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Autore: Shannara_810    08/06/2005    5 recensioni
La verità dietro il cuore di ghiaccio di Draco Malfoy.(Nuova versione. è iniziata la revisione di questa fic. alcuni cap saranno semplicemente ritoccati ad altri aggiunte nuove sezioni e tante altre emozioni. Via via che modoficherò i cap li indicherò accanto al loro titolo. Date uno sguardo alle modifiche e buona lettura)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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The Truth Behind His Frozen Hearth

The Truth Behind His Frozen Hearth

Parte I: Il segreto di Draco

Capitolo 15: Before The Yule Ball

Si sentiva molto nervoso. Un fremito sconosciuto gli attanagliava lo stomaco e non poteva fare nulla per scacciarlo. Come quando, inerme incatenato alla parete scura dei sotterranei, suo padre si preparava a rispedirlo nuovamente all'inferno. Brividi arcani scuotevano il suo essere e avrebbe tanto desiderato poter trovarsi a mille miglia lontano da quel luogo ma non poteva. Non poteva per lei. Se lui se ne fosse andato nessuno avrebbe potuto proteggerla dall'oscurità che minacciava di travolgerli. Non sapeva bene perché, perché aveva quegli strani poteri, perché tutto un tratto la sua vita sembrava essere diventata così importante per tutti i folli criminali di questa terra... non aveva nessuna risposta. Ma di una cosa era certo: avrebbe vissuto solo per lei, per tutto il tempo che gli sarebbe stato dato.

Non riusciva a scrollarsi di dosso il freddo che sembrava volerlo sommergere. Era insopportabile. Poi accadde qualcosa di strano. Caldo... sì, caldo. Una manina calda aveva afferrata la sua e d'improvviso fu come se il suo corpo fosse stato investito in pieno dai raggi di non uno ma mille soli, l'uno dentro l'altro. Era una sensazione unica.

"Oh, buongiorno signor Malfoy, signorina Granger. Posso fare qualcosa per voi?". Albus Silente osservò i due ragazzi di fronte a lui e si sentì in un certo senso sollevato. L'aura del giovane Draco pareva rischiararsi stando in compagnia della Grifondoro. Oggi, però, quella stessa aura sembrava agitarsi come una tempesta.

"Quando pensava di dirmi che Lucius è fuggito da Azkaban!". Il suo tono era violento e irato. Hermione se ne meravigliò profondamente. Quando stava con lei, Draco sembrava un'altra persona, forse il ragazzo che sarebbe stato se non fosse stato allevato come un Malfoy: dolce, gentile, sensibile, divertente... No, il ragazzo che era in realtà perché quello che tutti fino ad ora avevano conosciuto non era il vero Draco ma un marionetta che Lucius aveva creato a sua immagine e che non meritava di esistere. Però, quel suo sguardo pieno di collera le face quasi paura. Si costrinse a restare calma: Draco non le avrebbe mai fatto del male, questo lo sapeva.

"Draco, calmati, ti prego". Strinse di più la sua mano e lo costrinse a guardarla. Vedere i suoi occhi di miele, lo rasserenava ma nemmeno la presenza di Hermione poteva liberarlo dalla paura che lo stava lentamente consumando. Avrebbe fatto di tutto per non tornare in quell'inferno che era stata la sua vita.

"Lei come fa a saperlo, se posso chiederlo signor Malfoy?" Silente ora era decisamente incuriosito.

I due ragazzi si accomodarono sulle poltrone innanzi alla scrivania dell'anziano preside senza mai lasciarsi. L'uno era il sostegno dell'altro.

"L'ho visto". Occhi di tempesta si scontrarono con quelli azzurro cielo di Silente che, per un attimo, si sentì sopraffare dalla potenza di quello sguardo. "L'ho visto nei miei sogni e sono sicuro che non era un incubo come un altro. Voldemort vuole me, vuol farmi suo erede e mettermi contro tutti voi!". Si voltò a guardare la Grifondoro che nemmeno per un attimo aveva lasciato la sua mano e il preside capì che era l'incolumità della signorina Granger la prima preoccupazione di quel giovane che poteva essere tanto la loro salvezza quanto la loro condanna.

