CAPITOLO 6
You are like…
Albus
Severus Potter era una persona paziente. Aveva sopportato
per anni gli scherzi e le prese in giro di suo fratello James senza
lamentarsi
più di tanto, in quanto era un accanito sostenitore del
principio filosofico
del mantenere il quieto vivere.
Aveva
subito le battutine sarcastiche dovute al suo secondo nome
–che effettivamente
non piaceva neanche a lui-, ed era notoriamente considerato dai suoi
compagni
di scuola come un ragazzo pacato e sereno. Dunque per farlo arrabbiare
ci si
doveva mettere proprio di impegno, cosa che sua sorella Lily non aveva
mancato
di fare.
Aveva
taciuto di fronte alla sua assegnazione a Slytherin, non
aveva voluto sgridarla per lo scherzo fatto a Molly, non aveva battuto
ciglio
quando gli era stato riferito l’episodio del grifone
impiccato e non aveva
cercato di inseguirla per urlarle addosso quando l’aveva
vista andare via dal
campo con Malfoy quel 10 novembre. Tuttavia non aveva ancora scritto ai
suoi
genitori perché, da ottimista qual era, aveva creduto che
Lily potesse
redimersi, qualora si fosse resa conto di aver ferito tutte le persone
che
l’amavano. Ma un giorno anche la sua pazienza aveva avuto
fine, a causa di un episodio
relativamente senza peso se paragonato a tutto il resto.
Sapeva
che il dolce preferito di Lily era la crostata alla crema
di lamponi, e che chi pensava anche solo lontanamente di rubargliene un
pezzettino poteva andare incontro ad una morte molto lenta e dolorosa.
Lily non
aveva mai diviso quel particolare cibo con nessuno, neanche con loro o
con i
suoi genitori.
Una
sera di inizio dicembre, Albus stava passando fra il tavolo
dei Grifoni e quello delle Serpi per consumare una tanto sospirata cena
–dopo
uno sfiancante allenamento i suoi desideri si riducevano a cibo, letto,
calore-
e si ritrovò seduto di schiena a Lily, essendo quello
l’unico posto libero. A
fine pasto, chiacchierando con Rose, l’occhio gli cadde sul
piatto di Lily, dove
c’era ancora qualche pezzetto di crostata al lampone. Non si
sarebbe soffermato
più di tanto ad osservarla, se Lily non avesse offerto il
resto del suo dolce alle
sue amiche Glorya e Cassiopea. Quel gesto lo fece restare di sasso. Era
una
sciocchezza, ma
Fu
per quello che, nonostante la stanchezza, Albus quella sera si
sedette in Sala Comune, prese pergamena, piuma ed inchiostro, e
iniziò a
scrivere:
Cari
mamma e papà,
come
state? Qui ad
Hogwarts le cose procedono abbastanza bene. Finalmente abbiamo iniziato
gli
allenamenti di Quidditch, anche se ora che è arrivato
dicembre non ne sono più
così contento…comunque penso seriamente che
quest’anno riusciremo a battere
Serpeverde!
Come
avrete saputo
James è riuscito a finire in punizione per la decima volta
nel mese, insieme
alla sua fida compare Beatrice, e l’ultima volta ha persino
trascinato con sé
anche la povera Angelica che non c’entrava niente. Ma non
è James a
preoccuparmi, ormai ho fatto l’abitudine a vederlo in
castigo…a preoccuparmi è
Lily. Da quando siamo arrivati ad Hogwarts, non è
più la stessa. Sembra
diventata snob, cattiva, quasi senza cuore. Forse sto esagerando, ma ci
evita,
mostra disprezzo per tutto ciò che noi Potter siamo, a
partire dalla Casa di appartenenza
e a finire con il nostro passato…vi dico solo che le sue
migliori amiche sono
Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy. Quando ci vedremo a Natale io e
James, che è
ancora più incredulo e ferito di me se è
possibile, vi racconteremo tutto nel
dettaglio, ma voglio accennarvi alcuni episodi. Ad Halloween
è riuscita a far
piangere Molly con uno scherzo davvero cattivo e ci è giunta
voce che abbia
detto che l’essere impiccati è la fine che tutti i
grifoni dovrebbero fare.
