A quel ricordo mi scese una lacrima. Bill se ne accorse e
l’asciugò dolcemente. Lo guardai negli occhi, quegli occhi così simili a delle
stelle, e mi accorsi che quella luce che c’era una volta era scomparsa. Senza
neanche accorgermene mi trovai abbracciata a lui, a pochi millimetri di
distanza dalle sue labbra. Mi avvicinai lentamente e tentai di baciarlo. Lui si
spostò.
“Perché vuoi rovinare tutto?”
Quindi, lui pensava che stessi rovinando tutto? O forse pensava che lo facessi
tanto per divertimento? Mi venne una fitta al cuore. Come poteva pensare
questo? Come poteva credere che per me lui era solo un passatempo?
Mi lasciai cadere sul letto, in preda ad una crisi di pianto convulso. Volevo
urlare, volevo distruggere tutto, perfino lui. Sì, l’avrei distrutto. Proprio
come lui aveva fatto con me. Gli era bastata una sola parola, un solo gesto per
annientarmi. Adesso doveva capire cosa mi aveva fatto. Doveva capire come mi
sentivo io.
“Bill, hai già rovinato tutto tu. Forse non te ne sei reso conto, ma…”
NO! Non potevo dirglielo. I sensi di colpa sarebbero stati troppi. Lui
continuava a fissarmi insistentemente. Voleva sapere ciò che gli stavo per
dire. Se fosse stato male lui, lo sarei stata anch’io. E poi, infondo, non
aveva senso fargli del male. E poi, soprattutto, per cosa?
No. Quella si chiama cattiveria gratuita. Io non ero così cattiva, così
insensibile da volere il suo male. Gli gettai nuovamente le braccia al collo,
avvicinando le labbra al suo orecchio.
“Ti amo Bill, e metterò me stessa in gioco per averti...”
Lo baciai vicino l’orecchio. A quel
contatto lo sentii fremere. Le sue mani si posarono sui miei fianchi. Mi gettò
sul letto e si mise a cavalcioni su di me.
“Voglio averti, qui e ora...”
Iniziai ad accarezzargli gli addominali, per poi togliergli lentamente la
camicia. Mi diede un bacio sulle labbra, poi scese, sempre più giù. Iniziò a
sbottonarmi i jeans. Appena ci riuscì mi sorrise. Dio s’era bello.
“Bì, mica lo vorrai fare ora?”
Presa com’ero dall’emozione, non mi ero neppure resa conto delle nostre azioni.
Lui mi fissò, lo sguardo supplichevole. Sapeva bene che quando mi guardava in
quel modo non resistevo. Lo feci avvicinare a me e lo baciai.
Sorry per il cappy corto,
ma sto postando dal cell dato che
internet non mi parte. Un bacio.