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Autore: Miss_Slytherin    20/10/2009    5 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                 CAPITOLO 6

                                                                                                                   You are like…

 

Albus Severus Potter era una persona paziente. Aveva sopportato per anni gli scherzi e le prese in giro di suo fratello James senza lamentarsi più di tanto, in quanto era un accanito sostenitore del principio filosofico del mantenere il quieto vivere. Aveva subito le battutine sarcastiche dovute al suo secondo nome –che effettivamente non piaceva neanche a lui-, ed era notoriamente considerato dai suoi compagni di scuola come un ragazzo pacato e sereno. Dunque per farlo arrabbiare ci si doveva mettere proprio di impegno, cosa che sua sorella Lily non aveva mancato di fare.

Aveva taciuto di fronte alla sua assegnazione a Slytherin, non aveva voluto sgridarla per lo scherzo fatto a Molly, non aveva battuto ciglio quando gli era stato riferito l’episodio del grifone impiccato e non aveva cercato di inseguirla per urlarle addosso quando l’aveva vista andare via dal campo con Malfoy quel 10 novembre. Tuttavia non aveva ancora scritto ai suoi genitori perché, da ottimista qual era, aveva creduto che Lily potesse redimersi, qualora si fosse resa conto di aver ferito tutte le persone che l’amavano. Ma un giorno anche la sua pazienza aveva avuto fine, a causa di un episodio relativamente senza peso se paragonato a tutto il resto.

Sapeva che il dolce preferito di Lily era la crostata alla crema di lamponi, e che chi pensava anche solo lontanamente di rubargliene un pezzettino poteva andare incontro ad una morte molto lenta e dolorosa. Lily non aveva mai diviso quel particolare cibo con nessuno, neanche con loro o con i suoi genitori.

Una sera di inizio dicembre, Albus stava passando fra il tavolo dei Grifoni e quello delle Serpi per consumare una tanto sospirata cena –dopo uno sfiancante allenamento i suoi desideri si riducevano a cibo, letto, calore- e si ritrovò seduto di schiena a Lily, essendo quello l’unico posto libero. A fine pasto, chiacchierando con Rose, l’occhio gli cadde sul piatto di Lily, dove c’era ancora qualche pezzetto di crostata al lampone. Non si sarebbe soffermato più di tanto ad osservarla, se Lily non avesse offerto il resto del suo dolce alle sue amiche Glorya e Cassiopea. Quel gesto lo fece restare di sasso. Era una sciocchezza, ma la Lily che conosceva lui non avrebbe mai ceduto spontaneamente gli ultimi rimasugli di crostata ai lamponi a nessuno.

Fu per quello che, nonostante la stanchezza, Albus quella sera si sedette in Sala Comune, prese pergamena, piuma ed inchiostro, e iniziò a scrivere:

 

Cari mamma e papà,

come state? Qui ad Hogwarts le cose procedono abbastanza bene. Finalmente abbiamo iniziato gli allenamenti di Quidditch, anche se ora che è arrivato dicembre non ne sono più così contento…comunque penso seriamente che quest’anno riusciremo a battere Serpeverde!

Come avrete saputo James è riuscito a finire in punizione per la decima volta nel mese, insieme alla sua fida compare Beatrice, e l’ultima volta ha persino trascinato con sé anche la povera Angelica che non c’entrava niente. Ma non è James a preoccuparmi, ormai ho fatto l’abitudine a vederlo in castigo…a preoccuparmi è Lily. Da quando siamo arrivati ad Hogwarts, non è più la stessa. Sembra diventata snob, cattiva, quasi senza cuore. Forse sto esagerando, ma ci evita, mostra disprezzo per tutto ciò che noi Potter siamo, a partire dalla Casa di appartenenza e a finire con il nostro passato…vi dico solo che le sue migliori amiche sono Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy. Quando ci vedremo a Natale io e James, che è ancora più incredulo e ferito di me se è possibile, vi racconteremo tutto nel dettaglio, ma voglio accennarvi alcuni episodi. Ad Halloween è riuscita a far piangere Molly con uno scherzo davvero cattivo e ci è giunta voce che abbia detto che l’essere impiccati è la fine che tutti i grifoni dovrebbero fare. Pensate che mi stia preoccupando inutilmente? Non credo, la Lily che conoscevamo non avrebbe mai fatto o detto cose del genere. Abbiamo provato a parlarle, ma lei ci ha detto chiaramente che non sono affari nostri.