Pensate che mi stia preoccupando inutilmente? Non credo,
Non
vedo l’ora di
rivedervi, e anche James, anche se fa finta di no; in realtà
gli mancano i tuoi
abbracci stritolatori mamma, ed è da un mese che strepita
per farti vedere
delle nuove mosse che ha imparato per prendere meglio il Boccino,
papà.
Con
affetto, Albus
Sebbene
si odiasse per il ruolo di spia che era costretto a ricoprire,
Albus aveva capito che era necessario che i suoi genitori fossero
informati,
altrimenti avrebbero stentato a riconoscere Lily quando fossero
arrivate le
vacanze natalizie. Così, dopo un breve sospiro, si
alzò ed andò alla Gufiera
per spedire la lettera.
*****
Cassiopea
Sofia Malfoy tremava.
Era letteralmente terrorizzata dai temporali e non poteva farci nulla.
Suo
padre le aveva insegnato che i Malfoy non devono avere paura di niente,
ma in
quel momento, con la pioggia che sbatteva violenta contro la finestra
ed i
tuoni che scoppiavano all’improvviso, Cassiopea stava
mandando a quel paese
quello stupido precetto. E che diamine, aveva sette anni! Era pur
legittimo
avere quella piccola paura, no? Eppure tanto piccola non era, dato che
la bambina
aveva appena infilato i piccoli piedini nelle costose ciabattine,
pronta a
lasciare la sua stanza in cerca di qualcuno che la rassicurasse. Prese
la
vestaglietta di calda lana, e sobbalzò indossandola:
l’ennesimo tuono aveva
fatto tremare i vetri. Sentì una lacrima scenderle lungo la
guancia e così non
esitò ad aprire la porta e ad uscire.
Camminò
svelta per i corridoi di
Malfoy Manor, stringendosi
la vestaglia
addosso. Aveva freddo, era impaurita, e…aveva appena visto
un’ombra sul
pavimento!
Da
“camminata svelta” la sua
modalità di movimento passò a “corsa
spaventata”, mentre cercava di raggiungere
velocemente la camera di suo fratello. Giunta di fronte alla sua porta,
la
spalancò senza tanti complimenti e si fiondò sul
morbido letto a baldacchino.
-Checcossucced..?-
furono le
confuse parole pronunciate da un assonnato Scorpius Malfoy. -Cassiopea!-
esclamò poi, quand’ebbe preso
coscienza del fatto che la sua piccola e, a giudicare dai movimenti
inconsulti
delle spalle minute, tremante sorella si era appena infilata a razzo
sotto le
sue coperte.
-Ho paura dei
temporali- fu
l’inutile giustificazione della piccina.
-Lo
vedo…- borbottò Scorpius, un
po’ seccato.
-Posso
restare qui con te…?- gli
chiese Cassiopea mentre l’ennesimo fulmine squarciava il buio
della notte.
Per tutta
risposta, Scorpius alzò
il braccio sinistro: in mezzo secondo, Cassiopea aveva appoggiato la
testolina
bionda sul suo petto.
-È
l’ultima volta però…- aggiunse
circondando le spalle della sua sorellina.
Cassiopea
sorrise nel buio: suo
fratello diceva sempre così, ma poi alla
fine…Chiuse gli occhi e, anche se era
arrivato il tuono a seguito del fulmine, riuscì a non
tremare.
Quando
Scorpius Malfoy cercò di girarsi su un fianco,
scoprì che non poteva a causa di
un ostacolo caldo e morbido. Tastando con una mano, mezzo insonnolito,
accanto
a sé, scoprì che si trattava di un corpo. Un
corpo?!
