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Autore: Ella_Sella_Lella    21/10/2009    0 recensioni
Bene, questa storia non ha pretese, tratterebbe della Next Generation, bensì coinvolge più o meno tutti i membri più i nuovi, la protagonista sarebbe una sepreverde, la figlia di Theodor Nott.
Paring
{Nicol(Nuovo personaggio)/ Luis/ Sorpresa(Esistenete)}
La storia parla di TUTTI che vogliono sapere che cos'ha una ragazza triste, che poi si scopre innamorata e tutti vogliono sapere di chi.
Eccezione per il caro Luis Weasley.
Articolata in due capitoli(Sarebbe dovuto essere solo uno, però era troppo lungo)
[Dalla Prima Parte]
“Te l’ho prometto. Mai, niente a nessuno. Per nulla al mondo” quanto le costavano quelle parole? Caro. Lui riprese a baciarla.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Chi che tormentava tutti

Il Chi che tormentava tutti

 

Non dire mai niente a nessuno di noi …” le sussurrò dolcemente all’orecchio, prima di darle un bacio, sulle labbra, lei ne rimase scioccata. Niente a nessuno? “Per nulla al mondo …” aggiunse, baciandole il collo. Lei non capiva come quelle parole potessero essere così distruttive, deglutì, “Promettimelo” finì a dire, mentre con le labbra, lambiva nuovamente le sue, quando si allontanò leggermente, lei mormorò: “Te l’ho prometto. Mai, niente a nessuno. Per nulla al mondo” quanto le costavano quelle parole? Caro. Lui riprese a baciarla.

*

Nike stava seduta sulle scalette, ginocchia flesse al petto e gli occhi lucidi e rossi, mentre le mani strette davanti alla faccia, nel tentativo di placare le lacrime, mentre cercava di evitarsi un piagnisteo; I capelli castani, lisci come la seta erano buttati a caso, tutto poco curato, pensate non indossava neanche la divisa ne un vestito carino, ma una tuta grigia, che terminava con delle scarpe da tennis color celeste opaco.

Nicole Kate Nott, era una ricca ragazzina appartenete alla borghesia magica - inglese, dei nostri tempi, nonostante la sua famiglia fosse composta da ex mangia morte, non avevano perso stile, lei aveva quattordici anni e faceva il quarto anno ad Hogwarts nella casa dei Serpeverde, mentre suo fratello di due anni più grande, Bartholomeo Theodor Nott frequenta il sesto anno nella casa di Tassorosso – Si poteva apparire strano a prima vista, ma non lo era, anche se si notava meno uno Zabini a Corvonero, ma tutto era eclissato da un Malfoy a Grifondoro – Socchiuse  i suoi occhi castani, cercando di trattenere le lacrime, che prepotenti continuavano a scendere, sulle gote infiamma.

“Nike perché piangi?” sentì una voce, alle sue spalle, in cima alla scalinata, voltandosi trovò una ragazza del sesto anno, appartenente alla casa dei Grifondoro, “Non ho niente. Alice” rispose Nike, alzandosi ed asciugandosi gli occhi con l’orlo della manica della felpa,  Alice Greemilde Paciok, era sperava che lei si fermasse, ma la serpe verde era scappata,  Alice, era una grifondoro e conosceva molto bene la serpe, visto che era fidanzata con Jonathan Finningan che era un tassorosso e stava sempre con suo fratello Bart, quindi erano diventate sufficientemente amiche. “Sicura?” le urlò, ma tanto la ragazza non poteva più sentirla.

*

“Tuta. Felpa. Scarpe da Tennis. Niente Trucco. Capelli disordinati”  Nike si sentì fare una lista,  di tutti i punti insoliti dell’aspetto di Nike, era stata un’altra serpe a parlare, vestita con la divisa, anche se la gonna era decisamente più corta, la camicia legata, lasciando la pancia e l’ombelico accessoriato di piercing, i primi bottoni della camicia aperti, da formare una scollatura, mentre la cravatta verde argento era rilegata sui capelli come una fascia – non troppo rispettose delle regole – frequentava il sesto anno, si chiamava Panayre Pansy Pucey, semplicemente Pan, una ragazza un po’ bassina, dal fisico mingherlino, tranne per delle sproporzionate curve nei punti (Purtroppo) giusti, aveva dei lunghi e mossi capelli neri, morbidi e lucenti, non la lucentezza sporca quella brillante e splendidi occhi verdi. “Cosa succede alla piccola Nott?” domandò con falsa bontà, mentre spostò un ciuffo dei capelli castani della ragazza dalla fronte, Nike sorrise benevola, davanti a Pan e rispose: “Niente Pan. Non mi succede niente” mentiva, sapeva farlo bene, infondo era una serpe, solo che il suo aspetto la tradiva e sopratutto, nessuno imbrogliava Panayre, perché nessuna serpe era subdola, ingannatrice e bugiarda quanto lei, eppure tutte queste caratteristiche la rendevano sincera, lei ammetteva di essere quello che era, senza nasconderlo e senza doppie facce, così Nike aggiunse: “Sto bene. Sono felice …”

