Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Sana e Akito    24/10/2009    2 recensioni
E se, dopo il finto litigio tra Bruno e Gonzalo, per il loro finto amore verso Patty, le cose fossero andate in modo diverso? E se nascesse una profonda amicia tra Bruno e Patty, proprio grazie a questo litigio? E se Matias si accorgesse di essere geloso dei due ragazzi? E se la faccenda di Carmen e Leandro andasse in maniera diversa, come quella di Giusy e Guido?
Come promesso, continuerò la storia.
20/02/13 Revisionato 2 capitolo.
Vi consiglio di rileggere i capitoli man mano che li riposto perché, anche se piccole, le differenze ci sono.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bruno/Patricia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il ritardo, ma non ho avuto tempo per scrivere.
Alla fine, però, sono riuscita a postare anche il terzo capitolo.
Il quarto è già concluso, ma devo ancora scriverlo sul pc, quindi non assicuro che posterò presto.
Detto questo, passo ai ringraziamenti:
- Martina97: ti ringrazio che continui a seguire la mia storia( anche se è solo al 2 cappy) Cerco di continuarla il più presto possibile e spero che continuerai a seguirmi e a recensire. Grazie ancora kiss.
- Elia96: Grazie anche a te per i continui complimenti. Anche tu sei molto brava… ho letto la tua fanfic “una storia che vale” e mi è piaciuta molto; sei molto brava. Quando avrò internet leggerò una tua storia e la recensirò, ma, fino ad allora, non potrò. Continua a seguirmi e a darmi una tua opinione… un bacione.
- Sabry99: Mi dispiace, ma per sapere cosa stava pensando Matias dovrai aspettare il prossimo cappy XD, ma non ti preoccupare cercherò di postarlo il più in fretta possibile, proprio per te. Mi fa piacere che ti incuriosisca, spero che mi seguirai e mi dirai cosa ne pensi… kiss.

Ringrazio anche le sei ragzze che l’hanno inserita nei preferiti:
- ada 12
- fedec93
- giusyeguido96
- lallina_89
- mileybest
- SoRifan

Infine un ringraziamento va a tutti quelli che leggono soltanto, anche se un piccolo commentino vorrei averlo( senza costrizioni, ovvio).

3. Soluzioni

- Cosa!? –
- Hai capito! Devi andare da Ines, in compagnia di tua madre e dirle tutta la verità… -
- Potrebbe essere un’idea… - disse Chicco, pensando al consiglio di Carmen.
- Io direi che è l’unica soluzione –
- Sì, hai ragione! Andrò da lei con mia madre, così chiariremo, una volta per tutte, questa storia… Grazie per il tuo aiuto. Sono in debito con te. –
- Figurati! È stato un piacere aiutarti, anche se non ho fatto poi molto… -
- Mi hai aiutati molto, invece… Senza il tuo consiglio, starei ancora pensando a come uscire da questa situazione. –
- Bhe… Comunque aspettiamo prima come andrà a finire e poi vedremo se ti è stato utile il mio consiglio… -
- Io sono sicuro che sarà così. Ora vado, tra poco iniziano le lezioni. Ciao e grazie. – la salutò per poi andarsene.


Wow! Non avrei mai immaginato che Eugenio, cioè Chicco, fosse il nipote di Ines… Pensandoci bene, se lui è il nipote di Ines, allora Chicco è lo zio di Patty… Lui non lo sai, come d’altronde, Leandro non sa di essere il padre. Forse, il consiglio che ho dato a lui devo metterlo in pratica anche io, così mi toglierò questo peso che porto dentro da quando sono arrivata a Buenos Aires e, forse, non sarà così terribile come dice Bianca o come l’ho sempre immaginato io… Sì, ho deciso! Rivelerò tutta la verità a Leandro e, insieme, la diremo a Patty…