Scorpius
si svegliò di colpo e i suoi occhi ci impiegarono qualche
secondo ad abituarsi
al buio; appena riuscì a scorgere qualcosa nella penombra,
individuò lunghi boccoli
biondi sparsi sul suo cuscino. Sentendo il temporale che imperversava,
capì
perché Cassiopea fosse nel suo letto. Sospirò e,
per un riflesso quasi
condizionato, le passò un braccio intorno alle spalle; sua
sorella, senza
svegliarsi ed ancora con un pollice infilato fra le labbra, vi
appoggiò
automaticamente la testa. Così posizionati, i Malfoy
passarono l’ennesima notte
di tuoni e fulmini nello stesso letto.
-Lily!!-
Lily
Potter fu brutalmente strappata dal mondo dei sogni dalla voce alquanto
agitata
di Glorya Zabini. Imponendosi di non insultarla, Lily disse, con voce
impastata
dal sonno, senza aprire gli occhi:
-Eh…?-
-Ci siamo
perse Cassiopea!-
-Cosa?!-
Spostò
poi gli occhi su Glorya, seduta sulla sponda del suo baldacchino, che
la
fissava leggermente agitata. Ovvio che Cassiopea non poteva essere
uscita dal
castello, ma comunque non trovarla nel letto non era cosa da tutti i
giorni.
-Allora,
usiamo la logica- disse
-Sì-
annuì Glorya convinta: non ce la vedeva proprio Cassiopea a
fuggire senza
essersi messa addosso qualcosa di adatto all’occasione.
-Io
propongo di vestirci, sto già congelando con questa misera
vestaglietta, e poi
se non è ancora tornata l’aspettiamo a
colazione…fidati, neanche l’Apocalisse
terrebbe Cassiopea lontana dal cibo- proseguì Lily
pragmatica e Glorya,
ritenendolo un buon piano d’azione, decise di seguirlo.
Mentre si chinava sul
suo baule alla ricerca dell’ennesimo maglione da indossare
sopra quello della
divisa, Lily notò che sul comodino di Glorya
c’erano alcuni fazzoletti usati.
Dopo la
prima mattina ad Hogwarts, Lily aveva trovato Glorya che piangeva
addormentata
altre volte, ma non le aveva mai chiesto il perché. Una
qualsiasi altra
ragazzina avrebbe insistito per sapere, per conoscere, ma non Lily.
Infondo la prima
regola degli Slytherin era: farsi gli affari propri. Tuttavia non
poteva fare a
meno di essere leggermente preoccupata…Glorya era sua amica,
e benché fosse
sempre tranquilla, Lily ormai sapeva che dentro di sé si
portava un segreto, un
segreto talmente terribile che riusciva a farla piangere di notte.
-Ci hai
visto giusto- disse
-Buongiorno!-
le salutò
-Brutto
tempo oggi eh?- ritentò Cassiopea, senza ottenere successo:
le sue due amiche
continuavano a guardarla mute, il sopraciglio ancora perfettamente
inarcato.
-E va
bene…sono andata a dormire da Scorpius- ammise la biondina.
-Così
va
meglio….e perché ci saresti andata?- le
domandò Glorya, dedicandosi finalmente
al suo prezioso tè caldo.
-Ecco
io…diciamo che…ehm…-
tossicchiò imbarazzata Cassiopea.
-Dai,
diccelo…dillo a Lily e Glorya tue…-la
esortò
-Ho paura
dei temporali e sono andata nel suo letto- disse Cassiopea
d’un fiato.
-Brava,
almeno non ti è venuta la geniale idea di svegliare me,
credo ti avrei uccisa-
approvò Glorya, mentre Lily si faceva pensierosa. Non
avrebbe mai detto che
Scorpius fosse quel tipo di fratello protettivo…e
così anche lui ha un cuore,
si disse Lily mentre lo osservava, seduto poco lontano da lei: aveva
sempre
quella perfetta maschera di indifferenza. In quel momento Malfoy si
girò, e la
pescò in flagrante a fissarlo:
-Non
resisti al mio fascino? Eppure hai solo undici anni, dovresti pensare
alle
bambole…-l’apostrofò ironico, come se
averne tredici lo rendesse molto più
grande di lei.