Non vedo l’ora di rivedervi, e anche James, anche se fa finta di no; in realtà gli mancano i tuoi abbracci stritolatori mamma, ed è da un mese che strepita per farti vedere delle nuove mosse che ha imparato per prendere meglio il Boccino, papà.

 

Con affetto, Albus  

 

Sebbene si odiasse per il ruolo di spia che era costretto a ricoprire, Albus aveva capito che era necessario che i suoi genitori fossero informati, altrimenti avrebbero stentato a riconoscere Lily quando fossero arrivate le vacanze natalizie. Così, dopo un breve sospiro, si alzò ed andò alla Gufiera per spedire la lettera.

 

                                                                                                                                  *****

 

Cassiopea Sofia Malfoy tremava. Era letteralmente terrorizzata dai temporali e non poteva farci nulla. Suo padre le aveva insegnato che i Malfoy non devono avere paura di niente, ma in quel momento, con la pioggia che sbatteva violenta contro la finestra ed i tuoni che scoppiavano all’improvviso, Cassiopea stava mandando a quel paese quello stupido precetto. E che diamine, aveva sette anni! Era pur legittimo avere quella piccola paura, no? Eppure tanto piccola non era, dato che la bambina aveva appena infilato i piccoli piedini nelle costose ciabattine, pronta a lasciare la sua stanza in cerca di qualcuno che la rassicurasse. Prese la vestaglietta di calda lana, e sobbalzò indossandola: l’ennesimo tuono aveva fatto tremare i vetri. Sentì una lacrima scenderle lungo la guancia e così non esitò ad aprire la porta e ad uscire.

Camminò svelta per i corridoi di Malfoy Manor,  stringendosi la vestaglia addosso. Aveva freddo, era impaurita, e…aveva appena visto un’ombra sul pavimento!

Da “camminata svelta” la sua modalità di movimento passò a “corsa spaventata”, mentre cercava di raggiungere velocemente la camera di suo fratello. Giunta di fronte alla sua porta, la spalancò senza tanti complimenti e si fiondò sul morbido letto a baldacchino.

-Checcossucced..?- furono le confuse parole pronunciate da un assonnato Scorpius Malfoy.      -Cassiopea!- esclamò poi, quand’ebbe preso coscienza del fatto che la sua piccola e, a giudicare dai movimenti inconsulti delle spalle minute, tremante sorella si era appena infilata a razzo sotto le sue coperte.

-Ho paura dei temporali- fu l’inutile giustificazione della piccina.

-Lo vedo…- borbottò Scorpius, un po’ seccato.

-Posso restare qui con te…?- gli chiese Cassiopea mentre l’ennesimo fulmine squarciava il buio della notte.

Per tutta risposta, Scorpius alzò il braccio sinistro: in mezzo secondo, Cassiopea aveva appoggiato la testolina bionda sul suo petto.

-È l’ultima volta però…- aggiunse circondando le spalle della sua sorellina.

Cassiopea sorrise nel buio: suo fratello diceva sempre così, ma poi alla fine…Chiuse gli occhi e, anche se era arrivato il tuono a seguito del fulmine, riuscì a non tremare.

 

Quando Scorpius Malfoy cercò di girarsi su un fianco, scoprì che non poteva a causa di un ostacolo caldo e morbido. Tastando con una mano, mezzo insonnolito, accanto a sé, scoprì che si trattava di un corpo. Un corpo?!

