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Autore: Curtaz92    21/10/2009    0 recensioni
Una bambina entra nel mondo degli adulti, scoprendo quanto sia complicato e pieno di segreti... è la mia prima storia, abbiate pazienza...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il nuovo set e l'inizio delle riprese implicava il dover essere al lavoro una buona mezz'ora prima del solito, cosa che risultava molto difficile alla povera Sonya; così, quando la madre la svegliò, alle sei, le rispose con un grugnito assonnato, e non ci fu verso di tirarla fuori dal calduccio delle coperte per un buon dieci minuti. Dopo essersi vestita e lavata, saltò di proposito la colazione, sia perchè era in ritardo, sia perchè si divertiva a farla direttamente sul set, insieme agli altri. Arrivarono alle 6:30, con un quarto d'ora di ritardo, una Mara impaziente ad attenderle ed una fame da lupi, così, quando entrò, sempre scortata dall'assistente, Sonya s'intrufolò in sala da pranzo per prendere qualcosa da mettere sotto i denti. Mara non se ne accorse, ed entrò in sala trucco con un - vi ho portato la ritardataria! - ed allungò la mano per far entrare anche la bambina. Che non c'era. Tornò sui suoi passi e la trovò mentre correva nel corridoio, con un pezzo di torta al cioccolato in mano ed uno per metà in bocca; quella scena la fece sorridere, ed arruffò i capelli della sua protetta, che commentò prontamente - fortuna che non mi hanno ancora pettinata, altrimenti lo sentivi tu Miguel! - assunse un'espressione seria, divaricò le gambe, posò una mano su un fianco e puntò l'indice dell'altra contro la donna - Sorvoliamo pure che siete sempre in ritardo, ma cercate almeno di non perdere tempo, perchè il tempo è una delle poche cose che non abbiamo! - La voce non era arrivata dalla bambina, bensì da dietro le spalle della sua interlocutrice. Mara si voltò, trovandosi a poci centimetri dal viso del regista; lui la guardava serio, e lei abbassò la testa - sì - disse solamente, per poi spingere l'attrice in sala trucco. Tuttavia, una volta chiusa la porta, le due ragazze scoppiarono a ridere per la buffa espressione assunta da Miguel, e Sonya poteva giurare di aver sentito una terza persona che rideva, appena al di là della porta. Mentre due truccatrici si occupavano di imbellettarla, la bambina (sempre in piedi) ripassava le battute, sputacchiando, di tanto in tanto, pezzetti di tornta qua e là, e suscitando così nuove risa, che aumentavano quando la piccola si lamentava - sapete, non è semplice recitare a bocca piena! - Alle sette in punto la piccola entrò nel set, i magnifici boccoli biondi che le ricadevano sulle spalle, le battute ben impresse nella mente e, naturalmente, i denti ben lavati da tutto quel cioccolato. Essendo appena in tempo per le riprese, Sonya non si guardò intorno, come faceva di solito, per vedere se ci fossero giornalisti (ed evitare, quindi, pagliacciate barie con "i suoi boys"), ma si diresse immediatamente all'interno della scena. Si contenne, comunque, vedendo che il regista era già abbastanza arrabbiato per i soliti giornalisti infiltrati, con cui stava sbraitando aiutato dal resto della troup e dai buttafuori. Dopo pochi minuti, comunque, i due intrusi furono "accompagnati" fuori, e poterono cominciare. * Mentre rivedevano la scena appena girata, Sonya decise di porre la domanda che le frullava in testa - Miguel, chi erano gli uomini di poco fa? Perchè mi indicavano? - appena dopo averla posta, la bambina si maledì di aver parlato. Il regista tolse lentamente gli occhi dalla telecamera, mordendosi il labbro inferiore e tenendo chiusi gli occhi: sembrava