-In
questo momento sto pensando a come deturpare il tuo
faccino…- fu la velenosa
risposta di Lily.
-Ah,
attenta Lilian…non vorrai mica che la tua scopa oggi si
rivelasse maledetta
no?- la minacciò velatamente Scorpius, alludendo alla quarta
lezione di volo
che avrebbero fatto quel pomeriggio.
-Attento
tu Malfoy, verrà il giorno in cui non mi sarai
più utile…-
anche Lily non era da meno quanto a minacce. Gli altri
Slytherin seguivano lo scambio di battute divertiti: i loro battibecchi
erano
sempre un buon modo per iniziare la giornata.
-Tremo
già dalla paura…- la prese in giro Scorpius,
simulando dei brividi.
-E fai
bene- approvò Lily e si alzò, per poi gettargli
un’ultima occhiata:
-Alle
cinque. Sii puntuale- e se ne andò.
-….disse
l’orologio umano…-borbottò Malfoy prima
di tornare alla sua colazione.
-Ti tiene
testa- osservò Derek seduto affianco a lui; aveva ancora un
braccio fasciato e
per questo aveva qualche difficoltà a mangiare.
-E anche
bene- aggiunse Edward, che stava ancora seguendo con lo sguardo Lily.
-Zitti
voi due- li rimbeccò Scorpius, facendoli ridere
sommessamente.
*****
Quando
Lily Potter aveva espresso il desiderio di imparare a volare, non aveva
tenuto
conto di un particolare piuttosto rilevante: il freddo. Se a novembre
un
dolcevita di lana abbinato ad una felpa foderata di pelliccia
più la sciarpa riuscivano
a tenerla al caldo senza impacciare più di tanto i suoi
movimenti, arrivato
dicembre Lily scoprì che la sua tenuta da volo improvvisata
non era neanche
lontanamente sufficiente a riscaldarla.
-Maledizione,
avevo appena imparato a non sbandare così
vestita…e ora mi tocca rifare tutto
da capo…- borbottò la piccola Potter infilandosi
anche un cappotto di maglia
nera con sciarpa e cappello coordinati. Aveva ragione a lamentarsi:
sicuramente
tutta quella roba avrebbe disturbato il delicato equilibrio che aveva
faticosamente raggiunto nelle quattro lezioni precedenti. Secondo
Scorpius era
molto migliorata, ma Lily non si sentiva ancora sicura: solo durante le
due
ultime volte era riuscita a volare da sola senza ritrovarsi con il
faccino ad
un millimetro da qualche albero.
Così
equipaggiata raggiunse il campo da Quidditch, dove Malfoy la stava
già
aspettando; passando vicino alle tribune, non notò la figura
di Madama Bumb
intenta a chiacchierare con il professor Paciock.
-E poi
dici a me di essere puntuale…- disse Malfoy acido appena la
vide, facendole
notare come al solito l’orario sul suo prezioso orologio:
cinque e venti.
-Senti,
non è colpa mia se ho dovuto perdere tempo a coprirmi
decentemente…vuoi mica
che io mi ammali?- rispose Lily fintamente dolce, sbattendo gli
occhioni
violetti.
-Ovvio
che no Lilian, come potrei mai desiderare il tuo male?- fu la
falsamente
preoccupata risposta di Scorpius.
-Tu che
sei così una brava persona…- concluse Lily e poi
gli prese senza tanti
complimenti il manico di scopa dalle mani; non era ancora riuscita a
trovare il
modo di averne uno suo e la cosa la infastidiva alquanto.
-Ma
prego, fai pure…- commentò Malfoy sarcastico e
poi finalmente la lezione ebbe
inizio.
Le due
Serpi non sapevano che Madama Bumb, nonostante avesse finito di parlare
con il collega
e nonostante stesse anche lei congelando, era rimasta ad osservarli.