Scorpius si svegliò di colpo e i suoi occhi ci impiegarono qualche secondo ad abituarsi al buio; appena riuscì a scorgere qualcosa nella penombra, individuò lunghi boccoli biondi sparsi sul suo cuscino. Sentendo il temporale che imperversava, capì perché Cassiopea fosse nel suo letto. Sospirò e, per un riflesso quasi condizionato, le passò un braccio intorno alle spalle; sua sorella, senza svegliarsi ed ancora con un pollice infilato fra le labbra, vi appoggiò automaticamente la testa. Così posizionati, i Malfoy passarono l’ennesima notte di tuoni e fulmini nello stesso letto.

-Lily!!-

Lily Potter fu brutalmente strappata dal mondo dei sogni dalla voce alquanto agitata di Glorya Zabini. Imponendosi di non insultarla, Lily disse, con voce impastata dal sonno, senza aprire gli occhi:

-Eh…?-

-Ci siamo perse Cassiopea!-

-Cosa?!- la Potter si tirò su di colpo e gettò uno sguardo al letto a destra del suo. Vuoto.

Spostò poi gli occhi su Glorya, seduta sulla sponda del suo baldacchino, che la fissava leggermente agitata. Ovvio che Cassiopea non poteva essere uscita dal castello, ma comunque non trovarla nel letto non era cosa da tutti i giorni.

-Allora, usiamo la logica- disse la Potter mettendosi a sedere, -a meno che non sia fuggita in pigiama, cosa che ritengo improbabile, prima o poi tornerà qui a cambiarsi-.

-Sì- annuì Glorya convinta: non ce la vedeva proprio Cassiopea a fuggire senza essersi messa addosso qualcosa di adatto all’occasione.

-Io propongo di vestirci, sto già congelando con questa misera vestaglietta, e poi se non è ancora tornata l’aspettiamo a colazione…fidati, neanche l’Apocalisse terrebbe Cassiopea lontana dal cibo- proseguì Lily pragmatica e Glorya, ritenendolo un buon piano d’azione, decise di seguirlo. Mentre si chinava sul suo baule alla ricerca dell’ennesimo maglione da indossare sopra quello della divisa, Lily notò che sul comodino di Glorya c’erano alcuni fazzoletti usati.

Dopo la prima mattina ad Hogwarts, Lily aveva trovato Glorya che piangeva addormentata altre volte, ma non le aveva mai chiesto il perché. Una qualsiasi altra ragazzina avrebbe insistito per sapere, per conoscere, ma non Lily. Infondo la prima regola degli Slytherin era: farsi gli affari propri. Tuttavia non poteva fare a meno di essere leggermente preoccupata…Glorya era sua amica, e benché fosse sempre tranquilla, Lily ormai sapeva che dentro di sé si portava un segreto, un segreto talmente terribile che riusciva a farla piangere di notte.

-Ci hai visto giusto- disse la Zabini quando, venti minuti più tardi, scesero a colazione; Cassiopea era già seduta al tavolo verde-argento ed era intenta a scolarsi chissà quale numero di bicchieri del suo prezioso succo di mela.

-Buongiorno!- le salutò la Malfoy allegra quando le si sedettero accanto. Glorya e Lily non risposero, ma si limitarono ad alzare entrambe il sopracciglio destro, come a dire: beh? Non ci devi dire nulla?

-Brutto tempo oggi eh?- ritentò Cassiopea, senza ottenere successo: le sue due amiche continuavano a guardarla mute, il sopraciglio ancora perfettamente inarcato.

-E va bene…sono andata a dormire da Scorpius- ammise la biondina.

-Così va meglio….e perché ci saresti andata?- le domandò Glorya, dedicandosi finalmente al suo prezioso tè caldo.

-Ecco io…diciamo che…ehm…- tossicchiò imbarazzata Cassiopea.

-Dai, diccelo…dillo a Lily e Glorya tue…-la esortò la Potter, come si fa con un bambino che non vuole confessare di aver mangiato lui tutto il barattolo della marmellata.

-Ho paura dei temporali e sono andata nel suo letto- disse Cassiopea d’un fiato.

