Eccovi finalmente l'epilogo di questa storia!! ^^ finalmente è terminata! hihihi ammettetelo ... non mi sopportavate +! ahahah Cmq vi ringrazio per averla seguita e per il sostegno che mi avete dato! Spero vivamente che questo finale vi piaccia ... ho tentato di accontentarvi e spero di esserci riuscita!! Dedico questo capitolo a tutti voi che mi avete seguita in questa storia!!
Ma soprattutto lo dedico a trettra. Grazie per il sostegno e le tue bellissime recensioni!!! Sei fin troppo buona *__*
Spero tanto di poter leggere i vostri pareri! Un bacio by Manu♥
Per contattarmi vi lascio il mio indirizzo di facebook : Manuela Cipollaro
Purtoppo ultimamente tra corsi e lavoro ho poco tempo anche per msn! Troverete le risposte alle recensioni a fine capitolo!
Capitolo betato by Ronnie
Epilogo
Pov
Edward
Incontro
di due mani
in cerca di stelle,
nella notte!
Con che pressione immensa
si sentono le purezze immortali!
Dolci, quelle due dimenticano
la loro ricerca senza sosta,
e incontrano, un istante,
nel loro circolo chiuso,
quel che cercavano da sole.
Rassegnazione d'amore,
tanto infinita come l'impossibile!
[Juan
Ramon
Jimenez]
Attimi
di terrore si erano susseguiti senza sosta,
mentre
una folle corsa mi aveva condotto verso il luogo che le
visioni ci avevano rivelato.
Una
serie di immagini mi avevano mostrato il più orribile dei
miei
timori,
ove
il tormento lambiva il mio animo coscio che avrei perduto Bella,
e con lei il mio cuore.
Mai
compresi ciò che realmente accadde quel dì. Ma,
se i licantropi
non fossero stati in quel momento sulle sue tracce, nulla avrebbe
impedito il
realizzarsi di quella atroce tragedia.
Narwain,
impensierito dal suo stato aveva seguito sua madre,
timoroso
potesse compiere qualche gesto folle.
Per
giorni si era abbandonata ad un pianto senza lacrime,
rifugiandosi in una tetra agonia ed un angoscioso silenzio.
E
fu proprio quella premura, di lui, a salvarla.
Quando
sopraggiungemmo, il piccolo lupo era impegnato in una lotta
feroce con un vampiro dai capelli color cenere. Infervorato ed
inferocito per
il suo pasto interrotto si era scagliato contro Bella, percuotendola
con immane
violenza.
E
fu così che la trovammo, con il corpo dilaniato.
Immobile,
riversa al suolo, appariva realmente morta,
mentre
il colorito cereo rispecchiava quell’immagine che affliggeva
i miei pensieri.
Strinsi
il suo corpo tra le mie braccia tremanti,
singhiozzando
e lasciando scemare la paura provata.
Le
ferite evidenti facevano bella mostra sulla sua pelle candida.
Avrei
potuto perderla relegando i suoi ultimi istanti nella sofferenza
per i miei gesti e nella codardia in cui avevo trovato rifugio.
Per
quanto mi ero ingannato ostentando la falsa scusa di non
volerle arrecare danno?
Troppo
… due mesi trascorsi su un confine troppo vile per poter
agire.
Pervaso
dal timore di veder rivolto a me nuovamente quello sguardo
sprezzante e colmo
di odio.
Vigliacco!
«
Edward? » la sua voce non fu che un flebile sussurro appena
udibile, e mentre Alice scattava alla ricerca di qualche preda che
potesse
accelerare la sua guarigione, i lupi riducevano in cenere
ciò che restava del
corpo del vampiro.
I
suoi occhi color onice mi scrutano curiosi e al contempo vacui,
persi in chissà quali pensieri che non avrei mai avuto modo
di conoscere.
E
forse, in quell’istante, ne fui felice.
«
Sono morta? » domandò titubante tentando un
movimento. Una fitta
di dolore parve percuoterla e la sua espressione mutò in un
misto di agonia e
paura.
«
Sei ferita! Non muoverti … Alice arriverà presto
con del sangue
per aiutarti a rimarginare le ferite. Ti sei nutrita poco! »
sentenziai,
osservando i suoi occhi color ebano.
Annuì
debolmente voltando lo sguardo altrove, ben attenta a non
incrociare i miei occhi.