Albus Silente si alzò in piedi e all'improvviso ai due giovani parve più vecchio e più stanco. Gettò un pò di polvere nel camino e subito i volti di Severus Piton e Remus Lupin comparvero fra le fiamme rossastre. "Per favore, Severus, Remus raggiungetemi nel mio studio. C'è qualcosa di molto importante di cui mi piacerebbe discutere con voi".

Hermione non capiva perché il preside avesse richiesto l'intervento di Lupin e Piton ma sentì che non avrebbe portato a nulla di buono. Poteva solo significare che il pericolo era più vicino di quanto pensasse.

La paura di Mya iniziò ad entrare in lui e i suoi occhi si spalancarono di sorpresa. Mai prima di allora era riuscito a distinguere pienamente sensazioni che non erano sue. Erano sempre state solo percezioni confuse, quasi un sesto senso ma ora... TUM-TUM TU-TUM... ora riusciva a percepire l'aumentare del battito della ragazza che per lui valeva più della sua stessa vita. Con il pollice prese ad accarezzarle il dorso della mano e tanto sembrò bastarle perché un senso di fiducia incredibile lo pervase. Era bello.

"Buongiorno, professor Silente. Ragazzi". L'allegria di Mooney sembrava accentuare ancora di più la tensione che proveniva da Piton. Gli occhi neri del professore di Pozioni si concentrarono subito sul suo figlioccio in una muta domanda.

"Sto abbastanza bene, padrino. Ma non so per quanto". Fu la sincera risposta del Serpeverde che pareva tanto un bambino spaurito, persosi nella folla senza meta.

Sentire chiamare Severus Piton "padrino" ebbe un effetto alquanto sconvolgente su Hermione ma non della stessa portata che ebbe su Lupin che tuttavia si costrinse, come la ragazza, a restare in silenzio. Il professore di difesa contro le Arti Oscure non poté non trovare in quella situazione una strana ironia della sorte: al vecchio Felpato sarebbe venuto certamente un colpo nello scoprire che il suo unico figlio altri non era che il figlioccio del caro Snivellus. Quando si dice il destino...

"Forse è meglio se tu cominci dall'inizio, Draco".

Il ragazzo fu sorpreso dalla familiarità con la quale il professore gli aveva parlato. Silente pareva aver preso molto a cuore il suo futuro. Iniziò, così, il suo racconto senza mai fermarsi e senza mai distogliere lo sguardo da quello del preside.

"Voldemort è penetrato ad Azkaban e ha liberato Lucius". Pronunciò quel nome con tutto l'odio di cui era capace. "Lo ha afferrato per la gola e ha minacciato di ucciderlo se avesse in qualche modo mandato all'aria i suoi piani. Continuava a ripetere che il Dark Warrior non deve assolutamente ritornare alla Luce e che sto lentamente imparando a controllare i miei poteri". I suoi occhi si strinsero in due fessure minacciose. "Continuava a ripetermi presto!"Sibilò alla fine.

Severus Piton sentì il sangue ghiacciarglisi nelle vene. Proprio quello che temevano. Il volto di Silente divenne più cupo, alla ricerca delle parole adatte per avvicinarsi a quel ragazzo che era più simile a suo padre Sirius di quanto nessuno osasse pensare.

"Che cosa sono, professore! Una volta per tutte, che cosa sono!" Il biondo era scattato in piedi, in tutto la sua forza e potenza. La sua aura parve travolgere tutti i presenti. I mobili tremavano, i libri caddero dagli scaffali e la stessa Fanny  lanciò un urlo di paura. Davanti a loro non c'era più un debole ragazzino spaventato, come lo avevano visto quest'estate. C'era un enorme drago pronto ad incendiarli con un semplice sguardo.

