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Autore: Miss_Slytherin    23/10/2009    5 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                                                CAPITOLO 7

                                                                                                                                                   Unexpected

                                                   

-Sarebbe troppo chiederti una lettera, di tanto intanto?- Cassiopea guardò Lily con i suoi occhioni verdemare, capaci persino di sciogliere il cuore di ghiaccio di Scorpius Malfoy.

-Mmmh…magari potrei rispondere se mi scrivi…- fece Lily pensierosa, strizzando l’occhio a Glorya, che le sorrise di rimando.

Il 22 dicembre era stato l’ultimo giorno di lezioni, con grande gioia di tutti gli studenti; quella sera la maggior parte di loro sarebbe tornata a casa, chi con l’Espresso, chi con la Polvere Volante messa a disposizione per l’occasione. Questo era il caso di Lily e della famiglia Potter-Weasley, che sarebbe approdata al completo direttamente nella cucina della Tana, dove avrebbero trascorso le vacanze natalizie tutti insieme. Questa prospettiva rendeva Lily particolarmente depressa, ma cercò di non darlo a vedere; non sapeva che anche Glorya non era poi così contenta di tornare a Villa Maelle. La giovane Zabini sapeva infatti che ad attenderla c’erano solo sua madre, probabilmente attaccata alla bottiglia per via dello stress che i vari party natalizi in società comportavano, suo padre arrivato all’ultimo minuto con costosi doni acquistati da chissà quale delle sue numerose e carine segretarie e una sfilza di tediosi parenti e influenti conoscenti di fronte ai quali avrebbero dovuto mantenere la facciata di perfetta famigliola. L’unica cosa che l’aiutava a sopportare tutto ciò era Derek.

Stesso destino attendeva Cassiopea, con una sostanziale differenza: i suoi genitori. Astoria Greengrass avrebbe probabilmente criticato all’istante ogni cosa di sua figlia, a partire dalla coda in cui aveva sistemato i boccoli biondi e a finire con i risultati scolastici; avrebbe iniziato a dire che avrebbe potuto prendere Eccezionale anziché Oltre Ogni Previsione, che Scorpius aveva saputo fare meglio e bla, bla, bla…tutte cose trite e ritrite. Ma a rincuorarla ci sarebbe stato il sorrisino nascosto all’angolo delle sottili labbra di suo padre, Draco Lucius Malfoy. Facciata di austera nobiltà davanti a tutti, stesso viso aristocratico di sempre, stesso ghigno sarcastico che lo aveva caratterizzato ai tempi della scuola, stesso fascino da bello-e-maledetto che aveva fatto cadere ai suoi piedi stuoli di ragazzine quand’era giovane (e di donne ora che era divenuto un uomo) Draco Malfoy sapeva però quand’era il caso di concedere un sorriso alla sua bambina, stra venerata oltre tutto.

Così le tre amiche si separarono, ognuna con la mente ormai rivolta alle varie feste natalizie alle quali sarebbero state costrette a partecipare.

-Ehi Lilian, fatti regalare un manico di scopa per Natale, sono stufo di dover togliere le tue sudice impronte dal mio…-

E ti pareva, si disse Lily, bloccandosi nell’atto di aprire la porta dello studio della professoressa McGranitt, dal quale sarebbero partiti. Poteva mai mancare il saluto di Malfoy…

Si voltò, trovandosi il primogenito di Draco Malfoy a qualche passo di distanza. Anche lui era pronto per partire, avvolto in un pesante cappotto; Lily si chiese se fosse venuto sin lì solo per darle fastidio.

-Buon Natale anche a te Malfoy- si limitò a dirgli; non era in vena per minacce e sarcasmo. Detto questo entrò nell’ufficio della McGranitt, dove erano rimasti solo più James e Al; evidentemente il resto della sua famiglia aveva già raggiunto la Tana.

-Come mai ci hai messo così tanto? Stavamo aspettando te- le disse James appena la vide.

-Salutavo un amico- rispose Lily, sapendo che James aveva sentito la voce di Malfoy; in realtà il solo pensiero di considerare Malfoy un amico era surreale.

