un timido sorriso di rimando. La capivo, aveva abbagliato me dall’angolo in cui mi ero rifugiata figuriamoci lì davanti.

-Allora che mi puoi dire sul tuo ruolo di Cacciatore? Ho sentito che ti ha insegnato Gideon, lui era un vero mago  nella Finta Wronsky..-

Non so se fu il sorriso o il sentire nominare l’amato cugino, ma Alice si animò e cominciò a raccontare i dettagli più significativi di quella finta.. qualcosa. All’inizio tentai di seguire, ma piano piano i termini diventarono troppo tecnici e rinunciai. Un boccino sfrecciava in su e in giù per la tenda infastidendo il povero Fisher. Cominciai a seguirlo con lo sguardo e vagare nei meandri del mio cervello. Ok, James Potter mi aveva quasi baciata, cosa avevo sentito? Rabbia, passione, disgusto, voglia di contraccambiare? No, solo panico. Quindi le cose da fare erano due: evitarlo fino alla fine dei giorni o affrontarlo e chiedergli che diavolo gli era preso. Insomma, non avevo mai avuto un gran rapporto con lui, fino al quinto anno lo riprendevo solo quando lo beccavo a fare qualche scherzo e quest’anno si metteva in mostra decantando le sue doti. Ma non mi era mai sembrato che flirtasse o cose del genere, insomma, fino al quarto anno mi ignorava! L’unica ipotesi che mi veniva in mente era che fosse un adolescente con gli ormoni particolarmente attivi e che baciasse la prima ragazza che trovava, ma mi sembrava troppo anche per Potter! Una risata fragorosa mi fece tornare alla realtà, voltandomi vidi  che Alice e il signor Gordon si stavano divertendo.

-Ok Alice, credo che basti così. Sei proprio un fenomeno ragazzina!-

Ali saltò giù dalla sedia e lo guardò con occhi sfavillanti, Alice aveva un nuovo idolo.

-Torna a trovarmi a Hogwarts-

Disse Alice, sembrava proprio un ordine. Ma il signor Gordon annuì tranquillamente, di nuovo il sorriso sfavillante sul volto. Le accarezzò e i capelli, poi Alice mi raggiunse e per la prima volta Gordon mi vide. All’inizio mi guardò stupito, come se si rendesse conto in quel momento della mia presenza, poi sfoderò di nuovo il suo sorriso, ma stavolta più malizioso e tentatore. Non potei fare a meno di sorridergli di rimando.

-Bè, salve signorina-

Disse con una voce più roca. Le guance mi si tinsero di rosso scuro.

-Salve-

Mormorai di rimando.

-Che maleducato non mi sono presentato in tutto questo tempo, sono Alfred Gordon.-

Diedi un’occhiata veloce ad uno strano pendolo a forma di unicorno e mi accorsi che era già passata mezz’ora. Caspita come volava il tempo!

-Lily Evans-

Risposi di rimando. Allungai la mano per stringerla, ma inaspettatamente la girò per potermi fare il bacia mano. Alice fece una risatina soffocata.

-E’ un grande piacere Lily. Non ti ho mai vista prima, forse qualche parentela con Madama Haley Evans?-

Tirò ad indovinare, non avevo neanche idea di chi fosse. Scossi la testa e tentennai un po’.

-Sono babbana di nascita-

Spiegai brevemente, di nuovo si aprì in quel sorriso sfavillante.

-Adoro i babbani e la loro tecnologia, specialmente i telefoni-

A sorpresa mi sventolò sotto il naso un cellulare nuovo di zecca. Ridacchiai stupita, era la prima volta che vedevo un mago con un cellulare. Alice, invece, sembrava parecchio confusa.

-Spero vorrai darmi il tuo numero-

Disse sollevando leggermente un sopracciglio. Uscii dalla tenda confusa e spaesata. Avevo fatto colpo su Alfred Gordon, il reporter di Quidditch che in più non era un pallone gonfiato, ma piuttosto piacevole. Ridacchiai istericamente lasciando che la folla di curiosi accerchiasse Alice chiedendole come fosse andata ed io pregai che non facesse parola di ciò che era successo. Vagai con lo sguardo in cerca di Emme e sbarrai gli occhi sorpresa: Potter mormorava dolci frasi nell’orecchio di Tiara di Corvonero e lei ridacchiava in risposta, il braccio di James era avvolto intorno ai suoi fianchi. Come una furia marciai verso i due piccioncini, agguantai Potter per un braccio, Tiara mi urlò dietro e vidi Emme che mi guardava sconvolta. Lo portai al palo degli anelli cercando di non ripensare a cosa era successo proprio lì poco prima, la rabbia e l’indignazione albergavano dentro di me. Potter mi guardò scocciato per l’interruzione.

-Si può sapere che diavolo ti prende?-

Spalancai la bocca e cominciai a vedere rosso, davvero non si rendeva conto di quello che faceva o voleva solo prendermi in giro?

-Che diavolo prende a me? A te piuttosto! Salti da una ragazza all’altra per sport oppure sei solo un porco maschilista? Se non sbaglio tu stai ancora con Jessica Underwood!-

Sbraitai senza controllo, avevo le guance accaldate e uno sguardo fiammeggiante; di solito Emme diceva che facevo paura quando mi arrabbiavo così. Ma lui no,ovviamente, lui era James Potter. A sorpresa sfoderò un sorrisetto malizioso e le mani cominciarono a prudermi.