***


- Ciao, ragazze – ripeté la voce alle quattro Popolari.
- Ciao, Tontonella. Ti serve qualcosa? – tuonò Giusy alla Divina.
- Non ti preoccupare, Giusy. Da te non ho bisogno di niente… Ero venuta solo per congratularmi con Patty… -
- Congratularti di cosa? – le chiese Patty.
- Ovvio, tesoro. Mi congratulo con te per aver conquistato il cuore di Bruno e Gonzalo… Non capita spesso che due BEI ragazzi come loro si innamorino di TE… - la offese, sottolineando, di proposito, le parole “bei e te”.
- Quando imparerai a tenere a bada la lingua? Dalla tua bocca escono solo parole che offendono Patty – le ringhiò Giusy, avvicinandosi di più a lei.
- Never, baby. Io parlo quando e come mi pare. Sei tu che devi impicciarti devi affari tuoi, mia cara… Stavo parlando con Patty e non con te. –
- Infatti, questi sono affari miei, visto che Patty è mia amica, quindi ti conviene andartene e smetterla di offenderla sempre se non vuoi che ti rovini i tuoi BEAUTIFUL capelli. – disse Giusy, imitando il suo modo di parlare, ad un centimetro di distanza una dall’altra.
- Basta, Giusy! Non è il caso di alzare le mani per una come Antonella – le fermò Patty, vista tutta la scena e accorgendosi dell’aria di sfida che si erano lanciate le due nemiche.
- Hai ragione, Patty. È inutile parlare con lei, sarebbe tutto fiato sprecato… Si sa che Tontonella non cambierà mai… - concordò Giusy, allontanandosi da lei e ritornando dalle sue amiche.
- Io entro dentro, stanno per iniziare le lezioni – disse Patty, mentre entrava nel cancello della scuola.
- Ok! Noi aspettiamo Matias e poi ti raggiungiamo… - le urlò Giusy, vedendo l’amica già all’entrata.

***


Quella mattina, Leandro si trovava al solito bar in compagnia del suo migliore amico Ensteban.

- Hai sentito che ti ho detto? –
- Sì, ho sentito, Leandro. Stavo pensando… -
- Pensi mentre io ti parlo? –
- Pensavo a ciò che mi hai detto e non credo che Carmen abbia inventato una storia del genere – diede la sua opinione Ensteban.
- Neanch’io. Conosco Carmen da molto tempo e non è capace di inventare storie come questa –
- Io ti consiglierei di fare luce su questa storia, ma senza dire niente a Bianca… -
- E come faccio a sapere qualcosa senza chiedere spiegazioni a lei? – lo interruppe Leandro.
- Se mi fai finire di spiegare forse te lo dico – gli disse, ironicamente.
- Sì, scusa, continua –
- Dicevo che è meglio se non le dici niente, altrimenti potrebbe sempre inventarsi qualcosa: tipo che lei è gia ricca o che non ha mai pensato ai tuoi soldi… Quindi devi riuscire a scoprire qualcosa pedinandola o ascoltando le sue conversazioni… -
- Ma questo non è giusto! Non sarebbe onesto farlo… -
- Può darsi, ma non hai altra scelta. Carmen dice che non ha prove per confermare ciò che ha detto e Bianca negherà tutto, sicuramente, anche se fosse la verità –
- Hai ragione. Ok, cercherò di scoprire qualcosa… -

***


Patty era entrata a scuola e si dirigeva nell’aula di musical. Camminava a passo lento e con il capo chino, molto presa dai suoi pensieri, non accorgendosi di aver urtato qualcosa, o meglio qualcuno.

- Oh!... Scusa, scusa, non ti avevo visto… - si scusò Patty.
- Non è successo niente, non preoccuparti, Patty… -
- Sei tu Matias. Non ti ho proprio visto – si ricusò lei, sempre triste.
- Ehi! Cos’è quell’aria triste? È successo qualcosa? – le chiese preoccupato, notando che non era la solita Patty.
- Niente, non preoccuparti – negò la ragazza.
- Allora perché sei triste? – insisté.
- Non sono triste, solo che… - si bloccò, non sapendo se continuare.
- Solo che…? –
- Solo vorrei che Antonella la smettesse di prendersela con me, vorrei che la smettesse di dirmi sempre cose brutte e vorrei che non si intromettesse sempre nella mia vita – si sfogò, infine, l’amica.
- Ma… Patty non hai mai dato peso a ciò che dice Antonella… -
- No! Matias, ti sbagli. Io do sempre peso a ciò che mi dicono e soprattutto ciò che dice lei su di me… perché è vero –
- E sentiamo! Cosa dice Antonella? –
- Che sono brutta. Ecco cosa dice! Ed è vero –
- Non è vero, invece. Tu non sei brutta, anzi il contrario. Sei una ragazza stupenda – cercò di consolarla Matias, per poi abbracciarla.


Le stesse parole di Bruno… Ma adesso è diverso: non è lui a consolarmi, ma il ragazzo che mi piace cercò di convincersi Patty.

La ragazza si riscosse dai pensieri, rendendosi conto di essere ancora abbracciata a Matias.

- Grazie, Matias, ma so che lo dici solo perché sei mio amico e mi vuoi bene… - disse, allontanandosi da lei.


