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Autore: ilenia23    23/10/2009    5 recensioni
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Ladynotorius assistente amministratrice su efp.

E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua con un nuovo chap! Il precedente nn ha riscosso molto successo...ma dove sono andate a finire tutte quelle personcine che recensivano??? Non vi piace più la storia? Illuminatemi!!!! Detto questo, il capitolo è breve ma spero che vi piacerà..Ho una sorpresa per voi...in questi giorni mi è venuta in mente un'ideuzza...però sono ancora indecisa se farla o meno...avrei bisogno del vostro parere...Che ne dite di un intermezzo su James?? Sul suo passato e sulla sua infanzia? Premetto che sarà una cosa molto breve...non ho certo intenzione di raccontare tutto...ma vorrei approfondire le sue emozioni, il suo rapporto con Aryana e soprattutto con Sirius...anche perchè andando avanti vi accorgerete che la collocazione del suo personaggio è alquanto problematica. Infatti non volendo sconvolgere il corso degli eventi(che penso rimmarranno pressochè uguali) il suo personaggio non è "attivo", non avrà un ruolo cruciale negli eventi per cui l'approfondimento psicologico è l'unica arma che ho per farvelo amare...oltre le relazioni interpersonali s'intende...che ne pensate?? Se preferite continuare sul filone del presente, a me va bene comunque!!Solo che non avendo molte idee per la testa gli aggiornamenti diventeranno molto più sporadici....Adesso vi lascio alla lettura!! Spero che le recensioni siano più di due stavolta!! La cosa che mi lascia perplessa è che le visite sono tante, i preferiti e le seguite ormai sono 30 e nessuno lascia commenti!!! Fatemi sapere...In ogni caso, grazie a tutti!! 

Baci, Ile.


Hogwarts – Ufficio di Albus Silente – 24 Giugno 1995

Aryana Silente

“Prima cosa da fare: ripristinare l’Ordine della Fenicie. Secondo: avvertire i membri. Terzo: trovare una base sicura. Quarto: andare a parlare con Caramell. Non so quale sia la più difficile”esclamò mio padre, andando avanti e indietro per tutto l’ufficio.

“Allora, dobbiamo mandare un Patronus a tutti i membri..dovremmo fare una lista..”.

“Dunque, quelli che sono già qui sono esclusi, quindi la famiglia Weasley, Hagrid, Minerva, Severus, Moody, quello vero però..sto pensando..Madame Maxime..può risultarci utile..”.

“Ci avevo pensato anch’io..magari con Hagrid, una missione per le reclute..”.

“Questa è un’idea. Sarà una delle primissime cose da fare”.

“Allora, dicevamo i Patronus da mandare a chi?”.

“Oh, si, si. Beh, naturalmente Remus, Kingsley Shacklebolt, Elphias Doge, Aberforth, Dedalus Lux, Hestia Jones,Sturgis Podmore, Amelia Bones,Ted e Andromeda Tonks, Emmelina Vance, Arabella Figg e poi..devo pensare..”.

“Che ne pensi di Mundugus Fletcher? Ok, non è una presenza gradevolissima ma lavora nei bassifondi, è un abile ricettatore e ha il cuore puro. Potrebbe farci comodo. Oh, anche Wiston, il collega di cui ti parlavo..è molto in gamba..e sua moglie..Amanda Roberts. E anche Ninfadora Tonks. L’avevo già notata all’ inizio dell’anno. Alla coppa ha fatto un gran lavoro. È  giovane, entusiasta e poi…buon sangue non mente, giusto?”.

“Mi sembrano delle ottime idee. Non c’è un minuto da perdere. Mandiamo i Patronus”.

Dopo pochi secondi, due fenici argentee erano volate velocemente via da Hogwarts.

“Adesso dobbiamo pensare ad un luogo sicuro, insospettabile..”mormorai tra me e me.

 Prima che potessimo fare alcunché un Patronus a forma di gatto, appartenente a Minerva McGrannit, entrò nella stanza e così parlò: “Caramell ha appena terminato di interrogare Crouch jr. Insiste per farlo sorvegliare dai Dissennatori. Non c’è modo di dissuaderlo. Sarebbe gradito il vostro intervento”.

“D’accordo, penseremo dopo al posto, adesso vediamo di non farci bruciare il testimone”.

 

Ci precipitammo nell’ufficio di Moody dove di guardia trovammo Wiston e Amanda Roberts.

“Wiston, dov’è Caramell?”.

“è venuto a cercarvi insieme alla McGrannit e a Severus Piton. Credo fossero diretti in infermeria”.

“Crouch è ancora lì dentro, non è così?”.

“Si ma..il Dissenatore gli si è  scaraventato addosso e lui..beh..”.

“Cosa?”.

“Purtroppo Caramell ha insistito..”.