“Già. Ti vedo felicissima e bella come una modella. Perché non racconti tutta la tua felicità ad un ricciocorno schiantoso?” domandò, con una tonò di felicità isterica Pan, si preparava alla battuta sarcastica, Nike piegò leggermente il capo, verso sinistra e decisamente confusa emise un sonoro e genuino: “Eh???”, Pan trattenne un risolino e rispose: “Secondo me dovresti parlare della tua inesistente felicità con qualcosa di altrettanto inesistente!” mettendosi le mani sui fianchi tondi e belli ampi, proprio come una donna/ragazza doveva averli, “Giusto …” rispose con un tono da stupida svampita, che sembrava riprendersi da una botta d’assenza, adottava quella tattica quando voleva evitare un argomento, “Non fare la tattica del: < < Comprendo l’ovvio > > Voglio sapere cos’hai e non solo oggi, ma da tre mesi a questa parte(L’inizio della scuola)! Sputa il rospo!”  aveva detto Pan, gerarchica come sempre, mentre lanciava uno sguardo ferreo all’amica, che deglutì cercando di inventare una scusa che reggesse.

“Hei Là!” arrivò quel saluto, come un salvagente per Nike, una ragazza era comparsa davanti a loro, sesto anno, alta e magra, poco formosa, occhi miele e capelli castani che boccolosi scendevano adornando il volto ovale fino a terminare sulle spalle, indossava la divisa, ma lei la indossava come si deve, della casa dei corvonero, aveva le pelle diafana, con una spruzzata di lentiggini sul delizioso e piccolo naso all’insù.  Rose Weasley, a guardarla così pareva una santa, ma non lo era affatto, era una normale sedicenne con li ormoni a mille, il suo sopranome era: < < La Ragazza delle Prime > >. Visto che lei era la primogenito Weasley; La prima della classe; La prima ragazza che tenesse testa a Pan; La prima che Pan considerasse la sua migliore amica; La prima strega che pulisse alla maniera babbana; la prima Weasley a corvonero; La prima che aveva estorto la cotta di Molly per Lysander; La prima ragazza con cui Lysander si fosse confidata; La prima a sapere tutto(Non solo scolasticamente); La prima da cui tutti andavano per chiedere aiuto; La prima che aveva zittito James Sirius Potter; La prima che aveva fatto ballare il valzer a Albus Potter; La prima che aveva costretto Lorcan Scamandro a salire su un drago; La prima volta di Blake Zabini; Il primo vero amore di Scorpius Malfoy; La prima … E basta.

Rosie!” urlò, rallegrata Nike, abbracciando la migliore amica di Pan, che mentre evitava di non farsi scappare l’occasione di non parlare dei suoi problemi,  l’altra sestina, salutò la sua amica e con dolcezza chiese: “Di grazia. Come mai Rosie sei qui?” con quel registro medio formale, mentre sollevava appena la gonna a mo di principessa ed intrecciando e piegando le gambe, dopo averle incrociate in un inchino da ballerina; Si riferiva al fatto che non fosse con Malfoy, visto che era sempre insieme al ragazzo, con tutta risposta ricevette dalla corva la stesso trattamento di galanteria, “Sapete madame. Cercavo la mai compagna di pozioni per fare la relazione!” Pan fece un sorriso smorzato, quel dannato compito assegnatoli da Lumacorn, visto che la giovane Rose era così brillante l’aveva dovuta mettere a coppia con una somara a pozioni quale Pan, “Quindi andiamo!” aggiunse la castana, manna dal cielo per Nike quando vide che Rose afferrare la mano di Pan e trascinarla via, mentre lei si lamentava ed urlava all’altra serpe che avrebbero parlato.