"Tu sei quello che i Saggi chiamano il Dark Warrior, il signore della magia nera". I volti di Piton ed Hermione impallidirono a quelle parole, pendendo dalle labbra dell'anziano preside per un finale squarcio di verità. Il volto di Draco, invece, era impassibile come una statua di marmo. Remus lo fissava, stupito da tutto quell'auto controllo e per un attimo al suo posto parve rivedere Sirius, in quella stessa posizione mentre Silente parlava loro della minaccia di cui James e Lily sarebbero stati poi vittime. Ma, il professore, si accorse che c'era una differenza abissale tra padre e figlio: Draco non avrebbe mai rinunciato all'amore, anche a costo della sua vita. Si vedeva dal modo in cui teneva la giovane Granger per mano. Per quanto fosse pervaso dall'ira, la sua mano non stringeva mai quella della giovane con tanta forza da farle del male.

"Dovrai aver notato degli strani cambiamenti in te. Vedere ciò che per gli altri è in visibile, sentire ciò che per chiunque altro è silenzio. Ti è già capitato o sbaglio?". Occhi di cielo incontrarono quelli di tempesta e fu come se tra loro si fosse abbattuto un uragano.

"Perché io? Perché adesso!". Il suo tono era gelido, incolore.

"Perché sei il figlio di tua madre, Draco. Tua madre, che era una sacerdotessa del Potere della Luna, che poteva parlare con gli spiriti che permeano questo nostro mondo. Ecco perché. Adesso, perché fino a quando Lucius ti teneva sotto controllo i tuoi poteri sono rimasti latenti e tali sarebbero stati se Voldemort non avesse iniziato il suo ritorno al potere. Ti vuole come suo erede perché i tuoi poteri sono unici e potrai davvero fare la differenza in questa guerra. Ti basta come risposta?". Oh, il preside sapeva che c'era dell'altro ma aveva bisogno ancora di una prova per sapere e poteva continuare. Una sola, singola prova.

Le labbra del Serpeverde si curvarono in quello che era stato il tipico ghigno Malfoy e per un attimo Hermione temette che il Draco che aveva conosciuto, il Draco di cui si stava lentamente innamorando, non fosse mai esistito.

"Dov'è l'inganno, Silente?". Potente e arrogante era il giovane Black.

"Zitto, Malfoy". Stavolta fu Lupin ad intervenire. "Non pensi di aver esagerato!". Piton rimase in silenzio, troppo scosso per fare altro, ma con quella stessa domanda che rimbombava nella sua testa.

Ma Draco lo fulminò con un semplice sguardo carico di rabbia e rancore. Nessuno poteva permettersi di giocare con la sua vita. "No, che non ho esagerato! Lei lo sapeva fin dall'inizio, vero preside? Lei sapeva chi o cosa sono e perché Lucius è tanto interessato a me ma non ha fatto niente. Ha lasciato che venissi torturato per quasi diciassette anni! HA LASCIATO CHE MIA MADRE VENISSE UCCISA!!!"

Aveva preso a tremare incontrollabilmente ma nessuno osava avvicinarsi a lui. Strane voci presero ad entrare nella sua testa: voci intense, ricordi, visioni. Era un flusso incontrollabile. Ma più quel turbinio di pensieri e parole lo avvolgevano più una rabbia incontrollata saliva in lui. Iniziò a scuotere la testa, le mani che la tenevano stretta, le unghie che penetravano la carne delle tempie. "Potter, il guerriero di Luce... che maneggia l'Ombra di Luce, l'Energia che fa vivere ogni cosa... il Dark Warrior, la Luce nelle Tenebre, il guerriero dell'Oscurità... No... No... NO!" era entrato nella mente di Silente e persino il potente capo dell'Ordine della Fenice non aveva potuto fermarlo. Ecco la prova che cercava: se Light e Dark si fossero scontrati sarebbe stata l'Ombra a trionfare.

Il ragazzo aprì gli occhi di scatto, pieni di terrore, vittima di una verità inaccettabile. Piton gli si avvicinò cauto ma la reazione del giovane fu molto più rapida. "NON AVVICINATEVI!!" Il professore di Pozioni rimase lì fermo mentre il Serpeverde continuava a tremare. La voce di Draco si era fatta più mesta come se tutto quello che aveva visto nella sua mente lo avesse privato di ogni fora. "Allora, Lucius aveva ragione, professore. Sono davvero un mostro che appartiene solo a Voldemort?". Aveva abbassato lo sguardo e le sue spalle in segno di resa. Era passato dalla furia più inaudita al dolore più profondo. Harry era quello immaginava, Draco era quello che sentiva.