Amico, amico, amico… Sono un amico per lei e lo sono sempre stato. Non c’è niente di diverso da primacercò di convincersi lui.

- Matias? Allora? –
- Eh!? Sì, Patty, dicevi?–
- Ma, come, non mi ascoltavi? –
- Scusa, mi ero distratto. Cosa mi hai chiesto?–
- Ti ho detto che prima ero fuori con Giusy e mi ha detto che ti aspettava, prima di entrare. Perché non sei con lei? –
- L’ho vista nel cortile, ma ci siamo salutati con un cenno della mano… poi l’ho vista che si avvicinava a Guido – le spiegò.
- Ah! Ok. Forse voleva spiegazioni riguardo al patto… - sussurrò a se stessa.
- Cosa? – le chiese, non avendo sentito.
- No, niente! Mi domandavo dove stessi andando – cambiò discorso. Non era sicura se dirlo a Matias, il quale poteva essere allo scuro di tutto o, se era il contrario, poteva benissimo non dirle niente.
- Cercavo Fabio. Tu l’hai visto da qualche parte? –
- No, non l’ho visto, ma ho incontrato sua sorella… -
- Non pensare a ciò che dice Antonella, Patty. Credi solo alle parole che ti dicono le persone che ti vogliono bene. Sono loro che ti dicono la verità –
- Ok, grazie. – lo ringraziò, vedendolo allontanarsi.

Salutato l’amico, Patty riprese a camminare esattamente come prima, verso l’aula di musical, ma, questa volta, facendo attenzione a non urtare nessuno.

- Ciao, Patty – la salutò una voce alle sue spalle.

Patty, quasi inconsciamente, sorrise solo ascoltando la sua voce…e si rese conto che era l’unica che volesse sentire da quando era arrivata a scuola.

- Ciao, Bruno – ricambiò il saluto, girandosi verso di lui.

***


- Allora? Mi rispondi? – chiese per l’ennesima volta Giusy.
- È la millesima volta che ti rispondo: il patto riguarda me e dei miei amici, quindi tu non centri niente –
- Ed io è la millesima volta che ti chiedo di che patto si tratta e quali amici comprende – richiese, più arrabbiata per le risposte avute, che esasperata, per le ripetute domande.
- Non riguarda te e di conseguenza non hai diritto di sapere niente – le disse Guido, divertito per essere riuscito a stuzzicarla di nuovo.
- Sì, mi riguarda invece. SONO LA TUA RAGAZZA, QUINDI HO IL DIRITTO DI SAPERE – urlò, infine, Giusy, non rendendosi conto delle sue stesse parole.
- Scusa, cos’hai detto? – le chiese stupito, credendo di non aver capito bene, anche se era difficile visto che la frase era stata gridata.

***


Bianca, insieme ai suoi due scagnozzi, Dorina e Paolo, si trovava in cucina, intenta ad ideare un piano per togliersi Carmen dalle scatole.
Era da quando Carmen era arrivata a Buenos Aires che il suo piano di sposare Leandro al più presto era andato distrutto, creando sempre più complicazioni.
In quei giorni, infatti, Bianca cercava di trovare, inutilmente, una scusa per smentire le parole dette da Carmen.
Ovviamente, ciò detto da lei era vero, ma non poteva assolutamente confessarlo, altrimenti sarebbe finita sotto i ponti con i figli e i due “complici”.

- Pensiamo, pensiamo – consigliò Dorina, mettendosi le mani tra i capelli, seguita a ruota da Bianca.
- Se io non ho l’amore non ho più niente, non ho più un cuore… Se io non ho l’amore non ho più niente, non ho più un cuore – canticchiava Dorina per farsi venire un’idea.
- Io opterei per l’eliminazione – propose Paolo.
- Ti sei rincretinito, forse? Se la eliminiamo, come dici tu, dopo cercheranno il colpevole e non ci vorrà molto prima che scoprano che siamo stati noi… - lo rimproverò, urlandogli contro, Dorina e dandogli uno schiaffo dietro la testa.
- Io sono d’accordo con Paolo… Così facendo non avremo più problemi a causa di quella campagnola – disse Bianca, ignorando completamente il discorso fatto da Dorina.
- Ho parlato al vento, Bianca? Se la uccidiamo, verremo carcerati – cercava di convincerli la nera.
- Verremo carcerati solo se scopriranno che siamo stati noi, ma, con la nostra astuzia, non succederà. E, una volta tolta di mezzo Carmen, mi sposerò finalmente con Leandro – si entusiasmò Bianca, saltellando su se stessa, battendo le mani.
- Essia! Ma spera, per noi, che non ci siano problemi, altrimenti saremo nei guai – concordò, rassegnata, Dorina.