Non gli diede modo di ribattere, afferrò una manciata di Polvere da un barattolo posto sulla scrivania e, infilando un piede nel camino, disse forte e chiaro:- La Tana!-

Un attimo dopo il familiare salotto di casa Weasley, già stracolmo di gente, si aprì ai suoi occhi: nonna Weasley attaccata ai fornelli con indosso un grembiule sporco che Lily notò subito, nonno Arthur intento ad accendere il secondo cammino secondo metodi Babbani quali i fiammiferi, zia Hermione e zia Penelope affaccendate intorno alla tavola, Rose fra le braccia di suo padre, Hugo intento a descrivere le meraviglie di Hogwarts alla piccola Lucy, che lo ascoltava pendendo dalle sue labbra, Teddy e Victoire che si abbracciavano seduti sul divano.

Il tutto condito da un calore familiare soffocante.

-Lily!- urlò sua madre, correndo ad abbracciarla. In realtà Lily capì che si trattava di sua madre solo quando riuscì a staccarsene. Ginny, avvolta in un caldo maglione sformato made in Nonna Molly Weasley- ebbene sì, li fabbricava ancora- la guardava con i chiari occhi azzurri ricolmi d’affetto. Lily non volle ricambiare il suo sguardo, e per fortuna (o sfortuna?) in quel momento fu sommersa dagli abbracci del resto dei suoi parenti, primo fra tutti Harry James Potter che aveva cercato sin da subito segni della contaminazione Slytherin sul volto della sua bambina. Lily dovette reprimere l’impulso di tornarsene indietro di corsa.

-Lily, cara!- questa era sua Nonna- sei dimagrita! Ma mangi a scuola?- Lily si domandò come avesse fatto a capirlo, dato che non aveva ancora avuto modo di togliersi il montoncino color malva.

-Lily, tesoro! Guarda, sono riuscito ad accendere il fuoco senza magia!- questo invece era Nonno Weasley, che sventolava orgoglioso una scatoletta di fiammiferi.

E poi zia Hermione che volle sapere come se la cavava a scuola, Lucy accorsa a tartassare di domande anche lei su Hogwarts, zio Ron che le lanciava battutine su Grifondoro e Serpeverde, il tutto in una girandola di voci che fecero scoppiare a Lily un gran mal di testa nel giro di mezz’ora.

L’unica parente che Lily era passivamente contenta di vedere era sua zia Fleur, che nonostante fosse stata inglobata dalla famiglia Weasley da molti anni ormai, manteneva sempre un certo stile e una certa finezza di modi. Infatti quando la vide non la soffocò con un abbraccio, ma le diede un finto bacio sulla guancia. Aveva conservato anche l’antica bellezza: i suoi lunghi capelli brillavano ancora di luce propria e il suo fisico slanciato non mostrava i segni di tre gravidanze.

-Chéri, ti trovo bene!- le disse poi osservandola, -quel colore si sposa benissimo con i tuoi capelli!-. Solo per averle detto questo si meritava un tiepido sorriso.

Entro le otto di sera i Potter- Weasley erano al completo seduti a tavola; Lily non aveva avuto ancora un minuto per sé stessa da quando era arrivata, e ciò aveva peggiorato il suo umore.

-E allora, come ti trovi a scuola?- le chiese Teddy seduto accanto a lei; Lily notò che aveva uno stupido cerotto in fronte e che Victoire lo stava guardando con affetto. La rossa si prese un minuto buono, fingendo di mettersi altra insalata nel piatto, prima di rispondere:

-Bene grazie-.

Teddy rimase un po’ stupito dalla brevità della risposta, e così le chiese ancora:

-Hai fatto amicizia con qualcuno in particolare?-

-Sì, con Glorya Zabini e Cassiopea Malfoy…ma ci sono anche Edward Nott e Derek, il fratello di Glorya…- disse Lily osservando compiaciuta suo padre che irrigidiva impercettibilmente la mascella e le orecchie di zio Ron farsi rosse.