Albus Silente gli si era avvicinato e ora lo aveva accolto fra le sue braccia come un nonno amorevole.

"No, Draco, no. Tu sei una creatura speciale!". Quando il ragazzo non fece cenno di voler muoversi, il vecchio preside gli fece sollevare il capo lentamente. "Ascolta bene: il tuo non sarà mai un potere oscuro sei il tuo cuore resterà puro come lo è adesso. Tu sei una persona buona e nessuno potrà mai dire del contrario".

"Io ho paura, professore. Ho tanta paura". Sussurrò.

"Allora noi ti proteggeremo. Non sarai mai più solo, Draco".

Il ragazzo annuì, stropicciandosi gli occhi per ricacciare indietro quelle lacrime che gli pizzicavano gli occhi. Hermione tornò a prendergli la mano e quel calore che lo aveva avvolto quando era entrato nello studio del preside lo pervase nuovamente.

"Io ho bisogno di pensarci su professore".

Il preside annuì. "Se mai dovessi avere altri sogni del genere, voglio che tu venga a parlarmene, ok?".

Il ragazzo salutò sommessamente e poi, accompagnato da Hermione, stretta a lui, si allontanò silenziosamente.

"Albus..." Il volto di Piton parve più pallido del solito. Stavolta aveva davvero paura. Non aveva nemmeno commentato lo strano attaccamento fra quei due ragazzi.

"Dobbiamo tenerci pronti". Il suo sguardo tenace si posò prima su Severus poi su Remus. "Voldemort verrà presto ad Hogwarts per riprendersi Draco e dovremo fare di tutto affinché questo non succeda!"

"Non preoccuparti, Albus. Nessuno toccherà Draco!". Rispose Mooney.

"Strano". La voce di Piton era strascicata, maligna. "Come mai Draco ti interessa tanto. Di solito il tuo primo pensiero è esclusivamente Potter!". Il suo viso si contrasse in una smorfia malevola.

"C'è molto di più nel passato di quel ragazzo di quanto tu possa credere... Snivellus!".

******

Avevano iniziato a correre senza alcuna spiegazione ma Hermione lo lasciò fare. Ora come ora non sapeva come comportarsi. Raggiunsero un corridoio deserto e solo allora il ragazzo decise di fermarsi. La giovane lo vide accasciarsi contro una parete con il viso basso. Il silenzio li stava uccidendo.

"E ora che succede, Hermione?"

Lei gli si sedette accanto, gli occhi fissi su una scura parete.

"Io non lo so, Draco. Davvero, non lo so".

"Ho paura, Mya, tanta tanta paura". Bisbigliò. "Ho paura che le tenebre mi sommergano una volta per tutte e di non riuscire più a liberarmi. Ho paura che mi portino via".

"SMETTILA!" Hermione urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Odiava vederlo così, aveva bisogno di scuotersi. "IO NON TI RICONOSCO PIù! DOV'è FINITA LA TUA DETERMINAZIONE DI UN TEMPO! HAI PAURA CHE LE TENEBRE DI AFFERRINO? ALLORA IO TI TENDERò LA MANO E TI PORTERò AL SICURO. E SE MAI DOVESSERO AVVOLGERTI URLERò TALMENTE FORTE CHE SARAI COSTRETTO A SENTIRMI E A TORNARE DA ME! HAI CAPITO?".

Draco alzò gli occhi e si perse in quelli dorati di lei. Hermione lo prese tra le braccia e lo strinse a sé, il suo capo biondo contro il battito del suo cuore. "Te lo già detto una volta. Tu per me sei importantissimo. E se qualcuno proverà a portarti via dovrà passare prima sul mio cadavere!".

Il Serpeverde si perse nel profumo della ragazza che amava e sentì il coraggio tornargli insieme alla forza che lei gli stava trasmettendo. Restarono per un pò in quella posizione prima che si alzasse lentamente. Gli occhi di tempesta erano tornati a risplendere battaglieri. Hermione si sollevò anche lei e lo osservava in attesa di una risposta.