Scambiai un’occhiata fin troppo eloquente con mio padre. Questo voleva dire niente testimoni. Niente prove del ritorno di Voldemort.

“Ci siete solo voi due qui?”.

“Si. Dentro c’è solo Crouch in condizioni..non saprei nemmeno come definirle..”.

“Bene, papà tu raggiungi Caramell in infermeria. Io resto qui a parlare di Tu-Sai- Cosa  con loro”.

Mio padre annuì brevemente e poi scomparve dietro l’angolo a velocità supersonica.

“Di cosa devi parlarci?”chiese curiosa Amanda Roberts.

“L’argomento è delicato e confido nella vostra massima discrezione..”.

Ovviamente non avevo bisogno del loro consenso. Qualora si fossero trovati in disaccordo avrei scagliato contro un Confundus tanto potente da fargli dimenticare persino il nome Fenice. Tuttavia sapevo che usare la gentilezza in questi casi era utile per cui aspettai un loro cenno d’assenso.

“Bene, la faccenda è molto grave. Lord Voldemort stanotte è risorto. Non chiedetemi come, non ha importanza quando, dove o perché. Quelle saranno domande a cui risponderemo, sempre se potremmo trovare delle risposte, in un secondo momento, meno urgente di questo”. Feci una breve pausa per fargli elaborare la notizia ma erano Auror quindi erano addestrati a non farsi prendere dal panico.

“Ora, per sconfiggere Voldemort è necessario che non ci siano fughe di notizie, anzi, più agiremo nell’ombra meglio sarà. Per questo motivo lavorare solo sul fronte del Ministero è sempre stato molto rischioso e poco efficiente. Al contrario, degli Auror come noi, hanno il dovere di agire su più fronti, in particolare quello segreto. Io e mio padre stiamo istituendo un Ordine di maghi e streghe, Auror e non, pronto ad agire nella massima segretezza, a giurare fedeltà solo al Bene e a combattere Lord Voldemort a costo della vita. Questo vuol dire che non esisteranno orari, giustificazioni, pause, dimissioni o quant’altro. Ovviamente non ci saranno stipendi né premi né garanzie di vittoria. In compenso ci saranno molte notte insonni, pericoli, paure, perdite, sconfitte. Nessuna medaglietta ma molto onore e molto coraggio. Se vorrete entrare a far parte dell’ Ordine della Fenicie dovrete essere preparati a quello che vi aspetta. Dovrete fidarvi ciecamente dei vostri compagni di squadra, dovrete essere pronti ad affidargli la vostra stessa vita, dovrete rimboccarvi le maniche, essere disposti a spaccarvi la schiena, a mentire, a ferire, ad uccidere, se necessario. L’unica cosa che non dovrete fare mai è tradirci o mollare. Ora, la domanda che io vi pongo è: siete disposti ad entrare a far parte dell’ Ordine della Fenice?”.

“Si” esclamarono in coro, con aria seria.  Sorrisi. Li avevo addestrati bene quei pulcini.

“Siete assolutamente certi?”.

“Assolutamente”.

“Ricordate, non potrete dire a nessuno che fate parte dell’ordine, anzi, non potrete nemmeno parlare dell’Ordine al di fuori dei membri, chiaro?”.

“Certo, capo. Per chi ci ha preso?”chiese Amanda, fingendosi offesa.

“Bene, allora. Ci manterremo in contatto via Patronus. Niente gufo. Troppo lenti e troppo rischiosi”.

“Guarda che sei stata tu ad addestrarci, non te lo scordare”ribatté, facendomi l’occhiolino.  

“Ragazzi, sono orgogliosa di voi. Mi raccomando, non deludetemi. E potreste anche avvertire Kingsley?”.

“Ci può contare, capo”.

“A proposito, nell’ Ordine c’è un solo capo: mio padre. Per il resto, se volete più potere decisionale, dovrete conquistarvelo sul campo di battaglia”.

“Non aspettavo di sentire nient’altro di meglio”esclamò Wiston.

“A dopo, allora”.

Con un peso in meno, mi precipitai in infermeria. Già dal corridoio si sentivano le urla furibonde di mio padre e Caramell. Prima che potessi poggiare la mano sulla maniglia , un infuriatissimo Caramell uscì dall’infermeria, non mancando di lussarmi la spalla.

“Che sta succedendo?”esclamai esterrefatta entrando nella stanza.

“Caramell si comporta come un’idiota. Non vuole accettare che Voldemort sia tornato, nega tutto e si nasconde dietro un dito”dichiarò concisa Minerva.

“Che cosa?”strillai in preda all’ira. Feci per inseguire quel vigliacco ma mio padre mi fermò.

“Aryana, lascia perdere. È  del tutto inutile parlargli in questo momento. È cieco e ha la mente ottenebrata dalla paura”.