Guardando
Lily volare, pensò che c’era nel suo stile
qualcosa di Ron Weasley. Ricordava
con orrore i suoi primi allenamenti e soprattutto le prime disastrose
parate,
che avevano fatto vergognare la professoressa McGranitt di essere la
direttrice
di Grifondoro. Rabbrividì ripensando ai coretti da stadio di
cui era stato
oggetto…ma poi era migliorato, era diventato più
sicuro di sé e del suo talento
e si era progressivamente trasformato in un ottimo Portiere. Anche Lily
Potter,
secondo l’insegnante di volo ed arbitro, era sulla buona
strada per diventare
anche lei un’eccellente giocatrice di Quidditch come la
maggior parte della sua
famiglia.
Quando
Potter e Malfoy le passarono accanto finito l’allenamento,
Madama Bumb pensò
che l’espressione di Lily fosse davvero abbattuta; in
realtà era solo
congelata. Decise di rincuorarla, credendola triste per i risultati
ottenuti:
-Complimenti
Potter, ho notato dei progressi nel tuo modo di
volare…assomigli a tuo zio
Ron…sapessi com’era imbranato
all’inizio! Ma poi è migliorato…-
A quelle
parole, Scorpius vide il volto di Lily sbiancare momentaneamente e
farsi di
pietra; un attimo dopo però era tornata normale, anche se fu
con una certa
rigidità che rispose a Madama Bumb:
-La
ringrazio per l’incoraggiamento, Madama Bumb- poi le
voltò le spalle, e seguita
da uno Scorpius alquanto confuso, lasciò il campo.
Lily si
sforzò di mantenere un certo contegno per tutta la strada
che fece assieme a
Malfoy diretta alla Sala Comune di Serpeverde, ma appena fu giunta nel
suo
Dormitorio e dopo che si fu assicurata che non ci fosse nessuna delle
sue
compagne, si permise di dare sfogo alla rabbia. Sferrò un
calcio al suo baule,
facendosi per altro molto male al piede sinistro, e come se non
bastasse scaraventò
all’aria tutto ciò che c’era sul suo
comodino. Si lasciò poi andare sul letto,
si sfilò lo stivale scamosciato color caramello e dopo
averlo lanciato, si
afferrò il piede dolorante per controllarne le condizioni.
Niente
sarà mai sufficiente! si disse
Ricordò
le
parole che suo zio George aveva detto due anni prima, quando, di
ritorno dal
binario nove e tre quarti dal quale James ed Albus erano appena
partiti, avevano
incontrato lui e sua moglie Angelina venuti ad accompagnare Fred e
Roxanne alla
stazione.
Vedendola
ancora in lacrime, George le aveva chiesto, gentile, approfittando del
fatto
che Angelina stesse chiacchierando con Harry, Ginny, Ron ed Hermione:
-Lily,
perché piangi?-
Lily
l’aveva guardato, incerta se rispondere o meno, e alla fine
aveva detto:
-Albus e
James stanno andando ad Hogwarts!-
George
aveva riso, ma poi i suoi occhi si erano velati di malinconia.
-Sai,
anche tua madre pianse quando, tanto tempo fa ormai,
accompagnò me e Fred a
prendere l’Espresso…sei proprio uguale a lei in
questo momento…-
Lily
aveva smesso per un attimo di singhiozzare, e l’aveva
guardato perplessa:
evidentemente suo zio pensava che lei stesse piangendo per Albus e
James…invece
era così afflitta per il fatto che avrebbe dovuto aspettare
ancora due anni per
poter andare ad Hogwarts anche lei!
Fra la
tristezza
e la perplessità di quel momento, in Lily era sbocciato un
altro sentimento, un
sentimento chiamato rabbia, che sarebbe stato determinante per gli anni
successivi.