-Brava, almeno non ti è venuta la geniale idea di svegliare me, credo ti avrei uccisa- approvò Glorya, mentre Lily si faceva pensierosa. Non avrebbe mai detto che Scorpius fosse quel tipo di fratello protettivo…e così anche lui ha un cuore, si disse Lily mentre lo osservava, seduto poco lontano da lei: aveva sempre quella perfetta maschera di indifferenza. In quel momento Malfoy si girò, e la pescò in flagrante a fissarlo:

-Non resisti al mio fascino? Eppure hai solo undici anni, dovresti pensare alle bambole…-l’apostrofò ironico, come se averne tredici lo rendesse molto più grande di lei.

-In questo momento sto pensando a come deturpare il tuo faccino…- fu la velenosa risposta di Lily.

-Ah, attenta Lilian…non vorrai mica che la tua scopa oggi si rivelasse maledetta no?- la minacciò velatamente Scorpius, alludendo alla quarta lezione di volo che avrebbero fatto quel pomeriggio.

-Attento tu Malfoy, verrà il giorno in cui non mi sarai più utile…- anche Lily non era da meno quanto a minacce. Gli altri Slytherin seguivano lo scambio di battute divertiti: i loro battibecchi erano sempre un buon modo per iniziare la giornata.

-Tremo già dalla paura…- la prese in giro Scorpius, simulando dei brividi.

-E fai bene- approvò Lily e si alzò, per poi gettargli un’ultima occhiata:

-Alle cinque. Sii puntuale- e se ne andò.

-….disse l’orologio umano…-borbottò Malfoy prima di tornare alla sua colazione.

-Ti tiene testa- osservò Derek seduto affianco a lui; aveva ancora un braccio fasciato e per questo aveva qualche difficoltà a mangiare.

-E anche bene- aggiunse Edward, che stava ancora seguendo con lo sguardo Lily.

-Zitti voi due- li rimbeccò Scorpius, facendoli ridere sommessamente.

 

                                                                                                                              *****

 

 

Quando Lily Potter aveva espresso il desiderio di imparare a volare, non aveva tenuto conto di un particolare piuttosto rilevante: il freddo. Se a novembre un dolcevita di lana abbinato ad una felpa foderata di pelliccia più la sciarpa riuscivano a tenerla al caldo senza impacciare più di tanto i suoi movimenti, arrivato dicembre Lily scoprì che la sua tenuta da volo improvvisata non era neanche lontanamente sufficiente a riscaldarla.

-Maledizione, avevo appena imparato a non sbandare così vestita…e ora mi tocca rifare tutto da capo…- borbottò la piccola Potter infilandosi anche un cappotto di maglia nera con sciarpa e cappello coordinati. Aveva ragione a lamentarsi: sicuramente tutta quella roba avrebbe disturbato il delicato equilibrio che aveva faticosamente raggiunto nelle quattro lezioni precedenti. Secondo Scorpius era molto migliorata, ma Lily non si sentiva ancora sicura: solo durante le due ultime volte era riuscita a volare da sola senza ritrovarsi con il faccino ad un millimetro da qualche albero.

Così equipaggiata raggiunse il campo da Quidditch, dove Malfoy la stava già aspettando; passando vicino alle tribune, non notò la figura di Madama Bumb intenta a chiacchierare con il professor Paciock.

-E poi dici a me di essere puntuale…- disse Malfoy acido appena la vide, facendole notare come al solito l’orario sul suo prezioso orologio: cinque e venti.

-Senti, non è colpa mia se ho dovuto perdere tempo a coprirmi decentemente…vuoi mica che io mi ammali?- rispose Lily fintamente dolce, sbattendo gli occhioni violetti.

-Ovvio che no Lilian, come potrei mai desiderare il tuo male?- fu la falsamente preoccupata risposta di Scorpius.

-Tu che sei così una brava persona…- concluse Lily e poi gli prese senza tanti complimenti il manico di scopa dalle mani; non era ancora riuscita a trovare il modo di averne uno suo e la cosa la infastidiva alquanto.

-Ma prego, fai pure…- commentò Malfoy sarcastico e poi finalmente la lezione ebbe inizio.