"Ora stai bene?"

"Sì. Vai da Harry, so che vuoi farlo, io ho bisogno solo di riordinare le idee!". Le rispose con un sorriso.

La ragazza corrucciò le fronte. "Mi fai venire i brividi quando fai così, quando leggi le mie emozioni!"

Allora Draco sollevò un sopracciglio, malizioso.

"Ma sono brividi buoni... o cattivi?".

Mya sembrò pensarci un pò su. "Piacevoli, direi". Aveva intenzione di stare al suo gioco.

Lui le si avvicinò come se volesse baciarla ma la sua intenzione era un'altra. Con una rapida mossa le carezzò il sedere, facendola arrossire fino all'inverosimile.

"MASCALZONE!" Prima che riuscisse a colpirlo lui si era già allontanato ridendo.

"è stato piacevole anche questo, vero Mya? Ti ho vista rabbrividire!"

"Torna qui, pervertito!"

"Fossi matto! Ci vediamo stasera alla riunione con i caposcuola, tesoro!" Sparì nel corridoi buio lasciando  Hermione lì mentre un lieve sorriso le si faceva strada sul viso. Sapeva che tutta quella storia doveva ancora fargli male ma vederlo già sorridere era comunque un inizio.

"Mi ha chiamata tesoro!". Sussurrò, portandosi un dito alle labbra e arrossendo ancora di più.

******

Corse verso la vecchia quercia e nessuno parve volerlo fermare. Meglio così. Ora come ora aveva ben altro da fare. Arrivato a destinazione, si poggiò al tronco rugoso riprendendo fiato.

Un fischio divertito lo fece voltare. "Cos'è ti sentivi un pò fuori allenamento? Dovrei preoccuparmi che qualche ragazza del mio fanclub voglia lasciarmi per fondarne uno tuo?"

Blaise Zabini se ne stava tranquillamente seduto ai piedi della quercia tentando di ripulire la sua giacca da quello che sembrava rossetto alla ciliegia. Non sollevò mai lo sguardo dall'indumento e la gravità di quella macchia parve quasi spezzargli il cuore. Draco sorrise.

"E anche se fosse. Non sai che i biondi hanno avuto sempre un grande successo?". Gli disse provocatorio.

"Mi spiace dover distruggere i tuoi sogni, amico, ma sono i mori e tenebrosi a riscuotere maggior successo!"

"Invasato!"

"Perché tu no?" Rispose il moro in tono ovvio.

Risero entrambi. "Allora, hai pensato alla mia proposta?". Gli occhi d'ametista di Zabini divennero quasi magnetici.

"Dipende". Il tono di Malfoy era quasi tagliente. "Tu sai molto più di quanto dai a vedere però sento di potermi fidare. Se dobbiamo formare un'alleanza dovremmo scambiarci delle informazioni, giusto?". Si concentrò per leggere l'emozioni dell'altro ragazzo ma era come trovarsi di fronte ad uno specchio distorto. Le emozioni c'erano ma non si riflettevano in lui in maniera concreta. Erano solo frammenti.

Zabini alzò le sopracciglia, quasi sbalordito. Piegò le labbra in cenno di ammirazione. "Sei molto più bravo con l'empatia di quanto mi aspettassi, mio caro Dark Warrior".

Stavolta fu il turno del biondo Serpeverde di stupirsi.

"Sei stato tu a dire che so più di quanto non do a vedere, o sbaglio?" Gli rispose sorridendo. Si prospettava una conversazione davvero molto interessante.

******

"Allora, Silente ha deciso che il ballo di Halloween diventerà un occasione annuale, quindi abbiamo poco meno di una settimana per organizzare tutto". Roger Davis, il caposcuola, fu piuttosto seccato dalla vista dei suoi prefetti. Quasi tutti erano stravaccati a destra e a manca, chi su un divano e chi su di una poltrona, e solo Hermione sembrava sufficientemente sveglia almeno per fare un minimo di conversazione. Naturalmente ad Harry era stata risparmiata quella tortura per causa di forza maggiore.