“Oh, Merlino! Tipico di quel codardo, ruffiano di Caramell. Consegnerà la comunità magica in mano a Lord Voldemort in meno di un anno, se siamo fortunati”.

“Suvvia non siamo catastrofici! A te spero sia andata meglio..”.

“Magnificamente,grazie”.

“Almeno una buona notizia..Allora, Molly, c’è del lavoro da fare come la scorsa volta. Siete dei nostri?”esclamò mio padre, riprendendosi subito dal litigio con Caramell.

“Certo”rispose prontamente. Bill, quando finiamo qui vai ad avvertire tuo padre..”.

“Bene, bene…Adesso, c’è qualcosa che tutti voi dovete sapere..”disse, mio padre facendo cenno a Sirius di trasformarsi.  “Prima che scoppi il panico, Sirius è innocente. Avete la mia parola. Non ha tradito nessuno, non era una spia e tanto meno un folle.  Ci darà una mano, esattamente come tutti gli altri”.

Dopo lo shock iniziale e soprattutto dopo la raggelante stretta di mano tra Piton e Sir, sentì come un bisogno impellente di dire tutto quello che era stato nascosto fino a quel momento. Visto che quello era il momento delle rivelazioni, perché non fare le mie?!

“C’ è dell’altro”dichiarai, attirando l’attenzione di tutti.

Mio padre sembrava aver già capito tutto, come al solito, e mi mise una mano sulle spalle per incoraggiarmi.

Sirius mi venne di fianco e intrecciammo le nostre mani. Molly ci guardava sconvolta. In quella stanza nessuno sapeva che io e Sirius eravamo sposati. 

“Lo dirò una sola volta perché odio ripetermi e non perché me ne vergogno,sia chiaro. Quattordici anni fa Sirius e io ci siamo sposati”dissi, mentre ignoravo gli altri e gli sorridevo, guardandolo negli occhi. “Ed io rimasi incinta subito prima che lui venisse arrestato. Io lo credevo come tutti voi colpevole e quindi potete immaginare il mio stato d’animo. Per cui quando non potei più nasconderlo, me ne andai dall’ Inghilterra. Ecco svelato il mistero della mia scomparsa”. Naturalmente omisi il luogo dove me ne andai. Svelare che ero un mezzo elfo, era troppo persino in quella giornata. “Un anno fa sono tornata in Inghilterra da sola perché sentivo che Voldemort si faceva sempre più forte e quindi volevo combatterlo oggi come ieri con tutte le mie forze. Poco tempo fa, però,  ho scoperto che Sirius era innocente e nello stesso tempo, per una pura coincidenza, ho fatto tornare James, è questo il suo nome, in Inghilterra”.

“Ad ogni modo, noi tre siamo una vera famiglia,adesso. L’unica cosa importante per ora è questa. Per i dettagli piccanti…ne parleremo in un momento più goliardico”concluse Sirius per me, vedendo che non potevo più continuare. Lui mi salvava sempre. Tutti risero della sua battuta e il clima si distese, per quanto fosse possibile in quelle circostanze, almeno.

“Severus, sai quello che devo chiederti. Sei pronto?”chiese mio padre discretamente a Piton ma il mio udito era ipersensibile. E così Piton avrebbe saltato nella fossa coi leoni. Per quanto mi riguardava, dovevo ancora capire se fosse un gladiatore o una belva.

“Bill, credo sia meglio che tu vada ad avvisare tuo padre e digli anche di prendere qualche contatto al Ministero.  Ary, voi due venite nel mio ufficio. Credo che riceveremmo molti messaggi a breve. Minerva, potresti far chiamare Madame Maxime e Hagrid e farli venire nel mio ufficio, non appena possibile? Harry, mi raccomando, riposati”disse, mio padre uscendo dall’infermeria. Dopo aver fatto un breve cenno di saluto ad Harry, seguimmo anche noi mio padre, mano nella mano.

Non appena la porta si fu richiusa dietro di noi, subito notammo molti gufi, dietro la finestra.

“E menomale che avevamo detto niente gufi..”esclamai sarcastica.

“Bene, dovremmo metterci a lavoro. Il contenuto delle lettere è chiaro:  vorranno delucidazioni che non possiamo dargli se non decidiamo immediatamente quando ma soprattutto dove dovrà avvenire la prima riunione dell’Ordine”sentenziò mio padre gravemente. Nel frattempo Sirius aprì la finestra per far entrare i volatili.

“Aspettate. Potrei..ma certo..posso mettere a disposizione la mia vecchia casa al numero 12 di Grimmauld Place. È disabitata da tempo, coperta da magia anti babbana e contro i nemici ed è insospettabile. Insomma è come andare a cercare nella tana del lupo”.