Le due Serpi non sapevano che Madama Bumb, nonostante avesse finito di parlare con il collega e nonostante stesse anche lei congelando, era rimasta ad osservarli. Guardando Lily volare, pensò che c’era nel suo stile qualcosa di Ron Weasley. Ricordava con orrore i suoi primi allenamenti e soprattutto le prime disastrose parate, che avevano fatto vergognare la professoressa McGranitt di essere la direttrice di Grifondoro. Rabbrividì ripensando ai coretti da stadio di cui era stato oggetto…ma poi era migliorato, era diventato più sicuro di sé e del suo talento e si era progressivamente trasformato in un ottimo Portiere. Anche Lily Potter, secondo l’insegnante di volo ed arbitro, era sulla buona strada per diventare anche lei un’eccellente giocatrice di Quidditch come la maggior parte della sua famiglia.

Quando Potter e Malfoy le passarono accanto finito l’allenamento, Madama Bumb pensò che l’espressione di Lily fosse davvero abbattuta; in realtà era solo congelata. Decise di rincuorarla, credendola triste per i risultati ottenuti:

-Complimenti Potter, ho notato dei progressi nel tuo modo di volare…assomigli a tuo zio Ron…sapessi com’era imbranato all’inizio! Ma poi è migliorato…-

A quelle parole, Scorpius vide il volto di Lily sbiancare momentaneamente e farsi di pietra; un attimo dopo però era tornata normale, anche se fu con una certa rigidità che rispose a Madama Bumb:

-La ringrazio per l’incoraggiamento, Madama Bumb- poi le voltò le spalle, e seguita da uno Scorpius alquanto confuso, lasciò il campo.

Lily si sforzò di mantenere un certo contegno per tutta la strada che fece assieme a Malfoy diretta alla Sala Comune di Serpeverde, ma appena fu giunta nel suo Dormitorio e dopo che si fu assicurata che non ci fosse nessuna delle sue compagne, si permise di dare sfogo alla rabbia. Sferrò un calcio al suo baule, facendosi per altro molto male al piede sinistro, e come se non bastasse scaraventò all’aria tutto ciò che c’era sul suo comodino. Si lasciò poi andare sul letto, si sfilò lo stivale scamosciato color caramello e dopo averlo lanciato, si afferrò il piede dolorante per controllarne le condizioni.

Niente sarà mai sufficiente! si disse la Potter rabbiosa, niente di tutto quello che mostrerò a questa massa di superficiali riuscirà a far capire loro che razza di persona sono!

Ricordò le parole che suo zio George aveva detto due anni prima, quando, di ritorno dal binario nove e tre quarti dal quale James ed Albus erano appena partiti, avevano incontrato lui e sua moglie Angelina venuti ad accompagnare Fred e Roxanne alla stazione.

Vedendola ancora in lacrime, George le aveva chiesto, gentile, approfittando del fatto che Angelina stesse chiacchierando con Harry, Ginny, Ron ed Hermione:

-Lily, perché piangi?-

Lily l’aveva guardato, incerta se rispondere o meno, e alla fine aveva detto:

-Albus e James stanno andando ad Hogwarts!-

George aveva riso, ma poi i suoi occhi si erano velati di malinconia.

-Sai, anche tua madre pianse quando, tanto tempo fa ormai, accompagnò me e Fred a prendere l’Espresso…sei proprio uguale a lei in questo momento…-

Lily aveva smesso per un attimo di singhiozzare, e l’aveva guardato perplessa: evidentemente suo zio pensava che lei stesse piangendo per Albus e James…invece era così afflitta per il fatto che avrebbe dovuto aspettare ancora due anni per poter andare ad Hogwarts anche lei!

Fra la tristezza e la perplessità di quel momento, in Lily era sbocciato un altro sentimento, un sentimento chiamato rabbia, che sarebbe stato determinante per gli anni successivi.