Cho Chang sfogliava distrattamente una rivista sul Quidditch, sebbene quell'anno avesse dovuto rinunciare alla sua posizione di cercatore per una brutta frattura al polso all'inizio dell'anno. Padma e Justin sonnecchiavano appoggiati l'una all'altro mentre Lisa Guerin era tutta presa dal passarsi uno smalto rosa shock sulle unghie lunghissime. Non c'era alcun dubbio del perché l'avessero soprannominata la Pink Lady di Hogwarts. Era la regina del gossip e anche Calì e Lavanda la osannavano come la dea del pettegolezzo. Poteva rovinarti se per caso avevi la sfortuna di entrare sulla sua lista nera.

Blaise era seduto accanto al caminetto tutto preso da una rivista di moda. Una disgrazia, sì una disgrazia lo aveva colpito. Quel dannato rossetto aveva lasciato un alone incancellabile sulla sua preziosa giacca italiana.

Lo sguardo di Hermione cadeva sovente su Draco. Era quello seduto più lontano da tutti, perso nel contemplare la prima neve che era iniziata a cadere.

Katie Bell, la caposcuola, decise di prendere in mano le redini della situazione prima che la sua controparte fosse esplosa. "Ascoltatemi bene. Io non voglio essere qui, voi non volete essere qui, quindi siamo tutti sulla stessa barca!". La sua voce non ammetteva repliche. "Blaise e Lisa si occuperanno delle decorazioni, visto che sono i nostri campioni della moda". Il serpeverde annuì alquanto distratto. "Justin e Padma: luci ed effetti speciali", senza aspettare un loro cenno d'assenso continuò. "Cho e Harry, non appena sarà nuovamente disponibile, penseranno al cibo e" voltandosi verso Hermione "Tu e Malfoy penserete alla musica". Nessuno era ancora abituato a chiamare il Principe dei Serpeverdi con il suo proprio nome. "Per le faccende burocratiche rivolgetevi a me e a Roger, sarà organizzata un'uscita speciale ad Hogsmeade così potrete trovarvi un costume e vi prego caldamente niente di sconcio. Il tema sarà coppie famose, quindi se non ci sono altre domande potete andare". Considerato che la caposcuola aveva rami tedeschi nel suo albero genealogico in molti erano portati a pensare che un tizio chiamato Fuhrer rientrasse tra questi.

I prefetti erano troppo stanchi per qualsiasi tipo d'intervento così, mormorando un distratto buona notte, se ne andarono.

Hermione aspettò Draco, sembrava essere l'ultimo e le parve che fosse ancora più preso dalle sue preoccupazioni di quanto lo aveva lasciato. Era distratto e non faceva nulla per nasconderlo. Gli prese la mano e lui posò il suo sguardo gentile su di lei.

"Tutto bene?".

"Sì". Le portò un ricciolo ribelle dietro l'orecchio, accarezzandole dolcemente la guancia con la punta delle dita. Proprio in quel momento apparve Blaise Zabini. Lui sorrise la biondo e sollevò una mano in cenno di saluto. "Ci si vede, Drak!".

"Ciao, Zab". Gli rispose il biondo, quasi percepì la ragazza, con... con amicizia...

Rimasti soli gli rivolse un'espressione stupita. "Da quand'è che tu e Zabini siete diventati amici?"

"Diciamo che abbiamo avuto una conversazione illuminante". Lui tornò ad accarezzarle il viso e a lei questo non dispiacque. Era felice sul serio che Draco avesse qualcun altro di cui fidarsi. Un amico era proprio ciò di cui aveva bisogno. Perché quando sei solo al mondo cerchi disperatamente un modo per avere anche un solo briciolo di accettazione dalla realtà che ti circonda ed è una sensazione che nessuno dovrebbe mai provare.

Hermione prese a contemplare quei suoi straordinari occhi grigi, così pieni di tante sfumature diverse da sembrare quasi una gemma preziosa nella notte. Il ragazzo chinò il suo volto su quello di lei e le sfiorò le labbra in un bacio gentile. "Sei stanca. Va a letto, io ho qualcosa di cui occuparmi prima di tornare al dormitorio".