*

Camminando ancora spedita per il corridoio, mentre guardava attraverso le aperture, vide seduti sulle panchine di fuori un gruppetto di ragazzi, il primo che notò era Jonathan (John) Finningan, del sesto anno, con una sigaretta al mentolo tra le dita, che stava ridendo, con Malfoy, anche lui del sesto anno, che stava commentando quanto la sua ragazza fosse odiosa, ma quanto l’amasse, così perfetta, poi c’era l’unica femmina, quinto anno Corvonero, Dominique Weasley, anche lei aveva una sigaretta, adorava la nicotina, poi c’era anche un altro corvo, frequentava il settimo anno, Lorcan Scamandro, che parlottava di chi sa che cosa, con un Grifondoro del settimo anno, James Sirius Potter e poi c’era dei grifoni del quinto anno, Fred, che stava facendo ipotesi su quanto tempo Pan, avrebbe resistito sui libri. Salutò velocemente riprendendo la sua camminata, non aveva affatto voglia di sentirsi altre venti persone che cercavano di scoprire cosa l’attanagliasse, ma avrebbe dovuto capire che non poteva essere tanto fortunata, specialmente quando aveva visto i due cugini Weasley-Potter e Malfoy, avvicinarsi alla piccola Dominique, per scoprire cosa fosse successo alla piccola Nott …

“Nicole!” urlò,  la mezza francesina, arrivando lì, mentre muoveva gli orati capelli, Dominque Weasley, era bellissima, sembrava una modella, capelli biondi ed occhi verdi, era dolce come il pane, ma non era zuccherosa, anzi in campo romantico era un autentica stronzetta. Fece sparire la sigaretta, Nike le disse: “Ciao Niquie che succede?” incrociò le dita alla schiena già sperando che non le facesse domande, ma la Weasley era li per quello, per informarsi sulla sua salute emotiva, visto che qui che l’avevano mandata Fred, James e Scorpius;  convinti che una ragazza comprende sempre un’altra, tralasciando sempre il dettaglio che Nike Nott, era incomprensibile a chiunque. “Due chiacchiere” rispose schietta la francese, mettendoli un braccio sulla spalla, suo inequivocabile segno di voler parlare di un argomento importante. Brutto, anzi bruttissimo segno per Nike.

“Sei innamorata?” chiese a tradimento Dominique dopo qualche secondo di totale silenzio, Nike perse un battito. “Innamorata IO? Ma sei impazzita?” urlò, con un tono di totale disgusto, chiunque l’avrebbe sentita avrebbe dato per scontato la realtà dei fatti, ma lei mentiva solamente che Dominique non se ne accorgeva come Pan, tranne per un campo, l’amore, quella ragazza aveva il radar o geniali intuizioni, anche se Nike stava tralasciando questo dettaglio, aggiunse in seguito come rafforzativo, “Io Nicole  Kate Nott, innamorata? Ma per favore!” mentre agitava le braccia in ampi movimenti rotatori, sarcasmo mai riuscito, sintomo di un grande senso di nervoso.

Domini la guardo un attimo, con quei suoi intensi occhi blu, poi finalmente parlò: “Dunque come si chiama?” spiazzata, Nike era spiazzata. Nessuno fregava mai Dominique Gabrielle Weasley, e se qualcuno ci riusciva, poi quella storia li veniva ritorta contro. Deglutì, non si accorse neanche che i tre grifondoro si erano avvicinati ed insieme a loro anche il povero Finningan rimasto all’oscuro della situazione, mentre Lorcan era rimasto sulla panchina ed elogiare le natura. “Non posso dirtelo” rispose in fine, Nike Nott, spiazzata dai comportamento assurdi, magari se avesse parlato sarebbe stata meglio?Magari nessuno li avrebbe fatto più domande. Magari Lui non si sarebbe arrabbiato. Magari …

Ma magari un corno! Non sarebbe stata meglio. La gente l’avrebbe tartassata di domande fino all’esaurimento. E soprattutto Lui si sarebbe arrabbiato e quella era la cosa che le faceva più paura, non voleva ch e lui si arrabbiasse e non le parlasse più. Questo mai. “Allora qualcuno c’è!” urlò Fred, alle sue spalle, mentre faceva un assurda danza della vittoria che li scombinava i capelli rossi, James sbuffò e disse: “Uffa li devo 10 monete. Come è possibile che vinca sempre le scommesse?” guardando Scorpius negli occhi, che annui, Fred non perdeva mai, d’altronde John Finningan, guardava accigliato la situazione, sui incomparabile modo di guardare le cose quando non capiva, per non apparire stupido, grazie all’insegnamenti di Bart Nott,  “Era per una scommessa non ve ne fregava niente di me?” urlò, Nike, in qualche modo offesa o per lo meno, finta offesa, così sarebbe dovuta scappare senza dire niente a nessuno, solo che non aveva considerato una cosa, la facile offesa Weasley, mischiata alla teatralità di Dominique, che urlò, come un ugola d’oro, “L’avete fatto per scommessa. Non ve ne importava niente di lei! Mi avete usato?” sguardo trucido, questo fecce sghignazzare la serpe, in questi momenti ogni tua piccola parola o gesto, potrebbero essere fatali, quindi i tre sembravano bloccati come statue, adottando la politica < < Non pensare. Non parla. Non muoverti. Non peggiorare una situazione che cade appezzi anche da sola > >  John ora tratteneva qualche risolino, mentre Nike, stava già facendo i conti, se correndo con grandi falcate di gambe, quanto tempo avrebbe impiegato nel giungere al primo corridoio a sinistra, “Se volete sapere chi è il ragazzo che le piace. Fatelo da soli!” sbottò alla fine Dominique, folgorandoli con lo sguardo, prima di andare via alla mo di Godzilla, i tre rimasero ancora per qualche istante a fissare Nike, poi il giovane biondo unigenito Malfoy  riuscì a dire poche parole: “A me importa di te …” ma la Nott, se l’era filata come meglio poteva senza neanche ascoltarlo. In certe situazioni bisognava solo correre.