Sei proprio uguale a lei…assomigli a tuo zio Ron…

 

Spazio dell’autrice:

Allooora…eccomi di nuovo qui! Diciamo che questo breve capitolo è sia di transizione –dopo di questo penso che ci sarà quello incentrato sul Natale- sia “esplicativo”…mi spiego: ho voluto rendere Lily un pochino più umana dato che come mi ha fatto gentilmente notare 979 (che ringrazio moltissimo per questo suggerimento!) forse stava assumendo un carattere troppo perfido per la sua giovane età; per questo motivo ho introdotto la sua preoccupazione per Glorya e per la momentanea sparizione di Cassiopea. Inoltre si inizia a capire qualcosina della motivazione per la quale Lily si comporta in questo modo, anche se premetto che Lily è effettivamente una stronza serpeverde, ma tuttavia ci sono anche altri fattori che hanno contribuito a renderla così…so che è un po’ incasinata come cosa, ma spero abbiate capito J spero anche che vi sia piaciuto lo sprazzo di vita familiare di Cassiopea e Scorpius, è un pezzo secondo me venuto bene (io sì che sono modesta :P)…beh aspetto con ansia le vostre recensioni!! Ho notato con piacere che i preferiti sono diventati ben 15 e le seguite 12…grazie mille a tutti! Sono commossa J se proprio volete rendermi un’autrice ancora più felice di quanto io lo sia già, lasciatemi qualche altro commento…pliiiiiis J (con occhietti adoranti). Scherzi a parte, grazie anche a chi legge senza commentare (non vorrei sembrare presuntuosa… J ).

Bene, dopo questo po’ po’ di introduzione, passiamo alle recensioni che Rebby, Red_Apple, BlackFra92, 979 e Lady Lynx mi hanno gentilissimamente (non so se questo superlativo esista) lasciato:

Rebby: benvenuta nel “mondo delle recensioni”, ti ringrazio per il commento che mi ha fatto molto piacere e colgo l’occasione per rassicurarti: non lascerò la fanfiction incompleta, piace troppo anche a me :P per la reazione di genitori e parenti, credo dovrai aspettare il prossimo capitolo, che spero recensirai ancora…grazie di nuovo, baci!

Red_apple: siii c’è mancato poco che James ci restasse…e devo dire che Scorpius ce l’ha messa tutta per far sì che questo succedesse :P grazie della recensione, al prossimo capitolo!!!

BlackFra92: benvenuta anche a te nel “mondo delle recensioni”!!! la tua era lunghissima e non sai quanto mi abbia fatto piacere leggerla (ti confesso che l’ho riletta tre volte J). Detto sinceramente anch’io mi ero stufata della solita Lily descritta nelle altre fanfiction (con tutto il rispetto) ed è per questo che ce la sto mettendo tutta per renderla diversa…sono contenta di sapere di star riuscendo nell’intento! Per quanto riguarda Lily e Scorpius posso solo dire che per ora sono utili l’uno all’altra, ma chissà che succederà fra loro poi… :P grazie ancora, spero di vedere un’altra bella e lunga recensione (ma anche corta va bene :P) al prossimo capitolo…baci!

979: ale grazie ancora per il suggerimento che ho prontamente messo in pratica J come vedi alla fine Lily è entrambe le cose, è sostanzialmente diversa dalla sua famiglia, ma ci sono anche altre motivazioni…cioè, spero si veda J baci, al prossimo capitolo!!!

Lady Lynx: nooo non sbagli, anche se ora è più odio che amore fra Lily e Scorpius. Ti confesso che ho avuto la tentazione di far colpire ugualmente Scorpius da James, non mettendo l’intervento di Lily, ma poi mi sono detta che se lei non avesse rispettato il patto, Scorpius non l’avrebbe più aiutata. Per quanto riguarda l’orgoglio, anch’io avrei voluto che non si abbassasse a chiedere aiuto, ma anche qui mi è venuto in mente che Lily ha solo 11 anni e che generalmente a quell’età si tende ancora a cercare aiuto…spero di non averti delusa J al prossimo capitolo, baci!!!

                                                                                          

  
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