stesse rivivendo il litigio di poc'anzi, e non gli faceva piacere. Fece un respiro profondo: dopotutto la piccola non centrava niente, ed aveva ragione ad interessarsi. Finalmente le labbra si dischiusero, ma solo per dirle che, probabilmente, ben presto l'avrebbe scoperto da sola, ed evitò qualunque protesta urlando - Giriamo! - cosicchè tutti dovettero tornare alle loro postazioni. Sonya non recitò al meglio quella mattina: l'immagine dei due uomini in nero continuava a tormentarla, distraendola. Chi erano? E soprattutto, che cosa volevano da lei? Non li aveva guardati bene, ma non le pareva di conoscerli; eppure sembrava che loro conoscessero lei. Miguel però non sembrava preoccupato quando le disse che la stavano cercando: avevano buone intenzioni o era un bravo attore, per mascherare l'orribile verità? - Hey, scricciolo! - Ethan la distolse repentinamente dai suoi pensieri, e solo allora si accorse di essere in mensa - che fai, con quel musino pensieroso? e soprattutto - aggiunse sorridendo - come mai sei in fila senza vassoio? - "Il Grosso", coi suoi 80 kili di pura bontà, le sorrise, chiedendo un'altra fetta per il suo piccolo fiore distratto. Dopo pranzo, tutti gli attori tornarono nei rispettivi camerini, a consultare per l'ennesima volta quei dannatissimi fogli che decidevano ormai lo svolgimento della loro giornata. Per rendere più avvincente un tempo morto, i "boys", ossia i ragazzi poco più grandi di Sonya, avevano inventato la cosiddetta "gara delle pause"; la gara in realtà era basata più sulla fortuna che sulle doti dell'attore stesso, poichè vinceva colui o colei che, durante la giornata lavorativa, avrebbe fatto più pause, e sarebbe quindi rimasto in panciolle alla faccia degli altri che faticavano lavorando. Quando arrivò alla scrivania, Sonya notò che c'erano due fogli * brutto segno * fu il suo primo pensiero, Sullo sfondo del primo c'era un grande 1 blu. Voltò il secondo: ora il numero blu era un 2. - ho perso in partenza! - si lamentò Mara sorrise dalla porta - pause ridotte? - - No, le pause sono sempre le stesse, ma le riprese di stamattina erano sul 1°set, quelle del pomeriggio sul 2°; così mi gioco gran parte della pausa pranzo in macchina! - si stravaccò sulla sedia, e l'assistente le si avvicinò - bisogna saper perdere, tesoro - le spiegò - soprattutto nel mondo del cinema, dove il giorno prima sei la persona più famosa della terra, ed il giorno dopo non sei nessuno! - Il tono malinconico con cui Mara pronunciò questa frase ricordò a Sonya ciò che la ragazza le aveva detto qualche giorno prima riguardo ai giornalisti " con loro non ci devi neanche parlare se non con l'autorizzazione di Miguel! i giornalisti sono la gioia dei gossip, possono far decollare o crollare la carriera di un'attore con un semplice articolo; alcuni fanno il loro lavoro seriamente, ma Miguel ormai non si fida più, capisci? non sarebbe il primo film che gli rovinano! ", e decise d'informarsi sul misterioso passato della giovine. Intanto la buttò sul ridere - beh, allora ringraziamo il Cielo che non sono la persona più famosa del mondo! - Mara biascicò un sorriso, per poi cambiare argomento, come sempre - vuoi che ti legga le battute? - chiese, prendendo il foglio * Suonò la campana, più simile alla sirena di una nave che ad una normale campanella scolastica, fatto sta che suonò la campana. Le sedie di Mara e Sonya strusciarono sul pavimento quando queste si alzarono, ed il rumore si unì alle centinaia di passi che si dirigevano verso i camerini o uno dei due set. Mara guardò l'ora. Ormai lo faceva talmente spesso che sembrava un vizio. - rischiamo di arrivare in ritardo - Le due si guardarono, sorrisero, ed uscirono dalla finestra. Arrivarono così prima di qualunque altro attore, con grande stupore di Miguel; ma lo stupore più grande fu quello di Sonya, quando vide nuovamente i due uomini in nero. Non riuscì a riconoscere i loro volti, perchè erano schiacciati contro la finestra, probabilmente nel tentativo di vedere qualcosa attraverso i vetri oscurati, così l'attrice ebbe il buonsenso di volgere lo sguardo altrove, per evitare che il regista li notasse e ricominciasse ad urlare. Si rivolse a Mara per inventarsi qualcosa da fare nell'attesa del resto della troup, ma l'assistente era scomparsa. A causa del grosso contingente di lavoro, Mara doveva spesso correre di qua e di là, ma rimaneva sempre una "prefettina" (come la chiamava Sonya) riguardo ai suoi doveri. Quindi, prevedendo lunghi momenti noiosi, la bambina si sedette vicino alla porta anti panico. Non aveva ancora appoggiato la schena alla sedia, quando Mara, tornata all'improvviso accanto a lei, la alzò di peso e la spinse fuori, sorridendo alle proteste dell'attrice; Sonya capì dal suo sorriso che era accaduto qualcosa di stupendo, così smise di lamentarsi e seguì l'assistente nel vicino magazzino; Il suo sorriso si tramutò in terrore quando si trovò davanti agli uomini di prima: alti, completamente coperti da impermeabili neri con relativo cappello dello stesso colore, calato sugli occhi, erano terrificanti ed irriconoscibili. Mara continuava a sorridere. Solo quando si spogliarono delle vesti, Sonya li potè riconoscere: - Daniel! Papà! - gli corse incontro urlando di gioia - siete venuti! - aggiunse, facendo splendere il suo sorriso - L'avevamo promesso - si giustificò il Michael - Allora? come vanno qui le cose? - chiese Daniel una volta sciolto dall'abbraccio soffocante della sorella - spero che Miguel non si arrabbi spesso, o qui vien giù tutto! - una risata generale accolse le sue parole, e crebbe ancor di più quando Sonya se ne uscì con - Mio fratello, ladys and gentilman! - Ormai nel set erano quasi pronti a girare, e Mara lo fece notare alla piccola. A quelle parole, Sonya abbandonò le vesti di attrice forte e quasi autonoma, e tornò la piccola bambina di sette anni a cui mancavano i genitori. Crollò, letteralmente. Si aggrappò alla gamba del fratello, inondandola di lacrime e lamenti così struggenti da spezzare il cuore. - non... non se ne andrenno! - cercò di consolarla l'assistente, guardando negli occhi gli altri due, come per sfidarli a controbattere - rimarremo a guardarti da dietro il vetro, come prima! - disse il padre, rincarando la dose. Sonya sorrise tra le lacrime, ricordando quanto fossero buffi i volti dei parenti schiacciati contro il vetro. Mara le asciugò con cura le lacrime, togliendole dolcemente dalle gote bagnate. Dopo aver salutato per l'ultima volta gli uomini in nero, la piccola attrice sorrise, si voltò e tornò al lavoro, e mai, nella sua pur breve carriera, recitò meglio, tanto che Miguel dedicò l'applauso collettivo di fine riprese alla piccola, ma quella sera c'erano due paia di mani in più, ad apprezzarla. Ethan ci scherzò sopra, come suo solito - hey! - le disse - hanno cambiato attrice durante il pranzo? - e con l'ultima risata collettiva finì anche quella dura giornata lavorativa. (forse ci aggiungo il pezzo successivo, probabilmente lo taglio completamente. Però questo era il pezzo che avevo già scritto, d'ora in poi ci metterò più tempo a scriverlo di prima gettata. Se avete idee sarò entusiasta di sentirle! P.S. scusate la lunga assenza, ma l'otite mi ha costretta al letto.)
  
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