*

Nike, aveva ripreso un passo normale, ormai d’altro lato della scuola, aveva anche il fiatone, “Fatto una corsetta Nott?” domandò a tradimento alle sue spalle Roxanne, Nike saltò per lo spavento poi si volto verso l’ennesima Weasley Grifondoro a lei coetanea ed annui nervosamente.  Roxanne  Angelina Weasley, aveva la sua età,  la pelle leggermente scura con uno spruzzo di lentiggini sul naso, capelli rossi erano arruffati, come sempre, li portava perennemente così, ogni tanto legati in due codine cotonate,  Roxanne aveva un rilutto per il pettine,  invece la divisa, be la gonna era stata tagliuzzata e ricucita in modo da apparire almeno 10 cm più corta,(le ginocchia andavano esposte)  la camicia bianca era leggermente sbottonata verso la fine ed usciva fuori dalla gonna e la cravatta era leggermente allentata sul collo. “Ma oggi mi sembri diversa …”  aggiunse, portando la mano sotto il fine mento. L’aveva sgamata, anche lei? Nike stava per sprofondare, Insomma Alice andava bene perché stava sempre con lei, Pan la conosceva da una vita, Dominique non la fregava nessuno e lei Roxanne? Si va bene, Nike si rendeva conto che anche Roxanne la conosceva bene, constatando diversi fattori, avevano attraversato l’età dell’arrivo ad Hogwarts, la pubertà, le prime cotte ed altre cose e poi perché Roxanne era la fidanzata di suo fratello Bart.

“No. Roxie sto benissimo! Come mai non sei con mio fratello?” domandò guardandosi intorno, vedendo che in effetti Bart non era con lei, cosa strana, visto che stavano sempre appiccicate come cozze, lei alzò un sopraciglio e poi risprese giocherellando con  le mani e mi rispose “Così … Non dovremmo stare sempre insieme … Cioè insomma, se lui mi evita nel corridoio, non mi saluta, se li invio un gufo mi risponde che deve fare i compiti di Lumacorn … Qualcosa significa!” stava urlando,  Nike sorrise contenta, ringraziando il cielo che Roxie fosse il lite con Bart, così da non impicciarsi negli affari suoi, quando un Weasley è impantanato nei propri problemi non si frega mai niente nei problemi degli altri, adorabili in questo stato. “Sono sicura che c’è una spiegazione a tutto ciò!”  le disse Nike, abbracciandola da buona amica, mentre Roxie, elencava tutti i difetti di Bartholomeo Theodor Nott, strategia che la faceva sentire meglio, ereditata  da sua madre, “Resterei volentieri ma devo andare!”  aggiunse Nike, prima di sparire lasciando la Weasley a guardarsi intorno.