Hermione annuì e gli baciò la guancia tornando nella sua stanza, per riposare finalmente. Uno strano pensiero la fece fermare, la mano sulla maniglia della sua stanza. Il corridoio verso la quale Draco si era diretto portava ad un unica meta: l'infermeria...

******
Mmm... Dormiva beatamente, felice fra le sue calde coperte. Era completamente persa nel suo mondo di sogni, un mondo dove lei ed un certo biondino stavano volando felici su una scopa bianca nel cielo azzurro. Strano lei odiava volare... doveva proprio smetterla di leggere i romanzi rosa di Ginny.

Si trovava a metà tra sonno profondo e veglia quando udì la porta della sua stanza cigolare. Qualcun altro sarebbe sobbalzato o avrebbe tremato dalla paura ma lei no. C'era solo una persona che poteva entrare nella sua stanza a quell'ora, indisturbato.

Una figura scura si avvicinò nell'ombra al suo letto e delicatamente scostò le coperte e si stese accanto a lei.

La prese tra le braccia, stringendo il suo corpo freddo a quello caldo di lei e la sentì rabbrividire. Le passò una mano intorno alla vita e sospirò stanco.

"Dormi, Mya?"

"Ora no". Ma non c'era fastidio in quel tono.

"Mi spiace disturbarti. Posso dormire con te stanotte, Mya?"

Hermione prese la mano che la stava stringendo e intrecciò le sue dita con quelle del ragazzo biondo che la teneva stretta a sé. Era una risposta più che sufficiente.

"Ok". Proprio quando il ragazzo parve addormentarsi lei lo sorprese. "Tutto bene con Harry?".

"Come fai a saperlo?". Le chiese genuinamente sorpreso.

"Magia..."

Lo sentì ridacchiare e il suo respiro caldo le solleticò piacevolmente il collo. "Mi ha teso la mano... credo che ora siamo diventati amici..."

"Ne sono felice, Draco".

"Anch'io, Mya".

Era stanca e lentamente sentiva che Morfeo la stava nuovamente accogliendo nel suo abbraccio. Ne avrebbero parlato domani, sì ne avrebbero parlato domani.

"'Notte, mio Drago". Sussurrò.

"'Notte, amore mio". Le rispose ma non fu sicuro se lei aveva udito le sue parole.

Intanto nella notte buia un vento di morte pareva sibilare un'unica parola... Prestooo...

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Note: ho cercato di finire qst cap il prima possibile. Ragazzi gli esami di maturità sono vicinissimi e faccio i miei più sentiti auguri a chi di voi, come me, dovrà sottoporsi a tale supplizio. Qnd, non so quando potrò aggiornare il prossimo cap ma vi prometto che cercherò di ritagliarmi qualche ora di tempo qua e là.

Ok, diciamo che questo cap è parallelo a quello precedente, stavolta concentrato sulla nostra coppia preferita.

Bene, ora anche Draco comincia a scoprire il suo destino e aspettatevi grandi sorprese con Zabini. Posso solo accennarvi che diventerà per Draco quello che Ron è, o dovrei dire era?, per Harry. Trio contro Trio: Harry, Ron e Ginny per il potere della Luna Bianca; Draco, Blaise e Hermione per il potere della Luna Nera.

Ah, non vedo l'ora di scrivere del ballo. Sarà fantastico! Aspettatevi la dichiarazione d'amore che so tutti voi state fremendo di leggere ma sarà anche l'inizio dei guai perché...  perché subito dopo il bastardo Principe dei Serpeverdi, mi spiace, farà il suo ritorno!!! Buahhhh!!!

Non avetecela con me, però, mi serve per il Bonding. Ryu tornerà a visitare i sogni di Hermione, devo aggiungere un pò di lui negli altri cap con la revisione... A proposito: rileggete He sees only you, ecco come Ginny Weasley decide di aver fiducia in Draco Malfoy.

Qnd: recensite, recensite, recensite...

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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