-E le lezioni di volo? Ti sono piaciute? Ricordo che il talento di tuo padre si mostrò già alla prima volta in cui prese in mano un manico di scopa…- le chiese sua zia Angelina, che aveva fatto parte della squadra di Grifondoro ai tempi di Harry. Aveva poi continuato a giocare a Quidditch a livello regionale, ma aveva dovuto smettere quando era rimasta incinta di Fred.

-Veramente odio volare- la gelò Lily.

-A me invece piace tantissimo! Non vedo l’ora di poterlo fare di nuovo!- intervenne Hugo con il suo tipico entusiasmo, rompendo l’atmosfera leggermente fredda.

-Menomale Hugo, temevo che avessi preso da tua madre…- commentò Ron, beccandosi uno schiaffo sulla nuca da parte di sua moglie.

-Ahia! Ma è vero che non eri capace!- si difese massaggiandosi il collo. Nel corso degli anni Ron ed Hermione non erano cambiati di una virgola, sempre a beccarsi, sempre eternamente innamorati. Solo Hermione si era fatta più bella: i capelli crespi si erano misteriosamente trasformati in bei boccoli ben definiti ed aveva perso quei chili leggermente di troppo dovuti alla crescita.

-Sì, ricordo che hai cercato di imparare a memoria tutto Il Quidditch attraverso i secoli…- gli diede man forte Harry ed anche a lui non fu risparmiato un calcio sullo stinco destro da parte di Hermione.

Qualche posto più in là James stava raccontando a George i nuovi passaggi segreti che aveva scoperto, con il supporto di suo cugino Fred, altro suo compare con Beatrice, e si stava facendo spiegare come introdurli sulla sempre più decrepita Mappa del Malandrino; di fronte a lui Nonna Weasley stava cercando di costringere Eleanor Duncan a mettersi un maglione, visto che girava in top dalle bretelline sottili in pieno dicembre, dopo aver rimproverato Charlie per la lunghezza dei suoi capelli.

-Ma insomma! Non è questo il modo in cui un uomo sposato deve andare in giro!- esclamò Molly Senior, afferrando una lunga ciocca rossiccia della coda del suo secondogenito.

-Molly, lascialo stare, io lo trovo più seducente così!- lo difese Eleanor, facendo arrossire sua suocera. La romena dai lunghi capelli castano scuro, dagli occhi verdi e dal fisico minuto, aveva la straordinaria capacità di dire cose assolutamente fraintendibili con ingenua innocenza.

Percy invece, seduto accanto a sua moglie Penelope Light, che aveva ancora voluminosi riccioli neri ma aveva dovuto mettere gli occhiali per una progressiva miopia, stava tediando suo padre e la stessa Penelope su una relazione che aveva dovuto consegnare all’ancora ministro Kinglsey Shacklebolt; le sue figlie Molly e Lucy ridacchiavano di lui.

Osservando la lunga tavolata, Lily si sentì estremamente fuori posto. Sentiva di non avere nessun legame con tutti loro, le sembrava che parlassero una lingua diversa dalla sua, incomprensibile per lei. Li studiava con distaccato interesse, come se si trovasse di fronte a degli sconosciuti che ancora le dovevano ancora essere presentati. La ragazza chiamata Rose aveva scelto un pessimo abbinamento di colori, quella a fianco a lei, Dominque, avrebbe potuto essere più carina se avesse valorizzato di più il taglio degli occhi…

Si voltò per comunicare quelle impressioni, credendo di avere affianco Glorya, e rimase delusa quando invece si trovò Albus.

-Lily….?- le chiese quest’ultimo, vedendo che lei aveva aperto la bocca come per dire qualcosa; lei però scrollò le spalle e tornò a concentrarsi sull’arrosto troppo spezziato con il quale giocherellava da un quarto d’ora.

 

                                                                                                    *****

 

-Cassiopea! Hai dimenticato di mettere il tovagliolo sulle gambe- disse Astoria Greengrass in Malfoy. La bella strega indossava un lungo abito di raso color pesca, legato dietro il collo, con sopra una stola abbinata, benché si trattasse di una cena informale alla quale partecipavano solo Draco, Scorpius e Cassiopea. Aveva raccolto i lisci capelli castano chiaro in uno stretto chignon, ed aveva adottato una leggera matita per valorizzare gli occhi verdi.