Sei proprio
uguale a lei…assomigli
a tuo zio Ron…
Spazio
dell’autrice:
Allooora…eccomi
di nuovo qui! Diciamo che questo breve capitolo è sia di
transizione –dopo di
questo penso che ci sarà quello incentrato sul Natale- sia
“esplicativo”…mi
spiego: ho voluto rendere Lily un pochino più umana dato che
come mi ha fatto
gentilmente notare 979 (che
ringrazio moltissimo per questo suggerimento!) forse stava assumendo un
carattere troppo perfido per la sua giovane età; per questo
motivo ho
introdotto la sua preoccupazione per Glorya e per la momentanea
sparizione di
Cassiopea. Inoltre si inizia a capire qualcosina della motivazione per
la quale
Lily si comporta in questo modo, anche se premetto che Lily
è effettivamente
una stronza serpeverde, ma tuttavia ci sono anche altri fattori che
hanno
contribuito a renderla così…so che è
un po’ incasinata come cosa, ma spero
abbiate capito J
spero anche che vi sia piaciuto lo sprazzo di vita familiare di
Cassiopea e
Scorpius, è un pezzo secondo me venuto bene (io
sì che sono modesta :P)…beh
aspetto con ansia le vostre recensioni!! Ho notato con piacere che i
preferiti
sono diventati ben 15 e le seguite 12…grazie mille a tutti! Sono
commossa J se proprio
volete rendermi
un’autrice ancora più felice di quanto io lo sia
già, lasciatemi qualche altro
commento…pliiiiiis J
(con occhietti adoranti). Scherzi a parte, grazie
anche a chi legge senza commentare (non vorrei sembrare
presuntuosa… J ).
Bene,
dopo questo po’ po’ di introduzione, passiamo alle
recensioni che Rebby, Red_Apple, BlackFra92,
979 e Lady
Lynx mi hanno gentilissimamente (non so se questo
superlativo
esista) lasciato:
Rebby:
benvenuta nel “mondo delle recensioni”, ti
ringrazio per il commento che mi ha
fatto molto piacere e colgo l’occasione per rassicurarti: non
lascerò la
fanfiction incompleta, piace troppo anche a me :P per la reazione di
genitori e
parenti, credo dovrai aspettare il prossimo capitolo, che spero
recensirai
ancora…grazie di nuovo, baci!
Red_apple:
siii c’è mancato poco che James ci
restasse…e devo dire che Scorpius ce l’ha
messa tutta per far sì che questo succedesse :P grazie della
recensione, al
prossimo capitolo!!!
BlackFra92:
benvenuta anche a te nel “mondo delle
recensioni”!!! la tua era lunghissima e
non sai quanto mi abbia fatto piacere leggerla (ti confesso che
l’ho riletta
tre volte J).
Detto sinceramente anch’io mi ero stufata della solita Lily
descritta nelle
altre fanfiction (con tutto il rispetto) ed è per questo che
ce la sto mettendo
tutta per renderla diversa…sono contenta di sapere di star
riuscendo
nell’intento! Per quanto riguarda Lily e Scorpius posso solo
dire che per ora
sono utili l’uno all’altra, ma chissà
che succederà fra loro poi… :P grazie
ancora, spero di vedere un’altra bella e lunga recensione (ma
anche corta va
bene :P) al prossimo capitolo…baci!
979: ale
grazie ancora per il suggerimento che ho prontamente messo in pratica J come vedi
alla fine Lily è
entrambe le cose, è sostanzialmente diversa dalla sua
famiglia, ma ci sono
anche altre motivazioni…cioè, spero si veda J baci, al
prossimo capitolo!!!
Lady
Lynx: nooo non sbagli, anche se ora è più odio
che amore fra Lily e Scorpius.
Ti confesso che ho avuto la tentazione di far colpire ugualmente
Scorpius da
James, non mettendo l’intervento di Lily, ma poi mi sono
detta che se lei non
avesse rispettato il patto, Scorpius non l’avrebbe
più aiutata. Per quanto
riguarda l’orgoglio, anch’io avrei voluto che non
si abbassasse a chiedere
aiuto, ma anche qui mi è venuto in mente che Lily ha solo 11
anni e che
generalmente a quell’età si tende ancora a cercare
aiuto…spero di non averti
delusa J al prossimo
capitolo, baci!!!