Una
morsa allo stomaco mi colse a quel gesto. Sebbene comprendessi
di essere stato fonte di ogni suo male, non volevo accettare che lei
provasse
per me un tale rigetto.
Le
mie braccia si strinsero maggiormente attorno al suo corpo ed
avvertii un leggero sussulto provenire da esso.
La
strinsi affondando il mio capo tra i suoi capelli, inspirando il
magnifico odore tanto simile ad allora.
Quanti
ricordi
di quelle dolci notti trascorse a vegliare sul suo sonno …
Quel
contatto che tanto avevo bramato e sognato rinvigorì in
parte
il mio animo dilaniato.
Uno
strano calore si diffuse nel mio corpo.
Piccola
e fragile come sempre.
Dolce
e innocente come allora.
Nuovamente
tra le mie braccia …
«
Perché mi hai abbandonata? Perché mi hai lasciata
al mio dolore?
Perché hai schiacciato il mio cuore senza ritegno?
» le parole si susseguirono
veloci, affievolendosi fino a diventare poco più che un
sussurro sconnesso.
Ogni
parola non era che una pugnalata al mio cuore morto, per la
consapevolezza di una sofferenza inferta a colei che più di
tutti avrei dovuto
tutelare.
«
Una follia quel mio gesto e quella mia scelta, una bugia per
proteggerti
dalla creatura deplorevole che mi ritenevo, per permetterti una vita e
le gioie
che essa ti avrebbe donato. Il mio amore per te è stato
l’unica cosa che mi ha
permesso di tenerti lontana, perché tanto immenso da porre
te sopra ogni
sofferenza e dolore che la fuga mi aveva afflitto. Il mio mondo senza
di te era
svanito, vuoto e buio per la perdita dell’unica luce che
aveva mai illuminato
il mio cammino e della creatura che con il suo amore aveva donato a
questo
cuore morto i battiti ormai perduti. Tu sei stata costantemente nei
miei
pensieri e nei miei tormenti, ogni tuo gesto ed ogni tuo tocco erano un
ricordo
a cui aggrapparmi per non sprofondare.
Per
anni immerso nel torpore ho rinnegato la vita, perché senza
di
te non era tale. Ero stato inghiottito dall’inferno che mi
ero autoimposto … ma
mai e poi mai avrei creduto di averti rinchiuso in quel mio stesso
inferno.
Tornai alla tua finestra per invocare il tuo perdono ma tu non
c’eri e … vidi
la foto del tuo matrimonio! » tutto d’un fiato
confessai ciò che da tempo avrei
desiderato confidarle.
Il
timore di ciò che sarebbe potuto accadere pochi attimi prima
mi
aveva permesso di comprendere che nessuna esitazione valeva quel
tormento. Solo
dalle sue labbra avrei potuto ricevere la pace, al contrario di quel
limbo in
cui mi agitavo.
Sobbalzò
fissandomi con uno sguardo contrito.
«
Non sono più sposata, fu un errore dettato dal mio desiderio
di
dimenticare. – sospirò pesantemente, mentre
un’espressione dolorante si
dipingeva sul suo volto a causa delle innumerevoli ferite. –
Ma non lo
rimpiango. Da quella unione è nato ciò che di
più bello la vita mi avrebbe
potuto donare … il mio Narwain »
I
suoi occhi saettarono sulla figura del piccolo lupo che le
rivolse uno sguardo colmo di amore e affetto.
«
Bella – richiamai la sua attenzione esitando appena, timoroso
della risposta che
da lì a breve avrebbe
segnato inesorabilmente la mia esistenza. - Farò ogni cosa
tu mi chiederai …
sei desidererai la mia partenza partirò immediatamente! Se
è la mia morte che
desideri per vendicarti del dolore che ti ho provocato ti
donerò la mia
non-vita! E … se mi rivorrai al tuo fianco, farò
ogni cosa in mio
potere per riconquistare il tuo amore e
la sua fiducia »
Seguitai
a scrutarla, atterrito dal sol pensiero che preferisse la
sua famiglia, in cerca di un qualche segno di cedimento che potesse
annunciarmi
ciò che il destino aveva in serbo per me … per
noi.
Avrebbe
scelto la sua famiglia?
Quella
famiglia che l’aveva sorretta.