*

Camminando per i corridoi, guardandosi sempre intorno, tentò di risistemarsi i capelli in una coda alta, poi il suo sguardo cadde su tre persone, un sedicenne tassorosso, seduto fra due tredicenni, una serpeverde, l’altra corvonero,  il ragazzo in mezzo, capelli castani ed un volto conigliesco, sbuffava come un matto, suo fratello Bart, fece un segno al fratello che ricambio, le altre due, quella a sinistra, con i capelli neri di seta raccolti in una coda bassa, la pelle mulatta e degli occhi vispi, era la tredicenne serpe verde Persephone  Daphne Milly Zabini, la sorella minore di Blake, lei e Nike, non erano mai andate d’accordo, alzò la mano e li fece un cenno. A destra, invece,  c’era un’altra ragazza del terzo anno, l’ultimo membro della famiglia Weasley ad esser finita a Corvonero,(Per ora) Lucy Audrey Weasley, che non centrava niente con la sorella maggiore Molly. Lucy non si ricordava neanche una regola di Hogwart,  anche se come la sua casa suggeriva e metà dei membri della sua famiglia, era intelligente, produttiva, dannatamente impicciona; Ovviamente non aveva niente a che fare con Percy, lei era la copia sputata di sua madre, una Weasley che si faceva amare al naturale, tralasciando le voglie che la gente aveva nel volerla strangolare. Lucy possedeva capelli castano rossastri, rilegati in un insostituibile coda alta, i suoi capelli erano lisci ma non setosi come i suoi, erano morbidi e profumavano di mirtilli, la pelle chiara senza lentiggini, aveva degli splendidi occhi plumbei e un sorriso smagliante,  non si limitò a farle un cenno, si alzò ed andò verso di lei, facendo oscillare la coda, Lucy non indossava la divisa, non le piaceva affatto indossava solo la cravatta ed occasionalmente la sciarpa.

“Buon giorno Vittoria!” la salutò, quando le si ritrovò ad un palmo i naso, facendo un salutò alla militare, Nike si fermò a guardarla per pochi istanti, tentando di capire il motivo di quel saluto, ci arrivò solo dopo pochi minuti e così illuminata dal cielo  esclamò: “Nike come la vittoria!”  questo fece sorridere la corva che le regalò un sorriso sincero, si emozionava per il minimo gesto di intelligenza di un’altra persona. “Posso aiutarti in qualche modo Lucy?” aggiunse Nike, mentre cercava di capire, perché Weasley la fissava senza proferir alcuna parola e notò che anche suo fratello e Persephone si erano messi sull’attenti e che non troppo lontano, Lorcan Scamandro era ricomparso per ascoltare le futura conversazione. “In realtà mi è arrivata la voce che ti piace qualcuno …” stava cominciando Lucy mentre annodava un filo dei suoi capelli al dito,  tutti i presenti ad un raggio di 4 metri le fissavano.

Ma che era  preso alle ragazze di Hogwarts? Avevano deciso di diventare Detective di professione? Questi erano i pensieri che balenavano nella testa della giovane Nott. Bene, ora che fare? Nike si portò una mano alla testa, tentando di inventare una scusa alla notizia, abbastanza convincente da fregare una Weasley Corvonero, specialmente con uno spiccato senso intuitivo, ripensandoci non aveva incontrato nessun membro di quella famiglia che non avesse uno spiccato senso intuitivo, eccezion fatta, per il suo compagno di banco e di compiti, Hugo Weasley della casa dei Grifoni, tutta la copia di suo padre. “Voci. Sai come qui. Quando è un periodo piatto senza scandali. La gente si inventa gossip e segreti mai detti!” inventò seduta istante, muovendo leggermente il polso, formando con le dita una circonduzione, Lucy la fissò qualche minuto, mentre ormai Lorcan le era alle spalle e quei due, come d’altro il resto di Hogwarts si stava avvicinando pericolosamente, “Certooo!” infine ruppe il silenzio la rossiccia, con un tono che diceva letteralmente  < < Che pensi che sono stupida? Solitamente queste cose le faccio io > >    Nike si tirò una manata sulla fronte. Inventiva, aveva bisogno di inventiva. Cosa le prendeva l’amore l’aveva rimbecillita così tanto? Da non avere più inventiva e non essere più capace di mentire? Cose che per quattordici anni l’avevano sempre accompagnata.

“Allora?” domandò Persephone, mentre suo fratello Bart si era già alzato per sapere a quale ragazzo avrebbe dovuto spaccare la faccia, Nike incrociò le dita dietro la schiena invocando il grande Merlino di salvarla. Ed ecco che fu Miracolata; Nicole fu salvata dalla forza più grande dell’universo, una quattordicenne a cui giravano a mille con un arrabbiatura unica verso il suo fidanzato. Roxy. Grazie al cielo che era ricomparsa.  “Aaaaa … Roxanne!” urlò Bart prendendo una corse verso la scala, mentre la rossa Weasley lo seguiva, Persephone, terribilmente curiosa li inseguì, come metà dei lì presenti, solo Lorcan e Lucy continuavano a fissarla, solo che a causa della gente che correva, dell’ammucchiate e degli sballottamenti ricevuti i due Corvi persero di vista la Serpe, che era scappata chi sa dove, mentre ringraziava il cielo per la presenza di Roxy.

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{[Fine prima Parte] To Be Continued }

   
 
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