-Scusa, mamma- disse Cassiopea abbassando gli occhi; sua madre era l’unica in grado di farla sentire così maleducata a sciatta.

-E potevi cambiarti prima di scendere a cena, ti sembra il modo di presentarti a tavola?- la rimproverò poco dopo, mentre la loro elfa domestica Trixie serviva gli antipasti. In verità Cassiopea si era cambiata, sostituendo il vestito porpora con il quale era arrivata a Malfoy Manor con un completo giacca e gonna marrone fumè, ma evitò di farlo notare a sua madre.

-Mea culpa, ho voluto vederla appena arrivata- intervenne Draco Lucius Malfoy, riscaldando il cuore di sua figlia con quelle poche e fredde parole. Astoria storse leggermente le labbra perfette, per poi rivolgersi a Scorpius, che aveva seguito lo scambio di battute senza particolare espressione sul volto:

-Scorpius, tesoro…vuoi ancora del caviale?-

-No, ti ringrazio madre- fu la rigida risposta del giovane Malfoy.

Un pesante silenzio cadde sulla lussuosa sala da pranzo, interrotto talvolta dal tintinnio di posate e calici o dai rintocchi del grande orologio situato nell’anticamera.

 

 

                                                                                          *****

 

Glorya Zabini osservava cinica sua madre Lysa Stanford. Quando si curava riusciva davvero ad essere una bella donna, peccato che generalmente si trascurasse. In quel momento infatti –in casa c’erano solo i suoi figli e qualche elfo domestico- i lunghi capelli corvini che Glorya e Derek avevano ereditato da lei le scendevano aggrovigliati e scomposti lungo la schiena; gli occhi nocciola che avevano saputo incantare Blaise Zabini erano rossi e gonfi, come se avesse appena pianto, e il maglione di lana nero le pendeva letteralmente addosso, come se al di sotto vi si trovassero solo ossa.

Quando Derek e Glorya erano arrivati, naturalmente Lysa era in cucina, intenta ad aprire una bottiglia sul cui retro era attaccato un’etichetta con su scritto ”acqua”, come se bastasse quel semplice trucchetto a dissimularne il contenuto. Tuttavia quella doveva essere la prima bevuta della giornata, stranamente, perché quando rivolse loro parola era abbastanza in grado di parlare. Evidentemente però aveva dimenticato di ordinare agli elfi di riscaldare l’ambiente- e loro naturalmente non avevano preso l’iniziativa, troppo timorosi di incorrere nella sua ira- perché a Villa Maelle faceva più freddo che nel dormitorio di Slyhterin quando il fuoco era spento.

-Glorya, Derek tesoro…! Siete arrivati!- aveva esclamato contenta quando li aveva visti. E contenta lo era davvero, ma il suo amore di madre era tranquillamente capace di trasformarsi in odio profondo quando cercavano di aiutarla, di staccarsi dall’alcool. Ed era questo a fare più male…vedere negli occhi di tua madre l’odio.

Li aveva poi fatti sedere in salotto, con l’intenzione di parlare tranquillamente con loro, mentre aspettavano che Blaise arrivasse per mettersi a tavola; a Derek non era sfuggito che aveva portato con sé la bottiglia “d’acqua”.

-Derek, ma cos’hai fatto al polso?- domandò Lysa, osservando d’un tratto con più attenzione suo figlio maggiore. Derek infatti aveva solo più il polso fasciato, mentre il resto dell’arto era guarito perfettamente.

Derek non poté fare a meno di scorgere una certa ipocrisia nella preoccupazione di sua madre, come se lei non fosse mai stata causa di fratture e lividi. Tuttavia cercò di rispondere cortesemente:
-Nulla, me lo sono slogato giocando a Quidditch…-

-Oh caro!- esclamò Lysa con gli occhi ricolmi d’ansia; Glorya dovette mordersi con forza l’interno della guancia sino a farla sanguinare per non rispondere.