Quel
figlio che tanto amava … quello che io non le avrei mai
potuto
donare a causa di quella natura dannata che mi affliggeva.
E
che le aveva donato quell’amore che io le avevo negato?
Quanto
avevo
desiderato poter essere umano a suo tempo, per poter vivere
quell’amore senza
la tragedia che quel destino beffardo aveva inscenato.
Sciolse
quel contatto lasciando in me un immenso vuoto, provando a
drizzarsi osservandomi in volto.
Nei
suoi occhi la malinconia e la paura regnavano sovrane.
Perché
le mie parole le provocavano un tale dolore?
Che
mi fossi solo illuso di aver scorto ancora l’amore nei suoi
occhi e nei suoi gesti?
Che
fosse troppo voler auspicare tanto, sebbene le parole di Jacob
mi avessero indotto a pensarlo?
E
se così fosse … perché paura?
Perché non solo odio ad animarli?
Il
mio sguardo divenne implorante.
Fui
pervaso dal solo desiderio di udire la sua voce .. ancora una
volta, anche se l’ultima!
«
Perché mi rivolgi queste parole? Io non comprendo, mi
abbandoni e
trovi qualcuno a cui donare il tuo cuore.. e ora? Torni da me con quale
intento? Hai spezzato il mio cuore allora …
perché ora torni a terminare la tua
opera? » ogni parola spezzata da singulti, mentre la mia
confusione aumentava
con il dolore per la sua sofferenza.
Che
ancora non
veda l’amore che io avevo sempre nutrito per lei?
Che
il mio abbandono avesse segnato l’inesorabile fine del nostro
legame che ritenevo indissolubile, distruggendo implacabilmente la sua
fiducia
in me?
«
Il mio cuore non è stato mai di nessuno, se non tuo!
» le
confidai i miei ultimi pensieri, con calore e con la speranza che le
mie parole
le mostrassero ciò che per anni avevo gelosamente conservato
solo per lei.
«
E la vampira nella radura? » mi parve di cogliere nel suo
tono
una flebile speranza, a cui mi aggrappai spasmodicamente.
Presi
delicatamente il suo volto tra le mani come fosse il più
fragile dei cristalli, azzardando un gesto che ero certo non mi sarebbe
stato
mai più permesso.
«
Honey è stata trovata da Carlisle in fin di vita e l’ha
trasformata! Per me è una sorella come
lo sono Alice e Rose .. e nella radura provava a placare i singhiozzi
dati
dalla consapevolezza che non ti avrei più rivista
– esitai mentre le immagini
di una stanza vuota invadevano la mia mente, e con esse il vuoto
provato.
- Ero appena stato
a casa di Charlie ..
»
Impaziente
fermò lo scorrere delle mie parole posando sulle mie
labbra un dolcissimo bacio.
Bacio
che racchiudeva in sé tutto quell’amore per anni
inespresso,
ma relegato nei nostri cuori per non patire ulteriormente la sofferenza
della
separazione e che ora rinnovava quel legame che mai si era realmente
sciolto.
Portando
con sé la gioia di essersi finalmente ritrovati.
«
La mia anima perduta ormai da più di un secolo è
ora tornata a
dar vita al mio corpo! Tu, la mia anima e il mio cuore per
l’eternità! »
Prov
Bella
Tu
insieme alla mia vita sei tornato e
con
te la disperazione si è dissipata.
I
miei occhi tornano a vedere ciò che di bello questo mondo ci
ha
donato,
perché
senza te, amore mio, non ero che un cieco che barcollante
vagava nel buio di un’eternità di solitudine
…
«
La mia anima perduta ormai da più di un secolo è
ora tornata a
dar vita al mio corpo! Tu, la mia anima e il mio cuore per
l’eternità! »
Ciò
fu quello che compresi appena fui certa che le braccia della
morte mi avrebbero strappata a quel mondo. Pentita della cocciutaggine
e
dell’ostinazione che mi avrebbe permesso di bearmi ancora di
una sua carezza.
La
fine può far comprendere molto,
quando
si vede scivolar via ogni possibilità, ci si pente di
ciò in
cui si è errato, rimpiangendo le opportunità
ormai svanite e desiderando solo
di poter apporre rimedio.
Ed
a me quella possibilità fu data e con essa la
felicità di un
sereno futuro …
Fine!
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