“Ottima idea, Sirius. Davvero un’ottima idea. Allora, tu e Aryana dovreste partire quanto prima per cercare di dare un’occhiata alle condizioni della casa, disporre incantesimi di difesa e quant’altro”.

“Certamente”esclamò raggiante.

“Adesso non rimane che decidere quando”.

“Io direi il prima possibile. Anche la settimana prossima, se possibile”.

“Bene, allora . Occupiamoci dei gufi”.

Dopo una mezz’ora buona, tutti i gufi avevano una risposta con le disposizioni necessarie.

D’un tratto bussarono alla porta e fecero il loro ingresso Madame Maxime e Hagrid. Un attimo prima Sirius si era trasformato in cane.

“Olympe, Rubeus…accomodatevi, prego. Ho una missione estremamente importante da affidarvi”dichiarò mio padre, serio.

“Papà, se non ti dispiace, io andrei nel mio ufficio. C’è una persona molto impaziente che mi aspetta.  Verrò qui quanto prima per i dettagli della mia partenza, intesi?”.

“Si, vai pure, Ary”.

Uscimmo in fretta dallo studio di mio padre per dirigerci nel mio. Era ancora notte ma entro un’ora si sarebbero intraviste le prime luci del mattino . Ormai tutti gli studenti erano rientrati nei propri dormitori ma evidentemente nessuno era sveglio. Nessuno avrebbe potuto dormire dopo quello che era successo quella sera.

Non appena aprì la porta subito Sirius si precipitò dentro e si trasformò.

“Non ne posso più di stare come un cane..”esclamò, ironico.

“Vedo con piacere che stai riprendendo lo spirito..”.

“Solo merito tuo”disse in elfico.

“Tu parli elfico?”esclamò James, sbucando dall’altra stanza.

“Certo. Me l’ ha insegnato tua madre”disse un po’ timido Sirius. “E mi ha anche detto che tu lo parli meglio di me e lei messi insieme”.

“Beh, Si. Me la cavo un po’ meglio di voi due vecchietti”.

Scoppiammo tutti a ridere. “Capisco che il mio aspetto possa ingannare ma tu aspetta di vedermi in forma, non sono tanto male, sai?”.

“In effetti la mamma mi ha detto che ti assomiglio molto quindi tutto questa magnificenza devo averla presa da te, giusto?”si pavoneggiò facendo una mezza giravolta.

“James!” esclamai sconvolta dalla sua arroganza.

“Dai, mamma, sto scherzando. Sto cercando di metterlo a suo agio..”disse, facendoci l’occhiolino.

“Tu lo sai che è tutta colpa tua, se è uscito fuori così, vero?”chiesi sarcastica a Sirius, a mo di rimprovero. 

“Perché tu invece sei la modestia personificata, non è così?”ribatté, ridendo.   

“Ok, adesso però basta giochetti. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio, per favore, mi spiegate cosa diamine è successo? Voglio i dettagli. E per favore, mamma, fai parlare lui. Vorrei fare un discorso tra  padre e figlio…senza offesa”.

Alzai le mani come per arrendermi. “Nessuna offesa, tesoro. Allora, mentre voi fate i vostri discorsi da uomini, io mi vado a fare una doccia…senza offesa”dissi, stampando un bacio ad entrambi e allontanandomi.

 

Sirius Black

 

“A noi due..”esclamai con tono di sfida.

Mi sorrise raggiante. Sembrava felice, quasi quanto lo ero io.

“E così tu saresti mio padre..”.

“Così pare..”.

“Ho sognato tutta la vita questo momento..”.

“Anche io, non sai quanto. Pensavamo entrambi di essere morti..”.

“Dunque, io un po’ di cose su di te ,le so. La mamma mi ha raccontato come vi siete conosciuti, come siete diventati Auror, le battaglie e il resto della storia. Solo che la narrazione si interrompe nel momento in cui tu sei ipoteticamente morto..penso che coincida con il fatto che ti abbiano arrestato. Per cui se non ti dispiace mi piacerebbe sentire il resto della storia da te”.

“Non mi dispiace affatto raccontartela. Però è meglio che ci sediamo. Sai, sarà una cosa un po’ lunga..”.

Ci sedemmo e io iniziai la mia storia. Parlai come non avevo più fatto da quattordici anni, parlai fino a quando non mi divenne la gola secca, parlai con il cuore in mano, descrivendo la più piccola sensazione, il più piccolo dettaglio, senza vergogna. Perché lui era me ed io ero lui. Eravamo padre e figlio, per la prima volta insieme. E parlò anche lui..per quasi un’ora ininterrottamente..ma a me parvero fin troppe poche informazioni. In fondo dovevamo recuperare una vita di mancanze. Ma ci sarebbe stato tutto il tempo...

  
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