***


Emilia Escobar era seduta ad un tavolo del bar della scuola, sorseggiando una tazza di caffè, appena portata da Carmen e immersa nei suoi pensieri.
Emilia era sempre stata sicura di conoscere se stessa, ma, dal giorno in cui conobbe Chicco, non lo era più. Era sempre stata innamorata di Germano o, almeno, così credeva.
Da quando Chicco cominciò a corteggiarla, stuzzicandola in ogni modo, cercava di non cedere e abbassare la barriera che li separava, ma non ci era riuscita e così, alla fine, ha scelto lui: l’amore vero, non quello che credeva lo fosse con Germano.
Stare con Chicco era sempre un’avventura, non sapeva mai cosa l’aspettasse; il contrario della sua storia con Germano, che era sempre coccole e smielati nomignoli.
Se ci pensava ora le veniva da ridere, ricordando tutti quei ridicoli soprannomi che attribuiva a Germano.
Ormai, era storia vecchia… Ciò che doveva pensare era cercare di trovare un’idea che aiutasse il suo vero e unico amore.


Non saprei come aiutarlo. Quello che ho scoperto, parlando con Ines, non è servito a molto, ha solo creato altri dubbi e domande… Io gli consiglierei di parlare direttamente con Ines e chiarire, una volta per tutte.

- Sì! È l’unica soluzione – si disse.
- L’unica soluzione, per cosa? – le chiese una voce alle sue spalle, dopo aver sentito le sue parole.
- Ah! Sei tu, amore. Niente, pensavo ad una soluzione per risolvere la tua situazione. –
- Sarebbe? – le chiese, curioso.
- Io ti consiglierei di parlare ad Ines e chiarire tutto, altrimenti non andremo da nessuna parte continuando così… -
- Sai che Carmen mi ha consigliato la stessa cosa? –
- Carmen? Perché, sa di te e la tua storia? –
- Sì, gliel’ho detto io, So che posso fidarmi di lei, quindi non dirà niente, non preoccuparti. –
- Non sono preoccupata. Solo, non pensavo saresti andato da lei. – - Cosa c’è? Sei gelosa? – la stuzzicò, divertito.
- Chi? Io? Per niente. – rispose, seria, ma venne tradita dal suo tono di voce, che diceva il contrario.
- Lo sei , invece, ma non c’è bisogno che tu lo sia. Mi sono solo confidato con lei e Carmen mi ha dato un consiglio. Inoltre… -
- Perché proprio con lei ti sei confidato? – lo interruppe Emilia.
- Tu già lo sapevi e avevo bisogno di qualcuno di cui mi fidassi… Carmen è come una sorella per me e così ho parlato con lei – le spiegò, sorridendo, poi continuò – Tornando al discorso di prima, dicevo che, secondo Carmen, mio zio centrerebbe in tutta questa stira, essendo stato lui ad occuparsi sia del “funerale” di mia madre sia del testamento per il patrimonio.
Non ci sono altre scelte, quindi l’unica soluzione è parlare con Ines. Porterò con me anche mia madre, così la vedrà con i suoi occhi e crederà, più facilmente, a ciò che le diremo – le disse.
- Sì, è una buona idea. Si risolverà tutto prima di quando immagini – gli disse, dandogli un bacio a stampo.
- Sono d’accordo con Emilia – intervenne Carmen, dopo aver ascoltato la loro conversazione. ( Impossibile non farlo, visto le dimensioni del bar Nd. Me)
- Ah! Carmen sei tu. Ciao – la salutò Emilia.
- Ciao, ragazzi. Dicevo che anch’io la penso come Emilia, Chicco – iniziò, voltandosi verso di lui – Se parlerai con Ines, si chiarirà tutto e risolverete questa storia prime che tu te ne accorga – terminò, sorridendo.
- Grazie, Carmen – la ringraziò Chicco.
- E di cosa? – gli chiese – Io non ho fatto niente… -
- Per avermi ascoltato e aiutato. Chiunque, al tuo posto, avrebbe lasciato perdere questa storia –
- Beh! Si vede che io ed E milia non siamo “chiunque” – disse, sorridendo ad entrambi.
- Eh, sì! Io sono la tua fidanzata e lei è tua sorella, quindi non siamo “chiunque” – concordò Emilia.
- Sorella!? – chiese Carmen, incredula.

  
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