-Sei gelosa-

Non era una domanda. Velocemente riflettei su due possibilità di reazione: o scoppiare a ridergli in faccia, o infuriarmi e picchiarlo. Per quanto allettante fosse la seconda, optai per la prima.

-AHAHAHAHAHAHAH! Oddio Potter, ne hai di fantasia!! Ahahah, non.. ahaha, respiro ahahah!!-

Gli occhi cominciarono ad inumidirsi e la pancia a farmi male. Cercai di smetterla quando vidi il suo sguardo oscurarsi.

-Comunque non sono un porco maschilista cercavo solo qualcuno con cui passare del tempo-- -

-E questo fa di te un porco maschilista!-

Lo interruppi digrignando la bocca in una smorfia. Lui scrollò le spalle.

-Come ti pare, e poi non sto davvero con Jessica, è un’altra cosa-

Disse distrattamente, come se fosse di poca importanza. Aggrottai le sopracciglia.

-E allora che cos’è?-

Mi guardò e i suoi occhi si illuminarono di malizia,poi sfoderò di nuovo quel sorrisetto odioso.

-Sei sicura di volerlo sapere?-

Chiese provocante. Strizzai gli occhi e misi a fuoco i dettagli: la reputazione di Jessica e quella di Potter, una storia di sesso. Feci una smorfia disgustata, serrai gli occhi e premetti il naso tra l’indice e il pollice.

-No, preferisco di no-

Sorrise arrogante e fiero, come se quello che avevo appena scoperto lo facesse grande ai miei occhi. Scrollai le spalle; c’era ancora l’indignazione in me, ma erano affari suoi e delle sue ragazze, non m’importava. Girai i tacchi e feci per andarmene, ma mi riagguantò per un braccio tirandomi a sé. Chissà perché me lo aspettavo.

-Io credo proprio che la cosa ti infastidisca invece-

Mormorò giocoso, avevo il viso a pochi centimetri dal suo, ma la cosa stavolta non mi mandava nel panico. Il mio sguardo era duro e severo e serravo  la mascella tanto fortemente da farmi male. L’indignazione di prima avvampò dentro di me. Come si permetteva quell’egoista pallone gonfiato di prendere in giro così tutte noi?Voleva giocare? Ero pronta. Mi dipinsi sul viso un sorrisetto sornione.

-Bè.. mi hai proprio scoperta, come fai sempre a sapere tutto?-

Soffiai adulante sul suo viso sempre più vicino. James parve leggermente interdetto all’inizio, poi si aprì in un ghigno soddisfatto e tentatore.

-Che posso dirti piccola, prima o poi alla fine vengono tutte da me-

Cominciai davvero a vedere rosso. Se fossi stata un toro per farmi infuriare non mi avrebbero dovuto mostrare una bandiera rossa, bastava la faccia di Potter. Cercai di modulare il tono di voce per non risultare troppo su di giri.

-Era da un po’ che ci pensavo sai, ma probabilmente le mie amiche non l’avrebbero presa molto bene-

Continuai falsamente; gli posai la mano sul petto sentendomi un po’ goffa e lasciai che lui mi circondasse la vita con un braccio. Potter aveva un’espressione da ebete sul viso.

-Non avrebbero approvato? Mi considerano un cattivo ragazzo?-

Continuò lui come in trance, la sua concentrazione era tutta sulla scollatura della mia camicia. Pendeva totalmente dalle mie labbra.

-No-

Risposi mentre il mio naso sfiorava il suo. Un ghigno malefico albergava sul mio viso.

-Perché si arrabbiano molto quando uso le maledizioni senza perdono sulle persone che mi fanno infuriare-

Sbottai alla fine allontanandomi da lui con una spinta violenta. Lui barcollò indietro e sbatté le palpebre due volte, in effetti aveva un che di comico. Sorrisi soddisfatta quando mi guardò in cagnesco.

-Non ti ho creduto neanche per un secondo-

Sibilò a denti stretti. Mmm.. sembrava abbastanza incavolato di aver fatto la figura da pesce lesso. Ridacchiai in risposta, girai i tacchi e finalmente riuscii ad andarmene. Non fui sorpresa nel trovare Emmeline che mi squadrava guardinga. Probabilmente aveva assistito a tutta la scena.

-Secondo te voglio saperlo?-

Chiese con lo sguardo fisso nel mio, a stento tratteneva un risolino. Le sorrisi angelicamente di rimando.

-Probabilmente no. Ma ho un appuntamento con Alfred Gordon questo sabato-

Buttai lì con non curanza. Emme mi guardò con tanto di mascella spalancata. Ridacchiando l’afferrai per un braccio per tornare da Alice.

Mi scuso tantissimo per il mega ritardo, ma prima non mi è stato possibile continuare ò,ò, Ringrazio moltissimo DumbledoreFan per la recensione **.

Ancora grazie a tutti, anche a quelli che la seguono e che l’hanno aggiunta tra i preferiti e mi raccomando recensite!

 Saluti, LC.

 

 

 

  
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