-Glorya, cara, com’è andata la scuola? So che sei stata assegnata a Serpeverde, tuo padre ne era molto fiero!- si rivolse poi Lysa a sua figlia, dopo qualche attimo di silenzio.

-Mi trovo bene, Slytherin è perfetta per me…- iniziò a dire Glorya, ma le sue parole si persero nel rumore di una porta che veniva aperta. Un attimo dopo Blaise Zabini fece il suo ingresso in salotto, seguito a ruota da un elfo domestico pronto a prendere il suo cappotto.

Blaise, migliore amico di Draco Malfoy, era stato non meno playboy ai temi della scuola, e tutt’ora lo era. I capelli scuri casualmente tirati all’indietro, gli ammalianti gli occhi blu e un metro e ottanta di fascino riuscivano sempre a conquistare qualunque donna gli si parasse davanti. Zabini Senior però preferiva le segretarie, scelte, tu guarda, sempre giovani e carine. Ennesimo colpo alla fragile Lysa…

-Derek, Glorya, ben tornati- li apostrofò Blaise raggiungendo Lysa sul divano.

Glorya cercò invano negli occhi di suo padre quel sentimento chiamato affetto.

 

                                              

                                                                                                                                                        *****

 

Lily si infilò la vestaglia sopra il pigiama, poi si sedette davanti allo specchio per pettinare i suoi lunghi capelli. Era stata messa nella stessa stanza con Rose, Dominque ed Angelica, e la cosa non le piaceva per niente. Le sue tre cugine non facevano che parlare, qualche volta cercavano anche di coinvolgerla nei loro discorsi, ma dopo alcuni tentativi avevano lasciato perdere. A Lily già mancavano i silenziosi preparativi di Glorya e Cassiopea, che come lei consideravano il momento di andare a dormire come un momento di raccoglimento personale. Ma quelle tre peppie invece…

Un lieve bussare interruppe la conversazione fra Rose, Dominque ed Angelica, che sdraiate sui vari letti si stavano raccontando chissà che cosa. A bussare era stata Ginny, che si avvicinò a Lily, ancora intenta a spazzolare la chioma vermiglia.

-Lily, va tutto bene? Ti ho vista silenziosa questa sera a cena…-

Passandosi meccanicamente il pettine fra i capelli, Lily rispose, tenendo lo sguardo fisso di fronte a sé:

-Si mamma grazie, ero solo un po’ stanca-.

Ginny non era una persona che si poteva fregare facilmente, era intuitiva, ed aveva ereditato da sua madre la capacità di fiutare le bugie a chilometri di distanza. Ma quella sera preferì non indagare, non ancora. Lei ed Harry erano rimasti alquanto basiti di fronte alla lettera che Albus aveva mandato loro quasi due settimane prima, ed Harry aveva già intenzione di tartassarla di domande appena Lily fosse arrivata, ma Ginny, saggiamente, aveva deciso che avrebbero aspettato di vedere con i loro occhi questi cambiamenti che le erano stati riferiti. Aveva osservato per tutta la cena sua figlia, come anche Harry, ma a parte una certa apatia e un sguardo indifferente non avevano notato nient’altro. Se durante le vacanze natalizie avessero riscontrato un effettivo cambiamento in negativo di Lily, gliene avrebbero sicuramente parlato.

Ma per quella sera, c’era già un altro argomento di cui parlare con i suoi figli, e fu per questo che disse a Lily, prima di lasciare la stanza:

-Io e tuo padre dobbiamo parlarvi di una cosa, vieni in camera nostra… dillo anche a James ed Albus- e detto questo si chiuse la porta alle spalle.

Lily, leggermente perplessa, si chiese di che cosa sua madre dovesse parlar loro, ma dopo un attimo di incertezza posò la spalla, uscì dalla stanza e andò a chiamare James ed Albus che si trovavano nella camera di fronte. Appena ebbe aperto la loro porta, venne colpita in faccia da qualcosa di morbido e pesante, che le fece lacrimare gli occhi.

-Ahi! Razza di scemi, che state facendo?- esclamò contrariata, afferrando al volo l’oggetto che l’aveva centrata, e cioè un cuscino. Infatti Lily aveva appena interrotto la battaglia a suon di piume che James ed Albus avevano ingaggiato con Hugo e Fred.

-Ooops, scusa Lily, non volevo beccarti- si scusò suo cugino Fred, dispiaciuto. Era in tutto e per tutto identico a suo padre, tranne che per gli occhi castani che aveva ereditato da sua madre; per avere quattordici anni era già alto e ben piazzato, ed infatti anche lui faceva parte della squadra di Quidditch.

Lily si limitò a gelarlo con lo sguardo, e poi disse ai suoi fratelli, che cercavano di trattenere le risate di fronte alla sua espressione seccata:

-La mamma vuole parlarci, dobbiamo andare in camera loro-

Albus e James si scambiarono uno sguardo perplesso, ma dopo aver fatto spallucce, la seguirono.

Ginny ed Harry erano già in pigiama, o meglio, Ginny navigava in una camicia da notte più grande di lei di almeno tre volte, mentre Harry se ne stava seduto sul letto in pantaloni della tuta e t-shirt. Essendo sposati, Nonna Molly aveva ritenuto saggio dargli una stanza tutta per loro.

-Beh?- chiese Lily sgarbata, visto che nessuno dei suoi genitori accennava a parlare: aveva sonno e voleva solo andare a dormire.

-Ehm…sedetevi, è meglio- iniziò Harry cauto; Lily notò che sembrava piuttosto imbarazzato.

I tre giovani Potter fecero come era stato loro detto, sedendosi sul grande letto matrimoniale coperto da una lisa trapunta multicolore.

-Beh, non so da dove iniziare…né come iniziare a dirvi una cosa di questo tipo…- cominciò a parlare Ginny, stringendo forte una mano del marito.

-Hai il cancro?- chiese Lily a bruciapelo, lasciando i suoi genitori allibiti.

-Ma…no! Certo che no!- esclamò Ginny stupita.

-Ah bene, temevo fosse una cosa di questo tipo- replicò Lily, senza peraltro mostrarsi preoccupata.

-No, no…è una cosa di….tutt’altro genere, ecco- precisò Harry guardando un punto impreciso della parete. Da quello si capiva quanto fosse a disagio.

-E allora cosa c’è? Sembra che dobbiate dirci chissà che cosa!- li esortò anche Albus, cominciando anche lui a pensare che fosse successo qualcosa di grave.

Harry e Ginny si guardarono ancora una volta, poi il Bambino Sopravvissuto disse:

-Bene…ecco insomma…voi eravate a scuola…-

-…e noi avevamo la casa tutta per noi…-

-…senza scope volanti a gironzolare…- aggiunse Ginny, e James guardò casualmente da un’altra parte.

-…e i nostri vicini erano in vacanza…-

-…e Teddy non veniva più tanto spesso, sapete ora che lui e Victoire fanno coppia fissa…-

-Sì, ma tutto questo cosa….?- chiese James sempre più stranito; non aveva mai visto i suoi genitori così in imbarazzo, forse solo quella volta in cui era uscito a correre per le strade dicendo: Teddy cambia colore!

-Il fatto è….- riprese Ginny, ma non parve voler andare avanti e così Lily perse la pazienza:

-Mamma, ho sonno, ho freddo, mi fa male un occhio perché Fred mi ha tirato un cuscino in faccia, voglio solo infilarmi a letto, anche se non sono sicura che quella cosa bitorzoluta che sfiora il pavimento sia un letto, perciò ti vuoi muovere a dire quello che devi dire?- disse irritata, con tono seccato che mai aveva usato prima contro i suoi genitori. Evidentemente fu quello che pensarono anche loro, perché Harry disse, mentre James ed Albus si scambiavano uno sguardo di rassegnata intesa:

-Lily! Non è questo il modo di rivolgerti a tua madre!-

-Scusa- soffiò allora la piccola Potter da un angolo della bocca, senza mostrarsi minimamente dispiaciuta.

-Scuse accettate- disse Ginny, e poi dopo aver preso un altro lungo respiro proseguì:

-Sono incinta-.

 

Spazio autrice:

Allooora…questo capitolo avrebbe dovuto esclusivamente trattare del Natale, ma ho preferito spezzarlo in due per dare il giusto spazio alla reazione dei parenti al comportamento di Lily, che nel prossimo capitolo- che sarà davvero sul Natale- si mostrerà in tutta la sua…ehm….cattiveria? e anche per darvi un’idea del Natale in casa Malfoy e Zabini. Se avessi messo tutto ciò in un solo capitolo credo che sarebbe uscito troppo lungo e pesante. Quindi per i vari attacchi di cuore di Harry dovrete aspettare ancora un po’ :P spero che comunque questo capitolo vi sia piaciuto lo stesso…e ditemi cosa ne pensate delle ultime quattro righe :P

Ringrazio chi ha messo la storia fra le preferite o i seguiti, che sono saliti rispettivamente a 17 e 14 e spero che ci saranno nuove e tantissime e lunghissime e bellissime recensioni :P

Passiamo ora a chi ha gentilissimamente (mi piace troppo questo superlativo) e cortesissimamente recensito il capitolo precedente, ovvero BlackFra92, Red_Apple, Rebby e 979.

BlackFra82: io ti ADORO! La tua recensione è di nuovo lunghissima (cosa per cui ti ringrazio abbracciando le tue ginocchia :P) e soprattutto articolata. Grazie grazie grazie!!!

Allora, devo dire che hai colto appieno la personalità di Lily, che vuole sentirsi unica, che è stufa di essere data per scontata, di sentire la frase “sei come…”, che insomma vuole liberarsi di queste etichette che le pesano. Non so se si è capito, ma Lily è felice di poter mostrare com’è veramente, cioè snob (considera che i Potter sono molto ricchi), cattiva, perfida, sostanzialmente Slytherin; quindi il suo essere Lily è sia il risultato di un fattore determinante (che prima o poi scoprirete J) ma anche la sua vera natura. Scorpius invece…si il suo risentimento verso Lily nasce appunto dal crederla una Potter uguale a tutti gli altri, e quindi considerati i trascorsi fra Potter e Malfoy non può che prenderla in antipatia, ma man mano, assistendo ad altri episodi come quello con Madama Bumb, forse si ricrederà…o forse no, chissà :P spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e ti stra ringrazio ancora per il tempo che hai speso a recensire…vero che anche a questo mi lascerai un bel commento? (me ti guarda speranzosa) in ogni caso, al prossimo capitolo!

Red_Apple: ebbene sì, anche Malfoy ha un cuore e anche lui come Lily indossa una maschera, chissà cosa ci si cela dietro…anch’io trovo dolce la parte che ho scritto io stessa (renditi conto del mio stato di salute mentale) e l’ho scritta con l’intento di sfatare un po’ il mito del Malfoy gelido, com’era stato per suo padre. Lui è sì freddo, altero, superbo, ma è anche capace di sentimenti, un po’ come Lily. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo e che me lo recensirai come tutti gli altri J (ma non sentirti assolutamente obbligata). Ti ringrazio, al prossimo capitolo, baci!

Rebby: grazie per la recensione!! Si anche Lily avrà delle debolezze, infondo è umana, anche se sto cercando di renderla diversa da tutte le ragazzine della sua età…pian piano si scoprirà quale. Grazie ancora, e al prossimo capitolo! J

979: io sono prostrata ai tuoi piedi…mi hai messo fra gli autori preferiti! Grazie grazie grazie grazie grazie…okay basta, se no non rispondo al resto della recensione :P altrochè scusarti perché ti sei dilungata, più ti dilunghi più sono contenta! E no il tuo suggerimento non mi ha per niente offesa, anzi se hai altre osservazioni sarò felice di leggerle e magari di metterle in pratica J

Come ho detto prima nella risposta a BlackFra92 il mio intento è proprio quello che avete detto, “staccare” l’appiccicosa (e fastidiosa) impronta Potter da Lily. Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto, e ti aspetto al prossimo (nel quale continuerò a prostrarmi ai tuoi piedi) un bacio!!!

  
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